LA-U dell'OLIVO
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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:50:50 pm 
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Avv. Emanuele Giudice

Durante il pontificato di papa Francesco molti, per relativizzare e criticare il papa argentino, evocavano la memoria di Giovanni Paolo Secondo, definito, anche giustamente, come colui che non ebbe paura a sostenere la lotta contro il totalitarismo sovietico. Come spesso accade, questi richiami sono strumentali all'affermazione di parziali punti di vista. C'è per esempio un tema nel pontificato di Karol Woytila molto forte e attuale, tuttavia ignorato colpevolmente e dolosamente anche da chi si definisce "cristano" e insieme devoto del papa polacco. Il tema dell'Europa. Stranamente questo tema è assente soprattutto nelle diaspora di quei paesi che vogliono entrare in Europa e provengono da paesi di tradizione cristiana. Giovanni Paolo Secondo non mancò di denunciare da una parte l'Europa di Bruxelles che si rifiutò di riconoscere le origini cristiane dell'Europa dall'altro la stessa Polonia e altri paesi dell'est troppo accomodanti nei confronti dell'ideologia secolarista e atea dell'Europa. Cosa fanno le diaspore: chiedono di entrare in Europa ma fanno finta di ignorare che in Europa c'è un totalitarismo morale e ideologico che pretende di ridurre il cristianesimo ad un fatto di coscienza. Peccato. Alla fine le diaspore si ridurranno a diventare "riserve indiane", devastate dalle ideologie laiciste ed atee dei centri di potere. In concreto. Si all'aborto, si alla devastazione della famiglia tradizionale, si alla eutanasia, si ai figli da provetta.

da FB

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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:45:40 pm 
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Gianni Gavioli
Io non voglio contribuire al dibattito, voglio provocarlo in voi (sono Euristico) ma se non comprendete chi sono i Sfascisti di oggi (fascisti di ieri) e non ricordate la campagna elettorale di Grillo e dei 5Stelle di oltre vent'anni fa e cosa c'è nello Statuto della Lega circa la secessione, io ho già smesso di funzionare anche come provocatore.
ciaooo

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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:41:35 pm 
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PERSONE SOCIALI ATTIVE, DIVERSI, DIFFERENTI e la REALTA' delle loro AZIONI.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale

Si può essere Filoputiniani e antioccidentali in modi e tempi diversi.
Il più ipocrita e pericoloso è il non riconoscere (da negazionisti) che la Federazione Russa a guida di Putin, HA INVASO e distrutto l'Ucraina e minacciato di usare le bombe nucleari contro tutta l'Europa, Inghilterra compresa.
Di questo è urgente e necessario che la Gente sia messa nella migliore consapevolezza!
Per DIFENDERSI almeno, appunto, come conoscenza del fatto Indiscutibile.
Per Gente intendo le Popolazioni NON i governi e le loro dipendenze, Media in primis, infestate e corrotti da propagande fetide e subumane.
ggg

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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:21:27 pm 
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Intervista all’artista Marco Bagnoli

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
22:03
a me

https://www.artribune.com/arti-visive/2025/03/bagnoli-marco-atelier-50-anni-di-carriera/
 

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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:18:09 pm 
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Alex Florea

"Ero un ragazzino di Montaldo di Mondovì, un paesino dove d’inverno c’era solo neve a catinelle e d’estate il nulla. Mio padre e mia madre erano entrambi insegnanti, e io sono finito ad avere entrambi come professori. Mia madre era dolce, comprensiva, ma mio padre... mi bocciò. Diceva che doveva dare il buon esempio, ma secondo me voleva solo dimostrare chi comandava. Lì ho capito che nella vita o fai da solo o ti fanno fuori.
Da ragazzo facevo il bookmaker per le scommesse al bar, guadagnavo più lì che con qualsiasi lavoretto. Dopo il diploma da geometra, la vera svolta è stata l’indipendenza. Il regalo più grande che ho fatto ai miei genitori è stato non dover dipendere più da loro. Ho fatto errori, certo. Ne ho fatti tanti. Ma se c’è una cosa che ho imparato, è che bisogna correggere subito il tiro. E andare avanti.
In Formula 1 ci sono arrivato per intuito, non certo per titoli o università. Ho scommesso su Alonso quando tutti volevano Button. E ho avuto ragione. Un manager che prende decisioni vere, importanti, è sempre solo. E se sbagli, ti massacrano. Ma se vinci, hai scritto un pezzo di storia.
In Italia? Nessuno mi ha mai aiutato. Anzi. Il caso Force Blue è l’emblema: ti portano via lo yacht, fanno l’asta due settimane prima dell’assoluzione, e tu rimani lì con il cerino in mano. Per fortuna lo ha preso Bernie, almeno l’ha tenuto 'in famiglia'. Ma l’amarezza resta. Come in Sardegna: ho portato lavoro, turismo, un marchio come il Billionaire. E mi hanno osteggiato. Non hanno capito che lì non vendevamo solo champagne, ma sogni. Alla fine ho venduto i muri, non il marchio. Quello resta mio.
Vivo a Monaco, ma non per le tasse. Vivo qui perché ci faccio business. Lo stesso vale per Dubai, per Riad, per la Spagna. Ma in Italia abbiamo ancora investimenti. Solo che lì si fa fatica. È un Paese fermo, pieno di Gattopardi: tutti vogliono cambiare, ma nessuno vuole che cambi davvero qualcosa. Io ho ricevuto più gratitudine dal Principato di Monaco, dove mi hanno fatto Goodwill Ambassador, che dall’Italia dove ho dato lavoro, idee, visione.
Crazy Pizza è il mio marchio del momento. Non vendo pizze, vendo esperienze. La mia preferita è la Margherita, semplice, mozzarella di bufala, 18 euro. Ma chi viene da noi non viene per risparmiare, viene per vivere un’emozione. Anche Twiga l’ho lasciato in buone mani, al gruppo Del Vecchio, perché garantivano i posti di lavoro. Io dovevo tornare in pista, come sempre.
Con Elisabetta, la madre di mio figlio Falco, abbiamo fatto una cosa rara: abbiamo messo nostro figlio al primo posto. Non stiamo più insieme, ma siamo genitori uniti. Falco oggi è in Svizzera, parla quattro lingue, conosce tutti i dipendenti dei nostri ristoranti. Gli do 500 euro di paghetta, non è facile non viziarlo, ma sta crescendo bene.
La politica italiana? Una tragedia. Apri un giornale, guardi un telegiornale, e vedi solo litigi. Le prime cinque pagine sono risse, polemiche, fumo. Nessuno parla dei giovani, nessuno costruisce futuro. L’Italia avrebbe un potenziale enorme, ma la politica non è all’altezza. Quando mi criticano penso sempre: chi lo fa è più sfigato di me. I soldi non danno la felicità, ma ti danno una cosa fondamentale: la libertà.
Alla fine non ho rimpianti. Nemmeno per quella condanna da giovane. C’è stata l’amnistia, ho rimborsato tutti. Ma anche quello ha fatto parte del mio percorso. Tutto è servito a scrivere la mia storia. E io la mia storia, nel bene e nel male, l’ho scritta da solo."
- Flavio Briatore

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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:15:15 pm 
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Post della sezione Notizie

Conversazione con Adriano Sofri

Una notte in Camera di sicurezza
Per un'intera notte Radio radicale non ha avuto bisogno di ricorrere all'archivio: c'era la diretta dalla Camera sul cosiddetto decreto sicurezza, sul decreto cosiddetto sicurezza. Dopo il voto di fiducia del pomeriggio - "l'undicesima volta che il governo fa passare un provvedimento sulla sicurezza con la fiducia", se ho sentito bene - la notte è trascorsa col filibustering dell'opposizione, i cui rappresentanti hanno presentato e illustrato i loro ordini del giorno, ascoltati nell'indifferenza assoluta, e qualche scoppio di intemperanza, dalla maggioranza, che non ha mai preso la parola ed era là solo per votare docilmente e respingere. Non c'era nessun proposito praticamente utile nell'impegno oratorio dell'opposizione, una pura volontà simbolica. Dunque, anche se si poteva rimpiangere che molto prima non si fosse fatto di più e di meglio, una decisione ammirevole, come sono le cause giuste e perse. Per una volta uno come me, che sta su la notte per dissenso dalla ressa diurna, ha avuto l'occasione di prendere attivamente parte, semplicemente ascoltando, fino all'alba fatta, gli interventi di denuncia della bestialità del decreto sicurezza, alcuni dei quali seriamente argomentati e appassionati.
Bestialità: introduzione di nuovi reati ("14, e 9 aggravanti"), moltiplicazione sfegatata delle pene (qualche centinaio di anni in più, qualcuno ha contato), invenzione di circostanze peculiari e contrarie all'uguaglianza di condizioni previste dalla legge fondamentale e dalle leggi particolari - azioni normali che commesse in un luogo capricciosamente definito - le zone rosse, i paraggi del ponte sullo stretto... - diventano reati, o reati che in un luogo particolarmente capriccioso diventano aggravati... E cattiveria spinta al sadismo: sull'autorizzazione alle detenute incinte e madri, cioè ai detenuti nascituri e neonati; sull'acquisto di una sim telefonica allo straniero. E ignoranza e imbecillità, come sulla persecuzione della canapa, qualunque sia. E poi c'è la nostra versione del riarmo: le forze di polizia sono autorizzate a portare armi private senza licenza anche quando non sono in servizio...
Il governo ha trovato il modo di presentare la sua impresa. Lo sgombero delle case occupate, con l'esempio del vecchietto solo ricoverato in ospedale che dimesso torna alla sua casetta e la trova invasa da energumeni inamovibili: dunque nell'Italia fino al 2025 non c'era un modo di assicurare al vecchietto il suo buon diritto, e di castigare gli energumeni? E il blocco stradale, promosso da infrazione amministrativa a crimine, esemplato nei giovani supposti figli di papà che per lo sfizio della salvezza del pianeta impediscono alla brava gente di andare al suo posto di lavoro e alle ambulanze di raggiungere il pronto soccorso. Argomenti sensibili, no? Diversi dall'eventualità che siano occupate case vuote e lasciate all'incuria e all'attesa della speculazione. Dall'eventualità - quotidiana - che a occupare la strada siano studenti con delle loro opinioni, operaie e operai licenziati con un sms circolare. E così via.
Ho ascoltato scrupolosamente tutti gli interventi della notte brava, per il rischio che non ci fosse nessun altro a seguirli, dunque almeno io, e per un fatto personale, personalissimo. Quei nuovi reati e quegli aggravamenti ripugnanti di pena mi avrebbero riguardato, e vorrei che mi riguardassero ancora in futuro. La resistenza "anche passiva" tramutata in delitto ("fino a vent'anni"!), e perfino quando sia attuata in galera. Bisogna essere pazzi o sadici per proporsi un simile scopo, che lascia alla rivendicazione dei propri diritti, a chi sia privato della libertà, solo la violenza, contro gli altri o contro sé, che è già la norma del carnevale penitenziario.

da FB del 30 maggio 2025

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Marco M. Freddi
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DOPO IL 1945, A DIFFERENZA DI QUANTO AVVENNE IN GERMANIA CON IL PROCESSO DI NORIMBERGA, IN ITALIA, PURTROPPO, NON SI È MAI SVOLTO UN PROCESSO AL FASCISMO.
Le responsabilità politiche, morali e criminali del regime furono rimosse o ignorate, principalmente a causa del complesso contesto internazionale del dopoguerra e della successiva divisione in due blocchi.
Nel nuovo equilibrio della Guerra Fredda, gli Stati Uniti considerarono il Partito Comunista Italiano una minaccia … Altro...
Luciano Prando
Mio carissimo comico marco m. freddi non ci furono processi poiché j fascisti confluirono nel pci e nei socialisti don't you remember? La classe dirigente più anziana era stata eletta nella lista nazionale del 24 e Norimberga fu voluta dagli alleati… Altro...

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Marco M. Freddi
Luciano, le tue parole, oltre che stoltamente derisorie, sono storicamente infondate. Non ci furono processi al fascismo in Italia non perché i fascisti “confluirono nel PCI o nei socialisti” — affermazione grottesca e priva di basi — ma perché si scelse consapevolmente di non farli. Il Partito Comunista Italiano fu tra i principali protagonisti della Resistenza, e l’idea che abbia accolto ex fascisti è una mistificazione priva di fondamento. L’amnistia firmata da Togliatti nel 1946, invocata spesso in modo strumentale, fu una scelta condivisa con la Democrazia Cristiana, in un contesto in cui gli Alleati premevano per garantire una stabilità interna che escludesse la possibilità di un radicale cambiamento politico e sociale. Fu, in altre parole, un compromesso imposto da una Guerra Fredda già in atto, che preferì la continuità dell’apparato statale piuttosto che una sua bonifica democratica.
È vero che Norimberga fu voluta dagli Alleati, ma la Germania Federale, almeno nella sua parte occidentale, accettò quella necessaria opera di verità e giustizia. L’Italia no. In Italia, la restaurazione fu silenziosa ma capillare: centinaia di funzionari, magistrati, agenti, burocrati del regime fascista rientrarono nei ruoli dello Stato, coperti e protetti. Il famoso “deep state” italiano (e il Movimento Sociale Italiano) nacque proprio da questa scelta: la mancata epurazione, l’assenza di un processo morale, culturale e politico al fascismo. Così si formò quel blocco di potere opaco, silenzioso, ma attivissimo nella repressione e nel controllo sociale, che negli anni ’60 e ’70 arrivò persino a coprire — se non direttamente a orchestrare — le peggiori stragi della storia repubblicana.
Sostenere che le bombe di Piazza Fontana o della stazione di Bologna siano state “straniere” significa non solo ignorare decenni di indagini, ma anche oltraggiare le vittime. Quegli attentati furono commessi da neofascisti italiani, appartenenti a organizzazioni come Ordine Nuovo e NAR, condannati in tribunali della Repubblica. Che poi abbiano goduto di coperture e depistaggi da parte di apparati deviati dello Stato è vero — ed è proprio questa la dimostrazione lampante del fatto che lo Stato non fu mai veramente liberato dal fascismo. La storia giudiziaria ci dice che la manovalanza non fu prezzolata: fu ideologicamente attiva, protetta e in certi casi addestrata da strutture parallele e clandestine, come Gladio, come la P2, come segmenti dell’intelligence italiana e atlantica.
Oggi, mentre alcuni consiglieri comunali arrivano a banalizzare il fascismo, dipingendolo come una parentesi amministrativa o perfino riformista, diventa essenziale ricordare, come ho già scritto, che Mussolini fu un dittatore criminale, responsabile diretto di leggi razziali, guerre coloniali, torture, deportazioni, omicidi politici e devastazioni civili. Non è normale — non può essere mai considerato normale — riscrivere quella storia per convenienza ideologica.
La Repubblica italiana è nata dalla Resistenza, si fonda sull’antifascismo e ha il dovere di dirlo, con forza e chiarezza, ogni volta che qualcuno calpesta la verità. Perché nessuna democrazia è al sicuro finché l’orrore viene banalizzato e la verità storica riscritta. Deridere chi si oppone a questa deriva è facile. Ma difendere la memoria, la giustizia e la dignità repubblicana è oggi più che mai un dovere civile.

da Facebook


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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:12:09 pm 
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Post di Marco M. Freddi

Marco M. Freddi

CREDO PROFONDAMENTE NELLA FORZA DELLA SOLIDARIETÀ E NELLA CENTRALITÀ INALIENABILE DEI DIRITTI CHE LA NOSTRA COSTITUZIONE CI GARANTISCE.
Per questo, l'8 e il 9 giugno, voterò cinque volte Sì, animato dalla ferma convinzione che questi referendum non siano un mero sguardo al passato, ma traccino con determinazione la strada verso un futuro più giusto: un mercato del lavoro più equo e una comunità che, senza riserve, includa ogni persona.
Le giovani donne e i giovani uomini del nostro Paese meritano stabilità, non l'incertezza infinita di contratti a termine che si prorogano senza fine. Abrogare quelle norme che hanno trasformato l'instabilità in prassi consolidata significa restituire dignità e certezze a milioni di persone, ponendo un freno definitivo al paradosso dei rinnovi a costo zero. Ripristinare l'obbligo di motivazione per ogni contratto inferiore ai dodici mesi è un passo essenziale per ridare senso e valore al lavoro, impedendo che diventi una merce usa e getta, sacrificabile sull'altare di un profitto miope.
Accorciare il periodo di residenza necessario per la cittadinanza da dieci a cinque anni non è un semplice adempimento burocratico; è un gesto profondo di umanità. È il riconoscimento dovuto a quelle ragazze e a quei ragazzi che sono cresciuti nelle nostre scuole, che parlano l'italiano come lingua madre e che hanno costruito legami indissolubili con questa terra. Con questo Sì, affermiamo con chiarezza che chi studia, lavora e ama in Italia non è un ospite, ma un cittadino a tutti gli effetti, titolare di diritti e di ineludibili responsabilità.
A tutte le italiane e a tutti gli italiani, e in particolare a coloro che negli ultimi anni hanno scelto di astenersi dal voto, rivolgo un appello urgente, un grido che scuota le coscienze: non possiamo più permetterci di delegare ad altri la cura del nostro futuro e quello dei nostri figli. Votare è un dovere civile imprescindibile, un atto di responsabilità profonda verso chi ci sta accanto e verso le generazioni che verranno.
L'8 E IL 9 GIUGNO ABBIAMO TRA LE MANI UN'OPPORTUNITÀ STORICA, LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE UN'ITALIA PIÙ GIUSTA, PIÙ SICURA E PIÙ COESA. NON SPRECHIAMOLA! VOTIAMO CINQUE VOLTE SÌ!

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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:08:42 pm 
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PROPAGANDA RUSSA DA ITALIANI,.
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Damien Costantini ha lasciato un commento.


Mi fa piacere che qualcun'altra, oltre al sottoscritto, spieghi la gravità della situazione.
Renato Pilogallo

IL PASSO FATALE DELL'ITALIA: anche se non vi frega un cazzo, meglio ricordare al popolo più rincoglionito in Europa quanto accaduto 5 giorni fa. L'ITALIA  la NATO e USA hanno illegittimamente partecipato al bombardamento delle basi missilistiche nucleari della Russia violando per la prima volta nella storia gli accordi START tra USA E RUSSIA . Cosa significa in soldoni? È una dichiarazione di guerra che legittima legalmente la Russia ad una risposta con deterrenza  nucleare...e perché mai? Le istallazioni delle basi militari a deterrenza nucleare impongono secondo gli accordi START a Russia e USA l'esposizione dei bombardieri in aree ben visibili in modo che ognuno possa verificare il non assetto di deterrenza nucleare. Accordi decennali e inviolabili.
Accordi che ci hanno messo al riparo dal conflitto nucleare.  Ora con la rottura di questo accordo la Russia si trova legittimata alla risposta atomica senza dover avvertire alcuno proprio come previsto dagli accordi START 1 E 2...siete pronti ad indignarvi contro i Russi che hanno ragione da vendere o piuttosto dovreste rendere conto ai governi di quanto a breve accadrà? La RUSSIA lo ha dichiarato aperta " vi siete preparati la vostra fine" Oggi Trump scappa ? Odessa brucia e Kiev è ormai nei rifugi atomici...ci hanno detto che dopo aver superato la linea rossa non ve n'e' una nuova e i Russi non parlano mai a vanvera. Nessuno ha trasmesso il messaggio di Putin alla nazione perché il terrore corre anche nelle redazioni....nessuno ha fatto in fiato...ma il conto alla rovescia è già iniziato...dove andate in vacanza questa estate?

da FB

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 inserito:: Giugno 08, 2025, 06:05:46 pm 
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Post di Marco M. F.

Marco M. F.

LIBERTÀ E DEMOCRAZIA NON SONO PIÙ COMPATIBILI, PER LA DESTRA
La prima volta che ho sentito dire queste parole è stato dal Presidente Sergio Mattarella nel 2019 a Cremona, e oggi appaiono sempre più vere.
Il principio che muove oggi le destre europee e occidentali non è un progetto di società, ma una negazione mascherata di libertà e democrazia. L’unico credo che davvero le unisce è l’idea – più o meno esplicitata – che libertà e democrazia non siano più compatibili.
È un capovolgimento di senso: nel nome della libertà, urlata ad ogni comizio, si attacca la democrazia. Libertà come egoismo, come diritto individuale senza responsabilità, come arbitrio. Non come conquista collettiva, come strumento di emancipazione o come garanzia per tutti, soprattutto per i più deboli.
Il problema è che questa torsione semantica penetra sempre più in profondità in una società che ha smesso di esercitare spirito critico. La crisi della scuola, l’erosione del pensiero complesso, il predominio dell’immagine e dello slogan hanno consegnato una parte consistente della cittadinanza a una condizione di passività cognitiva. Si vota sulla base di emozioni, risentimenti, slogan ripetuti ossessivamente sui social. E le destre lo sanno benissimo.
È su questa banalizzazione sistematica che costruiscono il loro potere: ridurre ogni questione complessa – l’immigrazione, il cambiamento climatico, l’Europa, la povertà urbana, il lavoro – a una frase urlata, a un capro espiatorio, a un nemico. La politica si trasforma in un grande racconto di guerra culturale, dove chi ha perso potere d’acquisto o dignità cerca un colpevole, non una soluzione. E la destra glielo offre, ogni volta.
In tutto questo, ciò che davvero viene colpito è il cuore del progetto europeo: l’idea di mettere in comune alcune sovranità per affrontare insieme le sfide del nostro tempo. Sovranità come collaborazione, come responsabilità condivisa, come forza collettiva. Le destre non lo accettano. Non vogliono un’Europa capace di decidere, ma una somma di egoismi nazionali. In questo modo, condannano il continente all’impotenza geopolitica, alla vulnerabilità economica, alla marginalità tecnologica.
Per questo oggi la battaglia è culturale prima ancora che politica. Perché se le parole vengono svuotate, se la libertà diventa prevaricazione e la democrazia viene ridotta a voto senza pensiero, a consenso senza coscienza, allora la sconfitta è già avvenuta dentro ciascuno di noi.
SENZA LA RIAPERTURA DI SPAZI PER LA COMPLESSITÀ, PER IL DUBBIO, PER LA RESPONSABILITÀ CONDIVISA, PER LO SPIRITO CRITICO, NESSUNA DEMOCRAZIA PUÒ SOPRAVVIVERE.

La terza faccia della medaglia
tutto vero, ma non capisco perchè non ti accorgi che a sx fanno lo stesso, quando mettono i diritti davanti ai doveri o l'individuo davanti alla famiglia.

Luciano Prando
caro marco m. freddi sono sempre in estatica ammirazione dei suoi scritti retoricamente, linguisticamente, argomentativamente straordinari, che mi lascisno sempre il dubbio se lei condivida quello che scrive o faccia solo abilissima propaganda per anime belle piene di buoni sentimenti, soddisfatte di stare con lei tra gli eletti, gli intelligenti, amanti della giustizia per l'intero mondo, complimenti, e ancora complimenti! purtroppo in questa europa così come l'hanno voluta tedeschi ed olandesi, con la truffa dell'euro che li ha favoriti e li favorisce, con tutti gli altri paesi europei in deficit import-export nei loro riguardi, cioè derubati, con l'olanda che sorregge i propri bilanci grazie a iva e aggio sui dazi delle importazioni extra europee, accusare le destre di essere nemiche della democrazia in nome della libertà individuale e sovranista si connota come abilissima copertura della volontà autocratica, male oscuro storico della sinistra, messa al servizio di interessi stranieri.

Rispondi
Gianni Gavioli
Il SFASCISMO esaltato e diffuso come programma elettorale da 2 movimenti ben individuabili, sia a destra, sia a sinistra, sono accomodati su scranni Fascisti e ispirandosi allo SFASCIO dell'Esistente ci stanno distruggendo come Nazione e come Stato.
ggg

Rispondi
Marco M. Freddi
Gianni, se vuoi contribuire al dibattito, per cortesia, scrivi in modo che tutti possano comprendere.

Rispondi
Gianni Gavioli
Marco M. Freddi Io non voglio contribuire al dibattito, voglio provocarlo in voi (sono Euristico) ma se non comprendete chi sono i Sfascisti di oggi (fascisti di ieri) e non ricordate la campagna elettorale di Grillo e dei 5Stelle di oltre ventanni fa e cosa c'è nello Statuto della Lega circa la secessione, io ho già smesso di funzionare anche come provocatore. ciaooo

Rispondi
Marco M. Freddi
Caro Gianni, la provocazione – se autentica – è un gesto nobile, perché scuote, interroga, costringe a pensare. E il tuo modo di "essere euristico", come lo definisci, lo rispetto molto. Ma per provocare davvero occorre anche voler restare dentro il dialogo, non solo accenderlo per poi andarsene.
Hai ragione: c’è una continuità tra i "sfascisti" di oggi e i fascismi di ieri, anche se si mascherano da novità, da spontaneità, da rivolta contro il sistema. Ma sotto la patina resta intatto il disprezzo per le istituzioni, per la democrazia deliberativa, per i corpi intermedi, per il sapere.
E sì, la memoria conta. Conta ricordare il grillismo della prima ora, il culto dell’uomo solo al comando, la retorica contro tutto e tutti, l’attacco sistematico alla politica come mediazione. Conta ricordare la Lega che voleva la secessione, prima di diventare un’altra cosa ma con lo stesso impianto ideologico di fondo: mettere contro, separare, alimentare identità chiuse.
Io non smetto di cercare il confronto, anche quando è difficile. Non mi rassegno al rumore che soffoca il pensiero. Se tu sei stanco di provocare, allora forse tocca a noi restituire senso alla parola "dibattito": senza paura, senza insulti, ma con la forza di chi non dimentica e continua a credere che la politica sia ancora una cosa seria.

da FB

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 inserito:: Giugno 07, 2025, 05:50:02 pm 
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Nicola Iuvinale

L'insegnamento che ha tratto il Partito Comunista Cinese dalla strage di Piazza Tienanmen.
In #Cina, la repressione del movimento studentesco del 1986 aprì la strada alla strage di Piazza Tienanmen il 4 giugno 1989.
In quell’anno, Deng Xiaoping espulse dal partito anche i principali intellettuali e, nel farlo, disse: “Quando parliamo di democrazia, non possiamo copiare quella borghese e non possiamo impegnarci nel triplice sistema di separazione dei poteri”, scrive Cai Xia.
Prima dei fatti di Tienanmen il PCC non aveva quasi nessun concetto di diritti umani e “fondamentalmente ripeteva a pappagallo le narrazioni dell’Unione Sovietica sull’argomento”.
La strage del 4 giugno 1989, quando l’esercito aprì il fuoco sui cittadini in protesta in Piazza Tiananmen e in altre parti di Pechino, sconvolse il mondo e causò reazioni immediate ovunque, che misero a fuoco la reputazione della Cina e ne deteriorarono improvvisamente l’ambiente internazionale.
La “luna di miele”, della politica di impegno tra Cina e Stati Uniti voluta da Nixon e Kissinger era iniziata nel 1979 e terminò con la strage del 4 giugno 1989.
Dopo la strage del 4 giugno, nessuno al Ministero degli Affari Esteri cinese fu in grado di scrivere un articolo in risposta alla condanna della comunità internazionale della violazione dei diritti umani da parte del PCC.
Fu un professore della Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese a sostenere, in un articolo per il ministero, l’argomentazione secondo cui “i diritti alla sussistenza e allo sviluppo sono superiori ai diritti umani”.
Ciò conferma esattamente l’affermazione di Deng Xiaoping secondo cui “i diritti sovrani sono superiori ai diritti umani”.
Questa è successivamente diventata la narrazione di base del PCC in materia: “il punto di vista dei diritti umani con caratteristiche cinesi”.
Il totalitarismo marxista-leninista.

Io rispondo:

LA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE PARTECIPATA NON E' QUESTA DEMOCRATURA SOVRANISTA.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale

Dopo quella "piazza" la Cina si è sviluppata moltissimo, l'accettazione di questo sviluppo nella popolazione non la conosciamo, ma il tipo di cambiamento voluto dai vertici cinesi ha generato uomini e prodotti migliori, è un FATTO.
La Cina invade intere nazioni, tra cui noi Italia, senza bombardare, è un FATTO.
Nella Cina di oggi la cultura è probabile sia stata "adattata", ma è viva. È un FATTO.
Altri fatti cercateli voi.
Ma nel farlo chiedetevi anche: E NOI?
E qui mi fermo spero altri più capaci di me approfondiranno,  . . . forse.
ciaooo

P.S.: chiedetevi anche, perché aiuta a capirci, come mai in Italia e in Europa ci sono Folle di Filoputiniani e Branchi di Sfascisti anche, ma molto meno, trumpiani; ma non vi sono piazze di invasati di cinesi?
IO PENSO perché in Cina li hanno abituati a STUDIARE e a LAVORARE, ad ogni livello, fanno meno casino, non amano il Caos, cambiano i vertici con "discrezione".
Sono raffinati per questo alla fine vinceranno loro!
ggiannig
ciaooo

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