LA-U dell'OLIVO
Settembre 17, 2025, 02:28:16 pm *
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 1 
 inserito:: Settembre 16, 2025, 12:13:28 am 
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Gianni Gavioli
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
  · Sonprtedsoa4e7c0a9eal35n:c cf97io78907n6gg m o1 a2653rfa7l3ei1g  ·

Trump e Soci vogliono lo Sfascio dell'Europa e usano l'Italia come piede di porco.
Per noi europei sarebbe il disastro!
ggg

Gianni Gavioli INTESA OLIVO POLICONICO, IL PROGETTO: POLITICA, SCUOLA, PIU' GIUSTIZIA.
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
  · Sonprtedsoa4e7c0a9eal35n:c cf97io78507n6gg m o1 a2653rfa7l3ei1g  ·
La soluzione del ritardo DEVE ESSERE EUROPEA!
Se accordo si deve fare DEVE ESSERE EUROPEO.
Il Governo Italiano Non DEVE Diventare Arma Per Sfasciare  l'Europa.
ggiannig
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Gianni Gavioli SE SIAMO DANNEGGIATI OPPURE OLTRAGGIATI E QUI SCRIVIAMO I PERCHE'.
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
  · sotpdSnreo1 06lh9e:1 o1g502egu1o0au4733 fnfcunleir2h0f 8ac9a5f6  ·
Dopo anni di stato di ibernazione voluto imporre, dai "creatori" di Facebook e successivamente di Meta, ai propri Utenti (con grave impudicizia definiti Amici) finalmente qualcosa, di ancora indefinito, si muove anche in questa parte non piccola di realtà irreale.
Adesso gli "ibernati" fuggono!??
Ma scherziamo?
Sono anni che contesto il "regime" FB, da perdente in genere IGNORATO ( innanzitutto dagli "amici utenti") ma adesso IO RESTO.
ADESSO il Titolare di FB ha un concorrente con cui fare accordi non sarà facile.
Tra giganti è più probabile ci si divori che accordarsi per fare più soldi.
Anche perché la CINA è vicina, quasi in casa.
ggiannig
ciaooo
ggianni41@gmail.com
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Gianni Gavioli
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
  · sotpdSnreo4 06lh9e:1 o1g512egu1o0au4232 fnfcunleir2h0f 8ac9a5f6  ·
Informazione e tanta nostalgia di ex Olivettiano.
La Olivetti dell'ingegnere Adriano è stato il mio Liceo.
La Olivetti dell'ingegnere Adriano, per chi ci lavorava, era Maestra di Vita.
ciaooo
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Gianni Gavioli
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
  · ednsoprSot9lf90ealu3426o9ii1l3ngea 8 n0:gi0ha631f 30a9mre64 1go  ·
Io non voglio essere venduto!
Facebook Eliminate le Mie Pagine! NON SONO UNA AZIENDA!
Ma non fatemi perdere i CONTENUTI, sono una mia proprietà letteraria.
ggiannig
P.S.: Sono anni che ve lo chiedo!
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Gianni Gavioli SALIRE LA COLLINA DA PERSONE CURIOSE MA ATTIVE. CONOSCERE È CULTURA.
Amministratore
Esperto del gruppo
  · npeSdotorsgi8ao0a00476 ee1afan t l314i1g1r1ht9456h:3027 leao9nc  ·
Le Culture ignote ai più:
Come spendere da Compratori.
Come investire da risparmiatori.
Come votare da persone libere e consapevoli.
Come e perché sentirsi orgogliosi d'essere Italiani.
ciaooo
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Gianni Gavioli
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
  · rdtosoepSnua1o9hc5g4ft1c0:25191toe 9 luhicae1 enr5i0 h0t4cn0glu  ·
Non contano i personaggi sulla scena (anche del delitto) ma le loro intenzioni e le loro azioni.
CONSENSO Buono o Cattivo, MAI più al buio.
Avete visto dove ci portano!
Poveracci in patria, Gran Signori tra i Potenti nel mondo,  . . . sin quando ci riducono all'osso.
ggg
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Gianni Gavioli
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
  · nseStrodpool6:ala9grg2a00ne8m72h41 uati1928 09e oae 0thggl7nl  ·
La SANITÀ pubblica  dopo anni di agonia, muore sotto l'indifferenza colpevole del Governo Meloni e di quella, flaccida,  dell'Opposizione che è maggioranza in Parlamento ma finge di non saperlo.
Troppa fatica unirsi in un preciso Progetto di Governo e combattere, non soltanto per le poltroncine ma per gli Italiani.
ggiannig

 2 
 inserito:: Settembre 15, 2025, 06:54:20 pm 
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Fabio Andrei

Chiusura dell festa del l' unità, principale appuntamento per l' opposizione in Italia. Ma ancora una volta, così come e' già capitato l anno scorso ( per la prima volta nella storia ) l' evento viene ignorato dai media ..tutti...persino dai "giornali di opposizione ", repubblica in testa! Ignorano sistematicamente e volutamente l' opposizione mentre danno ogni spazio possibile alla propaganda governativa: meloni alla festa cl, alla "festa " di atreju, Salvini a pontida sono nelle prime pagine con tanto di diretta. L' opposizione viene volutamente ignorata per poi dire "non esiste...non incide"
C'e' un gravissimo vulnus democratico in tutto questo,: i media e la stampa italiana, TUTTA, compresi i cialtroneschi giornali di opposizione , che opposizione non fanno e che al massimo sono oggetto della propaganda di regime , sono variabile endogena di un enorme problema , di una partita politica da sempre truccata.
Ma Elly Schlein se rende conto? I leader di opposizione si rendono conto di questo problema? Che e' la RAGIONE delle sconfitte e del senso di insufficienza dell' opposizione. Reagire a questo altrimenti il campo, inteso come luogo dove si svolge la politica ,e' impraticabile

da FB del 14 settebre 2025
Copiato e incollato Non era condivisibile in FB

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Paola Mangioni Un Progetto non é la realtà attuale ma la sua Evoluzione e richiede azioni, selezioni e mutazioni, ma soprattutto un fine, uno scopo, che lo renda Differente.  ggiannig

Io su FB 15 settembre 2025Il

 3 
 inserito:: Settembre 15, 2025, 06:48:12 pm 
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Gianni Gavioli
A  Paola Mangioni "Pretendiamo Politica da chi"?
E a quale Politica o Fazione Politica intendiamo riferirci?
Si fanno commenti, a volte focosi altre insufficienti, come se fossimo tutti Uguali, ma non lo siamo!
Chi ci descrive o dipinge come Tutti Uguali ha cattive intenzioni di dominio.
Io e milioni di Persone non siamo e non saremo mai uguali al signor Salvini, alla signora Meloni o al signor Conte.
Noi siamo Differenti!
ggiannig

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Freddi scrive : """Dov’è la sinistra? Dov’è la destra? C’è solo un popolo che merita di vivere libero dall’odio.""" 
Io scrivo e chiedo : lo stesso popolo che ci ha portato alla situazione interna attuale, in Italia, in Europa e in USA.
E che ce la portò con le votazioni [nazismo] o con le Rivoluzioni [bolscevismo]?

Il Popolo, soprattutto se Deculturato (adozione di modelli culturali esterni) da solo non é in grado di formare Democrazie Autorevoli. 
ggiannig

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Paola Mangioni Protestare in modo intelligente, secondo me, significa saper "disegnare" un Progetto di Democrazia Autorevole e con questo in saccoccia "Acculturare" gli Elettori al fare Politica di partecipazione.
Le attuali Democrazie [snaturate in Democrature dai Sfascisti] sono armi usate da malviventi sociali per rubarci il potere . . . invadere paesi e fare le guerre. 
I popoli ben guidati, da una vera democrazia, non fanno le guerre. 
ggiannig

 4 
 inserito:: Settembre 15, 2025, 06:13:38 pm 
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CULTURA, LAVORO, GIUSTIZIA, GIOVANI, AMBIENTE, ETICA: URGE IL CAMBIAMENTO.
Gianni Gavioli
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
Persona più attiva

Siamo messi così male, perché eravamo già messi male e non ce ne accorgemmo.
Troppo annebbiati dalla Chiesa e dalle Sinistre più che Passatiste, incapaci ad immaginare positive evoluzioni futuribili.
Al contrario fortemente determinate al dominio della Massa con la diffusione del "Pensiero Negativo", la tolleranza verso il negazionismo, con l'impedimento dell'Inculturazione di valori propri, per favorire l'Acculturazione di miti fasulli con lo scopo di ostacolare il "Libero Pensiero".
ggiannig

io su FB

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Sara Quadrelli

L’analista Margelletti:
 “La guerra in Ucraina si sposterà in Europa, scontro con Putin sarà inevitabile ma in Italia la stella polare della geopolitica è Raffaella Carrà”
(Andrea Margelletti è presidente del Centro Studi Internazionali (Ce.S.I.) ed è tra i più ascoltati analisti italiani di geopolitica e difesa. Ospite frequente di Bruno Vespa a Porta a Porta, da anni offre al grande pubblico un’interpretazione lucida e spesso scomoda dei conflitti globali.)
"Professore, il coinvolgimento europeo nel conflitto ucraino è davvero inevitabile?"
«Io non ho alcun motivo, purtroppo, per immaginare un’evoluzione della guerra in Ucraina che non porti a un conflitto in Europa. Al di là dei tentativi di dialogo, i russi vanno dritti. Il problema è che noi rifiutiamo l’idea della guerra. Eppure la Russia non si fermerà. La loro arma più potente non sono i droni o i missili, ma il fatto che in Europa occidentale da 70 anni pensiamo solo all’economia. La gente teme più di perdere quello che ha, che non di difendere quello che è».
Mi sta dicendo che è un problema culturale, quasi antropologico?
«Le spese per la difesa vengono sempre contrapposte a ospedali, scuole, arte, come se sostenere la difesa significasse chiuderli. Ma tutti chiediamo più carabinieri e soldati per strada. Allora perché va bene difendere la mia città e non il mio Paese?»
Che risposta si è dato?
«La stella polare della geopolitica italiana è Raffaella Carrà: “se il mondo casca mi sposto un po’ più in là”. Ma il mondo è ormai integrato: non possiamo più spostarci. Se ignoriamo i problemi, i problemi non ignorano noi».
Gli italiani si sono convinti di essere il Sud della Svizzera?
«No. Perché la Svizzera sta pensando di entrare in un processo di maggiore integrazione e di sicurezza con i paesi dell’Unione Europea. Gli svizzeri si rendono conto che la situazione è drammatica. E fingiamo di ignorare che due nazioni come la Svezia e la Finlandia, che sono state neutrali da sempre, sono entrate nella Nato. E nessuno lì ha protestato parlando di ospedali e scuole: al loro welfare ci tengono molto, e però sanno anche che se la Russia li invade, ospedali e scuole se li prendono loro. Hanno detto: “Accidenti sì”, perché la sicurezza collettiva è l’unica cosa che li può proteggere».
Si dice che in Italia la guerra non può arrivare…
«Allora vede, chi fa il mio mestiere, viene pagato per dare delle valutazioni.
Se un’impresa mi paga per dare una valutazione non mi posso permettere di farla sulla base della speranza: le imprese non vogliono la speranza, vogliono i dati di realtà».
Anche noi giornalisti dovremmo fare un bagno di realtà?
«Non la vogliamo vedere, e i giornalisti non la raccontano. Se lo facessero, mostrerebbero che la situazione è molto più grave di quanto si dice».
Ci siamo trastullati in ottant’anni di presunta pace, mentre intorno a noi si armavano?
«Se lei legge i libri di geopolitica scritti in tutto il mondo, si renderà conto che il nostro Paese non appare mai. Di questa nostra insipienza i russi sono ben consapevoli, ed è una delle loro armi. Negli ultimi venti la Russia ha fatto una grande campagna di avvicinamento della classe dirigente e in alcuni casi – immagino – anche di reclutamento di classi politiche nell’Europa occidentale».
L’attacco con i droni in Polonia potrebbe aver aperto gli occhi a qualcuno?
«I droni sulla Polonia sono solo l’ennesimo test russo della nostra volontà. È stato un doppio test: politico, per vedere come reagisce la Nato, e militare, per verificare la nostra capacità di risposta. Gli Stati Uniti non hanno detto né a né b: un silenzio fragoroso. Altri hanno fatto spallucce. È un segnale di debolezza».
Un segnale che nasce da lontano?
«Sì. L’Italia è da sempre un Paese ripiegato sull’ombelico, poco attento al fuori. Negli ultimi vent’anni la Russia ha fatto un’enorme campagna di avvicinamento — e in alcuni casi, immagino, anche di reclutamento — della classe dirigente occidentale».
Dove c’era già prima una sinistra comunista forte, ancorata a Mosca…
«Rispetto all’epoca del Pci e del Pcf di Marchais, l’influenza russa di oggi è più forte, più trasversale, più incisiva».

da FB 13 settembre 2025

 5 
 inserito:: Settembre 15, 2025, 06:08:14 pm 
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Gabriele Iuvinale

Qualche anno fa, insieme a Nicola Iuvinale, ho deciso di scrivere un saggio sulla Cina di Xi Jinping. Il nostro messaggio di fondo era semplice e, per alcuni, provocatorio: la Cina non era più solo una potenza in ascesa, ma era diventata il leader di un blocco di Stati con uno scopo preciso: **riscrivere le regole dell'ordine internazionale sorto dopo la Seconda guerra mondiale secondo una nuova logica, prevalentemente autoritaria.**
La parte più amara della nostra tesi? Questo obiettivo non sarebbe stato raggiunto solo per merito di Pechino, ma soprattutto **grazie all'Occidente**.
Oggi, leggendo la "Dichiarazione di Tianjin" emessa dall'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), vedo quel saggio prendere vita, trasformarsi da analisi a cronaca dei nostri tempi.
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La dichiarazione non è un semplice comunicato. È un manifesto politico. Quando i membri della SCO parlano di costruire un "**mondo multipolare più giusto ed equo**", non stanno chiedendo un posto al tavolo: stanno costruendo un tavolo nuovo. Quando si impegnano a usare le valute locali per gli scambi commerciali, stanno mettendo in discussione, pezzo per pezzo, il dominio del dollaro. Quando istituiscono un "Centro Globale per Affrontare le Minacce e le Sfide alla Sicurezza", stanno creando un'alternativa funzionale ai meccanismi di sicurezza a guida occidentale.
Il ruolo della Cina come catalizzatore è innegabile. L'intera dichiarazione è intrisa dei suoi concetti strategici: la **Belt and Road Initiative** è l'architrave economica, la "**comunità con un futuro condiviso per l'umanità**" è la cornice ideologica. Pechino non si limita a presiedere: fornisce la visione, le infrastrutture e il capitale politico per tenere insieme un gruppo eterogeneo che include Russia, Iran, Pakistan e le repubbliche centroasiatiche.
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Ma torniamo al punto cruciale: come ha potuto l'Occidente diventare il principale abilitatore di questo progetto?
La Dichiarazione di Tianjin è la risposta. L'opposizione a "**misure coercitive unilaterali**" (leggi: sanzioni occidentali) e all'"**ingerenza negli affari interni con il pretesto di proteggere i diritti umani**" trova terreno fertile proprio a causa delle nostre azioni.
1.  **Abbiamo creato il vuoto:** Decenni di delocalizzazione hanno dato alla Cina il potere economico per finanziare la sua visione globale. Guerre controverse e interventi militari hanno eroso la nostra credibilità morale, rendendo la retorica cinese sulla "non ingerenza" e il "rispetto della sovranità" incredibilmente attraente per molti nel Sud del mondo.
2.  **Abbiamo compattato i nostri avversari:** L'uso estensivo delle sanzioni, invece di isolare i regimi, ha spinto Paesi come Russia e Iran sempre più stretti nell'orbita economica e strategica di Pechino, creando un blocco anti-egemonico di fatto.
3.  **Abbiamo smesso di offrire un'alternativa:** Mentre l'Occidente offre spesso lezioni di democrazia e condizionalità politiche, la Cina offre porti, ferrovie, 5G e finanziamenti. Per un Paese che ha bisogno di sviluppo, la scelta è pragmatica.
La SCO, sotto la guida cinese, non sta semplicemente proponendo un'alternativa. Sta capitalizzando il fallimento della nostra leadership. La Dichiarazione di Tianjin non è un documento scritto *contro* l'Occidente; è un documento scritto *nello spazio lasciato vuoto* dall'Occidente.
Quello che con Nicola avevamo ipotizzato qualche anno fa, oggi è un piano operativo. E la sua realizzazione dipende tanto dalla forza della loro visione, quanto dalla debolezza della nostra.

da FB
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Francesco Carrino
Complimenti Gabriele Iuvinale e complimenti Nicola Iuvinale. Il dramma dell'Italia e dell'occidente e non aver iniziato nemmeno una polemica civile, discutendo di questo libro, uno straordinario contributo intellettuale che avete dato al "nostro tempo" Si puo' esser avversari, ma alla fine, ho visto il vostro lavoro una critica feroce, documentata, inattaccabile, ad un occidente che ha anteposto il valore del profitto, ai valori che danno forma all'idea stessa di "occidente" stesso, da Pericle in poi. Il vostro libro non è solo "divisivo" per chi dice d'avere idee liberali, è anche un "salutare problema" per tutti quelli che si definiscono di sinistra. E' un momento di verità per tutta la nostra società. Chiudo con un complimento a cui siete già abituati. Grazie per aver affontato soli difficoltà ed ostracismo, siete due intellettuali integerrimi.

    2 h

    Rispondi

Nicola Iuvinale
Francesco Carrino grazie tante. Apprezzo tantissimo il tuo commento. Purtroppo nessuno, da destra a sinistra, vuole affrontare il problema. La verità è che questo liberalismo, questa società ha abbandonato l'idea della democrazia e dei suoi valori. Gli affari, i soldi, ci stanno portando dritti dritti verso una nuova guerra mondiale. È quello che chiamo il capitalismo malato.

 6 
 inserito:: Settembre 15, 2025, 11:33:21 am 
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L’Oms: la prossima pandemia può scoppiare ovunque e in qualsiasi momento - la Repubblica
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
   sab 13 set, 00:54 (2 giorni fa)      
a me
 
   
L’Oms: la prossima pandemia può scoppiare ovunque e in qualsiasi momento - la Repubblica

Tedros Adhanom Ghebreyesus: “La domanda non è se emergerà il patogeno X, ma se saremo pronti quando accadrà”

leggi tutto: https://www.repubblica.it/salute/2025/09/11/news/oms_prossima_pandemia-424839398/

 7 
 inserito:: Settembre 14, 2025, 12:28:15 pm 
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https://ilfattoalimentare.it/sistema-allerta-ministero-salute-acqua-le-parti.html

Ci sono volute due settimane per annunciare il ritiro precauzionale di quattro lotti di conserve vegetali sott’olio prodotti dalla stessa azienda sospettata di avere commercializzato i friarielli contaminati da botulino che all’inizio di agosto 2025 a Diamante, in provincia di Cosenza, hanno provocato due morti. Il provvedimento di ritiro è datato 20 agosto, ma è stato pubblicato solo il 5 settembre, 16 giorni dopo. È sconcertante scoprire che un richiamo (pur sempre precauzionale) di conserve vegetali per sospetta contaminazione microbiologica, collegato a un episodio che ha provocato due morti, resti nel cassetto per due settimane! Si tratta di una distrazione inaccettabile per un sistema di allerta rapido (così si chiama il servizio) che dovrebbe informare in tempo reale sui prodotti ritirati dal mercato. Nel caso di botulino poi l’urgenza diventa assolutamente prioritaria.

Rischio botulino e allerta
La storia inizia i primi giorni di agosto quando in redazione arriva la notizia di due persone morte per il botulino, probabilmente a causa dell’ingestione di panini con verdure sott’olio mangiati presso un chiosco di Cosenza. Il sistema di allerta del Ministero della Salute il 9 agosto annuncia il ritiro precauzionale di quattro lotti di friarielli prodotti dall’azienda Terra Mia e venduti con i marchi Vittoria e Bel Sapore, per sospetta presenza di botulino che si potrebbe collegare ai decessi. Quattro giorni dopo, il 13 agosto, viene annunciato un secondo ritiro di friarielli marchiati Terra Mia per lo stesso motivo. Il 4 settembre, con un ritardo di 16 giorni rispetto al documento ufficiale, si annuncia il ritiro di quattro tipologie di conserve per una sospetta contaminazione microbiologica non specificata, che però è datato 20 agosto.

Allerta alimentare
Il Ministero della Salute ha dimenticato nel cassetto il richiamo di un prodotto a rischio botulino per 15 giorni
I motivi di questo ritardo non sono giustificati vista la potenziale pericolosità dei prodotti. Purtroppo non si tratta di un errore casuale: il sistema di allerta del Ministero della Salute funziona male. In otto anni di attività del portale dedicato ai richiami degli operatori alimentari, il Ministero non ha mai risposto alle nostre richieste di chiarimenti in caso di problemi con il sito o gli avvisi pubblicati. Eppure in questo periodo gli errori e le sviste sono stati decine. Più volte abbiamo corretto inesattezze, foto errate, indirizzi incompleti senza alcun riscontro. Basta ricordare che l’osservatorio del Fatto Alimentare segnala regolarmente prodotti richiamati che sfuggono ai funzionari distratti del Ministero.

Regolamento UE sul sistema di allerta disatteso
Il Fatto Alimentare da 16 anni pubblica regolarmente la lista dei prodotti richiamati e ritirati dal mercato per problemi di contaminazione microbiologiche o chimiche, per presenza di corpi estranei o allergeni non dichiarati, e altre criticità che possono nuocere al consumatore. Per anni siamo stati gli unici a dare queste notizie e le aziende più volte hanno minacciato querele per divulgazione di notizie ‘riservate’. Questo accadeva perché  la maggior degli imprenditori cercava in tutti i modi di nascondere il ritiro, nonostante l’esistenza di un obbligo di legge a divulgare la notizia. Tutto ciò accadeva anche se il Regolamento europeo 178 del 2002 che istituisce il Sistema di allerta europeo (Rasff) obbliga il Ministero della Salute a predisporre il servizio e le aziende a diffondere le notizie dei prodotti ritirati.

Allerta alimentare
Il regolamento UE sui sistema di allerta è del 2002, quello del ministero arriva 15 anni dopo
Il pesto alla genovese
Le cose cambiano alle 6,41 di venerdì 20 luglio 2013 in seguito a un’allerta per un lotto di pesto alla genovese sospettato di essere contaminato da botulino. La notizia viene diffusa dal produttore attraverso un comunicato e scoppia il caos. I responsabili di Esselunga, Coop e Conad che avevano venduto oltre 10 mila vasetti di pesto della stessa azienda, ma in confezioni con il proprio marchio, probabilmente hanno trascorso giornate molto difficili.

L’intero weekend viene dedicato ad avvisare i clienti che avevano comprato il pesto, incrociando i dati degli scontrini con gli indirizzi delle carte fedeltà o i riferimenti delle carte di credito. Va detto che allora i siti dei supermercati non avevano una sezione dei richiami (oggi invece quasi tutti hanno una pagina dedicata). Il Ministero rilancia la notizia sul sito ma l’allerta indica solo il nome dell’azienda produttrice e la scadenza, senza allegare fotografie e, soprattutto, senza indicare che la maggior parte dei vasetti aveva sull’etichetta il marchio delle catene di supermercati Coop, Conad ed Esselunga.

Un weekend di terrore
Il lavoro nel weekend è frenetico. Esselunga allerta 2.500 persone, Conad mette un avviso in rete, altri si danno da fare ma non lo dicono. Il timore è che alcune persone o peggio famiglie intere possano essere ricoverate e finanche morire per botulino a causa del pesto marchiato Esselunga, Coop o Conad. Tutto si risolve il lunedì quando le analisi confermano l’assenza della tossina. Dopo questo episodio Il Fatto Alimentare promuove una raccolta firme invitando le catene di supermercati e le aziende a creare un servizio di allerta per avvisare i clienti dei prodotti richiamati come previsto dal Regolamento europeo di 11 anni prima.

Raccogliamo oltre 10 mila firme e in pochi mesi diverse catene di supermercati – una decina – accolgono l’invito e aggiungono la pagina dei prodotti ritirati sui loro siti. Anche il Ministero con qualche difficoltà, con 15 anni di ritardo rispetto alle prescrizioni europee, annuncia che il 1° gennaio 2017 sarà online la nuova pagina dedicata ai richiami dei prodotti alimentari, che in realtà arriverà solo a febbraio di quell’anno e impiegherà almeno due anni per arrivare a regime fra incertezze ed errori grossolani che purtroppo si ripetono ancora. Prima, nel 2011, solo la Valle D’Aosta aveva un sistema di allerta regionale.

Würstel crudi su un tagliere con aglio ed erbe aromatiche, ciotola di salsa e bottiglia di olio
Il caso dei würstel Aia contaminati da listeria
Il caso dei würstel Wudi Aia
Gli incidenti di percorso del sistema di allerta del Ministero sono costanti, ma nel settembre 2022 registriamo una grave falla che questa volta riguarda i würstel. Il 12 settembre 2022, il Ministero della Salute notifica in gran segreto alla Commissione europea l’esistenza di un focolaio con 3 vittime e 71 persone ospedalizzate per consumo di würstel a marchio Wudy Aia, Töbias di Eurospin e Salumeo di Lidl contaminati dallo stesso ceppo di Listeria monocytogenes.

L’annuncio  agli italiani arriva però con undici giorni di ritardo, il 23 settembre 2022. Nel comunicato si informa del focolaio di listeriosi iniziato due anni prima causato da würstel a base di carni di pollo prodotti da Agricola Tre Valli. Nell’annuncio manca la lista dei marchi interessati e, per scoprire se le confezioni nel frigorifero di casa sono a rischio, bisogna identificare sulle etichette il marchio di identificazione dello stabilimento fissato dalla UE! Siamo noi che attraverso documenti riservati giunti in redazione diffondiamo i marchi e le foto dei prodotti coinvolti. La questione non è secondaria visto che stiamo parlando di 4 milioni di würstel ritirati.

E per finire i numeri. Il Fatto Alimentare nel 2016, quando non esisteva ancora il servizio di allerta del Ministero aveva segnalato 60 richiami, nel 2024 abbiamo pubblicato 241 richiami, per un totale di 635 prodotti ritirati dagli scaffali (in un singolo richiamo possono essere coinvolte più referenze, a volte anche decine). Nei primi 9 mesi e mezzo del 2025 sono già 181, pari a 437 prodotti!

© Riproduzione riservata – Foto: Depositphotos

da FB del 13 settembre 2025

 8 
 inserito:: Settembre 14, 2025, 12:16:15 pm 
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L'allarme di Kubilius: "La Russia ha trasformato lo spazio in un campo di battaglia"
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
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Leggi la notizia su agi.it : https://www.agi.it/cronaca/news/2025-09-12/spazio-battaglia-difesa-europea-33127283/
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>

 9 
 inserito:: Settembre 13, 2025, 12:51:19 am 
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Marco Maria Freddi

IMMAGINA UNA SCIA DI SCAFI CHE TAGLIA IL MEDITERRANEO.
Vele, striscioni, lingue diverse che dicono la stessa cosa: basta assedio. La Global Sumud Flotilla, salpata il 31 agosto 2025 da Barcellona, Genova e altri porti, porta a bordo 44 Paesi, facce note e mani sconosciute. Portuali, medici, artisti, giovani che hanno deciso che guardare non basta. Se ci fosse anche un coro chiaro che urla “rilasciate tutti gli ostaggi”, sarebbe ancora più forte e ineccepibile.
Il gesto vibra di sumud, resilienza: non armi, ma corpi e navi. È la politica dei simboli che costringe il mondo a voltarsi, a vedere Gaza non come un telegiornale muto, ma come fame, ospedali al collasso e famiglie spezzate. Fin qui, rispetto.
Poi, però, servono i fatti nudi. Forzare un blocco navale non è un film e lo abbiamo già visto in passato. Dal Mavi Marmara del 2010 alle navi Madleen e Handala nel 2025, la sproporzione dei mezzi si è tradotta in abbordaggi, sequestri, espulsioni. E gli aiuti alla popolazione non arrivano. Il rischio è che l’ennesima rotta verso Gaza finisca contro lo stesso scoglio: gesto potente, impatto materiale minimo.
C’è anche l’equivoco più comodo di tutti, quello di pensare che “la legge è dalla nostra parte”. No. O meglio, dipende da quale legge e da chi la interpreta. Il mondo del diritto è spaccato e, finché lo è, ognuno brandisce il proprio parere come un lasciapassare. La verità scomoda è che una Flotilla non risolve un contenzioso giuridico di quindici anni; al massimo lo riaccende. Se la rotta è solo mare aperto, il finale è già scritto.
Arriva qui il punto che fa davvero la differenza tra simbolo e strategia: il coordinamento. Non con Hamas, Hezbollah, gli Houthi o l’Iran, che puntano alla cancellazione di Israele, né con i paesi arabi, che oggi non conducono iniziative concrete per la pace in Palestina. Se si vuole che la rottura dell’assedio non resti solo un gesto morale, bisogna agganciare l’energia della Flotilla alla paziente architettura di pace già esistente tra israeliani e palestinesi.
I nomi e i volti di queste realtà sono chiari: Combatants for Peace, Parents Circle – Families Forum (PCFF), Geneva Initiative, OneVoice Movement, Ta’ayush, Standing Together, Breaking the Silence, B’Tselem, Machsom Watch, ICAHD (Israeli Committee Against House Demolitions), Coalition of Women for Peace. Sono loro, con la fatica quotidiana, i costi personali e la coesistenza praticata ogni giorno, a trasformare le onde in ponti. Salpare senza il loro coinvolgimento significa rischiare un gesto isolato, facilmente reprimibile e difficile da tradurre in impatto reale.
La rotta alternativa è chiara, ma meno romantica. Bisogna allineare i messaggi, richiedere la fine dell’assedio e la liberazione di tutti gli ostaggi, legare ogni partenza a procedure operative verificabili come corridoi navali controllati, hub doganali terzi, ispezioni indipendenti e consegne garantite, mettere in cabina di regia le organizzazioni miste israelo-palestinesi affinché dettino tempi e obiettivi, e convertire l’epica in pressione diplomatica ripetuta nelle capitali europee.
La Flotilla è un faro e i fari servono, ma non muovono le navi. Quelle le muovono i rimorchiatori, lenti e testardi. Oggi i rimorchiatori hanno nomi precisi: le organizzazioni binazionali e israelo-palestinesi e un metodo per tenere insieme sicurezza, diritti e riconoscimento reciproco.
Senza di loro, ogni scafo che parte rischia di tornare come è partito: pieno di coraggio, vuoto di risultati.

da FB 6 settembre 2025

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 inserito:: Settembre 13, 2025, 12:47:53 am 
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Qual è stata la reazione di Luce Corex alle tue azioni?

— Nessuna, perché la piattaforma stessa opera in modo assolutamente legale e ufficiale, senza violare alcuna legge. Ma c'è stata una reazione da parte di persone completamente diverse: quando abbiamo iniziato a scavare più a fondo, siamo arrivati al loro collegamento con grandi fondi, e lì sono iniziati i problemi. Siamo entrati nel territorio dei grandi attori, e loro ci hanno notato. Il nostro team ha iniziato a essere letteralmente perseguitato da chiamate con richieste di "non diffondere determinate informazioni".

— Da chi provenivano queste chiamate?

— Le persone si presentavano come avvocati, consulenti, rappresentanti di organizzazioni finanziarie. Tutto molto educatamente, nessuna minaccia diretta. Solo insistenti richieste di "interrompere l'indagine".

— Hai pensato di interrompere?

— Ci siamo riuniti con la squadra, abbiamo discusso a lungo su ciò che stava accadendo. Abbiamo pensato che fosse un rischio che eravamo disposti a correre, dato che, in sostanza, nulla di concreto ci era stato contestato. Poi, la direzione di Italia 1 ha iniziato a ricevere chiamate da grandi inserzionisti. Banche, compagnie di assicurazione, fondi di gestione: tutti improvvisamente si sono preoccupati della "qualità dei contenuti", di alcuni obblighi finanziari. La direzione ha iniziato a censurarci, a intervenire nel montaggio.


— Come hai reagito?

— Ho resistito come potevo. Ho trent'anni di indagini alle spalle, sono abituata alle pressioni. Ma questa volta mi hanno detto chiaramente: o il materiale viene radicalmente rielaborato, oppure non va in onda affatto.

— Qual era il problema secondo loro?

— Hanno detto che l'episodio poteva "destabilizzare il mercato finanziario". Immaginate? Raccontare alle persone le opportunità di investimento legali, a quanto pare, è destabilizzazione.

— Cosa è successo alla fine?

— Mi hanno detto di distruggere tutto il materiale. Per la prima volta mi sono sentita impotente.

— Come ha reagito la tua squadra al divieto?

— In modi diversi. Alcuni hanno capito e mi hanno sostenuto. Altri hanno detto che non valeva la pena rischiare la carriera per una singola storia. Non li giudico, tutti hanno famiglie, obblighi. Ma per me, personalmente, il silenzio è diventato insopportabile.

— Hai provato a pubblicare l'inchiesta in qualche altro modo?

— Certo. Mi sono rivolta a colleghi di altre pubblicazioni, ho proposto il materiale a giornalisti indipendenti. Ma ovunque ho ricevuto la stessa risposta: il tema è troppo "delicato". Grazie a voi per aver risposto, per me significa molto.

— Cosa succedeva al tuo conto su Luce Corex?

— Ho continuato a usare la piattaforma per l'esperimento. In due mesi, il mio deposito di prova di 500 euro è cresciuto fino a 47.000 euro. Ho prelevato fondi diverse volte: la procedura è sempre andata liscia, i soldi arrivavano entro 24 ore. Questo confermava solo che il sistema funziona, che è reale.

— Non hai paura di essere licenziato dopo questa intervista?

Certo che ho paura. Ma il giornalismo non è solo una professione, è anche una responsabilità verso la società. Se dovessi tacere per un tornaconto personale, in cosa mi distinguerei da quelle celebrità che nascondono informazioni ai loro spettatori?

— Quali lezioni hai imparato da questa storia?

— Che ci sono limiti che ai giornalisti non è permesso superare. Possiamo indagare sulla corruzione dei sindaci, sulle macchinazioni delle medie imprese, persino criticare il governo. Ma quando si tratta di cambiamenti seri che possono ridistribuire il denaro nella società, inizia la persecuzione.

— Cosa consiglieresti agli italiani che si sono interessati a questo argomento?

— Cercare informazioni autonomamente. Non aspettare che qualcuno vi racconti in televisione i modi per arricchirsi: il sistema è interessato a tenere le persone nell'ignoranza. Studiate le nuove tecnologie, sperimentate con piccole somme che potete permettervi di perdere. E ricordate: ogni mese Luce Corex apre 200-300 posti per nuovi utenti. Vi consiglio di approfittare di questa opportunità proprio ora. Chissà quando non sospenderanno il flusso di nuovi utenti. Questa potrebbe essere la vostra ultima opportunità.

— Ultima domanda: ti penti di aver deciso di raccontare questa storia?

— Mi pento solo di non averlo fatto prima. Forse migliaia di italiani avrebbero già potuto migliorare la loro situazione finanziaria se avessero saputo delle opportunità esistenti. Ma meglio tardi che mai.
DALLA REDAZIONE

Dopo lunghe discussioni in redazione, abbiamo deciso di fornire ai lettori le informazioni sulla piattaforma Luce Corex, di cui ha parlato Veronica Gentili. Questa decisione si basa sui principi dell'etica giornalistica e sul diritto fondamentale dei cittadini a ricevere informazioni.

Riteniamo che nascondere informazioni su opportunità di investimento legali sia contrario all'interesse pubblico. Gli italiani hanno il diritto di conoscere gli strumenti finanziari esistenti e di prendere decisioni autonome sul loro utilizzo.

Luce Corex è una piattaforma di investimento basata sull'intelligenza artificiale, che analizza automaticamente i mercati ed esegue migliaia di micro-transazioni per l'utente, senza richiedere conoscenze specifiche in materia di investimenti. Il rendimento medio mensile della piattaforma va dai 3.000 ai 5.000 euro.
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