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 inserito:: Maggio 02, 2025, 06:57:56 pm 
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Come (non) è finita la storia dello striscione per il 25 aprile ad Ascoli Piceno
di Elena Tebano
Il 25 aprile Lorenza Roiati, titolare del panificio «Assalto ai forni» di Ascoli Piceno, srotola sulla facciata della sua casa uno striscione con la scritta: «25 Aprile: buono come il pane, bello come l'antifascismo». Da quel momento, è stata identificata (due volte), minacciata (con striscioni di gruppi di estrema destra) e finita al centro di una polemica politica. E la storia non è finita

Panettieri resistenti, come rendere più sicuro il lavoro, un horror neobarbarico

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(Questo articolo è apparso sulla Rassegna stampa, la newsletter che il Corriere riserva ai suoi abbonati: per riceverla occorre iscriversi a Il Punto, e lo si può fare gratis per 30 giorni qui)

A una settimana dal caso della fornaia identificata ad Ascoli Piceno per aver esposto un manifesto antifascista il giorno della Festa della Liberazione («25 aprile, buono come il pane bello come l’antifascismo») rimangono ancora molti interrogativi sulla vicenda, esplosa grazie ai video postati sui social dalla fornaia Lorenza Roiati. E che il sindaco della città Marco Fioravanti, di Fratelli d’Italia, ha cercato di derubricare a normale amministrazione, anche se normale non è. Lunedì le opposizioni (Pd, M5S, Avs e Iv) in Parlamento hanno chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di chiarire chi ha disposto i controlli e perché.

«Chi ha realmente impartito le direttive per questi "articolati servizi"? Con quale obiettivo? È accettabile che vengano impiegate risorse pubbliche per sorvegliare messaggi che celebrano l'antifascismo?» chiede uno degli autori delle interrogazioni, il deputato 5 Stelle Giorgio Fede, che parla di «una strumentalizzazione politica delle forze dell'ordine» e dice che la spiegazione del sindaco (l’identificazione è avvenuta in seguito a «una segnalazione») è stata «smentita» dai «vertici delle forze dell'ordine». Ma in realtà la segnalazione smentita «ufficialmente» riguarda uno solo dei controlli, che sono stati due, fatti da diverse forze dell’ordine. Ecco cosa sappiamo finora.

Il primo controllo della Polizia di Stato
Come mostra il video della fornaia Roiati, un primo controllo sullo striscione è stato fatto nella mattina del 25 aprile da agenti della Polizia di Stato (che dipendono dal ministero dell’Interno). Secondo la ricostruzione della Questura, si trattava di agenti in servizio su una volante, che - visto per caso il manifesto - si sono avvicinati per controllare. A quel punto Roiati si è identificata spontaneamente e ha chiesto se ci fossero problemi. I poliziotti hanno chiamato la Questura per comunicare il contenuto dello striscione e chiedere cosa fare. E la Questura - come dovrebbe essere ovvio - ha comunicato che non c’era nessun bisogno di intervenire perché lo striscione non violava alcunché. Gli agenti a quel punto non hanno né registrato ufficialmente il nome di Roiati, né fatto verbale sull’accaduto.


Il contesto dei controlli
La «solerzia» degli agenti però non si è manifestata in un momento casuale. Come è noto, il governo Meloni aveva proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di papa Francesco (invece dei tre previsti per Giovanni Paolo II), "coprendo" così anche l’80esimo anniversario della Liberazione dal regime nazifascista. E il ministro della Protezione civile Nello Musumeci aveva chiesto «sobrietà» nelle celebrazioni. Scelte che sono state viste dalle opposizioni come un modo per mettere la sordina a una festa poco amata dal partito post-fascista della premier. E che hanno indirettamente dato luogo a una serie di divieti e sanzioni inaccettabili (li ha raccontati Fabrizio Caccia). La politica funziona spesso così: non servono misure formali, perché bastano i suoi messaggi, che trovano sempre solerti interpreti. In questo contesto Roiati, nonostante le smentite delle autorità, ha percepito il controllo della polizia come un gesto di dissuasione "politico" e anche per questo ha diffuso il video dell’accaduto sui social, che è diventato virale.

APPROFONDISCI CON IL PODCAST
Il secondo controllo su «segnalazione»
Più tardi, quando il video di Roiati aveva iniziato ad attirare l’attenzione anche a livello nazionale, la fornaia ha ricevuto una seconda visita, questa volta dalla Polizia locale, che dipende dal Comune. La Polizia di Stato ha detto in seguito che non era stata informata del secondo controllo e che non c’entra niente. «Rivendica la paternità dello striscione?», chiede uno dei vigili in borghese che hanno identificato formalmente Roiati, come mostra il secondo video della fornaia antifascista. Gli agenti della locale non hanno spiegato il perché dell’identificazione (un «normale controllo che è stato disposto») e poco dopo se ne sono andati. Ma hanno registrato le generalità della fornaia.

Gli striscioni di minaccia a Roiati
Nella notte tra il 26 e il 27 aprile davanti al forno di Roiati sono apparsi due striscioni di minaccia: «Ai forni» e un altro che offende la proprietaria del panificio e il questore di Ascoli Piceno. Gli striscioni sono anonimi, ma hanno una sorta di firma: il carattere usato a partire dalla fine degli anni 70 da gruppi politici e associazioni di estrema destra.

La spiegazione del Comune
Solo dopo l’affissione degli striscioni di minaccia, il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti è intervenuto con un video sui suoi social, prendendone le distanze. Ma senza mai esprimere solidarietà a Roiati. Fioravanti ha detto invece che in tutta la vicenda le «vittime» sono gli agenti della polizia locale, perché sono stati attaccati sui social per aver fatto il loro lavoro dopo aver ricevuto una «segnalazione». L’agente locale aveva parlato di «controlli disposti», ma al Corriere l’ufficio stampa del Comune ha ribadito che il secondo controllo è avvenuto dopo una «segnalazione via telefono» (spiegando di non poter dire da chi era stata fatta), che sono stati mandati vigili in borghese perché tutte le altre pattuglie erano impegnate per la vigilanza sulle celebrazioni del 25 aprile e che gli agenti sono intervenuti perché si sospettava che si trattasse di una «pubblicità abusiva». In altre parole, secondo il Comune, in un giorno in cui la Polizia locale era impegnata al completo, si è trovato il tempo per mandare tre agenti a verificare se un manifesto antifascista fosse una possibile pubblicità.

L’Ufficio stampa del Comune ha anche detto che invece non sono stati identificati gli autori dei manifesti di minaccia contro Roiati, ma che si stanno esaminando le telecamere di privati nella zona per cercare di trovarli.

La polemica sulla cena per Mussolini
Ascoli Piceno e il suo sindaco non sono nuovi alle polemiche su fascismo e antifascismo. Marco Fioravanti nel 2019 era stato duramente criticato per aver partecipato a una cena di commemorazione per la marcia su Roma, il 28 ottobre. «Sui menù della serata erano state stampate effigi del Duce e fasci littori. Nella sala campeggiavano bandiere di Fratelli d’Italia. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, il vice sindaco Silvestri, l’onorevole Acquaroli, il consigliere comunale di San Benedetto Assenti» scriveva all’epoca il Resto del Carlino. Fioravanti si era poi scusato dicendo di essere passato di lì per poco tempo e di non aver visto i menù.

Le reazioni
La vicenda di Ascoli Piceno è diventata un caso grazie alla mobilitazione sui social, che ha attirato l’attenzione dei media nazionali e della politica. Nei giorni scorsi molte persone hanno visitato il panificio in sostegno a Lorenza Roiati ed è stata indetta una manifestazione di solidarietà il 3 maggio. Tra coloro che hanno chiamato alla mobilitazione c’è anche Arianna Ciccone, fondatrice del Festival internazionale del Giornalismo di Perugia e del sito Valigia Blu, che ha scritto a Polizia e Comune per avere spiegazioni sull’accaduto (e l’ha raccontato in un post). «Quello che è successo mi ha colpito come cittadina. Sembra una cosa piccola, ma se cominciamo ad accettare tante piccole cose, poi ci troviamo con un problema mostruoso» dice. «Ho scritto alle autorità perché la mobilitazione online, per quanto importante, non poteva bastare. Come cittadini possiamo far vedere che siamo sempre pronti a difendere il diritto di espressione di tutti».


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Panettieri resistenti, come rendere più sicuro il lavoro, un horror neo barbarico
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Panettieri resistenti, come rendere più sicuro il lavoro, un horror neo barbarico
2 maggio 2025 ( modifica il 2 maggio 2025 | 12:20)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DA corriere.it  del 2 maggio 2025

 32 
 inserito:: Aprile 29, 2025, 12:17:10 am 
Aperta da Arlecchino - Ultimo messaggio da Arlecchino
Post di Gianni Gavioli

PERSONE SOCIALI ATTIVE TRA LE PERSONE, PER LE PERSONE.

Gianni Gavioli  ·
Amministratore

Essere umani non basta.
Occorre Essere Italiani e NON FASCISTI.
Dopo la RESISTENZA, ESSERE stati antifascisti non ci è bastato.
ggg

-----------------------------
Marco M. Freddi

Le vergognose offese rivolte alla senatrice Liliana Segre sono l'ennesima, inaccettabile dimostrazione di come la sinistra ideologica, pacifista a senso unico, abbia smarrito ogni riferimento al limite invalicabile della dignità umana e della memoria storica.
Dietro la maschera di un antifascismo tradito, I COMPAGNI CHE CONTINUANO A SBAGLIARE, CHE DELLA VIOLENZA NE FANNO LA CIFRA DELLA LORO AZIONE POLITICA, si abbandonano a un antisemitismo strisciante, vigliacco, codardo. Un antisemitismo che, senza vergogna, colpisce una donna sopravvissuta all'orrore dei campi di sterminio, una testimone vivente della barbarie che a parole fingono di combattere.
Non c'è nulla di antifascista nell'odio contro Liliana Segre. C'è solo l'abisso morale di chi predica pace e uguaglianza scegliendo, con arroganza, chi ha diritto al rispetto e chi può essere insultato. È il tradimento più infame dei valori della Resistenza. È l'oltraggio più vile al senso del 25 aprile, che dovrebbe essere memoria viva, non palcoscenico di nuove discriminazioni e nuovi odi.
Chi oggi aggredisce Liliana Segre non ha nulla a che vedere con la lotta per la libertà. Chi la insulta è fratello, nello spirito e nella sostanza, dei carnefici che nei lager cancellavano la dignità e la vita degli ebrei. E chi tace, chi minimizza, chi finge di non vedere, è complice di questa infamia.
A nome di chi crede davvero nella democrazia, nel socialismo europeo, nella dignità dell'uomo e nella lotta contro ogni forma di oppressione, gridiamo forte e chiaro: mai più antisemitismo, mai più odio mascherato da impegno civile, mai più viltà travestita da ideologia.
Non ci sarà mai una società libera se permetteremo che l'odio, il settarismo e la violenza verbale insozzino il nome di chi ha sofferto per garantirci la libertà. Non ci sarà mai vero antifascismo se non sapremo difendere, senza ambiguità, la memoria e la dignità di Liliana Segre.
Oggi, più che mai, bisogna scegliere da che parte stare. Io ho scelto di stare dalla parte della storia, della libertà, della verità. Con Liliana Segre. Con chi crede che essere antifascisti significa prima di tutto essere umani.

#nómadadigital
#societàaperta
#amoreamoreamore
#socialistas

--------------------------------
Gianni Gavioli
Con le offese a queste degne Persone abbiamo la testimonianza che l'antifascismo è rimasto intinto nella melassa dell'indifferenza, mentre il fascismo si trasformava in Sfascismo Regionale Indefinito.

Cioè in un Populismo Sovranista al guinzaglio di famiglie e gruppi di potere locali e nazionali, impegnati unicamente nella ricerca di Potere Predatorio, sia come sciacalli o avvolti, sia nei casi più nobili come ragni nelle ragnatele.


ggiannig

 33 
 inserito:: Aprile 28, 2025, 06:00:09 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Buonasera, sono consapevole del fatto che ci siano degli argomenti più importanti, Gaza, Ucraina, Sudan ecc., però vorrei sapere se il famoso superbonus ha creato una voragine nei conti dello Stato oppure no. Perché nei dibattiti televisivi, ogni volta che qualcuno della maggioranza è attaccato sul fatto che vengano proposte spese per il "riarmo" e non per la sanità, per esempio, si difendono citando i danni causati dal superbonus, appunto. Grazie.

Giorgio

---

Buongiorno Giorgio, la tua domanda non è per niente banale. Ecco alcuni numeri per farsi un’idea: a fine marzo 2025, l’agenzia pubblica Enea riportava che l’onere a carico dello Stato per il Superbonus era di 126 miliardi di euro per i lavori completati, che sono ormai il 96% del totale.
Poi ci sono i soldi che sono entrati nelle casse pubbliche, gli effetti economici positivi del Superbonus. L’ex ministro del Pd Andrea Orlando aveva scritto proprio su Fanpage.it un’analisi dei dati, stimando che lo Stato avesse avuto una percentuale di entrate di circa il 74%. Ovvero, per ogni 100 euro spesi per il bonus, ne avrebbe incassati 74 grazie all’Iva, l’occupazione nei cantieri, la crescita del Pil, e così via.
Fare un bilancio definitivo è complicato. Si può concordare che il Superbonus sia costato molto più di quanto si immaginava inizialmente e abbia interessato molte case, ma non moltissime: poco più dell’11% dei condomini e attorno al 5% di tutti gli edifici residenziali in Italia (stime della Camera). Ed è vero che lo Stato deve ancora versare miliardi di detrazioni a chi l’ha utilizzato, cosa che ha e avrà un peso sui bilanci pubblici.
Bisogna però anche ricordare due cose. La prima: il bonus aveva soprattutto un obiettivo ecologico, e da questo punto di vista sembra che abbia funzionato. Secondo la società Nomisma, l’Italia grazie ai bonus edilizi avrebbe già ridotto i consumi di più della metà di quanto richiesto dalle direttive europee entro il 2030.
La seconda cosa da ricordare è che non c’è mai una sola ragione per le decisioni di un governo sui conti pubblici. Conviene non fidarsi di chi esalta solo i lati positivi del Superbonus, come se non avesse avuto difetti; ma neanche di chi sostiene che ora, a causa del Superbonus, il governo Meloni abbia le ‘mani legate’ e non abbia nessuna alternativa alle scelte che fa (ad esempio, come dici tu, sulla sanità).

Da: Luca Pons
Redattore area Politica Fanpage.it




 34 
 inserito:: Aprile 28, 2025, 05:55:53 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Perché Meloni riesce ad avere un'influenza su Trump, cosa può portare Meloni a Trump che altri leader europei non gli porterebbero?

Sara
Provo a girarti la domanda, Sara: sei così sicura che Meloni abbia tutta questa influenza su Donald Trump? Mi spiego meglio con un paio di esempi: sui dazi, Meloni è andata da Trump e, più o meno, gli ha concesso tutto quel che il presidente americano voleva, dall’aumento della spesa per la difesa sino all’aumento delle importazioni di gas naturale dagli Usa. In cambio di cosa? Di nulla. Trump non ha annunciato né di averci ripensato sui dazi, né trattamenti di favore per l’Italia. Non solo: andando da sola a Washington ha offerto al presidente americano un’Europa divisa, pronta a trattare in ordine sparso.

Secondo esempio: sulla guerra in Ucraina, Trump ha assunto sin dall’inizio una posizione accondiscendente rispetto alle richieste di Vladimir Putin. Nel dettaglio: Crimea e Donbass alla Russia, fine delle sanzioni, no all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Meloni, stando a quanto lei ha sempre dichiarato, è in totale opposizione a questa linea, ma nemmeno ha mai provato - a quanto si sa - a influenzare Trump su questo fronte. Non solo: probabilmente sarà lei, alla fine, a cambiare idea.

In definitiva, quindi: al netto di quanto si legge sulle pagine dei nostri quotidiani, che ogni giorno magnificano le doti diplomatiche di Giorgia Meloni - vuoi per adulazione, vuoi perché è bello pensare che la nostra piccola penisola possa influenzare il gigante americano -, la realtà è che Donald Trump vede nella presidente del consiglio italiano, tuttalpiù, la perfetta ambasciatrice in Europa delle sue esigenze. Quella in grado di far digerire a Bruxelles i suoi voleri.
Finché riuscirà a farlo senza indispettire Germania e Francia, ovviamente. Ecco perché Meloni e questo governo gli piacciono così tanto.
 

DA: Francesco Cancellato
Direttore Fanpage.it
 

 35 
 inserito:: Aprile 28, 2025, 05:50:55 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Compriamo molto in Internet

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
17:37
a me

https://www.agi.it/economia/news/2025-04-28/acquisti-online-31131541/

 36 
 inserito:: Aprile 28, 2025, 05:46:15 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Europa e USA: indispensabile per la Pace Attiva Mondiale, un rafforzamento dell'Alleanza Occidentale e Atlantica con gli Stati uniti d'America.

Intendiamoci con gli USA non con Trump.
ggg

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
17:42 (1 minuto fa)
a me

https://www.agi.it/estero/news/2025-04-28/trump-columbus-day-festa-federale-polemica-31134053/

 37 
 inserito:: Aprile 27, 2025, 12:31:40 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Parla l'uomo a cui è stato impiantato un chip cerebrale di Elon Musk: "Ho perso il controllo"

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
ven 25 apr, 21:14
a me

https://www.corrieredellosport.it/news/attualit/2025/04/25-140213517/parla_l_uomo_a_cui_stato_impiantato_un_chip_cerebrale_di_elon_musk_ho_perso_il_controllo
 

 38 
 inserito:: Aprile 27, 2025, 12:58:09 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin


Gioele Joel
senroopStdm63768mu40t11m8h5th1a3tluf7a4gc03f 63ait3mtich9hah  ·
Poco prima dei funerali di Papa Francesco, Donald Trump e Volodymyr Zelensky hanno avuto un incontro di circa 15 minuti nella basilica di San Pietro, il primo dopo il disastroso alterco di febbraio nello Studio ovale della Casa Bianca, in cui Trump e Vance aggredirono il presidente ucraino alzando la voce. Non si sa ancora cosa esattamente i due si siano detti, l'unica cosa sicura è che l'incontro questa volta è andato molto meglio rispetto all'ultima.
Una cosa però è emersa successivamente: secondo quanto scrive il Telegraph (https://euromaidanpress.com/.../telegraph-us-privately.../), gli Stati Uniti si sono offerti privatamente di fornire garanzie di sicurezza alla "coalizione dei volenterosi" promossa dal premier britannico Keir Starmer e dal presidente francese Emmanuel Macron. In particolare, i funzionari americani avrebbero aperto alla fornitura di intelligence e supporto logistico ai soldati britannici ed europei per sostenere un accordo di pace in Ucraina via terra, aria e mare.
Sempre il Telegraph nei giorni scorsi aveva ipotizzato che i volenterosi rinunciassero all'invio di militari proprio perchè considerato poco sicuro senza le garanzie di sicurezza degli Stati Uniti.
Tornando all'incontro tra il presidente americano e quello ucraino, su X, Zelensky ha scritto che hanno parlato molto, definendo l'incontro "simbolico, con il potenziale di diventare storico, se raggiungeremo risultati comuni" (https://x.com/ZelenskyyUa/status/1916089502088524203...).
La Casa Bianca invece ha definito l'incontro come "molto produttivo".
Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha invece ha pubblicato la foto sui social scrivendo: "non ci sono parole per descrivere l’importanza di questo incontro storico. Due leader che lavorano per la pace nella basilica di San Pietro".
Dopo aver lasciato Roma, sul suo social network "Truth", Donald Trump ha pubblicato un post con toni critici nei confronti di Vladimir Putin, contestando i recenti attacchi missilistici russi contro zone civili. Il passaggio significativo è quello finale, in cui Trump scrive: "non c'è motivo per cui Putin abbia dovuto lanciare missili su aree civili, città e paesi, negli ultimi giorni. Mi fa pensare che forse non vuole fermare la guerra, mi sta solo prendendo in giro (buongiorno Donald, ben svegliato), e deve essere trattato diversamente, forse con sanzioni secondarie? Troppe persone stanno morendo!!!"
Questo post è stato molto ripreso perché contraddittorio rispetto a ciò che Trump stesso aveva sostenuto venerdì, quando, dopo che Steve Witkoff aveva incontrato Vladimir Putin a Mosca per portare avanti i negoziati per un accordo di pace tra Russia e Ucraina, Trump aveva definito l'accordo come "molto vicino".
Dopo l'incontro tra Trump e Zelensky, i due hanno scambiato qualche parola anche con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer, che avevano contribuito a creare i presupposti per l'incontro tra i due prima del funerale. Zelensky ha parlato con i due separatamente anche dopo.

da FB 27 aprile 2025

 39 
 inserito:: Aprile 27, 2025, 12:23:31 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin

DOMANESIMO. N.O.M. : "VERRA' UN TEMPO PER LA PACE", MA SARA' UNA TREGUA.

Claudia Mignani  · eonrsSptdoh2alf02c545h493u1att9u7g6fi01c46t985 a21icg89m6357  ·

Massimo Antracyt si trova presso Iran Tehran.
Preferiti  · eotsdoSrnp4hm2u49lch3gilfi2l2cf46ullm03f9ffm5g1gf20ht844i0m   · Teheran, provincia di Teheran, Iran  ·


 40 
 inserito:: Aprile 25, 2025, 06:57:33 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
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Valerio Federico è con Marco Taradash e altri 25
reSsopontdm807gl66ltiiacmlahh3ig10324af 2a59p5500fg2e frt420  ·

PREMESSA
La grande istanza politica in relazione alla guerra d'invasione dell'Ucraina non è la conferma o la prosecuzione degli aiuti militari agli aggrediti – vitali – ma la crescita, l’accelerazione di questi fino a garantire una reale possibilità di respingere gli invasori liberando il territorio ucraino.

APPELLO per la liberazione e per un maggiore sostegno militare all’Ucraina da parte dell’Unione europea e degli Stati membri.
Le armi e le munizioni inviate all’Ucraina hanno permesso di frenare l’occupazione russa. 
In considerazione della situazione di sostanziale stallo sul campo e del ruolo decisivo che potrebbe avere un aumento delle forniture militari all’Ucraina, al fine di evitare nuove avanzate russe e al fine della liberazione dei territori illegalmente occupati. 

CHIEDIAMO alle istituzioni dell’Unione europea, agli Stati membri, all’Italia, di accrescere e accelerare il sostegno industriale militare, l’acquisto comune di mezzi e di munizioni, l’addestramento dei militari ucraini, la fornitura di armi ed equipaggiamenti.
La resistenza ucraina va necessariamente sostenuta di più e presto.

CHIEDIAMO di promuovere un maggiore sostegno alla resistenza ucraina per la liberazione dall'occupazione russa, con tutti i mezzi utili allo scopo.
FIRMA QUI
https://chng.it/mtj6RMqT6n
e QUI
https://www.piueuropa.eu/free_ukraine

PRIMI FIRMATARI APPELLO “Accrescere ed accelerare il sostegno militare all’Ucraina da parte dell’Unione europea e degli Stati membri”:
Valerio FEDERICO - Membro della Direzione di +Europa, è stato tesoriere di Radicali Italiani e +Europa
Vittorio Emanuele PARSI - Saggista, politologo, professore universitario
Luca AL SABBAGH (Parresia) - Insegnante, storico e divulgatore
Daniele ANGRISANI – Esperto di politica internazionale, scrive su fanpage.it
Simona BENEDETTINI - Economista dell’energia, LDE Liberali Democratici Europei
Giuseppe BENEDETTO - Presidente della Fondazione Luigi Einaudi, fondatore di LDE Liberali Democratici Europei
Marco BENTIVOGLI - Esperto di politiche di innovazione dell’industria e del lavoro, coordinatore di Base Italia
Fabrizio BENZONI – Deputato di Azione
Camillo BOSCO – Giornalista de La Ragione
Gastone BRECCIA - Storico militare, Università di Pavia
Mirko CAMPOCHIARI (Parabellum) - Storico militare, fondatore think tank Parabellum, articolista per Limes
Vincenzo CAMPORINI – Già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e della Difesa, responsabile sicurezza e difesa di Azione
Nane CANTATORE – Analista strategico
Luciano CAPONE – Giornalista de Il Foglio
Marco CAPPATO – Presidente di Eumans, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, è stato Eurodeputato radicale
Andrea CARRUBBA - Fotoreporter e corrispondente dall’Ucraina per RAI 3 e La7
Francesco CATANIA - Avvocato, analista di geopolitica, massmediologo
Salvatore CAVALLI – Fotoreporter
Luigi CHIAPPERINI - Analista militare, autore dei libri “Il conflitto in Ucraina” e “Morire per Bakhmut”
Michele CIRILLO - Fotoreporter e docente
Anna Maria CORAZZA BILDT – Imprenditrice, è stata Eurodeputata, ha lavorato per l’UNESCO, l’OCSE e la Commissione europea
Marco CUZZI - Docente di storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano
Franco DEBENEDETTI – Economista, saggista, è stato Senatore
Costantino DE BLASI – Economista, esponente di Liberi oltre le illusioni, è redattore di Noise From Amerika
Alessandro DE NICOLA – Avvocato, fondatore di LDE Liberali Democratici Europei, editorialista La Stampa e La Repubblica
Benedetto DELLA VEDOVA - Deputato +Europa, è stato sottosegretario agli esteri e segretario di +Europa
Piercamillo FALASCA
Maria Chiara Gadda - Deputata di Italia Viva
FEDERAZIONE GIOVANI SOCIALISTI
Salvatore GARZILLO – Giornalista, corrispondente dall’Ucraina, collabora con fanpage.it e Ansa
Sciltian GASTALDI – Scrittore e giornalista, ha collaborato con Internazionale, Il Fatto Quotidiano, l’Espresso, Linkiesta e Il Riformista
Guido GENTILI - Giornalista, ex direttore del Sole 24 Ore e del Mondo
Davide GIACALONE - Direttore de La Ragione
Roberto GIACHETTI – Deputato di Italia Viva
Oscar GIANNINO – Giornalista, editorialista de Il Foglio, fondatore di LDE Liberali Democratici Europei
Aldo GIANNULI - Storico
Giorgio GORI – Sindaco di Bergamo del Partito Democratico
Sandro GOZI – Eurodeputato di Renew Europe, segretario del Partito Democratico Europeo, è stato Sottosegretario agli affari europei
Oles HORODETSKYY - Presidente della Associazione Cristiani Ucraini in Italia
Massimiliano IERVOLINO – Europa radicale
ITALIA VIVA NORDEUROPA
Giuseppe LICATA - Consigliere regionale della Lombardia di Italia Viva
Riccardo MAGI – Segretario e Deputato di +Europa
Luigi MARATTIN – Deputato di Italia Viva, Professore univesitario
Fabio MASSA – Giornalista, scrive per affaritaliani.it, direttore di true-news.it
Andrea MAZZIOTTI DI CELSO - Vicesegretario e coordinatore della segreteria di Azione, è stato Deputato
Massimiliano MELLEY – Giornalista di milanotoday.it, ha curato il volume "I discorsi di Volodymyr Zelensky - Combatteremo fino alla fine" per la casa editrice Chiarelettere
Nona MIKHELIDZE – Ricercatrice senior per IAI Istituto Affari Internazionali, scrive per La Stampa
Enrico MORANDO – Economista del Partito Democratico, è stato Viceministro e Senatore
Raffaella PAITA - Deputata di Italia Viva
Nicoletta PARISI – Membro della Direzione di +Europa, Professore universitario, vicepresidente del Movimento europeo, è stata consigliere di ANAC 
PRI PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO
Giulia PASTORELLA – Deputata di Azione 
Enrico Maria PEDRELLI – Segretario della Federazione dei Giovani Socialisti
Alfonso PISCITELLI - Giornalista, collaboratore di Atlantico quotidiano, già autore per RAI Radio Uno, docente di storia e filosofia
Federico PIZZAROTTI – Azione
Matteo PUGLIESE – Analista di sicurezza internazionale, editorialista del quotidiano Domani
Lia QUARTAPELLE – Deputata del Partito Democratico
Matteo RICHETTI – Deputato di Azione
Kateryna SADILOVA – Giornalista per vari canali televisivi ucraini, ex dipendente del Consiglio di Sicurezza e Difesa dell'Ucraina
Corrado DE RINALDIS SAPONARO - Segretario del Partito Repubblicano Italiano
Ivan SCALFAROTTO – Senatore di Italia Viva, è stato Sottosegretario degli affari esteri
Antonio STANGO – Presidente della Federazione Italiana per i Diritti Umani
Orio Giorgio STIRPE – Colonnello, analista militare, ha partecipato ad operazioni in Somalia, Bosnia, Albania, Kosovo, Liberia e Afghanistan, è esperto nell’analisi tattica e nell’intelligence operativa
Carla TAIBI – Tesoriera di +Europa
Marco TARADASH – Membro della Direzione di +Europa, giornalista, è stato Deputato
Cristiano TINAZZI - Corrispondente dall’Ucraina per Rete4 e La 7
Nathalie TOCCI – Direttore di IAI Istituto Affari Internazionali
Giusy VERSACE – Senatrice di Azione
FIRMA QUI https://chng.it/mtj6RMqT6n
e QUI https://piueuropa.eu/per_un_maggiore_sostegno_militare...
appelloproucraina@gmail.com
HANNO SCRITTO DI QUESTA INIZIATIVA:
L'APPELLO su LINKIESTA:
https://www.linkiesta.it/.../appello-ucraina-armi.../
https://www.fanpage.it/.../federico-europa-dobbiamo-dare.../
https://www.nuovogiornalenazionale.com/.../12090-lappello...
https://laziopolitico.it/.../ucraina-federico-europa.../
https://www.iltabloid.it/.../ucraina-federico-europa...
https://www.logosnews.it/node/89302
https://www.focusitaliaweb.it/ucraina-federico-europa.../
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