LA-U dell'OLIVO
Settembre 01, 2025, 10:43:26 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: 1 [2] 3 4 ... 10
 11 
 inserito:: Agosto 22, 2025, 11:57:43 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Tutti i gruppi di cui fai parte (11)
30 luglio 2025

ARLECCHINO EURISTICO “RE-CORDIS” PERSONE, COSE, MA DA OGGI EUROPA E FUTURO.
Visitato l'ultima volta
una settimana fa
L'ISOLA di ARLECCHINO EURISTICO. TROVARSI SENZA ESSERSI CERCATI.
Visitato l'ultima volta
pochi secondi fa
POOL DI PERSONE SOCIALI EUROPEE, ATTIVE NELL'INTELLIGENZA CIVICA.
Visitato l'ultima volta
pochi secondi fa
UNITA' D'INTESA OLIVO POLICONICO PER IL PROGETTO DI GOVERNO.
Visitato l'ultima volta
3 giorni fa
U.M.D.E.P.A. Unione Marziale Difesa Europea. Pace Attiva.
Visitato l'ultima volta
3 giorni fa
DOMANESIMO. N.O.M. : VERRA' UN TEMPO PER LA PACE, MA SARA' SOLO UNA TREGUA.
Visitato l'ultima volta
6 settimane fa
SOCIALESIMO: PRIMA LA VERA DEMOCRAZIA, POI IL POPOLO CHE LA MERITI.
Visitato l'ultima volta
pochi secondi fa
GIOVANI, CULTURA, LAVORO, GIUSTIZIA, AMBIENTE: COMITATI PER IL CAMBIAMENTO.
Visitato l'ultima volta
una settimana fa
SÌ ALLA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, NO ALL'ATTUALE DEMOCRATURA SOVRANISTA.
Visitato l'ultima volta
30 minuti fa
O.P.O.N. - OPINIONE PUBBLICA ORGANIZZATA NAZIONALE. (In-Formazione).
Visitato l'ultima volta
pochi secondi fa
COLLINA DEI CURIOSI: PERSONE DAVANTI A LITI VESSAZIONI CORRUZIONI E CAOS
Visitato l'ultima volta
pochi secondi fa

da FB

 12 
 inserito:: Agosto 22, 2025, 11:54:52 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Sommario mensile   Nuove discussioni   Nuovi messaggi   Nuovi iscritti   Maggior numero di utenti collegati   Pagine visitate

 Agosto 2025   0   0   424   427   1503618
2025-08-01   0   0   303   427   145822
2025-08-02   0   0   58   300   102091
2025-08-03   0   0   0   39   72624
2025-08-04   0   0   0   4   73933
2025-08-05   0   0   0   4   71312
2025-08-06   0   0   0   3   69259
2025-08-07   0   0   0   3   72113
2025-08-08   0   0   0   3   71870
2025-08-09   0   0   0   4   70841
2025-08-10   0   0   0   4   71506
2025-08-11   0   0   0   2   73628
2025-08-12   0   0   0   4   71229
2025-08-13   0   0   0   3   49142
2025-08-14   0   0   0   3   57823
2025-08-15   0   0   0   3   35076
2025-08-16   0   0   0   3   70799
2025-08-17   0   0   0   3   74222
2025-08-18   0   0   0   3   72344
2025-08-19   0   0   0   3   69753
2025-08-20   0   0   0   2   44491
2025-08-21   0   0   63   34   63748

 13 
 inserito:: Agosto 22, 2025, 11:50:28 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin

SÌ ALLA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, NO ALL'ATTUALE DEMOCRATURA SOVRANISTA.
Gianni Gavioli
 ·
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale

Il Fascismo in questa nostra Costituzione non deve esserci!
Neppure travestito da Sfascismo dell'Esistente.
Quindi non può dirsi Democrazia l'Italia che, non solo lo contiene, addirittura lo manda al Potere, diviso tra proRussi e succubi di Trump.
L'Italia di oggi è una Democratura tripolare: di estremisti di Destra, di Sinistra Massimalista e di Sopravvissuti di Centro.
Tutti impegnatissimi nell'impossessarsi del contenuto di Cornucopia Italia.
Che incapaci quali sono stanno Depauperando.
ggg
-----------------


SÌ ALLA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, NO ALL'ATTUALE DEMOCRATURA SOVRANISTA.
Gianni Gavioli
 ·
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale

Il Regionalismo Sbagliato, ovvero la Nazione e lo Stato sfasciati a favore di Mafie, Malviventi e Famiglie Locali Potenti, perché Ricche.

----------


 14 
 inserito:: Agosto 22, 2025, 11:47:30 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Riccardo Baldinotti ha condiviso un ricordo.

7 anni fa
Visualizza i tuoi ricordi

Enrico Mentana

Un commento al mio post di ieri aveva avuto una straordinaria accoglienza, decine di migliaia di like, condivisioni, citazioni. Era un commento ironico, ma Facebook e gli algoritmi censori non l'hanno capito, e quindi hanno disabilitato il profilo del suo autore, Emilio Mola, e per effetto di ciò è sparito anche il testo. Per giustizia ora lo ripropongo. Se sparisco anch'io sapete già perché..
Mi ricordo l'Italia di tanti anni fa, quando non c'erano i negri, i barconi, gli immigrati, i clandestini, i musulmani.
Mi ricordo quel paradiso quando eravamo solo noi italiani e mi sbirluccicano gli occhi.
Mi ricordo che nessun italiano ammazzava nessuno e se lo faceva aveva comunque cura di farlo sparire sciogliendolo nell'acido o utilizzandolo per l'edilizia.
Nessun italiano stuprava nessuno, e se lo faceva aveva cura di farlo in casa e non come questi porci in mezzo alla spiaggia. E se una donna veniva stuprata (parolone, disonorata) aveva comunque la fortuna di essere obbligata a sposare il suo stupratore con il matrimonio riparatore altrimenti tu, stuprata, dovevi vergognarti, perché se noi italiani lo sapevamo ti trattavamo come la peggiore puttana.
E poi mi ricordo che non c'erano tutti questi terroristi. Sì è vero, gli italiani per anni hanno fatto saltare per aria centinaia di innocenti, bambini, vecchi, donne, tutti, piazzando bombe nelle piazze, nelle banche, nei treni ad agosto, o magari in autostrada. Certo in Italia parliamo da 15 anni di terrorismo islamico anche se non hanno fatto scoppiare nemmeno un petardo, mentre gli italiani hanno fatto saltare in aria centinaia di italiani. Ma vuoi mettere essere ridotto a brandelli da una bella bomba italiana e non islamica? Di quelle belle bombe piazzate da italianissimi fascisti e mafiosi e servizi segreti?
O mi ricordo i bei giorni dei sequestri di persona, quando i bambini venivano allegramente sequestrati per anni da italianissima brava gente che poi per non far preoccupare i parenti aveva cura di rispedire a casa il figlio un pezzo la volta, partendo solitamente dall'orecchio?
E il lavoro, il lavoro! Nessuno ci rubava il lavoro! Certo allora c'erano i terroni che rubavano il lavoro, ma mica erano italiani quelli, erano terroni di merda. Ora sì, sono italiani pure loro perché i negri sono più terroni di loro, e loro si comportano con i negri come gli italiani si comportavano con i terroni. È il loro momento di gloria, finalmente anche loro hanno una razza inferiore da poter insultare e cacciare.
Signora mia non vedo l'ora si torni a quei bei tempi.
Prima gli italiani
Conviene tantissimo.

da FB

 15 
 inserito:: Luglio 19, 2025, 06:39:25 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Storie
Post della sezione Notizie

Facebook
Andrea Ferrario


 16 
 inserito:: Luglio 19, 2025, 06:35:48 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
16 Luglio 2025
20:52

Ue presenta bilancio da 2mila miliardi, meno risorse per l’agricoltura, Coldiretti: “Disastro annunciato”
La Commissione europea ha presentato un bilancio di 2mila miliardi di euro per il periodo dal 2028 al 2034. La capacità di spesa per l’Ue cresce rispetto allo scorso settennato del 0,11% ed è pari all’1,26% rispetto al Pil degli Stati membri.
Sostieni Fanpage.it, fai rumore con noi

A cura di Annalisa Cangemi


La Commissione europea ha presentato la sua proposta di bilancio per il periodo 2028-2034, pari a 2000 miliardi di euro, un incremento significativo rispetto al periodo precedente, ha sottolineato il commissario Ue al bilancio, Piotr Serafin: il bilancio pluriennale è pari all'1,26% del Prodotto nazionale lordo totale dei paesi Ue, in aumento rispetto all'1,1% dell'attuale Quadro finanziario. Il bilancio precedente, dal 2021 al 2027, ammontava a 1.200 miliardi di euro, ma è stato integrato da un piano di ripresa da 800 miliardi di euro durante la crisi del Covid.

La riunione a Bruxelles è cominciata molto in ritardo rispetto al programma (inizialmente era prevista questa alle 12.30), per via di lunghi negoziati nel collegio dei membri della Commissione, in particolare sulle proposte riguardo alla nuova struttura del bilancio comunitario, con un fondo unico centralizzato per paese che riunisce i fondi della Politica agricola comune e della Coesione, e alle cinque nuove "risorse proprie", nuovi fonti di entrate per un totale di 58,2 miliardi di euro, che includono in particolare nuove "tasse" europee sul tabacco, sui rifiuti elettronici, sui profitti delle grandi imprese e sulle emissioni (Ets) più una parte dei "dazi climatici alle frontiere".

Secondo Serafin, con le cinque nuove "risorse proprie" i prelievi sul tabacco potrebbero apportare, in media, 11,2 miliardi di euro all'anno, quelli sui rifiuti elettronici 15,2 miliardi, quelli sui profitti delle grandi imprese 6,8 miliardi, mentre i contributi dal sistema europeo di scambio dei permessi di emissioni di CO2 (Ets) ammonterebbero a 9,6 miliardi all'anno e quelli dai "dazi climatici" del ("Carbon Border Adjustment Mechanism") 1,4 miliardi di euro.
Leggi anche
Coldiretti spiega perché i dazi di Trump sono una "tempesta perfetta" e che danni faranno all'Italia
Nuovo fondo unico nazionale-regionale da 865 miliardi

Il nuovo bilancio pluriennale proposto dalla Commissione riduce a quattro le attuali 7 rubriche di bilancio principali (compreso il capitolo per le spese amministrative), accorpando in particolare i fondi per la Politica agricola comune e quelli per la Coesione e lo sviluppo regionale in un'unica rubrica, quella dei "Piani nazionali e regionali di partenariato", che, ha detto Serafin, "metteranno insieme riforme e investimenti entro un'unico quadro coordinato".

Il bilancio dedicato ai "Piani nazionali e regionali di partenariato" per tutto il periodo 2028-2034 sarà, secondo la proposta della Commissione, pari a 865 miliardi di euro, di cui 302 miliardi per la Politica agricola comune e per quella della pesca e 218 miliardi per la Politica di coesione per le regioni meno sviluppate. Il Fondo comprenderà le risorse destinate anche alla gestione dei migranti, alla gestione delle frontiere e alla sicurezza interna.

Il 14% del bilancio totale dei piani per le partnership sarà destinato a obiettivi nel sociale, ha fatto sapere ancora il commissario europeo al Bilancio, Piotr Serafin. È inoltre stato annunciato che verranno triplicati i fondi per le politiche relative agli Affari interni e alla sicurezza (gestione dell'immigrazione irregolare e delle frontiere, cooperazione transfrontaliera, lotta al terrorismo e al crimine organizzato).

"Il fulcro del primo pilastro del bilancio sono i piani di partenariato nazionali e regionali, con 865 miliardi di euro. Sono la base per investimenti e riforme", ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando in conferenza stampa il nuovo bilancio pluriennale 2028-2034. "Al centro di questi piani di partenariato nazionali e regionali rimangono l'agricoltura e la coesione. Sono i pilastri centrali della solidarietà europea e degli investimenti nel modello europeo; stiamo salvaguardando 300 miliardi di euro di sostegno al reddito degli agricoltori", ha aggiunto.
Il Fondo per la Competitività

Un altro capitolo importantissimo del nuovo bilancio pluriennale, risultato anche qui da un accorpamento, è quello del nuovo "Fondo europeo per la Competitività", da 410 miliardi di euro (451 miliardi di euro, compreso il fondo per l'innovazione), che avrà quattro aree di intervento: resilienza e sicurezza, industria della difesa e spazio, tra cui il finanziamento da 131 miliardi per la difesa che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha definito "cinque volte quello che abbiamo oggi" in materia di finanziamenti per la difesa; transizione pulita e decarbonizzazione industriale (67,4 miliardi); leadership digitale (54,8 miliardi; e salute, biotecnologie, agricoltura e bioeconomia (22,6 miliardi).

"Questo fondo raddoppierà Horizon Europe, già oggi un grande programma internazionale e il più conosciuto al mondo per scienza e ricerca", ha spiegato von der Leyen. "Quintuplicheremo gli investimenti nel digitale, per costruire un ecosistema sicuro e innovativo. Daremmo una spinta importante al clean tech, alla bioeconomia e alla decarbonizzazione, con risorse Ue moltiplicate per sei. Ci sarà poi un obiettivo di spesa climatica e biodiversità del 35%, vale a dire circa 700 miliardi di euro destinati ai sei obiettivi ambientali dell'Ue".
I prestiti

"Per la prima volta in assoluto, diamo anche agli Stati membri la possibilità di investire negli obiettivi dell'Ue con prestiti fino a 150 miliardi di euro, garantiti dall'Unione Europea", ha detto ancora la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in conferenza stampa parlando dello strumento ‘Catalyst Europe'. "I prestiti sono garantiti dal bilancio dell'Ue".

"Gli Stati beneficiano di condizioni favorevoli, promuovendo, ad esempio, specifiche priorità europee. Si pensi all'industria della difesa. Si pensi alle infrastrutture energetiche, alle tecnologie strategiche e ad altri. Quindi, ‘Catalyst Europe' fornirà agli Stati membri ulteriori mezzi per investire in questi obiettivi europei. È la prima volta in assoluto che viene proposta una fonte di finanziamento aggiuntiva di questo tipo".
100 miliardi per l'Ucraina

L'Ue propone di stanziare fino a 100 miliardi di euro per l'Ucraina, al di fuori del Quadro Finanziario Pluriennale, per il periodo 2028-2034. Piotr Serafin lo ha motivato così: "Stiamo accantonando fino a 100 miliardi di euro, al di fuori dei massimali del Qfp (quadro finanziario pluriennale, ndr), per l'Ucraina, il nostro partner più strategico".

"Si tratta di un impegno a lungo termine per la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina", ha assicurato. Questi importi saranno utilizzati anche per aiutare l'Ucraina nel suo "percorso verso l'adesione all'Unione Europea", ha affermato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Per i redditi degli agricoltori 300 miliardi

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato inoltre che 300 miliardi di euro saranno stanziati per i redditi degli agricoltori dal 2028 al 2034, a fronte delle preoccupazioni del settore riguardo alla nuova formula della Politica Agricola Comune (Pac). Si tratta di un taglio significativo, rispetto ai 386 miliardi stanziati per il periodo 2021-2027.

Nel bilancio Ue a lungo termine le risorse dedicate al sostegno al "reddito degli agricoltori e la gestione delle crisi ammonta ad almeno 300 miliardi di euro. Questo bilancio vincolato rappresenta l'80% del bilancio attuale", ha detto il commissario all'Agricoltura, Christophe Hansen, presentando in commissione Agricoltura (Agri) del Parlamento europeo la proposta di Pac post 2027.
Per Coldiretti tagli alla Pac sono un disastro annunciato

"Un taglio del 20% delle risorse della Pac è un disastro annunciato", hanno commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, a proposito della diminuzione delle risorse della Politica agricola comune, con l'accorpamento delle risorse per lo sviluppo rurale in un fondo unico. Una scelta contro la quale i giovani agricoltori della Coldiretti hanno protestato nel centro di Bruxelles e di Roma con cartelli e grandi striscioni raffiguranti la presidente della Commissione che gioca con le stelle simbolo dell'Unione e le scritte "Benvenuti a Vonderland" e "Questa non è Europa".

"Ha vinto la linea politica della Presidente Von der Leyen che ha imposto ai commissari tagli draconiani – attaccano Prandini e Gesmundo – Sono imbarazzanti in particolare le parole del Commissario all'Agricoltura Hansen che dichiara di aver salvato l'80% del budget Pac. Sarebbe stato più dignitoso dimettersi, ammettendo una sconfitta clamorosa con un taglio di un quinto delle risorse precedenti che ha votato anche lui, garantendo l'unanimità".

"La Lega ha presentato un ordine del giorno in Senato per bloccare la proposta di bilancio pluriennale della Commissione Ue. L'ipotesi della creazione di un Fondo unico, includendo la Pac, toglierà risorse ai nostri agricoltori favorendo i produttori stranieri. L'approccio della Commissione dimostra ancora una volta disinteresse verso il comparto agricolo, che perderebbe la gestione efficiente dei finanziamenti previsti dalla Politica agricola comune. La Lega si batterà in tutte le sedi contro i tagli di Ursula e, al contrario, chiederà più risorse per premiare la produttività e il lavoro dei nostri agricoltori, custodi dell'ambiente e del territorio, e meno burocrazia", ha detto il senatore Giorgio Maria Bergesio, responsabile del dipartimento Agricoltura della Lega.

Critico anche il M5s: "Le notizie che arrivano in merito alla nuova Politica Agricola Comune annunciata da Ursula von der Leyen sono semplicemente drammatiche. La Presidente della Commissione Ue ha parlato di 300 miliardi di stanziamento, confermando le indiscrezioni che parlavano di ingenti tagli. La cifra totale scende addirittura di quasi 90 miliardi, una somma indecente. Ursula prova a mitigare parlando di raddoppio del fondo di riserva per le aziende in crisi, ma parliamo di qualche centinaio di milione di fronte a quasi 90 miliardi di tagli: ridicole briciole. E a peggiorare ulteriormente uno scenario già sciagurato c’è il fatto che la Pac come la conoscevamo non esisterà più, perché sarà inglobata in un fondo che comprenderà anche la coesione e quindi l’agricoltura finirà per andare in concorrenza con altri settori strategici per il futuro europeo. In un momento nel quale il comparto agricolo soffre già terribilmente e imprenditori e lavoratori agricoli europei – e italiani in primis – si trovano a lottare per sopravvivere, la nuova Pac firmata von der Leyen assomiglia a un definitivo colpo di grazia”. si legge in una nota firmata dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Alessandro Caramiello, Susanna Cherchi, Sergio Costa, Dolores Bevilacqua, Sabrina Licheri e Gisella Naturale.
Per il Parlamento Ue la proposta di bilancio è "insufficiente"

La proposta per il prossimo Quadro finanziario pluriennale avanzata dalla Commissione europea e' "semplicemente insufficiente", scrive in una nota il Parlamento europeo, che riprende le dichiarazioni dei relatori per il prossimo bilancio europeo all'eurocamera, Siegfried Muresan (Ppe) e Carla Tavares (S&d).

"Con un bilancio pari solo all'1,26% del reddito nazionale lordo (Rnl), che include lo 0,11% destinato ai rimborsi del debito Next Generation Eu, e tenendo conto dell'inflazione, l'Ue resterà al palo", affermano i relatori del Parlamento europeo. Secondo i deputati, la proposta di bilancio non lascia fondi sufficienti per le priorità più importanti, tra cui competitività, coesione, agricoltura, difesa, adattamento climatico e investimenti per un'economia sostenibile e inclusiva.

"Il punto di partenza della proposta dimostra una sorprendente mancanza di ambizione", continua la nota dell'Eurocamera. Gli eurodeputati si dicono preoccupati per le proposte che potrebbero indebolire le autorità regionali e locali nella gestione dei fondi, contrapponendo agricoltori alle regioni o regioni ai governi nazionali. "Il Parlamento è pronto a utilizzare appieno tutti i suoi poteri per garantire che il prossimo bilancio a lungo termine sia all'altezza delle ambizioni e delle sfide dell'Unione, e che sia soggetto a pieno controllo democratico. Il Parlamento è pronto a impegnarsi in modo costruttivo ma anche determinato"-

Continua a leggere su Fanpage.it

continua su: https://www.fanpage.it/politica/ue-presenta-bilancio-da-2mila-mld-meno-risorse-per-lagricoltura-coldiretti-disastro-annunciatp/?utm_source=firefox-newtab-it-it

https://www.fanpage.it/

 17 
 inserito:: Luglio 12, 2025, 11:30:41 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Storie
Post della sezione Notizie

Facebook
Andrea Ferrario


 18 
 inserito:: Luglio 12, 2025, 06:45:03 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Trump annuncia dazi del 30% contro l’Ue - La Stampa
Posta in arrivo
 
ggiannig <ggianni41@gmail.com>

   17:52 (50 minuti fa)      
a me
 
   
Trump annuncia dazi del 30% contro l’Ue - La Stampa

Il presidente Usa offre l’esenzione alle aziende che produrranno negli Stati Uniti

leggi tutto:
https://www.lastampa.it/economia/2025/07/12/news/trump_dazi_europa_30-15229312/

 19 
 inserito:: Luglio 12, 2025, 01:01:11 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Marco M. Freddi

ELENA BASILE E FRANCESCA ALBANESE: QUANDO LA CRITICA DIVENTA IDEOLOGIA, E LA SINISTRA SMARRISCE IL SENSO DELLA REALTÀ
Nel panorama del dibattito pubblico italiano e internazionale, due figure emergono con una costante: una critica assoluta, ideologica e selettiva nei confronti dell’Occidente. Elena Basile, ex ambasciatrice e oggi editorialista del Fatto Quotidiano, e Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi, condividono un’impostazione che le rende — pur partendo da ruoli e contesti diversi — parte del problema e non della soluzione, tanto nella guerra in Ucraina quanto nel dramma israelo-palestinese.
Entrambe, con toni diversi ma convergenti, attribuiscono all’Occidente ogni responsabilità, rimuovendo o minimizzando le colpe di regimi oppressivi come quello iraniano, russo o delle milizie fondamentaliste attive in Medio Oriente. L’Occidente è sempre il colpevole: per il colonialismo, per l’imperialismo, per l’ipocrisia morale. I BRICS — scrive Basile — rappresentano un “schiaffo morale” all’Occidente. La guerra in Ucraina? Una reazione, se non giustificabile, almeno spiegabile, di Putin contro la NATO. Israele? Uno Stato coloniale che merita solo condanna. Non si salva nulla, se non l’“asse della resistenza”, ovvero Iran, Hezbollah, Hamas, Houthi: attori armati e autoritari, che vengono presentati come risposta al dominio occidentale.
Ma dove porta questa narrativa? A un appiattimento ideologico che impedisce ogni capacità di leggere la complessità. L’Occidente viene condannato non per ciò che fa o non fa, ma per ciò che è: una civiltà da smontare. Il rischio è enorme, perché dall’odio ideologico non nascono né pace né giustizia, ma solo nuove guerre e nuove ingiustizie.
ED È QUI CHE LA SINISTRA DEMOCRATICA DI GOVERNO DEVE TRACCIARE UNA LINEA DI DEMARCAZIONE NETTA.
Non si può, in nome di un generico “anti-imperialismo”, diventare complici della retorica antioccidentale che oggi alimenta le derive autoritarie in Medio Oriente, in America Latina, in Asia. Non si può, come fanno gli esponenti di Potere al Popolo o nostalgici movimenti comunisti limitrofi o al Movimento 5 Stelle, abdicare al senso della realtà in nome dell’ideologia. E non si può neppure, come fa troppo spesso una parte dell’opinione pubblica progressista, adottare una doppia morale: giustificare le repressioni iraniane, minimizzare i crimini russi, tacere sul fondamentalismo islamico, e poi ergersi a paladini della giustizia quando è l’Occidente a sbagliare.
La sinistra democratica deve leggere la complessità, riconoscere la pluralità delle responsabilità, difendere i diritti umani sempre, non a giorni alterni, e sapere che la democrazia, per quanto imperfetta, è il terreno su cui si costruisce la giustizia. Se si vuole la pace, bisogna volere anche la verità. E la verità — scomoda per tutti — è che non si combattono le ingiustizie sostenendone altre.
Sì, l’Occidente ha colpe. Sì, Israele ha gravi responsabilità. Ma non c’è pace nel giustificare regimi teocratici, fondamentalisti o dittatoriali, solo perché si oppongono all’“Occidente cattivo”. C’è solo l’alimentazione di un odio cieco, che allontana ogni possibilità di giustizia e di riconciliazione.
Elena Basile e Francesca Albanese non sono le uniche a cadere in questo schema. Ma la sinistra democratica ha il dovere morale e politico di non seguirle. Se vuole essere parte della soluzione e essere interlocutore credibile non può farsi contagiare da una narrazione che divide il mondo in buoni e cattivi secondo schemi ideologici preconfezionati. Deve scegliere un'altra strada: quella della verità, della giustizia, della libertà.
Non esiste pace senza giustizia. E non esiste giustizia senza onestà intellettuale.

#nómadadigital
#societàaperta
#amoreamoreamore
#socialistas

 20 
 inserito:: Luglio 10, 2025, 11:00:02 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
il report di Connect Europe

Le big tech hanno il 60% del traffico di rete globale ma neanche la metà degli obblighi degli operatori di telecomunicazioni
Il Ceo di Meta Mark Zuckerberg, la giornalista Lauren Sanchez e il marito Ceo di Amazon Jeff Bezos all'inaugurazione della presidenza di Donald Trump

Mila Fiordalisi
09 luglio 2025 • 08:46Aggiornato, 09 luglio 2025 • 09:03

Nel rapporto è stata fatta una ricognizione dell’abnorme quantità di regole a cui sono assoggettati gli operatori e messo in evidenza uno squilibrio di mercato da sanare, dazi o non dazi. Le piattaforme tecnologiche restano in gran parte non regolamentate nonostante il loro crescente predominio: significa meno tutele, impatto sulla concorrenza, sulla competitività e sulle aziende europee

Le big tech oltre a farla da padroni in Europa sul digitale offrono una serie di servizi che si equivalgono a quelli degli operatori di telecomunicazioni. Sono di fatto “telco” mascherate ma non hanno gli stessi obblighi normativi delle telco. È la situazione che emerge da un report pubblicato da Connect Europe, l’associazione che rappresenta le principali telco continentali, e realizzato da Arthur D. Little.

Nel report è stata fatta una ricognizione dell’abnorme quantità di regole a cui sono assoggettati gli operatori – 34 gli obblighi in totale – ma soprattutto è stato messo in evidenza uno squilibrio di mercato che va assolutamente sanato, dazi o non dazi. «Le aziende europee non possono più competere con le mani legate dietro la schiena – sottolinea Alessandro Gropelli, direttore generale di Connect Europe – Serve una semplificazione radicale per favorire una più rapida realizzazione delle nuove reti e una migliore qualità dei servizi ai cittadini, per non parlare dei benefici che ne deriverebbero per l’ecosistema continentale dell’innovazione».

Tanto per cominciare, denuncia l’associazione, il 60 per cento del traffico di rete globale fa capo a una manciata di aziende tecnologiche. Meno di 10 fra cui ci sono i soliti noti, ossia Google, Meta, Amazon e i colossi dello streaming a partire da Netflix, e la situazione peggiorerà considerato che, stando alle stime, il traffico dati è destinato a triplicare entro il 2030.

Nonostante la concorrenza diretta in mercati come quelli dei servizi vocali (si pensi alle chiamate via Whatsapp), di messaggistica e internet, le aziende tecnologiche sono soggette a meno della metà degli obblighi in capo gli operatori di telecomunicazioni. Non solo: le piattaforme tecnologiche – si legge nel report – restano in gran parte non regolamentate nonostante il loro crescente predominio sulla distribuzione del traffico e sulla qualità del servizio.

Commenti
Il dominio tecno-distopico che viene dall’America

Nadia Urbinati politologa
L’effetto boomerang

Una situazione dall’effetto boomerang a tutti i livelli: impatti sui consumatori finali perché a fronte di meno regole corrispondono inevitabilmente meno tutele; impatti sulla concorrenza e sulla competitività complessiva dell’ecosistema della connettività, in particolare in attività quali la gestione e il reindirizzamento del traffico a garanzia della qualità dei servizi; impatti sulle aziende europee, perché dati alla mano, fra il 2014 e il 2023, mentre gli operatori di telecomunicazioni hanno registrato un calo medio annuo dell’1,8 per cento della capitalizzazione di mercato, nel frattempo le piattaforme tecnologiche sono balzate del 36 per cento.

«Il traffico dati negli ultimi anni è stato sostenuto grazie agli investimenti costanti realizzati dalla filiera delle telecomunicazioni per il potenziamento e lo sviluppo delle reti e per garantirne la qualità, l'affidabilità e la sicurezza – evidenzia Asstel, l’associazione italiana delle Tlc che fa capo a Confindustria –. Uno sforzo che non si è tradotto in generazione di valore per gli operatori in un mercato in cui il modello di competizione è gravato da forti asimmetrie normative e regolatorie a livello europeo e nazionale. È urgente intervenire sulle distorsioni di un mercato che penalizza chi investe, innova e crea lavoro per il paese».

E inoltre dal report di Connect Europe, in cui si mettono anche a confronto le normative in vigore negli Stati membri, emerge che in Italia ne sono diverse nella categoria delle “restrittive” a partire dal decreto Bersani (indicato nel report come un “case study”) che già dal 2007 impone tutele stringenti a favore dei consumatori.

Commenti
Tassare le big tech: non è una vendetta, ma una cosa giusta

Tommaso Di Tanno
Il Digital Network Act

È sul Digital Network Act, il pacchetto di riforma a cui lavora la Commissione Ue che sono puntati i riflettori. Stando ai desiderata dovrebbe essere approvato entro fine anno. Fra le proposte nel documento messo a consultazione c’è il dimezzamento degli gli oneri a carico delle telco attraverso una profonda semplificazione normativa e, soprattutto, la creazione di un “level playing field” ossia di condizioni di parità telco-big tech.

Sul fronte della realizzazione delle reti, in particolare, i colossi del digitale sono chiamati a contribuire attraverso accordi ad hoc con le telco. Ma sulla versione finale del testo peseranno inevitabilmente gli esiti degli accordi sui dazi Ue-Usa.

Donald Trump tanto per iniziare non vuole saperne più di web tax (l’Italia è fra i paesi in cui è in vigore, sarà eliminata?) che peraltro secondo Asstel «non sembra essere stata in grado di superare le difformità fiscali a carico degli attori nazionali del mercato e l’abolizione della soglia di applicazione ha peraltro comportato ulteriori oneri applicativi anche per i fornitori nazionali di servizi digitali». Sarà complicato però “tassare” le big tech passando dalla finestra del Digital Networks Act.
Europa
Dazi, l’Ue a un passo dalla trappola: anche con l’accordo paga una tassa fissa
Francesca De Benedetti

© Riproduzione riservata

Mila Fiordalisi

Giornalista professionista, esperta di telecomunicazioni, space economy e innovazione digitale è stata Direttrice di CorCom e Spaceconomy360. Nel 2023 si è aggiudicata il premio come miglior giornalista digitale dell’anno nell’ambito della prima edizione del Premio Nazionale “Comunicazione costruttiva”, ideato e assegnato dalla Fondazione Pensiero Solido. Nel 2017 il Riconoscimento speciale nell’ambito della Campagna sull’efficienza energetica “Italia in Classe A” promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Enea, nel 2011 il Premio giornalistico Anfov, nel 2002 il Cisco Web Award per la categoria settimanali e periodici di informazione e nel 1999 il Premio Giornalistico Smau. Laurea in Lingue e letterature straniere si è successivamente diplomata alla Scuola di Giornalismo Luiss “Guido Carli”.

IL MONDO DI DOMANI

 


Pagine: 1 [2] 3 4 ... 10
Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!