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1  Forum Pubblico / DOMANESIMO: N.O.M. NAZIONI e STATI CONTRO IL CAOS PROVOCATO DA IMPERIALISTI AL POTERE. / Overtourism: quando il turismo diventa una forma di colonialismo moderno inserito:: Maggio 11, 2025, 05:42:40 pm
Roberto Damico

Overtourism: quando il turismo diventa una forma di colonialismo moderno

Yoshino Belli ha recentemente affrontato nel suo video una questione cruciale ma spesso trascurata: l'overtourism. Questo fenomeno rappresenta l'altra faccia, oscura e devastante, di un'industria che globalmente vale 9.000 miliardi di dollari ma che sta trasformando molte città in parchi a tema per ricchi turisti.
La doppia natura del turismo di massa
Il turismo viene comunemente visto attraverso la lente dell'esperienza individuale:
Il viaggiatore che sogna i torii giapponesi
Le cartoline delle Fiji incontaminate
L'Etna che erutta "al momento giusto" per i selfie
Mondello come set fotografico perfetto
Ma raramente si considera che:
1. L'industria turistica è tra le più inquinanti al mondo, responsabile dell'8% delle emissioni globali di CO₂
2. Il 70-80% dei profitti finisce nelle tasche di grandi catene alberghiere e piattaforme digitali, non nelle comunità locali
3. Ogni 10 posti di lavoro creati nel settore, 7-8 vengono persi in altri ambiti a causa della gentrificazione
Gli effetti collaterali devastanti
L'impatto reale sulle città d'arte e sulle destinazioni esotiche è drammatico:
1. Gentrificazione estrema
A Barcellona, gli affitti sono aumentati del 58% in 10 anni
A Venezia, la popolazione residente è crollata da 175.000 nel 1951 a meno di 50.000 oggi
Lisbona ha perso il 20% dei residenti nel centro storico in un decennio
2. Perdita di identità culturale
I negozi di quartiere diventano souvenir shop
I ristoranti autentici vengono sostituiti da catene per turisti
Le tradizioni locali si trasformano in spettacoli folkloristici
3. Danni ambientali irreparabili
Le navi da crociera a Venezia erodono le fondamenta della città
Le spiagge thailandesi devono chiudere periodicamente per riprendersi dal sovraffollamento
Il Machu Picchu rischia di collassare sotto il peso dei visitatori
Il caso Firenze: promesse mancate
Durante la pandemia, il sindaco Dario Nardella aveva finalmente riconosciuto il problema, parlando della necessità di "riequilibrare" il turismo. Ma a distanza di anni:
Nessuna seria limitazione agli affitti turistici
Nessuna tassa significativa sui grandi flussi
Nessuna protezione reale per i residenti
Il risultato? Firenze è diventata un museo a cielo aperto dove:
I fiorentini non trovano più case a prezzi accessibili
Le botteghe storiche chiudono per far spazio a negozi di pelletteria low-cost
La vita culturale autentica si è praticamente estinta
Verso un turismo sostenibile: è possibile?
Alcune città stanno reagendo:
1. Amsterdam ha vietato i nuovi hotel e limitato i tour dei coffee shop
2. Barcellona ha bloccato le licenze per nuovi alloggi turistici
3. Il Bhutan applica da anni una "tassa di sviluppo sostenibile" di 200$ al giorno
Ma serve una rivoluzione più profonda:
Tassare pesantemente i grandi operatori turistici
Limitare drasticamente gli affitti brevi
Creare zone residenziali protette
Educare i turisti a un approccio più rispettoso
Il turismo come malattia e cura
L'overtourism non è un effetto collaterale inevitabile, ma il risultato di precise scelte politiche ed economiche. Continuare su questa strada significa condannare le nostre città a diventare:
Disneyland per adulti benestanti
Musei senza vita
Cartoline animate senza anima
Come scriveva Marco d'Eramo: "Il turista distrugge ciò che cerca trovandolo". Forse è giunto il momento di ripensare radicalmente il nostro modo di viaggiare, prima che non ci sia più nulla da vedere se non il riflesso della nostra avidità.

da FB del 10 maggio 2025
2  Forum Pubblico / ARLECCHINO ASPERGE CONOSCENZA SPICCIOLA, SUL WEB DAL 1995, ATTINGENDO DAL VECCHIO SECCHIO. / Scambio su Fb tra me e altri. inserito:: Maggio 11, 2025, 05:40:02 pm

DOMANESIMO. N.O.M. : VERRA' UN TEMPO PER LA PACE, MA SARA' SOLO UNA TREGUA.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Esperto del gruppo

Non poteva essere diversamente, Trump è un perdente!
Ma non lo sa.
Intanto si arricchisce e gli Usa non lo sanno.
ggg
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Antonella Pezzopane
Ma davvero pensavate che questi tentativi banali, scontati e persino infantili potessero produrre degli effetti? L'unica cosa che viene da chiedersi è come sua possibile che in America abbiano eletto un soggetto simile
---

Rispondi

Gianni Gavioli
Antonella Pezzopane se la condizione del popolo degli elettori non si evolve migliorando di moltissimo, una sana Democrazia Autorevole dovrà rileggere e rivedere il diritto al voto.
La legge elettorale e il ruolo degli elettori sono DE JURE CONDENDO.
Votare non può più essere uno strumento di presa del potere per COMANDARE un paese.
ggiannig
ciaooo
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Antonella Pezzopane
Gianni Gavioli non potrà mai accadere se la gente non sa distinguere fra realtà e propaganda. La propaganda ha ormai lobotomizzato i cervelli
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3  Forum Pubblico / ESTERO. MONDO DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA'. / ...nel caso di attacco alla Nato i bersagli di nostra reazione le loro Capitali inserito:: Maggio 10, 2025, 04:40:31 pm
Putin e le sue Trojke in Federazione non avrebbero nessuna problematica nell'uso delle bombe atomiche contro i paesi vicini e lontani.

Lo stanno dimostrando infischiandone della trattativa di Trump e seguitando a bombardare l'Ucraina. 

Se USA e Occidente seguiteranno a dimostrarsi divisi e intimiditi per il loro business a rischio, la Federazione Russa le userà contro una Nazione Nato.

Tutto cambia se capiranno, che in caso di attacco alla Nato e non Solo, i bersagli della nostra reazione, più che decisa, sarebbe bombardare tutte le Capitali della Federazione. Mosca in primis.

L'Operazione Ghigliottina li farebbe ragionare e finalmente sarebbe la Pace, . . . ma quella Attiva.
ggg
4  Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI, MUSK, TRUMP e la CINA, NON SONO TUTTO IL MONDO. / L'Operazione Ghigliottina li farebbe ragionare e finalmente sarebbe la Pace, . . inserito:: Maggio 10, 2025, 04:33:44 pm
Putin e le sue Trojke in Federazione non avrebbero nessuna problematica nell'uso delle bombe atomiche contro i paesi vicini e lontani.

Lo stanno dimostrando infischiandone della trattativa di Trump e seguitando a bombardare l'Ucraina. 

Se USA e Occidente seguiteranno a dimostrarsi divisi e intimiditi per il loro business a rischio, la Federazione Russa le userà contro una Nazione Nato.

Tutto cambia se capiranno, che in caso di attacco alla Nato e non Solo, i bersagli della nostra reazione, più che decisa, sarebbe bombardare tutte le Capitali della Federazione. Mosca in primis.

L'Operazione Ghigliottina li farebbe ragionare e finalmente sarebbe la Pace, . . . ma quella Attiva.
ggg
5  Forum Pubblico / DEMOCRATURA, UNA REALTA' DA RESPINGERE, SAREMMO SUDDITI DI UN IMPERO. / DOMANESIMO. N.O.M. : "VERRA' UN TEMPO PER LA PACE", MA SARA' UNA TREGUA. inserito:: Maggio 10, 2025, 02:33:57 pm

DOMANESIMO. N.O.M. : "VERRA' UN TEMPO PER LA PACE", MA SARA' UNA TREGUA.

Claudia Mignani  · eonrsSptdoh2alf02c545h493u1att9u7g6fi01c46t985 a21icg89m6357  ·

Massimo Antracyt si trova presso Iran Tehran.
Preferiti  · eotsdoSrnp4hm2u49lch3gilfi2l2cf46ullm03f9ffm5g1gf20ht844i0m   · Teheran, provincia di Teheran, Iran  ·

6  Forum Pubblico / SIAMO ITALIANI, uno STATO, una NAZIONE, PER ESSERE CREDIBILI E CAPACI NEL MONDO. / Leone XIV l'OMELIA prima. inserito:: Maggio 10, 2025, 02:31:57 pm


https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/25_maggio_09/testo-integrale-omelia-papa-leone-xiv-prima-messa-pontefice-36b7fd10-f439-4d18-81b4-bd8d4abacxlk.shtml
7  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / News varie inserito:: Maggio 10, 2025, 02:27:08 pm
CONCLAVE, CARDINALI RIUNITI SENZA TELEFONI. TARDA LA PRIMA FUMATA. La si aspettava per le 19, ma la prima fumata tarda ad arrivare. Nel momento in cui inviamo questa newsletter, non sono ancora concluse le procedure per far sapere al mondo se i cardinali riuniti in Conclave abbiano scelto o meno il nome del nuovo Papa. I porporati si sono ritrovati stamattina nella basilica di San Pietro per la messa Pro eligendo romano pontefice: la celebrazione, alla presenza di circa 500 fedeli più tutti quelli stipati in piazza San Pietro, è stata presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. “Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio – le parole della sua omelia –. Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future”. Durante lo scambio della pace, il cardinale decano si è poi rivolto al collega Parolin porgendogli “auguri doppi”: il già segretario di Stato della Santa Sede è dato come il favorito in questo conclave. Poi, dalle 15, “tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano” sono stati disattivati, per evitare fughe di notizie. Come abbiamo scritto oggi, la Cappella Sistina assomiglia in queste ore a un bunker. Dopo le 17,30 è stata pronunciata la formula Extra omnes. Sul Fatto di domani vi racconteremo l’esito di questa prima giornata di Conclave.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, IL VICE PRESIDENTE USA VANCE: “MOSCA CHIEDE TROPPO PER CESSARE IL CONFLITTO”. MELONI: “RESTIAMO DALLA PARTE DI KIEV” E CONFERMA LE SPESE MILITARI AL 2%. Il vicepresidente americano Vance, che non ha esitato a criticare il leader ucraino Zelensky durante l’incontro nello Studio Ovale, stavolta ammette che la Russia non agevola il percorso verso la conclusione della guerra: “Certamente alla prima offerta di pace che i russi hanno messo sul tavolo, la nostra reazione è stata: state chiedendo troppo”, ha detto il numero due della Casa Bianca durante il dibattito organizzato oggi a Washington dalla Conferenza di Monaco. A questo punto, per l’amministrazione Trump che aveva promesso una pace in pochi giorni, l’unica strada è che “Mosca e Kiev avviino negoziati diretti”. Le frasi di Vance arrivano a 24 ore dall’inizio della tregua unilaterale (8-10 maggio) dichiarata dal presidente russo Putin, in occasione della Giornata della Vittoria sul nazifascismo durante la seconda guerra mondiale. A Mosca è prevista la presenza una grande parata alla presenza di una ventina tra leader e capi di Stato, fra cui il presidente cinese Xi Jinping. Il tema del conflitto nell’Est è stato toccato anche dalla premier Giorgia Meloni, nel corso del premier time al Senato. “Siamo e continueremo ad essere al fianco dell’Ucraina, sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura”. Meloni inoltre ha confermato l’impegno dell’Italia con la Nato a portare nel 2025 le spese militari al 2% del Pil. Sul giornale di domani troverete le ultime notizie – Mosca ha bombardato Kiev per l’ennesima volta – e un approfondimento sui rapporti tra Cina e Russia.


INDIA E PAKISTAN SI BOMBARDANO A VICENDA. IL PREMIER MODI: “OPERAZIONE SINDOOR ORGOGLIO NAZIONALE, UCCISI 80 TERRORISTI”. ISLAMABAD: “CIVILI ATTACCATI CON FALSO PRETESTO”. Il nuovo teatro di guerra internazionale ha già un bilancio drammatico: 39 morti, tra cui due bambini. Il Comitato per la sicurezza nazionale del Pakistan ha accusato l’India di aver “portato di nuovo l’inferno nella regione” e di aver “attaccato deliberatamente civili con il falso pretesto di campi terroristici immaginari”, facendo appello al comitato di sicurezza dell’Onu. Dal canto suo, l’India ritiene di aver risposto ai raid del Pakistan: il 22 aprile scorso 26 turisti – la maggior parte indù – sono rimasti vittima di un attentato. Nuova Delhi ha lanciato l’operazione Sindoor; il premier Modi l’ha definita motivo di “orgoglio nazionale” e ha dichiarato che “oltre 80 terroristi sono stati uccisi”. Gli scontri si sono sviluppati lungo la Linea di Controllo che separa il Kashmir, controllato parzialmente dai due Paesi. Stati Uniti, Cina e altri Paesi come la Turchia invitano i due contendenti ad evitare la guerra totale. Sul Fatto di domani leggerete diversi approfondimenti sui rischi che comporta la guerra tra due potenze nucleari e sull’origine di una tensione che dura da 70 anni.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Arrestato primario dell’ospedale Civile di Piacenza: in 45 giorni, 32 violenze su colleghe e infermiere. È accusato di violenza sessuale aggravata da atti persecutori il medico arrestato stamani dalla polizia, su mandato della Procura piacentina. Secondo gli inquirenti, il “noto primario compiva sistematicamente atti sessuali ai danni di dottoresse ed infermiere in servizio presso il reparto da lui diretto”. Le vittime, in stato di soggezione e intimorite da eventuali conseguenze a livello lavorativo o familiare, subivano quotidiani abusi sessuali. L’indagine, partita grazie alla denuncia di una collega, ha svelato come, nei 45 giorni di monitoraggio, l’uomo avrebbe compiuto ben 32 episodi di violenze sessuali, rapporti sessuali completi, rapporti orali. “A rendere però complesse le indagini – spiega la polizia – è stato il clima di forte omertà all’interno del reparto”.

Barletta, arrestato ex allenatore di pallavolo: l’accusa è di aver abusato di alcune giocatrici. Un ex allenatore di pallavolo di 48 anni è finito in carcere. Diverse le accuse: violenza sessuale, anche ai danni di minori, ed estorsione. L’inchiesta è nata dal racconto di una ex giocatrice. Secondo le indagini, durate due anni, l’allenatore invitava le atlete in un garage con la scusa di praticare massaggi decontratturanti. Inoltre, l’allenatore dal 2019 avrebbe millantato di essere il titolare di una agenzia professionale di fotomodelle.

Il piano di “rilancio” di Stellantis: 500 esuberi a Melfi. Lo stabilimento che, secondo l’azienda, avrebbe avuto sette nuove vetture in rampa di lancio, in realtà vedrà la fuoriuscita dall’organico di 500 lavoratori sui 5.050 dipendenti che da tempo convivono con il contratto di solidarietà. L’ammortizzatore sociale finirà ad agosto e il gruppo automobilistico provvederà poi a ridurre la forza lavoro.

da - https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-7-maggio-2025/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=ore-19&utm_term=2025-05-07
8  Forum Pubblico / NON SIAMO TUTTI UGUALI ESSERE DIVERSI E DIFFERENTI NON CI DEVE DIVIDERE. / Difendiamoci attaccando le loro azioni non le loro persone che presto spariranno inserito:: Maggio 03, 2025, 07:02:33 pm
Caro Leonardo, voi avete l'occasione di parlare e conoscere noi vecchi, prima della cecità che oscura il nostro cervello fatevi dire, per non stupirvi e risentirvi per ciò che accade oggi, cosa hanno sentito e visto avvenire nei loro 80 - 90 anni di vita.

Noi vecchi ci si stupisce di quasi nulla ormai, soprattutto se si é stati sotto i bombardamenti da bambini, se ci si ricorda le pozze di sangue per le strade o i viaggi notturni sul cassone di un camion per scappare dalla prima linea.
E non ci si spaventava, la notte ci proteggeva, non c'era la luna! Parlate con noi vecchi capirete che tutto é relativo e forse anche il tavolo rovesciato da uno che deve proteggere soltanto sé stesso e i suoi quattrini, ci si può aspettare un effetto sorpresa.
La più importante sarebbe che le popolazioni si svegliassero alla vita per arrivare alla serenità.
Difendiamoci attaccando le loro azioni, non le loro persone che presto spariranno come altri maledetti del passato.
ciaooo
9  Forum Pubblico / ESTERO. MONDO DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA'. / Roberto Weitnauer. Hanno calcolato che, all'Europa, servirebbero 10 anni, ... inserito:: Maggio 02, 2025, 07:07:41 pm
Roberto Weitnauer
Preferiti  ·

Hanno calcolato che, all'Europa, servirebbero 10 anni, per riarmarsi fino a sopperire al ritiro degli USA. la Russia e i suoi alleati, stanno producendo armi velocemente. E se Putin attaccasse tra 5 anni, prima che noi ci si sia riarmati abbastanza?
(domanda su Quora)
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Hanno calcolato…
Chi ha calcolato? Con quali criteri? Siamo sempre allo stesso punto: si prendono due notizie in croce e si bevono come un gin-tonic in una serata estiva. I fumi dell'alcol diventano poi realtà.
La domanda implica in verità un allarmismo fuori luogo. Non è difficile smorzarlo se solo si riesce a ragionare senza umori ballerini. In effetti alcuni media non fanno altro che pubblicare panzane, sfruttando l'emotività. Non c'è alternativa: bisogna restare sobri e non leggere certi giornali.

Putin è un soggetto irresponsabile e psicologicamente disturbato che tende facilmente a giocare al "tanto peggio, tanto meglio". Lo si è già visto con le sue folli minacce nucleari. In realtà, a conti fatti, il dittatore non ha per niente buone carte in mano. Il fatto stesso che giochi in quel modo lo attesta. Fa il gradasso, ma è sempre più vicino all'angolo, nudo con le mani sull'inguine. Noi europei non dovremmo invece tratteggiare assurdi scenari in cui ci autoinfliggiamo a priori la tragedia di una sconfitta in una guerra contro la temibile Russia.
Per capire la situazione basta fare un paio di conti. Cerchiamo dunque di essere concreti e passiamo ai fatti e ai dati oggettivi. Il resto sono fantasie cupe che qualcuno per ignoranza o per propri fini cerca sempre di spacciare alla parte di pubblico che è ignara e incapace di ragionare con la propria testa.
Mi scuso per la premessa prolissa, ma andava fatta.
Intanto, attenzione, è un fatto che col nuovo accordo Kiev-Washington sui minerali (e non semplicemente sulle terre rare) gli USA continueranno come prima a vendere armi agli ucraini. Il pagamento per le forniture vecchie (sotto Biden) e nuove (sotto Trump) è già conteggiato nei futuri profitti derivanti dallo sfruttamento congiunto stesso di quelle risorse. Trump approfitta in modo immorale dello stato di necessità di Zelensky per fare affari, ma alla fine Kiev non s'impoverisce di un cent rispetto al presente e mantiene il grande alleato. Ha anche risolto i problemi di pagamento e già si appresta a vendere la ricostruzione. Questo non toglie che i morti si succedano ogni giorno, purtroppo.
Poiché all'Ucraina non mancherà la robusta assistenza militare americana, il rischio paventato nella domanda è azzerato e il discorso decade. L'Europa non dovrà dunque supplire a un abbandono americano. L'accordo bilaterale è stato siglato nero su bianco e quindi nemmeno una testa calda come Trump potrà fare marcia indietro.
Ma c'è ben di più. Infatti, anche se gli USA mollassero baracca e burattini, non dovremmo per nulla temere una nostra inferiorità nei confronti della Russia. Il punto è che, benché la guerra sia sempre un risvolto drammatico, i numeri e le condizioni che davvero contano sono con grande margine dalla nostra parte. Semmai occorre considerare l'entità di quel grande margine relativamente alla sicurezza che noi democratici desideriamo o pretendiamo. Ma questo lo vedremo tra poco.
Iniziamo a considerare che il Pil congiunto in termini di potere d'acquisto (Pil PPP) delle eurodemocrazie è superiore a quello americano ed è quindi straordinariamente superiore a quello russo. Le potenzialità insiste negli investimenti bellici sono dunque ben maggiori per gli europei; rispetto alla Russia (praticamente una nazione in via di sviluppo) noi generiamo molta più ricchezza da destinare eventualmente agli armamenti.
Ragioniamo però in termini effettivi e più precisi, considerando lo stato congiunturale attuale, senza alcuna modifica di spesa (un tema caldo). La Russia dedica oggi circa il 6% del Pil alla Difesa, l'Europa democratica il 2,1% in media. Queste percentuali si traducono a fine 2024 in 730 miliardi di dollari per l'Europa e in 462 miliardi di dollari per la Russia. I budget europei per la Difesa sono pertanto già oggi ben superiori a quelli su cui fa leva Putin. I dati che rilevano un 58% di superiorità europea sono dell'International Studies for Strategic Studies.
C'è in verità da dire che con gli stessi dollari correnti la Russia può armarsi di più degli europei, appunto per via delle differenze nel potere d'acquisto. Tuttavia se pareggiamo i poteri d'acquisto la spesa europea resta lo stesso molto superiore a quella russa. Circa il 40% in più. Una differenza considerevole. E non è ancora finita.
Infatti va tenuto conto che lo sforzo economico attualmente sostenuto da Mosca è necessario soprattutto per rimpiazzare le ciclopiche perdite di mezzi sul campo e realizzare missili e droni che vengono continuamente consumati. Mosca non riesce a fare di più con quel 6% di Pil. Non caso deve chiedere armi alla Corea del Nord. Per contro, la spesa europea è in massima parte destinata ad ampliare le capacità militari già esistenti, in assenza di erosione di risorse belliche. L'Europa non sta infatti perdendo mezzi o consumando munizioni e missili. Perde solo qualche riserva che viene data a Kiev (potrebbe comunque fare di più senza grandi sforzi, come insegnano i Paesi baltici e la Polonia).
In sostanza più passa il tempo e più l'Europa, già in origine più armata, si fortifica rispetto alla Russia che perde armamenti e che con la sua economia di guerra si sta progressivamente depauperando. È ormai da qualche mese che, sotto il peso della "risposta flessibile occidentale" e delle sanzioni, l'economia russa sta scricchiolando, come attestano i tassi d'interesse al 21%, l'associata inflazione, i deficit pubblici mensili, le speculazioni immobiliari, la perdita di export energetico, il dirottamento ingente di ricchezza al comparto militare e l'assoggettamento allo yuan cinese. Una situazione pessima per Putin che, dopo essersi stupidamente infilato in un cul-de-sac, non sa fare altro che bombardare, ottenendo risultati minimi sul campo.
Contando sulla propria potenza militare, l'Europa democratica potrebbe dunque fare a meno di qualche piano di riarmo? No, l'Europa deve ugualmente fortificare il proprio apparato di Difesa. Il motivo è semplice: se vogliamo essere sicuri di fronte a uno psicopatico che non si fa problemi a giocare tragicamente al suddetto "tanto peggio, tanto meglio" non ci basta purtroppo essere superiori alla Russia in termini militari. Per i nostri abituali standard di sicurezza occorre di più, occorre usufruire di un margine di superiorità davvero estremamente ampio, non solo ampio.
Il margine non ci serve per vincere contro Mosca, giacché in un confronto convenzionale comunque vinceremmo, in virtù delle nostre superiori dotazioni militari. Si tratta di un circostanza semplicemente indiscutibile. Non è questo il punto. Il margine ci serve invece per minimizzare distruzione e morti dalla nostra parte. Il fatto è che Putin non si cura dei suoi civili e soprattutto dehli uomini che muoiono al fronte. Costui usa i suoi soldati scalcinati come carne da cannone, mentre le nazioni democratiche più evolute non possono ovviamente farlo. Ecco perché, benché già decisamente più forti, siamo chiamati a fortificarci ulteriormente per stare tranquilli.
Il piano di riarmo UE (in questo caso l'UK è escluso e opera su altri fronti militari congiunti, come nella possibile alleanza dei "volenterosi") è un tema attuale cruciale. Le prospettive di finanziamento e sblocco di risorse tracciate dalla Commissione capeggista da Ursula Von der Leyen sono state per lo più criticate dagli europarlamentari. Questo riflette una criticità tipica della democrazia che è assente in Russia. Il processo comunitario è stato comunque avviato, non si poteva pretendere che la prima proposta dall'alto fosse quella definitiva.
A questo riguardo vorrei sottolineare un aspetto che ritengo importante. Il vantaggio primario di Mosca nella guerra d'invasione dell'Ucraina è dato proprio dalla notevole dotazione di soldati da reclutare e mandare al macello senza che nessuna delle nazioni della Federazione Russa possa opporsi. Come accennavo, un elemento militare a favore della Russia è che essa è da sempre retta da un regime autocratico. Non subentrano quindi al suo interno difficoltà di sfaldamento politico di un esercito antiquato, ma che è costretto a comportarsi sempre in modo unitario e coeso.
Se vogliamo in previsione aiutare l'Ucraina a difendersi per difendere anche le nostre più evolute forme politiche di convivenza non possiamo in nessun caso dimenticare questi fattori. In sostanza l'Europa deve trovare la quadra e considerare un'unione stabile di eserciti con tanto di truppe da inviare sul campo ucraino in caso di necessità. Nell'ambito della Nato è già così, esiste cioè quell'integrazione; ma, visto come si modificano i poteri geopolitici sul globo, gli europei dovrebbero comunque iniziare a pensare in proprio in questi termini.
Pertanto, oltre ad incrementare i budget per la Difesa, l'Europa deve seriamente e al più presto ragionare sull'integrazione delle forze armate delle sue varie nazioni democratiche, in previsione di un supporto all'Ucraina e a sé medesima. Non semplicemente per vincere, ma per evidenziare il proprio deterrente, ossia per mostrare alla Russia autocratica che in caso di confronto stravincerebbe sul piano convenzionale degli armamenti e delle truppe. Se poi Mosca si fa ugualmente avanti noi dobbiamo poter minimizzare le perdite a una frazione di quelle che oggi patiscono i russi.

da FB del 2 maggio 2025
10  Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI, MUSK, TRUMP e la CINA, NON SONO TUTTO IL MONDO. / Germania, il partito AfD dichiarato «partito di estrema destra»: «Un pericolo... inserito:: Maggio 02, 2025, 07:02:12 pm
Germania, il partito AfD dichiarato «partito di estrema destra»: «Un pericolo per la democrazia». Ecco cosa cambia

di Mara Gergolet
I servizi segreti tedeschi hanno categorizzato ufficialmente Alternative fur Deutschland come «partito estremista», che «ignora la dignità umana» e «sta perseguendo azioni dirette contro l'ordine democratico»

Elezioni in Germania, i risultati in diretta | Afd vince in Turingia, in Sassonia testa a testa con la Cdu

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DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE

BERLINO - L’AfD (Alternative fur Deutschland, Alternativa per la Germania), è un partito «decisamente di estrema destra». È la conclusione dei servizi interni tedeschi, noti come Bundesverfassungsschutz (Difesa della Costituzione) o BfV, dopo un’inchiesta durata anni e contenuta in un rapporto di 1.100 pagine, di cui sono state rese note solo le conclusioni e che non sarà pubblicato.

Le conseguenze potrebbero essere importanti, e aprire perfino la via alla messa al bando del partito.

Parti dell’AfD, a livello regionale, erano già classificate come «decisamente di estrema destra». Ora lo è tutta la formazione guidata da Alice Weidel.

Il rapporto — che non è politico, ma di un organo indipendente — afferma che il sospetto che il partito perseguisse obiettivi contrari all’ordinamento democratico liberale si è trasformato in certezza. E in primo luogo, come hanno dichiarato i due vicepresidenti del BfV, Sinan Selen e Silke Willems, perché «ignora la dignità umana», uno dei tre cardini ideali della Costituzione tedesca, accanto al principio democratico e allo Stato di diritto.

Nella dichiarazione si legge: «La concezione etnica e genealogica del popolo che prevale nel partito non è compatibile con l’ordinamento democratico liberale». E più in concreto: «L’AfD, ad esempio, non considera i cittadini tedeschi con una storia migratoria provenienti da Paesi a maggioranza musulmana come membri uguali del popolo tedesco definito etnicamente dal partito».

L’AfD è in questo momento, nei sondaggi, testa a testa con la CDU (il partito cristiano democratico) per essere il primo partito in Germania, mentre sta per giurare la prossima settimana il governo di Friedrich Merz (CDU). Nelle scorse settimane è anche uscita una rilevazione che lo dava al 26% contro il 25% dei cristiano-democratici, e dopo le elezioni di febbraio — sotto la spinta delle politiche di Trump e degli eventi in Ucraina — ha solo consolidato il suo consenso. Si vedrà se il nuovo inizio politico con Friedrich Merz frenerà la corsa.

Molti giuristi hanno avvertito questa mattina di non sopravvalutare l’impatto della decisione del BfV, e che, all’atto pratico, ogni decisione di vietare il partito sarà estremamente complicata. Lo stesso cancelliere Olaf Scholz, nei suoi ultimi giorni in carica, si schiera contro un procedimento di divieto affrettato. «Penso che questa sia una questione che non si può risolvere in fretta». La Corte costituzionale federale ha respinto tutte le richieste di divieto negli ultimi tempi. «Sono contrario a una decisione affrettata e perciò non dirò che dobbiamo procedere in questo modo».

Potenzialmente, la decisione dà ai servizi interni maggiori strumenti contro l’AfD: si potranno, per esempio, fare registrazioni audio e video anche dei suoi leader nazionali; si potrà ricorrere all’uso di informatori all’interno del partito, come già avviene a livello regionale o per alcune formazioni giovanili.

Ma ogni mossa successiva è estremamente delicata. Il partito può essere proibito solo dalla Corte Costituzionale, e questo soltanto dietro richiesta di uno dei due rami del Parlamento o del governo. Paradossalmente, l’uso degli informatori potrebbe diminuire, perché un’eccessiva presenza potrebbe attribuire allo Stato l’influenza e la macchinazione politica sul partito in un caso che approdasse ai giudici supremi. Quanto alla sorveglianza personale dei membri AfD — se quella digitale sarà più facile — ha vincoli strettissimi, fino a essere quasi impossibile.

L’AfD grida al complotto. «È un’assurdità. Una decisione puramente politica prima delle elezioni del cancelliere del 6 maggio» (Emil Sänze, 74 anni, capo dell’AfD nel Land della leader Alice Weidel). Il bavarese Stephan Protschka parla di «farsa».

In ogni caso, la questione dell’AfD riesploderà nella politica tedesca. La CDU promette il Brandmauer, il muro tagliafuoco, mentre in Europa diversi membri del PPE collaborano localmente con partiti di estrema destra, cosa che ormai anche parti della CDU vorrebbero fare in Germania.

Inoltre, il vento esterno — dove su molte posizioni Trump sostiene tesi molto simili, se non uguali, a quelle dell’AfD — ha cambiato per sempre anche il panorama tedesco. E l’AfD, atteggiandosi a vittima, potrà usare questa decisione dei servizi interni con un leitmotiv della sua campagna perenne che ormai pratica bene: quello di definirsi «censurata» dal sistema. Non sarà una navigazione facile per Merz.

da corriere.it estero
11  Forum Pubblico / DEMOCRATURA, UNA REALTA' DA RESPINGERE, SAREMMO SUDDITI DI UN IMPERO. / Come (non) è finita la storia dello striscione per il 25 aprile ad Ascoli Piceno inserito:: Maggio 02, 2025, 06:57:56 pm
Come (non) è finita la storia dello striscione per il 25 aprile ad Ascoli Piceno
di Elena Tebano
Il 25 aprile Lorenza Roiati, titolare del panificio «Assalto ai forni» di Ascoli Piceno, srotola sulla facciata della sua casa uno striscione con la scritta: «25 Aprile: buono come il pane, bello come l'antifascismo». Da quel momento, è stata identificata (due volte), minacciata (con striscioni di gruppi di estrema destra) e finita al centro di una polemica politica. E la storia non è finita

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A una settimana dal caso della fornaia identificata ad Ascoli Piceno per aver esposto un manifesto antifascista il giorno della Festa della Liberazione («25 aprile, buono come il pane bello come l’antifascismo») rimangono ancora molti interrogativi sulla vicenda, esplosa grazie ai video postati sui social dalla fornaia Lorenza Roiati. E che il sindaco della città Marco Fioravanti, di Fratelli d’Italia, ha cercato di derubricare a normale amministrazione, anche se normale non è. Lunedì le opposizioni (Pd, M5S, Avs e Iv) in Parlamento hanno chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di chiarire chi ha disposto i controlli e perché.

«Chi ha realmente impartito le direttive per questi "articolati servizi"? Con quale obiettivo? È accettabile che vengano impiegate risorse pubbliche per sorvegliare messaggi che celebrano l'antifascismo?» chiede uno degli autori delle interrogazioni, il deputato 5 Stelle Giorgio Fede, che parla di «una strumentalizzazione politica delle forze dell'ordine» e dice che la spiegazione del sindaco (l’identificazione è avvenuta in seguito a «una segnalazione») è stata «smentita» dai «vertici delle forze dell'ordine». Ma in realtà la segnalazione smentita «ufficialmente» riguarda uno solo dei controlli, che sono stati due, fatti da diverse forze dell’ordine. Ecco cosa sappiamo finora.

Il primo controllo della Polizia di Stato
Come mostra il video della fornaia Roiati, un primo controllo sullo striscione è stato fatto nella mattina del 25 aprile da agenti della Polizia di Stato (che dipendono dal ministero dell’Interno). Secondo la ricostruzione della Questura, si trattava di agenti in servizio su una volante, che - visto per caso il manifesto - si sono avvicinati per controllare. A quel punto Roiati si è identificata spontaneamente e ha chiesto se ci fossero problemi. I poliziotti hanno chiamato la Questura per comunicare il contenuto dello striscione e chiedere cosa fare. E la Questura - come dovrebbe essere ovvio - ha comunicato che non c’era nessun bisogno di intervenire perché lo striscione non violava alcunché. Gli agenti a quel punto non hanno né registrato ufficialmente il nome di Roiati, né fatto verbale sull’accaduto.


Il contesto dei controlli
La «solerzia» degli agenti però non si è manifestata in un momento casuale. Come è noto, il governo Meloni aveva proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di papa Francesco (invece dei tre previsti per Giovanni Paolo II), "coprendo" così anche l’80esimo anniversario della Liberazione dal regime nazifascista. E il ministro della Protezione civile Nello Musumeci aveva chiesto «sobrietà» nelle celebrazioni. Scelte che sono state viste dalle opposizioni come un modo per mettere la sordina a una festa poco amata dal partito post-fascista della premier. E che hanno indirettamente dato luogo a una serie di divieti e sanzioni inaccettabili (li ha raccontati Fabrizio Caccia). La politica funziona spesso così: non servono misure formali, perché bastano i suoi messaggi, che trovano sempre solerti interpreti. In questo contesto Roiati, nonostante le smentite delle autorità, ha percepito il controllo della polizia come un gesto di dissuasione "politico" e anche per questo ha diffuso il video dell’accaduto sui social, che è diventato virale.

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Il secondo controllo su «segnalazione»
Più tardi, quando il video di Roiati aveva iniziato ad attirare l’attenzione anche a livello nazionale, la fornaia ha ricevuto una seconda visita, questa volta dalla Polizia locale, che dipende dal Comune. La Polizia di Stato ha detto in seguito che non era stata informata del secondo controllo e che non c’entra niente. «Rivendica la paternità dello striscione?», chiede uno dei vigili in borghese che hanno identificato formalmente Roiati, come mostra il secondo video della fornaia antifascista. Gli agenti della locale non hanno spiegato il perché dell’identificazione (un «normale controllo che è stato disposto») e poco dopo se ne sono andati. Ma hanno registrato le generalità della fornaia.

Gli striscioni di minaccia a Roiati
Nella notte tra il 26 e il 27 aprile davanti al forno di Roiati sono apparsi due striscioni di minaccia: «Ai forni» e un altro che offende la proprietaria del panificio e il questore di Ascoli Piceno. Gli striscioni sono anonimi, ma hanno una sorta di firma: il carattere usato a partire dalla fine degli anni 70 da gruppi politici e associazioni di estrema destra.

La spiegazione del Comune
Solo dopo l’affissione degli striscioni di minaccia, il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti è intervenuto con un video sui suoi social, prendendone le distanze. Ma senza mai esprimere solidarietà a Roiati. Fioravanti ha detto invece che in tutta la vicenda le «vittime» sono gli agenti della polizia locale, perché sono stati attaccati sui social per aver fatto il loro lavoro dopo aver ricevuto una «segnalazione». L’agente locale aveva parlato di «controlli disposti», ma al Corriere l’ufficio stampa del Comune ha ribadito che il secondo controllo è avvenuto dopo una «segnalazione via telefono» (spiegando di non poter dire da chi era stata fatta), che sono stati mandati vigili in borghese perché tutte le altre pattuglie erano impegnate per la vigilanza sulle celebrazioni del 25 aprile e che gli agenti sono intervenuti perché si sospettava che si trattasse di una «pubblicità abusiva». In altre parole, secondo il Comune, in un giorno in cui la Polizia locale era impegnata al completo, si è trovato il tempo per mandare tre agenti a verificare se un manifesto antifascista fosse una possibile pubblicità.

L’Ufficio stampa del Comune ha anche detto che invece non sono stati identificati gli autori dei manifesti di minaccia contro Roiati, ma che si stanno esaminando le telecamere di privati nella zona per cercare di trovarli.

La polemica sulla cena per Mussolini
Ascoli Piceno e il suo sindaco non sono nuovi alle polemiche su fascismo e antifascismo. Marco Fioravanti nel 2019 era stato duramente criticato per aver partecipato a una cena di commemorazione per la marcia su Roma, il 28 ottobre. «Sui menù della serata erano state stampate effigi del Duce e fasci littori. Nella sala campeggiavano bandiere di Fratelli d’Italia. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, il vice sindaco Silvestri, l’onorevole Acquaroli, il consigliere comunale di San Benedetto Assenti» scriveva all’epoca il Resto del Carlino. Fioravanti si era poi scusato dicendo di essere passato di lì per poco tempo e di non aver visto i menù.

Le reazioni
La vicenda di Ascoli Piceno è diventata un caso grazie alla mobilitazione sui social, che ha attirato l’attenzione dei media nazionali e della politica. Nei giorni scorsi molte persone hanno visitato il panificio in sostegno a Lorenza Roiati ed è stata indetta una manifestazione di solidarietà il 3 maggio. Tra coloro che hanno chiamato alla mobilitazione c’è anche Arianna Ciccone, fondatrice del Festival internazionale del Giornalismo di Perugia e del sito Valigia Blu, che ha scritto a Polizia e Comune per avere spiegazioni sull’accaduto (e l’ha raccontato in un post). «Quello che è successo mi ha colpito come cittadina. Sembra una cosa piccola, ma se cominciamo ad accettare tante piccole cose, poi ci troviamo con un problema mostruoso» dice. «Ho scritto alle autorità perché la mobilitazione online, per quanto importante, non poteva bastare. Come cittadini possiamo far vedere che siamo sempre pronti a difendere il diritto di espressione di tutti».


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2 maggio 2025 ( modifica il 2 maggio 2025 | 12:20)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DA corriere.it  del 2 maggio 2025
12  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / Le Persone Sociali Attive domandano a Fanpage.it inserito:: Aprile 28, 2025, 06:00:09 pm
Buonasera, sono consapevole del fatto che ci siano degli argomenti più importanti, Gaza, Ucraina, Sudan ecc., però vorrei sapere se il famoso superbonus ha creato una voragine nei conti dello Stato oppure no. Perché nei dibattiti televisivi, ogni volta che qualcuno della maggioranza è attaccato sul fatto che vengano proposte spese per il "riarmo" e non per la sanità, per esempio, si difendono citando i danni causati dal superbonus, appunto. Grazie.

Giorgio

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Buongiorno Giorgio, la tua domanda non è per niente banale. Ecco alcuni numeri per farsi un’idea: a fine marzo 2025, l’agenzia pubblica Enea riportava che l’onere a carico dello Stato per il Superbonus era di 126 miliardi di euro per i lavori completati, che sono ormai il 96% del totale.
Poi ci sono i soldi che sono entrati nelle casse pubbliche, gli effetti economici positivi del Superbonus. L’ex ministro del Pd Andrea Orlando aveva scritto proprio su Fanpage.it un’analisi dei dati, stimando che lo Stato avesse avuto una percentuale di entrate di circa il 74%. Ovvero, per ogni 100 euro spesi per il bonus, ne avrebbe incassati 74 grazie all’Iva, l’occupazione nei cantieri, la crescita del Pil, e così via.
Fare un bilancio definitivo è complicato. Si può concordare che il Superbonus sia costato molto più di quanto si immaginava inizialmente e abbia interessato molte case, ma non moltissime: poco più dell’11% dei condomini e attorno al 5% di tutti gli edifici residenziali in Italia (stime della Camera). Ed è vero che lo Stato deve ancora versare miliardi di detrazioni a chi l’ha utilizzato, cosa che ha e avrà un peso sui bilanci pubblici.
Bisogna però anche ricordare due cose. La prima: il bonus aveva soprattutto un obiettivo ecologico, e da questo punto di vista sembra che abbia funzionato. Secondo la società Nomisma, l’Italia grazie ai bonus edilizi avrebbe già ridotto i consumi di più della metà di quanto richiesto dalle direttive europee entro il 2030.
La seconda cosa da ricordare è che non c’è mai una sola ragione per le decisioni di un governo sui conti pubblici. Conviene non fidarsi di chi esalta solo i lati positivi del Superbonus, come se non avesse avuto difetti; ma neanche di chi sostiene che ora, a causa del Superbonus, il governo Meloni abbia le ‘mani legate’ e non abbia nessuna alternativa alle scelte che fa (ad esempio, come dici tu, sulla sanità).

Da: Luca Pons
Redattore area Politica Fanpage.it



13  Forum Pubblico / DEMOCRATURA, UNA REALTA' DA RESPINGERE, SAREMMO SUDDITI DI UN IMPERO. / Meloni riesce ad avere un'influenza su Trump, cosa può portare Meloni a Trump .. inserito:: Aprile 28, 2025, 05:55:53 pm
Perché Meloni riesce ad avere un'influenza su Trump, cosa può portare Meloni a Trump che altri leader europei non gli porterebbero?

Sara
Provo a girarti la domanda, Sara: sei così sicura che Meloni abbia tutta questa influenza su Donald Trump? Mi spiego meglio con un paio di esempi: sui dazi, Meloni è andata da Trump e, più o meno, gli ha concesso tutto quel che il presidente americano voleva, dall’aumento della spesa per la difesa sino all’aumento delle importazioni di gas naturale dagli Usa. In cambio di cosa? Di nulla. Trump non ha annunciato né di averci ripensato sui dazi, né trattamenti di favore per l’Italia. Non solo: andando da sola a Washington ha offerto al presidente americano un’Europa divisa, pronta a trattare in ordine sparso.

Secondo esempio: sulla guerra in Ucraina, Trump ha assunto sin dall’inizio una posizione accondiscendente rispetto alle richieste di Vladimir Putin. Nel dettaglio: Crimea e Donbass alla Russia, fine delle sanzioni, no all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Meloni, stando a quanto lei ha sempre dichiarato, è in totale opposizione a questa linea, ma nemmeno ha mai provato - a quanto si sa - a influenzare Trump su questo fronte. Non solo: probabilmente sarà lei, alla fine, a cambiare idea.

In definitiva, quindi: al netto di quanto si legge sulle pagine dei nostri quotidiani, che ogni giorno magnificano le doti diplomatiche di Giorgia Meloni - vuoi per adulazione, vuoi perché è bello pensare che la nostra piccola penisola possa influenzare il gigante americano -, la realtà è che Donald Trump vede nella presidente del consiglio italiano, tuttalpiù, la perfetta ambasciatrice in Europa delle sue esigenze. Quella in grado di far digerire a Bruxelles i suoi voleri.
Finché riuscirà a farlo senza indispettire Germania e Francia, ovviamente. Ecco perché Meloni e questo governo gli piacciono così tanto.
 

DA: Francesco Cancellato
Direttore Fanpage.it
 
14  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / Compriamo molto in Internet ma chi vende non paga le tasse. inserito:: Aprile 28, 2025, 05:50:55 pm
Compriamo molto in Internet

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
17:37
a me

https://www.agi.it/economia/news/2025-04-28/acquisti-online-31131541/
15  Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI, MUSK, TRUMP e la CINA, NON SONO TUTTO IL MONDO. / Europa e USA: indispensabile per la Pace Attiva Mondiale, un rafforzamento ... inserito:: Aprile 28, 2025, 05:46:15 pm
Europa e USA: indispensabile per la Pace Attiva Mondiale, un rafforzamento dell'Alleanza Occidentale e Atlantica con gli Stati uniti d'America.

Intendiamoci con gli USA non con Trump.
ggg

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
17:42 (1 minuto fa)
a me

https://www.agi.it/estero/news/2025-04-28/trump-columbus-day-festa-federale-polemica-31134053/
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