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Forum Pubblico / NOI VECCHI, MAESTRI di SERENITA'? / 19 GIUGNO 2024 - (il giorno della Malora e della Malanova. Dio ci aiuti).
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inserito:: Ottobre 10, 2024, 12:33:02 pm
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19 GIUGNO 2024 - (Il giorno della Mal-ora e della Mala-nova. Dio ci aiuti).
Di concreto e immediato cosa c'è? Nulla!
Il valore etico personale, l'amore, la giustizia, la famiglia, la correttezza, l'onestà, la trasparenza, la competenza, l'entusiasmo, l'umorismo, l’etica, il rispetto e molto altro ancora, tutto é stato SFASCIATO, infangato, annullato, calpestato in questa data. Avevamo la consapevolezza che non si era ancora arrivati all'Unità, tra Italiani diversi ma con un viaggio in comune da terminare insieme, oggi ci hanno tolto anche lo STATUS DI ESSERE ITALIANI. Siamo dei Regionali che prendono il nome da dove abitano. Microscopici esseri umani sotto la tutela di mezzemaniche intente a far di conto su quanto rende, alla Regione quindi alle loro signorie, l'autonomia al netto di risorse che non spartiranno con altre regioni. Con il compito di non deludere i politici locali a loro volta sotto tutela delle grosse famiglie locali potenti e dominanti. Ma l’Egoismo, la Cattiveria insieme all’Odio verso gli Altri, portano il Male. ggg
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Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, VANNO DIFESE! Anche da Noi Stessi. / Organizzazioni armate di estrema destra in Italia
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inserito:: Ottobre 09, 2024, 12:18:34 am
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Organizzazioni armate di estrema destra in Italia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Questa voce o sezione sull'argomento storia contemporanea non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Commento: La voce tratta di un argomento estremamente complesso. Impensabile che non abbia uno straccio di fonte ________________________________________ Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Questo elenco delle principali organizzazioni armate di estrema destra in Italia include organizzazioni attive nel paese in diversi periodi storici, di diverse entità e con scopi diversi, ma accomunate dall'uso, da parte di singoli esponenti o aderenti, delle armi a scopo eversivo e dall'orientamento politico di estrema destra, sia reazionaria che rivoluzionaria. La maggior parte di queste organizzazioni si svilupparono, dopo la seconda guerra mondiale, nei cosiddetti anni di piombo, tra la fine degli anni sessanta e la metà del anni settanta del XX secolo. Per ciascuna organizzazione vengono specificati sia il nome che la sigla più frequentemente usata per riferirsi a essa. Per un analogo elenco di organizzazioni ispirate a ideologie di sinistra, vedi le organizzazioni armate di sinistra in Italia.
Nome esteso Sigla Periodo Luogo Ispirazione Principali azioni Associazione Protezione Italiani API 1961-1979 Italia, Austria[senza fonte] Nazionalismo italiano, Repubblicismo Italiano Socialismo Italiano Repubblicanesimo Italiano Attentati in Alto Adige
Avanguardia Nazionale AN 1960 - 1976 (ufficialmente) Italia neofascismo, anticomunismo, G.A.R. Strage di Gioia Tauro (coinvolgimento), omicidi contro militanti comunisti, strage di Peteano, coinvolgimento nella strategia della tensione, sostegno ai golpe Bergisel Bund BB 1939-1971 Alto Adige Austrofascismo, Fronte Patriottico, separatismo dall'Italia Attentati contro gli italiani dell'Alto Adige Comitato per la liberazione del Sudtirolo BAS 1956-1969 Alto Adige Nazismo, Austrofascismo, Antitalianismo Attentati e omicidi contro gli italiani dell'Alto Adige
Disoccupati Italiani Nazionalisti DIN 1991 Italia Nazionalismo, Razzismo, Xenofobia Omicidio di Auro Bruni Ein Tirol KET 1978-1991 Alto Adige Neonazismo, separatismo dall'Italia, Antitalianismo Attentati contro gli italiani dell'Alto Adige Falange Armata FA 1990-1994 Italia estrema destra, mafia di Cosa nostra Omicidi, depistaggi e attentati Fasci di azione rivoluzionaria FAR 1946-1950 Italia Nazionalismo italiano, Reduci della RSI, pensiero di Julius Evola assalto alla stazione radio di Monte Mario
Fronte Nazionale FN 1967-1971 Italia Nazionalismo italiano, Neofascismo, Organizzazione Gladio, Junio Valerio Borghese attentati contro i tedeschi dell'Alto Adige, Golpe Borghese
Fronte Nazionale Rivoluzionario FNR 1972 - 1975 Toscana Nazionalismo italiano, Organizzazione Gladio strategia della tensione Gruppo Stieler GS 1956-1957 Alto Adige Austrofascismo Nazismo, separatismo dall'Italia Attentati dinamitardi contro gli italiani in Alto Adige Movimento di Azione Rivoluzionaria MAR 1962 - 1974 Lombardia Nazionalismo, Organizzazione Gladio Incendio alla Pirelli-Bicocca (14 gennaio 1971) Movimento italiano Adige MiA 1978-1988 Alto Adige nazionalismo italiano, neofascismo, Organizzazione Gladio Attentanti contro monumenti simbolo dei tedeschi dell'Alto Adige Movimento politico Ordine Nuovo MPON 1965 - 1973 Italia neofascismo, Centro Studi Ordine Nuovo, neonazismo, nazimaoismo strage di piazza Fontana e accusa della strage di piazza della Loggia (procedimento in corso); omicidi (es. quello del giudice Vittorio Occorsio), strage di Peteano, varie bombe su treni Movimento Rivoluzionario Popolare MRP 1979-1980 Italia Nazionalismo, Socialismo nazionale, Comunitarismo attentati dinamitardi a sedi governative socialiste e democristiane, al PCI ed alle istituzioni militari Nuclei Armati Rivoluzionari NAR 1977 - 1981 Italia Nazionalismo italiano, Gerarchia Fascista, Socialismo nazionale, spontaneismo armato di destra 33 omicidi, tra magistrati (Mario Amato), forze dell'ordine, cittadini, ex membri del gruppo (Francesco Mangiameli) e militanti di sinistra; strage di Bologna (85 morti); coinvolgimenti con la Banda della Magliana e altra criminalità comune. Ordine Nero ON anni settanta Italia Neofascismo, Ordine Nuovo, Gerarchia Fascista, Socialismo nazionale attentati a linee ferroviarie, strage dell'Italicus
Squadre d'Azione Mussolini SAM 1969-1974 Italia Fascismo, Anticomunismo Aggressioni fisiche e attentati dinamitardi contro sedi comuniste in Italia
Terza Posizione TP 1979 - 1980 Italia Gerarchia Fascista, terzomondismo, Socialismo nazionale, Peronismo aggressioni violente ai danni di comunisti e delle Forze armate italiane
Rosa dei Venti RDV 1972 - 1974 Italia Junio Valerio Borghese, anticomunismo, militarismo Golpe Borghese
Unione Forze Identitarie UFI 2012-2021 Italia Jihad bianca, nazionalsocialismo, neofascismo Propaganda web, preparazione atti terroristici[1][2][3][4][5][6]
Note 1. ^ Roma. Terrorismo, arrestato il fondatore della “Jihad bianca”: avevano struttura paramilitare suprematista neofascista, su inliberauscita-it.cdn.ampproject.org. URL consultato il 25 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2021). 2. ^ Terrorismo, arrestato il fondatore della "Jihad bianca": avevano struttura paramilitare suprematista, su romatoday.it. 3. ^ Terrorismo, arrestato a Roma il fondatore della "Jihad bianca": l'accusa di associazione sovversiva, su roma.repubblica.it. 4. ^ Jihad bianca, un pordenonese tra i leader dell'organizzazione, su ilgazzettino.it. 5. ^ Roma, arrestato il leader dell’Unione forze identitarie con l’accusa di associazione sovversiva: “Si ispiravano a Breivik e Traini”, su ilfattoquotidiano.it. 6. ^ Roma, arrestato il leader dell’Unione forze identitarie per associazione sovversiva. Esaltava la strage di Traini coi suoi collaboratori, su open.online. Voci correlate • Anni di piombo • Estrema destra • Neofascismo • Organizzazioni armate di sinistra in Italia • Cronologia delle persone uccise durante gli anni di piombo • Terrorismo • Terrorismo nero • V · D · M Anni di piombo
Portale Fascismo Portale Storia d'Italia Categorie: • Organizzazioni armate del neofascismo • Organizzazioni terroristiche attive durante gli anni di piombo • Neofascismo in Italia [altre] Menu di navigazione • Accesso non effettuato • discussioni • contributi • registrati • entra • Voce • Discussione • Leggi • Modifica • Modifica wikitesto • Cronologia Ricerca • Pagina principale • Ultime modifiche • Una voce a caso • Nelle vicinanze • Vetrina • Aiuto • Sportello informazioni Comunità • Portale Comunità • Bar • Il Wikipediano • Fai una donazione • Contatti Strumenti • Puntano qui • Modifiche correlate • Carica su Commons • Pagine speciali • Link permanente • Informazioni pagina • Cita questa voce • Ottieni URL breve • Scarica codice QR • Elemento Wikidata • Espandi tutto Stampa/esporta • Crea un libro • Scarica come PDF • Versione stampabile In altre lingue • English • 中文 Modifica collegamenti • Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 9 set 2024 alle 22:35. • Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.
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Forum Pubblico / DOMANESIMO REALTA' SOCIO-ECONOMICHE E AREE D'INTERESSE CONDIVISI. IL DOMANI NEL MONDO. / Elon Musk e l'intervista choc: "Inutile uccidere Kamala Harris"
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inserito:: Ottobre 09, 2024, 12:02:35 am
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Giorgio Cavicchioli su Facebook Elon Musk: Estendere la vita su più pianeti sarebbe una delle tappe più importanti, non solo nella storia dell'umanità, ma nella storia della vita stessa. "Penso che lo spazio sia estremamente importante. Ma prima bisogna partire dalla definizione di importanza e chiedersi: perché qualcosa è importante? E se si usa la lente della storia e si allarga lo sguardo, credo che si possa distinguere ciò che è meno importante da ciò che è più importante. Se si allarga molto lo sguardo e si considerano i 4 miliardi di anni di storia della Terra e l'evoluzione della vita stessa, ci si chiede: quali sono le tappe più importanti nell'evoluzione della vita stessa? Ovviamente, esiste la vita unicellulare, quella multicellulare, c'è la differenziazione delle piante e degli animali, c'è la vita che si sposta dagli oceani alla terraferma, ci sono i mammiferi e la coscienza. Ci sono forse una mezza dozzina di traguardi davvero importanti nella storia della vita. E penso che su questa scala si adatterebbe anche l'espansione della vita su più pianeti. Sarebbe almeno importante quanto lo spostamento della vita dagli oceani alla terraferma, e forse anche di più, perché se ci si sposta dagli oceani alla terraferma e ci si sente molto a disagio sulla terraferma, si potrebbe tornare in acqua. Ma questo non è qualcosa che potresti fare andando su un altro pianeta. In effetti, penso che per estendere la vita a più pianeti sia davvero necessario che la coscienza sia un fattore precursore. Quindi, se abbiamo qualcosa di così importante da essere una delle sei o più pietre miliari più importanti nella storia della vita stessa, allora è davvero importante. E va oltre le preoccupazioni parrocchiali dell'umanità. È qualcosa di importante per la vita in generale. Ecco perché ritengo che sia importante farlo, e questa è la prima volta nei 4 miliardi di anni di storia della Terra che ciò è possibile. Per quanto tempo rimarrà possibile? Voglio dire, se le cose vanno bene, ovviamente sarà possibile per molto tempo, ma se dovesse succedere qualcosa di spiacevole, quella piccola finestra che si è appena aperta per la prima volta in 4 miliardi di anni potrebbe chiudersi. In realtà sono ottimista, quindi penso che le cose andranno abbastanza bene sulla Terra. E questo non significa essere compiacenti, perché ci sono questioni molto importanti, e il clima è probabilmente il problema più importante per la Terra. Ma penso che se questa è la prima volta in 4 miliardi di anni che la vita ha la possibilità di farlo, dovremmo approfittare di questa piccola finestra. E nel caso in cui dovesse chiudersi. Perché estendersi a più pianeti ci dà la certezza assoluta che la vita duri per un tempo molto lungo. Perché c'è sempre la possibilità che si verifichi un disastro naturale o potenzialmente provocato dall'uomo, che distrugga la vita. E questo sarebbe un male."
Da: Intervista con John Doerr, 2008
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Forum Pubblico / DOBBIAMO DIVENTARE UNA NAZIONE STIMATA NEL MONDO! / La giornata in cinque minuti. - Testate da credere?
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inserito:: Ottobre 08, 2024, 06:59:06 pm
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4 Ottobre 2024 Il fatto di domani La giornata in cinque minuti LIBANO, ISRAELE LANCIA 73 TONNELLATE DI ESPLOSIVO SUI BUNKER DI HEZBOLLAH. A BEIRUT FUORI SERVIZIO TRE OSPEDALI. YEMEN, TRE RAID USA SUGLI HOUTHI. L’esercito israeliano ritiene di aver eliminato “250 terroristi di Hezbollah” da quando ha avviato le operazioni nel Paese dei cedri. Beirut è stata colpita da 73 tonnellate di esplosivo, indirizzate sul bunker di al-Marija, nel quartiere Dahiyeh, definito il “principale quartier generale dell’intelligence”. Secondo alcuni media israeliani, Hashem Safieddine designato come successore di Hassan Nasrallah, si trovava nella struttura assieme ad altri ufficiali dell’organizzazione sciita filo-Iran. E a proposito di Iran, i pasdaran minacciano di colpire le raffinerie e i giacimenti di gas israeliani se lo Stato ebraico dovesse attaccare i siti nevralgici di Teheran. La possibilità di raid su obiettivi iraniani viene ancora discussa da Israele e Stati Uniti, con particolare attenzione agli impianti petroliferi iraniani per una risposta alla pioggia di missili lanciati dagli sciiti su Israele, martedì scorso. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente – due soldati israeliani sono stati uccisi, e 24 feriti, dall’attacco di un drone giunto dall’Iraq – sui raid americani per colpire gli Houthi in Yemen, ed una intervista sul tema dell’informazione. UCRAINA, MOSCA AVANZA NEL DONETSK E KIEV COLPISCE NELLA REGIONE RUSSA DI VORONEZH. LA CACCIA DEGLI 007 DI ZELENSKY A CHI COLLABORA CON IL NEMICO. La guerra iniziata con l’invasione russa, nel febbraio 2022, prosegue seguendo, per il momento, una traccia definita. L’esercito di Mosca avanza nel Donbass e preme sull’acceleratore prima che arrivi la stagione fredda che, con pioggia e neve, metterà in difficoltà gli spostamenti. Gli ucraini hanno quasi terminato l’evacuazione dei civili da Pokrovsk, la città considerata uno snodo strategico, sia stradale che ferroviario. I combattimenti, molto intensi, si sono spostati a Selydove e a Kurakhove, sempre nel distretto di Pokrovsk. L’Ucraina risponde con i raid sulle regioni russe, stavolta un drone ha centrato il deposito di carburante a Voronezh. Ma il conflitto si gioca anche su altri piani; i servizi di intelligence ucraini (Gur) danno la caccia a coloro che reputano collaborazionisti. Sul Fatto di domani potrete leggere un approfondimento su questo tema, che riguarda in particolare due episodi. L’attentato nei confronti di Andriy Korotkyi, capo della sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che “avrebbe fornito ai russi gli elenchi dei dipendenti della centrale con i loro dati personali, indicando i cittadini con una posizione filo-ucraina” e la bomba fatta esplodere per eliminare Vitalii Lomeiko, un magistrato che a Berdiansk sarebbe passato – secondo l’accusa di Kiev – a lavorare con l’amministrazione nemica. ALLUVIONE IN EMILIA-ROMAGNA, FIGLIUOLO FIRMA TRE ORDINANZE PER LA RICOSTRUZIONE. MA ERANO ATTESE DA FEBBRAIO. La notizia in apparenza è positiva. Tre nuove ordinanze sono state firmate dal commissario per la ricostruzione post alluvione Francesco Paolo Figliuolo, con l’obiettivo di accelerare la ricostruzione, come aveva richiesto la presidente della Regione, Irene Priolo, dopo l’ennesima catastrofe. La prima delle tre ordinanze dà il via a una serie di interventi come il ripristino della linea ferroviaria Marradi-Faenza, i ponti del Boncellino e di Sant’Agata sul Santerno, la soluzione del nodo idraulico di Modigliana, fra i torrenti Ibola, Acerreta, Tramazzo e Marzeno. Finanziate anche la progettazione del ponte della Motta e delle Grazie. La seconda ordinanza servirà a rendere più veloce l’assunzione da parte dei Comuni del personale tecnico-amministrativo, dando la possibilità di attingere a graduatorie di altre amministrazioni o di assumere con selezioni fatte solo per titoli. La terza, inserita nell’ambito del Pnrr, recepisce l’investimento di un miliardo e 200 milioni per interventi finalizzati alla gestione del rischio alluvioni e alla riduzione del rischio idrogeologico, che erano stati al centro delle polemiche nelle ultime settimane. Sul giornale di domani leggerete come questa attività del commissario non è stata proprio all’insegna della celerità; ci sono volute tre alluvioni nella zona di Faenza perché il governo si attivasse. I disagi, purtroppo, non sono finiti: nuova falla nell’argine del Lamone nella zona di Traversara. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Chiara Ferragni, ingiusto profitto di 2 milioni e 200 mila. I pm di Milano hanno chiuso l’inchiesta a carico dell’influencer, l’ipotesi di reato è di truffa aggravata. “Le indagini hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”. Oltre al profitto, secondo i magistrati Ferragni avrebbe ottenuto benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine” legato alle iniziative benefiche. Operaio investito sui binari, nuovi disagi per i passeggeri. Stamattina un incidente sul lavoro ha mandato in tilt la tratta Bologna-Venezia: secondo una prima ricostruzione, “per cause ancora da accertare, al momento dell’investimento il tecnico si sarebbe spostato al di fuori dell’area interessata dalle lavorazioni”. L’incidente ha comportato gravi ripercussioni sulla linea ferroviaria. Bergamo, egiziano arrestato per apologia di terrorismo: inneggiava al jihad. Un cittadino egiziano di 22 anni è stato arrestato a Bergamo con l’accusa di apologia del terrorismo. L’inchiesta è iniziata un mese fa. Il giovane era molto attivo sui social, esaltando lo Stato Islamico, il martirio, la Jihad Islamica Palestinese; inoltre, aveva pubblicato anche foto personali mentre imbracciava armi. I messaggi avevano inoltre un contenuto antisemita, e ricordavano che “una volta sconfitti gli ebrei, i musulmani combatteranno i cristiani”. L’egiziano era da pochi mesi in Italia e il suo permesso di soggiorno era in scadenza. da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-4-ottobre-2024/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=ore-19&utm_term=2024-10-04
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Forum Pubblico / DOBBIAMO DIVENTARE UNA NAZIONE STIMATA NEL MONDO! / Componenti difettose per gli aerei Boeing, sette indagati a Brindisi (vergogna!)
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inserito:: Ottobre 08, 2024, 06:55:31 pm
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Componenti difettose per gli aerei Boeing, sette indagati a Brindisi Le ipotesi di reato sono attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio. Per risparmiare, sarebbero stati impiegati materiali con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori 05 ottobre 2024 AGI - La procura di Brindisi ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini nei confronti di 7 persone e 2 società, coinvolte in un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio. Un primo e delicato filone d'indagine, curato dalla Guardia di finanza di Brindisi, riguarda la commissione di reati in forma associativa, da parte di amministratori - di fatto e di diritto - di due società brindisine attive nel settore aerospaziale, in danno della Leonardo e dell'americana Boeing, aziende leader mondiali nella produzione di aeromobili per scopi civili e militari. Rischi per la sicurezza Tra l'alto, è emerso che "per la realizzazione di componentistica anche strutturale dei velivoli, veniva impiegato titanio commercialmente puro invece della prescritta lega di titanio, così come le leghe di alluminio utilizzate erano difformi da quelle previste, generando un notevole risparmio sull'acquisto delle materie prime da parte delle società fornitrici. Ciò - spiega la procura del capoluogo pugliese - ha comportato la realizzazione di parti aeree con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con riflessi anche sulla sicurezza del trasporto aereo". L'indagine nasce da una precedente, svolta sempre dalle Fiamme gialle brindisine, conclusasi nel 2021 e che aveva portato al sequestro dei compendi aziendali delle due società per bancarotta, all'arresto di tre responsabili e alla denuncia a piede libero di altri quattro indagati. I nuovi accertamenti si sono concentrati sulle forniture di componenti aeronautiche cedute dalle aziende brindisine alla Leonardo-Aerostrutture per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, aereo di punta della multinazionale americana. Le verifiche hanno portato al sequestro di circa 6 mila parti di aeroplano (cosiddette Part Number) appositamente campionate per i successivi esami qualitativi, realizzate in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto. Le consulenze disposte dalla procura di Brindisi e svolte da tecnici specializzati nel settore aerospaziale hanno certificato la non conformità di almeno 4.829 componenti realizzate in titanio e di almeno 1.158 componenti di alluminio. Coinvolta anche l'Fbi Le perizie e le indagini, condotte anche con rogatoria internazionale negli Usa, "si sono concluse - continua la procura - accertando che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, sul lungo periodo, creare nocumento alla sicurezza dei velivoli, imponendo alla compagnia americana l'avvio di una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti. Le attività di indagine hanno visto la collaborazione fattiva, in qualità di parti offese, della Leonardo e della Boeing, grazie alle quali è stato possibile individuare le componenti aeronautiche non conformi, oltreché del Dipartimento di Giustizia americano e dell'Fbi". Un secondo filone investigativo ha ipotizzato la commissione, "da parte della medesima compagine criminale", di reati ambientali, appurando lo sversamento in alcuni terreni della zona industriale brindisina di pericolose sostanze inquinanti derivanti dai processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli. L'attività, condotta dalla Squadra mobile della questura di Brindisi, ha portato al sequestro di 35 cisterne contenenti ciascuna 1.000 litri di rifiuti speciali pericolosi, e appurato lo sversamento di altri rifiuti speciali pericolosi contenuti in 12 cisterne rinvenute vuote. Gli indagati, colti in flagranza di reato, dopo aver rimosso una parte del muro di cinta tra le aree di proprietà, sono stati bloccati mentre svuotavano nel terreno altrui (della superficie complessiva di 1.960 mq) e nei pozzetti di drenaggio delle acque meteoriche, il contenuto delle 12 cisterne, pronti a svuotarne altre 5. Inoltre, gli agenti hanno rinvenuto in un locale aziendale altre 30 cisterne, illecitamente stoccate, contenenti il medesimo rifiuto. Ulteriori approfondimenti investigativi, condotti in sinergia con i militari della Guardia di finanza, anche attraverso sorvolo con elicottero dotato di termocamera, hanno consentito di individuare un terreno, adiacente al plesso produttivo di proprietà di una delle società incriminate, in cui gli investigatori sospettavano fossero state illecitamente sversate altre quantità di rifiuti speciali pericolosi. La successiva consulenza di natura tecnica effettuata sul terreno in questione ha permesso - secondo la procura - di "provare la contaminazione del suolo e del sottosuolo con sostanze inquinanti e nocive quali cromo, cromo esavalente, rame, zinco, stagno e idrocarburi, nonché delle acque sotterranee con mercurio, boro, antimonio, arsenico, cromo totale, nichel, piombo, cromo esavalente, rame, zinco, manganese, ferro e cloruri e, infine, della vegetazione circostante con rame, zinco e piombo". L'inquinamento avrebbe interessato il terreno sino alla profondità di tre metri, in concentrazioni largamente superiori ai limiti, previsti dalla normativa per le zone industriali. Da - https://www.agi.it/cronaca/news/2024-10-05/boeing-aerei-componenti-difettose-indagati-brindisi-28133601/
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Forum Pubblico / LA CULTURA E UN DIVERSO CAPITALISMO. - ECONOMIA, FINANZA, MONDO DEL LAVORO. / LIBANO, ISRAELE LANCIA 73 TONNELLATE DI ESPLOSIVO SUI BUNKER DI HEZBOLLAH.
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inserito:: Ottobre 07, 2024, 12:44:47 am
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4 Ottobre 2024 Il fatto di domani La giornata in cinque minuti LIBANO, ISRAELE LANCIA 73 TONNELLATE DI ESPLOSIVO SUI BUNKER DI HEZBOLLAH. A BEIRUT FUORI SERVIZIO TRE OSPEDALI. YEMEN, TRE RAID USA SUGLI HOUTHI. L’esercito israeliano ritiene di aver eliminato “250 terroristi di Hezbollah” da quando ha avviato le operazioni nel Paese dei cedri. Beirut è stata colpita da 73 tonnellate di esplosivo, indirizzate sul bunker di al-Marija, nel quartiere Dahiyeh, definito il “principale quartier generale dell’intelligence”. Secondo alcuni media israeliani, Hashem Safieddine designato come successore di Hassan Nasrallah, si trovava nella struttura assieme ad altri ufficiali dell’organizzazione sciita filo-Iran. E a proposito di Iran, i pasdaran minacciano di colpire le raffinerie e i giacimenti di gas israeliani se lo Stato ebraico dovesse attaccare i siti nevralgici di Teheran. La possibilità di raid su obiettivi iraniani viene ancora discussa da Israele e Stati Uniti, con particolare attenzione agli impianti petroliferi iraniani per una risposta alla pioggia di missili lanciati dagli sciiti su Israele, martedì scorso. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente – due soldati israeliani sono stati uccisi, e 24 feriti, dall’attacco di un drone giunto dall’Iraq – sui raid americani per colpire gli Houthi in Yemen, ed una intervista sul tema dell’informazione. UCRAINA, MOSCA AVANZA NEL DONETSK E KIEV COLPISCE NELLA REGIONE RUSSA DI VORONEZH. LA CACCIA DEGLI 007 DI ZELENSKY A CHI COLLABORA CON IL NEMICO. La guerra iniziata con l’invasione russa, nel febbraio 2022, prosegue seguendo, per il momento, una traccia definita. L’esercito di Mosca avanza nel Donbass e preme sull’acceleratore prima che arrivi la stagione fredda che, con pioggia e neve, metterà in difficoltà gli spostamenti. Gli ucraini hanno quasi terminato l’evacuazione dei civili da Pokrovsk, la città considerata uno snodo strategico, sia stradale che ferroviario. I combattimenti, molto intensi, si sono spostati a Selydove e a Kurakhove, sempre nel distretto di Pokrovsk. L’Ucraina risponde con i raid sulle regioni russe, stavolta un drone ha centrato il deposito di carburante a Voronezh. Ma il conflitto si gioca anche su altri piani; i servizi di intelligence ucraini (Gur) danno la caccia a coloro che reputano collaborazionisti. Sul Fatto di domani potrete leggere un approfondimento su questo tema, che riguarda in particolare due episodi. L’attentato nei confronti di Andriy Korotkyi, capo della sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che “avrebbe fornito ai russi gli elenchi dei dipendenti della centrale con i loro dati personali, indicando i cittadini con una posizione filo-ucraina” e la bomba fatta esplodere per eliminare Vitalii Lomeiko, un magistrato che a Berdiansk sarebbe passato – secondo l’accusa di Kiev – a lavorare con l’amministrazione nemica. ALLUVIONE IN EMILIA-ROMAGNA, FIGLIUOLO FIRMA TRE ORDINANZE PER LA RICOSTRUZIONE. MA ERANO ATTESE DA FEBBRAIO. La notizia in apparenza è positiva. Tre nuove ordinanze sono state firmate dal commissario per la ricostruzione post alluvione Francesco Paolo Figliuolo, con l’obiettivo di accelerare la ricostruzione, come aveva richiesto la presidente della Regione, Irene Priolo, dopo l’ennesima catastrofe. La prima delle tre ordinanze dà il via a una serie di interventi come il ripristino della linea ferroviaria Marradi-Faenza, i ponti del Boncellino e di Sant’Agata sul Santerno, la soluzione del nodo idraulico di Modigliana, fra i torrenti Ibola, Acerreta, Tramazzo e Marzeno. Finanziate anche la progettazione del ponte della Motta e delle Grazie. La seconda ordinanza servirà a rendere più veloce l’assunzione da parte dei Comuni del personale tecnico-amministrativo, dando la possibilità di attingere a graduatorie di altre amministrazioni o di assumere con selezioni fatte solo per titoli. La terza, inserita nell’ambito del Pnrr, recepisce l’investimento di un miliardo e 200 milioni per interventi finalizzati alla gestione del rischio alluvioni e alla riduzione del rischio idrogeologico, che erano stati al centro delle polemiche nelle ultime settimane. Sul giornale di domani leggerete come questa attività del commissario non è stata proprio all’insegna della celerità; ci sono volute tre alluvioni nella zona di Faenza perché il governo si attivasse. I disagi, purtroppo, non sono finiti: nuova falla nell’argine del Lamone nella zona di Traversara. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Chiara Ferragni, ingiusto profitto di 2 milioni e 200 mila. I pm di Milano hanno chiuso l’inchiesta a carico dell’influencer, l’ipotesi di reato è di truffa aggravata. “Le indagini hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”. Oltre al profitto, secondo i magistrati Ferragni avrebbe ottenuto benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine” legato alle iniziative benefiche. Operaio investito sui binari, nuovi disagi per i passeggeri. Stamattina un incidente sul lavoro ha mandato in tilt la tratta Bologna-Venezia: secondo una prima ricostruzione, “per cause ancora da accertare, al momento dell’investimento il tecnico si sarebbe spostato al di fuori dell’area interessata dalle lavorazioni”. L’incidente ha comportato gravi ripercussioni sulla linea ferroviaria. Bergamo, egiziano arrestato per apologia di terrorismo: inneggiava al jihad. Un cittadino egiziano di 22 anni è stato arrestato a Bergamo con l’accusa di apologia del terrorismo. L’inchiesta è iniziata un mese fa. Il giovane era molto attivo sui social, esaltando lo Stato Islamico, il martirio, la Jihad Islamica Palestinese; inoltre, aveva pubblicato anche foto personali mentre imbracciava armi. I messaggi avevano inoltre un contenuto antisemita, e ricordavano che “una volta sconfitti gli ebrei, i musulmani combatteranno i cristiani”. L’egiziano era da pochi mesi in Italia e il suo permesso di soggiorno era in scadenza. da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-4-ottobre-2024/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=ore-19&utm_term=2024-10-04
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Forum Pubblico / O.P.O.N. PIATTAFORMA VIRTUALE: LE PERSONE COMUNICANO TRA LORO E IL TERRITORIO. / Ho bisogno di un tecnico o gruppo di tecnici che mi aiutino ad archiviare LAU.
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inserito:: Ottobre 07, 2024, 12:03:28 am
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Il - forum.laudellulivo. - entro dicembre 2024, senza venir meno agli scopi e obiettivi originali (fare comunicazione, facendosi leggere), senza spostare l'asse di interesse, umanitario, sociale e politico dalle tesi e pensieri ancora vive, dal Centro Progressista, alla Sinistra Democratica Riformista e non rivoluzionaria, dal gennaio 2025 dovrà evolversi dalla attuale precarietà, che ne limita l'efficacia, per mancanza di Risorse Umane che mi riscattino, liberandomi, dalla attuale solitudine operativa. Centinaia di migliaia di pagine, lette o toccate ogni mese da contatti e posizioni d’ogni paese, non soltanto europeo, meritano di andare oltre le capacità di un Vecchio solo, che non ha molto ancora da “spremere” dai suoi 83 anni. L’Olio del VECCHIO ULIVO di ieri, da Domani, deve essere prodotto dall’OLIVO POLICONICO (cioè senza correnti) da forze giovani, che sanno o vogliono imparare, come si coltiva una meravigliosa Vecchia IDEA, sino ad ora lasciata inacidire nel “NIHIL FACERE” di una politica senza Partiti e senza il Buon Consenso della Gente, che vorrebbe amarla. O ci riusciamo, oppure IO CHIUDO. (Però ho bisogno di un tecnico o gruppo di tecnici che mi aiutino ad archiviare Laudellulivo, per non farmi derubare il mio mondo di parole e di impegno, più che ventennale.) Gianni Gavioli ciaooo http://forum.laudellulivo.org/index.php
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Forum Pubblico / LA NOSTRA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA. / I fatti e le persone letti attraverso la lente dell’economia e la bussola . . .
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inserito:: Ottobre 06, 2024, 11:59:50 pm
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domenica 06 ottobre 2024 versione web I fatti e le persone letti attraverso la lente dell’economia e la bussola della trasparenza. Ogni settimana, ogni domenica. La pensione è sempre più una grande incognita. La previdenza integrativa? Una soluzione, ma solo sulla carta di Ferruccio de Bortoli Con l’avvicinarsi del momento in cui le pensioni saranno calcolate tutte con il sistema contributivo, (oggi siamo all’80% circa), traguardo che realizza di fatto la riforma Dini di quasi trent’anni fa, le uscite anticipate dal lavoro sono sempre meno convenienti. L’incentivo semmai è a rimanere non ad andarsene prima. La differenza fra l’ultima retribuzione e l’assegno pensionistico si allarga soprattutto per chi ha pochi contributi. Itinerari previdenziali ha calcolato, sulla base degli ultimi dati Inps, che dei 280 mila italiani usciti dal mondo del lavoro nel 2023 con una pensione di vecchiaia, solo 100 mila risultavano avere pieni requisiti. Il resto, una buona metà, non avrà in media più di 300 euro al mese. Pochi contributi, lavoro intermittente o in nero. Questa nuova categoria che potremmo chiamare dei retired poor (contraltare e prosecuzione di quella già vasta di working poor) sarà la nuova emergenza politica e sociale e tenderà ad ingrossarsi con il passare degli anni. Di conseguenza, è lodevole l’idea del governo, che dovrebbe trovare spazio nella legge di Bilancio, di rafforzare gli altri due pilastri della previdenza, quelli dei fondi aperti e chiusi e dei cosiddetti Pip (Piani individuali pensionistici) di natura assicurativa. Si era pensato in un primo momento di rendere obbligatorio il trasferimento delle somme accantonate per il fine rapporto (Tfr per il settore privato) ai fondi integrativi negoziali, attraverso un meccanismo di silenzio assenso. Le proteste, anche all’interno della stessa maggioranza, sono state tali da costringere i proponenti a un rapido dietrofront. Del resto c’è già il primo pilastro (l’Inps e la casse) ad essere obbligatorio, inutile aggiungerne un altro, specialmente da parte di una coalizione di governo che ha sempre spinto, soprattutto da parte leghista, per un ampliamento delle opzioni di uscita anticipata come antidoto alle rigidità delle riforma Fornero. Sottrarre il Tfr alle piccole e medie aziende poi solleva sempre interrogativi sulla gestione della liquidità e dunque anche sulla stabilità finanziaria dei datori di lavoro, spesso inclini a dissuadere i loro collaboratori da una destinazione alternativa della retribuzione differita. Il tasso di adesione dei dipendenti delle imprese sotto i 50 addetti (sono circa 7 milioni) non arriva al 10%. Basterebbe studiare — come è stato peraltro fatto in passato — un fondo di garanzia per assicurare alle piccole aziende un merito di credito anche in assenza della liquidità del Tfr. Ci provò il governo Draghi poi non se ne fece nulla. I dati Secondo gli ultimi dati aggiornati di Covip, la Commissione che vigila sulle forme di previdenza integrativa, siamo ormai vicini alla soglia di 10 milioni di iscritti. A fine del giugno erano 9,79 milioni. Le posizioni aperte però risultavano essere molte di più: sfioravano gli 11 milioni, cresciute del 2,3% rispetto a fine 2023. «Quasi il 37% della forza lavoro — spiega Francesca Balzani, che svolge le funzioni di presidente di Covip — è iscritto a un fondo negoziale o aperto o a una forma di previdenza integrativa assicurativa. Non è poco. Segno di una consapevolezza ormai diffusa che occorra aggiungere al primo pilastro, obbligatorio e a ripartizione, una seconda gamba a capitalizzazione». Dall’esame degli ultimi dati Covip, emergono ancora più chiari due fenomeni sociali e culturali dei quali è opportuno occuparci. «Il primo è quello della partecipazione femminile — precisa Balzani — le donne erano alla fine dello scorso anno solo il 38,3% degli iscritti. Con differenze importanti. Nei fondi negoziali e chiusi, cioè legati ai contratti di lavoro, erano appena il 27,3%, a causa della ridotta occupazione femminile. Percentuale che saliva al 42,6 nei fondi aperti e al 46,6 nei considdetti Pip, prodotti assicurativi. Non si può dire che l’universo femminile non esprima, con queste ultime due scelte, una sua preoccupazione, non segnali una condizione di disagio. Il secondo aspetto è relativo alla scarsità dei giovani. La previdenza integrativa non è solo prettamente maschile ma anche, paradossalmente, troppo anziana. Il 47,8% degli iscritti ha un’età compresa tra 35 e i 54 anni. Sotto i 35 c’è solo il 19,3%. Cioè mancano quelli che ne avrebbero più bisogno». Ma soprattutto, aggiungiamo noi, gli iscritti in grado di avere uno sguardo su un orizzonte più lungo e dunque nella condizione di sopportare, in una gestione a capitalizzazione, gli inevitabili cicli negativi di mercato. I fondi azionari hanno reso in questi anni intorno al 5%, il doppio della rivalutazione del Tfr. Come incentivare dunque le sottoscrizioni? Balzani pensa che il sistema del silenzio assenso potrebbe, almeno per i più giovani e inizialmente, valere solo su una quota, ad esempio il 50%, del Tfr, indirizzandola però verso gestioni più dinamiche e quindi, in prospettiva, più remunerative. Parallelamente sarebbe utile una riforma della tassazione dei fondi non più sul maturato bensì sul realizzato come peraltro previsto dalla delega fiscale. C’è poi la tendenza netta a tenersi il capitale che si è via via accumulato anziché ottenere una rendita mensile. Alla «prendi i soldi e scappa». Il rapporto è uno a dieci. Il che, se vogliamo, è in antitesi con la finalità assicurativa della previdenza complementare. Una proposta Covip è quella di introdurre una rendita temporanea ponderata con l’aspettativa di vita, fare insomma un po’ a metà e metà. Ma vi sono aspetti di psicologia personale non banali e anche difficilmente superabili. Si potrebbe poi estendere — e ne abbiamo già parlato su L’Economia — quella quota di deducibilità fiscale (5.164 euro) a una cerchia più larga, non solo di familiari. Pensate soltanto al valore sociale di una persona anziana, senza eredi diretti, che «adotta» un giovane finanziando il suo risparmio previdenziale e usufruendo della deducibilità. La svolta è però più culturale che fiscale. E qui Balzani ha una proposta che merita di essere discussa e attentamente valutata. «Ad ogni nato assegniamo un codice fiscale. Perché non renderlo titolare anche di un salvadanaio previdenziale che potrà essere alimentato dai genitori, dai parenti? Chi versa deduce. È un po’ come il buono postale che le nostre nonne e mamme intestavano ai più piccoli, ultimi arrivati in famiglia. Al complimento dei diciotto anni si potrà eventualmente attingere a questo risparmio anche per finanziare gli studi e si avrà, come ci si può augurare, la base sulla quale costruire una pensione futura». Stare a fianco delle imprese: tutti, dal governo all'opposizione lo dicono. Ma a vedere il rebus Industria 5.0 sono solo parole di Daniele Manca Si ha un bel dire che si vogliono tagliare le tasse sul lavoro e sulle imprese. Al momento sta avvenendo il contrario. Almeno per le aziende che si sono viste togliere l’Ace (Aiuto alla crescita economica) che permetteva di agevolare chi si finanziava con capitale proprio. Vale a dire colore che investivano i loro profitti nella propria azienda per farla crescere. Certo stanno partendo importanti agevolazioni, finanziate anche dal Pnrr, come Industria 5.0 che premia gli investimenti fino al 31 dicembre 2025 destinati all’innovazione combinata al risparmio energetico. Speriamo che il lungo iter burocratico da seguire per ottenerli non scoraggi le imprese (al momento sarebbero avviati progetti per soli 70 milioni). Ma il momento non è semplice. A scelte nazionali di sostegno alle imprese (non solo a parole), si deve affiancare una chiara strategia continentale. La produzione industriale italiana registra un rallentamento continuo da 19 mesi. Nel trimestre maggio-luglio 2024, rispetto ai tre mesi precedenti il fatturato ha frenato in valore dell’1,9%. Se il confronto viene fatto rispetto allo stesso trimestre del 2023 siamo a meno 4,7%. Il maggior rallentamento è quello del settore automobilistico. Che resta la cartina di tornasole per le scelte strategiche per il Paese e per l’Europa. L’aver pensato di potersela cavare come singole aziende nella competizione mondiale è stato un errore. Come quello di non tenere conto che è il sistema America a tenere in piedi i colossi del tech, da Google a Microsoft, da Apple ed Amazon. Come pure che la competizione sull’auto elettrica non è tra i singoli marchi ma con le vetture prodotte dal sistema Cina. Fatto di motori elettrici, batterie, investimenti sulle rinnovabili. È per questo che i Paesi europei devono armonizzare le loro strategie industriali. Il rischio è essere ininfluenti o, peggio, soccombere. Non possiamo pensare di abituarci a così basse crescite anestetizzati da un turismo che ama il nostro buon vivere. È l’industria con le sue sfide, con il legame con l’innovazione e la ricerca che ci ha permesso di diventare quello che siamo. Qui sotto il video commento "La solitudine degli italiani" sulla crescita che non si trasferisce nelle tasche degli italiani dal Corriere.it LE ALTRE NEWSLETTER Se sei iscritto alla newsletter L'Economia - Opinioni potrebbero anche interessarti queste newsletter: Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza L'Italia e l'Europa viste dall'America Global di Federico Rampini Un'analisi personale e anticonformista da un osservatore che ha i piedi a New York e lo sguardo a Oriente Whatever it Takes di Federico Fubini Le sfide per l'economia e i mercati in un mondo instabile One More Thing di Massimo Sideri Dal mondo della scienza e dell'innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo) Ricevi questa email in quanto iscritto alla newsletter. Titolare del Trattamento Dati è RCS MediaGroup S.p.A. Se intendi disiscriverti dalla newsletter "Le Idee" fai click qui. 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Forum Pubblico / DEMOCRATICI PROGRESSISTI e O.P.O.N. Opinione Pubblica Organizzazione Nazionale. / MIA COMUNICAZIONE SU FACEBOOK. Senza collaboratori LA-U DELL'OLIVO chiude.
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inserito:: Ottobre 06, 2024, 12:56:54 am
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Gianni Gaetano Giovanni Gavioli Sreoopnsdt0igmcf0am614a6hc3hh5fu5 450i78c34mgi6ci30lttufa2im · Condiviso con Tutti Gianni Gavioli. FONDATORE e TITOLARE UNICO di LAU, PERSONALE BLOG e RASSEGNA STAMPA. PROTAGONISTA ATTIVO IN FACEBOOK con l'apertura di 10 GRUPPI TEMATICI. OPERATORE sul WEB ANCHE con il Nickname ARLECCHINO EURISTICO. AUTORE dell'IDEA-PROGETTO OLIVO POLICONICO ---------- Gianni Gaetano Giovanni Gavioli Il - forum.laudellulivo. - entro dicembre 2024, senza venir meno agli scopi e obiettivi originali (fare comunicazione, facendosi leggere), senza spostare l'asse di interesse, umanitario, sociale e politico dalle tesi e pensieri ancora vive dal Centro Progressista, alla Sinistra Democratica Riformista e non rivoluzionaria, dal gennaio 2025 dovrà evolversi dalla attuale precarietà, che ne limita l'efficacia, per mancanza di Risorse Umane, che mi riscattino, liberandomi dalla attuale solitudine operativa.
Centinaia di migliaia di pagine, lette o toccate ogni mese da contatti e posizioni d’ogni paese, non soltanto europeo, meritano di andare oltre le capacità di un Vecchio solo, che non ha molto ancora da “spremere” dai suoi 83 anni. L’Olio del VECCHIO ULIVO di ieri, da Domani, deve essere prodotto dall’OLIVO POLICONICO (cioè senza correnti) da forze giovani, che sanno o vogliono imparare, come si coltiva una meravigliosa Vecchia IDEA, sino ad ora lasciata inacidire nel “NIHIL FACERE” di una politica senza Partiti e senza il Buon Consenso della Gente, che vorrebbe amarla.
O ci riusciamo, oppure IO CHIUDO.
(Però ho bisogno di un tecnico o gruppo di tecnici che mi aiutino ad archiviare Laudellulivo, per non far derubare il mio mondo di parole e di impegno, più che ventennale).Gianni Gavioli ciaooo ggianni41@gmail.com
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Forum Pubblico / L'ITALIA RIDOTTA ad ARCIPELAGO di FEUDI REGIONALI e GRUPPI di POTERE. / Verso il vertice Onu La ragione deve aiutarci a superare la logica del conflitto
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inserito:: Ottobre 05, 2024, 12:43:44 am
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Opinioni Cattolici e Politica • Editoriali Verso il vertice Onu. La ragione deve aiutarci a superare la logica del conflitto ________________________________________ Mauro Magatti sabato 21 settembre 2024 Nelle intenzioni del segretario generale dell’Onu, António Guterres, il “Summit del futuro” ha l’ambizione di realizzare «una visione inclusiva e sostenibile del nostro pianeta attraverso l’adozione di patti e dichiarazioni strategiche in grado di orientare le politiche e le azioni globali». I temi all’ordine del giorno (sviluppo sostenibile, pace, innovazione tecnologica, giovani, governance globale) sono tutti fondamentali. E saranno affrontati nella prospettiva di un multilateralismo basato su cooperazione e dialogo. Se si guarda allo stato attuale del pianeta – attraversato da gelidi venti di guerra, in fase di de-globalizzazione e sempre più incerto sugli impegni presi in tema di lotta al riscaldamento globale – il Summit può apparire una iniziativa velleitaria. Un incontro di “anime belle” incapaci di confrontarsi con la dura realtà delle cose, che va in tutt’altra direzione. Prova evidente di un’Organizzazione delle Nazioni Unite ormai irrilevante e che perciò si rifugia in dichiarazioni generiche, a fronte della sua incapacità di contribuire a risolvere le crisi che scuotono il mondo. Una lettura di questo tipo non è priva di buone ragioni. Non c’è dubbio, infatti, che le tante crisi globali sono la prova dell’inadeguatezza degli assetti istituzionali costruiti dopo la Seconda guerra mondiale. Che vedevano proprio nell’Onu l’embrione di un una nuova forma di governance internazionale. Una crisi che ha nell’involuzione del Consiglio di sicurezza, bloccato dai veti incrociati delle grandi potenze (Usa, Cina, Russia, Regno Unito e Francia), la sua manifestazione più evidente. In realtà, il Summit intende sollevare proprio tale questione: come va riprogettata l’Onu di fronte alle sfide del tempo presente? Negli ultimi novant’anni il mondo ha fatto enormi passi in avanti, tutti nella direzione di rendere ancora più urgente il rafforzamento di una governance globale. Citiamo tre grandi trasformazioni: la possibilità della guerra atomica che minaccia l’umanità; l’integrazione tecno-economica che ha ormai tessuto un’interdipendenza da cui non ci si può più separare; l’emergere del cambiamento climatico che colpisce il pianeta nella sua interezza. In tali nuove condizioni storiche, la linea di Guterres è quella della ragione contro la stupidità, del dialogo contro la sopraffazione. Al contrario, è la visione del mondo che domina nelle cancellerie della maggior parte dei Paesi – tutta centrata sugli interessi nazionali e sui relativi obiettivi di potenza – a essere anacronistica e irrealistica. Il tema della guerra, ad esempio, lo avvertiamo tutti molto vicino. Ma, come è stato ripetuto da tante voci autorevoli, nel contesto contemporaneo l’idea stessa di “vittoria” perde di significato. A dimostrarlo l’insensato attacco di Putin all’Ucraina (con più di un milione di morti!) che ha creato una situazione disastrosa da cui ora nessuno sa più come uscire: comunque andranno le cose, il vincitore non ci sarà. Avranno, avremo perso tutti. Lo stesso si può dire per quanto riguarda l’economia. Se la globalizzazione pensata ingenuamente come panacea di tutti i problemi ha manifestato i suoi limiti, allo stesso modo l’idea di rinchiudersi in una guerra commerciale tra aree del mondo, oltre a essere senza futuro, non è neppure praticabile. I temi dell’energia, delle materie prime, della finanza, della tecnologia riguardano necessariamente tutti. E, d’altra parte, non ci può essere alcuna crescita economica senza continuare il processo di integrazione di quella quota di popolazione ancora esclusa dal benessere che oggi siamo in grado di generare. Per non dire delle grandi questioni delle migrazioni e del riscaldamento climatico, questioni che possono essere affrontate solo nello spirito del dialogo e della collaborazione, cercando di trovare quei compromessi – sempre difficili, ma necessari – per andare nella direzione del bene comune, sempre più pre-condizione di ogni sviluppo locale. Ha dunque ragione Guterres: il mondo ha bisogno di una nuova governance se non vuole sprofondare nella spirale di una “guerra civile globale”. Affinché questa visione possa affermarsi è però necessario che l’opinione pubblica si mobiliti. A cominciare dai giovani. Non è vero che il mondo è andato avanti perché il più forte ha sconfitto il più debole. La storia piuttosto insegna che si avanza perché di fronte alle sfide più difficili la ragione, nella sua integralità, è capace di illuminare la strada del futuro, animando quella speranza di un mondo migliore che letteralmente smuove le montagne. L’auspicio, pertanto, è che nelle scuole, nelle università, nelle associazioni e nelle parrocchie si parli nelle prossime settimane dei risultati o delle mancanze di questo summit. Aiutiamoci a sconfiggere la logica triste della potenza e del conflitto per abbracciare con speranza l’unica via che la nostra ragione ci indica per il futuro di tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/oltre-la-logica-del-conflitto
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Forum Pubblico / "INVITO PERSONE DELL'EST EUROPA alla PARTECIPAZIONE ATTIVA", qui con vostri Scritti. - ARLECCHINO EURISTICO. / La pacificazione ad ogni costo, la più grande minaccia per la pace (sic!)
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inserito:: Ottobre 05, 2024, 12:40:06 am
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Gioele Joel Sponreotsdfh780hg4u24f47830uguhg1t0f33 96c3074l69um1m279507f · La pacificazione ad ogni costo, la più grande minaccia per la pace Di Davide Cavaliere Nel 2020, Joe Biden, nel corso della campagna elettorale, affermò ripetutamente che la dura politica sanzionatoria di Donald Trump nei confronti della teocrazia iraniana avrebbe portato gli Stati Uniti ad una guerra. La guerra, in effetti, si avvicina, ma non per effetto delle decisioni assunte da Trump nel corso del suo mandato, bensì per il lassismo e la debolezza mostrati da Biden. L’Amministrazione democratica ha allentato le sanzioni all’Iran, rimpinguandone le casse, svuotate dalle politiche dei repubblicani. Solo a marzo, dopo che un attacco con un drone di fabbricazione iraniana uccise tre soldati americani in Giordania, Biden approvò una nuova deroga alle sanzioni, garantendo, di fatto, a Teheran, l’accesso a oltre 10 miliardi di dollari. La Casa Bianca ha aperto per la prima volta i rubinetti del denaro l’estate scorsa, dopo una serie di colloqui segreti con l’Iran, mediati dall’Oman, e riportati da tutti i principali quotidiani statunitensi, anche se, in merito, non esistono dichiarazioni ufficiali dell’Amministrazione democratica. A ottobre, come è noto, vi sarebbe stata la strage nel sud d’Israele, alimentata e sostenuta dalla repubblica islamica, mentre le milizie sciite filoiraniane in Yemen, Iraq e Siria intensificavano i loro attacchi contro le forze americane di stanza in quei territori. Adesso, dopo aver adottato questa politica scellerata, il team di Biden si rivela sempre più preoccupato dalla possibilità che l’Iran decida di approfittare del periodo di circa 90 giorni tra le elezioni del 4 novembre e l’insediamento del prossimo presidente americano, il 20 gennaio 2025, per violare le restrizioni internazionali e accelerare la costruzione di un’arma nucleare con cui colpire Israele. Il regime islamista, non va dimenticato, padroneggia bene la produzione di materiale fissile e quella di missili a lungo raggio, necessari per trasportare un carico nucleare. Anche il presidente Trump ha espresso la sua preoccupazione circa un possibile attacco nucleare iraniano nelle ultime settimane del mandato di Biden. Se l’Iran dovesse, davvero, accelerare la costruzione della bomba, scenario estremamente probabile, l’America, Israele, l’Occidente tutto, saranno costretti a colpire preventivamente, ponendo così essere quella guerra tanto temuta da Biden. I fatti, ancora una volta, provano che la ricerca della pacificazione a ogni costo è la più grande minaccia alla pace. https://www.linformale.eu/la-pacificazione-ad-ogni-costo.../Claudia Marini Trump sarebbe pro Putin, boh... I fatti sono che nel 2014 Putin ha preso la Crimea e c'era il grande Obama. Nel 2022 vi è stata l' invasione russa totale e c' era Biden. Pochi giorni fa ricorreva l' anniversario della decisione di Bill Clinton di privare l' Ucraina dell' atomica. Il mondo oggi è in fiamme, la debolezza degli Usa credo sia sotto gli occhi di tutti ( a parte 4 polli tifosi) inoltre se tu cali le braghe con il MO di sicuro questo atteggiamento viene notato anche dal russo e dal cinese. Ah, quando c' era Trump il mondo era in pace. Però oh, il male è solo Trump. Boh.
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Forum Pubblico / LA CULTURA E UN DIVERSO CAPITALISMO. - ECONOMIA, FINANZA, MONDO DEL LAVORO. / L’ad di OpenAI ricorda l’importanza di collaborare con gli editori di tutto ...
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inserito:: Ottobre 05, 2024, 12:36:14 am
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Editoria, accordo tra John Elkann e Sam Altman sull’AI: i contenuti di Gedi in italiano vanno su ChatpGpt Ultim'ora news 3 ottobre ore 17 di Anna Di Rocco L’ad di OpenAI ricorda l’importanza di collaborare con gli editori di tutto il mondo per garantire a tutti l’accesso a informazioni affidabili nella propria lingua. Per il gruppo presieduto da John Elkann è un’opportunità per «raggiungere un pubblico internazionale più ampio»Nella cornice dell’Italian Tech Week 2024 a Torino, John Elkan e Sam Altman hanno stipulato un accordo per «rendere accessibili agli utenti di ChatGpt i contenuti in lingua italiana provenienti dalle testate del gruppo Gedi». Gli utenti di ChatGpt avranno ora accesso a citazioni, contenuti e link delle pubblicazioni di Gedi, tra cui La Repubblica e La Stampa. «La collaborazione permetterà di migliorare la rilevanza e l’accesso ai prodotti di OpenAI, inclusi ChatGpt e il prototipo SearchGpt, per gli utenti in Italia», si legge in una nota diffusa dalla media company italiana. L’accordo offre inoltre a entrambe le società nuove opportunità per ulteriori collaborazioni su funzionalità e prodotti basati sull’AI, migliorando il modo in cui i lettori accedono e interagiscono con le notizie in Italia. • Leggi anche: Il confronto tra i ceo di Exor ed OpenAI Le parole di Elkann e Altman «La partnership siglata con OpenAI fa parte del percorso di trasformazione digitale di Gedi e riconosce il suo ruolo di leadership nella produzione di contenuti di alta qualità all'interno del panorama editoriale italiano», ha dichiarato il presidente del gruppo Gedi nonché di Stellantis, John Elkann. «Da oggi, gli utenti di ChatGpt potranno fare affidamento su articoli e analisi approfondite provenienti dalle nostre pubblicazioni, per ottenere informazioni di qualità su un’ampia gamma di argomenti, con particolare riferimento al contesto italiano. Questo accordo permette inoltre a Gedi di raggiungere un pubblico internazionale più ampio, grazie alle avanzate capacità di traduzione sviluppate da ChatGpt», ha sottolineato Elkann. • Leggi anche: OpenAI diventerà una società a scopo di lucro «È importante collaborare con gli editori di tutto il mondo affinché tutti possano avere accesso a informazioni accurate e affidabili nella propria lingua», ha aggiunto Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI. «Questa partnership riconosce l’alta qualità del giornalismo di Gedi e migliora l’esperienza di ChatGpt per milioni di persone in Italia e nel mondo» ha poi concluso. (riproduzione riservata) Orario di pubblicazione: 26/09/2024 14:06 Ultimo aggiornamento: 26/09/2024 14:34 ________________________________________ Da - https://www.milanofinanza.it/news/editoria-accordo-tra-john-elkann-e-sam-altman-sull-ai-i-contenuti-di-gedi-in-italiano-vanno-su-202409261434075592
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