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1  Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI e Musk, TRUMP e Israele, CINA e Russia, INDIA, AFRICA, PAESI ARABI. / Andrea Ferrario. I governi locali cinesi stanno precipitando verso quello che... inserito:: Luglio 12, 2025, 11:30:41 pm
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Andrea Ferrario

2  Forum Pubblico / ESTERO, DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA' compresa la CHIESA CATTOLICA. / Trump annuncia dazi del 30% contro l'UE. inserito:: Luglio 12, 2025, 06:45:03 pm
Trump annuncia dazi del 30% contro l’Ue - La Stampa
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Trump annuncia dazi del 30% contro l’Ue - La Stampa

Il presidente Usa offre l’esenzione alle aziende che produrranno negli Stati Uniti

leggi tutto:
https://www.lastampa.it/economia/2025/07/12/news/trump_dazi_europa_30-15229312/
3  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, VANNO DIFESE! Anche da Noi Stessi. / . . . E LA SINISTRA SMARRISCE IL SENSO DELLA REALTÀ inserito:: Luglio 12, 2025, 01:01:11 pm
Marco M. Freddi

ELENA BASILE E FRANCESCA ALBANESE: QUANDO LA CRITICA DIVENTA IDEOLOGIA, E LA SINISTRA SMARRISCE IL SENSO DELLA REALTÀ
Nel panorama del dibattito pubblico italiano e internazionale, due figure emergono con una costante: una critica assoluta, ideologica e selettiva nei confronti dell’Occidente. Elena Basile, ex ambasciatrice e oggi editorialista del Fatto Quotidiano, e Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi, condividono un’impostazione che le rende — pur partendo da ruoli e contesti diversi — parte del problema e non della soluzione, tanto nella guerra in Ucraina quanto nel dramma israelo-palestinese.
Entrambe, con toni diversi ma convergenti, attribuiscono all’Occidente ogni responsabilità, rimuovendo o minimizzando le colpe di regimi oppressivi come quello iraniano, russo o delle milizie fondamentaliste attive in Medio Oriente. L’Occidente è sempre il colpevole: per il colonialismo, per l’imperialismo, per l’ipocrisia morale. I BRICS — scrive Basile — rappresentano un “schiaffo morale” all’Occidente. La guerra in Ucraina? Una reazione, se non giustificabile, almeno spiegabile, di Putin contro la NATO. Israele? Uno Stato coloniale che merita solo condanna. Non si salva nulla, se non l’“asse della resistenza”, ovvero Iran, Hezbollah, Hamas, Houthi: attori armati e autoritari, che vengono presentati come risposta al dominio occidentale.
Ma dove porta questa narrativa? A un appiattimento ideologico che impedisce ogni capacità di leggere la complessità. L’Occidente viene condannato non per ciò che fa o non fa, ma per ciò che è: una civiltà da smontare. Il rischio è enorme, perché dall’odio ideologico non nascono né pace né giustizia, ma solo nuove guerre e nuove ingiustizie.
ED È QUI CHE LA SINISTRA DEMOCRATICA DI GOVERNO DEVE TRACCIARE UNA LINEA DI DEMARCAZIONE NETTA.
Non si può, in nome di un generico “anti-imperialismo”, diventare complici della retorica antioccidentale che oggi alimenta le derive autoritarie in Medio Oriente, in America Latina, in Asia. Non si può, come fanno gli esponenti di Potere al Popolo o nostalgici movimenti comunisti limitrofi o al Movimento 5 Stelle, abdicare al senso della realtà in nome dell’ideologia. E non si può neppure, come fa troppo spesso una parte dell’opinione pubblica progressista, adottare una doppia morale: giustificare le repressioni iraniane, minimizzare i crimini russi, tacere sul fondamentalismo islamico, e poi ergersi a paladini della giustizia quando è l’Occidente a sbagliare.
La sinistra democratica deve leggere la complessità, riconoscere la pluralità delle responsabilità, difendere i diritti umani sempre, non a giorni alterni, e sapere che la democrazia, per quanto imperfetta, è il terreno su cui si costruisce la giustizia. Se si vuole la pace, bisogna volere anche la verità. E la verità — scomoda per tutti — è che non si combattono le ingiustizie sostenendone altre.
Sì, l’Occidente ha colpe. Sì, Israele ha gravi responsabilità. Ma non c’è pace nel giustificare regimi teocratici, fondamentalisti o dittatoriali, solo perché si oppongono all’“Occidente cattivo”. C’è solo l’alimentazione di un odio cieco, che allontana ogni possibilità di giustizia e di riconciliazione.
Elena Basile e Francesca Albanese non sono le uniche a cadere in questo schema. Ma la sinistra democratica ha il dovere morale e politico di non seguirle. Se vuole essere parte della soluzione e essere interlocutore credibile non può farsi contagiare da una narrazione che divide il mondo in buoni e cattivi secondo schemi ideologici preconfezionati. Deve scegliere un'altra strada: quella della verità, della giustizia, della libertà.
Non esiste pace senza giustizia. E non esiste giustizia senza onestà intellettuale.

#nómadadigital
#societàaperta
#amoreamoreamore
#socialistas
4  Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI e Musk, TRUMP e Israele, CINA e Russia, INDIA, AFRICA, PAESI ARABI. / Tassare le big tech: non è una vendetta, ma una cosa giusta. inserito:: Luglio 10, 2025, 11:00:02 am
il report di Connect Europe

Le big tech hanno il 60% del traffico di rete globale ma neanche la metà degli obblighi degli operatori di telecomunicazioni
Il Ceo di Meta Mark Zuckerberg, la giornalista Lauren Sanchez e il marito Ceo di Amazon Jeff Bezos all'inaugurazione della presidenza di Donald Trump

Mila Fiordalisi
09 luglio 2025 • 08:46Aggiornato, 09 luglio 2025 • 09:03

Nel rapporto è stata fatta una ricognizione dell’abnorme quantità di regole a cui sono assoggettati gli operatori e messo in evidenza uno squilibrio di mercato da sanare, dazi o non dazi. Le piattaforme tecnologiche restano in gran parte non regolamentate nonostante il loro crescente predominio: significa meno tutele, impatto sulla concorrenza, sulla competitività e sulle aziende europee

Le big tech oltre a farla da padroni in Europa sul digitale offrono una serie di servizi che si equivalgono a quelli degli operatori di telecomunicazioni. Sono di fatto “telco” mascherate ma non hanno gli stessi obblighi normativi delle telco. È la situazione che emerge da un report pubblicato da Connect Europe, l’associazione che rappresenta le principali telco continentali, e realizzato da Arthur D. Little.

Nel report è stata fatta una ricognizione dell’abnorme quantità di regole a cui sono assoggettati gli operatori – 34 gli obblighi in totale – ma soprattutto è stato messo in evidenza uno squilibrio di mercato che va assolutamente sanato, dazi o non dazi. «Le aziende europee non possono più competere con le mani legate dietro la schiena – sottolinea Alessandro Gropelli, direttore generale di Connect Europe – Serve una semplificazione radicale per favorire una più rapida realizzazione delle nuove reti e una migliore qualità dei servizi ai cittadini, per non parlare dei benefici che ne deriverebbero per l’ecosistema continentale dell’innovazione».

Tanto per cominciare, denuncia l’associazione, il 60 per cento del traffico di rete globale fa capo a una manciata di aziende tecnologiche. Meno di 10 fra cui ci sono i soliti noti, ossia Google, Meta, Amazon e i colossi dello streaming a partire da Netflix, e la situazione peggiorerà considerato che, stando alle stime, il traffico dati è destinato a triplicare entro il 2030.

Nonostante la concorrenza diretta in mercati come quelli dei servizi vocali (si pensi alle chiamate via Whatsapp), di messaggistica e internet, le aziende tecnologiche sono soggette a meno della metà degli obblighi in capo gli operatori di telecomunicazioni. Non solo: le piattaforme tecnologiche – si legge nel report – restano in gran parte non regolamentate nonostante il loro crescente predominio sulla distribuzione del traffico e sulla qualità del servizio.

Commenti
Il dominio tecno-distopico che viene dall’America

Nadia Urbinati politologa
L’effetto boomerang

Una situazione dall’effetto boomerang a tutti i livelli: impatti sui consumatori finali perché a fronte di meno regole corrispondono inevitabilmente meno tutele; impatti sulla concorrenza e sulla competitività complessiva dell’ecosistema della connettività, in particolare in attività quali la gestione e il reindirizzamento del traffico a garanzia della qualità dei servizi; impatti sulle aziende europee, perché dati alla mano, fra il 2014 e il 2023, mentre gli operatori di telecomunicazioni hanno registrato un calo medio annuo dell’1,8 per cento della capitalizzazione di mercato, nel frattempo le piattaforme tecnologiche sono balzate del 36 per cento.

«Il traffico dati negli ultimi anni è stato sostenuto grazie agli investimenti costanti realizzati dalla filiera delle telecomunicazioni per il potenziamento e lo sviluppo delle reti e per garantirne la qualità, l'affidabilità e la sicurezza – evidenzia Asstel, l’associazione italiana delle Tlc che fa capo a Confindustria –. Uno sforzo che non si è tradotto in generazione di valore per gli operatori in un mercato in cui il modello di competizione è gravato da forti asimmetrie normative e regolatorie a livello europeo e nazionale. È urgente intervenire sulle distorsioni di un mercato che penalizza chi investe, innova e crea lavoro per il paese».

E inoltre dal report di Connect Europe, in cui si mettono anche a confronto le normative in vigore negli Stati membri, emerge che in Italia ne sono diverse nella categoria delle “restrittive” a partire dal decreto Bersani (indicato nel report come un “case study”) che già dal 2007 impone tutele stringenti a favore dei consumatori.

Commenti
Tassare le big tech: non è una vendetta, ma una cosa giusta

Tommaso Di Tanno
Il Digital Network Act

È sul Digital Network Act, il pacchetto di riforma a cui lavora la Commissione Ue che sono puntati i riflettori. Stando ai desiderata dovrebbe essere approvato entro fine anno. Fra le proposte nel documento messo a consultazione c’è il dimezzamento degli gli oneri a carico delle telco attraverso una profonda semplificazione normativa e, soprattutto, la creazione di un “level playing field” ossia di condizioni di parità telco-big tech.

Sul fronte della realizzazione delle reti, in particolare, i colossi del digitale sono chiamati a contribuire attraverso accordi ad hoc con le telco. Ma sulla versione finale del testo peseranno inevitabilmente gli esiti degli accordi sui dazi Ue-Usa.

Donald Trump tanto per iniziare non vuole saperne più di web tax (l’Italia è fra i paesi in cui è in vigore, sarà eliminata?) che peraltro secondo Asstel «non sembra essere stata in grado di superare le difformità fiscali a carico degli attori nazionali del mercato e l’abolizione della soglia di applicazione ha peraltro comportato ulteriori oneri applicativi anche per i fornitori nazionali di servizi digitali». Sarà complicato però “tassare” le big tech passando dalla finestra del Digital Networks Act.
Europa
Dazi, l’Ue a un passo dalla trappola: anche con l’accordo paga una tassa fissa
Francesca De Benedetti

© Riproduzione riservata

Mila Fiordalisi

Giornalista professionista, esperta di telecomunicazioni, space economy e innovazione digitale è stata Direttrice di CorCom e Spaceconomy360. Nel 2023 si è aggiudicata il premio come miglior giornalista digitale dell’anno nell’ambito della prima edizione del Premio Nazionale “Comunicazione costruttiva”, ideato e assegnato dalla Fondazione Pensiero Solido. Nel 2017 il Riconoscimento speciale nell’ambito della Campagna sull’efficienza energetica “Italia in Classe A” promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Enea, nel 2011 il Premio giornalistico Anfov, nel 2002 il Cisco Web Award per la categoria settimanali e periodici di informazione e nel 1999 il Premio Giornalistico Smau. Laurea in Lingue e letterature straniere si è successivamente diplomata alla Scuola di Giornalismo Luiss “Guido Carli”.

IL MONDO DI DOMANI

 

5  Forum Pubblico / N.O.M. NUOVO ORDINE MONDIALE, POLI DI ATTRAZIONE ECONOMICA E POLITICA O NEO-IMPERI. / Nathalie Tocci. - Vertice NATO all’Aja, un’intesa formale ma non di fatto inserito:: Luglio 08, 2025, 06:07:40 pm

Marco Polizzi

Propongo, come mi succede spesso , il pezzo su La Stampa di oggi di Nathalie Tocci. La sua lucidità di analisi mi affascina sempre. Aggiungo che il vertice dell’Aja non è la fine. Può essere l’inizio di una ridefinizione europea, in cui l’Italia e un gruppo di Paesi “volenterosi” guidano una nuova centralità della UE e del Mediterraneo: come spazio di sicurezza condivisa, diplomazia attiva e stabilizzazione intelligente.
Non serve più inseguire l’instabilità: serve costruire, da europei, un nuovo equilibrio di pace attorno a noi.
Speriamo che la Meloni colga con intelligenza la possibilità ( finora ha difettato di acume sul palcoscenico internazionale).
@inprimopiano


Paolo Sinigaglia

Vertice NATO all’Aja, un’intesa formale ma non di fatto
"Sono le ultime ore di attesa all’Aja dopo mesi di frenetica diplomazia volta a evitare il disastro politico al summit della NATO. L’obiettivo è assicurare che oggi nulla vada drammaticamente storto. Nel bel mezzo di guerre in Europa e in Medio Oriente, potrebbe sembrare un’ambizione raso terra per la più grande alleanza militare al mondo. Ma con Donald Trump alla Casa Bianca, un vertice “senza sorprese” rappresenta già un miracolo.
Il disprezzo del presidente americano per le alleanze in generale e per l’Europa in particolare è cosa nota. Dal suo insediamento a gennaio, Trump ha minacciato di annettere il Canada, alleato NATO, e di invadere la Groenlandia, parte della Danimarca, anch’essa membro dell’Alleanza. Washington si è schierata politicamente con Mosca sulla guerra in Ucraina, creando un abisso tra le due sponde dell’Atlantico. L’amministrazione Usa ha inoltre esplicitamente sostenuto l’estrema destra in Europa, considerata da molti una minaccia alla democrazia e all’integrazione europea.
Su questo sfondo politicamente cupo, volare bassi è una mossa diplomatica sensata. Psicologicamente, la tattica consiste nel massaggiare l’ego di Trump. Il trucco è concentrarsi sulla spesa per la difesa, concordando l’obiettivo del 5% del Pil, che Trump aveva tirato fuori dal cappello a caso alcuni mesi fa. Probabilmente lo aveva fatto più per irritare gli europei che per un genuino interesse per la sicurezza del continente.
Gli alleati NATO, spronati dal segretario generale Mark Rutte, hanno voluto accontentarlo. Fatta eccezione per la Spagna, gli altri 31 membri dell’Alleanza atlantica concordano che, alla luce della crescente minaccia russa all’Europa, l’obiettivo del 2% per la difesa, stabilito nel 2014, sia ormai insufficiente.
Madrid ha tuttavia accettato di non bloccare l’accordo, mentre gli altri hanno accettato di non forzare la mano. Il processo di pianificazione della NATO ha già da tempo determinato le capacità di difesa di cui gli alleati dovrebbero disporre per potersi difendere. Tradotte in termini economici, queste equivalgono a una media del 3,5% del Pil. Infatti, diversi Paesi europei, soprattutto nel nord e nell’est del continente, già si avvicinano, raggiungono o hanno superato quel livello di spesa. Per arrivare al fatidico 5% si è ricorso a un espediente, includendo l’1,5% del Pil dedicato a spese per la “sicurezza”, categoria all’interno della quale potrà essere
incluso un po’ di tutto: dalla cybersicurezza al contrasto alla disinformazione, fino alla protezione delle infrastrutture critiche. Non che queste spese non servano. Anzi, in alcuni Paesi come il nostro, più lontani dal fronte e dove la minaccia russa è più ibrida che strettamente militare, per certi versi sono spese ancora più utili. Accorpando difesa e sicurezza si arriva dunque al magico 5% per accontentare Trump. In verità, il vero “merito” per una maggiore spesa per la difesa, se così lo si può definire, va a Vladimir Putin. Senza la minaccia russa, tutto questo non sarebbe accaduto.
E qui emergono le contraddizioni. Se da un lato il vertice NATO si è concentrato su soldi e mezzi, dall’altro è stato volutamente silente sul fine. Non è stato previsto un incontro del Consiglio NATO-Ucraina a livello di leader, ma solo la presenza del presidente Volodymyr Zelensky alla cena ospitata dal re dei Paesi Bassi. È stata congelata la nuova strategia NATO sulla Russia, che doveva essere presentata proprio all’Aja. Ecco, quindi, una NATO che nella migliore delle ipotesi oggi celebrerà nuovi e ambiziosi target di spesa, senza far cenno esplicito alla ragione per cui servono tutti questi soldi.
Gli ottimisti sostengono che più di così non si può ottenere. Gli alleati NATO aumenteranno la spesa per la difesa e questa è una condizione necessaria, seppur insufficiente, per la deterrenza contro la Russia. Ma è difficile non essere pessimisti. Nonostante la spesa sia necessaria, da sola non cambierà la struttura della NATO, che vede gli Usa come spina dorsale strategica, operativa e tecnologica. Ma se Stati Uniti e Europa non riescono più a concordare, o anche solo a parlare, della minaccia russa, c’è da chiedersi a cosa serva la NATO.
Le organizzazioni internazionali raramente muoiono con un solo colpo; anzi, sono incredibilmente resilienti. Ma possono appassire dall’interno. Se oggi celebreremo un vertice “senza sorprese” come uno straordinario successo diplomatico, speriamo che un domani non ricorderemo il vertice dell’Aja come una tappa nella fine politica della più grande alleanza militare al mondo."
[Nathalie Tocci]

da - https://www.facebook.com/
6  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / Agostino e il peccato antifilosofico per eccellenza: la curiosità. inserito:: Luglio 08, 2025, 06:04:21 pm
Paolo Migliaro
Preferiti  ·

Agostino e il peccato antifilosofico per eccellenza: la curiosità.
<Ora si può distinguere più chiaramente quale sia la parte del piacere, e quella della curiosità nell'azione dei sensi. Il piacere cerca la bellezza, l’armonia, la fragranza, il sapore, la levigatezza; la curiosità invece ricerca anche sensazioni opposte a queste, per saggiarle; non per affrontare un fastidio, ma per la bramosia di sperimentare e conoscere. Cos’ha di piacevole la visione di un cadavere dilaniato, che ti fa inorridire? Eppure, non appena se ne trova uno in terra, tutti accorrono ad affliggersi, a impallidire, e temono addirittura di rivederlo in sogno, quasi fossero costretti a vederlo da svegli, o fossero indotti dalla promessa di uno spettacolo ameno. La stessa cosa accade per gli altri sensi, ma sarebbe lunga la rassegna. Da questa perversione della curiosità derivano le esibizioni di ogni stravaganza negli spettacoli, le sortite per esplorare le opere della natura fuori di noi, la cui conoscenza è per nulla utile, e in cui gli uomini non cercano null’altro che il conoscere;e ancora le indagini per mezzo delle arti magiche, col medesimo fine di una scienza perversa; e ancora, nella stessa religione, l’atto di tentare Dio, quando gli si chiedono segni e prodigi, desiderati non per trarne qualche beneficio, ma soltanto per farne esperienza>.
Conf. Cap.X, § 35, 55- Agostino

da FB del 4 giugno 2025
7  Forum Pubblico / SIAMO ITALIANI, uno STATO, una NAZIONE, PER ESSERE CREDIBILI E CAPACI NEL MONDO. / Ci vogliono disarmare come gli hanno ordinato i nostri Nemici. inserito:: Luglio 08, 2025, 05:55:56 pm
«No Rearm, no war», la manifestazione del M5S all'Aia contro il riarmo. Ecco chi si è schierato al fianco di Conte

di Francesca Basso

L'incontro è stato organizzato dal M5S insieme al Partito socialista olandese per «offrire un’alternativa politica all’unica soluzione proposta nell'Ue con il piano di riarmo e nella Nato per aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil», spiega l'ex premier italiano Conte

DALLA NOSTRA INVIATA
L'AIA -Mentre al summit Nato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ringraziava gli alleati per l’aiuto «congiunto» che stanno fornendo a Kiev per difendersi dall’aggressione della Russia, l’ex premier Giuseppe Conte interveniva a tre chilometri di distanza all’evento «No Rearm. No war» organizzato dal Movimento 5 Stelle insieme al Partito socialista olandese nella sala stampa del Parlamento olandese.

«Siamo qui per offrire un’alternativa politica all’unica soluzione che ci viene proposta all’interno dell’Ue con il piano di riarmo e all’interno del Nato per aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil», ha detto il leader di Cinque Stelle Conte, per il quale «la soluzione del riarmo è un suicidio economico e sociale».

«La storia ci ha insegnato questa lezione: è mai esistita un’alleanza militare che ha accumulato armi solo per lasciarle inutilizzate?», ha detto Conte sottolineando che «quando gli Stati accumulano armi nel tentativo di proteggersi, altre nazioni percepiscono una minaccia e rispondono aumentando le proprie spese militari».

Hanno aderito all’appello del M5S e del Ps olandese esponenti di 15 partiti e movimenti da 11 Paesi europei, tra cui lo spagnolo Sumar, le tedesche Die Linke e l’Alleanza Sahra Wagenknecht, il Partito comunista portoghese, il Partito del lavoro belga. Tra i firmatari ci sono anche Jeremy Corbyn, ex leader del partito laburista britannico, e Zoe Konstantopoulou, presidente del partito greco Rotta di Libertà.

La seconda vicepremier del governo spagnolo Yolanda Díaz, esponente di punta di Sumar, ha inviato un video in cui ha detto che «la Commissione europea mette a rischio la concezione originaria dell’Europa che è un progetto di pace. La Spagna non ne può fare parte. Sosteniamo i diritti umani. Serve una sicurezza che non deve passare dalla militarizzazione». Il premier spagnolo Pedro Sánchez nei giorni scorsi ha definito «irrazionale» il nuovo target Nato che prevede di destinare per la difesa il 5% del Pil entro il 2035. Tuttavia Madrid ha deciso di sostenere la dichiarazione finale che sarà firmata dai leader Nato mercoledì.

«È davvero coinvolgente vedere così tante persone, voci, che provengono da diverse parti dell’Europa, uniti da una missione comune in questa epoca di incertezza», ha detto Conte nel suo intervento. «Un giorno, quando i nostri bambini ci chiederanno dov’eri quando la Nato rubava il nostro futuro — ha proseguito — potremmo rispondere “noi eravamo all’Aia». Quando i nostri bambini chiederanno «dov’eri quando è iniziata la guerra tra Israele e l’Iran», possiamo rispondere «noi eravamo all’Aia a dimostrare per la pace». Quando ci chiederanno «dov’eravate quando il popolo palestinese veniva massacrato», possiamo rispondere “noi eravamo all’Aia a denunciare il genocidio di Gaza”». Conte ha quindi puntato il dito contro l’Alleanza Atlantica: «Dobbiamo essere chiari: a pochi chilometri di distanza da qui, nel quartiere generale della Nato, stanno ridisegnando un futuro che minaccia di distruggere questa speranza».

Nella dichiarazione finale i firmatari criticano il piano di riarmo lanciato dalla Commissione europea: «Questo aumento della spesa militare rischia di minare le nostre fondamenta economiche, soffocare il progresso tecnologico e minacciare il benessere e la stabilità sociale delle società europee». Per i firmatari «sebbene l’invasione illegale della Russia e i bombardamenti in corso debbano cessare, è importante riconoscere che si sarebbe potuto fare di più attraverso la diplomazia per prevenire e risolvere questa guerra».

Nel documento si legge anche che «l’attacco agli impianti nucleari iraniani rappresenta un grave esempio di doppi standard nell’applicazione del diritto internazionale, minando la credibilità del sistema multilaterale e rischiando un pericoloso ciclo di escalation». I firmatari criticano anche «l’inazione di fronte ai crimini documentati contro i civili a Gaza, tra cui attacchi, sfollamenti forzati e la deliberata sottrazione di risorse essenziali - azioni che equivalgono a genocidio - sottolinea ulteriormente questo fallimento», aggiungono. L’aumento della spesa militare non è la risposta per Conte e gli altri firmatari. «Se vuoi la pace, preparati alla pace, sempre e ovunque», conclude la dichiarazione.

da - https://www.corriere.it/politica/25_giugno_24/no-rearm-no-war-la-manifestazione-del-m5s-all-aia-contro-il-riarmo-ecco-chi-si-e-schierato-al-fianco-di-conte-12d67e34-e4bd-4ad9-b53f-e4c5d48c0xlk.shtml

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8  Forum Pubblico / INTESA OLIVO POLICONICO, Democrazia attaccata difendiamola con SERENITA' E IN PACE! / Ripartire da Camaldoli. L'indispensabilità di un impegno grande dei cattolici... inserito:: Luglio 08, 2025, 05:49:31 pm

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28 APR 2023
dibattiti
Ripartire da Camaldoli. L'indispensabilità di un impegno grande dei cattolici per ricostruire la politica italiana
DIBATTITO | - Roma - 16:05 Durata: 2 ore 11 min

A cura di Bretema e Simone Sapienza

Organizzatori:
Fondazione Socialismo, Istituto Luigi Sturzo, Mondoperaio

Registrazione video del dibattito dal titolo "Ripartire da Camaldoli. L'indispensabilità di un impegno grande dei cattolici per ricostruire la politica italiana", registrato a Roma venerdì 28 aprile 2023 alle ore 16:05.

Dibattito organizzato da Fondazione Socialismo e Istituto Luigi Sturzo e Mondoperaio.

Sono intervenuti: Nicola Antonetti (presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma), Giuseppe De Rita (presidente della Fondazione Centro Studi Investimenti Sociali), Vincenzo Paglia (presidente Pontificia accademia per la vita, gran cancelliere Pontificio istituto Giovanni Paolo II.), Giuliano Amato (già presidente della Corte Costituzionale), Paolo Pombeni (storico, politologo), Agostino Giovagnoli (ordinario di Storia contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Vincenzo Acquaviva.

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cattolicesimo, Chiesa, Costituente, Costituzione, Cristianesimo, Dc, Democrazia, Diritti Civili, Diritti Sociali, Diritti Umani, Economia, Impresa, Italia, Laicita', Lavoro, Liberalismo, Partito Democratico, Politica, Poverta', Religione, Riforme, Socialismo, Societa', Solidarieta', Storia, Sturzo, Welfare.

La registrazione video di questo dibatto ha una durata di 2 ore e 11 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
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    Interventi(scheda attiva) Trascrizione automatica

    Nicola Antonetti

    presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma
    Presiede e introduce
    16:05 Durata: 18 min 59 sec

    Perché ripartire da Camaldoli
    Giuseppe De Rita

    presidente della Fondazione Centro Studi Investimenti Sociali
    16:23 Durata: 17 min 15 sec

    Il bene che ne venne alla Chiesa di allora e quello che ne potrebbe venire a quella di oggi
    Vincenzo Paglia

    presidente Pontificia accademia per la vita, gran cancelliere Pontificio istituto Giovanni Paolo II.
    16:41 Durata: 18 min 55 sec

    Attualità del disegno costituzionale, figlio di Camaldoli
    Giuliano Amato

    già presidente della Corte Costituzionale
    17:00 Durata: 21 min 30 sec

    Il retroterra di allora e quello di oggi
    Paolo Pombeni

    storico, politologo
    17:21 Durata: 18 min 4 sec
    Nicola Antonetti

    presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma
    17:39 Durata: 2 min 18 sec

    Costruire una nuova comunità politica: i cattolici tra pace e democrazia
    Agostino Giovagnoli

    ordinario di Storia contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
    17:42 Durata: 13 min 21 sec

    Qualche modesto suggerimento pratico
    Vincenzo Acquaviva
    17:55 Durata: 14 min 43 sec
    Nicola Antonetti

    presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma
    Conclusioni
    18:10 Durata: 5 min 59 sec

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Con
Può buon pomeriggio a tutti
Ecco grazie grazie per la partecipazione a questa iniziativa
Pongo cioè organizzata insieme dal
Dalla Fondazione socialismo da Mondoperaio dall'istituto da quest'ultimo scorso
Abbiamo già lavorato insieme altre volte quindi questo mi sembra un'altra tappa importante oggi riprendiamo con illustri studiosi un errore non è una riflessione avviata mesi fa
E la cui prosecuzione fu impedito poi dagli accadimenti pan de circa su una questione attuale tra virgolette
Cosa come come lo chiama il sottotitolo della nostra croccantino l'indispensabilità ad un impegno grande dei cattolici
Per ricostruire la politica italiana
Cioè una una riprendiamo un acquisto le sue reali possibilità e sui relativi lui Nitti
Due nuovo impegno dei cattolici Taviani nonché diciamo dei democratici in genere
Per sollevare il Paese dalla difficile situazione in cui vive il nostro sistema democratico
Ci è parso che l'Istituto Sturzo
Abbia il carattere ed atti per un confronto di questo tipo
è un istituto di Studi cattolici come ovvio come ho avuto un suo fondatore Luigi Sturzo ma possente rimane un istituto autonomo
Che afferma la sua identità autonoma affrontando con tutti quelle che paiono alcune questioni più delicate e più delicate del momento
Il confronto dialogo che abbiamo oggi mi pare ardua
Dialoghiamo sulla questione cattolica nel suo versante più propriamente politico quando tutti pressoché tutti hanno presente che l'esperienza politica
Organizzata dei cattolici si è esaurita circa trent'anni fa con la fine della DC
Quindi uno potrebbe dire si affronta siamo fuori tempo si affronta una cosa che già risolta si fa da parte oggi la si fa
Un discorso al massimo di buona filologia
A tutto è cambiato ovviamente dopo la fine della dalla deciderà era iniziato prima insomma la fine della DC
è stato unisce avvenimento Dude un'esperienza più che una fine traumatica ancor più diciamo
Del degli eventi giustizia
Tutto è cambiato per tante ragioni per i cattolici legate anche ad evolversi del magistero della Chiesa
I movimenti ecclesiali svolgono le loro attività pastorali
E caritative e di animazione sociale
I cattolici sono i tre protagonisti di quel terzo settore sociale che è divenuto un fondamento un fondamentale elemento dinamico dove la nostra società
Alcuni importanti comunità religiosa che penso agli amici di Sant'Egidio sviluppo in una straordinaria forma di carità in tutto il mondo
E sono alfieri di progetti di pace tesi a risolvere o almeno a contenere
I tanti conflitti che sono in atto da quello
Ci attraversano da tanto tempo come quello della dell'Ucraina credo più recente del Sudan i tanti altre vi sono che sono sparsi per il mondo perché seguiamo poco ovviamente
Tutto questo diventa
Per questo il cambiamento l'impegno a discutere oggi della questione cattolica
Mi pare abbastanza
Ardito
Rimane scoperta
Infatti rimane scoperta in tutto questa tipologia di di impegno dei cattolici oltre che ovviamente impegni gutturale accademici eccetera eccetera
Rimane scoperta in modo almeno in modo specifico tutto il versante del rapporto ed è una risposta ai tanti elementi di crisi
Che dati da tempo colpiscono il nostro Paese
L'elenco è molto facile re riassumo in due battute
La esaurirsi della funzione d'integrazione di indirizzo politico
Svolto per decenni dai partiti soppiantata o meno che si è tentato di soppiantare in parte da generi che o particolare esperto espressione populistica
La insufficienza e la carenza e mettere in secca fuggono il nostro sistema istituzionale specie il Parlamento ma forma di governo credo che Inter lo Stato
Il ridimensionamento ieri di monsoni amento
Di uno dei diritti Franco fondamentale costituzionale fondamentale diritto al lavoro
Tetto di terza generazione come si in parte in parte soppianta soppiantata almeno nelle immagini che corrono da diritti nuovi diritti che di individuale diretti chiederemmo di prima generazione
Il tutto tutto questo avviene mentre accade un difficile posizionarsi
Del sistema politico italiano di fronte alle catastrofi immani inverso del quale rischiamo di andare incontro da ragazzo catastrofe climatica
Aggirante al grande problema della dell'emigrazione e via discorrendo
Ma cos'è significa fare queste vengo peraltro le cose note a tutti
Certo di fronte a questo evento non si può a vere nessuna nostalgica del passato
Il passato è chiuso eh una storia irripetibilità tante ragioni sia perché sentito quanto nata sia perché Mosca
E c'è invece dall'influente qui è un po'si inserisce il tentativo discorso che abbiamo avviato
Su un piano che non può che essere culturale formativo
Su un piano comune che ci porti in qualche modo a sviluppare e a condividere
Interpretazioni Venter alcune interpretazioni delle tante ragioni politiche non dalla crisi delle crisi che ho appena elencato
è per lei sconosce riconosce la crescente disparità sociale è se possibile sempre su questo piano conoscitivo indicare qualche dare a fornire qualche Inter indicazione risolutiva che abbia senso e il contenuto
Su questa non facile prospettiva di impegno si colloca era il ferimento di questo incontro a Camaldoli
Per partire da Camaldoli come previsto nella locandina in pratica quello straordinario documento
Intitolato Non come Codice
Conosciuto come consumo non era un codice ma che era un indirizzo in direzione importante intitolato per la comunità cristiana principi dell'ordinamento sociale
Elaborato è scritto da un altrettanto storta straordinario gruppi gruppo di intellettuali cattolici avevano maturato ovviamente
Esperienza intellettuale lavorative straordinari anche luogo non minuti accenno solamente il suo dell'esattore del DTT più tutto questo travaglio Sergio pallonetto Polito rinnoverà il veronese
Poi Pasquale Saraceno
La nullità piani l'appiglio leggo nell'UE Capograssi eccetera
Un gruppo di giovani si dicevo
Con a fianco una serie di te oggi abbastanza all'avanguardia nel periodo padre blocco veri
Don Carlo Colombo dovrà cattolica che dopo una lunga maturazione conclusero la stesura del documento nel monastero di carta di di Camaldoli tra il diciotto e il ventiquattro luglio del mille novecentoquaranta
Poche ore dopo
E già in consiglio del fascismo
Non perché no no no no
No non non Ostuni saccheggio dicendo che ci fu un ordine del giorno dal medico al grande però diciamo una casualità interessante poche ore dopo
Approva l'ordine del giorno proposto per Dino Grandi che produsse le dimissioni del Duce cioè di Benito Mussolini
Veramente la situazione in cui maturò codice e abissalmente diversa
Dalla situazione che vediamo oggi
Forse unico indice comune che mi pare di poter trarre e che allora in modo drammatico quel momento vitale si spezzò in due come diceva Benedetto Croce
E
Nei tra quella
Diciamo un qualche analogia tra quella situazione drammatica e l'assetto situazione di oggi che non è drammatica
L'unico elemento demagogica forse si può trovare nel fatto che allora e oggi
Ci troviamo voci si trovarono e ci troviamo in una situazione di grande trasformazione perder l'ottavo attuali
So che allora con la tragedia della guerra in atto si capiva si capiva si intuiva si desiderava che il fascismo se sapessi ha sconfitto
E c'era da riflette la sua condizione per creare un nuovo sistema democratico questa è la dimensione in cui s'molte volte
Oggi invece poiché le declinazioni di questa di questa di questa problematica attuale su una deviazione che sono condensate in quali paradigmi tipo democrazia di contro democrazia di temo che natura delle quali parliamo
Benissimo almeno come tendenza nelle democrazie occidentali
Quello che non sappiamo o non conosciamo
Possiamo eliminare ridurlo ricondurlo al passato e magari studiare meglio ancora come si è fatto se fatta abbastanza come si produsse
Quella quella quel documento importante
C'è una cosa che secondo me posso si può sottolineare molto molto rapidamente cioè sottolineare molto rapidamente che quei giovani questo può essere un indicazione anche per noi soprattutto per il più giovane mi sono da parte nella loro operazione una valutazione cosa valutazioni in parte positiva
Che è una quota devo intellettualità cattolica penso gli economisti di una sacca tolto Francesco Vito Amintore Fanfani ancora coltivavano sulla forza ammonito moralizzatrice del corpo dal corporativismo
Perché il corporativismo era l'unico strumento quello italiano dovesse avanzare hanno per spagnolo che
Prometteva di comprimari o annullare quindi nuovismo
Proprietario
E la totale a concernente totale subalternità dei l'avvocato
In alternativa credo che ci si può nemmeno viene fuori esperienze di alcuni di questi giovani soprattutto pallonetto Saraceno e Taviani
Cioè di
Che il problema non era quello di porsi di fronte a tutte al diritto universale dal lavoro
Ma di superare la questione guiderà alle tre virgola tra virgolette che limitava l'intervento è giusta
Richiamando per lo Stato un'identità funzione sia nella ricerca di nuovi tipi di intervento interventi mai pervasivi
Sia nelle soluzioni e nel sostegno alle imprese industriale con finalità pubbliche
Però netto lavorava spalla a spalla con Donato Menichella quarantatré addirittura gli chiese un giovanissimo di subentrare direzione generale devo dire devo dire questo
Una situazione che viene ben descritta mi avvio subito ha concluso non preoccupante davano il quale ricordava un articolo tre del quarantatré
Che se l'economia pubblica a come obiettivo quello di realizzare una maggior giustizia sociale bisognava sottolineare la divergenza dalle posizioni eternamente
Estremamente individualistica marchigiano davanti che l'incremento della pubblica fiducia nell'azione dello Stato non poteva mai andare a detrimento
Dell'autonoma responsabilità dell'individuo e dove il Paese quindi teniamo no fermi i due cardini diciamo del moderno democratico occidentale diciamo anche del modello capitalistico e occidentale
Ancora Pezzullo
Al corrente che vanta solo una funzione sussidiaria
Devo istituzione dei poteri pubblici ci si riferiva allo Stato
E al diritto per la regolazione e la difesa delle azioni trasforma Trinci che naturalmente la società proponi indicato elabora
Fissati quindi prendono prerogative e lui mi
Ne aveva organizzazione razionalizzazione della società
Dell'azione giuridica
E se voi citate forme di controllo dell'autorità pubbliche da parte dei cittadini si stigmatizza una questo è molto importante secondo me
La concezione assolutistica e della sovranità cito dalla banda del Codice quelle relative al potere in tutta sia dello Stato che del corpo sociale
Ti comprimevano la libertà intellettuale potevano sostenere i rischi di una nuova tirannia quella terra mia permettetemi di sottolineare che come scrisse il crimine codici quella tirannia che in qualsiasi tipo di regime
Non è altro che la politica perché sopraffatti Vieri
Sopraffatto due sottolinea qui c'è un'impronta Capograssi accumulo scioperi
Quindi questa diciamo anche grandissimi lui poi ce l'hanno ripreso mentre da chi chi mi seguirà
Quindi
Quello che si immagino circospetto era l'idea di una democrazia che nasceva si profilava
Si muoveva fermenta ma dal basso non per mantenere
Lo status quo ma per determinare nuove Santi azione nuove conduzione
E anche uno di una forma di Stato capace di assumere le istanze
Della società Edi razionalizzarlo sul piano giuridico
Io credo che questi due indicazioni rimangono né lavoro diciamo
Universalità assolutamente necessarie per una riflessione anche per oggi
Io ho finito vi ringrazio adesso prima di passare la parola a Giuliano Amato Montebello altre Berlusconi Fusco siete tanti escluso
Vicende
Si è un'arma coesione lunga è inserito devo venti fuori dove generano
Mondo peggiore questa lettera che il cardinale zuppi presidente da conferenze esplica episcopale italiana ha inviato al senatore Gennaro Acquaviva che qui seduto in occasione di questo convegno convegno ripartire da Camaldoli
Caro Gennaro
Desidero dire grazie a te e agli altri relatori dell'incontro di oggi perché so quanto nasca dalla sempre giovanile passione di amore politico ancora più intensa confrontandosi con le domande del presente
Ho usato un'espressione di papa Francesco contenuto nella grande visione di fratello di tutti amore politico
Non basta suggerire alcuni comportamenti
Perché occorre che questi diventino scelte visione etica politica soluzioni sono sicuro che la riflessione che porterete avanti questa sera insieme agli altri
Alcuni pezzi da novanta non smettono di orientare animata niente voleva dire mai vedi accolto ottobre all'esterno ma io l'altra cancellate siamo un po'di concorrenza via no beh
Alcuni pezzi è non smettono di cercare di capire e di indicare a tutti il parroco scelte più efficace
Ci aiuterà a ricostruire orientare animare la politica del nostro Paese
Il vostro neghiamo ripartendo da Camaldoli ci ricorda che stiamo vivendo un periodo di ricostruzione dopo l'immagine del Covent della pandemia della guerra
Che richiedono buoni militanti consapevole capaci di operare per il bene comune grazie e cordiali saluti
Questo Mons
Allora adesso
Due
No grazie dell'iter dell'Inter si si
Si è omonimo dice schietto acqua getta acqua
Non inventa ci aspetta
Risente
Perché tornare a Kamasutra
Uno come me che hanno lavorato a lungo con Saraceno comma nove parte con Ferrari Aggradi ha ucciso
Tornare a Camaldoli significa tornare a un clima di cultura un clima di
Programmazione ancor prima di futuro
Che certamente si era in queste persone
Nessuno di noi ha conosciuto personalmente baronetto perché a marzo del quarantacinque vedi non aveva però il clima il modo di vivere nel modo stesso in cui gli stessi Montini anni dopo corti parlo
Mio fratello del Papa sia dell'introito hanno interpretato Camaldoli era tutto un società che diventava per far una società che cresceva su se stessa non una società che veniva disegnata dall'altro magari del fascismo magari dalla dottrina sociale della Chiesa ma una società che cresceva su se stessa
Questo è stato il punto cruciale insomma
Poi
Ma possiamo averne altri
Però quando baronetto nel nel quarantacinque spiega com'era avvenuto questa
Questa convergenza di ieri qui dieci quindici persone in pieno fascismo anzi in piena caduta del fascismo Parlamento diceva la frase che rimarca metri sempre cresciuto molto
Non ne abbiamo in questo gruppo non abbiamo ammirato a fare grandi cooperazione dei definizione degli studiosi e riforme apodittiche di una dottrina definita ma abbiamo mirato ad approfondire i complessi problemi che presenta la società moderna
E ad offrire al lettore all'uomo d'azione gli elementi vero in tempo per orientamento sicuro al tempo stesso adatto alla contingente concretezza della fase storica politica che attraversiamo
Questa frase finestra
Ex è scritto avevamo da un gruppo che faceva parte del
Dell'eccellenza della dimensione culturale cattolica è scritta da persone tipo Saraceno tipo tormento che facevano parte dell'eccellenza dell'economia locale dell'economia italiana tutte e due vicini
A a a ai al grande giro dell'Illiria durante il giro di volo debbano a ripiena docet
Eppure
Il gruppo non c'è ispirato a definire un programma a definire decide leggi assoluti delle verità assolute come dice come diceva Parlamento nella presentazione del nel testo proprio nel nel quarantacinque si è dedicata a capire riesce a capire
Come orientarsi Tino a sinistra come a destra
Naturalmente lo sforzo di Camaldoli
Fu quello di arrivare a costringere coloro che avevano maggiori sicurezze al confrontarsi con questo tipo di cristianità
Che si apriva al mondo che ci abito al mondo che dava ai singoli
Il personaggi che vivono nel mondo dava degli orientamenti per capire ogni dava Atene verità apodittiche da applicare
Questa naturalmente per la cultura cattolica italiana di quel periodo è stato un
Un traguardo ombra notevolissimo
In braccio notevolissimo perché su questo si punta sostanzialmente una parte di formazione del partito cattolico nel quarantacinque quarantasei successiva che molto spesso è stato dimenticato
Perché la Democrazia Cristiana Ennahda in maniera concorso la strana con Indie sulle crisi interne ed esterne ma è nata in un periodo in cui
Il fronteggiamento della società di inserirsi nella società era un elemento fondamentale
Non guidarla dall'altro non guidarlo dalla dottrina sociale della Chiesa ottava all'economia corporativa da qualsiasi ha capito una cosa ma vivere dal di dentro per va be'questo è non è stato facile
Tant'è vero che c'è stato qualcuno che ha disconosciuto
Quel tipo di entrata della cattolicità nella realtà quotidiana nella realtà nell'economia moderna
Lo stesso scopo ha detto che è è stata un'eccezione una aspirazione di Chris di nuovo cristianità che è andata perduta
Come si
Facendo seguito
Ad altri discorsi per esempio di baci Bozzo ottimi
No dell'OSCE quell'apertura al mondo sia stato un fatto negativo per alcuni lo è stata
Era la fine della cristianità come corpo collettivo come corpo di di sicuro come corso di sicurezza verso tutte come cultura tutto sommato chiuse in se stesse
Mentre abbiamo poi pacata dicono
Del Noce sosteneva che alla fine noi avremmo pagato questa
Questa sta
Tradimento della cristianità come entità palpabile precisa autoreferente auto decisioni
E che il comma vorremmo porre proprio Madama con la rottura della secolarizzazione ma in particolare con la moltiplicazione nell'egoismo individuale del soggettivismo etico
Il problema era
Che la rottura degli schemi precedenti delle sicurezze precedenti
Chi doveva fare un partito era che che per un parking perché giocano per l'idea assolutamente necessario per respirare che una società poi alla fine invece questa rottura con gli schemi precedenti è diventata prigionia
Dell'individualismo individuale del soggettivismo e violento quello che abbiamo oggi
E rimontare oggi dal soggettivismo etico a un'eventuale
Bene Comune la cui i romeni Camaldoli partivano ma per dire guardate che il Veneto come lo si fa impastando le mani nella società hanno praticando la dall'esterno oggi ritornare al bene comune è una fatica boia in parte perché nessuno ci crede magari ma in parte perché è difficile predicare bene comune all'interno di una società che chiede sostanzialmente solo soggettività soggetti interreligiosa soggettività economica soggettività coltura soggettività morale
è questo e poi il punto cruciale
Il punto cruciale che però non
Non può essere eluso dicendo
è stata una un passaggio particolare fallito per certi versi cristianesimo dei Tyrant anima dal di dentro di una società complessa no invece è diventata hobby personale coscienza personale dei singoli e non
Società dello complessivo di come di di comune sentire
Questo nella bisogna ricordare che nella formazione da parte del re ma preferisce questo è stato un elemento drammatica
L'evento drammatico perché Ricci la formazione diceva guarda è stata fatta deve essere Gennaro fra Hruska studiato meglio di me è stata fatta su due strade
La strada che potremmo attribuire
A Pio dodicesimo
è una strada che potremo attribuire al ammonti qui siamo in piena cultura Montaigne
Ma se in tutta la cultura cattolica per loro un modo di fare il partito di fare qualche cosa di organizzata che fa veniva concepita in maniera diversa
Il giudice si pronunci non volevano partito
Ha la parola rurale affida Montinaro non vuole partito strutturale
Nel dodicesimo pensarono a un partito di movimento
Ricordiamoci è stato il grande palazzo romano dei dedursi da due presidenti
Il partito ed io attuata i coltivatori diretti in metà del Paese immediata Rita oppure stratosferici intorno qua a Padova capace lei il partito i maestri cattolici
Gennaro Acquaviva ricordati ricorderà bene verrà dottoressa
Come si chiama
Valore la quale fui chiamata da proprietario dodicesimo cinque giorni dopo la liberazione di Roma fu chiamata la Val Varone maestro elementare e Carlo Carretto maestro elementare e il Papa ieri S qui ci sono qui è una busta con un po'di soldi
Nel cortile trovarvi una Cinquecento da domani mattina voi girata del mezzogiorno e in tutte le province meridionali infatti una sezione maestri cattolici
Perché la cultura nel venti meridionali e passa attraverso il firma essere cattolici
E chi conosce il potere democristiano sa quanto è stata importante
I maestri cattolici anche in termini di potere pronto verso aprile
Ecco dall'altra parte invece c'era i vecchi popolare che si riconoscevano Tremonti che si riconosceva il nuovo dura politica più precisa che invece preparavano il nuovo attrito
Se andate a leggere ti ricordi di
Erano sei cilindri Adriano ossicini ricorda il giorno incontra per strada il vecchio Spataro
E di e stabilisce Mazzocca Sky fasce dice stai facendo i cattolici comunisti cristiano sociale file movimentista no torna con noi tu sei figlia di un deputato
Precedente deputato popolare torna con noi ritorneremo a fare del Partito popolare e sì c'è un gruppo che sta intorno a De Gasperi che sta preparando azienda ho compiuto con un sorriso
Questo nel Giannelli novembre del quarantuno cioè su tre quattr'anni prima dalla fine del fascismo la preparazione del partito
è stata una cosa faticosa faticosa nei tempi faticosa nei riferimenti culturale i movimenti di al dodicesimo il partito organizzato Ko con un manager con due manager Saraceno
Ettaro Rizzo che venivano dal direi che avevano che addirittura uno era vicedirettore generale riesce pratica che derivano da una cultura massonica perché venivano utilizzati dal ceppo bene ad uscirne induce e trombone
Si sono organizzati e hanno fatto collegamento fra di loro e hanno creato in un parcheggio con tutti i suoi oggi pensiamo che ci siano le condizioni per far
Senza un minimo di riflessione sul passato senza la minima dei pensionati Ilire Ermanno voi siamo ancora in grado di interpretare i nuovi mezzi
Mai si in ordine di tempo non parlo dei coltivatori diretti o dei maestri cattolici del già archeologia culturale e sociale ma anche i movimenti più strane non c'è non c'è
Abbiamo anzi la paura di allontanarsi da quella cultura del movimento di base che purezza alla forte nella Democrazia cristiana
Ha paura vera
Quanta gente logistico tenta di riuscì di uscire dal partito democratico perché sta diventando un partito radicale di massa
Perché il radicale è un tentativo di a vere
Un'identità sempre più spinta ma sempre meno legata alla realtà sempre più legata allo slogan sempre più immediata all'opinione
L'opinione via Luigi Petteni dell'opinione della libertà individuale cioè siamo addirittura in una fase di allontanamento dalle origini ricavato
Non una frase
Riescono a rotazione
E questa è il punto essenziale
Il punto essenziale se noi vogliamo ripartire non per fare un partito nessuno di noi perché all'estero
Io ci faceva il fabbro quindi non c'è un problema magro non ci sono ambiziosi progetti
Ma se vogliamo riflettere sul fatto se c'è
Il problema di a vere un forza organizza
E a mio avviso cioè diciamo forse organizzata non per fare movimento per faremo partire ma per dare senza che interrotto che la cultura cattolica interpreta una società ordinata una società in cui bene collettivo sta dietro l'angolo non si vede ma c'è in cui l'ordine pubblico non è legata alla pubblica sicurezza contro il grande mare negavano ha una concezione del vivere insieme cioè senza ritorno ostruire i meccanismi fondanti
Dire me ne vado al centro vi faccio gli amatori sarebbe una follia
Alcuni invece cercano di far ma
Arrivato al centro Elsa possano all'ANCI entro oggi significa avere delle difficoltà tecniche rispetto al quarantacinque
Quarantacinque povera il movimento dei dipendenti la struttura organizzata nella burocrazia statale della burocrazia delle partecipazioni statali a c'era lei Charlie i grandi trofei Cerri i ricercatori e c'era lei perché tutto sommato poi c'era stato un grande
Ma suona male il capo di cenere allora che era uno dei beneficiari più anziani cioè giostrare intorno al grande masso mezza nazionale
La vittoria di tutti
Gli uomini e le donne la signora Rosa cioè cercare
E quindi Tosini giocarsi tutte cose rivela emerge invece usciva dal centro vissute gioco
Gioco su un'aspirazione arbitrale una cosa che già s'è già andato per è già in atti sì è già esaurita perché all'epoca era la liberazione dalle grandi verità per ridare spazio ai singoli esercenti oggi sarebbe non si capisce bene
La ricerca di un soggetto nuovo che non ha
Voglio insomma il meccanismo che io cerco di sempre significa
Quello che hanno assoggettabilità a
Dice Jackie si formano se c'è un soggetto facoltà se la gente ci crede se invece gli orrendi a se stesso come soggetto non si forma società internet soggette interne si si forma a metà strada fra venditori e suo personale e il bene comune dichiarato per tutti
Oggi noi abbiamo visto produttrice detenzione intermedi dei soggetti oggi riproporre un'alimentazione soggetto intermedio puramente politica a milanese è la cosa più difficile perché significa non significa ci rinuncia
Sappiamo che è molto più faticoso di quanto siano state per inosservata
Dunque grazie grazie dell'iter per questo
Bello inquadramento fattori di memoria e di riflessione
Adesso passo la parola direttamente a monsignor Panda Vincenzo Paglia gentile concessione Presidente Amato
Ebbene
Noi siamo gratis chimico ai pezzi da novanta con ancora oggi noi anche siamo ormai di pezzi avanzati dunque grazie dell'invito e io non possono partire dalla guerra in Ucraina anche perché stiamo rischiando la catastrofe
E l'Europa non può dire io non c'entro come purtroppo di fatto per certi versi può apparire anzi se dovessimo recitare il confiteor comune oltre dieci al peccato in pensieri parole opere e commissioni
Io in questo caso parleremo molto di emozione
L'omissione
Di aver dimenticato meglio non voluto aiutare la perestrojka di Gorbaciov oggi di aziende parte da quelli diniego della Thatcher e di Reagan di aiutare Gorbaciov il quale aveva intuito il fallimento di tutto l'operazione sovietica
L'economia era una totale disastro e io ricordo avuto qualche rapporto con lui quando mi disse dopo il diniego della appunto della Thatcher per lui è finita
In realtà tutti hanno sperato dopo l'ottantanove che il mondo cambiasse
Non che la storia fosse finita ma che ci alias
Bastarono tre anni
Perché in quei tre anni accaddero cose notevoli
Accadde gli accordi di Oslo tra palestinesi
E Bray
Fini l'apartheid in Sudafrica
Ci furono gli accordi Mozambico
Nel novantadue fine novantuno in realtà la catastrofe inizia le guerre balcaniche
Che dovranno quanto le due guerre mondiali con quella che poi io chiamerei la balcanizzazione del mondo
Ci si cominciò ad abituare ad ammazzarsi tra nemici tra parenti dando spazio ad una violenza internazionalista o anche il PRI litigiosa con il fondamentalismo islamico
E io credo che questo sia importante tenerlo presente proprio per il parallelismo con la guerra in Ucraina
Che in fondo fa da catalizzatore a quanto è accaduto in questi decenni precedenti i conflitti armati si moltiplicano
E la famosa terza guerra mondiale a pezzi di cui parla papa Francesco che però ora
Sta prendendo via via i pezzi saldarsi tra loro si parla persino di nucleare
La quasi dimenticato
Il rischio di una spirale di violenza e aggravato dalla convinzione comune che solo le armi portano alla soluzione delle contese
E pensare che più dodici nel messaggio del Natale del quarantuno sono rimasto sorpreso nel leggere e scrivere
Nel campo di un nuovo ordinamento fondato sui principi morali non vi è posto una volta eliminati i più pericolosi focolai di conflitti armati
Per una guerra totale né per una sfrenata corsa agli armamenti
Non si deve permettere che la sciagura di una guerra mondiale con le sue rovine economiche sociali e le sue aberrazione per due frazioni umorali
Si rovesci per la terza volta sopra l'umanità
è piuttosto singolare che già più dodici parlava di una terza guerra mondiale a rischio
L'istituto nazione internazionale di pace per il di Stoccolma
Dice che nel due mila ventidue la spesa militare è aumentata di centoventisette miliardi rispetto al due mila ventuno
E continua a crescere
Dimori dopo quello crollato nessuna nati costruiti altri ottanta per quasi cinquanta chilometri l'equivalente dalla circonferenza dalla terra
Alla fine del ventidue sui confini europei si contavano
Due mila e quarantotto chilometri di barriere
Nel quattordici cene non solo trecentoquindici e nel due mila nessuna tutto ciò pone in evidenza un problema a mio avviso
Ciascuno è come ripiegato sui propri interessi
Ciascun individuo ma spesso ciascun Rocca ciascun quartiere ciascuna città ciascuno Stato ciascuna nazione e anche gruppi di nazione
Noi chi vada Giove le diceva l'uomo soffre soprattutto per mancanza di visione
Ecco io direi che è crollato non solo il muro di Berlino è crollato il Noemi
La coscienza di un noi
Quella coscienza che forse ci siamo
L'abbiamo sentita solo quando l'uomo andò sulla luna
Allora ci sentimmo tutti
Del pianeta come una sulla realtà
Perché io credo che quando parliamo di cambiamento d'epoca
Noi dovremmo riflettere con maggiore attenzione che il cambiamento delle prove vuol dire che per la prima volta nella storia dell'umanità dal quarantacinque in poi neo possiamo alto distruggerci totalmente con il nucleare
Con la crisi ecologica ma il club di Roma già nel cinquantaquattro ce l'aveva detto e dura con le nuove tecnologie emergenti e convergenti noi possiamo manipolare l'uomo fino in fondo uno scienziato giapponesi sicuro che si è creato un comune suo che non manda volta al posto suo lui ha osato dire noi siamo l'ultima generazione organica la prossima sarà all'inizio su una specie di genio universale
Io credo che oggi abbiamo bisogno
Di un nome
Un vecchio
C'è bisogno cioè di un resto
Che abbia una visione una passione universale
Ed io per certi versi corro
A papa Francesco che con le due incivile che l'ha votato sì sul creato e fraterno tutti su quelli che la che lo abitano offre una visione di cui abbiamo bisogno noi noi plurale è un nuovo quindi è un mosso da passioni forti che osano sognare e vivere già da oggi
Il domani anche in Italia
Il tempo che stiamo vivendo è un tempo opportuno un momento in cui rigenerare la storia per andare oltre il convegno
Ripartire da Camaldoli per certi versi direi anche di sì ma si diceva prima il mondo è cambiato abissalmente
Però alla passione deve essere quella
Allora fu possibile scrivere tra uomini e donne di culture fedi diverse
Noi ci diamo anche scomunicati con i comunisti e è che siamo andati a Porta a Porta
Eppure
Quegli uomini di fedi e culture diverse scrissero una Costituzione votata da tutti
E quella Costituzione nasceva dal desiderio di ricostruire dalle macerie della guerra un Paese che fosse per tutti non per i cattolici o per i comunisti o per i liberali ma per tutti e allora qui certo quei momenti al di là del Codice di Camaldoli Cineporto
Vero un momento Sorgi Ivo
Certamente singolare apprendere che pallonetto scrive una parte del messaggio di più dodici a Natale
Con l'appoggio di Montini e l'aiuto di De Gasperi
Due bei volumi che De Rita scorso di banchetti gli anni della prepolitica quarantuno quarantacinque con il sottotitolo l'impegno congiunto di Sergio parametro Alcide De Gasperi
Per la concezione alla costruzione delle fondamenta della Nuova Democrazia cristiana della nuova forza politica e dei cattolici italiani stanno a dire che c'è bisogno di ritornare a pensare
Di riporre di ritornare di costruire un noi e non solo tra i cattolici
Le divisioni purtroppo non ci sono ed è questa l'urgenza che io credo debba essere acquisiti a tutti anche perché
Le crisi delle democrazie avanzate sono tutti sotto gli occhi di tutti
E fu più dodici a parlare della Scelta democratica come la scelta più vicina anche alla dottrina della Chiesa cattolica
E non basta ovviamente parliamo di democrazia dure si rafforzano le tentazioni degli imperi continuare a dire che la guerra non può finire perché Putin vuole tornare all'Impero è ovvio ma perché ci si impiccò ciò vuol fare
Erdogan al limite cosa vuol fare ecco perché il problema è un altro
Il problema ricostruire una visione universale e non a caso Camaldoli ma anche altri documenti che uscirono ripartirono tutti dall'idea dell'Europa
E dall'idea universale e poi la ricostruzione del Paese perché io credo che questa prospettiva richieda da parte nostra un grande bisogno di visioni
Che siano visioni universali proprio perché oggi non è possibile ripensare il nostro Paese senza scriverlo nel contesto europeo ed universale
Ecco perché allora il termine speranza non ci sono buoni sentimenti e qualche idea
Il termine speranza significa ricostruire una società del noi rispetta una sorta di monoteismo dell'invio
Che è diventata la religione che tutti pratichiamo e siamo tutti rigorosamente monoteistica
Io punto
E accanto a questo si può dire anche come scrive stai l'unico ecco perché l'urgenza di ricostruire questa dimensione
Del noi credo debba vederci tutti in una prospettiva vero generativa come furono quegli anni
Dell'immediato dopo o durante la guerra che permisero di ricostruire e descrivere anche alla costituzione successivamente
Papa Francesco il primo Papa
Dopo piogge dopo Paolo sesto che non è italiano
E venuto dopo una chiesa
Che ha visto un Papa dimettersi come mai era accaduto nella storia gli altri si dimisero per altri motivi
E papa Francesco
Vuole che la Chiesa italiana qui con Gennaro Cennamo qualche tensione
Vuole che la Chiesa italiana si ricostruisca in una visione universale
Non è che non bada ai cattolici italiani
Vuole che i cattolici italiani
Pulcino con una sensazione una direzione
Di università ecco perché la prima posturale che tutti dobbiamo avere quella della responsabilità davanti a Dio di tutta la storia del nostro pianeta
è la procedura di Abramo il quale di fronte alla decisione di Dio di distruggere Sodoma corrotta
Lui si mise davanti da solo e disse ma davvero tu voi far morire tutti
Papa Francesco il ventisette marzo del venti a piazza San Pietro
è questa oggi la postura che la Chiesa chiede cattolici
Dobbiamo avere per la responsabilità della polis oggi politica può essere solo scritta con la lettera maiuscola altrimenti autoreferenzialità
E questo è congeniale al cattolicissimo nel retail Vacca G. scriveva
Ci si rimprovera d'essere individualisti anche nostro malgrado a causa della nostra fede quando in realtà il cattolicesimo essenzialmente sociale
Il cattolicesimo oggi o alla responsabilità del mondo intero o non ha ragione di esistere basta parlare di minoranza
Perché vuol dire non comprendere che noi siamo essenzialmente per i molti
Gesù i discepoli alla folla
Noi siamo per la folla non per i discepoli
Ecco questo a me pare che sia il nodo da cogliere anche nella prospettiva di di papa Francesco che io ricordo ancora che quando il pollice litanie vollero andare a trovarla ricevette alle sei di mattina
A San Pietro ora non perché ce l'avesse con loro ma perché
Lui nella fratelli tutti al paragrafo settantuno farla della necessità della politica
Ma che si liberi dal giogo dei poteri forti dell'economia e questo a sua volta a liberarsi dal mito efficienti sta dal momento che l'efficienza non è l'unico valore
E tanto meno il valore più alto per il consorzio umano
L'efficienza ovviamente è importante ma credo che in questi anni in questo tempio urgente
Che non c'è un piano prepolitico ma non solo quello del volontariato sul piano della cultura io qui che vedo la sfida più grande che dobbiamo affrontare la cultura
Della convivenza mondiale
Tra Stati e persone diverse non uguali
E questa difficile senza una politica culturale
Che stia appunto alla base del bene comune
In questo contesto ora c'è bisogno e qui da una mano Gennaro di mille Acquaviva
Gennaro
Di mille istituti Sturzo
Di mille luoghi per riflettere su questi temi è questa l'urgenza d'urgenza e io credo
E mi permetto di citare qui anche Giuliano Amato per qualche fatica che stiamo facendo insieme che questa era anche l'intuizione di Papa Benedetto con upper class
In una società diversa e nuova c'è bisogno di di allearci di riflettere in maniera ampia
Non solo Fede e ragione
E dibattere in una in una come dire in uno stesso nome oggi fede e ragione
Deborah era la responsabilità di difendere un romano
Che sta fuori e che rischia di essere distrutto distorto o peggio disperata disperante ecco perché io credo qui l'amico De Rita
Dicevo qualche anno qualche messo insomma
In buona sostanza del mondo cattolico italiano sia auto inflitto nell'ultimo trentennio una duplice avvilente illusione
Quella di poter essere ingerito che entrò nella pasta dei partiti dei vari partiti perché ho intenzione né almeno in parte i programmi e quello di poter esercitare con successo
Il potere come influenza prescindendo dal potere come potenza davvero più illusioni
Presenti dovunque mai rilevanti dappertutto che io credo che noi abbiamo il compito di realizzare delle realtà nella storia
Che possono incidere e cambiare già da oggi in maniera politica la situazione quando si parla di Sant'Egidio che va questa è una scelta politica
Nella scelta semplicemente di volontariato
Mi permetto di a uscite di auto citarmi l'impegno di aver prodotto dopo due anni un disegno di legge delega approvato dal Parlamento senza nessun voto contrario la scelte nella la conseguenza politica di una visione che diventa storia che diventa carne che diventa cultura in un'assenza totale di cultura di un nuovo popolo come quello di anziani che è avvenuto
Quattordici mila persone in Italia che non hanno pensione politico né con organo e sociale culturale e neppure esplosione neppure sanitario
Perché io credo che noi dovremmo allenarci in questa prospettiva lasciando la come dire
La la la triste pensiero della minoranza Pertini che in realtà la cultura che noi vogliamo mettere in atto è già a maggioranza
Grazie
Per questo discorso illuminante appassionato
Se potremmo limiti in cui potremo cercheremo di tener fede a questa criminali inizializzo tutti assieme ovviamente ora do la parola al presidente Amato che è stato paziente è stato spostato due volte queste già tra i tanti va bene no spostato una volta caso Vincenzo De Maspes Casorezzo Beppe era già davanti a me
Ma io o o da otteneva evince Ciani
Tra l'altro mi scuso con voi perché il faro esattamente come Luigi ci vuole quando avrò finito
Io sarò il ritardo grazie a lui ma dovevo scappare
Ecco ho ho voluto d'accordo con Gennaro Acquaviva intitolare questo mio intervento allora attualità del disegno costituzionale il figlio di Camaldoli che ha un significato ve lo dico in poche parole sostanzioso
Il in un momento nel quale coloro che sono consapevoli i grandi cambiamenti intervenuti dal tempo immediatamente post costituzionale ad oggi
Nella nostra società
Quelli io quei ciascuno dal suolo
Quelle identità furioso segni in cui ha scritto recentemente bravo nostro collega Fulvio cortese
La sensazione che il disegno costituzionale sia saltato che non valga più davanti ad una realtà come questa che non abbia la cornice in cui collocarla in realtà un po'questo può sembrare vero questo superamento di un assetto costituzionale che aveva identificato come per obiettivi irrinunciabili dell'individuo e della persona
Alcune libertà che sono quelle enunciate espressamente agli articoli tredici e seguenti della Costituzione
E che per alcuni anni nel difetti ha visto l'affermarsi di queste libertà
Di contro ai limiti complessivi che essi avevano avuto soprattutto dalla legislazione parere pubblicata dalla legislazione fascista e così noi abbiamo avuto l'espansione della libertà personale
Affidata ai giudici e non più ai prefetti abbiamo avuto la libertà delle comunicazioni abbiamo avuto la libertà di pensiero che la libertà di stampa l'abolizione delle censure
Abbiamo avuto l'affermazione sia pure attuali a pezzi e a bocconi
Dei diritti che si realizzano no né in quanto veniamo lasciati liberi di fare quello che vogliamo ma in quanto riceviamo quello che ci spetta quindi i diritti sociali per primi i diritti alla formazione alla scuola
Siamo arrivati poi al diritto alla salute che si è espresso in un sistema sanitario ecco tutto questo
è sembrato l'attuazione del disegno costituzionale tarda indiscutibilmente Stato
Sono successi
Ottima idea
Sono successi negli ultimi decenni però dei fatti
Talmente sconvolgenti che hanno portato ciascuno gli individui a domandarsi a domandare essi l'area dei loro diritti davvero finiva acqua
Insomma noi chiamiamo questa la individualizzazione delle vite che per mille ragioni è intervenuta
La fine della grande famiglia contadina il piccolo nucleo familiare nella vita urbana
La fine della grande impresa Taylor Istica eccone migliaia e migliaia di addetti
E le piccole unità ad alto valore aggiunto e a poco personale il passaggio dalle mansioni in tutta Bley alle mansioni in camice bianco
Ed fenomeno che accade in tutti
Il mondo e che porta a
A proprio a rendere più lei non comunitari Meredith non c'è più neanche la grande famiglia a volte la stessa famiglia composta da tre quattro persone
Non esiste più come nucleo vitale ma ciascuna di queste persone incontra gli altri quando si alza la mattina o quando va a letto la sera
Le tecnologie che cambiano
Che ha ha cambiano anche il nostro modo di comunicare
Che ci rendono soli anche quando comunichiamo con gli altri perché lo facciamo attraverso questi attrezzi e non attraverso il il il colloquio
Le tecnologie che
Creano anche delle potenzialità che un tempo non avevamo
Ci tengono vivi quando cento anni fa saremmo già defunti consentendoci di respirare non attraverso i nostri polmoni ma attraverso macchine
Che pompano l'aria per noi
Qui abbiamo visto in questi giorni è un bambino in attesa di trapianto cardiaco quand'ero bambino io trapianto cardiaco era una locuzione che non esisteva
Che in attesa di trapianto cammina in ospedale portando sopra a rotelle una macchina che è il suo cuore
Che pulsa fuori di lui ma che alimenta la sua circolazione sanguigna
Tutto questo messo insieme età faccio molto breve ma parlo a persone che come me
Ha cambiato completamente le aspettative
A me non basta
Poter morire secondo molti il più tardi possibile
No
Io voglio decidere di morire quando io decide di morire
Nasce tutta una nuova tematiche
Che poi fa capo il suicidio assistito e l'eutanasia
Ascoltavo ieri sera una conversazione che c'era in un podcast del New York Times tra una psichiatra
Americana è uno psichiatra olandese sul fatto che il Canada si accinge a da mettere il suicidio assistito penalmente immune del malato di mente
Prassi che esiste già in Olanda
Il è la prima domanda ma il consenso consapevole a che punto a acqua tipo tutti disturbo mentale può essere collegato dei quel tipo non lontani
Posso decidere di
Far nascere figli il quando e il come Abbondio
Al di là dei processi naturali che portano tutto questo
Posso
Sposare chi credo
Posso cambiare identità sessuale tutte cose che hanno quasi sempre un fondamento
Ma
Sono miei diritti
Ecco tra le evoluzioni che sono intervenute è intervenuta anche l'evoluzione del diritto
Di cui noi stessi italiani siamo partecipi
Che ha portato alla trasformazione di contenitori precedenti
La privacy
Era nata come diritto a non rendere noto a terzi ciò che intercorre per nostra volontà tra noi due questa era la privacy
Poi negli anni Sessanta parte negli Stati Uniti e in questa storia
Per privacy si comincia di intendere il mio diritto a nona vere interferenze di terzi nelle mie decisioni private
Noi ci ritroviamo casualmente direi nella convenzione dei diritti umani europea del mille novecentocinquanta articolo otto i giuristi lo conoscono più o meno questa formula
Che gli Stati firmatari non faranno interferenze ingiustificate nella vita privata in questo viene caricato del dei nuovi significati della privacy e allora
Si fa in giudizio si va nelle corti perché qualunque desiderio che io ho e che un ostacolo Esterna mi impedisce di realizzare sia considerato come diritto
Ecco qui dentro di potrà colpire il fatto che è la cultura laica e in genere quella che si fa poi promotrice dell'allargamento senza confini dei diritti
E che fa quindi di questi contenitori dei pozzi di San Patrizio dai quali si estraggono novità le più diverse
Nella nostra Costituzione fin dall'origine c'è l'articolo due che riconosce i diritti inviolabili della persona a quel tempo la cultura laica si affrettò a dire
Sono solo i diritti espressamente enunciati dalla stessa Costituzione negli articoli successivi nel timore
Che la cultura cattolica e stress dall'articolo due diritti virgolette naturali
Che erano proprie del del suo bagaglio culturale che potevano non essere condivise
Ora
C'è stato questo fiume
Ora naturalmente questo come tutti i fiumi c'ha sempre per l'acqua buona dell'acqua cattiva fatto sta che deve che si è posto il problema amata esserci un limite ma non è possibile che esistano solo individui con i loro desideri ma quant'è che si incontrò che ci si scontra con visioni comuni
Con il bene comune di cui parlava prima Beppe con l'una idea di società che anche un'idea di società può essere il bene comune
Contro la quale certi desideri trasformati in diritti da soddisfare su un piano puramente individuale possono portare dei dei guasti dei danni
è una domanda che è venuta crescendo
E che poi appunto alla base del famoso dialogo Ratzinger Habermas del due mila quattro
Che aveva esattamente questo tema qui stiamo scivolando verso società
Nelle quali l'etica diventa un giocattolo dei singoli ciascun singolo con la sua etica
There che ogni etica esterna diventa un finisco una interferenza nella mia vita privata nella mia autodeterminazione
La società scompare a quel punto e quindi è interesse di tutti
Per l'esistenza stessa della società trovare la piattaforma comune
Tornare a cercare
E mettere insieme nelle culture e di qui la ragione e la fede appunto partirono
E di qui l'idea che poi avverrà masse svilupperà e che sta tuttora sviluppando nella storia della filosofia di cui era uscito
Ecco un pezzo da novanta anni che c'è ancora un cervello che funziona come quello di Beppe Beppe non ho detto che tu sia un Haber mass ora non però insomma avete la stessa età
Benché
Il quale scrive a Berna sproloquio che nella società post secolare non è tanto l'incontro tra due entità eterogenee come la ragione della fede
Ma è il fatto che nelle religioni portatrici di stilemi di valori anche di Uto pire
Debbono intere agire con la raggiunga razionale crearne un impasto comune
Questo è un sacrosanto gettito sembra vale a dire un giustissimo superamento
Della secolarizzazione del ventesimo secolo che aveva bandito i valori e gli stilemi e i paradigmi di provenienza religiosa dal dibattito pubblico
Quasi che questo violasse della separazione tra il temporale lo spirituale un passo troppo lungo della secolarizzazione
Che è stato pagato nei decenni
Allora ecco sì risiamo
E se abbiamo una ampio riconoscimento di questa necessità vitale
Vitale delle società del nostro tempo
Questo era il disegno della Costituzione della Repubblica
Così come loro trovavamo all'origine
Non tanto nel Codice di Camaldoli ma nel personalismo degli anni trenta di cui il Codice di Camaldoli riflette le fondamentali prospettive
Nelle disegnare i rapporti tra la persona l'interazione con le altre persone
Lo sviluppo della personalità di ciascuno atterra a Berzo il rapporto con gli altri
E non attraverso la chiusura nei propri desideri trasformati in diritti a prescindere dagli altri
L'articolo due
Una volta che il non leggete in questa
Prospettiva che è una sua perché figlio di quella cultura io sono stato tra quelli che insomma hanno fatto notare che a pagina quattro del testo originario
Insomma si dicono cose sulla famiglia
Che tu a buon diritto puoi dire ma questi erano dei maschilisti sciagurati
Perché c'era scritto che è naturale che il capo famiglia sia lui insomma perché lui il capofamiglia e
Quella eguaglianza nei limiti dell'unità familiare
Per loro voleva proprio dire nei limiti in realtà e quello che poi abbiamo realizzato giustamente
L'eguaglianza nei diritti dei figli naturali e dei figli illegittimi era un altro punto su cui quel documento era erano persone del loro tempo ma nel loro tempo c'era il personalismo
Che è stato un grande filone culturale grande filone culturale non solo cattolico cristiano anche se esprimo la rivista di tendenza molto qualificata ma non era solo quello
E qui sto è è la lettura del nostro articolo due
Perché aggancia
Gli uni agli altri
Il riconoscimento dei diritti inviolabili della persona sia come singolo sia nelle formazioni sociali
In cui si sviluppa la sua personalità e la richiesta
Del adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà sociale più economiche politiche
Leggete vertenze
E in brocche Infrared trovati proprio l'idea della
Coscienza entro la quale ci deve essere il limite del libertà e perché Infrared proprio non scrive Lelli la libertà che essi irregolare dall'interno costituisce la sostanza morale dei singoli
Eccolo qua
I doveri
Questo io poi una volta che vi ho scritto ho fatto in modo da attribuirlo anche a Rodotà forse c'era una qualche violenza da parte mia del farlo
E però ho preso qualche suo passaggio per dire anche lui riconosce che i doveri non sono un qualcosa di esterno che sopraggiunge di cui qualcuno mi deve ricordare l'esistenza
Ma stanno dentro
E quindi le colonne ed era
Colleghi continuano assegnare i confini di ciò che l'individuo può pretendere per sé ignorando gli altri questo è il fondamento di Camaldoli questo è la lettura dell'articolo due della Costituzione
Questo è ciò di cui oggi abbiamo bisogno per recuperare
Il senso di collettività messe ancora Acquaviva lei disturba pensi ad avere mille come lei
Cosa succederebbe
Ecco ancora più essenziale in società che sono ormai in società di dividersi
E quindi questo fatto
Che dobbiamo capirci ed è fondamentale che ciascuno di noi si tenga conto degli altri e che troviamo quel ragionevole accomuna da accomodamento
Che sta poi nel documento di Abu Dhabi che non a caso Papa Francesco ha firmato con il Grande Imam di di Alessandria nell'auspicio di appunto società che rimangono integre pure essendo plurime qua mi fermo
Mi scuso con voi grazie grazie
Il tributo
Critico navigabile difficile ovviamente
Concludiamo confronto dialogo e comprende versi cercando in direzione comuni veramente l'opera forse appartiene più alle altre generazioni e generazioni più più giovani ma che forse noi possiamo aiutasse a mo'di glielo possiamo dire mai ecco due cioè fornirci muoviti da questa parte qua no e che probabilmente non nessuno no ma loro è anche più facile
Allora anche più facilmente se non siamo più duramente noi siamo meno abituati al diverso soprattutto a fare i conti con chieder loro fin dalle elementari ormai nelle nostre stesse società ci si abituano
Va bene lo faremo grazie a Trieste
Passare sotto
No no Brunello centosedici
Alla ricerca
Loro professor bombe
Ammette per far rimuovere io obbedisco come dice quello più famoso
Allora funziona sì
Allora
Né né mi è stato chiesto di parlare su questo problema del retroterra di allora e di oggi
Paralleli e analogie storiche sono trappole da cui uno storico di professione dovrebbe tenersi alla larga
Ma sono richiesti da una pubblica opinione che si chiede se precludendo così questo approccio lo studio del passato abbiamo interesse che vada oltre l'accademismo
Dunque prenderò i miei rischi proverò ad affrontare il tema che mi è stato assegnato
Innanzitutto cerco di capire perché mi è stata posta questa domanda
Il significato di quel che si fece dal diciotto al ventiquattro luglio del quarantatré al Monastero di Camaldoli dove c'erano riunite una trentina di persone che avevano un ruolo nell'intellettualità cattolica è abbastanza chiaro
Nel tramonto ormai evidente del regime fascista mentre la guerra iniziano a volgere al peggio fra le forze dell'Asse
Un gruppo di studiosi di rilievo guidati dall'assistente centrale dei laureati cattolici vescovo di Bergamo monsignor Bernareggi
Si trovarono a porsi il problema di elaborare una mappa della dottrina sociale cattolica sull'esempio di quanto era stato fatto nel mille novecentoventisette a Malindi
Già partendo da queste notazioni cronachistica possiamo chiederci se oggi qualcosa di simile sarebbe immaginabile
Non sembra proprio
Innanzitutto non sappiamo immaginare quale vescovo a nome della Chiesa possa assumersi il compito che fu di monsignor Bernareggi
Anche a prescindere dal fatto banale che oggi non saprei neppure citare il nome della sua dell'attuale assistente centrale di laureati cattolici
In secondo luogo mi sembra difficile immaginare chi oggi nell'universo che in senso lato raggruppa il cattolicesimo sociale potrebbe assumere il ruolo che ebbero Sergio fornite Vittorino Veronese
Non si tratta di fare paragoni fra la qualità di questi due personaggi e quella di altre personalità oggi attive perché non credo che questo sia il problema persone di qualità ne esistono anche oggi ovviamente
Piuttosto questione dell'assenza ora di una referenzialità implicita indiscussa quali quelle delle persone di vertice di allora non saprei davvero indire indicare i nomi di due intellettuali accettati da tutti senza bisogno di particolari investiture occasionali
Dio mi viene in mente un'autorità ecclesiale e non semplicemente ecclesiastica che sia disposta ad assumersi l'onere di eleggere alcuni ha punti di riferimento
Anche perché ammettiamolo se venisse fatto sarebbe sufficiente per delegittimare investiti di quel compito
Naturalmente ponendo la questione in questi termini del tutto estrinseci superficiali per quanto credo non così banali ma stiamo ancora affrontando il problema di fondo che ci presenta il tema di cui devo trattare
Perché allora nemmeno centoquarantatré almeno un'avanguardia di cattolici legittimata anche istituzionalmente in quel ruolo
Vuole rispondere alla crisi di sistema o per dirla nei termini allora correnti alla crisi di civiltà in cui erano coinvolti con l'elaborazione di una proposta di un'interpretazione per i tempi futuri
E perché oggi quanto pure non manca una crisi di sistema anche per certi versi più drammatica di allora non emerge dal mondo cattolico lo sforzo delle lavorazioni di una proposta e di una interpretazione per i tempi futuri
Rispondere a questa domanda impone un confronto fra le due crisi che abbiamo richiamato
Negli anni Quaranta sembrava che la crisi civiltà su cui si era tanto discusso nei due decenni precedenti basti richiamare qui famoso libro di UI Zenga
Stesse trovando il suo sbocco in una fase finale che avrebbe implicato una rinascita obbligata e che di conseguenza fosse impellente per la Chiesa cattolica riguadagnare la guida della ricostruzione
Il problema della crisi del sistema sociale politico generato dalla vittoria del capitalismo era stato dibattuto dalla fine ottocento in poi
Non è discutevano in Italia solo le ali estreme del quadro sistemico cioè i socialisti cattolici ma era un pensiero che aveva attecchito anche fuori di questi ambienti
Basterebbe citare i nomi di Vilfredo Pareto e di Guglielmo Ferrero
Certamente gli approcci delle due estreme erano antitetici per i socialisti più ortodossi si trattava della dissoluzione del mondo borghese come era stato profeta profetizzato da Marx
E questo sarebbe avvenuto per ragioni legate all'incapacità del capitalismo di garantire giustizia sociale
Per il cattolicesimo più integralista la crisi derivava invece dall'abbandono delle capacità equilibrio attrici della religione che avevano portato al declino morale e alla dissoluzione delle reti di convivenza tradizionali
Non si può dimenticare che la risposta dei fascismi si inserì nella interpretazione di questa crisi civiltà offrendo una propria ricetta per superarlo
In verità un pasticcio ideologico che prendeva elementi un po'da tutte le voci critiche e che si offriva di frullare all'insieme dando vita ad una sua cosiddetta rivoluzione e per citare tasca era una controrivoluzione postuma alla minaccia di dissoluzione dell'ordine sociale che supponeva è viziato dalla tradizione
Ed una controrivoluzione preventiva della rivoluzione che si dava per certa si sarebbe verificata qualora appunto le forze della conservazione radicale non avessero stabilito regimi in grado di risolvere autoritativamente
E demagogicamente la crisi di civiltà la chiesa fu in parte ambigua in queste dinamiche sia a livello vaticano che a livello italiano
Da un lato si compiaceva che quanto era successo confermasse in qualche misura l'anatema sulla modernità che c'aveva lanciato non senza contraddizioni che qui non posso esaminare
Dal lato opposto non riteneva che i fascisti protegge i fascismi potessero essere veramente la risposta alla crisi di civiltà viste anche le loro resistenze caparbia farsi guidare dalle gerarchie ecclesiastiche
Per questo alla fine si era optato per un opera di preparazione nella tesa per il momento in cui il radicalismo reazionario fosse finito in angolo lasciasse il campo alla domanda
Tanto dico nuova interpretazione indicazione delle vie d'uscita dalla crisi di civiltà borghese quanto d
9  Forum Pubblico / O.P.O.N. Opinione Pubblica Organizzata Nazionale. Persone Attive nel TERRITORIO. (Formazione ancora in Corso). / DA ANNI FA, . . . . Il POLO DEMOCRATICO sarà utile anche ai fuoriusciti. inserito:: Luglio 08, 2025, 05:16:43 pm
Gianni Gavioli

Condiviso con Tutti
Il POLO DEMOCRATICO sarà utile anche ai fuoriusciti.
Le sinistre-fuoriuscite non vanno né rottamate, né buttate a mare, però smettano di creare solo disordine e confusione, si organizzino come pare a loro, tirino pure sassi, come hanno fatto per quasi un secolo, come fanno contro Renzi, come probabilmente faranno domani. Non interessano agli Italiani perché dovrebbero interessare al PD, dopo tutto il danno che gli hanno procurato.
Potremmo lasciarli sulla loro strada che non è la nostra di oggi e men che meno quella di domani.
Però se non parliamo di rientri, di intese, di coalizioni o simili, una soluzione c'è per evitare questo spreco di energie, che diventa manna politica per la destra ... fascisti compresi.
Si può arrivare alla ripresa del rapporto, tra PD e le varie sinistre, soltanto legandola ad un Progetto-Paese per la prossima legislatura e concordando la formazione di un Governo di CentroSinistra, che dovrà realizzarlo.
Renzi e il suo staff, in ogni caso, se vogliono riprendere un rapporto (oggi indebolito e sfilacciato) con gli elettori dovranno, prima delle elezioni politiche, mettere a punto un nuovo contenitore di idee/Progetto che dovrà essere ricco di contenuti consistenti, concreti e credibili. (Quindi non un programmino elettorale tanto per dire e poco per fare).
Siamo convinti che i Poli “viventi”, nella futura politica Italiana, saranno tre.
Da mesi noi consigliamo che uno dei tre Poli sia, appunto, il Polo Democratico di CentroSinistra.
Come procedere.
Realizzata una prima bozza (renziana) del Progetto-Paese, si potrebbero coinvolgere le Sinistre-fuoriuscite convocandole ad un tavolo di lavoro proponendo loro l'adesione al Progetto di Legislatura. Ovviamente precisando che l'eventuale adesione “non” dovrà essere una sterile, masochistica Unione, o Intesa, o Insieme, o Coalizione, ecc.
In questo primo contatto e nei successivi, eventuali, dopo una messa a punto “corale” dell'idea, concretizzeranno la prosecuzione del confronto allo scopo di “caricare” sulle spalle di ogni componente del nuovo Polo, l'onere morale dell’adesione al Progetto-Paese e il conseguente sostegno politico al Governo che dovrà realizzarlo entro la prossima legislatura.
Ogni partito o movimento che aderirà al Progetto sarà responsabilizzato della sua attuazione davanti agli elettori. L’adesione e la formalizzazione davanti agli Italiani (astensionisti compresi) sarà l’argomento forte del CentroSinistra, nella campagna elettorale 2018.
Sin dall'inizio dovrà essere chiaro a tutto il "creato politico" che il Polo Democratico impone ai partiti non di fondersi nel Progetto ma di mantenersi autonomi e indipendenti, nel loro vivere la politica nel quotidiano.
La loro adesione, infatti, richiede esclusivamente l’impegno fattivo a sostenere il Governo del Polo Democratico sino alla realizzazione dell’idea-Progetto.
L’indipendenza dei partiti aderenti, che qui si ribadisce, li obbligherà, nella nuova realtà, di trattare le varie beghe partitiche che emergeranno nel quotidiano (personalismi compresi) come panni sporchi da lavare all'interno del partito stesso.
L’acqua sporca che ne uscirà non dovrà assolutamente “influenzare” il lavoro e la vita del Governo del Polo.
In qualsivoglia modo, o persona, arrivasse a “sporcare” il Governo con azioni deplorevoli (corruzioni e furberie comprese), il responsabile ne pagherà le conseguenze con l'allontanamento dal Polo e dal Governo, immediatamente, fossero anche ministri e/o sottosegretari.

Viene da anni fa …
ggiannig
10  Forum Pubblico / SOCIALESIMO, IL CAMMINO DI DEMOCRAZIE AUTOREVOLI VERSO IL SOCIALISMO di POPOLO. / L'indispensabilità di un impegno dei cattolici per ricostruire la politica ... inserito:: Giugno 28, 2025, 06:16:15 pm

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28 APR 2023
dibattiti
Ripartire da Camaldoli. L'indispensabilità di un impegno grande dei cattolici per ricostruire la politica italiana
DIBATTITO | - Roma - 16:05 Durata: 2 ore 11 min
A cura di Bretema e Simone Sapienza

Organizzatori:
Fondazione Socialismo, Istituto Luigi Sturzo, Mondoperaio

Registrazione video del dibattito dal titolo "Ripartire da Camaldoli. L'indispensabilità di un impegno grande dei cattolici per ricostruire la politica italiana", registrato a Roma venerdì 28 aprile 2023 alle ore 16:05.

Dibattito organizzato da Fondazione Socialismo e Istituto Luigi Sturzo e Mondoperaio.

Sono intervenuti: Nicola Antonetti (presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma), Giuseppe De Rita (presidente della Fondazione Centro Studi Investimenti Sociali), Vincenzo Paglia (presidente Pontificia accademia per la vita, gran cancelliere Pontificio istituto Giovanni Paolo II.), Giuliano Amato (già presidente della Corte Costituzionale), Paolo Pombeni (storico, politologo), Agostino Giovagnoli (ordinario di Storia contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Vincenzo Acquaviva.

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cattolicesimo, Chiesa, Costituente, Costituzione, Cristianesimo, Dc, Democrazia, Diritti Civili, Diritti Sociali, Diritti Umani, Economia, Impresa, Italia, Laicita', Lavoro, Liberalismo, Partito Democratico, Politica, Poverta', Religione, Riforme, Socialismo, Societa', Solidarieta', Storia, Sturzo, Welfare.

La registrazione video di questo dibatto ha una durata di 2 ore e 11 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
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    Interventi(scheda attiva) Trascrizione automatica

    Nicola Antonetti

    presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma
    Presiede e introduce
    16:05 Durata: 18 min 59 sec

    Perché ripartire da Camaldoli
    Giuseppe De Rita

    presidente della Fondazione Centro Studi Investimenti Sociali
    16:23 Durata: 17 min 15 sec

    Il bene che ne venne alla Chiesa di allora e quello che ne potrebbe venire a quella di oggi
    Vincenzo Paglia

    presidente Pontificia accademia per la vita, gran cancelliere Pontificio istituto Giovanni Paolo II.
    16:41 Durata: 18 min 55 sec

    Attualità del disegno costituzionale, figlio di Camaldoli
    Giuliano Amato

    già presidente della Corte Costituzionale
    17:00 Durata: 21 min 30 sec

    Il retroterra di allora e quello di oggi
    Paolo Pombeni

    storico, politologo
    17:21 Durata: 18 min 4 sec
    Nicola Antonetti

    presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma
    17:39 Durata: 2 min 18 sec

    Costruire una nuova comunità politica: i cattolici tra pace e democrazia
    Agostino Giovagnoli

    ordinario di Storia contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
    17:42 Durata: 13 min 21 sec

    Qualche modesto suggerimento pratico
    Vincenzo Acquaviva
    17:55 Durata: 14 min 43 sec
    Nicola Antonetti

    presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma
    Conclusioni
    18:10 Durata: 5 min 59 sec

Nascondi la trascrizione automatica

Con
Può buon pomeriggio a tutti
Ecco grazie grazie per la partecipazione a questa iniziativa
Pongo cioè organizzata insieme dal
Dalla Fondazione socialismo da Mondoperaio dall'istituto da quest'ultimo scorso
Abbiamo già lavorato insieme altre volte quindi questo mi sembra un'altra tappa importante oggi riprendiamo con illustri studiosi un errore non è una riflessione avviata mesi fa
E la cui prosecuzione fu impedito poi dagli accadimenti pan de circa su una questione attuale tra virgolette
Cosa come come lo chiama il sottotitolo della nostra croccantino l'indispensabilità ad un impegno grande dei cattolici
Per ricostruire la politica italiana
Cioè una una riprendiamo un acquisto le sue reali possibilità e sui relativi lui Nitti
Due nuovo impegno dei cattolici Taviani nonché diciamo dei democratici in genere
Per sollevare il Paese dalla difficile situazione in cui vive il nostro sistema democratico
Ci è parso che l'Istituto Sturzo
Abbia il carattere ed atti per un confronto di questo tipo
è un istituto di Studi cattolici come ovvio come ho avuto un suo fondatore Luigi Sturzo ma possente rimane un istituto autonomo
Che afferma la sua identità autonoma affrontando con tutti quelle che paiono alcune questioni più delicate e più delicate del momento
Il confronto dialogo che abbiamo oggi mi pare ardua
Dialoghiamo sulla questione cattolica nel suo versante più propriamente politico quando tutti pressoché tutti hanno presente che l'esperienza politica
Organizzata dei cattolici si è esaurita circa trent'anni fa con la fine della DC
Quindi uno potrebbe dire si affronta siamo fuori tempo si affronta una cosa che già risolta si fa da parte oggi la si fa
Un discorso al massimo di buona filologia
A tutto è cambiato ovviamente dopo la fine della dalla deciderà era iniziato prima insomma la fine della DC
è stato unisce avvenimento Dude un'esperienza più che una fine traumatica ancor più diciamo
Del degli eventi giustizia
Tutto è cambiato per tante ragioni per i cattolici legate anche ad evolversi del magistero della Chiesa
I movimenti ecclesiali svolgono le loro attività pastorali
E caritative e di animazione sociale
I cattolici sono i tre protagonisti di quel terzo settore sociale che è divenuto un fondamento un fondamentale elemento dinamico dove la nostra società
Alcuni importanti comunità religiosa che penso agli amici di Sant'Egidio sviluppo in una straordinaria forma di carità in tutto il mondo
E sono alfieri di progetti di pace tesi a risolvere o almeno a contenere
I tanti conflitti che sono in atto da quello
Ci attraversano da tanto tempo come quello della dell'Ucraina credo più recente del Sudan i tanti altre vi sono che sono sparsi per il mondo perché seguiamo poco ovviamente
Tutto questo diventa
Per questo il cambiamento l'impegno a discutere oggi della questione cattolica
Mi pare abbastanza
Ardito
Rimane scoperta
Infatti rimane scoperta in tutto questa tipologia di di impegno dei cattolici oltre che ovviamente impegni gutturale accademici eccetera eccetera
Rimane scoperta in modo almeno in modo specifico tutto il versante del rapporto ed è una risposta ai tanti elementi di crisi
Che dati da tempo colpiscono il nostro Paese
L'elenco è molto facile re riassumo in due battute
La esaurirsi della funzione d'integrazione di indirizzo politico
Svolto per decenni dai partiti soppiantata o meno che si è tentato di soppiantare in parte da generi che o particolare esperto espressione populistica
La insufficienza e la carenza e mettere in secca fuggono il nostro sistema istituzionale specie il Parlamento ma forma di governo credo che Inter lo Stato
Il ridimensionamento ieri di monsoni amento
Di uno dei diritti Franco fondamentale costituzionale fondamentale diritto al lavoro
Tetto di terza generazione come si in parte in parte soppianta soppiantata almeno nelle immagini che corrono da diritti nuovi diritti che di individuale diretti chiederemmo di prima generazione
Il tutto tutto questo avviene mentre accade un difficile posizionarsi
Del sistema politico italiano di fronte alle catastrofi immani inverso del quale rischiamo di andare incontro da ragazzo catastrofe climatica
Aggirante al grande problema della dell'emigrazione e via discorrendo
Ma cos'è significa fare queste vengo peraltro le cose note a tutti
Certo di fronte a questo evento non si può a vere nessuna nostalgica del passato
Il passato è chiuso eh una storia irripetibilità tante ragioni sia perché sentito quanto nata sia perché Mosca
E c'è invece dall'influente qui è un po'si inserisce il tentativo discorso che abbiamo avviato
Su un piano che non può che essere culturale formativo
Su un piano comune che ci porti in qualche modo a sviluppare e a condividere
Interpretazioni Venter alcune interpretazioni delle tante ragioni politiche non dalla crisi delle crisi che ho appena elencato
è per lei sconosce riconosce la crescente disparità sociale è se possibile sempre su questo piano conoscitivo indicare qualche dare a fornire qualche Inter indicazione risolutiva che abbia senso e il contenuto
Su questa non facile prospettiva di impegno si colloca era il ferimento di questo incontro a Camaldoli
Per partire da Camaldoli come previsto nella locandina in pratica quello straordinario documento
Intitolato Non come Codice
Conosciuto come consumo non era un codice ma che era un indirizzo in direzione importante intitolato per la comunità cristiana principi dell'ordinamento sociale
Elaborato è scritto da un altrettanto storta straordinario gruppi gruppo di intellettuali cattolici avevano maturato ovviamente
Esperienza intellettuale lavorative straordinari anche luogo non minuti accenno solamente il suo dell'esattore del DTT più tutto questo travaglio Sergio pallonetto Polito rinnoverà il veronese
Poi Pasquale Saraceno
La nullità piani l'appiglio leggo nell'UE Capograssi eccetera
Un gruppo di giovani si dicevo
Con a fianco una serie di te oggi abbastanza all'avanguardia nel periodo padre blocco veri
Don Carlo Colombo dovrà cattolica che dopo una lunga maturazione conclusero la stesura del documento nel monastero di carta di di Camaldoli tra il diciotto e il ventiquattro luglio del mille novecentoquaranta
Poche ore dopo
E già in consiglio del fascismo
Non perché no no no no
No non non Ostuni saccheggio dicendo che ci fu un ordine del giorno dal medico al grande però diciamo una casualità interessante poche ore dopo
Approva l'ordine del giorno proposto per Dino Grandi che produsse le dimissioni del Duce cioè di Benito Mussolini
Veramente la situazione in cui maturò codice e abissalmente diversa
Dalla situazione che vediamo oggi
Forse unico indice comune che mi pare di poter trarre e che allora in modo drammatico quel momento vitale si spezzò in due come diceva Benedetto Croce
E
Nei tra quella
Diciamo un qualche analogia tra quella situazione drammatica e l'assetto situazione di oggi che non è drammatica
L'unico elemento demagogica forse si può trovare nel fatto che allora e oggi
Ci troviamo voci si trovarono e ci troviamo in una situazione di grande trasformazione perder l'ottavo attuali
So che allora con la tragedia della guerra in atto si capiva si capiva si intuiva si desiderava che il fascismo se sapessi ha sconfitto
E c'era da riflette la sua condizione per creare un nuovo sistema democratico questa è la dimensione in cui s'molte volte
Oggi invece poiché le declinazioni di questa di questa di questa problematica attuale su una deviazione che sono condensate in quali paradigmi tipo democrazia di contro democrazia di temo che natura delle quali parliamo
Benissimo almeno come tendenza nelle democrazie occidentali
Quello che non sappiamo o non conosciamo
Possiamo eliminare ridurlo ricondurlo al passato e magari studiare meglio ancora come si è fatto se fatta abbastanza come si produsse
Quella quella quel documento importante
C'è una cosa che secondo me posso si può sottolineare molto molto rapidamente cioè sottolineare molto rapidamente che quei giovani questo può essere un indicazione anche per noi soprattutto per il più giovane mi sono da parte nella loro operazione una valutazione cosa valutazioni in parte positiva
Che è una quota devo intellettualità cattolica penso gli economisti di una sacca tolto Francesco Vito Amintore Fanfani ancora coltivavano sulla forza ammonito moralizzatrice del corpo dal corporativismo
Perché il corporativismo era l'unico strumento quello italiano dovesse avanzare hanno per spagnolo che
Prometteva di comprimari o annullare quindi nuovismo
Proprietario
E la totale a concernente totale subalternità dei l'avvocato
In alternativa credo che ci si può nemmeno viene fuori esperienze di alcuni di questi giovani soprattutto pallonetto Saraceno e Taviani
Cioè di
Che il problema non era quello di porsi di fronte a tutte al diritto universale dal lavoro
Ma di superare la questione guiderà alle tre virgola tra virgolette che limitava l'intervento è giusta
Richiamando per lo Stato un'identità funzione sia nella ricerca di nuovi tipi di intervento interventi mai pervasivi
Sia nelle soluzioni e nel sostegno alle imprese industriale con finalità pubbliche
Però netto lavorava spalla a spalla con Donato Menichella quarantatré addirittura gli chiese un giovanissimo di subentrare direzione generale devo dire devo dire questo
Una situazione che viene ben descritta mi avvio subito ha concluso non preoccupante davano il quale ricordava un articolo tre del quarantatré
Che se l'economia pubblica a come obiettivo quello di realizzare una maggior giustizia sociale bisognava sottolineare la divergenza dalle posizioni eternamente
Estremamente individualistica marchigiano davanti che l'incremento della pubblica fiducia nell'azione dello Stato non poteva mai andare a detrimento
Dell'autonoma responsabilità dell'individuo e dove il Paese quindi teniamo no fermi i due cardini diciamo del moderno democratico occidentale diciamo anche del modello capitalistico e occidentale
Ancora Pezzullo
Al corrente che vanta solo una funzione sussidiaria
Devo istituzione dei poteri pubblici ci si riferiva allo Stato
E al diritto per la regolazione e la difesa delle azioni trasforma Trinci che naturalmente la società proponi indicato elabora
Fissati quindi prendono prerogative e lui mi
Ne aveva organizzazione razionalizzazione della società
Dell'azione giuridica
E se voi citate forme di controllo dell'autorità pubbliche da parte dei cittadini si stigmatizza una questo è molto importante secondo me
La concezione assolutistica e della sovranità cito dalla banda del Codice quelle relative al potere in tutta sia dello Stato che del corpo sociale
Ti comprimevano la libertà intellettuale potevano sostenere i rischi di una nuova tirannia quella terra mia permettetemi di sottolineare che come scrisse il crimine codici quella tirannia che in qualsiasi tipo di regime
Non è altro che la politica perché sopraffatti Vieri
Sopraffatto due sottolinea qui c'è un'impronta Capograssi accumulo scioperi
Quindi questa diciamo anche grandissimi lui poi ce l'hanno ripreso mentre da chi chi mi seguirà
Quindi
Quello che si immagino circospetto era l'idea di una democrazia che nasceva si profilava
Si muoveva fermenta ma dal basso non per mantenere
Lo status quo ma per determinare nuove Santi azione nuove conduzione
E anche uno di una forma di Stato capace di assumere le istanze
Della società Edi razionalizzarlo sul piano giuridico
Io credo che questi due indicazioni rimangono né lavoro diciamo
Universalità assolutamente necessarie per una riflessione anche per oggi
Io ho finito vi ringrazio adesso prima di passare la parola a Giuliano Amato Montebello altre Berlusconi Fusco siete tanti escluso
Vicende
Si è un'arma coesione lunga è inserito devo venti fuori dove generano
Mondo peggiore questa lettera che il cardinale zuppi presidente da conferenze esplica episcopale italiana ha inviato al senatore Gennaro Acquaviva che qui seduto in occasione di questo convegno convegno ripartire da Camaldoli
Caro Gennaro
Desidero dire grazie a te e agli altri relatori dell'incontro di oggi perché so quanto nasca dalla sempre giovanile passione di amore politico ancora più intensa confrontandosi con le domande del presente
Ho usato un'espressione di papa Francesco contenuto nella grande visione di fratello di tutti amore politico
Non basta suggerire alcuni comportamenti
Perché occorre che questi diventino scelte visione etica politica soluzioni sono sicuro che la riflessione che porterete avanti questa sera insieme agli altri
Alcuni pezzi da novanta non smettono di orientare animata niente voleva dire mai vedi accolto ottobre all'esterno ma io l'altra cancellate siamo un po'di concorrenza via no beh
Alcuni pezzi è non smettono di cercare di capire e di indicare a tutti il parroco scelte più efficace
Ci aiuterà a ricostruire orientare animare la politica del nostro Paese
Il vostro neghiamo ripartendo da Camaldoli ci ricorda che stiamo vivendo un periodo di ricostruzione dopo l'immagine del Covent della pandemia della guerra
Che richiedono buoni militanti consapevole capaci di operare per il bene comune grazie e cordiali saluti
Questo Mons
Allora adesso
Due
No grazie dell'iter dell'Inter si si
Si è omonimo dice schietto acqua getta acqua
Non inventa ci aspetta
Risente
Perché tornare a Kamasutra
Uno come me che hanno lavorato a lungo con Saraceno comma nove parte con Ferrari Aggradi ha ucciso
Tornare a Camaldoli significa tornare a un clima di cultura un clima di
Programmazione ancor prima di futuro
Che certamente si era in queste persone
Nessuno di noi ha conosciuto personalmente baronetto perché a marzo del quarantacinque vedi non aveva però il clima il modo di vivere nel modo stesso in cui gli stessi Montini anni dopo corti parlo
Mio fratello del Papa sia dell'introito hanno interpretato Camaldoli era tutto un società che diventava per far una società che cresceva su se stessa non una società che veniva disegnata dall'altro magari del fascismo magari dalla dottrina sociale della Chiesa ma una società che cresceva su se stessa
Questo è stato il punto cruciale insomma
Poi
Ma possiamo averne altri
Però quando baronetto nel nel quarantacinque spiega com'era avvenuto questa
Questa convergenza di ieri qui dieci quindici persone in pieno fascismo anzi in piena caduta del fascismo Parlamento diceva la frase che rimarca metri sempre cresciuto molto
Non ne abbiamo in questo gruppo non abbiamo ammirato a fare grandi cooperazione dei definizione degli studiosi e riforme apodittiche di una dottrina definita ma abbiamo mirato ad approfondire i complessi problemi che presenta la società moderna
E ad offrire al lettore all'uomo d'azione gli elementi vero in tempo per orientamento sicuro al tempo stesso adatto alla contingente concretezza della fase storica politica che attraversiamo
Questa frase finestra
Ex è scritto avevamo da un gruppo che faceva parte del
Dell'eccellenza della dimensione culturale cattolica è scritta da persone tipo Saraceno tipo tormento che facevano parte dell'eccellenza dell'economia locale dell'economia italiana tutte e due vicini
A a a ai al grande giro dell'Illiria durante il giro di volo debbano a ripiena docet
Eppure
Il gruppo non c'è ispirato a definire un programma a definire decide leggi assoluti delle verità assolute come dice come diceva Parlamento nella presentazione del nel testo proprio nel nel quarantacinque si è dedicata a capire riesce a capire
Come orientarsi Tino a sinistra come a destra
Naturalmente lo sforzo di Camaldoli
Fu quello di arrivare a costringere coloro che avevano maggiori sicurezze al confrontarsi con questo tipo di cristianità
Che si apriva al mondo che ci abito al mondo che dava ai singoli
Il personaggi che vivono nel mondo dava degli orientamenti per capire ogni dava Atene verità apodittiche da applicare
Questa naturalmente per la cultura cattolica italiana di quel periodo è stato un
Un traguardo ombra notevolissimo
In braccio notevolissimo perché su questo si punta sostanzialmente una parte di formazione del partito cattolico nel quarantacinque quarantasei successiva che molto spesso è stato dimenticato
Perché la Democrazia Cristiana Ennahda in maniera concorso la strana con Indie sulle crisi interne ed esterne ma è nata in un periodo in cui
Il fronteggiamento della società di inserirsi nella società era un elemento fondamentale
Non guidarla dall'altro non guidarlo dalla dottrina sociale della Chiesa ottava all'economia corporativa da qualsiasi ha capito una cosa ma vivere dal di dentro per va be'questo è non è stato facile
Tant'è vero che c'è stato qualcuno che ha disconosciuto
Quel tipo di entrata della cattolicità nella realtà quotidiana nella realtà nell'economia moderna
Lo stesso scopo ha detto che è è stata un'eccezione una aspirazione di Chris di nuovo cristianità che è andata perduta
Come si
Facendo seguito
Ad altri discorsi per esempio di baci Bozzo ottimi
No dell'OSCE quell'apertura al mondo sia stato un fatto negativo per alcuni lo è stata
Era la fine della cristianità come corpo collettivo come corpo di di sicuro come corso di sicurezza verso tutte come cultura tutto sommato chiuse in se stesse
Mentre abbiamo poi pacata dicono
Del Noce sosteneva che alla fine noi avremmo pagato questa
Questa sta
Tradimento della cristianità come entità palpabile precisa autoreferente auto decisioni
E che il comma vorremmo porre proprio Madama con la rottura della secolarizzazione ma in particolare con la moltiplicazione nell'egoismo individuale del soggettivismo etico
Il problema era
Che la rottura degli schemi precedenti delle sicurezze precedenti
Chi doveva fare un partito era che che per un parking perché giocano per l'idea assolutamente necessario per respirare che una società poi alla fine invece questa rottura con gli schemi precedenti è diventata prigionia
Dell'individualismo individuale del soggettivismo e violento quello che abbiamo oggi
E rimontare oggi dal soggettivismo etico a un'eventuale
Bene Comune la cui i romeni Camaldoli partivano ma per dire guardate che il Veneto come lo si fa impastando le mani nella società hanno praticando la dall'esterno oggi ritornare al bene comune è una fatica boia in parte perché nessuno ci crede magari ma in parte perché è difficile predicare bene comune all'interno di una società che chiede sostanzialmente solo soggettività soggetti interreligiosa soggettività economica soggettività coltura soggettività morale
è questo e poi il punto cruciale
Il punto cruciale che però non
Non può essere eluso dicendo
è stata una un passaggio particolare fallito per certi versi cristianesimo dei Tyrant anima dal di dentro di una società complessa no invece è diventata hobby personale coscienza personale dei singoli e non
Società dello complessivo di come di di comune sentire
Questo nella bisogna ricordare che nella formazione da parte del re ma preferisce questo è stato un elemento drammatica
L'evento drammatico perché Ricci la formazione diceva guarda è stata fatta deve essere Gennaro fra Hruska studiato meglio di me è stata fatta su due strade
La strada che potremmo attribuire
A Pio dodicesimo
è una strada che potremo attribuire al ammonti qui siamo in piena cultura Montaigne
Ma se in tutta la cultura cattolica per loro un modo di fare il partito di fare qualche cosa di organizzata che fa veniva concepita in maniera diversa
Il giudice si pronunci non volevano partito
Ha la parola rurale affida Montinaro non vuole partito strutturale
Nel dodicesimo pensarono a un partito di movimento
Ricordiamoci è stato il grande palazzo romano dei dedursi da due presidenti
Il partito ed io attuata i coltivatori diretti in metà del Paese immediata Rita oppure stratosferici intorno qua a Padova capace lei il partito i maestri cattolici
Gennaro Acquaviva ricordati ricorderà bene verrà dottoressa
Come si chiama
Valore la quale fui chiamata da proprietario dodicesimo cinque giorni dopo la liberazione di Roma fu chiamata la Val Varone maestro elementare e Carlo Carretto maestro elementare e il Papa ieri S qui ci sono qui è una busta con un po'di soldi
Nel cortile trovarvi una Cinquecento da domani mattina voi girata del mezzogiorno e in tutte le province meridionali infatti una sezione maestri cattolici
Perché la cultura nel venti meridionali e passa attraverso il firma essere cattolici
E chi conosce il potere democristiano sa quanto è stata importante
I maestri cattolici anche in termini di potere pronto verso aprile
Ecco dall'altra parte invece c'era i vecchi popolare che si riconoscevano Tremonti che si riconosceva il nuovo dura politica più precisa che invece preparavano il nuovo attrito
Se andate a leggere ti ricordi di
Erano sei cilindri Adriano ossicini ricorda il giorno incontra per strada il vecchio Spataro
E di e stabilisce Mazzocca Sky fasce dice stai facendo i cattolici comunisti cristiano sociale file movimentista no torna con noi tu sei figlia di un deputato
Precedente deputato popolare torna con noi ritorneremo a fare del Partito popolare e sì c'è un gruppo che sta intorno a De Gasperi che sta preparando azienda ho compiuto con un sorriso
Questo nel Giannelli novembre del quarantuno cioè su tre quattr'anni prima dalla fine del fascismo la preparazione del partito
è stata una cosa faticosa faticosa nei tempi faticosa nei riferimenti culturale i movimenti di al dodicesimo il partito organizzato Ko con un manager con due manager Saraceno
Ettaro Rizzo che venivano dal direi che avevano che addirittura uno era vicedirettore generale riesce pratica che derivano da una cultura massonica perché venivano utilizzati dal ceppo bene ad uscirne induce e trombone
Si sono organizzati e hanno fatto collegamento fra di loro e hanno creato in un parcheggio con tutti i suoi oggi pensiamo che ci siano le condizioni per far
Senza un minimo di riflessione sul passato senza la minima dei pensionati Ilire Ermanno voi siamo ancora in grado di interpretare i nuovi mezzi
Mai si in ordine di tempo non parlo dei coltivatori diretti o dei maestri cattolici del già archeologia culturale e sociale ma anche i movimenti più strane non c'è non c'è
Abbiamo anzi la paura di allontanarsi da quella cultura del movimento di base che purezza alla forte nella Democrazia cristiana
Ha paura vera
Quanta gente logistico tenta di riuscì di uscire dal partito democratico perché sta diventando un partito radicale di massa
Perché il radicale è un tentativo di a vere
Un'identità sempre più spinta ma sempre meno legata alla realtà sempre più legata allo slogan sempre più immediata all'opinione
L'opinione via Luigi Petteni dell'opinione della libertà individuale cioè siamo addirittura in una fase di allontanamento dalle origini ricavato
Non una frase
Riescono a rotazione
E questa è il punto essenziale
Il punto essenziale se noi vogliamo ripartire non per fare un partito nessuno di noi perché all'estero
Io ci faceva il fabbro quindi non c'è un problema magro non ci sono ambiziosi progetti
Ma se vogliamo riflettere sul fatto se c'è
Il problema di a vere un forza organizza
E a mio avviso cioè diciamo forse organizzata non per fare movimento per faremo partire ma per dare senza che interrotto che la cultura cattolica interpreta una società ordinata una società in cui bene collettivo sta dietro l'angolo non si vede ma c'è in cui l'ordine pubblico non è legata alla pubblica sicurezza contro il grande mare negavano ha una concezione del vivere insieme cioè senza ritorno ostruire i meccanismi fondanti
Dire me ne vado al centro vi faccio gli amatori sarebbe una follia
Alcuni invece cercano di far ma
Arrivato al centro Elsa possano all'ANCI entro oggi significa avere delle difficoltà tecniche rispetto al quarantacinque
Quarantacinque povera il movimento dei dipendenti la struttura organizzata nella burocrazia statale della burocrazia delle partecipazioni statali a c'era lei Charlie i grandi trofei Cerri i ricercatori e c'era lei perché tutto sommato poi c'era stato un grande
Ma suona male il capo di cenere allora che era uno dei beneficiari più anziani cioè giostrare intorno al grande masso mezza nazionale
La vittoria di tutti
Gli uomini e le donne la signora Rosa cioè cercare
E quindi Tosini giocarsi tutte cose rivela emerge invece usciva dal centro vissute gioco
Gioco su un'aspirazione arbitrale una cosa che già s'è già andato per è già in atti sì è già esaurita perché all'epoca era la liberazione dalle grandi verità per ridare spazio ai singoli esercenti oggi sarebbe non si capisce bene
La ricerca di un soggetto nuovo che non ha
Voglio insomma il meccanismo che io cerco di sempre significa
Quello che hanno assoggettabilità a
Dice Jackie si formano se c'è un soggetto facoltà se la gente ci crede se invece gli orrendi a se stesso come soggetto non si forma società internet soggette interne si si forma a metà strada fra venditori e suo personale e il bene comune dichiarato per tutti
Oggi noi abbiamo visto produttrice detenzione intermedi dei soggetti oggi riproporre un'alimentazione soggetto intermedio puramente politica a milanese è la cosa più difficile perché significa non significa ci rinuncia
Sappiamo che è molto più faticoso di quanto siano state per inosservata
Dunque grazie grazie dell'iter per questo
Bello inquadramento fattori di memoria e di riflessione
Adesso passo la parola direttamente a monsignor Panda Vincenzo Paglia gentile concessione Presidente Amato
Ebbene
Noi siamo gratis chimico ai pezzi da novanta con ancora oggi noi anche siamo ormai di pezzi avanzati dunque grazie dell'invito e io non possono partire dalla guerra in Ucraina anche perché stiamo rischiando la catastrofe
E l'Europa non può dire io non c'entro come purtroppo di fatto per certi versi può apparire anzi se dovessimo recitare il confiteor comune oltre dieci al peccato in pensieri parole opere e commissioni
Io in questo caso parleremo molto di emozione
L'omissione
Di aver dimenticato meglio non voluto aiutare la perestrojka di Gorbaciov oggi di aziende parte da quelli diniego della Thatcher e di Reagan di aiutare Gorbaciov il quale aveva intuito il fallimento di tutto l'operazione sovietica
L'economia era una totale disastro e io ricordo avuto qualche rapporto con lui quando mi disse dopo il diniego della appunto della Thatcher per lui è finita
In realtà tutti hanno sperato dopo l'ottantanove che il mondo cambiasse
Non che la storia fosse finita ma che ci alias
Bastarono tre anni
Perché in quei tre anni accaddero cose notevoli
Accadde gli accordi di Oslo tra palestinesi
E Bray
Fini l'apartheid in Sudafrica
Ci furono gli accordi Mozambico
Nel novantadue fine novantuno in realtà la catastrofe inizia le guerre balcaniche
Che dovranno quanto le due guerre mondiali con quella che poi io chiamerei la balcanizzazione del mondo
Ci si cominciò ad abituare ad ammazzarsi tra nemici tra parenti dando spazio ad una violenza internazionalista o anche il PRI litigiosa con il fondamentalismo islamico
E io credo che questo sia importante tenerlo presente proprio per il parallelismo con la guerra in Ucraina
Che in fondo fa da catalizzatore a quanto è accaduto in questi decenni precedenti i conflitti armati si moltiplicano
E la famosa terza guerra mondiale a pezzi di cui parla papa Francesco che però ora
Sta prendendo via via i pezzi saldarsi tra loro si parla persino di nucleare
La quasi dimenticato
Il rischio di una spirale di violenza e aggravato dalla convinzione comune che solo le armi portano alla soluzione delle contese
E pensare che più dodici nel messaggio del Natale del quarantuno sono rimasto sorpreso nel leggere e scrivere
Nel campo di un nuovo ordinamento fondato sui principi morali non vi è posto una volta eliminati i più pericolosi focolai di conflitti armati
Per una guerra totale né per una sfrenata corsa agli armamenti
Non si deve permettere che la sciagura di una guerra mondiale con le sue rovine economiche sociali e le sue aberrazione per due frazioni umorali
Si rovesci per la terza volta sopra l'umanità
è piuttosto singolare che già più dodici parlava di una terza guerra mondiale a rischio
L'istituto nazione internazionale di pace per il di Stoccolma
Dice che nel due mila ventidue la spesa militare è aumentata di centoventisette miliardi rispetto al due mila ventuno
E continua a crescere
Dimori dopo quello crollato nessuna nati costruiti altri ottanta per quasi cinquanta chilometri l'equivalente dalla circonferenza dalla terra
Alla fine del ventidue sui confini europei si contavano
Due mila e quarantotto chilometri di barriere
Nel quattordici cene non solo trecentoquindici e nel due mila nessuna tutto ciò pone in evidenza un problema a mio avviso
Ciascuno è come ripiegato sui propri interessi
Ciascun individuo ma spesso ciascun Rocca ciascun quartiere ciascuna città ciascuno Stato ciascuna nazione e anche gruppi di nazione
Noi chi vada Giove le diceva l'uomo soffre soprattutto per mancanza di visione
Ecco io direi che è crollato non solo il muro di Berlino è crollato il Noemi
La coscienza di un noi
Quella coscienza che forse ci siamo
L'abbiamo sentita solo quando l'uomo andò sulla luna
Allora ci sentimmo tutti
Del pianeta come una sulla realtà
Perché io credo che quando parliamo di cambiamento d'epoca
Noi dovremmo riflettere con maggiore attenzione che il cambiamento delle prove vuol dire che per la prima volta nella storia dell'umanità dal quarantacinque in poi neo possiamo alto distruggerci totalmente con il nucleare
Con la crisi ecologica ma il club di Roma già nel cinquantaquattro ce l'aveva detto e dura con le nuove tecnologie emergenti e convergenti noi possiamo manipolare l'uomo fino in fondo uno scienziato giapponesi sicuro che si è creato un comune suo che non manda volta al posto suo lui ha osato dire noi siamo l'ultima generazione organica la prossima sarà all'inizio su una specie di genio universale
Io credo che oggi abbiamo bisogno
Di un nome
Un vecchio
C'è bisogno cioè di un resto
Che abbia una visione una passione universale
Ed io per certi versi corro
A papa Francesco che con le due incivile che l'ha votato sì sul creato e fraterno tutti su quelli che la che lo abitano offre una visione di cui abbiamo bisogno noi noi plurale è un nuovo quindi è un mosso da passioni forti che osano sognare e vivere già da oggi
Il domani anche in Italia
Il tempo che stiamo vivendo è un tempo opportuno un momento in cui rigenerare la storia per andare oltre il convegno
Ripartire da Camaldoli per certi versi direi anche di sì ma si diceva prima il mondo è cambiato abissalmente
Però alla passione deve essere quella
Allora fu possibile scrivere tra uomini e donne di culture fedi diverse
Noi ci diamo anche scomunicati con i comunisti e è che siamo andati a Porta a Porta
Eppure
Quegli uomini di fedi e culture diverse scrissero una Costituzione votata da tutti
E quella Costituzione nasceva dal desiderio di ricostruire dalle macerie della guerra un Paese che fosse per tutti non per i cattolici o per i comunisti o per i liberali ma per tutti e allora qui certo quei momenti al di là del Codice di Camaldoli Cineporto
Vero un momento Sorgi Ivo
Certamente singolare apprendere che pallonetto scrive una parte del messaggio di più dodici a Natale
Con l'appoggio di Montini e l'aiuto di De Gasperi
Due bei volumi che De Rita scorso di banchetti gli anni della prepolitica quarantuno quarantacinque con il sottotitolo l'impegno congiunto di Sergio parametro Alcide De Gasperi
Per la concezione alla costruzione delle fondamenta della Nuova Democrazia cristiana della nuova forza politica e dei cattolici italiani stanno a dire che c'è bisogno di ritornare a pensare
Di riporre di ritornare di costruire un noi e non solo tra i cattolici
Le divisioni purtroppo non ci sono ed è questa l'urgenza che io credo debba essere acquisiti a tutti anche perché
Le crisi delle democrazie avanzate sono tutti sotto gli occhi di tutti
E fu più dodici a parlare della Scelta democratica come la scelta più vicina anche alla dottrina della Chiesa cattolica
E non basta ovviamente parliamo di democrazia dure si rafforzano le tentazioni degli imperi continuare a dire che la guerra non può finire perché Putin vuole tornare all'Impero è ovvio ma perché ci si impiccò ciò vuol fare
Erdogan al limite cosa vuol fare ecco perché il problema è un altro
Il problema ricostruire una visione universale e non a caso Camaldoli ma anche altri documenti che uscirono ripartirono tutti dall'idea dell'Europa
E dall'idea universale e poi la ricostruzione del Paese perché io credo che questa prospettiva richieda da parte nostra un grande bisogno di visioni
Che siano visioni universali proprio perché oggi non è possibile ripensare il nostro Paese senza scriverlo nel contesto europeo ed universale
Ecco perché allora il termine speranza non ci sono buoni sentimenti e qualche idea
Il termine speranza significa ricostruire una società del noi rispetta una sorta di monoteismo dell'invio
Che è diventata la religione che tutti pratichiamo e siamo tutti rigorosamente monoteistica
Io punto
E accanto a questo si può dire anche come scrive stai l'unico ecco perché l'urgenza di ricostruire questa dimensione
Del noi credo debba vederci tutti in una prospettiva vero generativa come furono quegli anni
Dell'immediato dopo o durante la guerra che permisero di ricostruire e descrivere anche alla costituzione successivamente
Papa Francesco il primo Papa
Dopo piogge dopo Paolo sesto che non è italiano
E venuto dopo una chiesa
Che ha visto un Papa dimettersi come mai era accaduto nella storia gli altri si dimisero per altri motivi
E papa Francesco
Vuole che la Chiesa italiana qui con Gennaro Cennamo qualche tensione
Vuole che la Chiesa italiana si ricostruisca in una visione universale
Non è che non bada ai cattolici italiani
Vuole che i cattolici italiani
Pulcino con una sensazione una direzione
Di università ecco perché la prima posturale che tutti dobbiamo avere quella della responsabilità davanti a Dio di tutta la storia del nostro pianeta
è la procedura di Abramo il quale di fronte alla decisione di Dio di distruggere Sodoma corrotta
Lui si mise davanti da solo e disse ma davvero tu voi far morire tutti
Papa Francesco il ventisette marzo del venti a piazza San Pietro
è questa oggi la postura che la Chiesa chiede cattolici
Dobbiamo avere per la responsabilità della polis oggi politica può essere solo scritta con la lettera maiuscola altrimenti autoreferenzialità
E questo è congeniale al cattolicissimo nel retail Vacca G. scriveva
Ci si rimprovera d'essere individualisti anche nostro malgrado a causa della nostra fede quando in realtà il cattolicesimo essenzialmente sociale
Il cattolicesimo oggi o alla responsabilità del mondo intero o non ha ragione di esistere basta parlare di minoranza
Perché vuol dire non comprendere che noi siamo essenzialmente per i molti
Gesù i discepoli alla folla
Noi siamo per la folla non per i discepoli
Ecco questo a me pare che sia il nodo da cogliere anche nella prospettiva di di papa Francesco che io ricordo ancora che quando il pollice litanie vollero andare a trovarla ricevette alle sei di mattina
A San Pietro ora non perché ce l'avesse con loro ma perché
Lui nella fratelli tutti al paragrafo settantuno farla della necessità della politica
Ma che si liberi dal giogo dei poteri forti dell'economia e questo a sua volta a liberarsi dal mito efficienti sta dal momento che l'efficienza non è l'unico valore
E tanto meno il valore più alto per il consorzio umano
L'efficienza ovviamente è importante ma credo che in questi anni in questo tempio urgente
Che non c'è un piano prepolitico ma non solo quello del volontariato sul piano della cultura io qui che vedo la sfida più grande che dobbiamo affrontare la cultura
Della convivenza mondiale
Tra Stati e persone diverse non uguali
E questa difficile senza una politica culturale
Che stia appunto alla base del bene comune
In questo contesto ora c'è bisogno e qui da una mano Gennaro di mille Acquaviva
Gennaro
Di mille istituti Sturzo
Di mille luoghi per riflettere su questi temi è questa l'urgenza d'urgenza e io credo
E mi permetto di citare qui anche Giuliano Amato per qualche fatica che stiamo facendo insieme che questa era anche l'intuizione di Papa Benedetto con upper class
In una società diversa e nuova c'è bisogno di di allearci di riflettere in maniera ampia
Non solo Fede e ragione
E dibattere in una in una come dire in uno stesso nome oggi fede e ragione
Deborah era la responsabilità di difendere un romano
Che sta fuori e che rischia di essere distrutto distorto o peggio disperata disperante ecco perché io credo qui l'amico De Rita
Dicevo qualche anno qualche messo insomma
In buona sostanza del mondo cattolico italiano sia auto inflitto nell'ultimo trentennio una duplice avvilente illusione
Quella di poter essere ingerito che entrò nella pasta dei partiti dei vari partiti perché ho intenzione né almeno in parte i programmi e quello di poter esercitare con successo
Il potere come influenza prescindendo dal potere come potenza davvero più illusioni
Presenti dovunque mai rilevanti dappertutto che io credo che noi abbiamo il compito di realizzare delle realtà nella storia
Che possono incidere e cambiare già da oggi in maniera politica la situazione quando si parla di Sant'Egidio che va questa è una scelta politica
Nella scelta semplicemente di volontariato
Mi permetto di a uscite di auto citarmi l'impegno di aver prodotto dopo due anni un disegno di legge delega approvato dal Parlamento senza nessun voto contrario la scelte nella la conseguenza politica di una visione che diventa storia che diventa carne che diventa cultura in un'assenza totale di cultura di un nuovo popolo come quello di anziani che è avvenuto
Quattordici mila persone in Italia che non hanno pensione politico né con organo e sociale culturale e neppure esplosione neppure sanitario
Perché io credo che noi dovremmo allenarci in questa prospettiva lasciando la come dire
La la la triste pensiero della minoranza Pertini che in realtà la cultura che noi vogliamo mettere in atto è già a maggioranza
Grazie
Per questo discorso illuminante appassionato
Se potremmo limiti in cui potremo cercheremo di tener fede a questa criminali inizializzo tutti assieme ovviamente ora do la parola al presidente Amato che è stato paziente è stato spostato due volte queste già tra i tanti va bene no spostato una volta caso Vincenzo De Maspes Casorezzo Beppe era già davanti a me
Ma io o o da otteneva evince Ciani
Tra l'altro mi scuso con voi perché il faro esattamente come Luigi ci vuole quando avrò finito
Io sarò il ritardo grazie a lui ma dovevo scappare
Ecco ho ho voluto d'accordo con Gennaro Acquaviva intitolare questo mio intervento allora attualità del disegno costituzionale il figlio di Camaldoli che ha un significato ve lo dico in poche parole sostanzioso
Il in un momento nel quale coloro che sono consapevoli i grandi cambiamenti intervenuti dal tempo immediatamente post costituzionale ad oggi
Nella nostra società
Quelli io quei ciascuno dal suolo
Quelle identità furioso segni in cui ha scritto recentemente bravo nostro collega Fulvio cortese
La sensazione che il disegno costituzionale sia saltato che non valga più davanti ad una realtà come questa che non abbia la cornice in cui collocarla in realtà un po'questo può sembrare vero questo superamento di un assetto costituzionale che aveva identificato come per obiettivi irrinunciabili dell'individuo e della persona
Alcune libertà che sono quelle enunciate espressamente agli articoli tredici e seguenti della Costituzione
E che per alcuni anni nel difetti ha visto l'affermarsi di queste libertà
Di contro ai limiti complessivi che essi avevano avuto soprattutto dalla legislazione parere pubblicata dalla legislazione fascista e così noi abbiamo avuto l'espansione della libertà personale
Affidata ai giudici e non più ai prefetti abbiamo avuto la libertà delle comunicazioni abbiamo avuto la libertà di pensiero che la libertà di stampa l'abolizione delle censure
Abbiamo avuto l'affermazione sia pure attuali a pezzi e a bocconi
Dei diritti che si realizzano no né in quanto veniamo lasciati liberi di fare quello che vogliamo ma in quanto riceviamo quello che ci spetta quindi i diritti sociali per primi i diritti alla formazione alla scuola
Siamo arrivati poi al diritto alla salute che si è espresso in un sistema sanitario ecco tutto questo
è sembrato l'attuazione del disegno costituzionale tarda indiscutibilmente Stato
Sono successi
Ottima idea
Sono successi negli ultimi decenni però dei fatti
Talmente sconvolgenti che hanno portato ciascuno gli individui a domandarsi a domandare essi l'area dei loro diritti davvero finiva acqua
Insomma noi chiamiamo questa la individualizzazione delle vite che per mille ragioni è intervenuta
La fine della grande famiglia contadina il piccolo nucleo familiare nella vita urbana
La fine della grande impresa Taylor Istica eccone migliaia e migliaia di addetti
E le piccole unità ad alto valore aggiunto e a poco personale il passaggio dalle mansioni in tutta Bley alle mansioni in camice bianco
Ed fenomeno che accade in tutti
Il mondo e che porta a
A proprio a rendere più lei non comunitari Meredith non c'è più neanche la grande famiglia a volte la stessa famiglia composta da tre quattro persone
Non esiste più come nucleo vitale ma ciascuna di queste persone incontra gli altri quando si alza la mattina o quando va a letto la sera
Le tecnologie che cambiano
Che ha ha cambiano anche il nostro modo di comunicare
Che ci rendono soli anche quando comunichiamo con gli altri perché lo facciamo attraverso questi attrezzi e non attraverso il il il colloquio
Le tecnologie che
Creano anche delle potenzialità che un tempo non avevamo
Ci tengono vivi quando cento anni fa saremmo già defunti consentendoci di respirare non attraverso i nostri polmoni ma attraverso macchine
Che pompano l'aria per noi
Qui abbiamo visto in questi giorni è un bambino in attesa di trapianto cardiaco quand'ero bambino io trapianto cardiaco era una locuzione che non esisteva
Che in attesa di trapianto cammina in ospedale portando sopra a rotelle una macchina che è il suo cuore
Che pulsa fuori di lui ma che alimenta la sua circolazione sanguigna
Tutto questo messo insieme età faccio molto breve ma parlo a persone che come me
Ha cambiato completamente le aspettative
A me non basta
Poter morire secondo molti il più tardi possibile
No
Io voglio decidere di morire quando io decide di morire
Nasce tutta una nuova tematiche
Che poi fa capo il suicidio assistito e l'eutanasia
Ascoltavo ieri sera una conversazione che c'era in un podcast del New York Times tra una psichiatra
Americana è uno psichiatra olandese sul fatto che il Canada si accinge a da mettere il suicidio assistito penalmente immune del malato di mente
Prassi che esiste già in Olanda
Il è la prima domanda ma il consenso consapevole a che punto a acqua tipo tutti disturbo mentale può essere collegato dei quel tipo non lontani
Posso decidere di
Far nascere figli il quando e il come Abbondio
Al di là dei processi naturali che portano tutto questo
Posso
Sposare chi credo
Posso cambiare identità sessuale tutte cose che hanno quasi sempre un fondamento
Ma
Sono miei diritti
Ecco tra le evoluzioni che sono intervenute è intervenuta anche l'evoluzione del diritto
Di cui noi stessi italiani siamo partecipi
Che ha portato alla trasformazione di contenitori precedenti
La privacy
Era nata come diritto a non rendere noto a terzi ciò che intercorre per nostra volontà tra noi due questa era la privacy
Poi negli anni Sessanta parte negli Stati Uniti e in questa storia
Per privacy si comincia di intendere il mio diritto a nona vere interferenze di terzi nelle mie decisioni private
Noi ci ritroviamo casualmente direi nella convenzione dei diritti umani europea del mille novecentocinquanta articolo otto i giuristi lo conoscono più o meno questa formula
Che gli Stati firmatari non faranno interferenze ingiustificate nella vita privata in questo viene caricato del dei nuovi significati della privacy e allora
Si fa in giudizio si va nelle corti perché qualunque desiderio che io ho e che un ostacolo Esterna mi impedisce di realizzare sia considerato come diritto
Ecco qui dentro di potrà colpire il fatto che è la cultura laica e in genere quella che si fa poi promotrice dell'allargamento senza confini dei diritti
E che fa quindi di questi contenitori dei pozzi di San Patrizio dai quali si estraggono novità le più diverse
Nella nostra Costituzione fin dall'origine c'è l'articolo due che riconosce i diritti inviolabili della persona a quel tempo la cultura laica si affrettò a dire
Sono solo i diritti espressamente enunciati dalla stessa Costituzione negli articoli successivi nel timore
Che la cultura cattolica e stress dall'articolo due diritti virgolette naturali
Che erano proprie del del suo bagaglio culturale che potevano non essere condivise
Ora
C'è stato questo fiume
Ora naturalmente questo come tutti i fiumi c'ha sempre per l'acqua buona dell'acqua cattiva fatto sta che deve che si è posto il problema amata esserci un limite ma non è possibile che esistano solo individui con i loro desideri ma quant'è che si incontrò che ci si scontra con visioni comuni
Con il bene comune di cui parlava prima Beppe con l'una idea di società che anche un'idea di società può essere il bene comune
Contro la quale certi desideri trasformati in diritti da soddisfare su un piano puramente individuale possono portare dei dei guasti dei danni
è una domanda che è venuta crescendo
E che poi appunto alla base del famoso dialogo Ratzinger Habermas del due mila quattro
Che aveva esattamente questo tema qui stiamo scivolando verso società
Nelle quali l'etica diventa un giocattolo dei singoli ciascun singolo con la sua etica
There che ogni etica esterna diventa un finisco una interferenza nella mia vita privata nella mia autodeterminazione
La società scompare a quel punto e quindi è interesse di tutti
Per l'esistenza stessa della società trovare la piattaforma comune
Tornare a cercare
E mettere insieme nelle culture e di qui la ragione e la fede appunto partirono
E di qui l'idea che poi avverrà masse svilupperà e che sta tuttora sviluppando nella storia della filosofia di cui era uscito
Ecco un pezzo da novanta anni che c'è ancora un cervello che funziona come quello di Beppe Beppe non ho detto che tu sia un Haber mass ora non però insomma avete la stessa età
Benché
Il quale scrive a Berna sproloquio che nella società post secolare non è tanto l'incontro tra due entità eterogenee come la ragione della fede
Ma è il fatto che nelle religioni portatrici di stilemi di valori anche di Uto pire
Debbono intere agire con la raggiunga razionale crearne un impasto comune
Questo è un sacrosanto gettito sembra vale a dire un giustissimo superamento
Della secolarizzazione del ventesimo secolo che aveva bandito i valori e gli stilemi e i paradigmi di provenienza religiosa dal dibattito pubblico
Quasi che questo violasse della separazione tra il temporale lo spirituale un passo troppo lungo della secolarizzazione
Che è stato pagato nei decenni
Allora ecco sì risiamo
E se abbiamo una ampio riconoscimento di questa necessità vitale
Vitale delle società del nostro tempo
Questo era il disegno della Costituzione della Repubblica
Così come loro trovavamo all'origine
Non tanto nel Codice di Camaldoli ma nel personalismo degli anni trenta di cui il Codice di Camaldoli riflette le fondamentali prospettive
Nelle disegnare i rapporti tra la persona l'interazione con le altre persone
Lo sviluppo della personalità di ciascuno atterra a Berzo il rapporto con gli altri
E non attraverso la chiusura nei propri desideri trasformati in diritti a prescindere dagli altri
L'articolo due
Una volta che il non leggete in questa
Prospettiva che è una sua perché figlio di quella cultura io sono stato tra quelli che insomma hanno fatto notare che a pagina quattro del testo originario
Insomma si dicono cose sulla famiglia
Che tu a buon diritto puoi dire ma questi erano dei maschilisti sciagurati
Perché c'era scritto che è naturale che il capo famiglia sia lui insomma perché lui il capofamiglia e
Quella eguaglianza nei limiti dell'unità familiare
Per loro voleva proprio dire nei limiti in realtà e quello che poi abbiamo realizzato giustamente
L'eguaglianza nei diritti dei figli naturali e dei figli illegittimi era un altro punto su cui quel documento era erano persone del loro tempo ma nel loro tempo c'era il personalismo
Che è stato un grande filone culturale grande filone culturale non solo cattolico cristiano anche se esprimo la rivista di tendenza molto qualificata ma non era solo quello
E qui sto è è la lettura del nostro articolo due
Perché aggancia
Gli uni agli altri
Il riconoscimento dei diritti inviolabili della persona sia come singolo sia nelle formazioni sociali
In cui si sviluppa la sua personalità e la richiesta
Del adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà sociale più economiche politiche
Leggete vertenze
E in brocche Infrared trovati proprio l'idea della
Coscienza entro la quale ci deve essere il limite del libertà e perché Infrared proprio non scrive Lelli la libertà che essi irregolare dall'interno costituisce la sostanza morale dei singoli
Eccolo qua
I doveri
Questo io poi una volta che vi ho scritto ho fatto in modo da attribuirlo anche a Rodotà forse c'era una qualche violenza da parte mia del farlo
E però ho preso qualche suo passaggio per dire anche lui riconosce che i doveri non sono un qualcosa di esterno che sopraggiunge di cui qualcuno mi deve ricordare l'esistenza
Ma stanno dentro
E quindi le colonne ed era
Colleghi continuano assegnare i confini di ciò che l'individuo può pretendere per sé ignorando gli altri questo è il fondamento di Camaldoli questo è la lettura dell'articolo due della Costituzione
Questo è ciò di cui oggi abbiamo bisogno per recuperare
Il senso di collettività messe ancora Acquaviva lei disturba pensi ad avere mille come lei
Cosa succederebbe
Ecco ancora più essenziale in società che sono ormai in società di dividersi
E quindi questo fatto
Che dobbiamo capirci ed è fondamentale che ciascuno di noi si tenga conto degli altri e che troviamo quel ragionevole accomuna da accomodamento
Che sta poi nel documento di Abu Dhabi che non a caso Papa Francesco ha firmato con il Grande Imam di di Alessandria nell'auspicio di appunto società che rimangono integre pure essendo plurime qua mi fermo
Mi scuso con voi grazie grazie
Il tributo
Critico navigabile difficile ovviamente
Concludiamo confronto dialogo e comprende versi cercando in direzione comuni veramente l'opera forse appartiene più alle altre generazioni e generazioni più più giovani ma che forse noi possiamo aiutasse a mo'di glielo possiamo dire mai ecco due cioè fornirci muoviti da questa parte qua no e che probabilmente non nessuno no ma loro è anche più facile
Allora anche più facilmente se non siamo più duramente noi siamo meno abituati al diverso soprattutto a fare i conti con chieder loro fin dalle elementari ormai nelle nostre stesse società ci si abituano
Va bene lo faremo grazie a Trieste
Passare sotto
No no Brunello centosedici
Alla ricerca
Loro professor bombe
Ammette per far rimuovere io obbedisco come dice quello più famoso
Allora funziona sì
Allora
Né né mi è stato chiesto di parlare su questo problema del retroterra di allora e di oggi
Paralleli e analogie storiche sono trappole da cui uno storico di professione dovrebbe tenersi alla larga
Ma sono richiesti da una pubblica opinione che si chiede se precludendo così questo approccio lo studio del passato abbiamo interesse che vada oltre l'accademismo
Dunque prenderò i miei rischi proverò ad affrontare il tema che mi è stato assegnato
Innanzitutto cerco di capire perché mi è stata posta questa domanda
Il significato di quel che si fece dal diciotto al ventiquattro luglio del quarantatré al Monastero di Camaldoli dove c'erano riunite una trentina di persone che avevano un ruolo nell'intellettualità cattolica è abbastanza chiaro
Nel tramonto ormai evidente del regime fascista mentre la guerra iniziano a volgere al peggio fra le forze dell'Asse
Un gruppo di studiosi di rilievo guidati dall'assistente centrale dei laureati cattolici vescovo di Bergamo monsignor Bernareggi
Si trovarono a porsi il problema di elaborare una mappa della dottrina sociale cattolica sull'esempio di quanto era stato fatto nel mille novecentoventisette a Malindi
Già partendo da queste notazioni cronachistica possiamo chiederci se oggi qualcosa di simile sarebbe immaginabile
Non sembra proprio
Innanzitutto non sappiamo immaginare quale vescovo a nome della Chiesa possa assumersi il compito che fu di monsignor Bernareggi
Anche a prescindere dal fatto banale che oggi non saprei neppure citare il nome della sua dell'attuale assistente centrale di laureati cattolici
In secondo luogo mi sembra difficile immaginare chi oggi nell'universo che in senso lato raggruppa il cattolicesimo sociale potrebbe assumere il ruolo che ebbero Sergio fornite Vittorino Veronese
Non si tratta di fare paragoni fra la qualità di questi due personaggi e quella di altre personalità oggi attive perché non credo che questo sia il problema persone di qualità ne esistono anche oggi ovviamente
Piuttosto questione dell'assenza ora di una referenzialità implicita indiscussa quali quelle delle persone di vertice di allora non saprei davvero indire indicare i nomi di due intellettuali accettati da tutti senza bisogno di particolari investiture occasionali
Dio mi viene in mente un'autorità ecclesiale e non semplicemente ecclesiastica che sia disposta ad assumersi l'onere di eleggere alcuni ha punti di riferimento
Anche perché ammettiamolo se venisse fatto sarebbe sufficiente per delegittimare investiti di quel compito
Naturalmente ponendo la questione in questi termini del tutto estrinseci superficiali per quanto credo non così banali ma stiamo ancora affrontando il problema di fondo che ci presenta il tema di cui devo trattare
Perché allora nemmeno centoquarantatré almeno un'avanguardia di cattolici legittimata anche istituzionalmente in quel ruolo
Vuole rispondere alla crisi di sistema o per dirla nei termini allora correnti alla crisi di civiltà in cui erano coinvolti con l'elaborazione di una proposta di un'interpretazione per i tempi futuri
E perché oggi quanto pure non manca una crisi di sistema anche per certi versi più drammatica di allora non emerge dal mondo cattolico lo sforzo delle lavorazioni di una proposta e di una interpretazione per i tempi futuri
Rispondere a questa domanda impone un confronto fra le due crisi che abbiamo richiamato
Negli anni Quaranta sembrava che la crisi civiltà su cui si era tanto discusso nei due decenni precedenti basti richiamare qui famoso libro di UI Zenga
Stesse trovando il suo sbocco in una fase finale che avrebbe implicato una rinascita obbligata e che di conseguenza fosse impellente per la Chiesa cattolica riguadagnare la guida della ricostruzione
Il problema della crisi del sistema sociale politico generato dalla vittoria del capitalismo era stato dibattuto dalla fine ottocento in poi
Non è discutevano in Italia solo le ali estreme del quadro sistemico cioè i socialisti cattolici ma era un pensiero che aveva attecchito anche fuori di questi ambienti
Basterebbe citare i nomi di Vilfredo Pareto e di Guglielmo Ferrero
Certamente gli approcci delle due estreme erano antitetici per i socialisti più ortodossi si trattava della dissoluzione del mondo borghese come era stato profeta profetizzato da Marx
E questo sarebbe avvenuto per ragioni legate all'incapacità del capitalismo di garantire giustizia sociale
Per il cattolicesimo più integralista la crisi derivava invece dall'abbandono delle capacità equilibrio attrici della religione che avevano portato al declino morale e alla dissoluzione delle reti di convivenza tradizionali
Non si può dimenticare che la risposta dei fascismi si inserì nella interpretazione di questa crisi civiltà offrendo una propria ricetta per superarlo
In verità un pasticcio ideologico che prendeva elementi un po'da tutte le voci critiche e che si offriva di frullare all'insieme dando vita ad una sua cosiddetta rivoluzione e per citare tasca era una controrivoluzione postuma alla minaccia di dissoluzione dell'ordine sociale che supponeva è viziato dalla tradizione
Ed una controrivoluzione preventiva della rivoluzione che si dava per certa si sarebbe verificata qualora appunto le forze della conservazione radicale non avessero stabilito regimi in grado di risolvere autoritativamente
E demagogicamente la crisi di civiltà la chiesa fu in parte ambigua in queste dinamiche sia a livello vaticano che a livello italiano
Da un lato si compiaceva che quanto era successo confermasse in qualche misura l'anatema sulla modernità che c'aveva lanciato non senza contraddizioni che qui non posso esaminare
Dal lato opposto non riteneva che i fascisti protegge i fascismi potessero essere veramente la risposta alla crisi di civiltà viste anche le loro resistenze caparbia farsi guidare dalle gerarchie ecclesiastiche
Per questo alla fine si era optato per un opera di preparazione nella tesa per il momento in cui il radicalismo reazionario fosse finito in angolo lasciasse il campo alla domanda
Tanto dico nuova interpretazione indicazione delle vie d'uscita dalla crisi di civiltà borghese quanto di una nuova classe dirigente
In grado di prendere la guida
11  Forum Pubblico / PARTITO DEMOCRATICO: PRIMA DI TUTTO FATE UN PROGETTO DI GOVERNO A CUI ALTRI POTRANNO ADERIRE. / Un antico scambio di pensieri tra FORUMULIVISTI nel 2008. Parole e delusioni. inserito:: Giugno 28, 2025, 05:39:19 pm
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   Autore   Discussione: MAMMAMARIA ci scrive:  (Letto 22097 volte)
mammamaria
Jr. Member
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MAMMAMARIA ci scrive:
« inserito:: Maggio 25, 2008, 01:12:44 am »

Rispondo anche io all'appello, anche se un pò in ritardo... problemi di connessione.
Confesso un leggero disorientamento: mai partecipato ad una esperienza di questo genere, per cui non so da che parte cominciare. Ma ci sono.
Nord, meridionale, interessata ai problemi del sud, al "femminile", e ai temi legati all'"integrazione" (preferisco parlare in questi temini di immigrazione se permettete), alla scuola. Insomma, non so se si è capito mi devo un pò "ambientare" prima di esprimermi.

p.s. per aiutarmi ad "ambientarmi", sarebbe possibile dare una sbirciatina a quei documenti che qualcuno ti ha inviato in privato, cui hai fatto cenno sul forum, Arlecchino?

« Ultima modifica: Maggio 25, 2008, 01:31:33 am da mammamaria »   
mammamaria
Jr. Member
**

Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #1 inserito:: Maggio 26, 2008, 01:30:13 pm »

Vediamo se riesco a dare un senso ed una forma ai miei pensieri.
Parto per questo dalla lettera di intenti della U, dalle modifiche apportate da Darwin, e da quello che vedo tutti i giorni nel forum.
Per questo parto da ciò che non comprendo: non riesco a capire perchè continuare a parlare di Ulivo. Non che sia esperienza da accantonare, ma perchè vedo che se ne parla come di cosa altra dal PD. Perchè Ulivo e non PD? Perchè mantenere una posizione quando è in atto una evoluzione?
Se è una questione di "nomi" e "simboli" si sbaglia in partenza. Se è una questione di identità anche.
Credo che il PD, che magari dopodomani lo potremo chiamare "AMBROGIO", sia negli intenti la crescita dell'Ulivo. Ma "crescita" in senso evolutivo, venendo dietro a darwin un pò come il passaggio dall'Homo erectus all'Homo sapiens.
Quello che percepisco molto inquesto cammino è la difficoltà di staccarsi da una identità, per cui i vari mal di pancia dei vari nati tondi che non desiderano morire quadri, che paralizza questo passaggio evolutivo. Quello fondamentale di costruirsi una identità. Una identità che sia, come avviene in tutte le "evoluzioni", eredità delle precedenti, ma fuse in qualcosa di nuovo.
E' importante che tutte le radici di questo qualcosa che si sta creando abbiano giusta e pari dignità, ma devono pervenire ad una unica pianta, in cui non sia possibile individuare di specifico da quale dotto di preciso arrivi l'acqua.
Condivido chi, in questo gruppo di studio, non pensi ad una linea programmatica precisa, per ora, in quanto è il momento di specificare ed individuare la linea, direi, "culturale. Ed allora bisogna partire da ciò che siamo e ciò che ci accomuna.
Senza specificare nomi, bandiere, simboli, proveniamo tutti, come attivisti, o come simpatizzanti, o come semplici elettori, da una cultura di centro ed una cultura di sinistra che condividono una serie di punti. Individuiamoli, perchè sono il punto di partenza: capiamo bene su cosa siamo daccordo.
Credo non siano ne di centro ne di sinistra la "solidarietà", l'"apertura", l'"integrazione", il "rispetto".
Partiamo da questo. Che arrivi da un profondo senso cristiano, o da una cultura basata sul senso della comunione del "bene", credo valga per tutti noi il principio che le differenze sono arricchimento e non motivo di lontananza: da cui il principio di inclusione di etnie, sessualità ed estrazioni sociali diverse. Credo valga per tutti la necessità di una distribuzione delle forze, delle economie di un paese, volte a sostegno dei meno fortunati con la collaborazione di tutti, in maniera proporzionale alle diverse fortune di questi "tutti". Credo valga per tutti il riconoscimento dei fattori sociali che determinano eventi, "devianze", azioni. Credo che per tutti valga il fatto che un "delinquente" non nasce tale per profonda cattiveria innata, ma perchè le situazioni circostanti, ambientali, sociali, economiche influiscono notevolmente sul futuro di una persona.
Credo valga per tutti che le scelte sessuali siano fatto privato, e come tale indiscutibile dalla comunità, a meno che non venga ad essere di danno FISICO, MATERIALE per qualcuno. E questo sia che gli orientamenti sessuali vengano vissuti come fatto naturale  sia che vengano vissuti come "malattie".
Credo che valga per tutti la necessità di far ripartire l'economia: le imprese devono lavorare e produrre e creare lavoro... da questo dipende la ricchezza del paese. Ma questo non deve significare vantaggio per l'impresa a spese di chi lavora. Credo sia valido per tutti che un dialogo con l'impresa deve servire non a creare per que4sta canali preferenziali, ma trovare soluzioni perchè queste si sviluppino garantendo allo stesso tempo crescita, benessere e sicurezza per i lavoratori.
Credo siano molte le cose che valgano per tutti.
Per tutti coloro che provengono da una certa cultra di sinistra, così come da una certa cultura cristiana.
Cisono cose invece che separano.
Ed anche da queste bisogna partire, perchè il dialogo sia sereno, e la coesione si rafforzi per arrivare a questa identità di "AMBROGIO".
I temi che separano sono per lo più quelli etici, ma in fondo non solo. Avverto ad esempio una molto diversa percezione della sicurezza: diversa in maniera del trutto trasversale. Percezione diversa che nasce più che da una origine dalla scarsa conoscenza di determinate realtà: dall'ignoranza le paure e quindi i pregiudizi.
Se si avesse conoscenza delle diverse culture dei popoli racchiusi nella generica definizione di Rom, molti di noi non li sentirebbero come un pericolo imminente. Se si avesse conoscenza delle diverse sostanze psicotrope che vengono genericamente bollate come droghe non si bollerebbe tutto come "tossicodipendenza".
Ma soprattutto i temi etici: la più grossa spaccatura, quella sulla base della quale nascono i mal di pancia di chi nato tondo non vuol morire quadro.
E su questo piano non posso che condividere questi timori. Da una parte e dall'altra.
I temi etici riguardano la sfera più precisamente del rivato, dell'intimo. Le proprie scelte individuali. Su questo bisogna fare un lavoro profondo. E non me ne vogliano i cattolici del gruppo. E' un lavoro soprattutto loro, cui i non cattolici devono partecipare con responsabilità. Evitando di bollare tutto quanto nasca da quel sentimento religioso. Sempre che quel sentimento religioso nonfinisca col voler regolare la vita di tutti.
Lo sforzo maggiore lo devono fare proprio gli amici cattolici: temi come l'aborto, la fecondazione assistita, l'eutanaasia o il testamento biologico, i rapporti sessuali possono essere oggetto di dibattito, ma non devono diventare oggetto di "programma". Non nel senso che non si debba pensare ad una regolamentazione, ma che questa sia LAICA. Non può avere importanza cosa IO penso sia la vita o cosa pensi TU che questa sia. Non è importante quando IO credo che inizi o finisca, come non è iumportante quando TU ritieni inizi o finisca. E' importante che per le proprie scelte private ognuno sia responsabile, ma che non diventi responsabile delle scelte degli altri.
C'è certezza sul momento in cui nasce la vita, sul momento in cui un gruppo di cellule rappresenta un individuo? No: studi di parte sostengono tesi diverse. Questo implica che non esistano certezze in merito, allora l'unica è poggiare le proprie valuazione e le regole da applicare su quanto condivisibile da tutti. GIusto per un esempio: è condiviso da tutti che alla 9 settimana di gestazione il feto ha delle caratteristiche che lo portano ad identificare come individuo? qualcuno ritiene prima, qualcuno ritiene dopo.... il limite condiviso è 9 mesi. Bene. In virtù di tale limite condiviso poi ognuno, nell'intimo della sua coscienza agisce diconseguenza, senza imporre agli altri cosa fare o non fare.
E' un principio fondamentale. E' l'unico modo in cui, persone diverse, con idee simili ma comunque diverse, con analogo modo di percepire i diritti ed i doveri ma con diverse sensibilità possano stareinsieme e dialogare.
Se non si parte da questo ogni progetto non può che naufragare.
Che non si sia margheritini o diessini, che non si sia socialisti o radicali. Ma che sulla base del rispetto delle singole "emozioni", facendo confluire tutte le radici in un unico tronco, si arrivi ad una unica identità comune.
Credo e tempo che chi non ha voluto entrare in questo cammino evolutivo che ha portato al PD non abbia voluto far confluire la propria identità in una identità comune. E credo che all'interno dell'ulivo questo ancora accada. Ma solo costruendo questa identita, basandoci appunto su quei punti di partenza che ci trovano vicini smetterà di essere un problema morire comunisti o democristiani.
Siamo disposti a farlo?

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orango
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Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #2 inserito:: Maggio 26, 2008, 07:37:01 pm »

Io concordo quasi in toto (qualche differenza di opinione su percezione sicurezza,rom) con quello che ha scritto mammamaria. Anche a mio avviso non ha più senso parlare di Ulivo poichè il PD è l'evoluzione naturale dell'Ulivo.

Segnala al moderatore    87.20.41.30 (?)
Admin
Utente non iscritto
   
Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #3 inserito:: Maggio 27, 2008, 09:49:26 am »

Orango,

come è possibile sia l'evoluzione dell'Ulivo se l'attuale tattica ha escluso la cultura di sinistra (bada dico cultura non personaggi).

Una delle ragioni per cui non ho seguito i transfughi di "perulivo"? Perchè spero che la strategia (di più lungo respiro) del PD sia d'avvicinarci alla soluzione dei problemi posti dalla sinistra di governo.

Come spero anche ci si allontani dai "cattodipendenti" dal vaticano.

gianni


« Ultima modifica: Maggio 27, 2008, 06:40:19 pm da Admin »   
orango
Utente non iscritto
   
Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #4 inserito:: Maggio 27, 2008, 02:28:03 pm »

Gianni, mi spiegheresti un po' meglio!  Soprattutto sul fatto di aver escluso la cultura di sn dal PD?

Admin
Utente non iscritto
   
Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #5 inserito:: Maggio 27, 2008, 06:44:32 pm »

Orango,
a tuo parere la cultura politica di sinistra è su posizioni paritetiche con la cultura di centro e cattolica?

Io ho la convinzione che qualcosa ci siamo persi per strada.

Voi che ne pensate?

ggiannig


orango
Utente non iscritto
   
Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #6 inserito:: Maggio 27, 2008, 07:16:36 pm »

Gianni,
a mio avviso è nato appunto il PD perchè ci si è resi conto che tranne su alcune sfumature (alcune importanti) non vi sono differenze tra cattolici riformisti e la sinistra diciamo con la testa sulle spalle.
Se per sinistra intendi la SA dico era ora!
Comunque vorrei capire meglio la tua opinione....

darwin
Jr. Member
**

   
Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #7 inserito:: Maggio 28, 2008, 12:14:00 am »
Rispondi citandoCitazione Modifica messaggioModifica Elimina messaggioElimina Dividi discussioneDividi discussione
Io vedrei l'Ulivo come una più ampia visione del mondo, con dei confini di riflessione e azione più ampi del semplice rapporto delle alleanze elettorali (anche se in questo poi è scaduto).
Mettere insieme, sforzarsi di portare al dialogo le culture diverse, perché solo così si può rifondare la così detta sinistra (o il cosidetto centro sinistra).
Il PD ha scelto un taglio diverso, forse è solo una sensazione data dal riscontro della fusione fredda, ma mi sembra che nasca con due sole gambe e non è ancora homo sapiens sapiens, mentre le gambe da portare al dialogo sono molte di più. E' vero che c'è un detto, penso di origine napoletana, che dove ci sono troppi galli non fa mai giorno, ma il dialogo fra componenti della società spesso diventa meno caotico.
Poi possiamo chiamarlo Ambrogio, ma resta il valore di quell'idea, di portare le culture ad un dialogo ed un confronto per far scaturire qualcosa di nuovo. Non solo una mediazione per un programma elettorale.

Segnala al moderatore    217.201.65.99 (?)
Arturo Infante detto Darwin detto Mac
arturo.infante@tin.it
paolav
Jr. Member
**

Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #8 inserito:: Maggio 28, 2008, 01:34:33 am »

concordo con gianni e darwin.
inoltre dialogo e confronto non devono necessariamente diventare fusione.
perché allora sì che si creerebbero incompatibilità dannose per tutti.
significa procedere insieme ma bevendo da coppe diverse (come scriveva un famoso poeta di cui non ricordo il nome). (sono una pessima citazionista).

ciao
paola

Segnala al moderatore    87.9.155.237 (?)
Admin
Utente non iscritto
   
Darwin ha spiegato meglio di me...
« Risposta #9 inserito:: Maggio 28, 2008, 08:44:47 am »

... allo stato delle cose e dopo l'esperienza di Prodi, l'Ulivo è stato fatto diventare una utopia da politici non capaci di prospettiva... dopo non essere mai stato Ulivo, sempre a causa loro.

Ma per gli ulivisti non è un sogno.   

Io da anni, nel forum, andavo dicendo che non è con una coalizione che si forma l'Ulivo e l'Unione l'ha dimostrato.
Neppure può essere un partito unico.

Solo una federazione (solo con una Sinistra di governo) che si impegni a realizzare un preciso progetto per far risorgere questo paese disastrato si può ritentare di far nascere l'ULIVO.

ggiannig
PS: speriamo di non doverci unire con la sinistra per una emergenza antifascista...


« Ultima modifica: Maggio 28, 2008, 08:46:36 am da Admin »   
mammamaria
Jr. Member
**
   
Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #10 inserito:: Maggio 29, 2008, 10:20:32 am »

Non so se da quanto ho scritto si capisce che sono concorde con voi, gianni, paola e darwin.
Quello che intendo è proprio partire da quei punti che ci trovano in comune, quei punti imprescindibili per tutti, sinistra e centro. Per questo ritengo che, non me ne vogliano, il centro dovrà fare lo sforzo più grande, che è quello di riuscire a "Laicizzare" il proprio pensiero.
Non vedo bandiere diverse da quella sotto cui unirci tutti, proprio perchè deve trattarsi di una coesione di principi e pensieri e non una alleanza programmatica, elettorale e di governo.E' ovvio che i miei sentimenti possano somigliare a quelli di paola, ma non coincidere perfettamente: questo non vuol dire "creare correnti", solo mettere insieme le nostre diversità
E' più sui principi che sui programmi che bisogna lavorare in questo momento, perchè è dalla precisazione di quei principi che si deve partire per trovare soluzioni e di conseguenza creare programmi.
E in questo lavoro saranno importanti di sicuro proprio quegli elementi che non hanno oggi rappresentanza parlamentare: non parlo delle figure politiche, perchè della presenza di un DIliberto o di un Bertinotti non se ne sente affatto l'esigenza, così come non sento la necessità di un D'Alema o di un RUtelli. Sento la necessità delle persone che vogliano mettere insieme sforzi, idee e sentimenti.
In questo momento, che sia PD, Ulivo o Ambrogio si tratta di una realtà in formazione: non dobbiamo affascinare elettori, quelli verranno poi con il lavoro di costruzione di questo momento. DObbiamo affascinare PERSONE. Persone che possano trovare in questa cosa che sta nascendo un punto di riferimento.

Posso provare a lanciare un sasso? Poi se disperdo energie o vado fuori dagli intenti di questo gruppo di studio fermatemi.
Quali sono i punti, intesi proprio come argomenti, che ci accomunano?
QUali qelli che ci allontanano?
Ripeto, non parlo di soluzioni ma solo di argomenti e visioni.

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Re: MAMMAMARIA ci scrive:
« Risposta #11 inserito:: Maggio 29, 2008, 10:36:01 am »
Rispondi citandoCitazione Modifica messaggioModifica Elimina messaggioElimina Dividi discussioneDividi discussione
Ma, per esempio io il PD non lo sento così lontano dalla cultura di sinistra, è chiaro che ha anche assorbito istanze più tipiche del cattolicesimo sociale, però molte proposte che erano state fatte in campagna elettorale le ho trovate veramente di sinistra. Intanto la politica famigliare, incentrata sull'aiuto alle famiglie in difficoltà economica, poi le proposte di costruire case a basso costo, il "chi commette un crimine deve pagarlo" (che nel resto del mondo si potrebbe dire istanza di destra, ma da molti anni qui in Italia è appannaggio della sinistra)...
Concordo con Orango quando dice che in effetti le due culture "cattolico sociale" e "riformista di sinistra" sono molto vicine, quasi si toccano. Boh, il PD non mi sembra affatto la Margherita, insomma.

mammamaria
Jr. Member
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Proposta: Organizzare una opposizione sul territorio

« Risposta #12 inserito:: Giugno 22, 2008, 01:06:02 pm »

Arriva gradita la volontà di un movimento di massa in autunno per contrastare il governo. Purtroppo dato il momento sembrerebbero non esistere altri strumenti mediatici per far capire la situazione agli italiani, che ritengono di essere rassicurati in questa ipotetica emergenza sociale, dalla soppressione di alcuni processi, dal blocco delle intercettazioni telefoniche, dalla presenza dell'esercio nelle strade. E in tutto questo mare di emergenze non figura più tra le priorità del governo, quasi sia stata dimenticata, la difficoltà di arrivare a fine mese. Ma nessuno strumento mediatico ne parla.
E ancora nessuno strumento mediatico ha dato abbastanza spazio ad una incredibile decisione nell'emergenza rifiuti di Napoli. Se di rifiuti urbani si tratta, perchè mai delle discarfiche dovrebbero accogliere "fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose" o "rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose". Stiamo parlando di scarti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti... che ci fanno tra i sacchetti della "monnezza" che troviamo nelle strade di Napoli?
Ma una qualsiasi manifestazione, con corteo e comizio oggi probabilmente non riuscirebbe ad avere l'effetto utile di informare gli italiani di queste realtà. E parlare di "leggi salva-premier" corre il rischio di far apparire ancora una volta Berlusconi un perseguitato politico. Bisognerebbe parlare agli italiani non dei vantaggi per il Premier da tutto ciò, ma degli svantaggi per gli Italiani che derivano dai suoi interessi. Che voglia salvarsi da un processo faccia pure, ma non mandi indietro processi altrettanto importanti con la scusa di affrontare "emergenze sociali". Si arriverebbe al paradosso che per vedere fatta gustizia di uno stupro commesso oggi, dovremmo rinunciare a vedere fatta giustizia di uno supro commesso nel 2001.
Perchè non provare ad imparare dagli altri? Più che una manifestazione una specie di V-Day ma senza "vaffa". Senza un "comizio" ma magari un Crozza che con la sua ironia spieghi le cose come fa su Ballarò, magari anche intervistando lui Veltroni. E magari un pò di musica. Una manifestazione fatta in una città specifica, magari Roma, ma ripresa città per città in maniera simile e con megascreen che facciano vedere in tutta Italia il dibattito.
E creare aspettativa: una network di siti e realtà che facciano un conto alla rovescia fino alla fatidica data. Arriva gradita la volontà di un movimento di massa in autunno per contrastare il governo. Purtroppo dato il momento sembrerebbero non esistere altri strumenti mediatici per far capire la situazione agli italiani, che ritengono di essere rassicurati in questa ipotetica emergenza sociale, dalla soppressione di alcuni processi, dal blocco delle intercettazioni telefoniche, dalla presenza dell'esercio nelle strade. E in tutto questo mare di emergenze non figura più tra le priorità del governo, quasi sia stata dimenticata, la difficoltà di arrivare a fine mese. Ma nessuno strumento mediatico ne parla.
E ancora nessuno strumento mediatico ha dato abbastanza spazio ad una incredibile decisione nell'emergenza rifiuti di Napoli. Se di rifiuti urbani si tratta, perchè mai delle discarfiche dovrebbero accogliere "fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose" o "rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose". Stiamo parlando di scarti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti... che ci fanno tra i sacchetti della "monnezza" che troviamo nelle strade di Napoli?
Ma una qualsiasi manifestazione, con corteo e comizio oggi probabilmente non riuscirebbe ad avere l'effetto utile di informare gli italiani di queste realtà. E parlare di "leggi salva-premier" corre il rischio di far apparire ancora una volta Berlusconi un perseguitato politico. Bisognerebbe parlare agli italiani non dei vantaggi per il Premier da tutto ciò, ma degli svantaggi per gli Italiani che derivano dai suoi interessi. Che voglia salvarsi da un processo faccia pure, ma non mandi indietro processi altrettanto importanti con la scusa di affrontare "emergenze sociali". Si arriverebbe al paradosso che per vedere fatta gustizia di uno stupro commesso oggi, dovremmo rinunciare a vedere fatta giustizia di uno supro commesso nel 2001.
Perchè non provare ad imparare dagli altri? Più che una manifestazione una specie di V-Day ma senza "vaffa". Senza un "comizio" ma magari un Crozza che con la sua ironia spieghi le cose come fa su Ballarò, magari anche intervistando lui Veltroni. E magari un pò di musica. Una manifestazione fatta in una città specifica, magari Roma, ma ripresa città per città in maniera simile e con megascreen che facciano vedere in tutta Italia il dibattito.
Arriverebbe gente, e magari qualcuno si fermerebbe anche a riflettere. E sarebbe un modo per arrivare alla gente senza dare la sensazione di volere solo criminalizzare, ma fare chiarezza.
Arriva gradita la volontà di un movimento di massa in autunno per contrastare il governo. Purtroppo dato il momento sembrerebbero non esistere altri strumenti mediatici per far capire la situazione agli italiani, che ritengono di essere rassicurati in questa ipotetica emergenza sociale, dalla soppressione di alcuni processi, dal blocco delle intercettazioni telefoniche, dalla presenza dell'esercio nelle strade. E in tutto questo mare di emergenze non figura più tra le priorità del governo, quasi sia stata dimenticata, la difficoltà di arrivare a fine mese. Ma nessuno strumento mediatico ne parla.
E ancora nessuno strumento mediatico ha dato abbastanza spazio ad una incredibile decisione nell'emergenza rifiuti di Napoli. Se di rifiuti urbani si tratta, perchè mai delle discarfiche dovrebbero accogliere "fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose" o "rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose". Stiamo parlando di scarti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti... che ci fanno tra i sacchetti della "monnezza" che troviamo nelle strade di Napoli?
Ma una qualsiasi manifestazione, con corteo e comizio oggi probabilmente non riuscirebbe ad avere l'effetto utile di informare gli italiani di queste realtà. E parlare di "leggi salva-premier" corre il rischio di far apparire ancora una volta Berlusconi un perseguitato politico. Bisognerebbe parlare agli italiani non dei vantaggi per il Premier da tutto ciò, ma degli svantaggi per gli Italiani che derivano dai suoi interessi. Che voglia salvarsi da un processo faccia pure, ma non mandi indietro processi altrettanto importanti con la scusa di affrontare "emergenze sociali". Si arriverebbe al paradosso che per vedere fatta gustizia di uno stupro commesso oggi, dovremmo rinunciare a vedere fatta giustizia di uno supro commesso nel 2001.
Perchè non provare ad imparare dagli altri? Più che una manifestazione una specie di V-Day ma senza "vaffa". Senza un "comizio" ma magari un Crozza che con la sua ironia spieghi le cose come fa su Ballarò, magari anche intervistando lui Veltroni. E magari un pò di musica. Una manifestazione fatta in una città specifica, magari Roma, ma ripresa città per città in maniera simile e con megascreen che facciano vedere in tutta Italia il dibattito.
Arriverebbe gente, e magari qualcuno si fermerebbe anche a riflettere. E sarebbe un modo per arrivare alla gente senza dare la sensazione di volere solo criminalizzare, ma fare chiarezza.
Arriva gradita la volontà di un movimento di massa in autunno per contrastare il governo. Purtroppo dato il momento sembrerebbero non esistere altri strumenti mediatici per far capire la situazione agli italiani, che ritengono di essere rassicurati in questa ipotetica emergenza sociale, dalla soppressione di alcuni processi, dal blocco delle intercettazioni telefoniche, dalla presenza dell'esercio nelle strade. E in tutto questo mare di emergenze non figura più tra le priorità del governo, quasi sia stata dimenticata, la difficoltà di arrivare a fine mese. Ma nessuno strumento mediatico ne parla.
E ancora nessuno strumento mediatico ha dato abbastanza spazio ad una incredibile decisione nell'emergenza rifiuti di Napoli. Se di rifiuti urbani si tratta, perchè mai delle discarfiche dovrebbero accogliere "fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose" o "rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose". Stiamo parlando di scarti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti... che ci fanno tra i sacchetti della "monnezza" che troviamo nelle strade di Napoli?
Ma una qualsiasi manifestazione, con corteo e comizio oggi probabilmente non riuscirebbe ad avere l'effetto utile di informare gli italiani di queste realtà. E parlare di "leggi salva-premier" corre il rischio di far apparire ancora una volta Berlusconi un perseguitato politico. Bisognerebbe parlare agli italiani non dei vantaggi per il Premier da tutto ciò, ma degli svantaggi per gli Italiani che derivano dai suoi interessi. Che voglia salvarsi da un processo faccia pure, ma non mandi indietro processi altrettanto importanti con la scusa di affrontare "emergenze sociali". Si arriverebbe al paradosso che per vedere fatta gustizia di uno stupro commesso oggi, dovremmo rinunciare a vedere fatta giustizia di uno supro commesso nel 2001.
Perchè non provare ad imparare dagli altri? Più che una manifestazione una specie di V-Day ma senza "vaffa". Senza un "comizio" ma magari un Crozza che con la sua ironia spieghi le cose come fa su Ballarò, magari anche intervistando lui Veltroni. E magari un pò di musica. Una manifestazione fatta in una città specifica, magari Roma, ma ripresa città per città in maniera simile e con megascreen che facciano vedere in tutta Italia il dibattito.
Arriverebbe gente, e magari qualcuno si fermerebbe anche a riflettere. E sarebbe un modo per arrivare alla gente senza dare la sensazione di volere solo criminalizzare, ma fare chiarezza.
Arriva gradita la volontà di un movimento di massa in autunno per contrastare il governo. Purtroppo dato il momento sembrerebbero non esistere altri strumenti mediatici per far capire la situazione agli italiani, che ritengono di essere rassicurati in questa ipotetica emergenza sociale, dalla soppressione di alcuni processi, dal blocco delle intercettazioni telefoniche, dalla presenza dell'esercio nelle strade. E in tutto questo mare di emergenze non figura più tra le priorità del governo, quasi sia stata dimenticata, la difficoltà di arrivare a fine mese. Ma nessuno strumento mediatico ne parla.
E ancora nessuno strumento mediatico ha dato abbastanza spazio ad una incredibile decisione nell'emergenza rifiuti di Napoli. Se di rifiuti urbani si tratta, perchè mai delle discarfiche dovrebbero accogliere "fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose" o "rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose". Stiamo parlando di scarti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti... che ci fanno tra i sacchetti della "monnezza" che troviamo nelle strade di Napoli?
Ma una qualsiasi manifestazione, con corteo e comizio oggi probabilmente non riuscirebbe ad avere l'effetto utile di informare gli italiani di queste realtà. E parlare di "leggi salva-premier" corre il rischio di far apparire ancora una volta Berlusconi un perseguitato politico. Bisognerebbe parlare agli italiani non dei vantaggi per il Premier da tutto ciò, ma degli svantaggi per gli Italiani che derivano dai suoi interessi. Che voglia salvarsi da un processo faccia pure, ma non mandi indietro processi altrettanto importanti con la scusa di affrontare "emergenze sociali". Si arriverebbe al paradosso che per vedere fatta gustizia di uno stupro commesso oggi, dovremmo rinunciare a vedere fatta giustizia di uno supro commesso nel 2001.
Perchè non provare ad imparare dagli altri? Più che una manifestazione una specie di V-Day ma senza "vaffa". Senza un "comizio" ma magari un Crozza che con la sua ironia spieghi le cose come fa su Ballarò, magari anche intervistando lui Veltroni. E magari un pò di musica. Una manifestazione fatta in una città specifica, magari Roma, ma ripresa città per città in maniera simile e con megascreen che facciano vedere in tutta Italia il dibattito.
Arriverebbe gente, e magari qualcuno si fermerebbe anche a riflettere. E sarebbe un modo per arrivare alla gente senza dare la sensazione di volere solo criminalizzare, ma fare chiarezza.
Arriva gradita la volontà di un movimento di massa in autunno per contrastare il governo. Purtroppo dato il momento sembrerebbero non esistere altri strumenti mediatici per far capire la situazione agli italiani, che ritengono di essere rassicurati in questa ipotetica emergenza sociale, dalla soppressione di alcuni processi, dal blocco delle intercettazioni telefoniche, dalla presenza dell'esercio nelle strade. E in tutto questo mare di emergenze non figura più tra le priorità del governo, quasi sia stata dimenticata, la difficoltà di arrivare a fine mese. Ma nessuno strumento mediatico ne parla.
E ancora nessuno strumento mediatico ha dato abbastanza spazio ad una incredibile decisione nell'emergenza rifiuti di Napoli. Se di rifiuti urbani si tratta, perchè mai delle discarfiche dovrebbero accogliere "fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose" o "rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose". Stiamo parlando di scarti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti... che ci fanno tra i sacchetti della "monnezza" che troviamo nelle strade di Napoli?
Ma una qualsiasi manifestazione, con corteo e comizio oggi probabilmente non riuscirebbe ad avere l'effetto utile di informare gli italiani di queste realtà. E parlare di "leggi salva-premier" corre il rischio di far apparire ancora una volta Berlusconi un perseguitato politico. Bisognerebbe parlare agli italiani non dei vantaggi per il Premier da tutto ciò, ma degli svantaggi per gli Italiani che derivano dai suoi interessi. Che voglia salvarsi da un processo faccia pure, ma non mandi indietro processi altrettanto importanti con la scusa di affrontare "emergenze sociali". Si arriverebbe al paradosso che per vedere fatta gustizia di uno stupro commesso oggi, dovremmo rinunciare a vedere fatta giustizia di uno supro commesso nel 2001.
Perchè non provare ad imparare dagli altri? Più che una manifestazione una specie di V-Day ma senza "vaffa". Senza un "comizio" ma magari un Crozza che con la sua ironia spieghi le cose come fa su Ballarò, magari anche intervistando lui Veltroni. E magari un pò di musica. Una manifestazione fatta in una città specifica, magari Roma, ma ripresa città per città in maniera simile e con megascreen che facciano vedere in tutta Italia il dibattito.
E fino a quella data creare aspettative: un network di siti e realtà locali che facciano un conto alla rovescia in attesa dell'evento.
Arriverebbe gente, e magari qualcuno si fermerebbe anche a riflettere. E sarebbe un modo per arrivare alla gente senza dare la sensazione di volere solo criminalizzare, ma fare chiarezza.
E nell'attesa, tante iniziative locali: qualcosa come l'esperienza dei girotondi, che ha raccolto intorno a se piccoli gruppi fino ad arrivare gruppi sempre più grandi.
E in questo potrebbe essere utile questo gruppo di studio.
Non so se siete daccordo, ma credo che siamo in emergenza, e un tavolo di lavoro immediato che porti rapidamente ad un documento da proporre alle persone, tra le persone, andandole a raccogliere nelle loro realtà sia al momento la priorità.
Non è solo quello che non sta facendo questo governo, e neanche quello che sta facendo per i suoi motivi personali: ma quello che sta accadendo al nostro paese perchè lui possa perseguire i suoi scopi.
Che ne dite? Come mi capita di frequente credo di non essere stata molto chiara, perchè sto scrivendo "di pancia". Ma se qualcosa è arrivato potremmo pensare di lavorarci su?

Admin
   
Re: Proposta: Organizzare una opposizione sul territorio
« Risposta #13 inserito:: Giugno 22, 2008, 04:16:45 pm »
Rispondi citandoCitazione Modifica messaggioModifica Elimina messaggioElimina Dividi discussioneDividi discussione
Più che scritto di pancia sembra un copia-incolla venuto male.

Dopo vedo di sistemarlo.

gianni


darwin
Jr. Member
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Re: Proposta: Organizzare una opposizione sul territorio
« Risposta #14 inserito:: Giugno 22, 2008, 07:39:49 pm »

Sono d'accordo con mammamaria sull'esigenza, anche se non vedo facile realizzarlo da noi, senza una rete. Andrebbe contrastato l'operato del governo punto per punto laddove è negativo (quasi in ogni azione direi) e non solo con un documento del ministro ombra, mandato in comunicato stampa e a volte riportato nei TG. L'azione deve essere di radicamento e continua, non si esaurisce con il compitino. Ci vuole presa nella società.
Però c'è una difficoltà, attualmente vedo il "maggior partito di opposizione" avvitato su se stesso e se si prende un'iniziativa diversa la prima cosa a cui pensare è far la guerra nel partito, a favore o contro Veltroni oggi, come se fosse il maggior esponente dello schieramento a noi avverso.
Sembra più importante la presa del PD che del governo ....... Forse è un retaggio di casta perché ........ lascio perdere.
Come costruire questa rete sarebbe un corollario del lemma sulla costruizione dei circoli in rete (tavolo 3) con un'azione sui circoli, sulle associazioni, su altri partiti (alleati o no alle elezioni, su questo nel passato abbiamo sempre fatto bene, il passaggio alla costruizione è più complicato, forse il nostro tentativo può essere una strada tracciata come metodo).

Arturo Infante detto Darwin detto Mac
arturo.infante@tin.it
   
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12  Forum Pubblico / L'ITALIA E' PENISOLA. GENTE CON PROPRIE CULTURE MA NON UN ARCIPELAGO DI STATERELLI FEUDI DI FAMIGLIE LOCALI! / Nathalie Tocci. Vertice NATO all’Aja, un’intesa formale ma non di fatto. inserito:: Giugno 28, 2025, 04:54:34 pm

Marco Polizzi

Propongo, come mi succede spesso , il pezzo su La Stampa di oggi di Nathalie Tocci. La sua lucidità di analisi mi affascina sempre. Aggiungo che il vertice dell’Aja non è la fine. Può essere l’inizio di una ridefinizione europea, in cui l’Italia e un gruppo di Paesi “volenterosi” guidano una nuova centralità della UE e del Mediterraneo: come spazio di sicurezza condivisa, diplomazia attiva e stabilizzazione intelligente.
Non serve più inseguire l’instabilità: serve costruire, da europei, un nuovo equilibrio di pace attorno a noi.
Speriamo che la Meloni colga con intelligenza la possibilità ( finora ha difettato di acume sul palcoscenico internazionale).
@inprimopiano

Paolo Sinigaglia


Vertice NATO all’Aja, un’intesa formale ma non di fatto.
"Sono le ultime ore di attesa all’Aja dopo mesi di frenetica diplomazia volta a evitare il disastro politico al summit della NATO. L’obiettivo è assicurare che oggi nulla vada drammaticamente storto. Nel bel mezzo di guerre in Europa e in Medio Oriente, potrebbe sembrare un’ambizione raso terra per la più grande alleanza militare al mondo. Ma con Donald Trump alla Casa Bianca, un vertice “senza sorprese” rappresenta già un miracolo.
Il disprezzo del presidente americano per le alleanze in generale e per l’Europa in particolare è cosa nota. Dal suo insediamento a gennaio, Trump ha minacciato di annettere il Canada, alleato NATO, e di invadere la Groenlandia, parte della Danimarca, anch’essa membro dell’Alleanza. Washington si è schierata politicamente con Mosca sulla guerra in Ucraina, creando un abisso tra le due sponde dell’Atlantico. L’amministrazione Usa ha inoltre esplicitamente sostenuto l’estrema destra in Europa, considerata da molti una minaccia alla democrazia e all’integrazione europea.
Su questo sfondo politicamente cupo, volare bassi è una mossa diplomatica sensata. Psicologicamente, la tattica consiste nel massaggiare l’ego di Trump. Il trucco è concentrarsi sulla spesa per la difesa, concordando l’obiettivo del 5% del Pil, che Trump aveva tirato fuori dal cappello a caso alcuni mesi fa. Probabilmente lo aveva fatto più per irritare gli europei che per un genuino interesse per la sicurezza del continente.
Gli alleati NATO, spronati dal segretario generale Mark Rutte, hanno voluto accontentarlo. Fatta eccezione per la Spagna, gli altri 31 membri dell’Alleanza atlantica concordano che, alla luce della crescente minaccia russa all’Europa, l’obiettivo del 2% per la difesa, stabilito nel 2014, sia ormai insufficiente.
Madrid ha tuttavia accettato di non bloccare l’accordo, mentre gli altri hanno accettato di non forzare la mano. Il processo di pianificazione della NATO ha già da tempo determinato le capacità di difesa di cui gli alleati dovrebbero disporre per potersi difendere. Tradotte in termini economici, queste equivalgono a una media del 3,5% del Pil. Infatti, diversi Paesi europei, soprattutto nel nord e nell’est del continente, già si avvicinano, raggiungono o hanno superato quel livello di spesa. Per arrivare al fatidico 5% si è ricorso a un espediente, includendo l’1,5% del Pil dedicato a spese per la “sicurezza”, categoria all’interno della quale potrà essere
incluso un po’ di tutto: dalla cybersicurezza al contrasto alla disinformazione, fino alla protezione delle infrastrutture critiche. Non che queste spese non servano. Anzi, in alcuni Paesi come il nostro, più lontani dal fronte e dove la minaccia russa è più ibrida che strettamente militare, per certi versi sono spese ancora più utili. Accorpando difesa e sicurezza si arriva dunque al magico 5% per accontentare Trump. In verità, il vero “merito” per una maggiore spesa per la difesa, se così lo si può definire, va a Vladimir Putin. Senza la minaccia russa, tutto questo non sarebbe accaduto.
E qui emergono le contraddizioni. Se da un lato il vertice NATO si è concentrato su soldi e mezzi, dall’altro è stato volutamente silente sul fine. Non è stato previsto un incontro del Consiglio NATO-Ucraina a livello di leader, ma solo la presenza del presidente Volodymyr Zelensky alla cena ospitata dal re dei Paesi Bassi. È stata congelata la nuova strategia NATO sulla Russia, che doveva essere presentata proprio all’Aja. Ecco, quindi, una NATO che nella migliore delle ipotesi oggi celebrerà nuovi e ambiziosi target di spesa, senza far cenno esplicito alla ragione per cui servono tutti questi soldi.
Gli ottimisti sostengono che più di così non si può ottenere. Gli alleati NATO aumenteranno la spesa per la difesa e questa è una condizione necessaria, seppur insufficiente, per la deterrenza contro la Russia. Ma è difficile non essere pessimisti. Nonostante la spesa sia necessaria, da sola non cambierà la struttura della NATO, che vede gli Usa come spina dorsale strategica, operativa e tecnologica. Ma se Stati Uniti e Europa non riescono più a concordare, o anche solo a parlare, della minaccia russa, c’è da chiedersi a cosa serva la NATO.
Le organizzazioni internazionali raramente muoiono con un solo colpo; anzi, sono incredibilmente resilienti. Ma possono appassire dall’interno. Se oggi celebreremo un vertice “senza sorprese” come uno straordinario successo diplomatico, speriamo che un domani non ricorderemo il vertice dell’Aja come una tappa nella fine politica della più grande alleanza militare al mondo."
[Nathalie Tocci]

da - https://www.facebook.com/
13  Forum Pubblico / PROGRESSISTI, CONSERVATORI e SOVRANISTI. NOI CHI SIAMO? LORO CHI SONO? / PD - Avere l'onestà e il coraggio di decidere che da soli ce la facciamo! inserito:: Giugno 25, 2025, 07:10:08 pm
PD
Avere l'onestà e il coraggio di decidere che da soli ce la facciamo!

Poi essere aperti sul "campo", ma la musica la dirigiamo noi!

Sarebbe riscrivere la Storia per una Diversa Democrazia, in un futuro Differente.

ciaooo
ggg
14  Forum Pubblico / ARLECCHINO ASPERGE CONOSCENZA SPICCIOLA, SUL WEB DAL 1995, ATTINGENDO DAL VECCHIO SECCHIO. / Con questo nuovo Gruppo, dedicato ai Vecchi che mi propongo di formare, si ... inserito:: Giugno 22, 2025, 05:56:04 pm
Gianni Gavioli
Un mio Post antico.

Condiviso con Tutti

Con questo nuovo Gruppo, dedicato ai Vecchi che mi propongo di formare, si riparte da zero.
Meno Politica e più Sociale sembra un’assurdità, ma se Politica vuol dire aspettare che la Partitocrazia siluri Draghi e permettere che la Destra rafforzi il Regime già avviato dall'azione subdola della Lega, meglio dedicarsi al Sociale, inteso come maggiore vicinanza all'Umanità e meno al Luna Park del Caos sotto il controllo dei vari "Algoritmi" succhia consenso.
Meglio approfondire i bisogni delle persone normali e le ragioni per cui spesso il Popolo da vittima dei poteri dominanti, diviene Carnefice di sé stesso e dei suoi simili.
I Vecchi sono una delle Differenti Categorie in cui si divide il Genere Umano e le Differenti Popolazioni dei vari Paesi Terrestri.
Il “siamo tutti Uguali”, delle Ideologie e delle Religioni che intendevano dominare e dominano il “Gregge”, è uno specchietto per allodole da cui si dovrebbe finalmente ragionare per evolversi, non per Sfasciare l’esistente ma per rendere più proficua la ricerca della Serenità di tutti.
Trovare le ragioni dell’Infelicità in ognuna delle Categorie di Cittadinanze vicine e lontane.
Calarsi in ognuna d’esse mettendole a confronto, per capire che si deve cambiare con un nuovo tratto di strada, con intenti democratici e con civismo, ripartendo dall’utopia del Bello per realizzarla in concreto.
Il tutto ciò non ancora detto va inteso come volontà di scoprirci Umanità in Comunità ma tenendo presente che qui si parla con il NOI, … l'IO viene dopo, forse.

ggiannig

PS: nei prossimi giorni oscurerò alcuni miei Gruppi perché i temi che propongo in Facebook di oggi e con la poca sensibilità alle problematiche dei frequentatori, tra l’altro tenuti al guinzaglio dal regime FB, non si sviluppano adeguatamente.
Per loro c’è già più spazio nella mia - LAU.
PPS: Oscurare i Gruppi non significa archiviarli ma fare chiarezza su quelli che al momento mi interessa di più siano trattati.
15  Forum Pubblico / GARIBALDI NON E' SOLTANTO NOSTRO E' DELL'EUROPA E DEI DIFFERENTI DEL MONDO. / Oriana Fallaci - La sensibilità dell'anima. inserito:: Giugno 22, 2025, 05:50:53 pm
La sensibilità dell'anima  ·

“Non devi aver paura del tuono o del vento ma di quelli che parlano lento.
Lui parlava con la sua voce lenta, educata, da confessore che ti impartisce la penitenza di cinque Pater, cinque Salve Regina, dieci Requiem Aeternam, e io avvertivo un disagio cui non riuscivo a dar nome.
Poi, d’un tratto, compresi che non era disagio. Era paura.
Quest’uomo mi faceva paura.
Ma perché? Mi aveva ricevuto con gentilezza squisita: cordiale.
Mi aveva fatto ridere a gola spiegata: arguto, e il suo aspetto non era certo minaccioso.
Quelle spalle strette quanto le spalle di un bimbo, e curve.
Quella mancanza quasi commovente di collo. Quel volto liscio su cui non riesci a immaginare la barba. Quelle mani delicate, dalle dita lunghe e bianche come candele. Quell’atteggiamento di perpetua difesa. Se ne stava tutto inghiottito in se stesso, con la testa affogata dentro la camicia, e sembrava un malatino che si protegge da uno scroscio di pioggia rannicchiandosi sotto l’ombrello, o una tartaruga che si affaccia timidamente dal guscio.
A chi fa paura un malatino, a chi fa paura una tartaruga? A chi fanno male?
Solo più tardi, molto tardi, realizzai che la paura mi veniva proprio da queste cose: dalla forza che si nascondeva dietro queste cose.
Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia.
Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza.
L’intelligenza, perbacco se ne aveva.
Al punto di potersi permettere il lusso di non esibirla.
A ogni domanda sgusciava via come un pesce, si arrotolava in mille giravolte, spirali, quindi tornava per offrirti un discorso modesto e pieno di concretezza.
Il suo humour era sottile, perfido come bucature di spillo.
Lì per lì non le sentivi le bucature ma dopo zampillavano sangue e ti facevano male.
Lo fissai con rabbia.
Sedeva a una scrivania sepolta sotto i fogli e dietro, sulla parete di velluto nocciola, teneva una Madonna con Bambin Gesù. La destra della Madonna scendeva verso il suo capo a benedirlo.
No, nessuno lo avrebbe mai distrutto.
Sarebbe stato sempre lui a distruggere gli altri.
Con la calma, col tempo, con la sicurezza delle sue convinzioni. O dei suoi dogmi? Crede al paradiso e all’inferno.
All’alba va a messa e la serve meglio di un chierichetto.
Frequenta i papi con la disinvoltura di un segretario di Stato e guai, scommetto, a svegliare la sua ira silenziosa.
Quando lo provocai con una domanda maleducata, il suo corpo non si mosse e il suo volto rimase di marmo. Però i suoi occhi s’accesero in un lampo di ghiaccio che ancora oggi mi intirizzisce. Dice che a scuola aveva dieci in condotta.
Ma sotto il banco, scommetto tirava pedate che lasciavano lividi blu."

Oriana Fallaci

da Facebook    giugno 2025

   



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