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1  Forum Pubblico / ESTERO. OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI, la CHIESA CATTOLICA e ALTRE REALTA'. / "l'Europa Deve Essere Federale di SUO!" non intendo altro che questo. inserito:: Ottobre 19, 2025, 12:27:55 am
Gianni Gavioli

Matteo. Di solito non apro o proseguo dispute fumose, sono vecchio e non intendo perdere il tempo che mi resta, inseguendo manipolazioni che conosco da anni.
Ignoro le manipolazioni fesse.
Ma questa non é fessa, ho sollevato in questi giorni una ipotesi che nessuno ha ancora fatto, neppure i "cagnolini di Putin traditori dei propri paesi".
Devo correggerti non per te ma per chi legge cose da me firmate.

Se scrivo:
"l'Europa Deve Essere Federale di SUO!" non intendo altro che questo.
Se scrivo: "E da Stati Uniti d'Europa si deve offrire alla Russia una qualsivoglia Intesa che ci garantisca entrambi nella nostra Pace Europea!"
Intendo INTESA tra Europa e Russia, non altri.

E trascuro altre inesattezze.
Preciso invece:
L'intento della mia Immaginazione ha solo due punti come obiettivi da raggiungere (a favore di tre popolazioni, quella Russa, quella Ucraina e quella Europea):

* far capire a Putin che da anni massacra popolazioni e continua a non essere nessuno nell'Ordine Mondiale,

* far capire che se la Pace Europea fosse entrata nella sua testa e in quella della sua Corte, unitamente a quella di una Europa che profitti della sua enorme potenzialità (non soltanto militare ma culturale, ambientale e del sereno vivere della bella gente europea),

* questo e quello ci RENDEREBBE PIU' Forti, non più dipendenti o soggiogati da pericolosi fuoriusciti di testa, ma soltanto obbligati al consenso (quello buono) delle nostre popolazioni, finalmente aggiornate al buon vivere.

ciaooo
2  Forum Pubblico / *N.O.M. NUOVO ORDINE MONDIALE, NEO-IMPERIALISMI O POLI DI ATTRAZIONE ECONOMICA E POLITICA. / L'Europa Deve Essere Federale di SUO! Non federata con chicchessia! inserito:: Ottobre 19, 2025, 12:13:57 am
Gianni Gavioli

L'Europa Deve Essere Federale di SUO! Non federata con chicchessia! Cioè serva o cliente di questo o quello.
E da Stati Uniti d'Europa deve offrire alla Russia una qualsivoglia Intesa che ci garantisca entrambi nella nostra Pace Europea!
La Russia ha al vertice menti capaci di capire che restando quella che è oggi, alimenta solamente quel complesso di inferiorità che impone ad ogni stupido isolazionismo di starsene in un angolo del N.O.M.
ggg
3  Forum Pubblico / ESTERO. OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI, la CHIESA CATTOLICA e ALTRE REALTA'. / L'accaduto del 7 ottobre contro il Popolo di Israele è Disumano! inserito:: Ottobre 19, 2025, 12:09:59 am
L'accaduto del 7 ottobre contro il Popolo di Israele è Disumano!

Ciò che accadde ed è accaduto prima e dopo il 7 ottobre è Umano! Il peggio di ciò che arriva a commettere l'Umanità!
Infatti gli errori Umani si possono e si devono correggere.

Il Disumano deve soltanto Sparire dalla faccia della Terra e dal suo sottosuolo e possono farlo solo coloro che hanno voluto e praticato il 7 ottobre.
Oppure chi li vuole estinguere, ripetendo l'infamità di massacrare la popolazione.

L'UMANITÀ spesso sbaglia e agisce come il Male la porta ad agire.
La DISUMANITA' ci vive nel Male e ci vive in modo incorreggibile sempre e per intero.


E la differenza conta, è il cancro del mondo!

ggiannig
4  Forum Pubblico / *"L'ISOLA DI ARLECCHINO EURISTICO". TROVARSI SENZA ESSERSI CERCATI. / Ho avuto uno scambio di parole con un ragazzo di VOLT ITALIA e gli ho scritto.. inserito:: Ottobre 17, 2025, 05:47:57 pm
ggiannig
17:39 (2 minuti fa)
a Matteo

Caro Matteo (permettimi la confidenza sono un Vecchio Ulivista).
Ti rispondo che:
comunico soltanto con mail e la voglia di parlare, amando la sintesi, non é mai stata forte in me e neppure necessaria, ti confesso.
Se può interessare conoscermi meglio io sono quel "autodidatta" che a 60 anni ha cominciato ad occuparsi del Sociale. 
Grazie all'accoglienza che i protagonisti del Forum Ulivo.it mi concessero, di attivarmi con loro e tra loro da indipendenti di CentroSinistra.
Questo nonostante la mia poca Cultura Accademica e No e un carattere introverso e aziendalista (orientato al risultato).
Quella accoglienza ispirò il mio nickname di Arlecchino (successivamente Euristico) perché mi sono vestito delle loro tante competenze di colori diversi ma un'unica idea, l'Ulivo.
In tutti questi anni ho operato da solo, dopo il forumista (vicino ma indipendente dal PD di Veltroni) ho combattuto il Regime Facebook nell'unico modo utile, standoci dentro ma a mio modo.
In FB ho 11 Gruppi Tematici che sono fonte di mia consapevolezza e dei pochi utenti che Il Regime permette si tengano in contatto.   

Ve li elenco qui sotto.

U.M.CO.D.E. Unione Mantenimento e Consolidamento Difese Europee. (non ancora accettato da Fb).
(U.M.D.E. Unione Mantenimento Difese Europee. Da ALLEATI a NEMICI è un passo) che si modificherà come sopra.
LA COLLINA DEI CURIOSI: PERSONE APPASSIONATE ALLA CULTURA DEL CONOSCERE.
"EQUILIBRATI" I PROGETTI. FORTE L'INTESA, OLIVO POLICONICO, NEL REALIZZARLI
L'ISOLA di ARLECCHINO EURISTICO. TROVARSI SENZA ESSERSI CERCATI.
POOL DI PERSONE SOCIALI, L'INTELLIGENZA CIVICA E L'ATTUALE GENIA ATTIVA.
DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, RIGORE ETICO IN PATRIA e MORALITA' NEL MONDO.
DOMANESIMO. NEL N.O.M. QUANTI E QUALI IMPERI EGEMONI, SFASCERANNO IL MONDO?
O.P.O.N. Se riesce ad organizzarsi sarà apartitica. O non sarà PUBBLICA.
CULTURA, LAVORO, GIUSTIZIA, GIOVANI, AMBIENTE, ETICA: OGGI CHI LI MINACCIA?
ARLECCHINO EURISTICO e il VISSUTO, TRA REALTA', EMOZIONI, IDEE. MA SOLO.
SOCIALESIMO, Analisi, Studio Programmatico, Statuto. - Socialismo Liberale.

Sono stato poco sintetico, scusate a presto.
Aspetto vostro riscontro o un saluto d'addio, decidete voi.
ciaooo
5  Forum Pubblico / *N.O.M. NUOVO ORDINE MONDIALE, NEO-IMPERIALISMI O POLI DI ATTRAZIONE ECONOMICA E POLITICA. / In disparte erano tenuti e in disparte saranno in futuro magari anche sottomessi inserito:: Ottobre 17, 2025, 12:39:06 pm
Gianni Gavioli
Il Gruppo dirigente della Federazione Russa conosce quanto pesa la fascinazione di Trump per Putin.
Conta quanto può ricavare al momento, da compromessi anche pericolosamente scivolosi.

Perché invece Putin e la sua corposa Intelligencija non valutano la Convenienza Totale di un avvicinamento all'Europa, ignorando le illusioni di un POLO Russo che gli USA, la Cina ed Altri, non permetteranno mai si possa sedere alla tavola del Nuovo Ordine Mondiale di Pace Attiva, nel business mondiale?
In disparte erano tenuti e in disparte saranno in futuro, magari anche sottomessi.


Per avvicinarsi all'Europa basterebbe loro dare più Vera Democrazia in Russia e trattare con l'Europa alla pari, senza patologie curabili da una parte e dall'altra.
Il Polo Europa avrebbe si quel posto nel N.O.M. e con un peso adeguato a Veri Valori, non da Propaganda di pagliacci al guinzaglio!
ggg
6  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, VANNO DIFESE! Anche da Noi Stessi. / Attenzione Pericolo: Lo schieramento politico nei quotidiani italiani. ... inserito:: Ottobre 17, 2025, 12:00:55 am

Lo schieramento politico nei quotidiani italiani.  Storia, percezioni e bis
Lab Contenuti
Lo schieramento politico nei quotidiani italiani.  Storia, percezioni e bis
Studente12 Luglio 2024
di Rosario Alex Bavetta, Yulia Putivtseva

In seno al corso di Teorie della Comunicazione, in data 01.03 dell’anno corrente tre gruppi di studenti si sono cimentati nell’esercitazione in oggetto della tesina. La consegna era quella di elaborare una tassonomia di un certo numero di quotidiani italiani ancora in circolazione rispetto all’orientamento politico che la singola testata sembri aver adottato.

L’esercitazione ha avuto la durata di un’ora e mezzo e ha coinvolto gruppi di studenti di sesso, età, origine e orientamento politico diversi. Non è infatti una sorpresa che i tre risultati finali differiscano, talvolta non poco, circa i criteri della classificazione e di conseguenza nell’assegnazione a determinati schieramenti. Un certo gruppo, in particolare, ha contemplato un allargamento della lista degli stessi macro-orientanti politici a cui si possono ricondurre i giornali. Le ragioni che possono motivare un esercizio di questo genere potrebbero definirsi caratteristiche della situazione giornalistico-editoriali italiana.

Nel mondo anglosassone, così come nei paesi che si sono ispirati a questo modello, l’attività giornalistica nasceva come una sorta di argine dell’operato politico, e quindi con l’intenzione di operare una funzione di freno a quelle attività sociopolitiche giudicate come nemiche dell’interesse pubblico, creando così una relazione di carattere oppositivo tra il quotidiano e la politica, al contrario del caso italiano.

La nostra storia, infatti, è ricca di esempi in cui la militanza politica va di pari passo con un attivismo sociale e cultura le nella stampa periodica; inquesto caso è più facile parlare di convergenza tra attività giornalistica e impegno politico. Escluse le pubblicazioni strettamente letterarie del XVIII secolo, sono numerose le gazzette pre-unitarie fondate e dirette da esponenti politici più o meno importanti, che vedono loro stessiautori di articoli eco di una certa idea politica. Il caso più emblematico è quello che riguarda il cosiddetto “padre dell’Italia”, il Conte di Cavour: egli, noto intellettuale e politico attivo prima nel regno sabaudo e poi nel neo -regno d’Italia, fu sia protagonista politico e ideologicodel Risorgimento italiano che fondatore e direttore del principale quotidiano che spingeva all’azione politica, ossia Il Risorgimento. Altri casi interessanti possono essere quello fascista con Benito Mussolini, fondatore de Il Popolo d’Italia, e, di origine più recente La Padania, organo di stampa ufficiale del partito Lega Nord.

In conclusione, ciò che si evince è che non è raro che il panorama giornalistico italiano funga da laboratorio di riverbero della politica, dei partiti o dei suoi esponenti attraverso collegamenti più o meno diretti, semmai il contrario.

L’esercitazione: criteri e risultati
In questa prima parte verranno esposti i risultati finali dell’esercitazione e successivamente se ne preciseranno alcuni aspetti, cioè i criteri di valutazione tassonomica.

Gruppo A
Il gruppo A ha optato per una classificazione di 16 quotidiani in tre possibili schieramenti, definibili classici: sinistra, destra e centro. Icriteri di questa operazione sono di diversa natura e spaziano tra l’aspetto lessicale e tematico di specifiche parti del quotidiano,rispettivamente il titolo e la prima pagina. Altri parametri non meno interessanti riguardano il sistema di dirigenza della testata sia dal punto di vista interno (direttore) che da quello esterno (gruppo di proprietà). Infine, si inseriscono eventuali inclinazioni di carattere ideologico circatemi che possono essere considerati alqua nto divisivi: la nazionalità e il genere.

Criteri di classificazione
Dichiarazioni del direttore
Lessico (scelta delle parole specie nella titolazione e nell’attacco)
Prima pagina: tematiche e argomenti
Compromissione politica (figura direttoriale, gruppo di proprietà)
Concezione della dimensione etnica (nazionalità) e di genere
Schieramenti
Sinistra      Centro         Destra
Domani      Il Riformista      L’Identità
L’Unità      La Repubblica      Il Secolo d’Italia
Il Manifesto   Il Corriere della Sera      Il Tempo
Il Fatto Quotidiano   La Stampa      La Verità
       Il Messaggero      Il Giornale
       Il Sole 24 Ore      Libero
Gruppo B
La tassonomia del secondo gruppo, il gruppo B, è certamente quella che contempla al suo interno il numero maggiore di testate eanche i criteri di classificazione più specifici, diversi per ogni schieramento. I 25 quotidiani sono riordinati secondo i tre orientamenti classici ma ognuno conformemente a moduli propri. Nel caso della sinistra questi rientrano negli ideali tipici della corrente politica: uguaglianza, integrazione sociale e internazionalismo, ecologismo e redistribuzione equa della ricchezza. Lo stesso si può dire per iparametri di destra: nazionalismo, tradizionalismo, e liberismo. Risultano invece più discutibili i punti che definiscono lo schieramento centrale, ossia democrazia, equilibrio e un’ispirazione cristiana.

Criteri di Classificazione
Sinistra            Centro         Destra
Promozione dell’uguaglianzaSociale   Ispirazione democratica   Libertà e Liberismo
Promozione dell’integrazione      Equilibrio         Tutela dei valori tradizionali
Protezione del consumatore      Fondamenta cristiane   Riduzione delle tasse
Salvaguardia dell’ambiente       Nazionalismo
Tassazione progressiva sui redditi       
Cooperazione Internazionale       

Schieramenti
Sinistra         Centro         Destra
La Repubblica      Corriere della Sera      Libero
La Stampa      Il Tempo         Il Giornale
Il Fatto Quotidiano      Il Messaggero      La Verità
Domani         Il Riformista      L’Identità
L’Unità         Il Dubbio         Il Foglio
Il Manifesto      Il Gazzettino      Quotidiano Nazionale
Il Secolo XIX      Il Mattino         Il Resto del Carlino
          L’Avvenire      La Nazione
          Il Sole 24 Ore      Il Secolo d’Italia

Gruppo C
Il gruppo C ha identificato dei criteri che riguardano più strettamente alcuni elementi del giornale che concorrono a diffondere un certo tipo di narrazione politica, come il tono stesso o il linguaggio, inteso come strumento di potere. A questi si aggiunge la scelta delleimmagini inserite accanto agli articoli e, per ultimo, la newsworthiness, ossia la cernita dei fatti che poi diventano notizie. Il numero delle pubblicazioni classificate è inferiore a quello degli altri gruppi (15), tuttavia, l’accuratezza degli schieramenti è più ricercata. Infatti,non si limita alla tripartizione tradizionale degli schieramenti, bensì opta per una tassonomia pentapartita che tiene conto dellesfumature che caratterizzano il panorama partitico italiano; le cinque caselle possibili, al di là di sinistra, destra e centro fanno spazio agli ibridi centrosinistra e centrodestra. Pur essendo di difficile definizione, queste aggiunte tengono conto delle sfaccettature reali dellasituazione politica in oggetto.

Criteri di classificazione
Linguaggio (mezzo per discriminare, veicolare ideologie e inclinazioni)
Tono della narrazione (sarcasmo, ironia)
Fotografie
Notiziabilità

Schieramenti
Sinistra         Centro Sx      Centro      Centro Dx      Destra
L’Unità         La Repubblica   Corriere della Sera   Il Giornale   Libero
Il Manifesto      Il Secolo XIX   Il Messaggero   Il Sole 24 Ore   Il Foglio
          La Stampa   Il Riformista   La Verità
          Il Fatto Quotidiano           L’Identità

In linea generale si può dire che non ci si siano grossi disaccordi nelle associazioni di ciascun gruppo, specie per i quotidiani di destra. È infatti il discrimine tra centro e sinistra che può differenziare i giudizi, specie quelli elaborati da A e B. Il gruppo C, visto il frazionamento più diversificato, potrebbe trovarsi ora in accordo ora in disaccordo bene o male con entrambi i gruppi precedentemente menzionati, fungendo daago della bilancia.

Diversamente dalle assegnazioni, i criteri di classificazione si possono raggruppare in tre macrogruppi distinti: un criterio linguistico-iconico, uno tematico-contenutistico ed infine uno puramente ideologico.

I bias cognitivi nei media
L’attribuzione di una determinata linea politica alle testate giornalistiche e la conseguente tendenza della pubblica opinione verso una determinata “ideologia” causa indubbiamente una mancata “freelance di opinione” (Di Marco, 2015), generando in prima linea pregiudizi, definiti anche “bias cognitivi”. La seguente parte del paper si concentrerà prevalentemente sulla definizione di “bias”,come vengono utilizzati dai media per influenzare l’opinione pubblica e infine cercherà di fornire soluzioni per indirizzare il pubblico verso una maggiore consapevolezza circa tratti tendenziosi dei media.

Cosa si intende per “bias”?
Per “bias cognitivo” si intende una reazione automatica del cervello umano quando deve valutare una situazione. Sono quindi valutazionirapide che si danno quando posti di fronte a una situazione incerta.

Se da un lato i bias permettono di giungere a delle conclusioni in maniera più rapida ed efficiente, d’altro canto compromettono lacapacità di prendere decisioni oggettive e razionali, spesso portando a giudizi sbagliati e conclusioni approssimative. Questo permette aivari settori dell’informazione di sfruttare questa sensibilità della mente, indirizzando l’opinione pubblica nel verso desiderato. Infatti, gli ambiti come il marketing, la comunicazione e la politica sfruttano ampiamente questi meccanismi psicologici per indirizzare le scelte e le opinioni delle persone.

In particolare, nell’ambito della politica, le recenti elezioni (come si è visto in Italia, Francia e anche negli Stati Uniti) hanno acceso un intenso dibattito riguardo alla capacità delle informazioni diffuse dai quotidiani e dai social media di influenzare le scelte di voto mediante l’uso di algoritmi, notizie false e bot. Inevitabilmente, il dibattito ha coinvolto i media tradizionali, accusati di usare dasempre gli stessi metodi per influenzare l’opinione pubblica attraverso le loro scelte editoriali o appoggiando apertamente una determinatafazione politica, perdendo così la loro imparzialità. Infatti, molte critiche sono rivolte all’idea che i media tendono a riflettere l’opinione dominante, sostenendo gli interessi e l’egemonia dei determinati establishment.

Esempio di bias: le elezioni statunitensi del 2016

Un esempio di bias che colse l’interesse di molti osservatori, giornalisti e ricercatori fu a seguito delle elezioni americane del 2016,alla luce della significativa discrepanza osservata tra l’orientamento dei media e i risultati elettorali. È stato immediatamente rilevato come la vittoria di Trump fosse arrivata inattesa, non solo perché le previsioni elettorali tendevano a favorire la conferma dei Democratici alla Casa Bianca, ma anche perché i media sembravano quasi interamente schierati a favore di Hillary Clinton, creando anche un effetto winnowing1.

Questo era principalmente dovuto al fatto che inizialmente Trump veniva visto come un “joke candidate”. Tale percezione, dovuta al suo passato di celebrità, alle sue dichiarazioni controverse e allo status di “outsider”, rendeva la sua candidatura presidenziale come un vero e proprio spettacolo. Tuttavia, nel momento in cui la sua campagna guadagnò slancio e si assicurò un sostegno significativo, i media dovettero rivalutare la sua candidatura. Questo fu reso possibile grazie ai bias cognitivi, che hanno giocato un ruolo fondamentale nell’affermazione di Trump come un candidato politico serio. Alcuni di essi possono essere classificati nel seguente modo:

Bias di conferma2: molti giornalisti e commentatori che ritenevano Trump un candidato poco serio inizialmente si concentraronosu storie ed eventi che rafforzavano questa visione. Ciò ha portato alla copertura che ha evidenziato le sue dichiarazionicontroverse e passi falsi, minimizzando i segni del suo crescente sostegno.
In-group bias3: la retorica di Trump risuonava fortemente familiare per alcuni gruppi di elettori
che si sentivano alienati dall’ “establishment” politico. Questo pregiudizio contribuì a consolidare la sua base, poiché i suoi seguaci lo consideravano un sostenitore dei loro interessi contro le “minacce” esterne.

III)          Effetto Dunning–Kruger4: questo pregiudizio potrebbe aver influenzato alcuni elettori a credere

che la mancanza di esperienza politica di Trump non era uno svantaggio, ma piuttosto un vantaggio. Percepivano il suo stile semplice e grezzo come autenticità e buon senso, in contrasto con i politici di carriera.

IV)          Overconfidence bias5: Molti esperti hanno predetto con fiducia una vittoria di Hilary Clinton sulla base di indicatori tradizionali (ad esempio, dati elettorali, tendenze demografiche) e dato per scontato i segni del percorso di Trump verso la vittoria, come la sua forte performance negli swing states6.

Bias e opinione pubblica
Partendo dal concetto di bias e dall’esempio fornito, possiamo concludere che le notizie, i social media e i motori di ricerca sono diventati così faziosi che ci si ritrova spesso intrappolati nei propri pregiudizi. Questo porta a diverse conseguenze negative:

1) Come società, si diventa estremamente polarizzati, fraintendendo o disprezzando “l’altra parte”, che percepiamo come estrema, odiosa o malvagia.

2) Si è più facilmente manipolabili nel modo di pensare, votare o comportarci;

3) La capacità di comprendere gli altri, risolvere problemi e trovare compromessi si riduce;

4) Si diventa incapaci di scoprire la verità

Come superare i bias: una guida
Superare i bias cognitivi richiede un approccio responsabile e critico sia da parte dei giornalisti e redattori di quotidiani, ma anche da parte dei consumatori di notizie.

Per quanto riguarda i giornalisti e i redattori, è importante il ruolo della formazione della professione, in particolare nell’ambito di bias per saperli individuare e superare. Risulta anche cruciale la promozione di una cultura redazionale che sia in grado di incoraggiare la riflessione e lo sviluppo critico, promuovere le diversità all’interno delle redazioni per garantire una pluralità di prospettive e considerare voci diverse per ridurre i bias di gruppo. Infine, risulta indispensabile anche la trasparenza riguardo alle fonti delle notizie e alla metodologia usata per ottenerle.
Nell’ambito dei social media è fondamentale assicurarsi che gli algoritmi di selezione dei contenuti siano trasparenti e non promuovano contenuti polarizzanti. In aggiunta, è necessario implementare meccanismi per ridurre la diffusione di informazioni false o fuorvianti.
Per i consumatori di notizie e utenti web è necessario diversificare le fonti di informazione, ad esempio consultando notiziari con differenti orientamenti politici e ideologici, analizzare le notizie con uno spirito critico cercando di riconoscere eventuali bis (dopo aver acquisito una solida comprensione dei bias cognitivi e come questi influenzano la precisione delle notizie).
Una possibilità di verifica dell’accuratezza dei fatti e delle informazioni è l’utilizzo dei servizi fact-checking, che sono in grado di rilevare dati e prove a supporto delle notizie importanti. Un esempio è Civikowl7, piattaforma che propone un modello automatico di ranking della qualità delle notizie basato su un algoritmo e sulle tecnologie di machine learning. Civikowl combina le valutazioni di due fonti imparziali: AllSides e Media Bias Fact Check, e applica tecnologie di machine learning per migliorare continuamente il ranking basato su modelli testuali. Sebbene l’algoritmo non possa distinguere tra notizie vere e false, fornisce utili indicazioni per comprendere meglio ilcomportamento dei giornalisti e l’importanza delle scelte editoriali.
In conclusione, la questione dei bias richiede una revisione dei criteri con cui i media hanno finora svolto legittimamente il loro ruolo nella sfera pubblica. Sperando che i criteri futuri siano più orientati a una cultura mediatica piuttosto che alla pretesa di un’impossibile oggettività, non resta che confidare nell’algoritmo del ragionamento (De Rosa, Reda, 2018, p.461).

Bibliografia
De Rosa, R., & Reda, V. Media bias. COMUNICAZIONE POLITICA, 2018, (3), 457-461.

Di Marco, V.: Lezioni di giornalismo, 2015, Ugo Mursia Editore

Jones, M., Sugden, R. Positive confirmation bias in the acquisition of information. Theory and Decision 50, 59– 99 (2001)

Pilat D., & Sekoul D. In-group bias. The Decision Lab, 2021.

In ambito politico, il termine winnowing si riferisce al processo di selezione o filtraggio dei candidati o delle idee, in modo da eliminare quelli meno adatti o meno popolari, concentrandosi invece su quelli più forti e promettenti. Questo processo può avvenire in diverse fasi della campagna elettorale o di un dibattito politico (https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/winnow).

In ambito politico, il termine winnowing si riferisce al processo di selezione o filtraggio dei candidati o delle idee, in modo da eliminare quelli meno adatti o meno popolari, concentrandosi invece su quelli più forti e promettenti. Questo processo può avvenire in diverse fasi della campagna elettorale o di un dibattito politico (https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/winnow). ↩︎
“tendenza a cercare evidenze che confermano le nostre precedenti conoscenze e credenze, piuttosto che cercare prove che negano tali conoscenze e credenze” (Jones M., Sugden R., 2001). ↩︎
“la tendenza per le persone a dare un trattamento preferenziale agli individui che appartengono allo stesso gruppo di cui
fanno parte” (Pilat D., & Sekoul D., 2021). ↩︎
“si verifica quando la mancanza di conoscenza e abilità di una persona in un determinato settore li induce a sopravvalutare la propria competenza parte” (Pilat D., & Sekoul D., 2021). ↩︎
è un pregiudizio ben consolidato in cui la fiducia soggettiva di una persona nei loro giudizi è attendibilmente maggiore della precisione oggettiva di tali giudizi, specialmente quando la fiducia è relativamente alta” (https://en.wikipedia.org/wiki/Overconfidence_effect). ↩︎
Nel sistema politico degli Stati Uniti d’America, uno swing state è uno Stato federato, nel quale nessun candidato o partito ha un sostegno storico tale da assicurare i punti dello Stato stesso nel collegio elettorale. Tali Stati sono oggetto di attenzione di entrambi i principali partiti delle elezioni, dato che vincere in questi Stati è la migliore opportunità per un partito di ottenere i voti del collegio” (https://it.wikipedia.org/wiki/Swing_state). ↩︎
https://mlw.namle.org/civikowl/  VEDI ANCHE:  https://www.allsides.com/media-bias/media-bias-chart e https://transparency.tube/ (sulle news online) ↩︎
7  Forum Pubblico / DEMOCRATURA, UNA REALTA' DA RESPINGERE, SAREMMO SUDDITI DI UN IMPERO. / Antonino Di Matteo - Magistrato. inserito:: Ottobre 16, 2025, 11:55:36 pm
Gianni Gavioli
Amministratore
Un solo Albero Sociale e Politico, una potatura a Vasi Policonici al posto delle parassitarie Correnti, persone diverse dalle attuali e il più lontano possibile dal fetore putiniano.
Presentazione alla Gente di veri progetti e non di chiacchiere e sorrisi.
Il Partito Democratico di Socialisti e Cristiani (PDSC) deve ripartire da solo, fosse anche da un 20% di consenso iniziale.
Dopo ci si può accordare con altre realtà al Centro della politica, su singoli temi o Progetti Nazionali. Ma dopo!
Il PDSC deve vivere di vita propria in simbiosi soltanto con i propri elettori!
È una IDEA RESILIENTE, già tradita una volta dalla cattiva politica adesso, noi elettori, non ci si cadrebbe una seconda volta.
ggiannig

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Sigfrido Ranucci

IL PARLAMENTO SI APPRESTA A VARARE UNA LEGGE PER FAR USCIRE  L'EX  MAGISTRATO ROBERTO SCARPINATO DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA. Si ATTUA QUELLO CHE REPORT AVEVA ANTICIPATO ESSERE LA VOLONTÀ ESPRESSA NEI COLLOQUI TRA IL GENERALE MARIO MORI E UN GIORNALISTA.
Il disegno di legge che il Parlamento si accinge a discutere è, in maniera evidente e perfino grossolana, “contra personam”. Lo scopo, non dichiarato ma perfettamente individuabile, è quello di estromettere dalla Commissione antimafia il Senatore Roberto Scarpinato. Un membro della Commissione che, forte della sua trentennale esperienza di Magistrato impegnato sul fronte delle più delicate indagini sui rapporti tra la mafia ed il Potere, si è dimostrato in grado, fin dai suoi primi atti in Commissione, di poter indirizzare la ricerca della verità sulle stragi del biennio 1992/1994 anche in direzione del possibile coinvolgimento di entità esterne a cosa nostra.
In un Paese da tempo dilaniato da gravi conflitti di interesse (mai regolati da una seria ed efficace normativa) che hanno condizionato pesantemente l’attività di Governi ed istituzioni politiche,  si ipotizza invece, in capo al Senatore Scarpinato, “l’incompatibilità” tra l’aver dedicato tutta la vita alla lotta alla mafia e alla ricerca della verità ed il suo diritto/dovere di continuare a farlo anche nella veste politica recentemente assunta.
Ciò che sta accadendo appare preoccupante e non può passare inosservato.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

Antonino Di Matteo - Magistrato.
Report tornerà sulle stragi di Mafia con delle novità a partire da domenica 26 ottobre alle 20.30 su Rai 3.



 
8  Forum Pubblico / *DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, IN ITALIA, PER ESSERE CAPACI E CREDIBILI NEL MONDO. / Ci sono movimenti estremisti che hanno da tempo cattiva influenza nel sociale! inserito:: Ottobre 16, 2025, 11:49:05 pm
Gianni Gavioli
 Condiviso con Tutti

Ci sono movimenti estremisti che hanno da tempo cattiva influenza nel sociale!
Rubare ai turisti, maltrattare i vecchi e i deboli anche da parte di giovani, il bullismo e la violenza, l'odio verso le forze dell'ordine e in genere contro l'ALTRO, sino al femminicidio sono sì sempre esistiti.
Sono il frutto della innata disposizione a far del male dell'essere umano, ma la cattiveria alimentata da movimenti politici estremisti e terroristi, arrivati anche in parlamento li hanno alimentati e moltiplicati nel sociale.
Si delinque anche con ispirazioni settarie e ideologie o fideismi fanatici.
Ultimamente anche la Psichiatria denuncia peggioramenti della salute mentale a tutti i livelli della popolazione.
Si sta diffondendo in progressione di azione e propensione, anche nei detentori del potere locale e nazionale.       
Attenzione a chi si vota alle elezioni di ogni tipo, anche di condominio!
hahaha.
ciaooo
ggiannig
9  Forum Pubblico / *DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, IN ITALIA, PER ESSERE CAPACI E CREDIBILI NEL MONDO. / La mollezza della nostra storia (di europei) dal dopo guerra a oggi ... inserito:: Ottobre 16, 2025, 11:47:00 pm
La mollezza della nostra storia (di europei) dal dopo guerra a oggi, ci ha portato allo "stupore" generato da ciò che é accaduto e accade sopra di noi.

* Un dittatore da sottoscala, che scopriamo essere un invasore restauratore di Imperi, vero e proprio Attila dall'Est Europa.
Lo fa da molto tempo ma noi eravamo distratti da "panem e circenses" da stadio e da tv.
 
* Un palazzinaro furbo come una iena, che ha scoperto che nel mondo ci sono dittatori con cui si può giocare a predare gli "stupiti".

* Un Drago cinese (Long) con le qualità di un leader e incarnato nell'identità etnica cinese (Yang).
Vuole un nuovo ordine mondiale, dove solo la forza comanda.

E tu mi parli di "sfiducia reciproca" madre di tutte le guerre?

Se non facciamo in fretta a rinforzare il condominio Europa, prima i lanzichenecchi bastardi di casa nostra ci faranno assaggiare i russi di Putin, (che batteremo tra le città e in montagna) poi ci troveremo a giocare a Ping-pong con la Cina e gli Usa sì . . . ma come pallina!

ciaooo   
10  Forum Pubblico / L'ITALIA E' PENISOLA. GENTE CON PROPRIE CULTURE MA NON UN ARCIPELAGO DI STATERELLI FEUDI DI FAMIGLIE LOCALI! / ci troveremo a giocare a Ping-pong con la Cina e gli Usa sì ... ma come pallina! inserito:: Ottobre 16, 2025, 11:44:38 pm
Fernando C. La mollezza della nostra storia (di europei) dal dopo guerra a oggi, ci ha portato allo "stupore" generato da ciò che é accaduto e accade sopra di noi.

* Un dittatore da sottoscala, che scopriamo essere un invasore restauratore di Imperi, vero e proprio Attila dall'Est Europa.
Lo fa da molto tempo ma noi eravamo distratti da "panem e circenses" da stadio e da tv.
 
* Un palazzinaro furbo come una iena, che ha scoperto che nel mondo ci sono dittatori con cui si può giocare a predare gli "stupiti".

* Un Drago cinese (Long) con le qualità di un leader e incarnato nell'identità etnica cinese (Yang).
Vuole un nuovo ordine mondiale, dove solo la forza comanda.

E tu mi parli di "sfiducia reciproca" madre di tutte le guerre?

Se non facciamo in fretta a rinforzare il condominio Europa, prima i lanzichenecchi bastardi di casa nostra ci faranno assaggiare i russi di Putin, (che batteremo tra le città e in montagna) poi ci troveremo a giocare a Ping-pong con la Cina e gli Usa sì . . . ma come pallina!
ciaooo   
11  Forum Pubblico / U.M.CO.D.E. UNIONE MANTENIMENTO e CONSOLIDAMENTO DIFESE EUROPEE. / U.M.CO.D.E. Unione Mantenimento e Consolidamento Difese Europee. inserito:: Ottobre 16, 2025, 05:34:22 pm
Gianni Gavioli
Amministratore
Persona più attiva

U.M.CO.D.E. Unione Mantenimento e Consolidamento Difese Europee.
[Facebook permettendo questo sarà il nuovo titolo del Gruppo Tematico, anche in Facebook. In altri miei siti lo é già da giorni].

ciaooo
ggiannig

PS: ovviamente per Difese Europee non si intendono soltanto quelle militari, ma di tutti quei valori POSITIVI, soprattutto culturali, che l'Europa ha saputo esprimere dal dopoguerra ad oggi e prima ancora nel passato. Senza perdonarci le nefandezze commesse e le ingiustizie perpetrate da noi europei, in ogni dove e nei secoli.


12  Forum Pubblico / P.D.S.C. PRIMA IL PARTITO, POI *GLI EQUILIBRATI* FARANNO l'INTESA OLIVO POLICONICO. / Il Partito Democratico di Socialisti E Cristiani (PDSC) deve ripartire da solo inserito:: Ottobre 15, 2025, 06:29:04 pm
Gianni Gavioli
Amministratore
Un solo Albero Sociale e Politico, una potatura a Vasi Policonici al posto delle parassitarie Correnti, persone diverse dalle attuali e il più lontano possibile dal fetore putiniano.
Presentazione alla Gente di veri progetti e non di chiacchiere e sorrisi.
Il Partito Democratico di Socialisti e Cristiani (PDSC) deve ripartire da solo, fosse anche da un 20% di consenso iniziale.
Dopo ci si può accordare con altre realtà al Centro della politica, su singoli temi o Progetti Nazionali. Ma dopo!
Il PDSC deve vivere di vita propria in simbiosi soltanto con i propri elettori!
È una IDEA RESILIENTE, già tradita una volta dalla cattiva politica adesso, noi elettori, non ci si cadrebbe una seconda volta.
ggiannig

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Sigfrido Ranucci

IL PARLAMENTO SI APPRESTA A VARARE UNA LEGGE PER FAR USCIRE  L'EX  MAGISTRATO ROBERTO SCARPINATO DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA. Si ATTUA QUELLO CHE REPORT AVEVA ANTICIPATO ESSERE LA VOLONTÀ ESPRESSA NEI COLLOQUI TRA IL GENERALE MARIO MORI E UN GIORNALISTA.
Il disegno di legge che il Parlamento si accinge a discutere è, in maniera evidente e perfino grossolana, “contra personam”. Lo scopo, non dichiarato ma perfettamente individuabile, è quello di estromettere dalla Commissione antimafia il Senatore Roberto Scarpinato. Un membro della Commissione che, forte della sua trentennale esperienza di Magistrato impegnato sul fronte delle più delicate indagini sui rapporti tra la mafia ed il Potere, si è dimostrato in grado, fin dai suoi primi atti in Commissione, di poter indirizzare la ricerca della verità sulle stragi del biennio 1992/1994 anche in direzione del possibile coinvolgimento di entità esterne a cosa nostra.
In un Paese da tempo dilaniato da gravi conflitti di interesse (mai regolati da una seria ed efficace normativa) che hanno condizionato pesantemente l’attività di Governi ed istituzioni politiche,  si ipotizza invece, in capo al Senatore Scarpinato, “l’incompatibilità” tra l’aver dedicato tutta la vita alla lotta alla mafia e alla ricerca della verità ed il suo diritto/dovere di continuare a farlo anche nella veste politica recentemente assunta.
Ciò che sta accadendo appare preoccupante e non può passare inosservato.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Antonino Di Matteo - Magistrato.
Report tornerà sulle stragi di Mafia con delle novità a partire da domenica 26 ottobre alle 20.30 su Rai 3.



 
13  Forum Pubblico / U.M.CO.D.E. UNIONE MANTENIMENTO e CONSOLIDAMENTO DIFESE EUROPEE. / Alex Orlowski Il 28 settembre 2025 il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy... inserito:: Ottobre 15, 2025, 06:20:17 pm

Tetyana Bezruchenko

Oggi una mia conoscente ha pronunciato la solita frase “spero che tutto finisca presto”.
Le avevo risposto con un breve “No”.
Lei mi ha chiesto “perché no?”
Non so come spiegarle che tutto solo comincia a muoversi, prima erano dei preparativi.

Alex Orlowski

Il 28 settembre 2025, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha denunciato un'importante escalation nelle tattiche di guerra ibrida della Russia, basandosi su dati di intelligence che indicano come la cosiddetta "flotta ombra" russa stia venendo utilizzata come piattaforma mobile per il lancio e il controllo di droni d'attacco contro paesi europei. Questa accusa ha avuto immediati riflessi politici, con Zelenskyy che ha sottolineato la necessità urgente di chiudere i corridoi marittimi strategici, in particolare il Mar Baltico, a tutte le petroliere russe, dando particolare attenzione alle navi della flotta ombra illegale. Nel suo discorso serale, il presidente ha chiesto un inasprimento delle sanzioni contro il commercio energetico e l'infrastruttura navale russa, evidenziando come la vicinanza delle piattaforme di lancio alle coste europee renda la minaccia ancora più critica.
La flotta ombra, fino ad ora vista principalmente come uno strumento economico per eludere le sanzioni occidentali e finanziare l'apparato militare russo, è ora ritenuta una minaccia diretta alla sicurezza operativa. Tale flotta, composta da circa 940 navi obsolete e scarsamente assicurate, rappresenta una combinazione di obiettivi economici e militari, entrando nello spettro della guerra ibrida come piattaforma di attacchi irregolari e non attribuibili contro infrastrutture europee critiche. Questo sviluppo impone a NATO e Unione Europea una rivalutazione strategica che non consideri più queste navi come un semplice rischio ambientale, ma come potenziali piattaforme militari mobili e sofisticate. L'opacità operativa e numerica della flotta rende difficile la sua identificazione e il contrasto.
Il discorso di Zelenskyy, pronunciato la stessa sera di un'ondata di attacchi e incursioni aeree russe in Europa, ha collegato chiaramente le petroliere russe, già oggetto di sanzioni, all'uso militare tramite il lancio e controllo di droni. Queste navi non fungerebbero solo da rampe di lancio, ma da centri avanzati di comando e controllo con sofisticati sistemi di comunicazione satellitare per pilotare i droni attraverso spazi aerei complessi. La tempistica della dichiarazione, subito dopo un incontro con l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump a New York nel contesto dell’Assemblea generale ONU, mirava a influenzare il dibattito politico sulle forniture di armi avanzate all’Ucraina e ad accelerare l’inasprimento delle sanzioni contro la flotta ombra, specialmente in risposta alle destabilizzanti incursioni di droni nei paesi nordici.
La Russia ha rigettato con fermezza le accuse, con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov e il ministro degli esteri Sergey Lavrov che hanno definito le denunce infondate e tese a destabilizzare ulteriormente la situazione. In particolare, la Russia ha contestato le segnalazioni di incursioni di droni oltre il raggio operativo di alcune munizioni, nonostante le evidenze delle capacità dichiarate degli Shahed-136/Geran-2. Questa strategia di negazione si inserisce in un modello di guerra di zona grigia, volto a mantenere ambiguità e a evitare la responsabilità diretta.
Dal punto di vista tecnico, la possibilità che grandi petroliere commerciali siano state modificate per lanciare e controllare UAV ad ala fissa come i Geran-2 è plausibile, sebbene complessa. I droni Geran-2, derivati dagli Shahed-136 di progettazione iraniana, hanno un’autonomia fino a 2.500 km, una velocità di crociera fino a 180 km/h e possono trasportare testate esplosive fino a 50 kg. Il lancio standard da terra prevede l'uso di binari con razzi assistiti montati su veicoli, ma le modifiche tecnologiche russe includono sistemi di navigazione avanzati e moduli di comunicazione remota che permettono il controllo anche da piattaforme mobili in mare. L’adattamento di petroliere per lancio marittimo comporterebbe l’installazione di sistemi di catapulta a gas pressurizzato o binari assistiti da razzi integrati con piattaforme di stabilizzazione attiva per contrastare i movimenti marittimi, necessità confermata da analoghi sviluppi navali in campo militare e commerciale.
Esistono precedenti di integrazione di sistemi di lancio e recupero di droni su navi non aeronautiche e test commerciali di droni per logistica marittima, a testimonianza della possibilità tecnica. Il vantaggio operativo di impiegare petroliere come piattaforme di lancio consiste nella mobilità, nell’invisibilità e nella drastica riduzione dei tempi di volo rispetto a lanci da basi terrestri note, aumentando l’efficacia degli attacchi e complicando le difese aeree europee, specialmente in zone come il Mar Baltico, stretti danesi e Mare del Nord.
La flotta ombra stessa, complessa rete economica che aggira le sanzioni imponendo notevoli rischi ambientali ed economici agli stati avversari, è in via di trasformazione da strumento economico a risorsa militare di guerra ibrida. Composta da navi spesso anziane, non assicurate nel contesto occidentale e operative in modo opaco tramite frequenti cambi di bandiera e falsificazione dei dati di localizzazione, la flotta è sospettata non solo di supportare il lancio di droni, ma anche di sorveglianza e sabotaggio di infrastrutture sottomarine critiche. Uno specifico caso di incidente ambientale nel gennaio 2025, con una nave sospettata della flotta che ha perso potenza trasportando 99.000 tonnellate di petrolio, sottolinea il rischio continuo di disastri.
L’analisi operativa rivela un quadro di rischi multipli, che riguardano sicurezza marittima, ambientale, legale, economica e militare, richiedendo una risposta strategica articolata che vada oltre il sequestro di singole navi, mirando all’ecosistema infrastrutturale che le sostiene, inclusi registri, assicuratori, intermediari e stati di bandiera.
Diverse navi sospette, con dettagli tecnici e codici identificativi, sono state monitorate o ispezionate dalle autorità europee per attività legate a lancio di droni, ricognizione o sabotaggio. Tra queste, la HAV DOLPHIN (IMO: 9073854, MMSI: 304473000), nave da carico con equipaggio russo, costruita nel 1993, batte bandiera di Antigua e Barbuda. Nel 2025 ha mostrato comportamenti sospetti vicino a Kaliningrad, Liepāja e nella baia di Kiel, ed è stata oggetto di ispezioni in porti europei. La PUSHPA (ex Boracay, IMO: 9332810, MMSI: 610107116), petroliera sotto bandiera del Benin, costruita nel 2007, è stata monitorata vicino ad Aalborg durante le incursioni con droni e sospettata di essere piattaforma di lancio; opera principalmente nel Mar Baltico, Mare del Nord e Manica. L’ASTROL-1 (IMO: 9906544, MMSI: 273217380), nave da carico generale russa costruita nel 2020, è soggetta a sanzioni statunitensi e ha effettuato manovre sospette a nord di Copenaghen prima di un attacco con droni. La OSLO CARRIER-3 (IMO: 9366146, MMSI: 258035000), una nave da carico gestita dalla Norvegia costruita nel 2011 con equipaggio in parte di lingua russa, è sospettata nonostante il controllo norvegese e monitorata nel Mar Baltico. Infine, la petroliera EAGLE S (IMO: 9329760, MMSI: 518998865), battente bandiera delle Isole Cook e costruita nel 2006, è stata sequestrata in Finlandia per il suo presunto coinvolgimento in sabotaggi di cavi sottomarini nel Mar Baltico, evidenziando capacità multiruolo nella guerra ibrida.
L'accusa di utilizzo della flotta ombra per lanciare droni coincide con una campagna coordinata di violazioni dello spazio aereo russo nel settembre 2025, con incursioni di droni in Polonia, Estonia, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi, che hanno causato chiusure aeroportuali, restrizioni di volo e indagini ufficiali. La NATO e l’UE interpretano tali azioni come provocazioni calcolate tese a testare le difese e a logorare i costi militari occidentali, soprattutto nelle regioni nordiche. Il Mar Baltico appare così come un nuovo vettore primario di guerra ibrida.
In risposta, l’Unione Europea ha proposto il 19° pacchetto di sanzioni mirate contro la flotta ombra, inserendo 118 nuove navi nella lista sanzionata e puntando a colpire in modo più severo il commercio energetico russo e le entità collegate in Russia e all’estero. Negli Stati Uniti è stato introdotto lo "Shadow Fleets Act" per estendere ulteriormente le restrizioni economiche sulle navi e le attività finanziarie connesse. Queste misure legislative e regolatorie riflettono il riconoscimento condiviso della natura militare e strategica della flotta ombra oltre che economica.
È stata annunciata anche l’iniziativa "Drone Wall" dell’UE per creare una barriera anti-drone lungo il confine orientale, che prevede capacità avanzate di rilevamento, tracciamento e intercettazione entro un anno, con l’Ucraina come partner chiave per l’implementazione di contromisure efficaci e a basso costo, basate su guerra elettronica e droni intercettori.
Infine, la richiesta ucraina di missili da crociera a lungo raggio come il Tomahawk trova giustificazione strategica nell’esigenza di neutralizzare efficacemente le piattaforme mobili di lancio marittime, che operano al di fuori della portata delle difese costiere convenzionali, rafforzando così la capacità di Kiev di contrastare questo nuovo vettore di attacco che interessa direttamente la sicurezza collettiva NATO nel Mar Baltico e nel Mare del Nord.

DA FB
14  Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI e Musk, TRUMP e Israele, CINA e Russia, INDIA, AFRICA, PAESI ARABI. / Tetyana Bezruchenko - Oggi una mia conoscente ha pronunciato la solita frase ... inserito:: Ottobre 15, 2025, 06:17:47 pm

Tetyana Bezruchenko

Oggi una mia conoscente ha pronunciato la solita frase “spero che tutto finisca presto”.
Le avevo risposto con un breve “No”.
Lei mi ha chiesto “perché no?”
Non so come spiegarle che tutto solo comincia a muoversi, prima erano dei preparativi.



Alex Orlowski

Il 28 settembre 2025, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha denunciato un'importante escalation nelle tattiche di guerra ibrida della Russia, basandosi su dati di intelligence che indicano come la cosiddetta "flotta ombra" russa stia venendo utilizzata come piattaforma mobile per il lancio e il controllo di droni d'attacco contro paesi europei. Questa accusa ha avuto immediati riflessi politici, con Zelenskyy che ha sottolineato la necessità urgente di chiudere i corridoi marittimi strategici, in particolare il Mar Baltico, a tutte le petroliere russe, dando particolare attenzione alle navi della flotta ombra illegale. Nel suo discorso serale, il presidente ha chiesto un inasprimento delle sanzioni contro il commercio energetico e l'infrastruttura navale russa, evidenziando come la vicinanza delle piattaforme di lancio alle coste europee renda la minaccia ancora più critica.
La flotta ombra, fino ad ora vista principalmente come uno strumento economico per eludere le sanzioni occidentali e finanziare l'apparato militare russo, è ora ritenuta una minaccia diretta alla sicurezza operativa. Tale flotta, composta da circa 940 navi obsolete e scarsamente assicurate, rappresenta una combinazione di obiettivi economici e militari, entrando nello spettro della guerra ibrida come piattaforma di attacchi irregolari e non attribuibili contro infrastrutture europee critiche. Questo sviluppo impone a NATO e Unione Europea una rivalutazione strategica che non consideri più queste navi come un semplice rischio ambientale, ma come potenziali piattaforme militari mobili e sofisticate. L'opacità operativa e numerica della flotta rende difficile la sua identificazione e il contrasto.
Il discorso di Zelenskyy, pronunciato la stessa sera di un'ondata di attacchi e incursioni aeree russe in Europa, ha collegato chiaramente le petroliere russe, già oggetto di sanzioni, all'uso militare tramite il lancio e controllo di droni. Queste navi non fungerebbero solo da rampe di lancio, ma da centri avanzati di comando e controllo con sofisticati sistemi di comunicazione satellitare per pilotare i droni attraverso spazi aerei complessi. La tempistica della dichiarazione, subito dopo un incontro con l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump a New York nel contesto dell’Assemblea generale ONU, mirava a influenzare il dibattito politico sulle forniture di armi avanzate all’Ucraina e ad accelerare l’inasprimento delle sanzioni contro la flotta ombra, specialmente in risposta alle destabilizzanti incursioni di droni nei paesi nordici.
La Russia ha rigettato con fermezza le accuse, con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov e il ministro degli esteri Sergey Lavrov che hanno definito le denunce infondate e tese a destabilizzare ulteriormente la situazione. In particolare, la Russia ha contestato le segnalazioni di incursioni di droni oltre il raggio operativo di alcune munizioni, nonostante le evidenze delle capacità dichiarate degli Shahed-136/Geran-2. Questa strategia di negazione si inserisce in un modello di guerra di zona grigia, volto a mantenere ambiguità e a evitare la responsabilità diretta.
Dal punto di vista tecnico, la possibilità che grandi petroliere commerciali siano state modificate per lanciare e controllare UAV ad ala fissa come i Geran-2 è plausibile, sebbene complessa. I droni Geran-2, derivati dagli Shahed-136 di progettazione iraniana, hanno un’autonomia fino a 2.500 km, una velocità di crociera fino a 180 km/h e possono trasportare testate esplosive fino a 50 kg. Il lancio standard da terra prevede l'uso di binari con razzi assistiti montati su veicoli, ma le modifiche tecnologiche russe includono sistemi di navigazione avanzati e moduli di comunicazione remota che permettono il controllo anche da piattaforme mobili in mare. L’adattamento di petroliere per lancio marittimo comporterebbe l’installazione di sistemi di catapulta a gas pressurizzato o binari assistiti da razzi integrati con piattaforme di stabilizzazione attiva per contrastare i movimenti marittimi, necessità confermata da analoghi sviluppi navali in campo militare e commerciale.
Esistono precedenti di integrazione di sistemi di lancio e recupero di droni su navi non aeronautiche e test commerciali di droni per logistica marittima, a testimonianza della possibilità tecnica. Il vantaggio operativo di impiegare petroliere come piattaforme di lancio consiste nella mobilità, nell’invisibilità e nella drastica riduzione dei tempi di volo rispetto a lanci da basi terrestri note, aumentando l’efficacia degli attacchi e complicando le difese aeree europee, specialmente in zone come il Mar Baltico, stretti danesi e Mare del Nord.
La flotta ombra stessa, complessa rete economica che aggira le sanzioni imponendo notevoli rischi ambientali ed economici agli stati avversari, è in via di trasformazione da strumento economico a risorsa militare di guerra ibrida. Composta da navi spesso anziane, non assicurate nel contesto occidentale e operative in modo opaco tramite frequenti cambi di bandiera e falsificazione dei dati di localizzazione, la flotta è sospettata non solo di supportare il lancio di droni, ma anche di sorveglianza e sabotaggio di infrastrutture sottomarine critiche. Uno specifico caso di incidente ambientale nel gennaio 2025, con una nave sospettata della flotta che ha perso potenza trasportando 99.000 tonnellate di petrolio, sottolinea il rischio continuo di disastri.
L’analisi operativa rivela un quadro di rischi multipli, che riguardano sicurezza marittima, ambientale, legale, economica e militare, richiedendo una risposta strategica articolata che vada oltre il sequestro di singole navi, mirando all’ecosistema infrastrutturale che le sostiene, inclusi registri, assicuratori, intermediari e stati di bandiera.
Diverse navi sospette, con dettagli tecnici e codici identificativi, sono state monitorate o ispezionate dalle autorità europee per attività legate a lancio di droni, ricognizione o sabotaggio. Tra queste, la HAV DOLPHIN (IMO: 9073854, MMSI: 304473000), nave da carico con equipaggio russo, costruita nel 1993, batte bandiera di Antigua e Barbuda. Nel 2025 ha mostrato comportamenti sospetti vicino a Kaliningrad, Liepāja e nella baia di Kiel, ed è stata oggetto di ispezioni in porti europei. La PUSHPA (ex Boracay, IMO: 9332810, MMSI: 610107116), petroliera sotto bandiera del Benin, costruita nel 2007, è stata monitorata vicino ad Aalborg durante le incursioni con droni e sospettata di essere piattaforma di lancio; opera principalmente nel Mar Baltico, Mare del Nord e Manica. L’ASTROL-1 (IMO: 9906544, MMSI: 273217380), nave da carico generale russa costruita nel 2020, è soggetta a sanzioni statunitensi e ha effettuato manovre sospette a nord di Copenaghen prima di un attacco con droni. La OSLO CARRIER-3 (IMO: 9366146, MMSI: 258035000), una nave da carico gestita dalla Norvegia costruita nel 2011 con equipaggio in parte di lingua russa, è sospettata nonostante il controllo norvegese e monitorata nel Mar Baltico. Infine, la petroliera EAGLE S (IMO: 9329760, MMSI: 518998865), battente bandiera delle Isole Cook e costruita nel 2006, è stata sequestrata in Finlandia per il suo presunto coinvolgimento in sabotaggi di cavi sottomarini nel Mar Baltico, evidenziando capacità multiruolo nella guerra ibrida.
L'accusa di utilizzo della flotta ombra per lanciare droni coincide con una campagna coordinata di violazioni dello spazio aereo russo nel settembre 2025, con incursioni di droni in Polonia, Estonia, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi, che hanno causato chiusure aeroportuali, restrizioni di volo e indagini ufficiali. La NATO e l’UE interpretano tali azioni come provocazioni calcolate tese a testare le difese e a logorare i costi militari occidentali, soprattutto nelle regioni nordiche. Il Mar Baltico appare così come un nuovo vettore primario di guerra ibrida.
In risposta, l’Unione Europea ha proposto il 19° pacchetto di sanzioni mirate contro la flotta ombra, inserendo 118 nuove navi nella lista sanzionata e puntando a colpire in modo più severo il commercio energetico russo e le entità collegate in Russia e all’estero. Negli Stati Uniti è stato introdotto lo "Shadow Fleets Act" per estendere ulteriormente le restrizioni economiche sulle navi e le attività finanziarie connesse. Queste misure legislative e regolatorie riflettono il riconoscimento condiviso della natura militare e strategica della flotta ombra oltre che economica.
È stata annunciata anche l’iniziativa "Drone Wall" dell’UE per creare una barriera anti-drone lungo il confine orientale, che prevede capacità avanzate di rilevamento, tracciamento e intercettazione entro un anno, con l’Ucraina come partner chiave per l’implementazione di contromisure efficaci e a basso costo, basate su guerra elettronica e droni intercettori.
Infine, la richiesta ucraina di missili da crociera a lungo raggio come il Tomahawk trova giustificazione strategica nell’esigenza di neutralizzare efficacemente le piattaforme mobili di lancio marittime, che operano al di fuori della portata delle difese costiere convenzionali, rafforzando così la capacità di Kiev di contrastare questo nuovo vettore di attacco che interessa direttamente la sicurezza collettiva NATO nel Mar Baltico e nel Mare del Nord.

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15  Forum Pubblico / Da MENTI SUPERIORI e CUORI GENEROSI sgorga "Acqua di Cultura", tra le migliori. / Antonio Sgobba - Il paradosso dell’ignoranza Dalla sindrome dell'impostore ... inserito:: Ottobre 15, 2025, 06:12:41 pm

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Antonio Sgobba / Immagine: Paola Pivi, Senza titolo, 2003
21.6.2017

Il paradosso dell’ignoranza

Dalla sindrome dell'impostore all'effetto Dunning Kruger: come facciamo a sapere cosa sappiamo veramente?
Antonio Sgobba è giornalista. Il suo ultimo libro è "La società della fiducia. Da Platone a WhatsApp" edito da Il Saggiatore. È stato il responsabile della sezione culturale di IL, ha collaborato con La lettura, Wired, Pagina 99 e altre testate. Dal 2016 lavora in Rai.

Mc Arthur Wheeler non poteva passare inosservato. Quarantacinque anni, alto poco meno di un metro e sessanta e pesante poco più di 120 chili, venne riconosciuto senza difficoltà dai testimoni come il responsabile di ben due colpi in pieno giorno a Pittsburgh. Le telecamere di sorveglianza lo mostravano a volto scoperto, la pistola in mano. Quando venne arrestato non ci poteva credere: “Ma io ero ricoperto di succo!” disse ai poliziotti. Succo di limone. Wheeler si era ricoperto il volto di succo di limone, convinto che questo potesse garantirgli l’invisibilità. Gli investigatori riferirono che il rapinatore non aveva improvvisato, ma si era preparato accuratamente. “Il succo di limone mi bruciava la faccia e gli occhi, facevo fatica a vedere” avrebbe detto poi ai poliziotti. Nel corso dei  preparativi si era persino scattato un selfie con una polaroid, per verificare che il metodo fosse davvero efficace. E nella foto lui effettivamente non c’era – probabilmente l’acidità  gli aveva impedito di prendere bene la mira. McArthur aveva ottenuto la prova che cercava. Il succo di limone funzionava: era diventato completamente invisibile.

David Dunning, professore di psicologia sociale alla Cornell University, lesse la notizia sul World Almanac del 1996, sezione Offbeat News Stories. Lo psicologo pensò: se Wheeler era troppo stupido per essere un rapinatore, forse era anche troppo stupido per sapere di essere troppo stupido per essere un rapinatore. “La sua stupidità gli nascondeva la sua stessa stupidità” pensò lo psicologo. Dunning si chiese poi se fosse possibile misurare il livello di competenza che ciascuno crede di avere confrontandolo con la reale competenza. Nelle settimane successive organizzò un progetto di ricerca con un suo laureando, Justin Kruger. Il loro paper Unskilled and Unaware of It: How Difficulties of Recognizing One’s Own Incompetence Lead to Inflated Self-assessments venne pubblicato nel 1999 e da allora è un piccolo classico degli studi sull’ignoranza di sé. Il risultato delle ricerche dei due studiosi è conosciuto come “effetto Dunning-Kruger”.

Di che cosa si tratta? “Quando le persone sono incompetenti nelle strategie che adottano per ottenere successo e soddisfazione, sono schiacciate da un doppio peso: non solo giungono a conclusioni errate e fanno scelte sciagurate, ma la loro stessa incompetenza gli impedisce di rendersene conto. Al contrario, come nel caso di Wheeler loro hanno l’impressione di cavarsela egregiamente”, spiega Dunning.

    Le persone pochissimo esperte hanno una scarsa consapevolezza della loro incompetenza. È l’effetto Dunning Kruger: fanno errori su errori ma tendono a credere di cavarsela.

Il più delle volte gli ignoranti non sanno di essere ignoranti, suggeriscono Dunning e Kruger. In effetti, se cerchiamo di capire che cosa non sappiamo attraverso l’introspezione potremmo non ottenere nulla. Possiamo continuare a chiederci “Che cosa non so?” fino allo sfinimento, e darci delle risposte, ma non esauriremmo mai il campo infinito della nostra ignoranza. Guardarsi dentro non sempre porta risultati soddisfacenti, l’unico modo per uscire dalla propria metaignoranza è chiedere agli altri.

Dunning spiega così il fenomeno: per ogni competenza, esistono persone molto esperte, esperte così così, poco esperte e pochissimo esperte. L’effetto Dunning Kruger consiste in questo: le persone pochissimo esperte hanno una scarsa consapevolezza della loro incompetenza. Fanno errori su errori ma tendono comunque a credere di cavarsela.

I risultati sono stati raggiunti attraverso una serie di  studi su senso dell’umorismo, abilità grammaticali e logiche, studi in seguito estesi anche ad altri campi. Prendendo in considerazione il 25 per cento del campione cha aveva ottenuto i risultati peggiori in ogni prova, si osservava che in media, in una scala da 1 a 100, i soggetti si davano un punteggio di 62, nonostante la loro valutazione effettiva non superasse i 12 punti. Questo accade perché in molti campi l’atto di valutare la correttezza della risposta di qualcuno richiede la stessa competenza necessaria a scegliere la risposta esatta. Sembrerebbe dunque che la tendenza alla sopravvalutazione di sé sia inevitabile.

Questo dovrebbe farci riflettere quando parliamo dell’ignoranza nei termini di una malattia dalla quale si può guarire: se tutti siamo malati, nessuno lo è. “La gente vive all’ombra della propria inevitabile ignoranza. Semplicemente non sappiamo tutto di tutto. Ci sono buchi nella nostra conoscenza, lacune nelle nostre competenze” scrive Dunning all’inizio del suo ultimo saggio. Possiamo consolarci pensando che l’ignoranza riguardi ambiti periferici della nostra esperienza, temi oscuri o irrilevanti, comunque privi di implicazioni nella nostra vita quotidiana. E gli economisti sostengono che gran parte dell’ignoranza è razionale: acquisire determinate competenze potrebbe non portare benefici che giustifichino la fatica fatta per acquisirle. Ma sappiamo anche che non tutta l’ignoranza è periferica o razionale. Parte della nostra ignoranza, forse la parte più importante, è centrale e misteriosa. La nostra ignoranza riguarda aspetti essenziali: riguarda noi stessi.

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I peggiori si credono i migliori, abbiamo detto. Ma dagli studi di Dunning emerge un dato speculare: anche i migliori sbagliano, in senso opposto. I più competenti tendono a sottovalutare le proprie competenze. Arrivano facilmente alle risposte giuste e credono che anche gli altri siano in grado di giungere con altrettanta facilità allo stesse conclusioni. Di conseguenza, quando si tratta di dare una valutazione su di sé, non si collocano nella fascia alta. È colpa dell’effetto del falso consenso (la tendenza a pensare che gli altri agiscano in modo simile al proprio), ed è coerente con gli studi sull’attribuzione della conoscenza, i quali mostrano che le persone sovrastimano la quantità di persone in possesso della loro stessa conoscenza.

    Dagli studi di Dunning emerge un dato speculare: anche i migliori sbagliano, in senso opposto. I più competenti tendono a sottovalutare le proprie competenze.

Il fenomeno è anche conosciuto con il nome di “sindrome dell’impostore”. Chi soffre di questa sindrome – detta anche “impostorismo” – non direbbe mai esplicitamente “mi sento un impostore”, eppure si sente esattamente così. Anche nei casi in cui consegue successi e riconoscimenti, questa persona avverte che il suo successo è dovuto a qualche colpo di fortuna, a una misteriosa combinazione, oppure a un grande sforzo irripetibile; crede che i suoi risultati siano dovuti solo a un caso e non siano piuttosto il risultato delle sue abilità o delle sue competenze. La prossima volta fallirò di sicuro, pensa.

L’espressione “sindrome dell’impostore” fu coniata da Suzanne Imes e Pauline Rose Clance alla fine degli anni Settanta, quando le due psicoterapeute della Georgia State University analizzarono il comportamento di un gruppo di donne in ruoli di responsabilità. Riscontrarono una sensazione diffusa: le intervistate ritenevano di non essere così capaci come gli altri credevano. Confessa Clance:

“Provavo i sentimenti tipici della sindrome dell’impostore all’università. Dovevo fare un esame importante e temevo sarebbe andato male. Ricordavo solo le cose che non sapevo e non quelle su cui ero preparata. I miei amici incominciarono a preoccuparsi, così io tenevo i miei dubbi per me stessa. Credevo che le mie insicurezze fossero dovute alla mia istruzione. Quando poi ho incominciato a insegnare ho ascoltato timori simili negli studenti che venivano a chiedere consigli. Avevano note di merito e curriculum eccellenti. Uno di loro mi disse: ‘Mi sento un impostore qui, in mezzo a tutta questa gente così brillante’.”

La sindrome colpisce soprattutto le donne. La tendenza è confermata anche dagli studi più recenti. Due sociologhe americane, Jessica Collett e Jade Avelis, si sono chieste per esempio come mai così tante donne che intraprendono la carriera universitaria a un certo punto optano per il cosiddetto downshifting, ovvero perché rinunciano a un posto di alto livello e alle proprie ambizioni. Non accade perché vogliono “mettere su famiglia”, come spesso si pensa. La ricerca, svolta su 460 studentesse di dottorato, ha rivelato che la causa in realtà è proprio la sindrome dell’impostore. Se rinunciano alla carriera è perché credono di non essere all’altezza e di essere arrivate nella loro posizione per una qualche coincidenza, non per merito.

    La sindrome dell’impostore è frequente soprattutto in contesti in cui la competizione è alta e in cui ci sono poche figure di ‘mentori’ in grado di dare una valutazione realistica.

L’impostorismo però non è un’esclusiva del genere femminile. Due psicologhe della Purdue University, Shamala Kumar e Carolyn M. Jagacinski, hanno misurato le reazioni differenti in uomini e donne. Il risultato è che le donne che si considerano impostori spesso manifestano anche la volontà di dimostrare che possono impegnarsi e fare meglio degli altri, e quindi competono di più. Gli uomini, invece, mostrano il desiderio di evitare competizioni nelle aree in cui si sentono più vulnerabili. «Temono di fare una brutta figura, di apparire deboli» dice Jagacinski.

Gli esperti hanno osservato come la sindrome sia frequente soprattutto in contesti in cui la competizione è alta e in cui, per di più, ci sono poche figure di “mentori” in grado di dare una valutazione realistica. Proprio per questo le università americane spesso affiancano alle studentesse delle docenti che possano esercitare questa funzione di guida. L’effetto però non è sempre quello voluto. Spesso infatti l’impressione di sentirsi un impostore è acuita dal confronto con i docenti. “Credevo che la mia tutor fosse SuperWoman” ha riferito una studentessa. Secondo molti esperti, l’unica soluzione all’“impostorismo” è parlare di più delle proprie insicurezze. “Quando le persone vedono quelli che rispettano in difficoltà o li ascoltano mentre ammettono di non aver sempre saputo tutto, è più facile per tutti avere un’opinione realistica del proprio lavoro” scrive la Ada Initiative, consorzio a sostegno delle donne nella tecnologia.

In realtà, più espandiamo il perimetro delle nostre conoscenze più saremo esposti a ciò che non sappiamo. Per molte persone la sindrome dell’impostore è il sintomo naturale dell’acquisizione di competenze. Non è un caso che questa sindrome colpisca soprattutto chi lavora in ambito scientifico e tecnologico: aree in cui è difficile falsificare le proprie conoscenze. E una certa dose di insicurezza alle volte potrebbe anche essere salutare. Si può soffrire della sindrome dell’impostore in contesti come quelli vissuti da un insegnante alla prima lezione davanti a una vera classe, o alla prima prova di un professionista, un meccanico o un avvocato. Casi in cui questo tipo di insicurezza riflette un rispetto per i limiti delle proprie abilità – limiti che tutti hanno, anche i cosiddetti «migliori» – e mostra una benefica umiltà: solo un vero impostore può avere paura di chiedere aiuto.

Estratto e adattato dal capitolo 10 di ? – Il paradosso dell’ignoranza da Socrate a Google, di Antonio Sgobba (il Saggiatore).

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