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1  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, VANNO DIFESE! Anche da Noi Stessi. / Russificazione da Assimilazione Anticipatoria di interi strati della popolazione inserito:: Maggio 29, 2025, 11:10:38 pm
Gianni Gavioli
Amministratore
Persona più attiva

Centinaia di migliaia di ProPutin sono stati nei passati decenni, formati come mercenari e infiltrati nell'Europa Occidentale, Atlantica, Membro della Nato (che ci ha protetti sino ad ora) e alleata degli USA.
Ciò che ci viene imposto in modo visibile, oggi, da Influencer/Media, dalla Cattiva Politica Nazionale e Locale, da TV e testate di Parte, é una precisa strategia di guerra, pensata e sviluppata per una Russificazione da Assimilazione Anticipatoria, di interi strati della popolazione europea.       
ggg
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2  Forum Pubblico / L'ITALIA E' PENISOLA. GENTE CON LORO CULTURE, NON UN ARCIPELAGO DI STATERELLI GESTITI DA FAMIGLIE! / Roberto Saviano ha appena dato una risposta durissima (e sacrosanta) al ... inserito:: Maggio 28, 2025, 05:08:12 pm

Post di Gianni Gavioli


CULTURA, LAVORO, GIUSTIZIA, ETICA, AMBIENTE, GIOVANI; AVANTI OLTRE L'OGGI.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
 
Informazione e condivisione
----

Lorenzo Tosa

Roberto Saviano ha appena dato una risposta durissima (e sacrosanta) al vergognoso attacco di Fratelli d’Italia nei suoi confronti.
Ed è una risposta che merita di essere letta tutta perché non parla solo di Saviano. Parla di democrazia. Parla di violenza istituzionale. Parla di tutti noi.
“Disgusto. Fratelli d’Italia non è un partito ma una banda.
Questo post è uno schi**.
Ricordare l’impegno di Giovanni Falcone in questo modo? Dicendo: “Loro sono morti e quindi eroi, lui è vivo e quindi un mentitore”?
Questa è mentalità mafiosa.
Chi racconta il potere criminale, per loro “specula”? Questa è omertà.
Vogliono il silenzio e lo mascherano, millantando che chi racconta il male diffonde il male.
Ci cascano? Sì.
È facile: la colpa è della musica trap, della violenza nelle serie.
E non dell’estrema disoccupazione, dell’assenza di formazione?
In quale democrazia un partito può commemorare bersagliando?
Ma lo ripeto: Fratelli d’Italia non è un partito. È una banda.
E come una banda agisce: bersaglia, insinua, intimidisce.
Fratelli d’Italia ha da anni problemi gravi con il crimine organizzato, dal Piemonte alla Sicilia, da Anzio a Piacenza.
Dimenticano Giuseppe Caruso, esponente del partito, condannato in primo grado a 20 anni e poi a 12 in Cassazione come membro della ’ndrangheta.
Referente del clan Grande Aracri, era il politico di Fratelli d’Italia che si occupava – per conto delle ’ndrine – di ottenere finanziamenti europei per le loro imprese agricole.
E poi c’è Giovanni Acri, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Brescia, arrestato nel 2024 dall’Antimafia.
L’accusa? Era a disposizione della famiglia di ’ndrangheta dei Tripodi.
Ricuciva affiliati feriti durante conflitti a fuoco.
Obietteranno: “Figure locali.”
Ma sono proprio attraverso le figure locali mafiose che, da sempre, molti partiti (non tutti, ma molti) governano il consenso e controllano territorio e risorse.
Va raccontato anche questo: Acri si dimise per far entrare in consiglio comunale un uomo vicino a Carlo Fidanza.
In cambio, Fidanza assunse il figlio del medico accusato dall’Antimafia di Milano di essere un ’ndranghetista.
Fidanza – attualmente capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo – ha patteggiato una condanna per corruzione per quell’assunzione.
Fratelli d’Italia non è un partito con scelte antimafiose.
Solo retorica e facili commemorazioni.
È una banda.
Amica degli amici.
E come una banda si muove”.
Sottoscrivo ogni parola. Le sottoscriviamo in milioni. E, se volete colpire lui, dovete colpirci tutti.
3  Forum Pubblico / DEMOCRATURA, UNA REALTA' DA RESPINGERE, SAREMMO SUDDITI DI UN IMPERO. / O questa Forza la si realizza, oppure noi si sparisce! inserito:: Maggio 28, 2025, 10:42:08 am
Gianni Gavioli
Amministratore

Persona sempre più attiva

O questa Forza la si realizza, oppure noi si sparisce!
Ma non come Europa, bensì come SINGOLE DEMOCRAZIE.
Il trumputinismo, fuso come questo Orrendo termine, ha il preciso obiettivo di spezzarla, l'Europa, sia per derubarne le risorse, sia soprattutto per farsene collane di piccole, medie e grandi Democrature da tenere al loro guinzaglio.
Depravazione disumana che Non passerà!!!
Ma dipende da ognuno di noi.
ggiannig
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Gianni Gavioli
· Condiviso con Tutti
Dagli USA non dobbiamo scandalizzarci di nulla, uccidono i loro Presidenti e hanno fatto uccidere i nostri Politici e Giudici migliori.
Ma altri, peggiori, despota sono da evitare!!
Ci sono nemici e i loro emissari li abbiamo in casa.
La parte migliore di Noi, sa farsi rispettare dalla parte migliore degli Stati Uniti.
Il resto é scegliere e difendersi, mai fidarsi del tutto, di nessuno.
Farsi massacrare stupiti, é da stupidi.
ggg

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Marco Taradash
L’Europa che sogniamo, l’Europa che piangiamo, oggi nell’ennesimo fondamentale intervento di Draghi al Pe. L’Europa che stiamo perdendo ma che potremmo riconquistare se trovassimo un leader politico a fianco di Draghi.

Mario DRAGHI, ex primo ministro italiano ed ex presidente della Banca centrale europea.

Grazie. È un vero piacere essere di nuovo qui al Parlamento europeo per discutere il seguito della relazione sulla competitività dell'Europa.

Il contributo dei rappresentanti eletti è stato fondamentale nel processo di preparazione della relazione e molti membri del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali mi hanno contattato dopo la sua pubblicazione. Le vostre reazioni sono state inestimabili per aiutare a perfezionare le proposte e creare lo slancio per il cambiamento. Il vostro impegno sottolinea la forza delle democrazie europee e come abbiamo bisogno che tutti gli attori lavorino insieme per trasformare l'Europa. Da quando è stato pubblicato il rapporto, i cambiamenti avvenuti sono sostanzialmente in linea con le tendenze che vi sono state delineate. Ma il senso di urgenza di intraprendere il cambiamento radicale sostenuto dal rapporto è è diventato ancora maggiore.
Innanzitutto, il ritmo dei progressi nell'intelligenza artificiale, AI, ha subito una rapida accelerazione. Abbiamo visto modelli di frontiera raggiungere quasi il 90% di precisione nei test di riferimento per il ragionamento scientifico, superando i punteggi degli esperti umani. Abbiamo anche visto modelli diventare molto più efficienti, con costi di formazione che sono diminuiti di un fattore dieci e costi di inferenza di oltre un fattore dieci.
Per ora, la maggior parte dei progressi avviene ancora al di fuori dell' Europa. Otto degli attuali dieci migliori modelli linguistici sono stati sviluppati negli Stati Uniti, mentre gli altri due provengono dalla Cina. Ogni giorno che passiamo, la frontiera tecnologica si allontana da noi. Ma la riduzione dei costi è anche un'opportunità per noi di recuperare più velocemente. In secondo luogo, i prezzi del gas naturale rimangono altamente volatili, con un aumento di circa il 40% da settembre e i margini sulle importazioni di GNL dagli Stati Uniti sono aumentati significativamente dall'anno scorso,
superando il 100%. Anche i prezzi dell'energia elettrica sono generalmente aumentati in tutti i paesi e sono ancora due o tre volte superiori a quelli degli Stati Uniti. E abbiamo visto il tipo di tensioni interne che potrebbero sorgere se non agiamo con urgenza per affrontare le sfide create dalla transizione energetica.
Ad esempio, durante la grave Dunkelflaute [verificarsi simultaneo di assenza di vento e oscurità] del dicembre dello scorso anno, quando l'energia solare ed eolica è scesa quasi a zero, i prezzi dell'energia elettrica in Germania sono aumentati di oltre dieci volte il prezzo medio annuale. Ciò, a sua volta, ha causato forti picchi di prezzo in Scandinavia,
con paesi che hanno dovuto esportare energia per colmare il divario, portando alcuni di loro a considerare la possibilità di rinviare i progetti di interconnessione. Parallelamente, le crescenti minacce alle infrastrutture sottomarine critiche, sottolineando l'imperativo di sicurezza per sviluppare e proteggere le nostre reti.
Terzo, quando il rapporto è stato scritto, il tema geopolitico principale era l'ascesa della Cina. Ora l'UE dovrà affrontare le tariffe della nuova amministrazione statunitense nei prossimi mesi, nelle prossime settimane, probabilmente. Ostacolando il nostro accesso al nostro più grande mercato di esportazione.
Inoltre, le tariffe statunitensi più elevate sulla Cina reindirizzeranno la sovrapproduzione cinese in Europa, colpendo ulteriormente le aziende europee. In effetti, le aziende più grandi dell'UE sono più preoccupate di questo
effetto che della perdita di accesso al mercato statunitense. Potremmo anche trovarci di fronte a politiche ideate per attirare le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione. L'espansione della capacità industriale negli Stati Uniti è una parte fondamentale del piano del governo per garantire che i dazi non abbiano un effetto inflazionistico. E se le recenti dichiarazioni delineano il nostro futuro, possiamo aspettarci di essere lasciati in gran parte soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa.
Occorre far fronte a queste sfide. È sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre più come se fossimo un unico Stato. La complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un grado senza precedenti di coordinamento tra tutti gli attori, i governi nazionali e i parlamenti, la Commissione e il Parlamento europeo. La risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte. Con l'economia europea in stagnazione, mentre gran parte del mondo cresce. La risposta deve essere commisurata alla dimensione delle sfide e deve essere focalizzata sui settori che guideranno la crescita. Velocità, portata e intensità saranno essenziali. Dobbiamo creare le condizioni per far crescere le aziende innovative in Europa, piuttosto che farle rimanere piccole o trasferirle negli Stati Uniti.
Ciò significa abbattere le barriere interne, standardizzare, armonizzare e semplificare le normative nazionali e spingere
per un mercato dei capitali più equo. Spesso siamo il nostro peggior nemico in questo senso. Abbiamo un mercato interno di dimensioni simile a quello degli Stati Uniti. Abbiamo il potenzialeper agire su larga scala. Ma il FMI stima che le nostre barriere interne equivalgano a una tariffa del 45% circa per il settore manifatturiero e del 110% per quello dei servizi. E abbiamo scelto un approccio normativo che ha dato priorità alla precauzione rispetto all'innovazione, soprattutto nel settore digitale. Ad esempio, si stima che il GDPR [General Data Protection Regulation] abbia aumentato i costi dei dati del 20% per le aziende dell'UE. Abbiamo anche molti risparmi in Europa che potremmo usare per finanziare l'innovazione.Ma con poche eccezioni degne di nota, i nostri paesi si affidano principalmente ai prestiti bancari che generalmente non sono adatti a questo compito. Questo ci porta a inviare più di 300 miliardi di euro ogni anno in risparmi all'estero, perché qui mancano opportunità di investimento.
Dobbiamo aiutare le nostre aziende leader a recuperare il ritardo nella corsa all'innovazione indirizzando maggiori investimenti verso le infrastrutture informatiche e le reti digitali. L'iniziativa dei campioni dell'intelligenza artificiale dell'UE, recentemente annunciata, è un buon esempio di come il settore pubblico e quello privato possano lavorare insieme per contribuire a colmare più rapidamente il divario in termini di innovazione. Se agiamo con decisione e rendiamo l'Europa un luogo attraente per l'innovazione, abbiamo l'opportunità di invertire la fuga di cervelli che ha
attirato molti dei nostri migliori scienziati oltre Atlantico.
Il rapporto identifica diversi modi per espandere la nostra capacità di ricerca e, se lo faremo, la nostra tradizione di libertà accademica, l'assenza di orientamento culturale nei finanziamenti governativi, potrà diventare il nostro vantaggio comparativo. Successivamente, dobbiamo abbassare i prezzi dell'energia. Questo è diventato imperativo non solo per
le industrie tradizionali, ma anche per le tecnologie avanzate. Si stima che il consumo energetico dei data center in Europa sarà più che triplicato entro la fine del decennio. Ma è anche sempre più chiaro che la stessa decarbonizzazione può essere sostenibile solo se i suoi benefici vengono portati avanti. Il rapporto individua una serie di ragioni per gli elevati prezzi dell'energia in Europa, al di là del fatto che l'UE non è un grande produttore di gas naturale.
Tra queste ragioni vi sono il coordinamento limitato dell'approvvigionamento nazionale di gas, il funzionamento del mercato dell'energia, i ritardi nell'installazione di capacità rinnovabile, le reti sottosviluppate, la tassazione elevata e gli alti margini finanziari. Questi e altri fattori sono tutti opera nostra e quindi possono essere modificati se abbiamo la volontà di farlo. Il rapporto propone diverse misure in tal senso: la riforma del mercato dell'energia, una maggiore trasparenza nel commercio dell'energia, un uso più esteso dei contratti di fornitura a lungo termine e degli acquisti a lungo termine di gas naturale, nonché massicci investimenti nelle reti e nell'interconnessione.
Chiede inoltre non solo una più rapida installazione delle energie rinnovabili, ma anche investimenti nella generazione di carico di base pulita e in soluzioni di flessibilità a cui possiamo attingere, laddove le energie rinnovabili non
generano energia. Allo stesso tempo, dobbiamo garantire condizioni di parità per il nostro settore delle tecnologie pulite, in modo che possa trarre vantaggio dall'opportunità della transizione. La decarbonizzazione non può significare la perdita di posti di lavoro verdi perché le aziende dei paesi con un maggiore sostegno statale possono conquistare quote di mercato.
Infine, il rapporto ha affrontato diverse vulnerabilità in Europa, una delle quali è il nostro sistema di difesa, dove la frammentazione della capacità industriale lungo le linee nazionali impedisce la necessaria scala. Anche se siamo collettivamente il terzo maggiore spenditore al mondo. Non saremmo in grado di soddisfare un aumento della spesa per la difesa attraverso la nostra capacità produttiva. I nostri sistemi di difesa nazionali non sono né interoperabili né standardizzati. In alcune parti chiave della catena di fornitura, questo è uno dei tanti esempi in cui l'Unione Europea è meno della somma delle sue parti. Oltre ad agire per modernizzare l'economia europea, dobbiamo gestire la transizione per le nostre industrie tradizionali. Queste industrie rimangono importanti in Europa.
Dal 2012, i primi dieci settori con la crescita più rapida della produttività sono stati costantemente i cosiddetti settori della meat tech, come anche l'automotive e i macchinari. Il settore manifatturiero impiega anche circa 30 milioni di persone, rispetto ai 13 milioni degli Stati Uniti. E in questo mondo in cui le relazioni geopolitiche si evolvono rapidamente e il protezionismo è in aumento, mantenere industrie come quelle dell'acciaio e chimiche che forniscono input all'intera economia e sono fondamentali per la difesa, è diventato strategico.
Il sostegno alle industrie tradizionali è spesso descritto come una scelta binaria. Possiamo scegliere di lasciarle andare e permettere alle risorse di spostarsi verso nuovi settori, oppure possiamo sacrificare lo sviluppo di nuove tecnologie e alla fine rassegnarci a una crescita permanentemente bassa. Ma la scelta non deve essere così netta. Se realizziamo le riforme per rendere l'Europa più innovativa, molti dei compromessi tra questi obiettivi si allenteranno. Ad esempio, se sfruttiamo le economie di scala del nostro mercato UE e integriamo il nostro mercato energetico, i costi di produzione diminuiranno ovunque. Saremo quindi in una posizione migliore per affrontare le potenziali ricadute, ad esempio fornendo energia a basso costo alle industrie ad alta intensità energetica. Se offriamo un tasso di rendimento più competitivo in Europa e in mercati dei capitali più efficienti, i nostri risparmi rimarranno naturalmente in patria.
Avremo quindi una più ampia disponibilità di capitali privati per finanziare sia le nuove tecnologie che le industrie consolidate che mantengono un vantaggio competitivo. E se rimuoviamo le nostre barriere interne e aumentiamo la nostra produttività, la crescita contribuirà ad aumentare il nostro effettivo spazio fiscale. Questo ci darà una maggiore capacità di finanziare progetti che servono il bene pubblico, ma che il settore privato difficilmente toccherà, come la decarbonizzazione dell'industria pesante.
Per fare un esempio, il rapporto ha stimato che aumentare la produttività totale dei fattori di appena il 2% nei prossimi dieci anni ridurrebbe i costi fiscali per i governi, finanziando così gli investimenti necessari di un terzo. Allo stesso tempo, rimuovere le barriere interne renderà i moltiplicatori fiscali di questi investimenti. È ampiamente dimostrato che i moltiplicatori fiscali diminuiscono con l'apertura commerciale, poiché una parte dell'impulso fiscale sarà compensata da maggiori importazioni. E l'economia europea è molto aperta al commercio. Più del doppio del livello degli Stati Uniti, il che è sintomo dei nostri elevati dazi interni. Con l'espansione del nostro mercato interno, effettivamente limitato, le aziende dell'UE hanno cercato all'estero opportunità di crescita, mentre le importazioni sono diventate relativamente
più attraenti a causa della riduzione delle tariffe esterne. E se decidessimo di abbassare queste barriere interne, assisteremmo a un forte riorientamento della domanda verso il nostro mercato.
In questo modo l'apertura commerciale diminuirebbe naturalmente e la politica fiscale diventerebbe proporzionalmente più potente.
La Commissione ha recentemente lanciato la sua bussola della competitività, che abbraccia questo programma. Gli obiettivi della sono pienamente in linea con le raccomandazioni del rapporto e segnalano un necessario riorientamento delle principali politiche europee.
È ora importante che la Commissione riceva tutto il supporto necessario, sia nell'attuazione di questo programma che nel suo finanziamento. Il fabbisogno finanziario è enorme, 750-800 miliardi all'anno, è una stima prudente.
Per aumentare la capacità di finanziamento, la Commissione propone una gradita razionalizzazione degli strumenti di finanziamento dell'UE, ma non sono previsti nuovi fondi UE. Il metodo proposto consiste nel combinare gli strumenti dell'UE con un uso più flessibile degli aiuti di Stato, coordinati da un nuovo strumento europeo. Anche se speriamo che questa contrazione fornisca il sostegno finanziario necessario, il successo dipenderà dal fatto che gli Stati membri
utilizzino lo spazio fiscale di cui dispongono e siano disposti ad agire in un quadro europeo.
Ma la Commissione è solo un attore. Può fare molto per garantire aree di competenza esclusiva, come il commercio, la concorrenza politica. Ma non può agire da sola. Il Parlamento europeo, i parlamenti nazionali e i governi nazionali devono stare al suo fianco. Il Parlamento ha un ruolo chiave nel rendere più rapide le decisioni dell'UE.. Se seguiamo le nostre consuete procedure legislative, che spesso richiedono fino a 20 mesi, le nostre risposte politiche potrebbero essere superate non appena prodotte.
Contiamo anche sul Parlamento affinché agisca da protagonista, costruisca unità politica, crei slancio per il cambiamento, richieda conto delle esitazioni ai responsabili politici e realizzi un programma d'azione ambizioso. Possiamo far rivivere il nuovo, lo spirito del nostro continente. Possiamo riacquistare la nostra capacità di difendere i nostri interessi e possiamo dare speranza ai nostri cittadini. I governi nazionali e i parlamenti del nostro continente, la Commissione europea e il Parlamento europeo sono chiamati a essere i custodi di questa speranza in questo momento cruciale della storia europea. Se uniti, saremo all'altezza della sfida e vinceremo. Grazie.


da facebook
4  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / Leone XIV e la Chiesa si volta indietro. Supera Francesco e torna indietro. inserito:: Maggio 24, 2025, 06:03:08 pm
Post di Marco

Marco M. Freddi

LA CHIESA E IL MITO DELLA FAMIGLIA “NATURALE”. UN POTERE POLITICO (QUELLO MORALE LO HA PERSO ORMAI DA DECENNI) CHE HA GIA’ PERSO IL CONTROLLO DEI CORPI.
La Chiesa Cattolica non difende la famiglia: difende un dogma, una dottrina scritta da maschi. Un dogma che non ha nulla a che fare con l’amore, la scienza o i diritti umani, ma con la conservazione di un potere millenario basato sul controllo dei corpi, delle coscienze e delle strutture sociali. Quando parla di “famiglia naturale”, la Chiesa non cita un’evidenza storica o biologica — perché non esiste — ma impone un modello funzionale alla sua dottrina. Un modello che, per secoli, ha giustificato la subordinazione della donna, la repressione della sessualità, l’omofobia istituzionalizzata e l’oppressione di chiunque sfuggisse alla norma.
La retorica della famiglia “anteriore a ogni società civile” è una menzogna colossale. La famiglia, come la intendiamo oggi, è un costrutto culturale in continua evoluzione: dalle comunità matriarcali preistoriche alle famiglie allargate del Medioevo, dalle unioni omosessuali nell’antica Grecia alle moderne famiglie arcobaleno. La Chiesa ha semplicemente sacralizzato un modello specifico — patriarcale, eteronormativo, gerarchico — per cementare il suo ruolo di intermediaria tra Dio e l’umanità. Un ruolo che oggi vacilla, perché la società ha smesso di chiedere il permesso alla teologia per definire cosa sia giusto, sbagliato o normale.
La scienza, che la Chiesa ha sempre osteggiato (da Galileo ai contraccettivi), oggi dimostra ciò che i dogmi non possono accettare. Le famiglie omogenitoriali funzionano. Decine di studi confermano che il benessere dei bambini dipende dalla qualità delle relazioni, non dal genere dei genitori (American Psychological Association, 2023). La sessualità non è binaria. La biologia stessa mostra uno spettro di identità di genere e orientamenti sessuali (Nature, 2022). I diritti riproduttivi salvano vite. L’accesso alla contraccezione e all’aborto riduce mortalità materna e povertà (OMS, 2023).

EPPURE, LA CHIESA CONTINUA A COMBATTERE QUESTE VERITÀ, ALLEANDOSI, COME È SEMPRE STATO, CON GOVERNI REAZIONARI E MOVIMENTI SOVRANISTI. PERCHÉ?
Perché “Dio, Patria e Famiglia” non è uno slogan innocuo: è un’arma politica. Un modo per unire conservatorismo religioso e nazionalismo, trasformando la paura del diverso in consenso elettorale. Le destre globali — da Meloni a Orban, da Trump ai fondamentalisti sudamericani — sfruttano il vocabolario cattolico per legittimare leggi discriminatorie, attaccare i diritti LGBTQ+, criminalizzare l’autodeterminazione femminile. In cambio, la Chiesa ottiene influenza, privilegi fiscali e una rinnovata centralità nella sfera pubblica che ancora oggi, influenza le attività parlamentari.

MA COSA RAPPRESENTA DAVVERO LA CHIESA PER LE PERSONE REALI, AL DI LÀ DELLA RETORICA?
Un’istituzione che ha coperto abusi sessuali sistemici, preferendo proteggere i propri preti piuttosto che i bambini. Un’entità che ancora nega i diritti delle donne, opponendosi al divorzio, alla pillola abortiva, persino al sacerdozio femminile abbassando così il titolo di testosterone in una realtà malata. Un potere che si erge a giudice morale, mentre accumula ricchezze in paradisi fiscali e stringe accordi con regimi autoritari.
La famiglia “vera” non è quella che la Chiesa idealizza, ma quella che resiste nonostante i suoi ostacoli: madri single, coppie omosessuali, genitori adottivi, nonni che crescono nipoti abbandonati. Persone che costruiscono legami senza chiedere il permesso a un’istituzione che, per secoli, ha insegnato a vergognarsi di amare.

IL PROBLEMA NON È CHE LA CHIESA “NON SA LEGGERE I TEMPI”. IL PROBLEMA È CHE NON VUOLE.
Perché ammettere il cambiamento significherebbe ammettere di aver sbagliato. Di aver perso tempo a condannare invece che ad ascoltare. A escludere invece che ad accogliere.
La buona notizia è che la società sta andando avanti lo stesso.
SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. CON O SENZA LA BENEDIZIONE DEL VATICANO.
5  Forum Pubblico / ESTERO. MONDO DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA' come la CHIESA CATTOLICA. / LA CHIESA E IL MITO DELLA FAMIGLIA “NATURALE”. UN POTERE POLITICO . . . inserito:: Maggio 24, 2025, 05:51:59 pm
Marco M. Freddi

LA CHIESA E IL MITO DELLA FAMIGLIA “NATURALE”. UN POTERE POLITICO (QUELLO MORALE LO HA PERSO ORMAI DA DECENNI) CHE HA GIA’ PERSO IL CONTROLLO DEI CORPI.
La Chiesa Cattolica non difende la famiglia: difende un dogma, una dottrina scritta da maschi. Un dogma che non ha nulla a che fare con l’amore, la scienza o i diritti umani, ma con la conservazione di un potere millenario basato sul controllo dei corpi, delle coscienze e delle strutture sociali. Quando parla di “famiglia naturale”, la Chiesa non cita un’evidenza storica o biologica — perché non esiste — ma impone un modello funzionale alla sua dottrina. Un modello che, per secoli, ha giustificato la subordinazione della donna, la repressione della sessualità, l’omofobia istituzionalizzata e l’oppressione di chiunque sfuggisse alla norma.
La retorica della famiglia “anteriore a ogni società civile” è una menzogna colossale. La famiglia, come la intendiamo oggi, è un costrutto culturale in continua evoluzione: dalle comunità matriarcali preistoriche alle famiglie allargate del Medioevo, dalle unioni omosessuali nell’antica Grecia alle moderne famiglie arcobaleno. La Chiesa ha semplicemente sacralizzato un modello specifico — patriarcale, eteronormativo, gerarchico — per cementare il suo ruolo di intermediaria tra Dio e l’umanità. Un ruolo che oggi vacilla, perché la società ha smesso di chiedere il permesso alla teologia per definire cosa sia giusto, sbagliato o normale.
La scienza, che la Chiesa ha sempre osteggiato (da Galileo ai contraccettivi), oggi dimostra ciò che i dogmi non possono accettare. Le famiglie omogenitoriali funzionano. Decine di studi confermano che il benessere dei bambini dipende dalla qualità delle relazioni, non dal genere dei genitori (American Psychological Association, 2023). La sessualità non è binaria. La biologia stessa mostra uno spettro di identità di genere e orientamenti sessuali (Nature, 2022). I diritti riproduttivi salvano vite. L’accesso alla contraccezione e all’aborto riduce mortalità materna e povertà (OMS, 2023).

EPPURE, LA CHIESA CONTINUA A COMBATTERE QUESTE VERITÀ, ALLEANDOSI, COME È SEMPRE STATO, CON GOVERNI REAZIONARI E MOVIMENTI SOVRANISTI. PERCHÉ?
Perché “Dio, Patria e Famiglia” non è uno slogan innocuo: è un’arma politica. Un modo per unire conservatorismo religioso e nazionalismo, trasformando la paura del diverso in consenso elettorale. Le destre globali — da Meloni a Orban, da Trump ai fondamentalisti sudamericani — sfruttano il vocabolario cattolico per legittimare leggi discriminatorie, attaccare i diritti LGBTQ+, criminalizzare l’autodeterminazione femminile. In cambio, la Chiesa ottiene influenza, privilegi fiscali e una rinnovata centralità nella sfera pubblica che ancora oggi, influenza le attività parlamentari.

MA COSA RAPPRESENTA DAVVERO LA CHIESA PER LE PERSONE REALI, AL DI LÀ DELLA RETORICA?
Un’istituzione che ha coperto abusi sessuali sistemici, preferendo proteggere i propri preti piuttosto che i bambini. Un’entità che ancora nega i diritti delle donne, opponendosi al divorzio, alla pillola abortiva, persino al sacerdozio femminile abbassando così il titolo di testosterone in una realtà malata. Un potere che si erge a giudice morale, mentre accumula ricchezze in paradisi fiscali e stringe accordi con regimi autoritari.
La famiglia “vera” non è quella che la Chiesa idealizza, ma quella che resiste nonostante i suoi ostacoli: madri single, coppie omosessuali, genitori adottivi, nonni che crescono nipoti abbandonati. Persone che costruiscono legami senza chiedere il permesso a un’istituzione che, per secoli, ha insegnato a vergognarsi di amare.

IL PROBLEMA NON È CHE LA CHIESA “NON SA LEGGERE I TEMPI”. IL PROBLEMA È CHE NON VUOLE.
Perché ammettere il cambiamento significherebbe ammettere di aver sbagliato. Di aver perso tempo a condannare invece che ad ascoltare. A escludere invece che ad accogliere.
La buona notizia è che la società sta andando avanti lo stesso.
SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. CON O SENZA LA BENEDIZIONE DEL VATICANO.

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#societàaperta
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6  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / Habemus Papam, eletto l'americano Robert Francis Prevost: è Leone XIV. inserito:: Maggio 19, 2025, 12:55:52 pm

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Il fratello del Papa: "E' stato uno shock, non ci credevo"

“È stato un momento scioccante ero al telefono con mia nipote e non riuscivamo a crederci. Poi il cellulare, l'Ipad e il  telefono di casa sono impazziti”. Così John Prevost racconta per la prima volta ai media il momento dell'elezione a  Pontefice del fratello Robert. Leone XIV, è il più giovane di tre figli, cresciuti da un padre sovrintendente e una madre  bibliotecaria alla periferia sud di Chicago. “Abbiamo avuto un'infanzia normale. E' un po' strano, ma tutti e tre sapevamo  cosa volevamo fare da piccoli”, ha detto ancora il 71enne ex preside di una scuola cattolica. “Rob sapeva che sarebbe  diventato prete quando ha iniziato a camminare”, ha raccontato John. “Un vicino una volta gli ha detto che un giorno  sarebbe diventato Papa. Una previsione azzeccata no?”. Il fratello del Pontefice ha raccontato che la sera prima dell'inizio  del conclave si sono sentiti al telefono e hanno parlato dell'eventuale nome che avrebbe scelto nel caso fosse stato eletto.  “Gli avevo detto di non scegliete Leone perché sarebbe stato 13/o, ma evidentemente ha fatto qualche ricerca”, ha  spiegato".

 
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Primi incontri e saluti dopo elezione per Leone XIV

Dopo l'emozione dell'elezione, l'habemus Papam e le prime parole dalla loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro, Leone XIV ha incontrato un gruppo di persone all'interno delle mura vaticane come si evince da una storia pubblicata da Vatican News. Il nuovo Pontefice si è mostrato sorridente, ha impartito una benedizione mentre veniva filmato e fotografato dagli smartphone dei presenti e poi ha detto: "Auguri e grazie a voi".

 
00:46 09 Maggio
00:31 09 Maggio
Cardinale Burke, Dio doni saggezza a Leone XIV in tempi tumultuosi

"Vi prego di unirvi a me nel ringraziare Nostro Signore per l'elezione di Papa Leone XIV, Successore di San Pietro, a Pastore della Chiesa in tutto il mondo". Lo scrive su X il cardinale americano Raymond Leo Burke. "Il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse ha un legame particolarmente forte con il Romano Pontefice, soprattutto grazie alla sua affiliazione alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Esorto tutti i pellegrini e gli amici del Santuario a pregare con fervore per Papa Leone XIV affinché Nostro Signore, per intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, di San Pietro Apostolo e di Papa San Leone Magno, gli conceda abbondante saggezza, forza e coraggio per fare tutto ciò che Nostro Signore Gli chiede in questi tempi tumultuosi. Che Dio benedica Papa Leone e gli conceda molti anni", prosegue il porporato che poi chiude in italiano:  "Viva il Papa".

 
23:57 08 Maggio
Il Papa e la visita a sorpresa il Palazzo dove viveva

Papa Prevost ha fatto la sua prima uscita a sorpresa: è ritornato a salutare le persone al Palazzo del Sant'Uffizio dove viveva.
23:05 08 Maggio
I primi momenti da Papa di Leone XIV, in Cappella Sistina con i Cardinali e poi in preghiera da solo
08/05/2025
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22:43 08 Maggio
Il presidente egiziano Al Sisi è fiducioso che Leone XIV sosterrà etica non violenta

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha fatto le congratulazioni a papa Leone XIV. "Auguro a Sua Santità ogni successo e prosperità nella sua benedetta missione - ha detto in una nota diffusa in serata -. Sono pienamente fiducioso che Sua Santità porterà avanti l'eredità di promuovere la pace e l'amore, sostenere i nobili valori e l'etica e rifiutare la violenza, l'odio e la guerra. Sono lieto che lavoreremo insieme per un mondo migliore caratterizzato da pace, sviluppo, stabilità, tolleranza e rispetto reciproco. Con i miei migliori auguri di salute, benessere e successo", ha concluso.

 
22:41 08 Maggio
Presidente del Kenya, Ruto: "Papa Leone XIV possa dare voce ai senza voce"

"Possa il suo pontificato essere una luce splendente di amore, speranza e compassione; possa esso sollevare i poveri, dare voce ai senza voce, sanare le divisioni e difendere con fermezza la pace, la giustizia e la santità della dignità umana in tutto il mondo". Così il presidente del Kenya, William Ruto, sui canali social, ha salutato l'elezione del nuovo Pontefice.
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22:37 08 Maggio
Presidente serbo Vucic: "Auspico buona collaborazione come con Francesco"

Il presidente serbo Aleksabdar Vucic si è congratulato con il nuovo Papa Leone XIV, auspicando di poter continuare con lui la buona collaborazione avuta con papa Francesco. "Faccio gli auguri al nuovo papa, e credo che avremo con lui ugualmente una buona collaborazione come quella avuta finora con papa Francesco", ha detto Vucic ai giornalisti a Mosca, dove si trova per le celebrazioni degli 80 anni della vittoria sul nazifascismo.
22:36 08 Maggio
Vescovi francesi, Leone XIV una bella promessa già dal nome

La scelta del nuovo Papa di scegliere il nome Leone XIV, in successione di un pontefice, Leone XIII, passato alla storia per le sue riflessioni sulle questioni sociali, è una "bella promessa": lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale di Francia (Cef), Eric de Moulins-Beaufort, intervistato dall'agenzia France Presse, dopo l'elezione di Robert Francis Prevost al soglio di Pietro. "Sono prima di tutto molto felice che il Papa sia stato eletto, e così rapidamente", dichiara l'alto prelato francese, aggiungendo che Prevost è uno "statunitense, ma che ha vissuto in America Latina, con un'apertura e un'esperienza molto ampie". "Il nome di Leone XIV - ha proseguito - è anche una bella promessa. Il pontificato di Leone XIII venne segnato alla fine del diciottesimo secolo da encicliche di grandissimo valore, in particolare, sulla dottrina sociale della Chiesa e sulla condizione operaia, aveva molto riflettuto alla libertà politica e sociale",puntualizza l'arcivescovo di Reims. Per lui, il Pontefice "avrà il suo cammino, che non sarà una copia di Papa Francesco", ma con le sue prime parole, si "è collocato nella continuità, non solo evocando l'apparizione di Papa Francesco a Pasqua, ma anche parlando di una chiesa in cammino e chiedendo all'umanità di costruire dei ponti".
22:35 08 Maggio
Sua Sanità Papa Tawadros della Chiesa copta: "Preghiamo per il nuovo Papa, ha grandi responsabilità'"

La Chiesa copta ortodossa e il suo Santo Sinodo, presieduto da Sua Santità Papa Tawadros II, hanno espresso le loro congratulazioni alla Chiesa cattolica in tutto il mondo, "per l'elezione del nuovo Papa Leone XIV". "Preghiamo - aggiungono il una nota - affinché il Signore gli conceda grazia e saggezza nella guida della Chiesa cattolica e lo rafforzi nell'adempimento delle grandi responsabilità richieste a colui che siede sulla Sede Apostolica di Roma: testimoniare Cristo in ogni luogo e sostenere i veri valori cristiani e i principi fondati sulla fede".
22:33 08 Maggio
Il Grande imam di Al Azhar auspica la prosecuzione del dialogo interreligioso con il nuovo Papa

Il Grande imam di Al Azhar, uno dei principali centri d'insegnamento religioso dell'Islam sunnita, Ahmed El-Tayeb, si è congratulato con Papa Leone XIV per la sua elezione. Al-Tayeb ha espresso "la sua aspirazione a continuare a collaborare con il Papa per consolidare il dialogo interreligioso e promuovere i valori della fratellanza umana. Per diffondere la pace nel mondo, la coesistenza e un futuro migliore per l'umanità".
22:31 08 Maggio
La presidente macedone si congratula con il nuovo Papa: "Auguro successo in promozione pace e armonia'"

La presidente macedone Gordana Siljanovska-Davkova ha inviato un messaggio di congratulazioni al nuovo Papa Leone XIV. "Rivolgo le mie più sincere congratulazioni a Sua Santità Papa Leone XIV per la sua elezione a guida della Chiesa cattolica e gli auguro successo nell'opera di promozione della comprensione globale, della pace e dell'armonia", si legge nel messaggio della presidente Siljanovska-Davkova. Anche il premier macedone Hristijan Mickoski si è congratulato con il nuovo pontefice.
22:30 08 Maggio
Il movimento 'Donne cattoliche della Spagna': "Leone XIV apra le porte a uguaglianza e al riconoscimento delle comunità Lgbt""

La Revuelta de Mujeres de la Iglesias (La Rivolta delle Donne della Chiesa), movimento sviluppatosi principalmente in Spagna ma anche in altri Paesi, che riunisce donne cattoliche, laiche e religiose, teologhe e cristiani di base, spera che il Papa Leone XIV "apra definitivamente la porta all'uguaglianza", così come al riconoscimento delle comunità Lgtb nella Chiesa. "Le donne e le comunità Lgtb, ne abbiamo molto bisogno", ha segnalato la portavoce Pepa Torres, ripresa dall'agenzia Europa Press,.
Torres ha salutato con "speranza" l'elezione di Robert Prevost come nuovo Pontefice, del quale ha evidenziato la sua opposizione alle politiche di Donald Trump e la linea "di continuità con Papa Francesco". Quindi ha messo, inoltre, in valore "la grande preoccupazione sociale" di Prevost per le persone povere e prevede che sarà un Papa "che valorizzerà molto l'aspetto di comunità della Chiesa" Rispetto alla possibilità di ordinare donne sacerdote, la portavoce di 'Revuelta de Mujeres de la Iglesias ha ricordato che il nuovo Papa si è detto in passato contrario, poiché "in un'intervista ha assicurato che clericalizzare le donne non necessariamente risolve un problema, potrebbe generarne uno nuovo". Un'affermazione rispetto alla quale Torres ha esortato la Chiesa "a non avere paura" per avanzare.

 
22:27 08 Maggio
Joe Biden su X: "Dio benedica Papa Leone"

Joe Biden, fervente cattolico, si è congratulato con Leo in un post su X. "Habemus papam - Che Dio benedica Papa Leone XIV dell'Illinois", ha scritto Biden. "Jill e io ci congratuliamo con lui e gli auguriamo successo".

 
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22:24 08 Maggio
Repubblica di San Marino: "Guardiamo con fiducia a pontificato di Leone XIV"

La Repubblica di San Marino "guarda con fiducia al Pontificato di Leone XIV, confidando nella sua guida illuminata per affrontare le sfide complesse del tempo presente. In particolare, facciamo nostre le sue prime parole e il suo accorato appello a 'costruire ponti' e a cercare una 'pace disarmata e disarmante'." Così il Congresso di Stato del Titano, in un passaggio di una lunga nota, celebra l'elezione a Papa del Cardinale statunitense Robert Francis Prevost.
Quindi, viene argomentato, "auspichiamo che il suo magistero possa ispirare percorsi di pace genuina, giustizia e solidarietà, promuovendo instancabilmente il dialogo e l'incontro tra i popoli e ponendo sempre al centro la dignità della persona umana e il bene comune".
Questo "solenne momento per la Chiesa Cattolica - osserva ancora il Congresso di Stato --  risuona con particolare intensità nella Repubblica di San Marino, le cui radici storiche, culturali e spirituali sono profondamente intrecciate con i valori cristiani e la vicinanza alla Sede Apostolica".
Così, conclude la nota, "in questo momento di rinnovamento per la Sede Apostolica, la Repubblica di San Marino conferma i vincoli di amicizia e di rispetto che da sempre la legano alla Santa Sede, con la quale condivide l'impegno per la promozione dei valori universali e per un futuro di maggiore serenità e cooperazione tra i popoli".

 
22:22 08 Maggio
Vescovi europei: "Felici per Prevost, ci sarà vicino in questo momento"

"La Presidenza del Ccee esprime, a nome di tutti i vescovi europei, la gioia e la gratitudine al Signore per l’elezione a Papa del Cardinale Robert Francis Prevost e formula al nuovo Papa, Leone XIV, i migliori auguri per il suo ministero di Successore di Pietro a servizio di tutta la Chiesa e del mondo intero". Lo si legge in una nota del presidente dei vescovi europei Gintaras Grušas "Il cardinale Robert Francis Prevost - si legge ancora -, da Prefetto del Dicastero per i Vescovi, ha sempre accompagnato il lavoro del nostro Consiglio (Ccee) indicando ai vescovi europei le priorità della missione della Chiesa.
In questo momento così difficile per il nostro Continente siamo convinti che il Santo Padre non mancherà di farci sentire la sua vicinanza e il suo incoraggiamento: cum Petro et sub Petro, vogliamo annunciare la gioia del Vangelo che scaturisce dall’incontro con Cristo, per testimoniare che Egli è la vera speranza dell’Europa.
La guerra in Ucraina ci ricorda la necessità di impegnarci per un’Europa riconciliata. In tutto questo tempo abbiamo pregato e continuiamo a pregare per la pace. Siamo vicini al popolo ucraino e agli altri popoli che nel mondo vivono in situazioni di conflitto, consapevoli che per raggiungere di nuovo il dono della pace, l’Europa deve riscoprire le sue radici e la sua vocazione profetica".

 
22:20 08 Maggio
Obama: "Michelle e io ci congratuliamo con nostro concittadino di Chicago"

'Michelle e io ci congratuliamo con nostro concittadino di Chicago' Washington, 8 mag. (Adnkronos) - "Michelle ed io esprimiamo le nostre congratulazioni a un nostro concittadino di Chicago, Sua Santità Papa Leone XIV. Questo è un giorno storico per gli Stati Uniti e pregheremo per lui mentre inizia il sacro compito di guidare la Chiesa cattolica e di dare l'esempio a così tante persone, a prescindere dalla fede". Così su X l'ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a proposito dell'elezione di Francis Prevost.
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22:12 08 Maggio
Il presidente brasiliano, Lula, spera che Leone raccolga l'eredità di Papa Francesco

Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha espresso la speranza che Papa Leone XIV "raccolga l'eredità" del suo predecessore Francesco. "Le qualità principali di Francesco sono state la ricerca instancabile della pace e della giustizia sociale, la difesa dell'ambiente, il dialogo con tutti i popoli e le religioni e il rispetto per la diversità", ha affermato Lula in un post su X. Il presidente brasiliano si trova attualmente in visita ufficiale a Mosca.
22:11 08 Maggio
Rubio: "Con un Pontefice americano i rapporti Usa-S.Sede sono ancora più profondi"

"Esprimo le mie più sentite congratulazioni a Sua Santità Papa Leone XIV per la sua elezione a 267° successore di San Pietro. Questo è un momento di profondo significato per la Chiesa cattolica, che offre rinnovata speranza e continuità nell'Anno Giubilare del 2025 a oltre un miliardo di fedeli in tutto il mondo". Lo dichiara il segretario di Stato Usa Marco Rubio, sottolineando che "gli Stati Uniti non vedono l'ora di approfondire il nostro duraturo rapporto con la Santa Sede con il primo pontefice americano".

 
22:09 08 Maggio
Il presidente dei vescovi tedeschi Bätzing: "Leone XIV vero costruttore di ponti"

"Con il suo sorriso e il suo saluto di pace, le sue parole sentite e la sua prospettiva sulla Chiesa, ha raggiunto i cuori di miliardi di persone in pochi minuti. Considero l'elezione eccellente e sono certo che il nuovo Papa è un pontefice, un costruttore di ponti nel vero senso della parola. Leone XIV è emblema del dialogo e di una Chiesa che non ruota attorno al proprio campanile". Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, il vescovo Georg Bätzing, congratulandosi con Papa Leone XIV. "È con grande gioia che, a nome della Conferenza Episcopale Tedesca e di tutti i cristiani cattolici in Germania, mi congratulo con il nuovo Santo Padre, Papa Leone XIV, per la sua elezione. Siamo grati a Dio che, per opera dello Spirito Santo, i 133 cardinali riuniti in conclave abbiano eletto il 267° successore di San Pietro a capo della Chiesa cattolica. Dopo i dodici anni di pontificato di Papa Francesco, a cui noi cattolici tedeschi guardiamo con gratitudine, siamo lieti di avere di nuovo un Papa che guiderà la Chiesa universale", ha dichiarato Bätzing. "Nel suo primo messaggio ha posto un accento importante sulla continuità con Papa Francesco. Augurava a tutti gli uomini la pace che viene da Cristo. È toccante e incoraggiante allo stesso tempo. Papa Leone XIV chiarisce così che la Chiesa resta disposta a mediare nei conflitti internazionali. Incoraggiava un risveglio missionario della Chiesa, aperto a tutti. Nello stesso tempo, il tempo ha ricordato i lunghi anni del suo lavoro in America Latina e ha evidenziato come esempio le esperienze sinodali in questa Chiesa. Le sue parole chiare su una Chiesa sinodale che va avanti e vuole essere presente per tutti sono un'affermazione che rafforza anche la nostra Chiesa in Germania", ha proseguito il presidente dei vescovi tedeschi, aggiungendo di ricordare "bene gli incontri che ho avuto con il cardinale Robert Prevost, soprattutto durante le recenti sessioni del Sinodo mondiale a Roma. Il nuovo Papa appartiene all'ordine agostiniano. È un bel segno che Leone XIV abbia ricordato le parole di sant’Agostino: 'Per voi sono vescovo, con voi sono cristiano'. In questo modo egli vuole continuare il suo cammino di Vescovo di Roma con il popolo di Dio. Il suo apprezzamento per Papa Francesco in particolare dimostra che Papa Leone XIV si considera un continuatore del suo predecessore". "Nel mio primo telegramma di congratulazioni, ho espresso le mie più sincere congratulazioni al Santo Padre. Gli ho promesso le nostre preghiere e ho chiesto a Dio la benedizione per lui. Invito i fedeli del nostro Paese a pregare per il nuovo Santo Padre”, ha concluso il vescovo Bätzing.
22:08 08 Maggio
Segretario generale Onu si congratula con il Papa: "Servono voci forti a favore della pace"

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è congratulato con Papa Leone XIV, sottolineando che la sua elezione avviene in un momento in cui "il mondo ha bisogno delle voci più forti in favore della pace, della giustizia sociale, della dignità umana e della compassione". "Non vedo l'ora di proseguire la lunga cooperazione tra le Nazioni Unite e la Santa Sede per promuovere la solidarietà, la riconciliazione e costruire un mondo giusto e sostenibile per tutti", ha affermato Guterres in una nota, ritenendo che questi principi siano "radicati nelle prime parole di Papa Leone".
22:06 08 Maggio
Il Governatore dell'Illinois: "Momento storico, prima guida Usa della Chiesa cattolica"

JB Pritzker, governatore dell'Illinois, lo Stato americano in cui è nato Papa Leone XIV, ha dato il benvenuto al nuovo Papa in un post sui social media. "Un momento storico, perché assistiamo alla prima guida americana della Chiesa cattolica", ha scritto. "Proveniente da Chicago, Papa Leone XIV inaugura un nuovo capitolo in un momento in cui abbiamo bisogno di compassione, unità e pace", ha aggiunto.
22:04 08 Maggio
Patriarca Epifanio, primate della nuova Chiesa ortodossa, si augura con nuovo Papa 'più pace nel mondo'

Il Patriarca Epifanio I, primate della nuova Chiesa ortodossa dell'Ucraina, si è congratulato, con un messaggio su X, "con i nostri fratelli e sorelle in Cristo, cattolici di rito orientale e latino, per l'elezione del nuovo capo della Chiesa cattolica romana, Leone XIV. È diventato il nuovo vescovo latino di Roma, capo dello Stato della Città del Vaticano e della Santa Sede, eletto l'8 maggio 2025 in un conclave tenutosi nella Cappella Sistina. Auguro al Pontefice eletto, ha concluso, un servizio di successo a beneficio di tutti i cristiani, nel nome della testimonianza del Vangelo, per l'aumento della pace e del bene nel mondo".

 
22:03 08 Maggio
A ruba l'edizione straordinaria dell'Osservatore Romano dedicata all'elezione del nuovo Papa

La foto a mezza pagina, il titolo "Habemus Papam" Robertum Franciscum Prevost qui sibi nomen imposuit Leonem XIV. Va a ruba l'edizione straordinaria dell'Osservatore Romano dedicato al nuovo Papa.
Prima pagina dell'Osservatore Romano, edizione straordinaria
Prima pagina dell'Osservatore Romano, edizione straordinaria (Rainews.it)
08/05/2025
22:02 08 Maggio
Nel conclave il peso degli americani, Prevost eletto da sudamericani, Parolin senza voti di Asia-Africa

La candidatura ha cominciato ad emergere nel ricevimento "Commonwealth" dove si sono riuniti tutti i cardinali di area anglofona, dagli inglesi al sudafricano Stephen Brislin, (un bianco), passando per le isole Tonga, il Pakistan, l'India. La lingua inglese stavolta ha fatto la differenza per incontrarsi, parlarsi, studiarsi. Alle congregazioni generali si sentiva sempre più spesso entrare i cardinali dicendo "good morning, good morning", e non più solo "buongiorno, buongiorno". Segno appunto del conclave più internazionale di sempre e con un  accento anglofono.
Ma naturalmente è stato determinante Timothy Dolan, il cardinale di New York, l'uomo del presidente americano Donald Trump in Vaticano. Lui ha giocato un ruolo di primo piano, come era già stato al precedente conclave quando perfezionò la candidatura di Jorge Mario Bergoglio ma poi ne rimase deluso.
Dolan ha lavorato per ricucire le anime divise della chiesa americana. Gli anti trumpiani come Mc Elroy, Wolton Gregory e i super conservatori alla Di Nardo e lo stesso Dolan hanno capito che era arrivato il momento di giocare come una squadra.
Al pontificio collegio nordamericano si sono fatti i veri giochi. Dolan sicuro di sè twittava e dispensava i soliti sorrisi. Intanto contava i voti per Francis Prevost, un profilo perfettamente spendibile: statunitense di nascita ma missionario in Perù, solido in dottrina, curiale come ex prefetto della Congregazione per i vescovi, fluido in italiano, inglese ovviamente e spagnolo.
Il cardinale Pietro Parolin è il grande sconfitto: in suo sfavore ha giocato l'accordo sulla nomina dei vescovi con la Cina ma hanno pesato anche le divisioni tra gli stessi bergogliani. Arrivati sparsi alla meta non sono stati in grado di convogliare i loro voti su candidati come il francese Jean Marc Aveline, o il maltese Mario Grech, anche lui anglofono.
Fuori dai giochi anche Pierbattista Piazzaballa, francescano gradito a Comunione e Liberazione, patriarca di Gerusalemme dei Latini, troppo giovane  e troppo "politico".
Decisivi per l'elezioni di Prevost sono stati i voti degli asiatici e degli africani, esattamente quelli che sono mancati a Parolin nonostante le voci di un ticket con un altro grande favorito delle prime ore, il cardinale Tagle. I cardinali africani e asiatici erano indecisi all'inizio delle congregazioni e il loro voto alla fine in conclave si è orientato con l'Occidente o almeno con una certa idea di Occidente.
Nei giorni scorsi Prevost, il nuovo Papa con il nome di Leone XIV, - il Papa della Rerum Novarum, iniziatore della Dottrina sociale della Chiesa -, aveva rilasciato un'intervista in cui aveva parlato dell'importanza dei suoi genitori nella sua formazione e nella sua crescita spirituale. Una famiglia cosmopolita come trasversale geograficamente è la sua educazione tra i due continenti americani: una storia familiare crocevia di culture con un padre con origini francesi ed italiane e la madre spagnole. Prevost aveva parlato anche dell'importanza dell'amore di una famiglia. Non aveva certo menzionato la famiglia uomo-donna, quella che non prevede unioni tra persone dello stesso sesso ma il sottotitolo era quello. Tutti segnali rassicuranti dopo un Papa, come Francesco che ha aperto tutte le porte. Troppo, per molti cardinali che hanno partecipato al conclave.

 
22:00 08 Maggio
Netanyahu su X si congratula con il nuovo Pontefice e gli fa gli auguri

"Congratulazioni a Papa Leone XIV e alla comunità cattolica mondiale. Auguro al primo Papa degli Stati Uniti di riuscire a promuovere la speranza e la riconciliazione tra tutte le fedi". Lo ha dichiarato in un post su X l'Ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Dopo la morte di Francesco, Netanyahu aveva aspettato tre giorni prima di esprimere le proprie condoglianze.
21:33 08 Maggio
Bruni: "Scelta nome Leone XIV chiaro riferimento a Rerum Novarum"

"La scelta del nome Leone XIV è un chiaro riferimento alla Rerum Novarum di Leone XIII" e quindi alla dottrina sociale della Chiesa e ai lavoratori. Lo ha detto il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, parlando con i giornalisti.
 
21:06 08 Maggio
Domani la prima messa del Papa in Cappella Sistina

Domani il nuovo Papa celebrerà la messa nella Cappella Sistina con i cardinali alle 11. Domenica reciterà il Regina Coeli alle 12 dalla Loggia centrale. Lunedi 12 maggio alle ore 10, come ormai da tradizione, incontrerà gli  operatori dei media per una udienza nell'Aula Paolo VI alle ore 10. Lo ha riferito il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.
20:30 08 Maggio
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20:13 08 Maggio
L'annuncio dell'Habemus Papam, Leone XIV si presenta al mondo: "La prima preghiera è per la pace" (Video)
L'annuncio dell'Habemus Papam, Leone XIV si presenta al mondo: "La prima preghiera è per la pace"
08/05/2025
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20:10 08 Maggio
Zelensky: auguri a Leone XIV, sostenga l'Ucraina

"L'Ucraina apprezza profondamente la posizione coerente della Santa Sede nel sostenere il diritto internazionale, condannare l'aggressione militare della Federazione Russa contro l'Ucraina e proteggere i diritti dei civili innocenti. Auspichiamo il continuo sostegno morale e spirituale del Vaticano agli sforzi dell'Ucraina per ripristinare la giustizia e raggiungere una pace duratura", scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con le congratulazioni a Leone XIV, cui augura "saggezza, ispirazione e forza, sia spirituale che fisica, nell'adempimento della sua nobile missione. Ad multos annos!".
20:13 08 Maggio
Papa Leone XIV: "La pace sia con voi". Le prime parole degli ultimi quattro Papi (Video)
Papa Leone XIV: "La pace sia con voi". Le prime parole degli ultimi quattro Papi
08/05/2025
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20:02 08 Maggio
Trump: "Un Papa americano, un grande onore"

"Congratulazioni al Cardinale Robert Francis Prevost, appena nominato Papa. È un grande onore sapere che è il primo Papa americano. Che emozione, e che grande onore per il nostro Paese. Non vedo l'ora di incontrare Papa Leone XIV. Sarà un momento davvero significativo!". Lo scrive su Truth il presidente americano Donald Trump.
19:52 08 Maggio
In poco meno di un'ora, oltre 150mila persone popolano l'area intorno a San Pietro

Dal momento della fumata bianca, in poco meno di un'ora, oltre 150mila persone hanno riempito l'area di San Pietro. Lo si apprende dalla persona. Il dispositivo di sicurezza è stato rimodulato con un potenziamento di contingenti delle forze dell'ordine all'altezza dei varchi di filtraggio. Allestiti a vista altri varchi ‘periferici’ in particolare all'altezza dell'incrocio tra Piazza Risorgimento e Borgo Angelico per scaglionare gli ingressi.
19:46 08 Maggio
Dopo la benedizione, ancora applausi e "Viva il Papa" dalla folla

Ancora grida, applausi e ‘Viva il Papa’ hanno salutato Leone XIV al termine del suo discorso e della benedizione con cui si è poi congedato dai fedeli.
19:38 08 Maggio
Papa Prevost: "La prima preghiera è per la pace nel mondo"

La prima preghiera di Papa Prevost è “per la pace del mondo”. Ha ricordato che oggi è la Madonna di Pompei e ha recitato una Ave Maria con i fedeli in Piazza San Pietro.
19:34 08 Maggio
Leone XIV: "Aiutateci a costruire ponti". E prega la Vergine Maria

“Aiutateci anche voi a costruire i ponti con il dialogo e con l'incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace” ha detto Papa Prevost.
19:30 08 Maggio
Leone XIV, Robert Francis Prevost: "Grazie a Papa Francesco"

Leone XIV ringrazia più volte Papa Francesco e i cardinali che lo hanno eletto.
19:33 08 Maggio
Il card.Mamberti pronuncia l'Habemus Papam: è Robert Francis Prevost, Leone XIV
Il card.Mamberti pronuncia l'Habemus Papam: è Robert Francis Prevost, Leone XIV
08/05/2025
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19:29 08 Maggio
Applausi, gioia e boato della folla accoglie Leone XIV

In lungo boato e applauso della folla in piazza San Pietro ha accolto il nuovo Papa, Leone XIV, nel momento in cui si è affacciato dalla loggia delle benedizioni.
19:27 08 Maggio
Le prime parole di Leone XIV: “La pace sia con tutti voi. Questo il primo saluto del Cristo risorto”

Le prime parole del nuovo Papa: “La pace sia con tutti voi. Questo il primo saluto del Cristo risorto”.
19:14 08 Maggio
Eletto Robert Francis Prevost e si chiamerà Leone XIV

Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost e si chiamerà Leone XIV.
19:11 08 Maggio
Stimate 100mila persone in piazza San Pietro e in via della Conciliazione

Centomila persone al momento sono in piazza San Pietro per vedere affacciarsi il nuovo Papa: questa la stima delle forze dell'ordine presenti sul posto. Dalla fumata bianca il flusso è in costante aumento.
19:10 08 Maggio
Suonano le campane di San Marco, a Venezia, per il nuovo Papa

Campane a distesa a San Marco, dopo la fumata bianca del conclave. Lo posta il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sui propri profili social. “Adesso aspettiamo il nome” dice Brugnaro, “è una cosa molto bella, siamo felici. Speriamo porti pace e serenità per la Chiesa e per tutto il mondo. Festa grande a Venezia e in tuto il mondo”.
19:07 08 Maggio
Con il nuovo Papa monsignor Ravelli, lo aiuta nella vestizione

Con il nuovo Papa in questi momenti c'è il Maestro delle cerimonie liturgiche, monsignor Diego Ravelli, che lo aiuta nella vestizione nella Stanza delle Lacrime.
19:05 08 Maggio
A Santa Maria Maggiore l'annuncio durante la Messa: "Un dono di Dio"

Mentre l'organo accompagna i canti liturgici della messa in corso a Santa Maria Maggiore, si alza il vociare dei fedeli entusiasti della tanto attesa fumata bianca che proclama l'elezione del nuovo Pontefice. Notizia confermata al termine dell'omelia dall'annuncio del parroco, accolto da un grosso applauso e dal suono delle campane. “Un dono del Signore” esulta il sacerdote, unendosi all'entusiasmo dei presenti.
19:03 08 Maggio
Il nuovo Papa sta salutando ad uno ad uno i cardinali che lo hanno eletto

Il nuovo Papa sta salutando uno ad uno, con un abbraccio veloce, tutti i cardinali che lo hanno appena eletto. Stasera saranno a cena insieme, filtra dal Vaticano.
19:00 08 Maggio
In piazza San Pietro sono presenti oltre 45mila persone

Oltre 45mila persone sono presenti in piazza San Pietro e nell'area antistante il Colonnato. Tutti attendono che il nuovo Papa si affacci e parli alla folla. Molti fedeli hanno cantato il Salve Regina e pregato. Al momento della fumata bianca che ha annunciato la decisione del Conclave in tanti si sono abbracciati e si sono registrate scene di pura gioia.
18:58 08 Maggio
I cardinali non elettori in prima fila in piazza San Pietro, sotto la loggia delle benedizioni

L'italiano Angelo Bagnasco, lo staunitense Wuerl, il predicatore Raniero Cantalamessa: sono tra i cardinali non elettori in prima fila in piazza San Pietro in attesa del nuovo Papa.
18:54 08 Maggio
Suonano a festa anche le campane delle chiese cattoliche di Gerusalemme

Le campane delle chiese cattoliche nella Città Vecchia di Gerusalemme risuonano a festa dopo che i cardinali elettori hanno eletto il nuovo Papa in Vaticano. Il nuovo pontefice si affaccerà presto alla finestra della Basilica di San Pietro.
18:51 08 Maggio
I fedeli in piazza cantano il "Salve Regina"

In Piazza San Pietro i fedeli presenti, in attesa dell'annuncio del nome del nuovo Papa, hanno cantato la preghiera del Salve Regina.
18:46 08 Maggio
Dalla folla si leva il grido: "Viva il Papa"

Momenti di attesa per il primo affaccio del nuovo Papa dalla loggia centrale della basilica di San Pietro. Nelle prime file, sul sagrato della basilica, i cardinali ultraottentenni che non hanno partecipato al voto in Sistina. Dalla folla, si è alzato il grido di “Viva il Papa” ripetuto a più riprese.
18:44 08 Maggio
Piazza San Pietro stracolma e rete telefoni assente

Non appena la fumata si è conclusa, le transenne che delimitavano la piazza in diverse aree sono state aperte e poi richiuse per far confluire i fedeli il più vicino possibile alla loggia delle benedizioni prima del passaggio delle bande. Mentre i cellulari, la cui linea si è interrotta, immortalano ogni dettaglio di questi momenti, dal suono delle campane a festa alla banda della Gendarmeria, delle Guardie Svizzere e dei Carabinieri, nell'attesa di vedere il nuovo Papa. Gli elicotteri e il drone continuano a sorvolare la piazza e via della Conciliazione che si sta via via riempiendo di fedeli.
18:39 08 Maggio
Si prevede l'Habemus Papam intorno alle 19

L'Habemus Papam pronunciato dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti è atteso intorno alle 19.
18:38 08 Maggio
In piazza San Pietro la banda dei Gendarmi e la Guardia Svizzera

Ha fatto ingresso in piazza San Pietro la banda dei Gendarmi seguita dal picchetto della Guardia svizzera. Tra la folla urlante, i Gendarmi e la Guardia Svizzera sono arrivati al sagrato in attesa dell'annuncio del nuovo Pontefice - che si affaccerà dalla Loggia delle Benedizioni - da parte del protodiacono, il cardinale Dominique Mamberti.
18:30 08 Maggio
Suonano a festa le campane della cattedrale di Notre Dame a Parigi

Le campane della Cattedrale di Notre Dame a Parigi sono suonate a festa dopo la fumata bianca a San Pietro che annuncia l'elezione del nuovo Papa, successore di Francesco. Lo rende noto l'Afp.
18:28 08 Maggio
Dal 1900 questo è il quinto Papa eletto in 2 giorni di conclave

Dal 1900 in poi sono stati cinque i Papi eletti al secondo giorno di conclave: prima di questo è toccato a Pio XII, Giovanni Paolo I, Benedetto XVI e Francesco. A ridosso del secondo conflitto mondiale si tenne il conclave più breve del secolo scorso: bastarono tre scrutini in due giorni ad Eugenio Pacelli per salire al soglio pontificio con il nome di Pio XII, il 2 marzo del 1939. Albino Luciani raggiunse il quorum in due giorni e quattro scrutini diventando papa il 26 agosto del 1978 con il nome di Giovanni Paolo I. Anche Joseph Ratzinger, primo Papa del terzo millennio con il nome di Benedetto XVI, fu eletto in due giorni e quattro scrutini, il 19aprile del 2005. A Jorge Mario Bergoglio sono stati sufficienti cinque scrutini e due giorni il 13 marzo 2013.
18:16 08 Maggio
Suonano a festa le campane delle chiese di Roma

Suonano a festa le campane di diverse chiese di Roma dopo la fumata bianca dal comignolo della Sistina, segno che il nuovo Papa è stato eletto.
18:09 08 Maggio
Fumata bianca, è stato eletto il nuovo Papa

Bianca la terza fumata dal comignolo sul tetto della Cappella Sistina: i cardinali riuniti in Conclave hanno eletto il nuovo Papa. Stando alle norme della costituzione apostolica, perché un candidato sia scelto servono i due terzi dei voti. Il quorum necessario è stato dunque raggiunto nel secondo giorno di scrutini.
17:25 08 Maggio
Il cardinale Re a Pompei: "Lo Spirito Santo soffi forte sui cardinali in Conclave"

Una folla di fedeli giunti da tutto il mondo ha invaso questa mattina piazza Bartolo Longo, davanti al Santuario della Vergine del Santo Rosario di Pompei, per la Supplica alla Madonna che, l'8 maggio di ogni anno, riunisce i fedeli per l' “Ora del Mondo”. In ogni chiesa cattolica, infatti, alle ore 12 viene recitata la preghiera per la pace, scritta dal fondatore del Santuario, il beato Bartolo Longo. Il cardinale Giovanni Battista Re, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, ha sottolineato il grande sentimento di attesa, chiedendo a tutti “di pregare la Madonna, affinché lo Spirito Santo soffi forte sui cardinali riuniti in Conclave”.
17:25 08 Maggio
Il canale YouTube di Rainews.it: la diretta sul comignolo della Sistina
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17:00 08 Maggio
Il cardinale Calcagno: "Molto probabile che la fumata bianca sia domani"

Domenico Calcagno, cardinale e presidente emerito dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, tra gli 'elettori' del precedente Conclave ma non in questo per via dell'età, oggi è intervenuto a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, dove Giorgio Lauro lo ha intervistato su quanto avvenuto finora in Vaticano.

Che previsione fa per la fumata bianca? “Potrebbe esserci già stasera ma è molto più probabile che arrivi domani. Secondo me - ha spiegato a Rai Radio1 il porporato - entro domenica al massimo avremo il nuovo Pontefice”.
16:49 08 Maggio
Roberto, 59 anni, di Catania: 800 km in auto e 9 ore di viaggio per vedere il nuovo Papa

Ha fatto 800 chilometri con una vecchia “Fiat Tipo del 1989”, un tragitto di 9 ore e mezza, “per vedere l'elezione del nuovo Papa”. Roberto, 59 anni, ha preso le ferie dal suo impiego di amministrativo, è partito da Catania il 6 maggio e sono due giorni che aspetta il giorno X, quello della “fumata bianca”.

“Ero stato qui in piazza San Pietro nel 2013 e per la morte di Ratzinger”, racconta. “L'altra volta non ho fatto in tempo per l'Habemus Papam, perchè sbagliai strada, ma sono riuscito ad ascoltare il ‘Buonasera’ di Papa Francesco”.
15:58 08 Maggio
Cardinali verso la Sistina, al via terza sessione di voto

I cardinali elettori stanno raggiungendo la Cappella Sistina per la terza sessione di scrutini per l'elezione del 267° Papa della storia. Al termine del pranzo, infatti, i porporati hanno raggiunto la Cappella Paolina per il tradizionale momento di preghiera prima di fare il loro ingresso in Sistina. Qui nel pomeriggio si procederà alla quarta e quinta votazione, in attesa della nuova fumata, dopo le prime due nere di ieri e di stamattina. In caso di esito positivo al quarto voto la fumata sarà intorno alle 17.Altrimenti ci sarà comunque una fumata (bianca o nera) intorno alle 19.
15:05 08 Maggio
In attesa delle prossime fumate, Rainews.it continua a seguire con le dirette Rai le nuove fasi del Conclave

In attesa della prossima fumata, alle 19 (o intorno alle 17:30, se fosse bianca), RaiNews.it seguirà in tempo reale la prossima fase del Conclave, con la diretta video sul comignolo, gli aggiornamenti e le dirette della Rai.
12:45 08 Maggio
Record di ascolti del Tg1 delle 20, quasi 7 milioni di persone collegate

Ascolti record per il Tg1 delle 20, dedicato alla prima fumata nera del Conclave. Secondo i dati, a seguirlo ieri sera sono stati quasi 7 milioni di persone con uno share del 34,4%.
13:57 08 Maggio
L'inizio del Conclave, mentre nella piazza ci si giura amore eterno e il gabbiano ruba la scena
L'inizio del Conclave, mentre nella piazza ci si giura amore eterno e il gabbiano ruba la scena
08/05/2025
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12:14 08 Maggio
Cardinali a Santa Marta per il pranzo, ritornano in Sistina nel pomeriggio

Terminate la seconda e la terza votazione, i cardinali riuniti in Conclave tornano ora a Casa Santa Marta per il pranzo. Alle 15:45 la nuova partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16:30 il ritiro nella Cappella Sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19:30) la celebrazione dei Vespri. La fumata è attesa in serata, a meno che venga scelto il nuovo Papa nel quarto scrutinio, e quindi a metà pomeriggio. In quel caso la fumata sarà bianca.
12:18 08 Maggio
Gli occhi puntati sul comignolo della Sistina: l’attesa dei fedeli nel secondo giorno di Conclave
Gli occhi puntati sul comignolo della Sistina: l’attesa dei fedeli nel secondo giorno di Conclave
08/05/2025
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12:00 08 Maggio
Fumata nera, secondo e terzo scrutinio a vuoto

Secondo e terzo scrutinio del conclave a vuoto. A decretarlo è la fumata nera, arrivata alle 11:51. I cardinali ora andranno a pranzo a Santa Marta per riunirsi nuovamente nel primo pomeriggio.
12:09 08 Maggio
Conclave, dal comignolo della Sistina esce ancora fumo nero: secondo e terzo scrutinio senza Papa
Conclave, dal comignolo della Sistina esce ancora fumo nero: secondo e terzo scrutinio senza Papa
08/05/2025
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11:52 08 Maggio
Nuova fumata nera dal comignolo della Sistina, terzo scrutinio senza Papa

Fumata nera dalla Sistina, terzo scrutinio senza elezione.
11:50 08 Maggio
Nessuna "fumata di mezzo", si attende quella del terzo scrutinio

Nessuna fumata intermedia dal comignolo della Sistina. La fumata, che sarebbe uscita solo se fosse stata bianca, era attesa dalle 10:30 in poi, ma alle 11:30 nessun segnale. Possibile che i cardinali elettori siano già al terzo scrutinio. Dalle 12 in poi dovrebbe uscire la fumata sugli scrutini del mattino.
11:43 08 Maggio
Tagle supera Parolin, ora è lui il favorito dei bookmaker

In attesa delle nuove votazioni del Conclave, i bookmaker internazionali aggiornano le previsioni sul prossimo Papa: protagonista ancora una volta il testa a testa tra Luis Antonio Tagle e Pietro Parolin. Questa volta, però, è avanti il cardinale filippino, offerto a 3 dai betting analyst di William Hill contro il 3,50 del segretario di Stato vaticano. Resiste a 6 la “coppia” italiana formata da Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa, mentre sale da 5 a 9 il ghanese Peter Turkson. Il balzo in quota più considerevole è quello di Jean-Marc Aveline, “protetto” di Bergoglio: l'arcivescovo di Marsigli nuovo Pontefice si gioca ora a 18, in netto calo rispetto al 33 di sei giorni fa. A spuntare nell'elenco dei bookmaker è anche lo statunitense Robert Francis Prevost, in ascesa ma al momento ancora un outsider a quota 50.
11:34 08 Maggio
I fedeli radunati a San Pietro
I fedeli radunati a San Pietro
I fedeli radunati a San Pietro (Ap)
08/05/2025
11:33 08 Maggio
Melloni, storico delle religioni: sul Conclave troppe semplificazioni

Sul Conclave c'è un "interesse quasi morboso" e forse un po' troppe "semplificazioni". E' l'analisi di Alberto Melloni, storico delle religioni e presidente della Fondazione per le scienze religiose di Bologna, questa mattina ai microfoni di 'Tutta la città ne parla' su Radio Tre. "L'interesse quasi morboso intorno al Conclave si spiega in modo semplice - afferma Melloni - in un mondo sempre più social, su una cosa che è ancora segreta, non avendo niente da dire, tutti pensano di avere qualcosa da dire. E le semplificazioni non riguardano solo il tentativo più o meno inutile di indovinare l'esito del Conclave, o come andranno le cose. Ma anche pensare che ci siano due gruppi, progressisti e conservatori". In realtà il Conclave, spiega Melloni, "è fatto a grappoli, di gruppi di voti che sommandosi arrivano dopo un po' di tempo ai due terzi" necessari per l'elezione del Pontefice.
11:22 08 Maggio
Maxi schermo in piazza San Pietro
Maxi schermo in piazza San Pietro
Maxi schermo in piazza San Pietro (AFP)
08/05/2025
10:59 08 Maggio
Il cardinale Re: auspico la fumata bianca per questa sera

"Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca. Sono particolarmente lieto di essere qui all'inizio del Conclave perché lo Spirito Santo abbia a soffiare forte e sia così eletto il Papa di cui ha bisogno la Chiesa di oggi e il mondo di oggi". Lo dice il cardinale decano Giovanni Battista Re a Pompei sottolineando che il nuovo Papa "prima di tutto dovrà cercare di rafforzare la fede in Dio in questo nostro mondo caratterizzato dal progresso tecnologico ma sotto l'aspetto spirituale abbiamo notato un po' un 'dimenticare Dio'." Quindi "c'è un bisogno di un risveglio".
10:57 08 Maggio
Fedeli in preghiera fuori dalla Basilica di San Pietro
Fedeli fuori dalla Basilica di San Pietro
Fedeli fuori dalla Basilica di San Pietro (AFP)
08/05/2025
10:55 08 Maggio
il cardinale Re: doppi auguri a Parolin per funzione decano

"I doppi auguri al cardinale Parolin erano per la funzione di decano che assumerà. Parolin è una persona di grande qualità. Ma ce ne sono anche molti altri come lui". Così il cardinale decano Giovanni Battista Re prima di celebrare a Pompei la Messa in occasione della Supplica alla Madonna del Rosario. Re ha anche precisato che sono state date varie interpretazioni alle sue parole.
10:45 08 Maggio
Nel cielo sopra San Pietro droni ed elicotteri

Nel cielo sopra San Pietro volano droni, elicotteri e gabbiani. Uno dei volatili sosta nuovamente immobile accanto al comignolo, come ieri. Mentre il meteo è incerto, tra nuvoloni che minacciano pioggia all'orizzonte e il sole che da qualche minuto splende sulla piazza. La stessa che continua a riempirsi di fedeli attrezzati alla meglio per ripararsi da qualsiasi condizione atmosferica, tra cappellini e ombrelli. Molti stringono tra le mani coroncine del rosario e in tanti mostrano orgogliosamente le bandiere del proprio Paese di provenienza.
10:34 08 Maggio
I gabbiani di vedetta al comignolo

Anche questa mattina le televisioni di tutto il mondo hanno cominciato a sintonizzarsi sul comignolo sulla Sistina. A breve si dovrebbe capire se la seconda votazione è andata a buon fine. Altrimenti l'attesa si sposterà a fine mattinata, intorno alle 12 e anche un po' dopo, quando una fumata comunque arriverà. Come ieri a stazionare sul tetto, di vedetta al comignolo, si alternano gabbiani che popolano normalmente la zona del Vaticano.
10:33 08 Maggio
Si riempie piazza S.Pietro in attesa della fumata

Si sta già riempiendo piazza San Pietro, a Roma, nell'attesa della seconda fumata prevista per questa mattina. Tante le persone che passeggiano su via della Conciliazione in attesa di sapere chi sarà eletto come nuovo Pontefice.
09:25 08 Maggio
El Pais: tre nuovi cardinali emergono come papabili

Al buio dei risultati del primo scrutinio nel conclave per l'elezione al soglio di Pietro, secondo voci riferite oggi da El Pais salgono le quotazioni di tre cardinali come possibili successori di Bergoglio: Cristobal Lopez, Angel Fernandez Artime e Pablo Virgilio David.   Cristobal Lopez, 72 anni, salesiano, a lungo missionario, è l'attuale arcivescovo di Rabat. Angel Fernandez Artime, 64 anni, è stato nominato da papa Francesco cardinale nel 2023 e l'anno successivo pro prefetto del dicastero per gli istituti di vita consacrata, la cui responsabile è una donna, Simona Brambilla.

Un altro nome che emergerebbe come papabile e finora "coperto", secondo il quotidiano, è quello del filippino Pablo Virgilio David, arcivescovo di Kallookan, nelle Filippine, a sua volta nominato cardinale di recente.
08:06 08 Maggio
Seconda giornata di Conclave: oggi previste quattro votazioni

Oggi sono previste quattro votazioni: due la mattina, due il pomeriggio mentre le fumate saranno due. Una intorno alle 12 e una intorno alle 19. In caso di elezione del pontefice la fumata, in questo caso bianca, sarà anticipata di qualche ora.
01:49 08 Maggio
La prima giornata di Conclave: dall'extra omnes alla fumata nera. Il racconto di Serena Scorzoni
I giorni del Giudizio, il mondo attende il nuovo papa
08/05/2025
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21:21 07 Maggio
Il ritardo della fumata per la durata della meditazione e il numero dei cardinali

Rispetto al conclave del 2013, iniziato alla stessa ora di quest'anno, la prima fumata è arrivata un'ora e venti dopo. A pesare, secondo quanto si apprende, sarebbero state una serie di concause: in primis la lunghezza della meditazione tenuta dal cardinale Raniero Cantalamessa, durata 45 minuti, ma anche il fatto che i porporati, oltre ad essere  diciotto in più rispetto al 2013, nella maggior parte sono neofiti e diversi di loro non parlano italiano. Quindi le operazioni di voto hanno preso decisamente più tempo.
21:14 07 Maggio
Video - Il fumo nero dal comignolo della Cappella Sistina
Conclave, la prima fumata è nera: ecco il verdetto del comignolo sulla Cappella Sistina
07/05/2025
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21:05 07 Maggio
Conclave, la prima fumata è nera. Non c'è ancora il Papa. Insolito ritardo di due ore

Prima fumata nera al Conclave nella Cappella Sistina in Vaticano, dove i cardinali sono riuniti da oggi pomeriggio per eleggere il nuovo Papa. Non c'è, quindi, ancora una intesa per il nuovo Pontefice. Una nuova fumata è prevista nella giornata di domani, quando le votazioni inizieranno ad essere quattro. Due alla mattina e due nel pomeriggio.
21:01 07 Maggio
Conclave: nera la prima fumata dalla Sistina

Conclave: nera la prima fumata dalla Sistina.
20:56 07 Maggio
In 45mila in piazza San Pietro attendono la fumata

“In 45mila a Piazza San Pietro attendono la fumata” scrive Vatican News sul proprio profilo X aggiungendo gli hashtag #conclave e #fumata.
19:59 07 Maggio
Migliaia di fedeli attendono in Piazza San Pietro la prima fumata del Conclave - 07 maggio 2025
Migliaia di fedeli attendono in Piazza San Pietro la prima fumata del Conclave - 07 maggio 2025 (AFP)
07/05/2025
19:45 07 Maggio
Piazza San Pietro sempre più affollata, oltre 30mila fedeli presenti in piazza

Oltre 30mila sono presenti in piazza San Pietro in attesa della fumata che dovrebbe arrivare a breve dopo la prima votazione dei cardinali riuniti nel Conclave per eleggere il nuovo papa.
19:44 07 Maggio
Oltre 100mila persone guardano comignolo in diretta streaming

Oltre centomila persone sono collegate al canale YouTube di Vatican News che sta trasmettendo in diretta le immagini del comignolo della Cappella Sistina in attesa della prima fumata. Un numero che cresce di minuto in minuto, in attesa di conoscere l'esito della prima votazione dei cardinali riuniti in conclave.
19:13 07 Maggio
Politico, alcuni cardinali hanno visto il film "Conclave" prima di chiudersi in Conclave

Prima di chiudersi nella Cappella Sistina per il Conclave, alcuni cardinali arrivati a Roma per eleggere il nuovo Papa hanno guardato Conclave, il film di Edward Berger sul processo di cui nelle prossime ore saranno protagonisti. Lo riporta il sito Politico.

“Alcuni l'hanno guardato al cinema”, ha detto a Politico un religioso al corrente delle più recenti attività dei principi della Chiesa. Il film è considerato sorprendentemente accurato persino dai cardinali, ha aggiunto il prelato, rendendolo uno strumento di ricerca utile, soprattutto in un momento in cui molti dei partecipanti al vero Conclave hanno poca esperienza della politica e dei protocolli vaticano.
18:33 07 Maggio
In Piazza San Pietro l'attesa dei fedeli, occhi a comignolo Sistina per la prima fumata

Momenti di attesa in Piazza San Pietro per la prima fumata che dovrebbe arrivare intorno alle ore 19. Gli occhi dei fedeli sono puntati sul comignolo montato sulla Cappella Sistina vicino a cui c'è, quasi come a voler vigilare, un gabbiano.
17:58 07 Maggio
Le porte della Sistina sono chiuse, cominciata la votazione per il 267esimo Papa

Il maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli, ha chiuso la porta della Cappella Sistina dando così ufficialmente il via al conclave per l'elezione del 267° Papa.
18:09 07 Maggio
Conclave, l'Extra omnes: si chiudono le porte della Sistina, comincia l'elezione del nuovo Papa
Conclave, l'Extra omnes: si chiudono le porte della Sistina, comincia l'elezione del nuovo Papa
07/05/2025
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17:52 07 Maggio
Extra omnes, al via il Conclave per eleggere il Papa

Con l'Extra omnes pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, prende il via il conclave per eleggere il 267° Papa. Tutti gli astanti lasciano la Sistina, all'interno della quale restano solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l'ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti, il maestro chiude la porta d'accesso alla cappella Sistina. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina e si avviano le operazioni di voto.
17:32 07 Maggio
Video - Conclave, il giuramento del cardinale filippino Luis Antonio Tagle
Video - Conclave, il giuramento del cardinale filippino Luis Antonio Tagle
07/05/2025
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17:06 07 Maggio
I cardinali giurano fedeltà e segretezza

I cardinali, prima di cominciare i lavori del conclave, giurano prima tutti insieme e poi singolarmente. Giurano davanti a Dio di essere fedeli alloro compito in caso di elezione a Papa e giurano anche segretezza sui lavori del conclave.  A leggere il giuramento, a nome di tutti, è il cardinale Pietro Parolin che presiede il conclave.
17:23 07 Maggio
Conclave, i cardinali intonano il "Veni creator Spiritus" dopo la processione in Sistina
07/05/2025
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16:58 07 Maggio
I cardinali ai loro posti, hanno intonato il "Veni creator Spiritus"

I 133 cardinali elettori del Conclave hanno preso posto nella Cappella Sistina. Terminate le litanie, hanno cantato il “Veni creator Spiritus”.
17:23 07 Maggio
L’ultimo post del cardinale Dolan prima del Conclave: appuntamento a dopo la fumata bianca
07/05/2025
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16:47 07 Maggio
Conclave: i cardinali schierati nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: i cardinali schierati nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:47 07 Maggio
Conclave: i cardinali schierati nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: i cardinali schierati nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:45 07 Maggio
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:45 07 Maggio
Conclave: i cardinali prendono posto nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: i cardinali prendono posto nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:45 07 Maggio
Terminata la processione in Sistina, gli elettori all'interno della Cappella michelangiolesca

Tutti i cardinali sono entrati in Sistina, a breve l'Extra omnes. Il cardinale Puljic, che cammina aiutandosi con un bastone, è l'unico assistito da un prelato che lo accompagna negli spostamenti.
16:43 07 Maggio
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:43 07 Maggio
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:43 07 Maggio
Il cardinale Puljic è nella Sistina, i 133 elettori tutti presenti

Il cardinale bosniaco Vinko Puljic, arcivescovo emerito di Sarajevo, fino ai giorni scorsi in dubbio per malattia sulla partecipazione al Conclave e poi su un possibile voto da Casa Santa Marta, è presente fra i porporati elettori che si sono riuniti nella Cappella Paolina e ora in Sistina. Tutti i 133 elettori che partecipano a questo Conclave voteranno quindi dalla Sistina. Puljic, che compirà 80 anni il prossimo 8 settembre, fu creato cardinale il 26 novembre 1994 da papa Giovanni Paolo II.
16:40 07 Maggio
Conclave: l'ingresso del cardinali nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: l'ingresso del cardinali nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:40 07 Maggio
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:38 07 Maggio
I cardinali elettori entrano nella Cappella Sistina

I cardinali elettori stanno entrando nella cappella Sistina, dove a breve prenderà il via ufficialmente il conclave per l'elezione del 267° Papa. Una volta varcato l'ingresso, i cardinali raggiungeranno le loro postazioni, sulle quali è già pronta la dotazione per procedere alle votazioni. I tavoli ricoperti con drappi rossi e tovaglie marroni sono disposti lungo tutta la Sistina in quattro file, un po' sfalsate, due a destra e due a sinistra. Al termine si procederà al giuramento, che si concluderà con il tradizionale ‘extra omnes’ e la chiusura delle porte della Sistina.
16:40 07 Maggio
Conclave: l'ingresso del cardinali nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: l'ingresso del cardinali nella Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:40 07 Maggio
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025
Conclave: processione verso la Cappella Sistina - 07 maggio 2025 (Rainews24)
07/05/2025
16:33 07 Maggio
Cominciate le litanie dei Santi, i cardinali si avviano in processione verso la Sistina

Cominciate le litanie dei Santi, i cardinali si avviano in processione verso la Sistina.
16:27 07 Maggio
Il cardinale Koovakad sarà l'ultimo a entrare in Cappella Sistina e il primo a votare

Sarà il cardinale e arcivescovo cattolico indiano George Jacob Koovakad a dare inizio alle votazioni. Come ultimo dell'ordine dei diaconi, Koovakad sarà anche il primo a fare il suo ingresso in Sistina, dal momento che i cardinali sfilano in processione verso la cappella in ordine inverso a quello di precedenza, per raggiungere i posti assegnati.
16:17 07 Maggio
Cardinali nella Paolina, al via i riti del Conclave

I cardinali elettori sono arrivati nella Cappella Paolina del Palazzo apostolico. Da qui prenderà il via la processione verso la Cappella Sistina nella quale, dopo l'Extra Omnes, comincerà il conclave.
16:16 07 Maggio
Il Conclave: media, corrispondenti e troupe tv sulla terrazza del colonnato affacciata su San Pietro
Il Conclave: media, corrispondenti e troupe tv sulla terrazza del colonnato affacciata su San Pietro
07/05/2025
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14:15 07 Maggio
Scattato in piano di sicurezza: oltre 4.000 agenti sorvegliano San Pietro
Conclave, scattato il piano di sicurezza: oltre 4.000 agenti sorvegliano San Pietro
07/05/2025
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14:00 07 Maggio
Conclave, il cardinale Re a Parolin: "'Auguri... e doppi" (Video)
Conclave, il cardinale Re a Parolin: "'Auguri... e doppi"
07/05/2025
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14:00 07 Maggio
Conclave, “Bergoglio non è stato un amico degli Usa”. Turisti americani? “Estasiati dalle litanie” (Video)
Conclave, “Bergoglio non è stato un amico degli Usa”. Turisti americani? “Estasiati dalle litanie”
07/05/2025
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13:35 07 Maggio
L'invocazione del cardinale Re per eleggere "il Papa di cui la Chiesa e l'umanità hanno bisogno" (Video)
L'invocazione del cardinale Re per eleggere "il Papa di cui la Chiesa e l'umanità hanno bisogno"
07/05/2025
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11:49 07 Maggio
Il cardinale Re nella messa prima del Conclave: "Mantenere l'unità della Chiesa" (Video)
Il cardinale Re nella messa prima del Conclave: "Mantenere l'unità della Chiesa"
07/05/2025
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11:09 07 Maggio
L'ingresso dei cardinali a Messa
La sfilata dei 133 cardinali che entrano a San Pietro per l'ultima messa prima del conclave
07/05/2025
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10:51 07 Maggio
"Le somme chiavi nelle mani giuste"

Il cardinale decano ricorda l'auspicio di Giovanni Paolo II "L'elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l'Apostolo Pietro che ritorna". Lo ha ricordato il cardinale decano Giovanni Battista Re nella messa 'pro eligendo Papa' nella Basilica di San Pietro.
"I cardinali elettori esprimeranno il loro voto nella Cappella Sistina, dove - come dice la Costituzione Apostolica Universi dominici gregis - 'tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato'. Nel Trittico Romano Papa Giovanni Paolo II auspicava che, nelle ore della grande decisione mediante il voto, l'incombente immagine michelangiolesca di Gesù Giudice ricordasse a ciascuno la grandezza della responsabilità di porre le 'somme chiavi' nelle mani giuste".
Nell'omelia, il richiamo di Re alla forza dell'amore: "L'amore è la sola forza capace di cambiare il mondo. Gesù ci ha dato l'esempio di questo amore all'inizio dell'ultima cena con un gesto sorprendente: si è abbassato al servizio degli altri, lavando i piedi agli Apostoli, senza discriminazioni, non escludendo Giuda che lo avrebbe tradito.
Questo messaggio di Gesù si ricollega a quanto abbiamo ascoltato nella prima lettura della messa, nella quale il Profeta Isaia ci ha ricordato che la qualità fondamentale dei Pastori è l'amore fino al dono completo di sé. Dai testi liturgici di questa celebrazione eucaristica ci viene pertanto un invito all'amore fraterno, all'aiuto
7  Forum Pubblico / DOMANESIMO: N.O.M. NAZIONI e STATI CONTRO IL CAOS PROVOCATO DA IMPERIALISTI AL POTERE. / Sono di Parte non di TUTTI NOI. Stiamo vivendo una Crisi ci sono nemici in casa. inserito:: Maggio 19, 2025, 12:44:37 pm
DOMANESIMO. N.O.M. : VERRA' UN TEMPO PER LA PACE, MA SARA' SOLO UNA TREGUA.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Esperto del gruppo
  · ortSponsde80a340367a1u4i80t1hc8zo63r412tfhtf3 ua1m8c1u0t6667  ·
Stiamo vivendo una Crisi!
Che sia importante oppure una guasconata cosmica che oggi ci agita, per tra qualche mese sgonfiarsi dopo aver modificato alcune gravi fetenzie ereditate dal passato, é presto per scriverlo (ma immaginarlo si può).
Ai nostri giovani raccomando:
sul termine RIARMO e sue conseguenze, non state ad ascoltare nessun politico riconoscibile in un partito o movimento.
Sono di Parte non di TUTTI NOI.
Ma neppure dei giornalisti TV, quelli tifosi del loro editore illiberale o antidemocratico, immersi negli applausi di poveri cristi comandati a farlo ad ogni frase dell'ospite, sono ridicoli con i loro numerini ripetuti ogni volta che cambia l'ospite.
Ciò di cui troppi stanno inondandoci di fabulatine taroccate, sono fanfaronate o falsità ingannevoli, mentre noi vogliamo sapere quali realtà corrono verso una Pace Attiva, anche se momentanea. Con la speranza di poter dire tra qualche mese “acta e fabula” (la commedia è finita).
Avendo capito finalmente, che a parte le morti e le distruzioni note ma non definitive, che speriamo siano finite per un po’, noi cittadini normali sappiamo a chi caricare l’infamia di averli provocati, abbiamo coscienza delle ricostruzioni da fare e le serenità da restituire alle popolazioni vittime delle aggressioni.
Abbiamo anche consapevolezza e coscienza dei miliardi di dollari che si sono ulteriormente accumulati nei tasconi delle finanziarie e loro soci.
NO, quello Europeo NON È UN RIARMO!
Si tratta della prima DOTAZIONE UNIFICATA EUROPEA, del Complesso di uomini, di mezzi e di materiali di cui deve disporre un’organizzazione militare (forze armate) o civile (istituzioni statali) per il SUO FUNZIONAMENTO.
Ogni nazione ne è dotata in misura diversa!
L’Europa è in grave ritardo per non essere riuscita a svilupparla per tempo, unitariamente, in modo d’essere pronta alla difesa antiaggressione, anche in previsione del tradimento di uno o più alleati.
Noi uomini liberi, a rischio di sottomissione da parte di poteri extra-europei avversari o nemici, non dobbiamo farci mettere nel “trappolone” dai soliti Infiltrati Predoni della nostra libertà (dopo dei nostri soldi). Oppure da elementi non all’altezza di capire la tremenda realtà che da DEBOLI dovremmo subire.
8  Forum Pubblico / NON SIAMO TUTTI UGUALI ESSERE DIVERSI E DIFFERENTI NON CI DEVE DIVIDERE. / Uno è un mistificatore seriale che lavora per mantenere florido il suo orticello inserito:: Maggio 19, 2025, 12:40:31 pm
   

Paolo Migliaro
Preferiti  · epdoonSstr683m1929l0fhft1tuig2luf17i38u41mtg183 66hh5397htif  ·

Uno è un mistificatore seriale che lavora per mantenere florido il suo orticello, l’altro uno storico legato sentimentalmente alla Russia. Il risultato? Ieri sera a Torino degli appartenenti dell’Anpi hanno caricato con violenza chi manifestava con le bandiere ucraine insieme a quelle europee.

Marco Setaccioli su X:
“Nelle varie gradazioni di indecenza degli articoli di @marcotravaglio, l’editoriale di due giorni fa merita di diritto un posto nella top 10, quanto meno per aver condito le classiche menzogne filorusse con una buona dose di revisionismo storico.
Il pretesto è la sortita, per la verità discutibile, del governatore del Piemonte Cirio, in merito agli alpini morti in Russia in una guerra che allora fu di aggressione. Travaglio ne approfitta ovviamente per riproporre la sua difesa d’ufficio dello storico Barbero, il quale di recente aveva paragonato il riarmo di oggi a quello che ha preceduto la prima guerra mondiale, un’affermazione non condivisa da molti altri storici e soprattutto viziata dall’atteggiamento che con un eufemismo si potrebbe definire “indulgente” del professore nei confronti del regime di Mosca.
Ovviamente da lì è tutto un precipitare verso allusioni e perversioni che mirano ad attribuire alla Russia di oggi meriti dell’Unione Sovietica e a riproporre il mito della denazificazione dell’Ucraina.
Di elementi per farsi delle amare risate ce ne sono a iosa, come il punto in cui il Direttore del Fatto si chiede perché i paesi dell’ex blocco sovietico non dovrebbero celebrare a Mosca la vittoria del ‘45, dimenticando così il loro “principale liberatore”. La risposta è che Stalin fu piuttosto un ri-occupante, cioè cacciò i nazisti non per spirito umanitario, ma per prendere il loro posto. Non a caso i leader dell’est Europa si terranno tutti ben lontani dalla parata del 9 maggio, fatta eccezione ad esempio per lo slovacco Fico, che così intende ricordare la “liberazione” della Cecoslovacchia da Hitler, dimenticando però l’invasione del ‘68, voluta per soffocare le poche libertà che il paese si era ritagliato con la Primavera di Praga.
E poi un classico di Travaglio, ripreso pari pari dalla propaganda del Cremlino: la Russia esclusa dalle celebrazioni per gli 80 anni dallo sbarco in Normandia, dove invece c’era Zelensky “nonostante mezza Ucraina aveva accolto come collaboratori i nazisti e tuttora venera Bandera come eroe nazionale”. Una storiella che piace ai disinformatori seriali, i quali spacciano per “mezzo paese” un numero di collaborazionisti quantificabile in 150mila persone (su quasi 40 milioni), dimenticandosi di dire che solo una parte di loro si macchiò di crimini osceni, mentre molti di loro non aderì tanto per amore dell’ideologia del Reich, quanto piuttosto per odio nei confronti del regime sovietico, che giusto pochi anni prima aveva sterminato almeno 6 milioni di ucraini per fame (holodomor). E omettendo di dire anche che 7 milioni di ucraini si arruolarono nell’Armata Rossa per combattere i nazisti. Altro dato che Travaglio sbadatamente non cita è che la Russia di collaborazionisti di Hitler ne ebbe più del triplo (circa mezzo milione) e che le perdite militari e civili russe nella guerra furono in termini percentuali di gran lunga inferiori (12-13%) a quelle ucraine (18-22%) e bielorusse (25-28%).
Ma da chi si domanda come mai non venga invitato alle commemorazioni per la liberazione di Auschwitz il leader di un paese che invade una nazione sovrana, la dissemina di fosse comuni, rapisce bambini, russifica le popolazioni dei territori occupati, deporta chi si oppone, elimina ogni libertà personale e vive sostanzialmente di economia di guerra non ci si può aspettare certo un guizzo di onestà intellettuale.
Un’ultima chiosa, la merita tuttavia il finale del pezzo, soprattutto in vista del 25 aprile. Perché tutti noi sappiamo bene chi ci liberò (gli Alleati, tutti) e da cosa (il nazismo). Proprio per questo oggi il mondo dovrebbe stare dalla parte di chi difende le libertà e contro chi vuole negarle ed anzi intende imporre il proprio dominio con la forza. Ma mentre io sono felice di vivere in un paese la cui democrazia è costruita su quella straordinaria eredità, prendo atto amaramente del fatto che gente come Travaglio e Barbero fanno di tutto per giustificare chi ha invece scelto di calpestarla.”

da FB del 26 aprile 2025
9  Forum Pubblico / PROGRESSISTI, CONSERVATORI e SOVRANISTI. NOI CHI SIAMO? LORO CHI SONO? / Propaganda e Contropropaganda. "Fa e disfà l'è semper laurà" . . . inserito:: Maggio 19, 2025, 12:12:34 pm
Gianni Gavioli

Propaganda e ControPropaganda.
"Fa e disfà l'è semper laurà"

Oppure:
"L'è quel de la mascherpa"



ciaooo

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Essere umani non basta.
Occorre Essere Italiani e NON FASCISTI.
Dopo la RESISTENZA, ESSERE stati antifascisti non ci è bastato.
ggg

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Marco M. Freddi

Le vergognose offese rivolte alla senatrice Liliana Segre sono l'ennesima, inaccettabile dimostrazione di come la sinistra ideologica, pacifista a senso unico, abbia smarrito ogni riferimento al limite invalicabile della dignità umana e della memoria storica.
Dietro la maschera di un antifascismo tradito, I COMPAGNI CHE CONTINUANO A SBAGLIARE, CHE DELLA VIOLENZA NE FANNO LA CIFRA DELLA LORO AZIONE POLITICA, si abbandonano a un antisemitismo strisciante, vigliacco, codardo. Un antisemitismo che, senza vergogna, colpisce una donna sopravvissuta all'orrore dei campi di sterminio, una testimone vivente della barbarie che a parole fingono di combattere.
Non c'è nulla di antifascista nell'odio contro Liliana Segre. C'è solo l'abisso morale di chi predica pace e uguaglianza scegliendo, con arroganza, chi ha diritto al rispetto e chi può essere insultato. È il tradimento più infame dei valori della Resistenza. È l'oltraggio più vile al senso del 25 aprile, che dovrebbe essere memoria viva, non palcoscenico di nuove discriminazioni e nuovi odi.
Chi oggi aggredisce Liliana Segre non ha nulla a che vedere con la lotta per la libertà. Chi la insulta è fratello, nello spirito e nella sostanza, dei carnefici che nei lager cancellavano la dignità e la vita degli ebrei. E chi tace, chi minimizza, chi finge di non vedere, è complice di questa infamia.
A nome di chi crede davvero nella democrazia, nel socialismo europeo, nella dignità dell'uomo e nella lotta contro ogni forma di oppressione, gridiamo forte e chiaro: mai più antisemitismo, mai più odio mascherato da impegno civile, mai più viltà travestita da ideologia.
Non ci sarà mai una società libera se permetteremo che l'odio, il settarismo e la violenza verbale insozzino il nome di chi ha sofferto per garantirci la libertà. Non ci sarà mai vero antifascismo se non sapremo difendere, senza ambiguità, la memoria e la dignità di Liliana Segre.
Oggi, più che mai, bisogna scegliere da che parte stare. Io ho scelto di stare dalla parte della storia, della libertà, della verità. Con Liliana Segre. Con chi crede che essere antifascisti significa prima di tutto essere umani.

#nómadadigital
#societàaperta
#amoreamoreamore
#socialistas

da FB
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Gianni Gavioli
Autore
Amministratore
Con le offese a queste degne Persone abbiamo la testimonianza che l'antifascismo è rimasto intinto nella melassa dell'indifferenza, mentre il fascismo si trasformava in Sfascismo Regionale Indefinito.
Cioè in un Populismo Sovranista al guinzaglio di famiglie e gruppi di potere locali e nazionali, impegnati unicamente nella ricerca di Potere Predatorio, sia come sciacalli o avvolti, sia nei casi più nobili come ragni nelle ragnatele.
ggiannig

IO su FB del 29 aprile 2025

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10  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / Putin e le sue Trojke in Federazione non avrebbero problemi nell'uso ... inserito:: Maggio 19, 2025, 11:32:00 am
Putin e le sue Trojke in Federazione non avrebbero nessuna problematica nell'uso delle bombe atomiche contro i paesi vicini e lontani.

Lo stanno dimostrando infischiandosi della trattativa di Trump e seguitando a bombardare l'Ucraina. 
Se USA e Occidente seguiteranno a dimostrarsi divisi e intimiditi per il loro business a rischio, la Federazione Russa le userà contro una Nazione Nato.

Tutto cambia se capiranno, che in caso di attacco alla Nato e non Solo, i bersagli della nostra reazione, più che decisa, sarebbe bombardare tutte le Capitali della Federazione. Mosca in primis.
L'Operazione Ghigliottina li farebbe ragionare e finalmente sarebbe la Pace, . . . ma quella Attiva.

ggg
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Post di Gianni Gavioli

O.P.O.N. Piattaforma Virtuale: FEDE E RAGIONE si INCONTRINO nel TERRITORIO.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale
 
Bastava sottomettersi dice Lula.
Preparatevi, basta non avere spina dorsale.
Per molti di noi sarà facile.
ggg

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Marco Ferrari

Ecco cosa pensava Luiz Inácio Lula da Silva, il nuovo presidente del Brasile, della guerra in Ucraina a maggio 2022, quando Mariupol era già stata rasa al suolo e i crimini di Bucha, Irpin ecc. erano già stati documentati, giusto per inquadrare il periodo.
Qui un estratto dalla lunga intervista al Time, dove sembra di sentire un mix fra Orsini, Travaglio e il papa:
Lula: "Putin non avrebbe dovuto invadere l'Ucraina. Ma non è solo Putin a essere colpevole. Colpevoli anche gli Usa e l'Ue. Qual è stato il motivo dell'invasione dell'Ucraina? Nato? Poi Usa ed Europa avrebbero dovuto dire: " L'Ucraina non entrerà a far parte della NATO". Ciò avrebbe risolto il problema.
Time: "Pensa che la minaccia dell'adesione dell'Ucraina alla NATO sia stata la vera ragione dell'invasione della Russia?"
Lula: "Questo è l'argomento che hanno avanzato. Se ne hanno uno segreto, non lo sappiamo. L'altro problema era l'adesione dell'Ucraina all'UE. Gli europei avrebbero potuto dire: "No, ora non è il momento per l'adesione dell'Ucraina all'UE, aspetteremo". Non avrebbero dovuto incoraggiare il confronto. E ora, a volte mi siedo e guardo il presidente dell'Ucraina parlare in televisione, ricevere applausi, ricevere una standing ovation da tutti i parlamentari [europei]. Questo tizio è responsabile quanto Putin della guerra. Perché in guerra non c'è un solo colpevole.
[...]
Time: "Quindi Volodomyr Zelensky avrebbe dovuto parlare di più con Putin, anche con 100.000 soldati russi al suo confine?"
Lula: "Non conosco il presidente dell'Ucraina. Ma il suo comportamento è un po' strano. Sembra che faccia parte dello spettacolo. È in televisione mattina, mezzogiorno e sera. È al parlamento del Regno Unito, a quello tedesco, francese, italiano, come se stesse conducendo una campagna politica. Dovrebbe stare al tavolo delle trattative".
Time: "Può davvero rinfacciare questo a Zelensky? Non voleva una guerra, la guerra è venuta da lui".
Lula: "Voleva la guerra. Se non voleva la guerra, avrebbe negoziato un po' di più. Questo è tutto. Ho criticato Putin quando ero a Città del Messico [a marzo], dicendo che è stato un errore invadere. Ma penso che nessuno stia cercando di aiutare a creare la pace. Le persone stanno stimolando l'odio contro Putin. Questo non risolverà le cose! Dobbiamo raggiungere un accordo. Ma le persone stanno incoraggiando [la guerra]. Si sta incoraggiando questo tizio [Zelensky], e poi lui si crede di essere la ciliegina sulla torta. Dovremmo avere una conversazione seria: "OK, sei stato un simpatico comico. Ma non facciamo la guerra per farti apparire in TV". E dovremmo dire a Putin: "Hai molte armi, ma non devi usarle in Ucraina. Parliamo!"

da Fb 10 maggio 2025
11  Forum Pubblico / ARLECCHINO ASPERGE CONOSCENZA SPICCIOLA, SUL WEB DAL 1995, ATTINGENDO DAL VECCHIO SECCHIO. / Manette per l'Albania - E il Male sta infettando una parte di questa Italia, ... inserito:: Maggio 17, 2025, 06:51:43 pm

 Su un Post di Michele Serra sul trumpismo.

Gianni Gavioli
E' possibile che sotto questa immondizia ci possa essere concime per i fiori del domani?
E' possibile che guardando una trasmissione d'indagine televisiva, ci si ritrovi complici ignari di porcherie simili o peggiori, praticate da anni nel bel mezzo dell'Europa.
Come per esempio:
*Stati che favoriscono ammucchiate di evasori fiscali,
*oppure altri che godendo delle risorse dell'Unione si professino apertamente alleati di Stati nostri NEMICI,
*o peggio deputati e senatori si battano per Sfasciare la Nazione in cui sono nati e cresciuti, per soddisfare la loro smania di potere di gruppo, ottenuto nonostante le loro misere caratteristiche umane e sociali.
E noi, Opinione Pubblica, ci si lasci imbrattare da simili lordure senza reagire in favore dell'Unione tra Democrazie vicine allo Sfascio?
ggg

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Manette per l'Albania

Gianni Gavioli

Segnalazione, avviene da noi.
Ricordiamoci di chi le ha applicate, obbedendo ad un ordine, ma soprattutto di coloro che politicamente le ammette e le giustifica come necessarie.

Questi sono il Male.
E il Male sta infettando una parte di questa Italia, appestandola con il Caos e la Scontentezza voluta e diffusa per interessi di Parte.
ggg
12  Forum Pubblico / ARLECCHINO ASPERGE CONOSCENZA SPICCIOLA, SUL WEB DAL 1995, ATTINGENDO DAL VECCHIO SECCHIO. / Varie cose ciaooo inserito:: Maggio 17, 2025, 06:49:17 pm
https://www.libera.it/documenti/schede/diario_di_bordo_web.pdf

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https://www.libera.it/it-schede-7-la_storia_dell_associazione

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Izabella Tabarovsky
 
Mi sto facendo strada nel rapporto della task force di Harvard sull'antisemitismo. È assolutamente scioccante.
È incredibile per me che così tanti liberali e ben intenzionati difendano ancora Harvard di fronte a prove così schiaccianti. L'implicazione sembra essere che gli ebrei abbiano esagerato le loro lamentele o abbiano frainteso le critiche nei confronti di Israele come antisemita. Il rapporto dimostra che, semmai, è vero il contrario: gli istruttori di Harvard hanno impiegato pedagogia antisemita e l'hanno imbiancata come critica a Israele.
Pubblicherò alcuni estratti qui sotto sul programma Religione e Vita Pubblica (RPL) della Divinity School, che ho trovato particolarmente inquietante.
Parliamoci chiaro: un programma accademico presso una scuola importante di una grande università laica che (1) presenta una sola prospettiva, radicalmente anti-Israele; (2) si propone di "de-sionizzare la coscienza ebraica"; (3) ritrae gli ebrei e la civiltà ebraica come "profondamente difetti" e privi di virtù; e (4) cerca di trasformare gli studenti in gli attivisti per una specifica e radicale agenda politica è (1) antisemita per qualsiasi definizione, e (2) non ha alcuna legittima pretesa di esistere sotto qualsiasi interpretazione della libertà accademica.
Ecco gli estratti:
Il programma RPL "diventato un punto focale per le preoccupazioni sulla unilateralità e la promozione di una specifica ideologia politica sotto le vesti di un'indagine accademica. Mentre il programma è stato lanciato pubblicamente con quello che sembrava un ampio mandato per esplorare l'incrocio tra religione e vari aspetti della vita pubblica, in pratica, si è concentrato pesantemente sul conflitto israelo-palestinese, presentando una prospettiva ampiamente percepita come costantemente anti-israeliana e allineata molto strettamente con un filo di Politica pro Palestina. ”
"Si potrebbe facilmente dedurre da gran parte dell'insegnamento e della programmazione di RPL che gli ebrei sono profondamente difetti, e che lo studio della civiltà ebraica dovrebbe essere un'esposizione di errori, in particolare con riferimento al sionismo e a Israele. La Task Force è stata particolarmente colpita da come questo riecheggia l'antigiudaismo studioso identificato dalla critica del professor George Foot Moore di un secolo fa, quando l'ebraismo era spesso studiato per evidenziarne i fallimenti, i limiti e la supersessione. ”
“Non crediamo che lo staff della RPL volesse costruire una visione dell'ebraismo e dell'ebraismo che riecheggi intenzionalmente il modo in cui sarebbe stato insegnato alle scuole divinità americane 100 anni fa, ma i parallelismi sono innegabili. Questa somiglianza non è andata persa su alcuni studenti, che hanno percepito questi echi problematici nella programmazione RPL. Anche se involontarie, le conseguenze di un simile approccio potrebbero essere considerevoli, ostacolando potenzialmente la comprensione di tutti gli studenti dell'ebraismo e di Israele, e in particolare per molti studenti ebrei e israeliani, minando il loro accesso a un ambiente di apprendimento solidale. ”
"Nella misura in cui la programmazione di RPL funge da introduzione all'ebraismo per alcuni studenti HDS, si potrebbe lasciare con l'opinione che gli ebrei sono un popolo senza virtù, oltre alla capacità di confessare e tentare di rimediare alle loro malefatte storiche. Una programmazione che attinga costantemente agli stereotipi storici in questo modo è intellettualmente problematica e negativa per l'apprendimento e lo sviluppo di HDS e di altri studenti di Harvard che si avvalgono delle offerte di RPL. ”
“I problemi che abbiamo notato con RPL sono particolarmente acuti nel viaggio studentesco annuale organizzato in Israele e in Cisgiordania. In un articolo pubblicato dallo staff della RPL, l'obiettivo del viaggio è quello di insegnare agli studenti l'"approccio decoloniale" al "progetto coloniale dei coloni ebraici in Palestina" - un obiettivo che, nella descrizione, "non è 'metaforico. ’”
"Lo staff della RPL ha scritto che l'obiettivo del viaggio è:
"Smantellate l'oppressione dei palestinesi, istituite meccanismi per la giustizia riparativa e tracciate mappe politiche etiche. È anche ermeneutica, che denota l'urgente necessità di dezionizzare la coscienza ebraica. ”
"Il personale della RPL ha pubblicato questo programma, e il suo effetto sugli studenti ebrei, nei suoi materiali di marketing, che includeva la seguente citazione di uno studente ebreo HDS su ciò che ha imparato dal loro viaggio sponsorizzato da HDS in Israele e nei territori palestinesi:
“Il nostro [viaggio in Israele e Palestina] è stato un’esperienza formativa, dolorosa e potente che ha plasmato la mia comprensione sul campo delle realtà politiche in Israele/Palestina. Le nostre conversazioni con i leader delle organizzazioni artistiche e cultura palestinesi mi hanno aiutato a capire il modo in cui l'apartheid israeliano intende distruggere tutto, dai programmi artistici doposcuola ai festival cinematografici indipendenti, nonostante le affermazioni dei sionisti liberali al contrario.
"I passaggi sopra indicano probabilmente che l'approccio pedagogico decoloniale sostenuto in questo articolo dai leader della RPL è un progetto politico palese e allineato con un filo della politica pro-palestinese. La presunta natura coloniale di Israele viene presa per chiedere un'offuscata, se non un crollo, della distinzione tra borsa di studio e avvocatura o attivismo.
“In altre parole, la natura apparentemente unilaterale, ideologicamente partigiana e di parte dell’istruzione e della programmazione RPL di cui abbiamo sentito molte lamentele non è percepita come una svista o un incidente nei rapporti che abbiamo ascoltato, ma come un obiettivo programmatico deliberato con un’esplicita articolazione metodologica e giustificazione da parte di RPL personale. ”
"Gli studenti stanno imparando queste lezioni, con gli organizzatori che approvano gli studenti del programma di studio RPL all'estero che promettono di diventare attivisti pro-palestinesi al loro ritorno negli Stati Uniti. ”
"Iniziare in un programma didattico per "dezionizzare" la "coscienza" degli studenti ebrei significa creare istruzione per colpire gli studenti in base alla loro identità religiosa. Suggerire che la tradizione ebraica sia correttamente intesa come riduttiva a "progetto di stato-nazione coloniale coloniero" significa anche denigrare sia una religione che un'identità. ”
“Questo non vuol dire che essere ebrei significa essere sionisti. Al contrario, alcuni studenti che si identificano come ebrei nel campus si identificano anche come antisionisti. Tuttavia, per molti studenti ebrei e israeliani, il sionismo è una parte fondamentale della loro identità. E mentre i dibattiti sullo status del sionismo in relazione all'identità ebraica sono importanti nel contesto dell'ebraismo, cambiare identità etnica e religiosa in questo modo non dovrebbe essere l'obiettivo di un corso in istituzione laica. E l'istruzione unilaterale non è coerente con le aspettative di Harvard per un programma di Harvard. ”
"Mentre le prospettive negative sul sionismo e Israele esistono a livello globale ed esplorarle criticamente è del tutto appropriato in un contesto educativo, farlo isolatamente - inquadrandole come norme piuttosto che credenze contestabili - rappresenta un fallimento pedagogico. ”
Uno studente israeliano che si è iscritto a uno di quei corsi RPL osservati ad Haaretz:
"Il giorno dopo il 7 ottobre, più di 30 organizzazioni studentesche hanno pubblicato una lettera in cui dichiara Israele l'unico e interamente responsabile della violenza di Hamas contro di esso. [... ] Molti membri di quelle organizzazioni si sono seduti con me in quel corso di teologia. ”

da FB
Link al report completo nel primo
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Stefania Ory

Radiestesia e Radionica Quantica
Walter Cas  ·

Il guaritore cinese che ha vissuto 256 anni: LA FORMULA MAGICA DELLA VITA e le 13 CAUSE DELLA MALATTIA
Li Ching-Yuen era un guaritore cinese che si dice abbia vissuto per oltre 256 anni. Yuen nacque in Cina nel 1677. Durante la sua lunga vita ha praticato la medicina naturale. Ci sono anche documenti ufficiali che testimoniano che Li Ching-Yuen è stato congratulato per aver raggiunto 150 anni di vita e poi documenti ufficiali che testimoniano di aver raggiunto i 200 anni nel 1877.
Li Ching-Yuen si occupava di medicina erboristica, era un maestro di arti marziali e la gente lo consultava per un saggio consiglio.

LA FORMULA MAGICA DELLA VITA di LI CHING-YUEN
Li Ching-Yuen ha espresso il segreto della longevità in un'unica formula: "Mantieni un cuore calmo, stai in piedi come un rospo, cammina agile come una colomba e dormi come un cane. “ ”
Giorni prima di morire, un generale cinese chiese a Li Ching-Yuen di insegnare ai suoi soldati le arti marziali. Il generale non riusciva a credere a quanto velocemente Yuen si muovesse ancora, anche se aveva un'età incredibile. Pochi giorni dopo aver completato questo addestramento con i soldati, Li-Ching Yuen morì il 6 maggio 1933. Li-Ching Yuen avrebbe detto: "Ho fatto tutto quello che doveva essere fatto in questa vita. È ora di andare a casa. ”
La medicina praticata da Li Ching-Yuens e il suo stile di vita dovrebbero essere di ispirazione per ognuno di noi. Un solo giorno di forte stress può destabilizzarti, causando una malattia inaspettata. Inoltre, i pensieri e le emozioni che portiamo con noi ogni giorno influenzano lo stato di salute del nostro corpo.
Le cause di malattie incurabili nella visione di Li-Ching Yuen:
La scienza contemporanea conferma che le malattie hanno una componente psicosomatica importante.
In che modo i tuoi pensieri influenzano il tuo corpo?
1. Gelosia - causa il cancro e l'abbassamento del sistema immunitario;
2. Sentimenti vendicativi - causa disturbi del sonno e malattie alla gola;
3. Negare l'espressione delle emozioni - causa malattie polmonari
4. Essere troppo fermi e indifferenti nelle proprie convinzioni - causa diabete, emicranie e infiammazioni.
5. La bugia - causa dipendenze da alcol, infezioni parassitarie e abbassamento del sistema immunitario
6. Ostilità - causa ulcere, ustioni da acido
7. Emozione e mancanza di comunicazione - causa schizofrenia e malattie renali
8. Comportamento crudele - causa epilessia, asma e mancanza di circolazione sanguigna
9. Ricerca di conflitti - causa tiroidite
10. Apatia - causa del diabete
11. L'incoerenza e la testardaggine provocano infertilità
12. Ansia - Disturbi dell'apparato digerente, patologie cardiache e malattie della pelle
13. Avidità - causa tumori, obesità e malattie cardiache.

Cosa fare per vivere meglio?
Non dimenticare la formula magica di Li Ching-Yuen, anche: monitora i tuoi pensieri, cerca di sostituire quelli negativi con quelli positivi, pensa di più a ciò che ti rende felice. Meditate! - Come una tartaruga, non dimenticarlo!
La malattia non è altro che un segnale per uno stile di vita scorretto e inutile che devi correggere. Ansia, paura e pensieri negativi causano grandi squilibri sia nel nostro corpo che nella realtà esteriore: relazioni con gli altri, professione, ecc.

da FB del 3 maggio 2025
13  Forum Pubblico / SOCIALESIMO, IL CAMMINO DELLE DEMOCRAZIE AUTOREVOLI VERSO IL SOCIALISMO di POPOLO. / 2 - Note disgiunte da FB inserito:: Maggio 17, 2025, 04:50:38 pm
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il modo di censurare del potere.
ciaooo
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Post di Gianni Gavioli

da - N.O.M.E. Nuova Organizzazione Militare Europea. La PACE VERA quella ATTIVA.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Persona sempre più attiva
  · ptoredonsS1m0tuim8f51122g71ml3ama0h14t1 8ufuh5gtm50ali7tu7g8  ·
È mia opinione convinta che sia l'Essenziale il fine ultimo e giusto in ogni disputa tra il Potere, da chiunque detenuto ed espresso e le Persone Sociali Attive in una comunità territoriale.
È mia convinzione che il Concetto di Pace Attiva, in cui si debba e possa utilizzare anche la Guerra, sia Essenziale alla ricerca della soluzione del problema di pacificazione tra i vertici di realtà sociali, siano essi Stati o Nazioni.
La guerra la provocano i Vertici al Potere e la subiscono le Popolazioni, compresi gli Amorfi e le Persone Sociali Attive.
ggiannig

mio commento a:

Nino Cortorillo
ptoredonsS1m0tuim8f51122g71ml1ama0h1421 8ufuh5gtm50ali7tu7g8  ·
La pace ingiusta di Zagrebelski
In più occasioni il presidente emerito della Corte Costituzionale ha affermato che
" una pace ingiusta è meglio di una guerra giusta".
Ponendo così una divisione più tra chi vorrebbe la pace e chi vorrebbe la guerra che tra il concetto di ingiusto e di giusto.
Chi vuole la pace, bene assoluto e non scalfibile, dovrebbe essere disposto anche a subire una sua natura ingiusta.
Che richiamerebbe però la modalità ed il contenuto con cui si raggiunge ma di cui nulla di dice.
La pace ingiusta si può raggiungere con una resa, un armistizio, un accordo il cui contenuto è, lo riconosce Zagrebelski stesso, ingiusto.
Mentre proseguire una guerra ancorché per ragioni legittime e giuste sarebbe un principio da giudicare negativamente.
Il discrimine diventa tra chi vuole la guerra e chi non la vuole anche quando è già iniziata e senza valutare le responsabilità.
Nella sua asserzione non si fa cenno a nessun principio di legittima difesa, né a ragioni diverse quali la difesa del proprio paese o da una possibile dittatura o dalla perdita della libertà o della democrazia.
In una sua intervista in cui riaffermava il principio sosteneva che la frase gli era stata detta da una donna ucraina.
È curioso come queste donne ucraine diano spunto una volta a Orsini con le mamme di Mariupol che gli scrivevano o adesso a Zagrebelski.
Non quindi i suoi studi giuridici o filosofici ma una donna ucraina sarebbe la scintilla che muove il suo pensiero.
O forse sono solo alibi?
Quindi lui pensa al principio assoluto ma la donna che gli parla ha una nazionalità e quindi quel principio riguarda oggi l'Ucraina.
Non si sa se altre donne da altri luoghi di guerra gli abbiano parlato dello stesso argomento.
Quindi pace ingiusta per l'Ucraina.
Esistono precedenti cui rifarsi?
Un passo indietro alla seconda guerra mondiale e al nazismo inizialmente vittorioso.
Vi furono alcuni paesi che si allearono con la Germania per mantenere una parvenza di indipendenza.
Ad esempio l'Ungheria o la Romania.
Vi fu però un solo paese che sottoscrisse una "pace ingiusta".
Con l'invasione prima tedesca e poi, indegnamente a sconfitta certa quella italiana, il parlamento francese elesse, a larghissima maggioranza, a capo del governo il Maresciallo Petain comandante dell'esercito nella prima guerra mondiale.
Il suo incarico e mandato si tradusse nella firma di un armistizio con la Germania.
La Francia fu divisa in due parti. Una a nord comprensiva di tutta la costa atlantica sotto il controllo tedesco, una a sud, tolta Mentone data agli italiani, dove si insediò a Vichy il governo di Petain.
Negli stessi giorni De Gaulle era rifugiato a Londra e una parte dell'antifascismo francese ed esiliato in Francia fu costretta a fuggire o entrare in clandestinità.
Il governo di Vichy fu il male minore sull'altare di una pace pur ingiusta?
Fu minore quel male con un governo che divenne alleato della Germania?
Fu minore quel male di una pace ingiusta quando iniziò la caccia agli ebrei e agli antifascisti che erano fuggiti dalle aree occupate dai tedeschi e che furono mandati nei campi di sterminio?
Chi volesse capire meglio quei giorni consiglio il libro imperdibile di Arthur Koestler "Schiuma della terra".
In quel periodo tra il settembre del 1939 e il 1940 la Germania sembrava ormai padrona dell'Europa e il suo patto con l'Unione Sovietica le crea un fronte a est senza pericoli. Conquistano la Norvegia e la Danimarca mentre l'Unione Sovietica invade la Finlandia.
Un periodo in cui gli antifascisti, comunisti compresi, nell'Europa occupata dai nazisti cercano di salvarsi e opporsi, mentre devono difendere il patto Molotov-Ribbentrop e negli Stati Uniti il Partito Comunista inizia una campagna pacifista di propaganda contro il blocco economico verso la Germania e invece contro gli aiuti economici e militari agli alleati.
Una schizofrenia politica che resse solo perché coperta da una ideologia vissuta come un dogma assoluto.
In Francia la resistenza morale ed intellettuale crollò coinvolgendo anche settori politicamente lontani dal fascismo.
La destra nazionalista che vedeva una rivoluzione socialista inesistente preferisce soccombere ai nazisti.
Petain dichiara " mentre la vittoria (delle sinistre) avrebbe significato rivoluzione, la disfatta (l'armistizio con la Germania) avrebbe salvato la Francia....al prezzo della perdita di alcuni territori e di un po' di prestigio....".
Si dovette attendere il giugno del 1941 e l'invasione dell'Unione Sovietica per uscire da quella ipocrisia ed ambiguità.
La pace ingiusta francese consegnò il paese al nazismo e quel che non fecero i tedeschi lo fecero i collaborazionisti francesi loro alleati.
Se il confronto con l'Ucraina di oggi sembra improprio bisognerebbe dire in cosa si differenzia.
Un paese invaso, una guerra di dominio, territori sottratti, una democrazia in pericolo, una propaganda continua che vorrebbe eliminare le sanzioni alla Russia, una propaganda pacifista che chiede di non sostenere né economicamente nè militarmente un paese alleato, un invito costante e pressante all'Ucraina a preferire una pace ingiusta.
Trump e Putin potrebbero essere entusiasti ad applicare il modello Vichy di Petain e stanno discutendo esattamente di come sancire " una pace ingiusta" convinti che sia però giusta. Almeno per loro.
Solo a differenza della Francia non esiste un Petain ucraino e oggi l'Europa è un continente che vuole la pace ma non quella ingiusta.
Come non la può volere l'Ucraina a meno di eliminare l'ipocrisia e chiamarla resa.
Il pensiero profondo di intellettuali come Zagrebelski non ci dicono cosa sia quella pace ingiusta, cosa contenga, cosa accadrà dopo.
Manca totalmente in cosa si dovrebbe concretizzare, con quali concessioni.
Non si domandano cosa pensano le altre milioni di donne ucraine oltre la sua ispiratrice.
Pace a tutti i costi allora dovrebbe valere sempre in ogni guerra e ogni conflitto.
Perché però non si rivolge l'appello a chi ha aggredito l'Ucraina?
Perché ogni spinta umanitaria, ogni volontà di pace non si rivolge a Putin chiedendo una pace che fosse ingiusta per lui?
Putin vorrebbe avere un Petain ucraino che subito firmerebbe una pace ingiusta.
Stupisce che il custode della Costituzione nata dalla resistenza non abbia capito che se i partigiani avessero preferito la pace ingiusta anziché nascondersi nelle città o salire in montagna per combattere il fascismo si sarebbero arruolati a Salò che in fondo era una sorta di Vichy italiana.
Il dramma, davvero è un dramma, è vedere tanti intellettuali utilizzare principi nobili e artifici dialettici per poi sostenere le stesse cose che stanno nella testa di Putin ieri e anche di Trump oggi.

da FB del 17 aprile 2025
14  Forum Pubblico / SOCIALESIMO, IL CAMMINO DELLE DEMOCRAZIE AUTOREVOLI VERSO IL SOCIALISMO di POPOLO. / Note disgiunte da FB inserito:: Maggio 17, 2025, 04:48:08 pm

Ipocrisia
Zaia e il Vietnam
Gianni Gavioli
Coloro che vogliono dividere l'Italia, non ancora completata come Libera Nazione, non ancora capace di darsi uno Stato democratico, non meritano l'indispensabile credibilità dell'altra parte degli Italiani. Non hanno nulla da insegnare.
ggg

IO su FB del 30 aprile 2025

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Post della sezione Notizie

Sergio Tomat
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Non ho intenzione di creare una rubrica intitolata "Le sciocchezze diffuse dal professor Barbero", ma non posso ignorare la sospetta insistenza con cui Il Fatto Quotidiano– giornale notoriamente populista e filo-putiniano – propone quotidianamente i video del docente torinese. Se già quello di due giorni fa raggiungeva vette inedite di superficialità, quello di ieri, pur non introducendo concetti nuovi, rappresenta forse un ulteriore passo indietro.  
Garibaldi, Cavour e il nazionalismo strumentale  
Nel video in questione, dedicato a Garibaldi e Cavour (argomento che Barbero affronta spesso), il professore parte da un presupposto discutibile: che entrambi fossero "italiani" e che studiarli ci aiuterebbe a capire "come siamo noi italiani". Peccato che questa visione presupponga un'identità nazionale preesistente all’unificazione, cosa storicamente infondata.  
Non credo sia un caso che un giornale filo-putiniano come Il Fatto insista tanto sui piccoli nazionalismi anti-europeisti. L’assunto implicito di Barbero (e del suo editore, Marco Travaglio) è che gli italiani siano sempre stati italiani, i francesi francesi, e i tedeschi eterni guerrafondai (con l’immancabile accostamento al nazismo). Una narrazione che, oltre a essere semplicistica, serve a smontare qualsiasi spinta verso un’Europa unita e solidale.  
Dante e il mito dell’italianità medievale
Barbero arriva spesso a sostenere che la coscienza nazionale italiana risalirebbe addirittura a Dante, un’affermazione che fa sorridere chiunque conosca il pensiero politico del poeta. Dante auspicava sì un’Europa unita, ma sotto l’egida di un imperatore universale, non certo di un’Italia omogenea. L’idea che un palermitano e un veneziano del Trecento si sentissero parte dello stesso popolo è anacronistica: erano sudditi di realtà politiche, linguistiche e culturali profondamente diverse.  
"Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani"  
La celebre frase di Massimo d’Azeglio resta la migliore smentita alla tesi di un’identità italiana preesistente. Prima del 1861, la penisola era un mosaico di Stati con lingue, tradizioni e leggi differenti. I siciliani odiavano i napoletani perché li vedevano come occupanti; i veneti diffidavano dei romani; gli ebrei espulsi dalla Sicilia nel ‘500 venivano discriminati persino nelle altre regioni italiane. L’unità fu un processo politico, non il compimento di un destino secolare.  
Perché Il Fatto insiste su questa narrazione?  
La risposta è semplice: il nazionalismo è uno strumento utile a chi vuole indebolire l’Unione Europea. Se gli italiani si convincono che la loro identità è antica e immutabile, saranno meno inclini a vedere sé stessi come europei. E un’Europa divisa è il sogno di Putin, che da anni finanzia e sostiene movimenti sovranisti in tutto il continente.  
Travaglio e Barbero, forse inconsapevolmente, stanno riproponendo miti risorgimentali in funzione anti-europea. Peccato che la storia, quella vera, dica tutt’altro.

da Fb del 30 aprile 2025.
15  Forum Pubblico / LA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA E ATTIVA. / Gli italiani, cioè noi, per ragioni multiple e diverse siamo responsabili di ciò inserito:: Maggio 16, 2025, 12:58:03 pm
Paolo Brianzi Paolo, io penso il viceversa.
Gli italiani, cioè noi, per ragioni multiple e diverse siamo responsabili di ciò che abbiamo intorno (parere personale).
Una delle ragioni sta nel fatto che non ci sono più i Partiti a darci un "solco" da seguire più o meno pedissequamente.
Io il mio "solco" l'ho abbandonato a 15 nel 1956 (fatti d'Ungheria). 
ciaooo
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