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Forum Pubblico / DOMANESIMO: N.O.M. NAZIONI e STATI CONTRO IL CAOS PROVOCATO DA IMPERIALISTI AL POTERE. / Massimiliano Bondanini, riporto la seconda parte dell'intervento di Draghi ieri
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inserito:: Agosto 24, 2025, 06:46:41 pm
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Post della sezione Notizie
Massimiliano Bondanini
riporto la seconda parte dell'intervento di Draghi ieri al convegno di rimini di comunione e liberazione - quella in cui prospetta le linee di un possibile protagonismo europeo (sulla storia dell'unione negli anni gloriosi del dopoguerra e sulla sua fragilità d'oggi, diciamo così, dall'ucraina a gaza, credo possa esserci una sostanziale convergenza e dove non fosse a poco serve discutere).
Lanfranco Caminiti
Per affrontare le sfide di oggi l'Unione Europea deve trasformarsi da spettatore o al più comprimario in attore protagonista. Deve mutare anche la sua organizzazione politica che è inseparabile dalla sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi economici e strategici. E le riforme in campo economico restano condizione necessaria in questo percorso di consapevolezza. Dopo quasi ottant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, la difesa collettiva della democrazia è data per scontata da generazioni che non hanno il ricordo di quel tempo. La loro convinta adesione alla costruzione politica europea dipende anche, in misura importante, dalla sua capacità di offrire ai cittadini prospettive per il futuro quindi anche dalla crescita economica che in Europa è stata negli ultimi trent'anni ben più bassa che nel resto del mondo . Il Rapporto sulla Competitività europea ha indicato le molte aree in cui l'Europa sta perdendo terreno e dove più urgenti sono le riforme. Ma un tema ricorre attraverso tutte le indicazioni del rapporto: la necessità di utilizzare appieno la dimensione europea lungo due direzioni. La prima è quella del mercato interno. L'Atto del Mercato Unico fu approvato quasi quarant'anni fa eppure permangono ostacoli significativi agli scambi interni all'Europa. La loro rimozione avrebbe un impatto sostanziale sulla crescita dell'Europa. Il Fondo Monetario Internazionale calcola che, se le nostre barriere interne fossero ridotte a livello di quelle prevalenti negli Stati Uniti, la produttività del lavoro nell'Unione Europea potrebbe essere di circa 7% più alta dopo sette anni. Si pensi che negli ultimi sette anni il totale della crescita della produttività è stato da noi appena il 2%. Il costo di queste barriere è già visibile. Gli Stati europei si accingono a una gigantesca impresa militare con 2 trilioni di euro -di cui un quarto in Germania - di spese addizionali nella difesa pianificate tra oggi e il 2031. Eppure abbiamo delle barriere interne che sono equivalenti a una tariffa del 64% su macchinari e del 95% sui metalli. Il risultato sono gare d'appalto più lente, maggiori costi, e maggiori acquisti da fornitori al di fuori dell'Unione Europea, senza quindi neanche una funzione di stimolo alle nostre economia: tutto a causa degli ostacoli che imponiamo a noi stessi. La seconda dimensione quella tecnologica. Un punto è ormai chiaro dal modo in cui si sta evolvendo l'economia globale: nessun Paese che voglia prosperità e sovranità può permettersi di essere escluso dalle tecnologie critiche. Gli Stati Uniti e la Cina usano apertamente il loro controllo sulle risorse strategiche sulle tecnologie per ottenere concessioni in altre aree: ogni dipendenza eccessiva è così divenuta incompatibile con la sovranità sul nostro futuro. Nessun paese europeo può da solo avere le risorse necessarie per costruire la capacità industriale richiesta per sviluppare queste tecnologie. L’industria dei semiconduttori ben illustra questa sfida. Questi chips sono essenziali per la trasformazione digitale che sta avvenendo oggi, ma gli impianti per produrli richiedono grandi investimenti . Negli Stati Uniti l’investimento pubblico e privato è concentrato in un piccolo numero di grandi fabbriche con progetti che vanno da 30 a 65 miliardi di dollari. Invece in Europa la maggior parte della spesa ha luogo a livello nazionale essenzialmente attraverso gli aiuti di Stato. I progetti sono molto più piccoli tipicamente tra 2 e 3 miliardi di euro e dispersi tra i nostri paesi con priorità divergenti. La Corte dei Conti Europea ha già avvertito che ci sono poche probabilità che l'Unione Europea raggiunga il suo obiettivo di aumentare per il 2030 la quota di mercato globale in questo settore al 20% da meno del 10% oggi. Quindi, sia per quanto riguarda la dimensione del mercato interno, sia per quella delle tecnologie torniamo al punto fondamentale: l’Unione Europea per raggiungere questi obiettivi dovrà muoversi verso nuove forme di integrazione. Abbiamo la possibilità di farlo: per esempio con il ventottesimo regime che opera al di sopra della dimensione nazionale, per esempio con un accordo su progetti di comune interesse europeo e con il loro finanziamento comune, condizione essenziale perché raggiungano la dimensione tecnologicamente necessaria ed economicamente autosufficiente . Anni fa proprio qui al vostro meeting ricordai come c'è debito buono e debito cattivo. Il debito cattivo finanzia il consumo corrente lasciandone il peso alle future generazioni. Il debito buono serve a finanziare investimenti nelle priorità strategiche e nell'aumento della produttività .Esso genera la crescita che servirà a ripagarlo. Oggi in alcuni settori il debito buono non è più possibile a livello nazionale poiché gli investimenti fatti in isolamento non possono raggiungere la dimensione necessaria per aumentare la produttività e giustificare il debito. Soltanto forme di debito comune possono sostenere progetti europei di grande ampiezza che sforzi nazionali frammentati insufficienti non riuscirebbero mai ad attuare. Questo vale :per la difesa, soprattutto per ciò che riguarda la ricerca e lo sviluppo; per l'energia ,per gli investimenti necessari nelle reti e nell'infrastruttura europea ; per le tecnologie dirompenti , un’area in cui i rischi sono molto alti ma i potenziali successi sono fondamentali nel trasformare le nostre economie. Lo scetticismo aiuta a vedere attraverso la nebbia della retorica ma occorre anche la speranza nel cambiamento e la fiducia nelle proprie capacità di attuarlo. Tutti voi siete cresciuti in un'Europa in cui gli Stati nazione hanno perso importanza relativa: siete cresciuti come europei in un mondo dove è naturale viaggiare, lavorare,e studiare in altri paesi. Molti di voi accettano di essere sia italiani che europei; molti di voi riconoscono come l'Europa aiuti i piccoli Paesi a raggiungere insieme obiettivi che non riuscirebbero a conseguire da soli ,specialmente in un mondo dominato da superpotenze come gli Stati Uniti e la Cina. È quindi naturale che speriate nel cambiamento dell'Europa. Abbiamo poi visto che negli anni l'Unione Europea è stata capace di adattarsi nell'emergenza, talvolta andando anche al di là di ogni aspettativa. Siamo stati capaci di infrangere tabù storici quali il debito comune all'interno del programma Next Generation EU e di aiutarci l’un l’altro durante la pandemia. Abbiamo portato a termine in tempi rapidissimi una vastissima campagna di vaccinazione. Abbiamo dimostrato una unità e una partecipazione senza precedenti nella risposta all'invasione russa dell'Ucraina. Ma queste sono state risposte a emergenze. La sfida è ora essere capaci di agire con la stessa decisione in tempi ordinari per confrontarci con i nuovi contorni nel mondo in cui stiamo entrando. E’un mondo che non ci guarda con simpatia, che non aspetta la lunghezza dei nostri riti comunitari per imporci la sua forza. E’ un mondo che pretende da parte nostra un discontinuità negli obbiettivi, nei tempi e nei modi di lavoro. La presenza dei cinque leader di Stati europei e dei Presidenti della Commissione e del Consiglio Europei nell’ultimo incontro alla Casa Bianca è stata una manifestazione di unità che vale agli occhi dei cittadini più di tante riunioni a Bruxelles. Finora molto dello sforzo di adattamento è venuto dal settore privato che ha finora mostrato solidità, nonostante la grande instabilità delle nuove relazioni commerciali. Le imprese europee stanno adottando tecnologie digitali di ultima generazione, inclusa l'intelligenza artificiale, a ritmo paragonabile a quello degli Stati Uniti. E la forte base manifatturiera europea potrà far fronte ad un aumento di domanda per una maggiore produzione interna. Ciò che è rimasto indietro è il settore pubblico dove sono più necessari i cambiamenti decisivi. I governi devono definire su quali settori impostare la politica industriale. Devono rimuovere le barriere non necessarie e rivedere la struttura dei permessi nel campo dell'energia. Devono mettersi d'accordo su come finanziare i giganteschi investimenti necessari in futuro, stimati in circa 1. 2 trilioni di euro all’anno. E devono disegnare una politica commerciale adatta a un mondo che sta abbandonando le regole multilaterali. In breve, devono ritrovare unità di azione,e non dovranno farlo quando le circostanze saranno divenute insostenibili, ma ora quando abbiamo ancora il potere di disegnare il nostro futuro. Possiamo cambiare la traiettoria del nostro continente. Trasformate il vostro scetticismo in azione , fate sentire la vostra voce. L'Unione Europea è soprattutto un meccanismo per raggiungere gli obiettivi condivisi dai suoi cittadini. È la nostra migliore opportunità per un futuro di pace, sicurezza, indipendenza: è una democrazia e siamo noi, voi, i suoi cittadini, gli europei che decidono le sue priorità.
da FB 23 agosto 2025
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Forum Pubblico / ESTERO, DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA' compresa la CHIESA CATTOLICA. / Nel corso della storia l'umanità ha affrontato periodi bui, segnati dall'avidità
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inserito:: Agosto 22, 2025, 06:47:11 pm
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Libertà Sociale
Nel corso della storia, l'umanità ha affrontato periodi bui, segnati dall'avidità e dalla crudeltà di tiranni e dittatori che hanno trascinato il mondo in guerre e sofferenza. Oggi è fondamentale opporsi a ogni forma di odio e violenza. Dobbiamo reagire con forza e respingere ogni forma di conflitto, promuovendo invece la pace, la cooperazione e il rispetto reciproco. "Ho visto un ragazzo di circa dieci anni a piedi. Portava un bambino sulla schiena. In quei giorni in Giappone, spesso abbiamo visto i bambini che giocavano con i loro piccoli fratelli o sorelle sulle loro spalle, ma questo ragazzo era chiaramente diverso. Si vedeva chiaramente che era venuto in questo posto per una ragione seria. Non indossava scarpe. Il viso era contratto. La piccola testa del bambino (sulle spalle) era piegata come se fosse addormentato. Il ragazzo stette lì per cinque o dieci minuti. Poi gli uomini in maschera bianca gli si avvicinarono e cominciarono tranquillamente a togliere la corda che legava il bambino. Allora ho visto che il bambino era già morto. Gli uomini presero il corpo per le mani e i piedi e lo adagiarono sul fuoco. Il ragazzo era fermo, immobile, fissava le fiamme. Stava mordendo il labbro inferiore così forte che brillava di sangue. La fiamma bruciava bassa come il sole che scendeva. Il ragazzo si voltò e se ne andò in silenzio". Con queste parole Joe O'Donnell, fotoreporter americano inviato dall’esercito statunitense a documentare le conseguenze che le due bombe atomiche avevano avuto sulla popolazione e sulle strutture nipponiche, raccontò una delle immagini simbolo della tragedia che colpì il Giappone dopo il 6 e il 9 agosto 1945. Per sette mesi, a partire da poco dopo la fine delle ostilità, Joe viaggiò documentando macerie, morti, cremazioni, orfani, feriti, menomati. Alla fine della sua esperienza, nella quale raccolse centinaia di immagini durissime, si convinse che usare l’atomica era stata una scelta sbagliata. Solo una ventina di anni fa O’Donnell decise di rendere pubblici molti degli scatti che aveva conservato per tutta la vita. Più volte prima di morire si espresse contro le bruttezze della guerra. Difficile tuttora quantificare i morti, i feriti e le conseguenze sul lungo termine dello scoppio dei due ordigni. Le cifre dei decessi variano da un minimo di 150.000 persone ad un massimo di 250.000. Per i feriti si parla di almeno 100.000 persone. Ancora oggi molti pagano sul proprio corpo e su quello dei propri figli o nipoti le conseguenze di quell’esplosione.
#hiroshima #nagasaki #guerra #bombaatomica #radiazioni #StandWithUkranie #StopPutinsWar #StopPutinsTerror #WeAreNATO #ParlamentoEuropeo #solidarietà #partitodemocratico #europa #Eu #Europa #asia @inprimopiano
da Facebook
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Forum Pubblico / ESTERO, DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA' compresa la CHIESA CATTOLICA. / Alla fine di aprile del 1959 uno studente della contea cinese di Xishui viene...
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inserito:: Agosto 22, 2025, 06:37:26 pm
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Alex Orsi nSsodortpec8l367i46if1tgm0g1fm90087h cl7ta28f30hhltc9f233am9 ·
Alla fine di aprile del 1959 uno studente della contea cinese di Xishui viene avvisato delle condizioni disperate in cui versa il padre adottivo: lo raggiunge al più presto e lo trova a letto, «gli occhi incavati e spenti», la mano scheletrica che abbozza a stento un cenno di saluto. Ormai incapace di deglutire anche solo una zuppa di riso, morirà tre giorni dopo. In un primo momento Yang Jisheng non ha esitazioni: si tratta di una tremenda, inevitabile sventura. La cieca obbedienza che gli è stata inculcata non lascia spazio a dubbi o critiche, e non lo sfiora neppure l’idea che il governo e il Grande Balzo in avanti propagandato in quegli anni possano essere la causa della sua perdita. La fedeltà al partito si incrinerà con la Rivoluzione culturale, e nei primi anni Novanta, ormai consapevole dell’amnesia storica cui il potere condanna i cinesi, Yang Jisheng comincerà a indagare, a interrogare documenti, a raccogliere testimonianze. Scoprirà che la carestia di cui il padre è rimasto vittima ha ucciso in Cina, tra il 1958 e il 1962, 36 milioni di persone, ridotte a cibarsi di paglia di riso, guano di airone, topi ed erbe selvatiche – quando non di cadaveri. Un eccidio immane la cui responsabilità va attribuita non già a «tre anni di disastri naturali», bensì alla scelta deliberata di sacrificare ai ceti protagonisti dell’«industrializzazione» in corso la popolazione delle aree agricole, sequestrandone la produzione, le case, gli appezzamenti, il bestiame. Il libro che Yang Jisheng va scrivendo diventerà così qualcosa di ben diverso dalla pur accurata ricostruzione di una carneficina: la spietata, minuziosa, memorabile radiografia della criminale irresponsabilità di un sistema teocratico in cui Mao Zedong è l’incarnazione stessa della verità universale.
Grazie Pietro Puricelli
da facebook
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Forum Pubblico / PROGRESSISTI, CONSERVATORI e SOVRANISTI. NOI CHI SIAMO? LORO CHI SONO? / Fabio Andrei. Ti pareva che non spuntasse, il classico giornalista progressista
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inserito:: Agosto 22, 2025, 06:33:56 pm
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Fabio Andrei Preferiti · roSosptden5626 t6oh7liufruc14o88ll21tha g0cuia0l 1el1ie 1:9i5 ·
Ti pareva che non spuntasse , dopo giorni, il classico giornalista cretino di area “ progressista “ (!!! E si! Purtroppo ci sono questi …a dx hanno gli sgherri attivi 24 ore su 24…nel csx ci sono questi qui..) che mettesse sullo stesso calderone l assessore di sala ( un “ civico “! Non del pd! ) , il sindaco di Prato, i magheggi politici di maghi delle preferenze come De Luca ed Emiliano e l’ indagine farlocca su Matteo Ricci…e ti pareva che questo non fosse De Angelis, da sempre il personaggio in assoluto più cretino che il giornalismo potesse partorire. Il De Angelis e’ simbolo di un main stream in cui da 30 anni a questa parte, settori di stampa cercano di abbattere il segretario pd di turno…de Angelis era astioso con Bersani, poi uso Bersani per attaccare Renzi con delle deliranti farneticazioni, poi attacco zingaretti e poi si accanì con letta…adesso con la Schlein! Accusa la Schlein di sviare gli spifferi giudiziari su ambienti in cui il pd e’ alleato o parte e per questo dice “ non e’ adatta a fare la segrtetaria”! Quindi, direi a sto idiota, anche la Meloni , che quando non attacca su casi gravissimi del suo partito i “ giudici rossi” , tace su dal mastro, Santanchè, il figlio di La Russa , gli scandali in Sicilia, sarebbe “inadeguata “?? O lei , al contrario, diventa clamorosamente “ brava ed abile? Le “ questioni morali “tirate addosso al pd ad ogni spiffero giudiziario che riguarda casi locali non sono una novità ma lo accompagnano da quando e’ nato…pensiamo alla segretaria Veltroni, tra novembre e dicembre 2008….alla segreteria Bersani con il caso penati…alla segreteria di Renzi , con il caso della boschi, dei suoi familiari…e adesso con la Schlein…solo che poi al 90% dei casi le inchieste su cui si monta la questione morale finiscono nel nulla…ma ovviamente un idiota dotato di disonestà intellettuale come De Angelis questo non lo riporta…anzi, la sua scorrettezza lo porterebbe ad accusare il pd “ Essere giustizialista “ se fosse più intransigente ad ogni spiffero giudiziario…emblema di una partita truccata …quando casi gravissimi che coinvolgono alti vertici colpiscono la destra loro se ne escono con le “ toghe rosse, i giudici politicizzati , la giustizia ad orologeria, la guerra politica / magistratura “… se invece spifferi giudiziari colpiscono il pd ed il csx allora se ne escono con la “ questione morale “… la Meloni può tacere ed e’ protetta dai suoi sgherri mediatici…un segretario del pd no…viene massacrato…se per eccesso di legalità costringe l indagato alle dimissioni, allora lo attaccano per “giustizialismo “ …se invece sceglie una linea attendista gli buttano addosso la questione morale”. Questa assurda disparità di giudizio e’ la partita truccata…poi a pensarci bene sono proprio i deangelis ad essere i più severi e tignosi “analisti della sconfitta “ . Ripeto, De Angelis e’ troppo notamente cretino per essere preso sul serio ( bisogna chiedersi piuttosto chi ha portato sto ridicolo personaggio ai vertici del giornalismo ) , ma a tutti coloro che negli anni hanno invocato “ la questione morale del pd “ bisognerebbe ricordare…tutti i casi, tantissimi, in cui tutto si e’ risolto nel nulla ( penati…bassolino…uggetti, graziano, i genitori di Renzi, Bobbiano, Esposito…) . Non solo nessuno chiede scusa ma poi parte al contrattacco dall’ altra parte …sul “ giustizialismo del pd “!!! Dopo tutti questi casi bisognerebbe essere più cauti ad invocare “questioni morali “… specie di fronte ad argomentazioni grottesche e farlocche come quelle a carico di ricci…Disonestà allo stato puro. Quindi si liquidi De Angelis e la sua disonestà malafede con quello che merita: una pernacchia.
Ps a me onestamente la Schlein mi sembra più furba e scafata dei suoi predecessori a trattare gli spifferi giudiziari …vuol dire che qualcosa sta finalmente cambiando e forse la partita non e’ più così truccata
DA facebook 2 agosto 2025
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Forum Pubblico / PROGRESSISTI, CONSERVATORI e SOVRANISTI. NOI CHI SIAMO? LORO CHI SONO? / Non sono cliente Esselunga ma sono stato loro fornitore molti anni fa.
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inserito:: Agosto 22, 2025, 12:18:29 pm
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Gianni Gavioli 12 Luglio 2025 11:55 Awaiting for approval
Non sono cliente Esselunga ma sono stato loro fornitore molti anni fa. Ne conosco “l’Anima”, oggi ancor peggiorata. Giornali come il vostro dovrebbero, a mio parere, educare i lettori abbonati o meno, alla consapevolezza che i Grossi Gruppi e le Multinazionali in particolare, sono da considerare degli avversari, alcuni non pochi addirittura dei Nemici, con cui abbiamo scelto di convivere. Noi Compratori e Consumatori (sono due condizioni diverse) li usiamo per delle nostre ragioni alcune soltanto illusorie. Loro ci usano per sottrarci denaro e in non pochi casi anche per ingannarci sulla qualità dei prodotti che vendono. Tutto normale, se noi grazie anche alla parte onesta del Giornalismo di Inchiesta, ci manteniamo attenti e critici costruttivi. Capire chi é il meno peggio tra i nostri fornitori e capire bene cosa scegliamo di comprare da loro, é la migliore difesa della nostra dignità. E delle nostre risorse economiche. ciaooo
Io su ilfattoalimentare.it
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Da Facebook
Marco M. Freddi
ELENA BASILE E FRANCESCA ALBANESE: QUANDO LA CRITICA DIVENTA IDEOLOGIA, E LA SINISTRA SMARRISCE IL SENSO DELLA REALTÀ Nel panorama del dibattito pubblico italiano e internazionale, due figure emergono con una costante: una critica assoluta, ideologica e selettiva nei confronti dell’Occidente. Elena Basile, ex ambasciatrice e oggi editorialista del Fatto Quotidiano, e Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi, condividono un’impostazione che le rende — pur partendo da ruoli e contesti diversi — parte del problema e non della soluzione, tanto nella guerra in Ucraina quanto nel dramma israelo-palestinese. Entrambe, con toni diversi ma convergenti, attribuiscono all’Occidente ogni responsabilità, rimuovendo o minimizzando le colpe di regimi oppressivi come quello iraniano, russo o delle milizie fondamentaliste attive in Medio Oriente. L’Occidente è sempre il colpevole: per il colonialismo, per l’imperialismo, per l’ipocrisia morale. I BRICS — scrive Basile — rappresentano un “schiaffo morale” all’Occidente. La guerra in Ucraina? Una reazione, se non giustificabile, almeno spiegabile, di Putin contro la NATO. Israele? Uno Stato coloniale che merita solo condanna. Non si salva nulla, se non l’“asse della resistenza”, ovvero Iran, Hezbollah, Hamas, Houthi: attori armati e autoritari, che vengono presentati come risposta al dominio occidentale. Ma dove porta questa narrativa? A un appiattimento ideologico che impedisce ogni capacità di leggere la complessità. L’Occidente viene condannato non per ciò che fa o non fa, ma per ciò che è: una civiltà da smontare. Il rischio è enorme, perché dall’odio ideologico non nascono né pace né giustizia, ma solo nuove guerre e nuove ingiustizie.
ED È QUI CHE LA SINISTRA DEMOCRATICA DI GOVERNO DEVE TRACCIARE UNA LINEA DI DEMARCAZIONE NETTA. Non si può, in nome di un generico “anti-imperialismo”, diventare complici della retorica antioccidentale che oggi alimenta le derive autoritarie in Medio Oriente, in America Latina, in Asia. Non si può, come fanno gli esponenti di Potere al Popolo o nostalgici movimenti comunisti limitrofi o al Movimento 5 Stelle, abdicare al senso della realtà in nome dell’ideologia. E non si può neppure, come fa troppo spesso una parte dell’opinione pubblica progressista, adottare una doppia morale: giustificare le repressioni iraniane, minimizzare i crimini russi, tacere sul fondamentalismo islamico, e poi ergersi a paladini della giustizia quando è l’Occidente a sbagliare. La sinistra democratica deve leggere la complessità, riconoscere la pluralità delle responsabilità, difendere i diritti umani sempre, non a giorni alterni, e sapere che la democrazia, per quanto imperfetta, è il terreno su cui si costruisce la giustizia. Se si vuole la pace, bisogna volere anche la verità. E la verità — scomoda per tutti — è che non si combattono le ingiustizie sostenendone altre. Sì, l’Occidente ha colpe. Sì, Israele ha gravi responsabilità. Ma non c’è pace nel giustificare regimi teocratici, fondamentalisti o dittatoriali, solo perché si oppongono all’“Occidente cattivo”. C’è solo l’alimentazione di un odio cieco, che allontana ogni possibilità di giustizia e di riconciliazione. Elena Basile e Francesca Albanese non sono le uniche a cadere in questo schema. Ma la sinistra democratica ha il dovere morale e politico di non seguirle. Se vuole essere parte della soluzione e essere interlocutore credibile non può farsi contagiare da una narrazione che divide il mondo in buoni e cattivi secondo schemi ideologici preconfezionati. Deve scegliere un'altra strada: quella della verità, della giustizia, della libertà. Non esiste pace senza giustizia. E non esiste giustizia senza onestà intellettuale.
#nómadadigital #societàaperta #amoreamoreamore #socialistas
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Forum Pubblico / NON SIAMO TUTTI UGUALI ESSERE DIVERSI E DIFFERENTI NON CI DEVE DIVIDERE. / scrivo spesso di Cattiva Politica, mai riferendomi ad un sola bandiera o ad ...
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inserito:: Agosto 22, 2025, 12:14:24 pm
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https://mementocomunicazione.it/servizi/---------------------------------------------------------- Gianni Gavioli Gianni Cuperlo Sono da più di vent’anni sul web (dai tempi del forum ulivo.it) che "metto occhio alle parole". E non mi passava certo per la testa che potessi essere tu, il manipolatore (o come intendi si debba chiamare un post tagliato nel suo finale più critico, se non manipolato). Chi mi legge è al corrente sino alla noia (dei poco interessati al contesto) che sono almeno tre anni che sopporto, non senza reagire, il comportamento di FB nei confronti di noi utenti, con tagli, sottrazione di visibilità dei Post, annullamento della vita di una mia Pagina (IL MONITORE) perché non ho ce-duto al farmi pagare per leggermi, all’insistenza di considerarmi Azienda mentre sono soltanto un fo-rumulivista (opinionista in libertà di pensiero) affatto disposto a vendermi. Mi scrivi … “protesti ma con Zuck!” Non ho rapporti con Zuck (a cui, come da consulente di marketing vecchia scuola operativa e non al-goritmica, potrei dare un paio di consigli). Poi considero che se nulla fate voi politici, almeno per capire come si muovono qui in FB, “se” siete in contatto con Zuck, cosa posso fare io da SOLO, oltre e più di questa ormai pluriennale mia conte-stazione, senza concreti risultati, se non quello di riuscire a non farmi buttare fuori. Ohhhh - (Cuperlo, in chiusura del tuo intervento questo verso non l’ho capito. Sei stizzito?) ggiannig ciaooo P.S.: Nel web ci si dà del tu. 26 dicenbre del 2021 -------------------------------------------- Rocco Angelo Stano Grandi opere tecnologiche lo diventano. Il ponte di Brooklin la torre eiffel ( che nacque per un esposizione mondiale ) l'empire state bulding e tante altre opere d'ingegneria. Onestamente non ci vedo nulla di male stavolta solo la'solita carica di odio verso il personaggio. Pregasi non ridpondere con le solite offese . 2 g Rispondi Gianni Gavioli Rocco Angelo Stano il Ponte che sfratta 400 famiglie, ha una sua precisa "Collocazione Etica". Il punto per NON farlo OGGI (ammesso sia fattibile) deriva dal fatto che il Sud ha NECESSITÀ urgenti di altre Infrastrutture (ferrovie, strade, porti, aeroporti) oltre a Sanità che sani, amministratori onesti, scuola che Educhi. ciaooo 2 h Rispondi Modificato Rocco Angelo Stano Gianni Gavioli quanta roba....e chissà perché in 20 anni di sinistra al governo tutta irrisolta? Non sarà mica che convenga proprio a qualcuno? 23 min Rispondi Gianni Gavioli Rocco Angelo Stano Convenga cosa? Chiarisci se ti riesce. Per le cose irrisolte oppure, aggiungo, risolte male, non ho problemi: scrivo spesso di Cattiva Politica, mai riferendomi ad un sola bandiera o ad un solo personaggio ma, ignorando coloro che non meritano attenzione, avendo ben presente che é sempre la misura del danno agli Italiani, che deve farci fare la differenza etica e morale tra le colpe o gli errori dei partiti e soprattutto dei personaggi. ciaooo -----------------------------------------------------------
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Forum Pubblico / PROGRESSISTI, CONSERVATORI e SOVRANISTI. NOI CHI SIAMO? LORO CHI SONO? / Questa è l’idea di libertà e di democrazia di Matteo Salvini. (fino a quando?)
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inserito:: Agosto 22, 2025, 12:08:50 pm
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Lorenzo Tosa
Questo ragazzo si chiama Dario Costa, è un siciliano di 21 anni, ed è appena stato sottoposto a una vergognosa gogna nientemeno che dal Vicpresidente del Consiglio Matteo Salvini.
Tutto per cinque secondi di video, tagliati e decontestualizzati da un video molto più lungo, nei quali Dario ha definito il Ponte sullo Stretto “un atto delinquenziale”.
Una frase dura, certo, ma che affonda in un passato purtroppo esistente e per nulla campata per aria. Anzi.
Eppure tanto è bastato perché Salvini trasformasse quei cinque secondi in un video di scherno indegno, con tanto di montaggio al rallentatore derisorio, trasformando all’istante Dario nel bersaglio di migliaia di odiatori, che in poche ore gli hanno tirato addosso di tutto: insulti, offese, addirittura minacce di morte.
Siamo al punto che un ministro dei Trasporti di 50 anni bullizza un libero cittadino di venti - non iscritto a nessuna associazione o partito - solo per aver espresso una critica (comprensibile) sul Ponte sullo Stretto.
Questa è l’idea di libertà e di democrazia di Matteo Salvini. Così povero di argomentazioni da essere costretto a fare il bullo con un ragazzo che protesta.
Solidarietà piena e totale a questo ragazzo per la sua battaglia e per il modo perfetto con cui ha replicato a Salvini (“Lei non è un ministro, ma uno a cui è stato dato troppo potere in mano”).
Spero che Dario decida di andare fino in fondo e denunci tutti gli insulti. E pure il ministro per istigazione all’odio.
In un Paese civile sarebbe il minimo.
Avanti Dario, a testa altissima. Non sei solo.
da FB del 15 agosto 2025
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Gianni Gavioli Amministratore Esperto del gruppo Le carceri sono di competenza dello Stato e sono gestite dal DAP del Ministero della Giustizia. Inutili le speculazioni di parte, le chiacchiere della propaganda e le lagne degli eterni scontenti, si deve puntare il dito della protesta verso chi ha la responsabilità e competenza del risolvere una vergogna nazionale. ggg
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Paolo Crucianelli
Replica alle critiche di Carlo Rovelli su Enrico Fermi Una difesa della ragione storica contro il giudizio morale anacronistico di Paolo Crucianelli
Carlo Rovelli, nella sua recente serie di video pubblicata sul Corriere della Sera, ha sollevato una riflessione etica sul ruolo della scienza nella costruzione della bomba atomica, arrivando a criticare apertamente Enrico Fermi. Pur riconoscendone il genio, Rovelli lo ha definito “non un grande cittadino”, colpevole di aver partecipato al Progetto Manhattan senza opporsi all’uso dell’arma nucleare contro i civili giapponesi. Si tratta, a mio avviso, di un giudizio ingeneroso, storicamente miope e per certi versi offensivo nei confronti di uno dei più grandi scienziati del Novecento. L’iscrizione di Fermi al Partito Fascista, spesso citata come ombra sulla sua figura, fu in realtà un atto pragmatico, necessario per poter operare nel mondo accademico italiano di quegli anni. Non si trattò di adesione ideologica né di simpatia per il regime, tutt’altro. Era semplicemente la condizione per poter dirigere un laboratorio, accedere ai fondi, far crescere un gruppo di ricerca. Grazie a questa scelta di sopravvivenza professionale — e certo non morale — Fermi riuscì a creare attorno a sé il gruppo dei “ragazzi di via Panisperna”, e a trasformare Roma in uno dei poli scientifici più avanzati del mondo. La fisica italiana, grazie a lui, fece un salto che altrimenti non avrebbe mai potuto compiere. Fermi non manifestò mai entusiasmo verso il fascismo. Non partecipò alla propaganda, non cercò visibilità politica, non sfruttò la sua posizione per promuovere ideologie. Alla prima occasione concreta per allontanarsi dall’Italia — quando gli venne assegnato il Premio Nobel nel 1938 — lasciò il paese per sempre, portando con sé la moglie, Laura Capon, di origine ebraica, e i figli. Si trasferì negli Stati Uniti, dove diede un contributo decisivo alla fisica teorica e sperimentale, operando in un contesto finalmente libero da condizionamenti ideologici. Accusarlo di complicità morale nella costruzione della bomba atomica significa ignorare il contesto storico in cui Fermi si trovò ad agire. Il Progetto Manhattan non fu un piano aggressivo: nacque da un timore concreto, condiviso da tutta la comunità scientifica internazionale. Era opinione comune — e documentata — che la Germania nazista stesse lavorando alla costruzione di un ordigno atomico. A guidare quel progetto c’era Werner Heisenberg, scienziato di fama mondiale, che Fermi conosceva bene. L’idea che Hitler potesse disporre per primo di una simile arma era terribile e tutt’altro che infondata. È per questo che fu lo stesso Albert Einstein, pacifista per vocazione, a scrivere a Roosevelt una lettera con cui chiedeva agli Stati Uniti di non rimanere indietro nella corsa all’atomica. Einstein, il simbolo stesso della coscienza morale della scienza, comprese il rischio e lo affrontò con senso di responsabilità. Perché mai Fermi avrebbe dovuto pensarla diversamente? E proprio Fermi, nel cuore di quel progetto, non smise mai di considerare il lato costruttivo della sua ricerca. Il reattore nucleare CP-1, da lui avviato nel 1942, fu sì una tappa obbligata per l’arma, ma fu anche il primo passo concreto verso lo sfruttamento pacifico dell’energia nucleare. Fu una pietra miliare non solo per fini militari, ma per tutto ciò che oggi conosciamo come energia atomica civile: centrali elettriche, medicina nucleare, ricerca scientifica avanzata. Fermi era ben consapevole del potenziale distruttivo della fissione, ma non era un uomo della guerra: era un uomo della conoscenza, e vedeva nella fisica uno strumento per comprendere e costruire, non solo per colpire. Le scoperte scientifiche di Fermi non furono fatte con intenzione bellica. Come sempre accade nella ricerca pura, i risultati possono essere interpretati e utilizzati in modi diversi, spesso imprevedibili. Fermi non costruì una bomba. Mise a punto una comprensione profonda del comportamento della materia, dei neutroni lenti, delle reazioni nucleari. Fu la politica — non la scienza — a trasformare queste conoscenze in arma. Se oggi ci rivolgiamo alla scienza chiedendole anche una coscienza, lo dobbiamo proprio a figure come la sua. Ma chiedere che un fisico degli anni Trenta e Quaranta avesse la stessa sensibilità morale che possiamo avere noi oggi, a guerra finita, seduti in pace (seppur relativamente) e con lo sguardo del senno di poi, è un esercizio comodo e in fondo sterile. Rovelli ha tutto il diritto di interrogarsi sul rapporto tra etica e scienza, ma nel farlo non dovrebbe trasformare la riflessione in un atto d’accusa personale. La storia non si riscrive con criteri morali astratti. Va compresa nel suo tempo. Enrico Fermi non fu un santo, ma non fu nemmeno un cinico. Fu un uomo rigoroso, sobrio, schivo, capace di pensare in grande senza mai cercare protagonismo. Fu, soprattutto, un servitore della conoscenza, che ha lasciato un’eredità scientifica ineguagliabile. Criticarlo oggi, a quasi ottant’anni da quei fatti, con gli strumenti del moralismo contemporaneo, non aiuta a capire il passato. Aiuta solo a semplificarlo. Ma la scienza — come la storia — non ha bisogno di semplificazioni. Ha bisogno di verità, di contesto e di rispetto per chi ha fatto, spesso in silenzio, ciò che doveva essere fatto.
da FB 15 agosto 2025 ------------------------------------------
Gianni Gavioli Amministratore Esperto del gruppo in Realtà virtuale La Pace Attiva non può essere solo un fatto estetico, non può considerarsi soltanto sotto l'aspetto morale. Senza la componente Etica (i comportamenti) non ci sarà mai la Pace, solo una tregua da mercato arabo postbellico. ggiannig
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Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, VANNO DIFESE! Anche da Noi Stessi. / Tutti i gruppi di cui fai parte (11) PRIMA dell'interruzione.
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inserito:: Agosto 22, 2025, 11:57:43 am
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Tutti i gruppi di cui fai parte (11) 30 luglio 2025
ARLECCHINO EURISTICO “RE-CORDIS” PERSONE, COSE, MA DA OGGI EUROPA E FUTURO. Visitato l'ultima volta una settimana fa L'ISOLA di ARLECCHINO EURISTICO. TROVARSI SENZA ESSERSI CERCATI. Visitato l'ultima volta pochi secondi fa POOL DI PERSONE SOCIALI EUROPEE, ATTIVE NELL'INTELLIGENZA CIVICA. Visitato l'ultima volta pochi secondi fa UNITA' D'INTESA OLIVO POLICONICO PER IL PROGETTO DI GOVERNO. Visitato l'ultima volta 3 giorni fa U.M.D.E.P.A. Unione Marziale Difesa Europea. Pace Attiva. Visitato l'ultima volta 3 giorni fa DOMANESIMO. N.O.M. : VERRA' UN TEMPO PER LA PACE, MA SARA' SOLO UNA TREGUA. Visitato l'ultima volta 6 settimane fa SOCIALESIMO: PRIMA LA VERA DEMOCRAZIA, POI IL POPOLO CHE LA MERITI. Visitato l'ultima volta pochi secondi fa GIOVANI, CULTURA, LAVORO, GIUSTIZIA, AMBIENTE: COMITATI PER IL CAMBIAMENTO. Visitato l'ultima volta una settimana fa SÌ ALLA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, NO ALL'ATTUALE DEMOCRATURA SOVRANISTA. Visitato l'ultima volta 30 minuti fa O.P.O.N. - OPINIONE PUBBLICA ORGANIZZATA NAZIONALE. (In-Formazione). Visitato l'ultima volta pochi secondi fa COLLINA DEI CURIOSI: PERSONE DAVANTI A LITI VESSAZIONI CORRUZIONI E CAOS Visitato l'ultima volta pochi secondi fa
da FB
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Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, VANNO DIFESE! Anche da Noi Stessi. / LAU fermata per 11 giorni. Da chi, Perché? NON SO.
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inserito:: Agosto 22, 2025, 11:54:52 am
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Sommario mensile Nuove discussioni Nuovi messaggi Nuovi iscritti Maggior numero di utenti collegati Pagine visitate
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Forum Pubblico / L'ITALIA E' PENISOLA. GENTE CON PROPRIE CULTURE MA NON UN ARCIPELAGO DI STATERELLI FEUDI DI FAMIGLIE LOCALI! / Il Regionalismo Sbagliato, ovvero la Nazione e lo Stato sfasciati a favore di...
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inserito:: Agosto 22, 2025, 11:50:28 am
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SÌ ALLA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, NO ALL'ATTUALE DEMOCRATURA SOVRANISTA. Gianni Gavioli · Amministratore Esperto del gruppo in Realtà virtuale
Il Fascismo in questa nostra Costituzione non deve esserci! Neppure travestito da Sfascismo dell'Esistente. Quindi non può dirsi Democrazia l'Italia che, non solo lo contiene, addirittura lo manda al Potere, diviso tra proRussi e succubi di Trump. L'Italia di oggi è una Democratura tripolare: di estremisti di Destra, di Sinistra Massimalista e di Sopravvissuti di Centro. Tutti impegnatissimi nell'impossessarsi del contenuto di Cornucopia Italia. Che incapaci quali sono stanno Depauperando. ggg -----------------
SÌ ALLA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE, NO ALL'ATTUALE DEMOCRATURA SOVRANISTA. Gianni Gavioli · Amministratore Esperto del gruppo in Realtà virtuale
Il Regionalismo Sbagliato, ovvero la Nazione e lo Stato sfasciati a favore di Mafie, Malviventi e Famiglie Locali Potenti, perché Ricche.
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Forum Pubblico / PROGRESSISTI, CONSERVATORI e SOVRANISTI. NOI CHI SIAMO? LORO CHI SONO? / Enrico Mentana
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inserito:: Agosto 22, 2025, 11:47:30 am
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Riccardo Baldinotti ha condiviso un ricordo.
7 anni fa Visualizza i tuoi ricordi
Enrico Mentana
Un commento al mio post di ieri aveva avuto una straordinaria accoglienza, decine di migliaia di like, condivisioni, citazioni. Era un commento ironico, ma Facebook e gli algoritmi censori non l'hanno capito, e quindi hanno disabilitato il profilo del suo autore, Emilio Mola, e per effetto di ciò è sparito anche il testo. Per giustizia ora lo ripropongo. Se sparisco anch'io sapete già perché.. Mi ricordo l'Italia di tanti anni fa, quando non c'erano i negri, i barconi, gli immigrati, i clandestini, i musulmani. Mi ricordo quel paradiso quando eravamo solo noi italiani e mi sbirluccicano gli occhi. Mi ricordo che nessun italiano ammazzava nessuno e se lo faceva aveva comunque cura di farlo sparire sciogliendolo nell'acido o utilizzandolo per l'edilizia. Nessun italiano stuprava nessuno, e se lo faceva aveva cura di farlo in casa e non come questi porci in mezzo alla spiaggia. E se una donna veniva stuprata (parolone, disonorata) aveva comunque la fortuna di essere obbligata a sposare il suo stupratore con il matrimonio riparatore altrimenti tu, stuprata, dovevi vergognarti, perché se noi italiani lo sapevamo ti trattavamo come la peggiore puttana. E poi mi ricordo che non c'erano tutti questi terroristi. Sì è vero, gli italiani per anni hanno fatto saltare per aria centinaia di innocenti, bambini, vecchi, donne, tutti, piazzando bombe nelle piazze, nelle banche, nei treni ad agosto, o magari in autostrada. Certo in Italia parliamo da 15 anni di terrorismo islamico anche se non hanno fatto scoppiare nemmeno un petardo, mentre gli italiani hanno fatto saltare in aria centinaia di italiani. Ma vuoi mettere essere ridotto a brandelli da una bella bomba italiana e non islamica? Di quelle belle bombe piazzate da italianissimi fascisti e mafiosi e servizi segreti? O mi ricordo i bei giorni dei sequestri di persona, quando i bambini venivano allegramente sequestrati per anni da italianissima brava gente che poi per non far preoccupare i parenti aveva cura di rispedire a casa il figlio un pezzo la volta, partendo solitamente dall'orecchio? E il lavoro, il lavoro! Nessuno ci rubava il lavoro! Certo allora c'erano i terroni che rubavano il lavoro, ma mica erano italiani quelli, erano terroni di merda. Ora sì, sono italiani pure loro perché i negri sono più terroni di loro, e loro si comportano con i negri come gli italiani si comportavano con i terroni. È il loro momento di gloria, finalmente anche loro hanno una razza inferiore da poter insultare e cacciare. Signora mia non vedo l'ora si torni a quei bei tempi. Prima gli italiani Conviene tantissimo.
da FB
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Forum Pubblico / GARIBALDI NON E' SOLTANTO NOSTRO E' DELL'EUROPA E DEI DIFFERENTI DEL MONDO. / L'Ue propone di stanziare fino a 100 miliardi di euro per l'Ucraina ...
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inserito:: Luglio 19, 2025, 06:35:48 pm
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16 Luglio 2025 20:52 Ue presenta bilancio da 2mila miliardi, meno risorse per l’agricoltura, Coldiretti: “Disastro annunciato” La Commissione europea ha presentato un bilancio di 2mila miliardi di euro per il periodo dal 2028 al 2034. La capacità di spesa per l’Ue cresce rispetto allo scorso settennato del 0,11% ed è pari all’1,26% rispetto al Pil degli Stati membri. Sostieni Fanpage.it, fai rumore con noi A cura di Annalisa Cangemi La Commissione europea ha presentato la sua proposta di bilancio per il periodo 2028-2034, pari a 2000 miliardi di euro, un incremento significativo rispetto al periodo precedente, ha sottolineato il commissario Ue al bilancio, Piotr Serafin: il bilancio pluriennale è pari all'1,26% del Prodotto nazionale lordo totale dei paesi Ue, in aumento rispetto all'1,1% dell'attuale Quadro finanziario. Il bilancio precedente, dal 2021 al 2027, ammontava a 1.200 miliardi di euro, ma è stato integrato da un piano di ripresa da 800 miliardi di euro durante la crisi del Covid. La riunione a Bruxelles è cominciata molto in ritardo rispetto al programma (inizialmente era prevista questa alle 12.30), per via di lunghi negoziati nel collegio dei membri della Commissione, in particolare sulle proposte riguardo alla nuova struttura del bilancio comunitario, con un fondo unico centralizzato per paese che riunisce i fondi della Politica agricola comune e della Coesione, e alle cinque nuove "risorse proprie", nuovi fonti di entrate per un totale di 58,2 miliardi di euro, che includono in particolare nuove "tasse" europee sul tabacco, sui rifiuti elettronici, sui profitti delle grandi imprese e sulle emissioni (Ets) più una parte dei "dazi climatici alle frontiere". Secondo Serafin, con le cinque nuove "risorse proprie" i prelievi sul tabacco potrebbero apportare, in media, 11,2 miliardi di euro all'anno, quelli sui rifiuti elettronici 15,2 miliardi, quelli sui profitti delle grandi imprese 6,8 miliardi, mentre i contributi dal sistema europeo di scambio dei permessi di emissioni di CO2 (Ets) ammonterebbero a 9,6 miliardi all'anno e quelli dai "dazi climatici" del ("Carbon Border Adjustment Mechanism") 1,4 miliardi di euro. Leggi anche Coldiretti spiega perché i dazi di Trump sono una "tempesta perfetta" e che danni faranno all'Italia Nuovo fondo unico nazionale-regionale da 865 miliardi Il nuovo bilancio pluriennale proposto dalla Commissione riduce a quattro le attuali 7 rubriche di bilancio principali (compreso il capitolo per le spese amministrative), accorpando in particolare i fondi per la Politica agricola comune e quelli per la Coesione e lo sviluppo regionale in un'unica rubrica, quella dei "Piani nazionali e regionali di partenariato", che, ha detto Serafin, "metteranno insieme riforme e investimenti entro un'unico quadro coordinato". Il bilancio dedicato ai "Piani nazionali e regionali di partenariato" per tutto il periodo 2028-2034 sarà, secondo la proposta della Commissione, pari a 865 miliardi di euro, di cui 302 miliardi per la Politica agricola comune e per quella della pesca e 218 miliardi per la Politica di coesione per le regioni meno sviluppate. Il Fondo comprenderà le risorse destinate anche alla gestione dei migranti, alla gestione delle frontiere e alla sicurezza interna. Il 14% del bilancio totale dei piani per le partnership sarà destinato a obiettivi nel sociale, ha fatto sapere ancora il commissario europeo al Bilancio, Piotr Serafin. È inoltre stato annunciato che verranno triplicati i fondi per le politiche relative agli Affari interni e alla sicurezza (gestione dell'immigrazione irregolare e delle frontiere, cooperazione transfrontaliera, lotta al terrorismo e al crimine organizzato). "Il fulcro del primo pilastro del bilancio sono i piani di partenariato nazionali e regionali, con 865 miliardi di euro. Sono la base per investimenti e riforme", ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando in conferenza stampa il nuovo bilancio pluriennale 2028-2034. "Al centro di questi piani di partenariato nazionali e regionali rimangono l'agricoltura e la coesione. Sono i pilastri centrali della solidarietà europea e degli investimenti nel modello europeo; stiamo salvaguardando 300 miliardi di euro di sostegno al reddito degli agricoltori", ha aggiunto. Il Fondo per la Competitività Un altro capitolo importantissimo del nuovo bilancio pluriennale, risultato anche qui da un accorpamento, è quello del nuovo "Fondo europeo per la Competitività", da 410 miliardi di euro (451 miliardi di euro, compreso il fondo per l'innovazione), che avrà quattro aree di intervento: resilienza e sicurezza, industria della difesa e spazio, tra cui il finanziamento da 131 miliardi per la difesa che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha definito "cinque volte quello che abbiamo oggi" in materia di finanziamenti per la difesa; transizione pulita e decarbonizzazione industriale (67,4 miliardi); leadership digitale (54,8 miliardi; e salute, biotecnologie, agricoltura e bioeconomia (22,6 miliardi). "Questo fondo raddoppierà Horizon Europe, già oggi un grande programma internazionale e il più conosciuto al mondo per scienza e ricerca", ha spiegato von der Leyen. "Quintuplicheremo gli investimenti nel digitale, per costruire un ecosistema sicuro e innovativo. Daremmo una spinta importante al clean tech, alla bioeconomia e alla decarbonizzazione, con risorse Ue moltiplicate per sei. Ci sarà poi un obiettivo di spesa climatica e biodiversità del 35%, vale a dire circa 700 miliardi di euro destinati ai sei obiettivi ambientali dell'Ue". I prestiti "Per la prima volta in assoluto, diamo anche agli Stati membri la possibilità di investire negli obiettivi dell'Ue con prestiti fino a 150 miliardi di euro, garantiti dall'Unione Europea", ha detto ancora la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in conferenza stampa parlando dello strumento ‘Catalyst Europe'. "I prestiti sono garantiti dal bilancio dell'Ue". "Gli Stati beneficiano di condizioni favorevoli, promuovendo, ad esempio, specifiche priorità europee. Si pensi all'industria della difesa. Si pensi alle infrastrutture energetiche, alle tecnologie strategiche e ad altri. Quindi, ‘Catalyst Europe' fornirà agli Stati membri ulteriori mezzi per investire in questi obiettivi europei. È la prima volta in assoluto che viene proposta una fonte di finanziamento aggiuntiva di questo tipo". 100 miliardi per l'Ucraina L'Ue propone di stanziare fino a 100 miliardi di euro per l'Ucraina, al di fuori del Quadro Finanziario Pluriennale, per il periodo 2028-2034. Piotr Serafin lo ha motivato così: "Stiamo accantonando fino a 100 miliardi di euro, al di fuori dei massimali del Qfp (quadro finanziario pluriennale, ndr), per l'Ucraina, il nostro partner più strategico". "Si tratta di un impegno a lungo termine per la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina", ha assicurato. Questi importi saranno utilizzati anche per aiutare l'Ucraina nel suo "percorso verso l'adesione all'Unione Europea", ha affermato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Per i redditi degli agricoltori 300 miliardi La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato inoltre che 300 miliardi di euro saranno stanziati per i redditi degli agricoltori dal 2028 al 2034, a fronte delle preoccupazioni del settore riguardo alla nuova formula della Politica Agricola Comune (Pac). Si tratta di un taglio significativo, rispetto ai 386 miliardi stanziati per il periodo 2021-2027. Nel bilancio Ue a lungo termine le risorse dedicate al sostegno al "reddito degli agricoltori e la gestione delle crisi ammonta ad almeno 300 miliardi di euro. Questo bilancio vincolato rappresenta l'80% del bilancio attuale", ha detto il commissario all'Agricoltura, Christophe Hansen, presentando in commissione Agricoltura (Agri) del Parlamento europeo la proposta di Pac post 2027. Per Coldiretti tagli alla Pac sono un disastro annunciato "Un taglio del 20% delle risorse della Pac è un disastro annunciato", hanno commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, a proposito della diminuzione delle risorse della Politica agricola comune, con l'accorpamento delle risorse per lo sviluppo rurale in un fondo unico. Una scelta contro la quale i giovani agricoltori della Coldiretti hanno protestato nel centro di Bruxelles e di Roma con cartelli e grandi striscioni raffiguranti la presidente della Commissione che gioca con le stelle simbolo dell'Unione e le scritte "Benvenuti a Vonderland" e "Questa non è Europa". "Ha vinto la linea politica della Presidente Von der Leyen che ha imposto ai commissari tagli draconiani – attaccano Prandini e Gesmundo – Sono imbarazzanti in particolare le parole del Commissario all'Agricoltura Hansen che dichiara di aver salvato l'80% del budget Pac. Sarebbe stato più dignitoso dimettersi, ammettendo una sconfitta clamorosa con un taglio di un quinto delle risorse precedenti che ha votato anche lui, garantendo l'unanimità". "La Lega ha presentato un ordine del giorno in Senato per bloccare la proposta di bilancio pluriennale della Commissione Ue. L'ipotesi della creazione di un Fondo unico, includendo la Pac, toglierà risorse ai nostri agricoltori favorendo i produttori stranieri. L'approccio della Commissione dimostra ancora una volta disinteresse verso il comparto agricolo, che perderebbe la gestione efficiente dei finanziamenti previsti dalla Politica agricola comune. La Lega si batterà in tutte le sedi contro i tagli di Ursula e, al contrario, chiederà più risorse per premiare la produttività e il lavoro dei nostri agricoltori, custodi dell'ambiente e del territorio, e meno burocrazia", ha detto il senatore Giorgio Maria Bergesio, responsabile del dipartimento Agricoltura della Lega. Critico anche il M5s: "Le notizie che arrivano in merito alla nuova Politica Agricola Comune annunciata da Ursula von der Leyen sono semplicemente drammatiche. La Presidente della Commissione Ue ha parlato di 300 miliardi di stanziamento, confermando le indiscrezioni che parlavano di ingenti tagli. La cifra totale scende addirittura di quasi 90 miliardi, una somma indecente. Ursula prova a mitigare parlando di raddoppio del fondo di riserva per le aziende in crisi, ma parliamo di qualche centinaio di milione di fronte a quasi 90 miliardi di tagli: ridicole briciole. E a peggiorare ulteriormente uno scenario già sciagurato c’è il fatto che la Pac come la conoscevamo non esisterà più, perché sarà inglobata in un fondo che comprenderà anche la coesione e quindi l’agricoltura finirà per andare in concorrenza con altri settori strategici per il futuro europeo. In un momento nel quale il comparto agricolo soffre già terribilmente e imprenditori e lavoratori agricoli europei – e italiani in primis – si trovano a lottare per sopravvivere, la nuova Pac firmata von der Leyen assomiglia a un definitivo colpo di grazia”. si legge in una nota firmata dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Alessandro Caramiello, Susanna Cherchi, Sergio Costa, Dolores Bevilacqua, Sabrina Licheri e Gisella Naturale. Per il Parlamento Ue la proposta di bilancio è "insufficiente" La proposta per il prossimo Quadro finanziario pluriennale avanzata dalla Commissione europea e' "semplicemente insufficiente", scrive in una nota il Parlamento europeo, che riprende le dichiarazioni dei relatori per il prossimo bilancio europeo all'eurocamera, Siegfried Muresan (Ppe) e Carla Tavares (S&d). "Con un bilancio pari solo all'1,26% del reddito nazionale lordo (Rnl), che include lo 0,11% destinato ai rimborsi del debito Next Generation Eu, e tenendo conto dell'inflazione, l'Ue resterà al palo", affermano i relatori del Parlamento europeo. Secondo i deputati, la proposta di bilancio non lascia fondi sufficienti per le priorità più importanti, tra cui competitività, coesione, agricoltura, difesa, adattamento climatico e investimenti per un'economia sostenibile e inclusiva. "Il punto di partenza della proposta dimostra una sorprendente mancanza di ambizione", continua la nota dell'Eurocamera. Gli eurodeputati si dicono preoccupati per le proposte che potrebbero indebolire le autorità regionali e locali nella gestione dei fondi, contrapponendo agricoltori alle regioni o regioni ai governi nazionali. "Il Parlamento è pronto a utilizzare appieno tutti i suoi poteri per garantire che il prossimo bilancio a lungo termine sia all'altezza delle ambizioni e delle sfide dell'Unione, e che sia soggetto a pieno controllo democratico. Il Parlamento è pronto a impegnarsi in modo costruttivo ma anche determinato"- Continua a leggere su Fanpage.it continua su: https://www.fanpage.it/politica/ue-presenta-bilancio-da-2mila-mld-meno-risorse-per-lagricoltura-coldiretti-disastro-annunciatp/?utm_source=firefox-newtab-it-ithttps://www.fanpage.it/
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