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Autore Discussione: EPIGRAFI di Arlecchino (E ALTRO sia miei sia presi qua e la')  (Letto 25628 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Dicembre 09, 2016, 01:03:09 am »

Nessuna pausa per Renzi con i voti dati al SI, non se lo può permettere sarebbe una fuga che non si deve accettare.

Lui sa dove ha sbagliato e deve sapere come ripresentarsi, subito, per correggersi. Su molte cose aveva ragione e il fatto di essere stato incauto nell'aggredire i problemi (forse mal consigliato, ma non penso) non deve premiare i fanfaroni capaci solo di offendere e di sparare cavolate offensive per le intelligenza meno ingenue.

ciaooo
PS: La Margherita non deve abbandonarlo ...
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 09, 2016, 01:04:56 am »

Il Referendum, del 4 dicembre ci obbliga, ma obbliga soprattutto "il Potere", alla considerazione che gli "Ultimi" non possono seguitare a rimanere tali, ai livelli cui siamo arrivati oggi. Siamo ad un punto in cui gli Ultimi sono cresciuti, arrivando ad una misura tale e con una estensione nei vari segmenti del sociale che paralizza la razionale ricerca delle ragioni del convivere. Il Referendum ha battuto "l'indifferenza"! Adesso tocca al Potere discernere, "rovistando tra l'accozzaglia" dei NO, per non commettere l'errore di dare a quei NO significati nebulosi, annebbiati dalla peggiore tifoseria, o addirittura rendendolo pericoloso strumento nelle mani di incapaci o peggio. La Democrazia è difficile da vivere ma non dobbiamo farne fare un uso distorto di corto respiro. La CULTURA deve avere la forza di mettersi alla testa degli Ultimi come motore di Rinascita e Nascita di una società diversa e più giusta. I Piccoli Editori Indipendenti, ultimi (perché poveri, ma non incapaci) sono l'avanguardia coraggiosa di una Dignità Nazionale da dissotterrare e rilanciare nel Mondo. ciaooo         

Da – FB del 7 dicembre 2016


Il Referendum, del 4 dicembre ci obbliga, ma obbliga soprattutto "il potere", alla considerazione che gli ultimi non possono seguitare a rimanere tali, ai livelli cui siamo arrivati oggi. L'egocentrismo, dinamico, per alcuni eccessivo, di Renzi raccogliendo intorno alla sua Presidenza consenso e dissenso ha il merito di avere fatto emergere che anche l'apatia dei disattenti, dei rassegnati, degli imboscati in una realtà comoda ma meschina, si può destare per elevare proteste civili e non violente. Adesso, a tutti noi, il compito di leggere con attenzione il messaggio del Referendum e non commettere errori da animi frastornati.
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« Risposta #2 inserito:: Dicembre 09, 2016, 01:06:34 am »

Caro Umberto ……, (permetti la confidenza del caro") questo pezzo di Antonio Gnoli (personaggio che non conosco) è una di quelle opere che permettono alla mia ignoranza di stendersi, quasi accoccolarsi nel leggere sensazioni nuove (o vecchie ma belle) che mi insegnano o ricordano cose delle vita vissuta da altri che "conoscono cose" più di me. Come se me le donassero (si dona talmente poco tra noi e non solo oggi). Penso anch'io che la morte forse non esiste è la Vita che finisce. E prima che finisca la Vita, se invecchi, hai il ricordo di cose o persone che avevi con te o conoscevi, persone che non hai saputo godere a pieno, perché eri distratto dall'essere giovane o dall'essere povero. Tu dici il potere: io penso sia più che una illusione, una realtà, per chi lo ha e lo usa male (in politica quasi tutti), che allontana dalle persone e rende soli, non soltanto moralmente. In fondo, pensando alla morte, i potenti sono esseri inutili a se stessi e dannosi per gli altri. Solo le loro opere sono in grado di riscattarli o condannarli per sempre al nostro disgusto. 
Ciaooo

A R….. (Su la collina dei curiosi) l’8 dicembre 2016
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« Risposta #3 inserito:: Dicembre 09, 2016, 01:08:36 am »

Nessuna pausa per Renzi con i voti al SI non se lo può permettere, sarebbe una fuga che non si deve accettare.

Lui sa dove ha sbagliato e deve sapere come ripresentarsi, subito, per correggersi.

Su molte cose aveva ragione e il fatto di essere stato incauto nell'aggredire i problemi (forse mal consigliato, ma non penso) non deve premiare i fanfaroni capaci solo di offendere e sparare cavolate offensive per le intelligenza meno ingenue.   
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« Risposta #4 inserito:: Dicembre 12, 2016, 03:20:08 pm »

Caro Renzi, nella convinzione di fare cose giuste (o comode per i tuoi progetti istituzionali) che però gli elettori hanno la "percezione" siano "non giuste", porta a risultati deludenti o negativi (anche per il Paese).
"Il Sistema Rappresentazionale risponde al "principio di razionalità" ed è, quindi, un sistema di simboli, espressione e fondamento di conoscenza e di verità" (da Romeo Lucioni).
Sembra siano mancati nel caso specifico del Referendum (e non solo). O mi sbaglio? ciaooo
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« Risposta #5 inserito:: Marzo 14, 2017, 06:10:49 pm »

Ma la "fregatura" per me non è dovuta alla morte (che non è protagonista ma comprimaria), ma alla vera protagonista del distacco: la Vita che finisce.
Infatti tutto ciò che rimpiangiamo in un rapporto "finito" (per fine vita) è relativo al rapporto in Vita vissuto peggio di come vorremmo ... oggi.

ciaooo

Da FB del 14/03/2017
« Ultima modifica: Aprile 09, 2017, 05:28:37 pm da Arlecchino » Registrato
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« Risposta #6 inserito:: Marzo 15, 2017, 10:41:28 am »

Epigrafia

Enciclopedie on line

Epigrafia Branca dell’archeologia che studia le epigrafi (iscrizioni incise nel bronzo o nel marmo) antiche.

1. E. orientale

Lo studio dell’e. è fondamentale per le antiche civiltà orientali, in alcune delle quali il materiale epigrafico rappresenta quasi l’unica fonte di informazione. L’importanza capitale della e. egiziana è evidente ove si ricordi che i grandi testi storici, e non essi soltanto, sono incisi sulle pareti dei templi e su stele. Esclusivamente epigrafico (tavolette d’argilla con scritture cuneiformi) è poi il materiale documentario delle civiltà mesopotamiche, dalla sumerica alla babilonese e assira.

Un posto a sé ha l’e. ebraica antica, che inizia nel 10° sec. a.C. con il Calendario di Gezer e annovera tra i suoi documenti principali l’iscrizione di Siloe e gli ostraka di Samaria e di Lachis. Un altro gruppo di iscrizioni costituisce l’ e. aramaica: da quelle più antiche (10°-9° sec. a.C.) di Ḥamah, Sam’al, Arpad, Damasco, a quelle più recenti di Petra e di Palmira. Nella sfera dell’ e. araba preislamica rientrano le iscrizioni sudarabiche, del 1° millennio a.C. e dell’inizio del 1° millennio d.C., fonti uniche per la ricostruzione dell’antica civiltà yemenita, e le iscrizioni nordarabiche safaitiche, lihyanite e thamudene. Un ultimo gruppo semitico è costituito dall’ e. etiopica, che all’inizio dell’era cristiana testimonia il sorgere del regno di Aksum.

L’ e. turca preislamica presenta le iscrizioni dell’Orkhon e dello Ienissei, con i più antichi monumenti linguistici e storici dei popoli turchi (8° sec. d.C.).

L’ e. iranica è fra le più importanti per monumentalità di epigrafi (iscrizioni regali degli Achemenidi). Il patrimonio dell’e. iranica si è considerevolmente arricchito con le campagne di scavi intraprese a Persepoli e Susa, che hanno fornito testi di importanza storica e linguistica fondamentale. Ancora maggiore importanza storica ha l’ e. indiana, data la quasi totale mancanza di testi storici. Le più antiche iscrizioni usano i due alfabeti kharoṣṭhī (adattamento di quello aramaico) e brāhmī. Le prime epigrafi (3° sec. a.C.) sono quelle di Aśoka, importanti per la storia civile e religiosa. Più tardi alle iscrizioni su pietra (a contenuto votivo, commemorativo, catechistico) si aggiungono quelle numerosissime su piastre di rame (a contenuto giuridico).

L’ e. cinese rappresenta un sussidio prezioso alla tradizione scritta. Le prime iscrizioni (a carattere divinatorio, su gusci di tartaruga) risalgono al 14° sec. a.C.; di poco posteriori sono quelle su vasi di bronzo.

2. E. greca e romana

Le più antiche iscrizioni greche (prescindendo da quelle scritte nella lineare B, che appartengono al 13°-12° sec. a.C.) sembrano risalire all’8° sec. a.C. (per es., vasetto fittile del Dìpylon; scifo trovato a Ischia). Tra esse vi sono documenti storici di grande importanza, come le dediche agli dei per le vittorie contro i Persiani e gli epigrammi per i caduti in battaglia, le dediche dei Dinomenidi in seguito alle vittorie di Imera e di Cuma, testi di leggi (per es., di Gortina), di trattati, liste di tributi, inventari di santuari, decreti onorari, atti amministrativi, e, in età romana, lettere di consoli e di imperatori.

Nel campo dell’e. latina, che si apre con il cippo del Foro romano (metà 6° sec. a.C.), tra le varie categorie di iscrizioni hanno particolare importanza quelle onorarie, testi di leggi, liste di magistrati (➔ Fasti), le iscrizioni incise sui monumenti pubblici, i cippi miliari, i bolli dei mattoni, le iscrizioni graffite su tavolette cerate, o sulle pareti di edifici.

Dopo i primi tentativi di raccolte sistematiche, si attuarono, sotto gli auspici dell’Accademia di Berlino due grandiose imprese scientifiche: il Corpus Inscriptionum Graecarum e il Corpus Inscriptionum Latinarum (➔ Corpus inscriptionum), che continua tuttora le pubblicazioni. Altre raccolte hanno in parte colmato la lacuna sull’e. dell’Oriente greco, mentre per il patrimonio epigrafico in continuo accrescimento sono state create apposite pubblicazioni e bollettini. La consistenza dei rinvenimenti ha anche reso necessaria l’istituzione di banche dati informatizzate, come quella dell’Università di Heidelberg e del Centre for the study of ancient documents di Oxford, o l’elaborazione di appositi programmi come PETRAE (Programme d’enregistrement, de traitement et de recherches automatiques en épigraphie) dell’Institut Ausonius del CNRS di Pessac (Francia).

3. E. cristiana

Le iscrizioni cristiane, greche e latine, sono in gran parte funerarie; il gruppo più antico, del 1° sec. d.C., è quello del cimitero di Priscilla a Roma, caratterizzato dalla grande sobrietà, dall’uso di alcune formule, dall’uso di simboli e, dal 2°-3° sec., dall’apposizione del monogramma di Cristo. Alcune iscrizioni romane riguardano un gruppo di papi sepolti nel cimitero di Callisto (3° sec.), dove sono chiamati semplicemente ‘vescovi’; altre illustrano l’organizzazione gerarchica della Chiesa primitiva. Di singolare valore storico sono le numerose iscrizioni in versi, dettate da papa Damaso (366-84) in onore dei martiri, delle quali si sono conservati molti originali.

Le iscrizioni cristiane si moltiplicano straordinariamente con la diffusione del cristianesimo, sicché si tende a distinguere tra l’e. cristiana antica e l’e. cristiana medievale, che si fa iniziare variamente tra 6°, 7° e 8° secolo. Tra il 19° e il 20° sec. furono iniziate grandi raccolte sistematiche di e. cristiana (per es., G.B. De Rossi, Inscriptiones christianae Urbis Romae septimo saeculo antiquiores/">antiquiores; E. Diehl, Inscriptiones latinae christianae veteres; Inscriptiones christianae Italiae septimo saeculo antiquiore; altre raccolte sulle epigrafi della Gallia a cura di N. Gauthier; della Grecia a cura di H. Lietzmann).

Da - http://www.treccani.it/enciclopedia/epigrafia/
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« Risposta #7 inserito:: Marzo 16, 2017, 05:16:09 pm »

Spes ultima dea est: speremus igitur semper

La speranza è l'ultima dea: speriamo sempre, dunque.

ciaooo
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« Risposta #8 inserito:: Marzo 30, 2017, 12:16:51 pm »

Patrizia S. Io a quello mi riferivo ... alla Vita.

Viverla con gli occhi ben aperti non consente oscillazioni tra due estremi (o poli), la realtà ti riporta sempre al "centro" della Vita e non ci si dovrebbe sprecare con "oscillazioni" spesso insensate. Soprattutto quando dalla nostra solitudine dipendono altre persone "reali".

Parere personale. ciaooo     

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« Risposta #9 inserito:: Marzo 30, 2017, 12:37:07 pm »

Giovanna G. in 20 anni non ho pascolato solo in FB ho vissuto in forum dove si discuteva per ore e con molti ci si capiva.

FB non è il luogo adatto. Un mio vecchio Blog (di Arlecchino) verrà riorganizzato presto.

Inoltre la mia rassegna stampa (LAU) ha una media di pagine lette di oltre 5000 al giorno. Io non sono "tipico" e non sono "tifoso".

Alla mia età e dopo la mia esperienza sarei stupido ad esserlo. Che bisogna cambiare modo di ragionare lo disse Einstein non io.

ciaooo


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« Risposta #10 inserito:: Marzo 30, 2017, 12:46:58 pm »

Importante saper produrre alta qualità e essere capaci di mantenere nel tempo, resistendo ai malfattori che vogliono "imbrogliare le carte".

I Trump passano il Chianti onesto resta!

Se diventiamo paladini della Pace nel Mondo e contribuiamo a risolvere, nelle loro patrie, i loro problemi di povertà e di tirannie varie (compreso le multinazionali) avremo nel giro di pochi anni milioni di potenziali clienti della Qualità Italiana.

Da FB del 30/03/2017
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« Risposta #11 inserito:: Aprile 03, 2017, 04:23:39 pm »

Arlecchino.
Pensiero del 3 Aprile 2017 ore 11,26:

Schiavi non si nasce lo si diventa.

Ciaooo

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« Risposta #12 inserito:: Aprile 08, 2017, 06:28:53 pm »

Per quanto riguarda il passato bisogna intendersi su cosa stiamo dimenticando, ma soprattutto cosa sappiamo noi, oggi, del passato che ci hanno raccontato. Idem per i valori positivi che certamente ci sono stati, ma quali val la pena di non demolire, o meglio, quali e quanti dobbiamo ancora capire a fondo nella loro realtà. ggg

...

D. Tigre La mia proposta si stacca dal passato e Immagina un futuro diverso. Dirò di più anche la visione della politica è completamente diversa.
Il POLO Democratico nasce per realizzare un Progetto-Paese condiviso, non per gestire le beghe tra politici obsoleti. ggg

Da FB del 4 aprile 2017

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« Risposta #13 inserito:: Aprile 09, 2017, 04:58:25 pm »

Non sottovalutare i Cittadini anche se sono distratti o fuorviati da frastuoni fasulli e pretestuosi.

La loro capacità di reagire è rapida e può essere portatrice di svolte impensabili.

Referendum docet ... ma non nel senso che vorrebbe il partito del NO.

Da FB del 8 aprile 2017

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« Risposta #14 inserito:: Aprile 09, 2017, 05:29:53 pm »

Caro Renzi, è dalla nascita dell'Ulivo che abbiamo duelli, più o meno rusticani, interni tra ex PCI e ex Margherita.

Chi oggi insiste per "unificare" nel PD volontà diverse, non ha chiara la ragione "storica" del conflitto.

Oggi se ne esce in un solo modo: creare un Polo Democratico che riunisca in un Progetto-Paese, concordato e condiviso, i diversi Partiti di Centro e di Sinistra che, restando indipendenti tra loro lascino libero, dalle loro paturnie, il Governo del POLO appoggiandolo nel realizzare il progetto concordato. 

ciaooo   
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