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Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Governo e Regioni non esiste dialogo tra posizioni civili e democratiche.
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inserito:: Novembre 29, 2020, 07:18:22 pm
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Su Fb da - Il Monitore di uno Stato Democratico.
Governo e Regioni non esiste dialogo tra posizioni civili e democratiche. Il braccio di ferro non è dialogo e quello delle Regioni è un braccio di ferro, da furbetti, per accaparrarsi fondi statali ... da elargire in casa propria.
…
Su - Il Monitore di uno Stato Democratico.
Togliamo la salute degli Italiani dalle mani sporche della partitocrazia e dagli egoismi stupidi, … i morti da APERTURE FOLLI non potranno più sciare e non andranno più al ristorante.
SALVIAMOCI! Non si rischia la salute di una nazione per portare in saccoccia i contributi statali per danni ancora non quantificati.
ciaooo
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Forum Pubblico / CENTRO PROGRESSISTA e SINISTRA RIFORMISTA, ESSENZIALI ALL'ITALIA DEL FUTURO. / Stefano, Carla è "andata avanti"!
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inserito:: Novembre 29, 2020, 07:03:28 pm
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Davide Faraone - su Fb. Alpino Stefano, non piangere. Carla sarà sempre là, dove tu la canti.
E si affaccerà ancora, da una finestra qualsiasi del cielo, ogni volta che ti sentirà suonare.
Con la tua fisarmonica, Stefano, hai incantato il mondo e hai donato una lezione a tutti noi. La lezione più bella e struggente, l’amore vince sulla paura.
Stefano, imbraccia ancora la tua fisarmonica. Carla, tutti noi, avremo bisogno di emozionarci ancora.
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Carla è "andata avanti"!
Tra gli Alpini non esiste la morte, il cammino in salita è duro.
C’è chi si ferma un momento a riposare sulla terra e chi invece "va avanti", poi aspetta per restare insieme in eterno.
ciaooo
Arlecchino su Fb del 27 novembre 2020.
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Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Ma le responsabilità non si possono imputare a Conte!
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inserito:: Novembre 29, 2020, 06:52:16 pm
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Se a un governo fragile, insidiato dall'interno, in ogni caso non forte come questo attuale, si aggiunge una guida zigzagante, difficile non commettere infantilismi costosissimi.
Ma le responsabilità non si possono imputare a Conte!
La totale mancanza di progetti, lineari, ben definiti e comprensivi delle priorità, devono essere addebitate a tutto il gruppo dirigente dei Partiti e Movimenti che fanno finta di sostenerlo.
ciaooo
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Forum Pubblico / NELLE DIVERSE CULTURE, NOI VECCHI SIAMO MAESTRI di SERENITA'? NON ELIMINATECI. / Noi Vecchi, ...
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inserito:: Novembre 29, 2020, 06:49:19 pm
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Da Fb ne: - Il Monitore di uno Stato Democratico. -
Tacito: Il discorso di Càlgaco (Agricola)
IL DISCORSO DI CALGACO (Agricola, Capitolo XXX, par. 4/7) Tacito
TESTO
Nos terrarum ac libertatis extremos recessus ipse ac sinus famae in hunc diem defendit: nunc terminus Britanniae patet, atque omne ignotum pro magnifico est; sed nulla iam ultra gens, nihil nisi fluctus ac saxa, et infestiores Romani, quorum superbiam frustra per obsequium ac modestiam effugias. Raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, et mare scrutantur: si locuples hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos non Oriens, non Occidens satiaverit: soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt. Auferre, trucidare, rapere, falsis nominibus imperium, atque, ubi faciunt solitudinem, pacem appellant.
TRADUZIONE E ANALISI
L’isolamento (recessus) stesso (ipse) e l’oscurità della fama (sinus famae letteralmente è: la terra della fama) hanno difeso, fino a questo giorno, noi [che siamo] agli estremi del mondo e della libertà (nos terrarum ac libertatis extremos – nel senso che i caledoni abitano gli estremi territori del mondo e sono gli ultimi a conservare la libertà), adesso si apre (patet) l’estremo limite della Britannia (terminus Brittaniae) e tutto ciò che è ignoto è ritenuto meraviglioso (omne ignotum pro magnifico est); ma ormai [non c’è] nessun altro popolo (nulla ultra gens), nulla se non le onde (fluctus) e gli scogli (saxa), e ancora più pericolosi (infestiores – comparativo assoluto) i Romani, dei quali vanamente potresti evitare (effugias – è un « tu generico » non il riferimento ad un interlocutore reale) la superbia con la sottomissione e l’umiltà (per obsequium ac modestiam – complementi di mezzo). Predatori del mondo (raptores orbis), dopo che ai devastatori (vastantibus – participio sostantivato) di tutto (cuncta – oggetto di vastantibus) mancarono (defuere forma arcaica per defuerunt) le terre, scrutano (scrutantur - da scrutor che deriva da scruta, “roba vecchia”, “cenci”, dall’azione del frugare rovistando, dei cenciaioli con gli stracci, diventa poi quella di scrutare, cercare con attenzione minuziosa) persino (et vale etiam) il mare; avidi, se il nemico è ricco, ambiziosi se povero, che né l’Oriente, né l’Occidente non potrebbe saziare (satiaverit); soli fra tutti (omnium – genitivo partitivo) bramano (concupiscunt – desiderano ardentemente) le ricchezze e la miseria con la stessa brama (pari adfectu – ablativo di modo). Con falsi nomi chiamano (appellant) impero il rubare, il massacrare, il rapire (auferre, trucidare, rapere – infiniti presenti sostantivati che fungono da complemento oggetto di appellant), e, dove fanno il deserto (ubi faciunt solitudinem), lo chiamano pace.
Commento:
Tema:
Càlgaco, uno dei capi dei Calèdoni, nell’imminenza di una battaglia, pronuncia, un discorso veemente contro i Romani. Le parole di Càlgaco non rispecchiano il pensiero di Tacito, che fedele e leale funzionario dell’impero romano, vuole in questo modo dar voce al punto di vista dei vinti e presentare opinioni e tesi, diverse dalle sue, ma comunque degne di considerazione. Non è la prima volta che, nella storiografia latina, si interpretano i fatti immedesimandosi nei popoli conquistati. Infatti sia Cesare nel De bello Gallico (VII, 77), che Sallustio, nel Bellum Iugurthinum (41, 1) ed anche nella lettera di Mitridate ad Arsace, avevano fatto pronunciare dure accuse contro l’espansionismo dell’impero ed avevano denunciato le brutalità commesse dai romani sulle popolazioni conquistate. Tacito riesce a illustrare molto efficacemente le ragioni ideali che stanno alla base della ribellione di un popolo al dominio dei romani, condanna la prepotenza e la rapacità dei Romani, avidi di ricchezze, mossi dalla smania del dominio persino verso popoli poveri, li definisce raptores orbis, “predoni del mondo”. Nella sentenza finale la denuncia arriva al culmine demistificando le ragioni dei vincitori con l’affermazione che il loro “depredare, trucidare, rubare” si nasconde falsamente dietro il nome di Impero e dove dicono di voler portare la pace in realtà fanno il deserto. La lotta di coloro che si battono per la propria libertà ne esce quindi nobilitata.
Forma metrica:
Figure retoriche:
sinus famae – metafora = il sostantivo sinus significa propriamente “piega”, “sinuosità”, “insenatura”, per metafora assume il significato di “oscurità”: come una piega copre e nasconde o come un’insenatura sottrae al mare aperto un tratto della costa, così il fatto che i Caledoni risiedano in luoghi lontani ha rappresentato per loro una sorta di rifugio che li ha finora protetti. si locuples… si pauper - antitesi non Oriens, non Occidens – non...non.. anafora opes… inopiam – antitesi
Verbi:
defendit (pf. ind.) da defendo, is, fendi, ensum,ere, 3 con. = difendere patet (pres. ind.) da pateo, es, patui, ere , 2 con = essere spalancato/aprirsi effugias (cong. pres.) da effugio, is, fugi, ere, 3 con. = evitare vastantibus (participio pres.) da vasto, as, avi, atum,are, 3 con.= devastare defuere (pf. ind) da desum, es, defui, esse comp.di sum = mancare scrutantur(pres. ind.) da scrutor, aris, atus sum, ari, 1 con. dep = scrutare satiaverit (cong. pf.) da satio, as, satiavi, atum, are, 1 con. = saziare concupisco (pres. ind.) da concupisco, is, ivi, cupitum, ere - 3 con. = bramare auferre (infinito presente) da aufero, fers, abstuli ,ablatum, auferre, anom. = rubare trucidare (infinito presente) da trucido, as, avi, atum, are, 1 con.= massacrare rapere (infinito presente) da rapio, is, rapui, ere, 3 con. = rapire appellant (pres.ind.) da appello, as, avi, atum, are, 1 con. = chiamare faciunt (pres.ind.) da facio, is, feci, actum, ere = fare
Da -http://www.parafrasando.it/.../il-discorso-di-calgaco.html
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Forum Pubblico / NELLE DIVERSE CULTURE, NOI VECCHI SIAMO MAESTRI di SERENITA'? NON ELIMINATECI. / Leonardo Sciascia difese il diritto ma fu diffamato: le sue battaglie garantiste
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inserito:: Novembre 29, 2020, 06:39:07 pm
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Andrea SCANZI
La bella lettera di un insegnante.
“IO VI ACCUSO
Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso. Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi. Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico. Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo. Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale. Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi. Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione; che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima; che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione. Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi. Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona. Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.
Marco G.” Da FB del 27 novembre 2020 dal “Monitore”
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Forum Pubblico / NELLE DIVERSE CULTURE, NOI VECCHI SIAMO MAESTRI di SERENITA'? NON ELIMINATECI. / Un Concetto e la Nazione Italiana, da REVISIONARE.
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inserito:: Novembre 29, 2020, 06:34:08 pm
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La Nazione Italiana, intesa come Stato Democratico abitato, dal Nord al Sud Isole comprese, da Cittadini Democratici Antifascisti, ha bisogno di fare chiarezza.
Fare chiarezza con il Vaticano, con le Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, con tutte le Nazioni con cui vogliamo mantenere rapporti proficui o instaurarne di nuovi.
Superstiti da una Pandemia (o meglio Sindemia) i cui danni sono stati moltiplicati da inefficienze anche criminali, la Nazione Italiana e i suoi Cittadini devono revisionare molto, al proprio interno, per mettersi nella condizione ideale di rivedere i rapporti con il Mondo.
Il rispetto delle Nazioni lo richiede.
ggg
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Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, VANNO DIFESE! Anche da Noi Stessi. / La Nazione Italiana ...
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inserito:: Novembre 28, 2020, 04:58:13 pm
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La Nazione Italiana, intesa come Stato Democratico abitato, dal Nord al Sud Isole comprese, da Cittadini Democratici Antifascisti, ha bisogno di fare chiarezza.
Fare chiarezza con il Vaticano, con le Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, con tutte le Nazioni con cui vogliamo mantenere rapporti proficui o instaurarne di nuovi.
Superstiti da una Pandemia i cui danni sono stati moltiplicati da inefficienze anche criminali, la Nazione Italiana e i suoi Cittadini devono revisionare molto, al proprio interno, per mettersi nella condizione ideale per rivedere i rapporti con il Mondo.
ggiannig
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Forum Pubblico / ESTERO fino al 18 agosto 2022. / Al ritorno in Cina dall’Italia, sono risultato positivo al coronavirus e ...
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inserito:: Novembre 25, 2020, 09:23:07 pm
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Rep: Hotpot di Filippo Santelli
24 novembre 2020
Ciao a tutti da Nanchino.
Domenica 18 ottobre, al ritorno in Cina dall’Italia, sono risultato positivo al coronavirus e trasportato in una struttura sanitaria “Covid” della città di Nanchino, dove sono stato chiuso in una stanza di isolamento tre metri per cinque e senza luce naturale. Questo è il mio diario.
Martedì 17 novembre, trentesimo giorno di isolamento: il carcere
“Ma è più un carcere o un ospedale?”, mi chiede qualcuno. Forse una via di mezzo. O meglio, una somma dei due. In questa stanza d'ospedale chiusa dall'esterno due obiettivi si sovrappongono, curarmi e isolarmi. Solo che ormai è evidente che di cure non ne ho più bisogno, ammesso che mai l’abbia mai avuto. Ora è rimasta solo la necessità per la Cina di proteggere quelli che stanno fuori dal pericolo che rappresento. Di tenermi qui finché non sarò tornato un membro sano della società. Ora è rimasto solo il carcere, anche se i secondini che mi chiudono la porta alle spalle sono medici e infermieri.
Mercoledì 18 novembre: la telefonata
Mi chiama un funzionario del ministero degli Esteri cinese, è il responsabile dell’ufficio che segue i corrispondenti italiani. È molto gentile, dice che stanno seguendo la mia situazione, di fargli sapere se ho bisogno di qualcosa. Intuisco però che quella telefonata non è solo di cortesia, infatti a un certo punto il funzionario dice di aver letto i miei "commenti sui vaccini cinesi”. Ecco il punto: mi è capitato di raccontare che la Cina sta inoculando i suoi vaccini a centinaia di migliaia di persone senza aver ancora completato i test. “Hai detto che il vaccino è pericoloso”, attacca il funzionario. No, non l’ho detto: ho detto che la sperimentazione è completa quindi sicurezza ed efficacia non sono ancora pienamente dimostrati. Lui alla fine prova una mediazione, qualcosa del tipo "ci eravamo fraintesi". Ma non sono in vena: questa telefonata mi sembra un tentativo di far leva sulla mia condizione per farmi pressione. No: gli ribadisco che ha capito male lui e lo ringrazio per la chiamata.
Giovedì 19 novembre: pizza
Da giorni mi sveglio con in bocca una voglia matta di pizza. La prenderei wurstel e patatine fritte, come quando avevo 14 anni.
Venerdì 20 novembre, trentatreesimo giorno di isolamento: il primo negativo
Per la prima volta non sono io a dover chiedere il risultato dell’espettorato alla dottoressa Zhou. Stavolta è lei a scrivermi, e c’è un motivo. Il messaggio che aspettavo da giorni: negativo! Ho una scarica di adrenalina, è dfficile non esaltarsi. Ma non devo, questo è solo il primo passo. Come mi spiega subito la dottoressa, da domani inizia la “verifica continua”. Ogni giorno verrò sottoposto a tre esami, il solito espettorato, un tampone in bocca e uno nell’ano (diversi, ci tengo a precisarlo). Solo se tutti e tre risulteranno negativi per due giorni di fila potrò uscire.
Sabato 21 novembre: la botta
E infatti arriva subito la delusione. La dottoressa Zhou non mi scrive, così sono di nuovo io a farmi vivo per chiedere i risultati, con un brutto presentimento. “Positivo”. A tutti e tre i test? “No, i due tamponi sono negativi, l’espettorato positivo”. A richiesta, la dottoressa offre anche una spiegazione: il test dell'espettorato ha una maggiore probabilità di trovare il virus rispetto agli altri due. Una veloce ricerca su Internet sembra confermare. Gli articoli che trovo spiegano che in fase di guarigione l'espettorato può "accendersi" o "spegnersi" varie volte, anche se la carica virale è molto bassa. Ma quest'ultima parte alla Cina non interessa, per la Cina esiste solo positivo o negativo. Cioè isolato oppure libero. Chiedo alla dottoressa di riprovare con i test subito, il giorno dopo. Ci dò dentro con i gargarismi, provo persino degli sciaqui al naso sotto la doccia, finchè non mi lacrimano gli occhi: tutto pur di lavare via ogni frammento di Dna di Sars-Cov-2.
Domenica 22 novembre, trentacinquesimo giorno di isolamento: oltre lo specchio
Il problema è che durante la notte la temperatura crolla a picco. È arrivata quella che i cinesi chiamano xiao xue, piccola neve, la prima ondata di freddo invernale. E si sente anche qui a Nanchino, fin dentro la mia stanza. La pompa di calore non può nulla, va in blocco ogni cinque minuti. Provo a resistere mettendomi due calzini, due pantaloni, due maglioni, il cappotto e il cappello, ma solo camminando sto un po’ meglio e non posso certo passare la giornata a fare avanti e indietro nella stanzetta. Dopo aver provato senza troppa convinzione a far partire il condizionatore (sopra), le infermiere si convincono a farmi cambiare stanza. Butto i vestiti dentro la valigia e le altre cose sul letto, che mi segue come un portapacchi nella stanza a fianco. La gita è un bel diversivo, per la prima volta da un mese varco la soglia che mi separa dalla libertà. Ma dura pochi secondi, il tempo di entrare nell’altra stanza. È perfettamente speculare alla prima, solo molto più sporca, come mi accorgerò dopo.
Per ora sono solo contento che sia calda, qui la pompa di calore funziona. L’altra grande novità è che la stanza di fronte è occupata, due ragazzi si sbracciano dalla finestra e due minuti dopo stiamo già parlando al telefono. Sono una coppia russa, insegnano in Mongolia Interna, sono qui da 25 giorni. Dopo dieci minuti non so più cosa dirgli, in testa ho solo un pensiero: andarmene da quel posto. E alle 22, tardissimo, arriva una bella notizia, oggi i tre tamponi sono tutti negativi. Sono a un passo dall’uscita.
Lunedì 23 novembre: gridare
La giornata si riduce a un’unica grande attesa, nuda, snervante, di quelle che accorciano il respiro. Man mano che le ore passano e che la dottoressa non mi scrive i presagi negativi aumentano. Non osa farle la domanda, perché ho paura della risposta. Provo a distrarmi lavorando, non ce la faccio. Alla fine decido di liberarmi e il risultato è quello che temevo: due tamponi negativi, espettorato positivo. Si azzera il conto, bisogna ripartire da zero, significa che passerò almeno altri tre giorni qui dentro. La batosta è direttamente proporzionale alle aspettative, sento la rabbia salire, le pareti della stanza restringersi. Me la prendo con la dottoressa, a cui dico che un isolamento di 40 giorni non ha senso, si legga cosa dice l'Oms. Me la prendo con le infermiere per i mozziconi di sigaretta (sotto) e lo schifo che ho trovato in stanza. Poi mi cade l’occhio sulla telecamera di sorveglianza.
Non mi aveva mai disturbato sapere di essere guardato, ma stavolta ho un istinto: stacco il filo del collegamento. E’ un futile, perfino ridicolo gesto di ribellione. Ma dopo giorni in cui sono ridotto a un corpo da contenere, testare, misurare, mi fa sentire umano, mi fa stare un po’ meglio.
Il racconto del mio isolamento è anche su Twitter e Instagram.
Buon Hot Pot a tutti!
Filippo
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Forum Pubblico / GIORNALISMO INVESTICATIVO d'INCHIESTA. OPINIONISTI. / FEDERICO RAMPINI. Thanksgiving, un termometro di salute economica
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inserito:: Novembre 25, 2020, 07:22:12 pm
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Outlook | Thanksgiving, un termometro di salute economica Posta in arrivo Federico Rampini - La Repubblica Annulla iscrizione lun 23 nov, 18:55 (2 giorni fa) a me Le immagini non sono visualizzate. Visualizza immagini sottostanti - Visualizza sempre le immagini inviate da rep@repubblica.itRep: Outlook di Federico Rampini Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui Rep: Outlook di Federico Rampini 23 novembre 2020 Oggi vi scrivo dalla Left Coast, come ironicamente chiamiamo la West Coast, viste le sue preferenze politiche di sinistra. Credevo di essere un temerario, perché ho ignorato i ripetuti avvertimenti del dottor Anthony Fauci e di tutte le autorità sanitarie, mettendomi in viaggio. Questa è la settimana di Thanksgiving, “l’altro Natale” degli americani: giovedì 26 celebriamo una festa nazionale molto sentita, tradizionalmente l’occasione per riunire famiglie sparpagliate e distanti. L’America è grande, per raggiungere mia figlia che sta in California ieri ho volato per sei ore (in Europa neppure per andare dalla Finlandia alla Sicilia o da Lisbona a Varsavia si percorre una distanza lunga come da New York a San Francisco). Fauci e tanti altri ci hanno detto: quest’anno non viaggiate, state a casa, e possibilmente non invitate nessuno per il Thanksgiving, onde evitare nuovi picchi di contagio. La mia disobbedienza ha una giustificazione: il Covid l’ho avuto e quindi dovrei avere un’immunità almeno per qualche mese. Questo mi fa sentire il mio viaggio molto meno pericoloso, per me stesso e per gli altri. C’è anche l’esenzione che il governatore di New York Andrew Cuomo concede a noi giornalisti per trasferte di lavoro, e questa per me è anche una trasferta di lavoro. Sono nel cuore della Silicon Valley, la grande vincitrice dei lockdown, dove le aziende digitali più potenti del mondo galleggiano su una nuvola di profitti alta fino alla stratosfera. In effetti fin dalle prime ore questo viaggio mi ha dato informazioni interessanti. Comincio dal volo. United Airlines UA1978, da Newark a San Francisco: strapieno fino all’inverosimile, nessun distanziamento a bordo. L’obbligo di mascherina è rispettato, ma la compagnia non tiene più dei sedili vuoti come all’inizio della pandemia. Il conto economico pesa più delle precauzioni sanitarie. Malgrado le molte decine di miliardi ricevuti dai contribuenti per salvarle, la United e le altre compagnie aeree americane continuano a seguire una logica privatistica. A bordo ci hanno fatto vedere un video di auto-propaganda dove si sostiene che gli aerei sono l’ambiente più sicuro contro il contagio. Atterrato a San Francisco, roccaforte della sinistra più radicale, ho trovato l'aeroporto come ai bei tempi: brulicante di passeggeri, caotico, con il classico affollamento da Thanksgiving, pre-Covid. Nella Silicon Valley, che ha praticamente brevettato lo smartworking, lucrando un boom di profitti, il "rispetto per la scienza" non è così forte come si raccontava in campagna elettorale, quando i disobbedienti sembravano tutti da una parte sola. Al terminal United di San Francisco nessuno rispettava i distanziamenti. C’erano famiglie in partenza per le Hawaii per andare a fare il pieno di sole, raggi ultravioletti e vitamina D, che pare rafforzino le difese immunitarie. C’erano viaggiatori sbarcati come me dalla East Coast per ricongiungersi con familiari, e altri che stavano iniziando il percorso inverso. Nella lunga navetta tra le due metropoli più di sinistra degli Stati Uniti, ho visto con i miei occhi un’insubordinazione di massa. La buona notizia è questa: le due Americhe, democratica e repubblicana, almeno in questo sono meno polarizzate di quanto si dica. Thanksgiving qui è anche un termometro di salute economica. Essendo a tutti gli effetti la festa gemella del Natale, è il primo test per le grandi campagne dei saldi, promozioni e sconti. Black Friday e Cyber Monday sono stati inventati qui e poi esportati nel resto del mondo. Presumo che avremo un’altra orgia di successo per Amazon e compagnia. Le dimensioni esatte del rimbalzo di consumi ci diranno quale ripresa erediterà Joe Biden. Se tanto mi dà tanto, dall’affollamento del mio volo e dell’aeroporto di San Francisco direi che la voglia di ritornare alla normalità è visibile, trasversale, bipartisan. Lo spettacolo della Silicon Valley però costringe a riflettere. Lungo le due autostrade parallele 101 e 280 che congiungono le due tecnopoli digitali di San Francisco e San Jose, i “campus” delle aziende digitali assomigliano a dei templi Maya abbandonati. La conversione in massa allo smartworking è stata facile per un mondo che lo aveva inventato e già lo praticava prima del Covid, sia pure in maniera più selettiva. Molte aziende digitali hanno deciso che far tornare la manodopera in ufficio non sarà una buona idea neanche quando le vaccinazioni di massa avranno debellato il virus. Tutto un insieme di equazioni economiche non reggono più. Gli immobiliaristi che avevano speculato su ogni metro quadro della Silicon Valley rischiano di saltare per aria. Ma la stessa sorte minaccia le università più care del mondo, tipo Stanford. E’ evidente che la qualità dello studio in remoto non è paragonabile, e non giustifica rette sopra i 60.000 dollari annui. In alcuni settori il cambiamento forse è reversibile, in altri non si tornerà più indietro. Capirlo per tempo è indispensabile per chi non voglia essere travolto da questa crisi. P.S. Per non dare l’impressione di essere un irresponsabile, aggiungerò che una volta concluso il viaggio, qui in California le mie interazioni sociali sono limitate. E niente festini a Thanksgiving a casa di Costanza. Santa Cruz, 23 novembre Ricevi questa e-mail perché hai prestato a GEDI Digital S.r.l.,
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