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Autore Discussione: Gentiloni apre: “Ma se vogliono allearsi con noi devono dirlo subito”  (Letto 2350 volte)
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« inserito:: Novembre 19, 2012, 09:06:54 pm »

Politica
18/11/2012 - verso il 2013 - le manovre al centro

Casini e Fini: “Bene Montezemolo”

Corteggiamento del Pdl, Pd diviso

Alfano: simpatia per chi corre per non far vincere la sinistra.

Cicchitto: dovrà allearsi con noi.

Bindi: “Progetto improvvisato”.

Gentiloni apre: “Ma se vogliono allearsi con noi devono dirlo subito”


Messi un po’ tutti dietro la lavagna da Luca Cordero di Montezemolo e dai moderati della “Terza Repubblica” (che dalla convention di ieri hanno promesso «mai più deleghe in bianco alla politica»), gli inquilini del Palazzo reagiscono più o meno con fair-play. 

 

Pier Ferdinando Casini, dopo aver ben pesato le parole, si dice «in sintonia» e lo stesso aveva fatto a caldo Gianfranco Fini. I leader di Fli ed Udc potrebbero essere compagni di strada di Montezemolo: lo diranno le trattative dei prossimi giorni, quando - vista l’imminenza delle elezioni - le diplomazie cominceranno a trattare sulla possibilità di “Lista per l’Italia” e “Verso la Terza Repubblica” di convergere in un’ unica lista elettorale nel nome di Monti.

 

Ma è proprio sulla prospettiva di un Monti-bis che ragiscono con freddezza Pd e Pdl. «È il leader del partito più forte a dover guidare il Paese, senza dover tirare per la giacca nessuno», sentenzia il capogruppo dei deputati Pd Dario Franceschini, pur pronto al dialogo con la nuova area moderata. Ed anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, che pure esprime «simpatia per chi si candida a battere questa sinistra», a Montezemolo fa sapere che «non si governa il Paese senza il permesso degli elettori: se Monti vuole governare annunci la propria candidatura». Di fatto però, tanto nel Pdl si cerca di tirare per la giacca la leadership collegiale della “cosa nuova”, nell’intento di non disperdere voti cattolici. In attesa di sapere quale sarà la legge elettorale, il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto assicura che «Montezemolo non può che allearsi con il centrodestra». 

 

Il Pd invece è diviso. Rosy Bindi punzecchia il leader del nuovo movimento: «Montezemolo non è certo un volto nuovo della politica italiana. Non fu lui che venne incaricato da Berlusconi di difendere il made in Italy all’estero?». «La DC è stata una cosa seria - insiste - non un progetto improvvisato con una convention». Ma Gentiloni è più possibilista. Il “montiano” del Pd, in un’intervista a La Stampa, riconosce a Montezemolo di avere «la nostra stessa impostazione solidaristica». E lancia un appello: «O dichiarano subito l’alleanza con noi o siamo concorrenti. Siamo disponibili a un rapporto politico, ma devono dirlo adesso, non fingersi equidistanti. Serve un impegno a viso aperto. Il Pd ha radici di sinistra storica, cattoliche e liberaldemocratiche, quindi non delega a nessuno la rappresentanza».

 

Eppure lo “choc” per la politica c’è stato: hanno colpito le immagini che mostravano le migliaia di moderati arrivati alla convention dei moderati, con tanto di benedizione della Chiesa e con velato incoraggiamento del premier Mario Monti. «Ieri sono uscite proposte serie, ragionamenti pacati di persone perbene che vogliono contribuire al rinnovamento politico e dell’Italia. Ho ho trovato molta sintonia», si sbilancia, ma non troppo Pier Ferdinando Casini, che non vuole avvalorare la tesi di rapporti di forza mutati dopo l’esibizione muscolare di Montezemolo. «Bisogna diffidare degli uomini della provvidenza, perché devono chiarire da che parte stanno, uscire allo scoperto e non nascondersi dietro a Monti», bacchetta la nuova lista moderata il candidato alle primarie del centrosinistra Bruno Tabacci. Intanto dal Kuwait torna farsi sentire Mario Monti. L’Italia sarà affidabile dopo il voto? «Non posso garantire per il futuro», è la sibillina risposta del premier.

da - http://lastampa.it/2012/11/18/italia/politica/casini-sintonia-con-montezemolo-corteggiamento-del-pdl-critico-il-pd-qXbVtUPXahoIx6mn8WrjUN/pagina.html
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