UMBERTO VERONESI.

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Tuttoscienze
28/05/2014

Vent’anni di conquiste contro il cancro ma c’è ancora tanto da fare
La risonanza “total body” permetterà di controllare tutto il corpo in 30 minuti
Compie 20 anni l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ideato da Umberto Veronesi: si tratta di un’occasione unica per fare il punto sulla lotta ai tumori.
La prossima settimana un’indagine sul futuro della ricerca e della clinica

Umberto Veronesi

L’Istituto Europeo di Oncologia è stato ideato negli Anni 80 e realizzato negli Anni 90 - è stato inaugurato il 30 maggio 1994 - intorno ad una sfida scientifica: riunire sotto uno stesso tetto l’esperienza e la competenza disseminate per l’Europa, integrando tutte le attività di lotta al cancro (ricerca, cura, formazione dei medici e informazione della popolazione), serve ad ottenere risultati migliori per i malati oncologici? Dopo 20 anni la risposta generale è sì, ma bisogna fare dei distinguo fra obiettivi raggiunti e non raggiunti.

Un risultato molto significativo che abbiamo ottenuto è il controllo della malattia a livello locale: quando il tumore è iniziale, confinato all’organo colpito e non diffuso ad altre parti dell’organismo, abbiamo imparato a guarirlo con metodiche poco invasive, che permettono una buona qualità di vita durante e dopo la terapia. Per il tumore del seno tre innovazioni hanno sostanzialmente cambiato la cura, portando la guaribilità vicino al 90%: il linfonodo sentinella, la chirurgia radioguidata («Roll») e la radioterapia intraoperatoria. Oggi, se una donna scopre un tumore mammario di piccole dimensioni, può effettuare tutti i trattamenti necessari in sala operatoria e, se lo desidera, anche in day hospital, tornando a casa alla sera. Anche il tumore del polmone, che oggi ha ancora una mortalità altissima perché non viene diagnosticato per tempo, se è scoperto in fase precoce può essere trattato in toracoscopia (vale a dire attraverso piccoli fori nella cute) oppure con il robot (sempre senza tagli chirurgici), ottenendo una guarigione nel 85% dei casi, senza bisogno di altre terapie. Per il carcinoma prostatico ci sono due ottime alternative, a seconda dei casi: la radioterapia, che è giunta a livelli di precisione tali da poter effettuare un trattamento completo in sole 5 sedute, e la chirurgia robotica che, a parità di efficacia con quella tradizionale e con un ricovero di 48 ore, riduce quasi a zero i temuti effetti collaterali di incontinenza e impotenza. La guaribilità è del 80%. Per il tumore del colon, che risulta il più diffuso in Italia, abbiamo a disposizione addirittura una tecnica diagnostica che è anche terapia, perché la colonscopia è in grado di individuare e rimuovere le lesioni iniziali destinate a svilupparsi in tumore.

 

Questo ci introduce al secondo grande obiettivo conseguito che è l’efficacia dell’«imaging» diagnostico. La tecnologia in questo campo ha avuto uno sviluppo senza precedenti, tanto che stiamo studiando in Istituto la Risonanza Magnetica Total Body che, senza raggi e senza liquidi di contrasto, in 30 minuti effettua un viaggio virtuale in tutto il corpo per rivelarci situazioni anomale: infiammazioni, lesioni vascolari, tumori iniziali. Va detto che tutti questi progressi hanno un presupposto imprescindibile: la partecipazione in massa della popolazione. Che ce ne facciamo di macchine superpotenti che trovano il cancro ancora prima che si manifesti e cure di alta precisione per microlesioni impalpabili, se la gente non si fa controllare? Ecco quindi il primo obiettivo mancato. Abbiamo fatto molto per diffondere la diagnosi precoce, ma non abbastanza. Ci sono casi, come quello del tumore del polmone, che devono diventare prioritari non solo per i centri oncologici, ma per le politiche sanitarie. Ogni giorno muoiono in Italia 100 persone per tumore del polmone e sappiamo che il 90% di questi tumori è dovuto al fumo di sigaretta. Eppure non facciamo campagne antifumo che incidano sul comportamento. Sappiamo anche che la maggior parte dei tumori polmonari potrebbe essere guarita grazie alla diagnosi precoce - con Tac a basse dosi - ma non riusciamo a convincere i fumatori a sottoporsi all’esame. La ricerca scientifica senza l’alleanza con la società è quasi impotente. 

Il secondo obiettivo mancato riguarda proprio la ricerca molecolare - non solo allo Ieo, ma in tutto il mondo - che ancora non ha trovato rimedi adeguati per il cancro quando inizia la diffusione - la metastasi - e va curato non solo localmente, ma in modo sistemico, con i farmaci. I farmaci molecolari, che sono stati la grande promessa del 2000 a seguito della decodifica del DNA, e che dovevano finalmente assicurare massima efficacia e minima tossicità, in alternativa a una chemioterapia che ancora spaventa a volte come il tumore stesso, tardano ad entrare nella pratica clinica. Oggi sono poco più di 20 i farmaci intelligenti in uso, anche se sono un centinaio quelli in studio. Per la società questa è una sconfitta, ma per la scienza è una battuta d’arresto. Rimaniamo convinti che il principio dei nuovi farmaci - trovare molecole che intervengano solo sulle mutazioni di un tumore - è la strada maestra da seguire per i prossimi 20 anni.

Da - http://lastampa.it/2014/05/28/scienza/tuttoscienze/ventanni-di-conquiste-contro-il-cancro-ma-c-ancora-tanto-da-fare-BmG0tOBIdRukg3EnykI4sK/pagina.html

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LA NOSTRA SALUTE
Di Umberto Veronesi

11 giugno 2014

Cibi scaduti: più tolleranza per ridurre gli sprechi

Per eliminare gli sprechi. Certo, all’insegna del buonsenso: nessuno raccomanderebbe di consumare un pacco di spaghetti scaduto dieci anni fa. Ma purtroppo il cibo che finisce nella spazzatura (una quantità strabiliante: il mondo ne butta via 1 miliardo e 300 mila tonnellate all’anno) è sempre scaduto da pochissimo tempo, ed è ancora perfettamente mangiabile.

La lotta allo spreco alimentare è uno dei temi portanti dell’Expo che si aprirà a Milano il 1° maggio 2015, e fa parte di una strategia complessiva per arrivare a una “carta” dei nostri doveri verso lo sviluppo del pianeta: non solo lotta allo spreco di cibo (si vuole abbatterlo del 50% entro il 2020), ma riforme agrarie e lotta alla speculazione finanziaria promuovendo un’agricoltura più sostenibile.

L’Expo 2015, che ha il titolo «Nutrire il pianeta, energia per la vita» punterà soprattutto all’apertura di una discussione internazionale su come il pianeta si nutre. E stimolerà tutti a riflettere su un paradosso: il mondo è abitato da circa 1 miliardo di persone che soffrono la fame, e da circa 2 miliardi di persone che si ammalano e muoiono per eccesso di cibo, falcidiate dall’obesità, dall’ipertensione, dal diabete. L’Italia, che è diventata un punto di riferimento mondiale grazie alla sostanziale sanità della dieta mediterranea, è un interlocutore autorevole nel dibattito che abbiamo il dovere di aprire. Non solo per l’oggi, ma per l’immediato domani. L’ingiustizia alimentare non è solo uno dei peggiori mali della nostra epoca, ma non è più sostenibile per il futuro. La fame trascina con sé emigrazioni di massa e instabilità politica, e fomenta la guerra. Dobbiamo assolutamente risolvere il problema della fame nel mondo, e questo sarà il tema della Conferenza Mondiale sul futuro della scienza, che la Fondazione Veronesi terrà in settembre a Venezia.

Con proposte concrete, già elaborate dal Comitato scientifico per l’Expo, di cui sono stato promotore. Ad esempio, la creazione di un fondo internazionale destinato a nuove forme di agricoltura sostenibili, da insegnare alle popolazioni povere. Intanto i Paesi del benessere devono rivedere il proprio modello di sviluppo: lo sapete che un chilo di carne che arriva sulla nostra tavola è costato 20 mila litri di acqua?

DA - http://blog.oggi.it/umberto-veronesi/2014/06/11/cibi-scaduti-piu-tolleranza-per-ridurre-gli-sprechi/

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Veronesi: io difendo la sigaretta elettronica
Il grande oncologo e altri 50 scienziati europei e americani contro la bocciatura dell'Oms

Di UMBERTO VERONESI

Nature, la rivista portavoce del rigore scientifico mondiale, definisce "fandonie" gli attacchi che vengono sistematicamente sferrati alla sigaretta elettronica in nome del principio di precauzione. Lo fa attraverso la pubblicazione di un editoriale di Daniel Sarewitz, Direttore del Consortium for Science, Policy and Outcomes dell'Arizona State University. È la posizione per cui da anni mi batto in Italia insieme a Carlo Cipolla dell'Istituto europeo di Oncologia, Riccardo Polosa dell'Università di Catania e Umberto Tirelli dell'Istituto Nazionale Tumori di Aviano.

Considerati i milioni di cittadini che moriranno per fumo nel prossimo futuro, che senso ha sprecare anni per scoprire i possibili rischi collaterali del vapore della sigaretta elettronica, che sono sicuramente meno gravi del rischio certo del fumo della sigaretta tradizionale, invece di sperimentare subito quella che si prospetta come soluzione ad uno dei più gravi problemi della salute pubblica mondiale? Si chiede Sarewitz.

Il fumo di sigaretta è la prima causa conosciuta di cancro: il solo tumore del polmone provocato dal tabacco uccide due milioni di persone all'anno nel mondo, di cui 40.000 in Italia, senza contare le morti per altri tumori legati al fumo, o per danni cardiocerebrovascolari. La sigaretta è quindi da considerare, per il peso di morte precoce, malattia, disabilità e dolore che porta ovunque si diffonde, una calamità sociale peggiore di una guerra o di qualsiasi epidemia che abbia colpito l'umanità.

Per quarant'anni la comunità medica e oncologica in particolare, si è impegnata per far smettere di fumare, ma ha fallito sostanzialmente perché è rimasta isolata e i governi non hanno mai considerato la lotta al tabagismo una priorità assoluta delle politiche sanitarie e sociali. Recentemente si è tentata allora un'altra via per salvare delle vite che possono facilmente essere salvate: rendere la sigaretta meno pericolosa. Si è arrivati così alla sigaretta senza tabacco. Il tabacco, quando raggiunge la temperatura di combustione, libera ben 13 idrocarburi policiclici cancerogeni, che il fumatore assorbe attraverso i polmoni, insieme ad altre decine di sostanze cancerogene che derivano anche dalla combustione della carta.

Nella sigaretta elettronica il tabacco è sostituito da una soluzione acquosa che contiene glicole o glicerina vegetale, entrambe innocue, integrata da aromi vari. Per facilitare la disassuefazione si può aggiungere una bassa dose di nicotina, anziché assumerla per via orale o transdermica. La sigaretta elettronica è uno strumento efficace per contrastare la gravissima tragedia del cancro del polmone. Se per ipotesi tutti i fumatori di sigarette tradizionali passassero alla sigaretta senza tabacco si otterrebbe a breve una riduzione drastica del cancro polmonare, che nel tempo diventerebbe una malattia rara. Il legame causa-effetto fra sigaretta tradizionale e cancro (oltre che malattie cardiovascolari) è infatti una certezza solida dell'oncologia.

Chiarito questo punto fondamentale, si può discutere sul fatto che la sigaretta elettronica sia anche uno strumento di disassuefazione, come appare dai primi studi internazionali. È inevitabile che la sigaretta elettronica sia invisa alle multinazionali del tabacco e ai produttori e che la loro forza di lobby a livello mondiale si stia indirizzando accanitamente in questa direzione.

Questo non dovrebbe tuttavia spingere istituzioni mondiali e nazionali preposte alla salute dei cittadini a prendere posizioni contro la sigaretta elettronica sulla base di possibili rischi (del vapore, degli aromi e così via) non scientificamente documentati. Come sottolinea anche Sarewitz su Nature, c'è una sproporzione enorme tra un'ipotesi di rischio collaterale e la certezza di provocare un cancro del polmone. L'Istituto Europeo di Oncologia sta elaborando i dati del protocollo sulla sigaretta elettronica (un protocollo internazionale ufficiale, censito dall'ente americano per l'idoneità alle sperimentazioni scientifiche sull'uomo) che ha appena concluso e sarà oggetto di pubblicazione entro fine anno. Nello studio non si è verificato un solo singolo caso di tossicità o effetto collaterale, in presenza invece di una significativa efficacia della sigaretta elettronica senza nicotina nella disassuefazione dal fumo.

Uno studio pilota pubblicato sul Bmc Public Health dall'Università di Catania ha dimostrato l'efficacia e la sicurezza della sigaretta elettronica. Insieme ai miei colleghi, sosteniamo quindi la posizione di Nature e rinnoviamo l'invito, già presentato all'Oms con una lettera firmata da altri 50 scienziati europei e americani, a non criminalizzare la sigaretta elettronica, e non lanciare allarmi e divieti basati su supposizioni, ma al contrario, promuoverne lo studio scientifico e l'utilizzo nella lotta al cancro e alle malattie cardiovascolari.

(30 agosto 2014) © Riproduzione riservata

Da - http://www.repubblica.it/salute/2014/08/30/news/veronesi_difende_sigaretta_elettronica-94687060/?ref=HREC1-10

Arlecchino:
09 novembre 2016

Il testamento di Veronesi per i medici: "Siate dubbiosi e trasgressivi"
Il professore ha voluto dare a Repubblica l'ultimo messaggio per i giovani colleghi: "Mi ha guidato solo il pensiero"

Di UMBERTO VERONESI


Il testamento di Veronesi per i medici: "Siate dubbiosi e trasgressivi"

Ci sono parole che ho portato con me lungo tutti i giorni della mia vita. Alcune di queste mi hanno guidato e sono state l'insegnamento al quale ho attinto. "Nella letteratura universale troviamo molti predicatori, molti dispensatori di lezioni, molti censori che dispensano morale agli altri con sufficienza, con ironia, con cinismo, con durezza, ma è estremamente raro vedere un uomo mentre si sta esercitando a vivere e pensare". Questa frase del filosofo francese Pierre Hadot mi ha illuminato sul mio testamento intellettuale.

Non ho lezioni di vita o di morale né verità da tramandare, ma solo l'esperienza di un uomo che ha molto vissuto e molto pensato. Ho scritto in uno dei miei ultimi libri che sono giunto alla conclusione che il mestiere dell'uomo è pensare. Pensare autonomamente, coscientemente per costruire un sistema libero di interpretazione del mondo. Certo la nostra libertà di pensiero è limitata da scelte che non abbiamo potuto fare in prima persona: i genitori e il paese in cui nasciamo prima di tutto. Tuttavia dobbiamo ampliare la nostra autonomia adottando il dubbio come metodo.

Ai miei giovani medici ho sempre fatto una raccomandazione. Siate dubbiosi e siate trasgressivi, se trasgredire significa andare oltre limite del dogma o la rigidità della regola. Guardate all'esperienza della mia lunga vita: senza dubbio e senza trasgressione non avrei visto (e contribuito a provocare) i progressi nella lotta al cancro, l'evoluzione del ruolo delle donne, l'affermazione della libertà di amare, avere figli e vivere la propria sessualità, il tramonto del razzismo, la nascita del senso di sostenibilità ambientale e il rispetto per l'armonia del pianeta e per tutti gli esseri viventi. È vero anche che non ho visto, come da giovane ho sperato, la sconfitta del cancro e neppure la fine della violenza delle guerre e della fame nel mondo. E questo mi rammarica profondamente.

In tanti vorranno sapere se in questo mio riflettere, e studiare, e impegnarmi incessantemente per tante cause ho trovato il senso della vita. Sì, ho una risposta: la vita forse non ha alcun senso. Ma proprio per questo passiamo la vita a cercarne uno. L'importante non è sapere, ma cercare. Sconfiggere l'ignoranza sia il vostro impegno primario, perché l'ignoranza non ci dà alcun diritto. Continuate a cercare fino alla fine, con la consapevolezza che non potete fare a meno del bene e della vita.

© Riproduzione riservata 09 novembre 2016

Arlecchino:
Umberto Veronesi: l’alimentazione e la dieta anticancro in 6 punti

Marzo 6, 2017

L’8 novembre si è spento all’età di 90 anni l’oncologo Umberto Veronesi, promotore di alimentazioni e diete anticancro. Una vita spesa nella prevenzione e nella cura dei tumori hanno fatto di lui un pioniere nel campo. Sostenitore dello slogan “Siamo quel che mangiamo“, ha più volte affermato che l’alimentazione influisce sulla formazione dei carcinomi secondo una percentuale del 25-30%. Una correlazione piuttosto stretta, quindi, tra l’alimentazione e il cancro, definito il male del secolo, e per questo ancora più importante da contrastare attraverso una delle attività più rappresentative dell’uomo: l’alimentazione.

La dieta anticancro di Umberto Veronesi
Umberto Veronesi, direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia, studiò per anni quale relazione legava cibo e cancro. Il suo metodo fu dichiarato innovativo. La dieta anticancro da lui elaborata si prefigge come obiettivo la prevenzione dei tumori attraverso un consumo più coscienzioso dei diversi alimenti che la natura ci offre. In sostanza, la sua dieta non si allontana nettamente da quella mediterranea, ma è supportata da ulteriori regole.

1. Il consumo di frutta e verdura
Frutta e verdura dovrebbero venire consumati molte volte al giorno per il loro concentrato di benefici. Per quanto riguarda la frutta i momenti migliori sono la mattina e lo spuntino pomeridiano, lontano dal pranzo per non provocare una fermentazione intestinale, ma anche prima dei pasti per eliminare il senso impellente di fame. La verdura, invece, non dovrebbe mai mancare a pranzo e cena.

2. I cereali integrali
Un altro alimento che non dovrebbe mai mancare sono i cereali integrali, tra cui riso, quinoa, amaranto, grano, orzo, farro, molto importanti da inserire nella dieta grazie alla loro azione preventiva nei confronti di malattie come ictus e infarto. Regola fondamentale, però, è quella di variare sempre il tipo di cereale senza esagerare nelle dosi.

3. La frutta secca
Ogni giorno si dovrebbe consumare un’adeguata porzione di frutta secca ricca di omega 3. La dose consigliata è di 30 grammi giornalieri di noci, mandorle, nocciole, arachidi, pinoli o anacardi, in grado di apportare elementi nutritivi quali i grassi insaturi, proteine di alta qualità, fibre, vitamine e minerali utili per contrastare malattie come il diabete, cancro del colon, l’ipertensione e la sindrome metabolica.

4. Bere molta acqua
Elevate quantità d’acqua nell’organismo ogni giorno aiutare a depurare l’organismo dalle scorie e dalle sostanze tossiche. Inoltre, bere la giusta dose d’acqua giornaliera, circa 2 litri, aiuta a mantenere la giusta idratazione del corpo, a stimolare il metabolismo e a rafforzare il sistema immunitario.

5. L’olio d’oliva come unico condimento
L’olio d’oliva è l’unico condimento possibile sulla tavola. Inoltre, il suo utilizzo dovrebbe essere a crudo per evitarne la tossicità. È dimostrato che l’olio d’oliva, se consumato regolarmente e nella dose consigliata di 3 cucchiai al giorno, riduce il rischio cardiovascolare, oltre ad avere numerose proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali.

6. Il tipo di cottura
Secondo Veronesi, la cottura ha un ruolo fondamentale nell’ alimentazione ma molto spesso questo viene sottovalutato. I tipi di cottura da preferire sono quello in umido o al cartoccio, per evitare l’uso di alte temperature che bruciano il cibo rilasciando sostanze tossiche. Anche la cottura tramite marinatura è una cottura di tipo atossica perché non rilascia sostanze cancerogene.

Quali cibi evitare
Secondo Veronesi, una dieta anticancro predilige un regime alimentare quanto più vario ed equilibrato possibile, limitato nell’assunzione di determinate sostanze, più nocive che salutari, ma propenso verso un’alimentazione più naturale, come ad esempio quella vegetariana. Di seguito gli alimenti da evitare o moderare:
– Gli insaccati;
– Le carni rosse;
– Il sale;
– I cibi soggetti a raffinazione, come lo zucchero e tutto ciò che lo contiene;
– Le bevande alcoliche

Gli alimenti consigliati
Una dieta anticancro per prevenire i tumori deve essere naturale, semplice ed equilibrata, quindi con alimenti sani, quali per lo più verdura, frutta e cibi non raffinati. Umberto Veronesi era un convinto vegetariano da molto tempo per motivi etici, ambientalisti e di salute. Secondo le sue ricerche, i vegetariani vivono di più grazie al tipo di alimentazione che seguono. Nell’elenco dei cibi che proponeva infatti, nulla riguarda alimenti di origine animale.
Gli alimenti consigliati sono: i pomodori, i broccoli, le arance, la zucca, i cavoli, i fagiolini verdi, la carota, le verdure a foglia verde, i legumi, l’aglio, la cipolla, i piselli, i peperoni, le patate, i cetrioli, il prezzemolo, i finocchi, gli asparagi, i carciofi, i funghi, i ravanelli, le erbe aromatiche. E poi le fragole, le mele, le pere, le albicocche, i lamponi, l’uva, il melone, l’anguria, i mirtilli, i frutti di bosco, le castagne. Ma anche: il tè verde, lo yogurt, i crostacei, i molluschi, il pesce in generale, l’olio d’oliva.

 Fonte: Retenews24

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