UMBERTO VERONESI.

(1/11) > >>

Admin:
TUTTO SCIENZE
 
 
«LA PRIMA COSA DA FARE E’ AIUTARE LA RICERCA»

"Italia a rischio sottosviluppo"

UMBERTO VERONESI
 
Per comprendere con lucidità la situazione della ricerca italiana, bisogna prima liberare il campo dai luoghi comuni, che sono almeno due e sono molto ingombranti.

Il primo è che l’Italia è la Cenerentola della ricerca. Lo è, se consideriamo gli investimenti, ma non lo è, se consideriamo la produttività scientifica dei nostri ricercatori. L’eccellenza del lavoro dei ricercatori italiani è indiscutibile e qui veniamo al secondo luogo comune: la fuga dei cervelli.

Lo spettro delle intelligenze che abbandonano il nostro Paese ha instillato il dubbio e ha rafforzato il senso di sfiducia nella ricerca italiana.

Anche qui bisogna fare un distinguo. 

da lastampa.it
 

Admin:
Qualche giorno fa la festa in onore del figlio Maddox a Santa Barbara

Angelina: «Niente più donne e sadomaso»

La Jolie a Public: «Non ho mai nascosto di essere bisex ma da quando sto con Brad, non c'è spazio per le altre»
 
 
LONDRA - Angelina Jolie ha chiuso in un cassetto il suo guardaroba sadomaso (comprese borchie, manette e coltelli) e soffocato la sua passione per il sesso femminile per amore del compagno Brad Pitt. È stata la stessa attrice a confidarlo al magazine francese Public e la notizia è poi rimbalzata sul londinese tabloid Sun. «Non ho mai nascosto la mia bisessualità – ha raccontato la Jolie – ma da quando sto con Brad, nella mia vita non c'è più spazio per le altre donne o per le pratiche sadomaso». Una rinuncia non da poco per una che ha avuto una relazione durata oltre dieci anni con la modella Jenny Shimizu e che ha sempre detto di prediligere il sesso estremo, come raccontava ai tempi del matrimonio con l’attore Billy Bob Thornton.

«FELICI INSIEME» - «Io e Brad siamo felici insieme – ha proseguito la Jolie – e lui non teme che io possa tradirlo con qualcuno o qualcuna. Mi lascia parlare con chi voglio e ha una fiducia cieca in me». La confessione alla rivista d’oltralpe è arrivata a poco più di una settimana dalle indiscrezioni, riportate anche da Corriere.it, che volevano la coppia d’oro di Hollywood a un passo dalla rottura definitiva a causa dei continui litigi fra Brad e Angelina. Stando alla rivista americana Life & Style, infatti, durante la recente vacanza in Francia, la splendida protagonista di «Tomb Raider» aveva addirittura tirato un bicchiere di vino rosso contro il fidanzato, dopo che questi le aveva dato «dell’immatura».

FESTA DI COMPLEANNO - Rientrati negli Stati Uniti, i due avrebbero ripreso la vita di sempre, con lei in giro a fare film (ora è a Chicago) e lui a Los Angeles, ma lo scorso fine settimana la famiglia si è riunita nella villa di Santa Barbara per festeggiare il sesto compleanno del piccolo Maddox. Insieme a Brad e Angelina c’erano anche i tre fratelli di Maddox, ovvero Zahara, Pax e Shiloh e, stando all’esclusiva di Life & Style, i due attori sono apparsi molto più sereni rispetto a poche settimane fa, tanto che la stessa rivista ha insinuato il dubbio che Angelina sia incinta del secondo figlio di Pitt, come confermerebbero le curve leggermente più arrotondate dell’attrice e, soprattutto, il suo accarezzarsi insistentemente la pancia per tutta la durata della festa.

Simona Marchetti
10 agosto 2007
 
da corriere.it

Admin:
Personaggi e sessualità

Love story senza confini di genere Da Angelina Jolie a Gianna Nannini: gli outing dei bisessuali vip.

Che negli Usa fanno più «tendenza» rispetto al nostro Paese

 
MILANO — «No guardi, preferisco non parlarne», dice un po' seccato ma cortese il deputato radicale Daniele Capezzone. «Purtroppo mi sto imbarcando, sarà un volo lungo, molto lungo. Facciamo un'altra volta?», quasi si scusa il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Naike Rivelli, figlia di Ornella Muti? «Mi spiace, impossibile rintracciarla in tempi brevi», risponde una sua collaboratrice. Niente da fare anche con la cantante Gianna Nannini. Saranno le vacanze, senza dubbio, ma anche l'argomento. In Italia, dichiararsi pubblicamente bisessuale non è semplice. Ancora più difficile, per chi ha avuto il coraggio di farlo una volta, tornare sul tema. Faccende private, com'è giusto che sia, ma approfondire la questione è sempre difficile.

L'outing di Daniele Capezzone è cosa abbastanza recente. Risale all'inverno di un anno fa quando, ad un settimanale, buttò lì la seguente frase: «Ho avuto rapporti di amicizia e oltre con ragazze e ragazzi». In seguito, il tema non è più stato toccato per volere dello stesso protagonista. Che forse stava scherzando. D'altra parte, come dice Alessandro Cecchi Paone, «la bisessualità è una fase di passaggio». Il ministro Pecoraro Scanio è entrato di diritto tra i bisessuali dichiarati dicendo e non dicendo. Fino a 27 anni era un «eterosessuale rigido ». Poi «un po' alla volta è arrivata la nuova acquisizione culturale». Che significa «rivendicare la libertà di amare uomini e donne» anche se, per la precisione, «io non mi sento gay». Più decisa Naike Rivelli, figlia di Ornella Muti, che in vena di confidenze a mezzo stampa, una volta dichiarò : «Mi piace baciare, toccare e giocare con le donne ma non sono lesbica. Uomini e donne mi eccitano».

Gianna Nannini qualche anno fa regalò uno scoop al sito Internet gay.it: «Sono bisessuale. L'amore per una donna o un uomo è l'incontro tra libertà», disse la rockstar, per poi non parlarne più. Anche perché, dirlo in giro, può essere rischioso. Rocco Casalino, protagonista del primo Grande Fratello, denunciò di essere stato insultato e aggredito all'università Cattolica di Milano «in quanto bisessuale dichiarato». Molto meglio, e di tendenza, dichiararsi bi negli Stati Uniti. Non c'è che l'imbarazzo della scelta, soprattutto tra le donne. Agelina Jolie, nonostante le frequentazioni maschili, non ha mai nascosto una lunga relazione con la modella Jenny Shimizu, anche se ora dice di aver chiuso: «Nella mia vita non c'è più posto per altre donne». E se la popstar Christina Aguilera ha confessato che «mi piace guardare una donna nuda, ho una sessualità aperta », un'altra diva della canzone, la canadese Nelly Furtado ha ammesso di considerare il genere femminile «bello e sexy». Che sia tutto vero, è un altro discorso. Sharon Stone, per esempio, non ha escluso, in futuro, una relazione con una donna perché «la mezza età è un periodo di apertura mentale». Dichiarazione, fatta al momento di lanciare Basic Instinct 2 dove ha interpretato il ruolo del killer, guarda un po', bisessuale.

Roberto Rizzo
19 agosto 2007
 
da corriere.it

Admin:
La sessuologa: «Una rivoluzione, tra due o tre generazioni»

Veronesi: «L'umanità sarà bisessuale»

L'oncologo: «Si farà l'amore per affetto e non per riprodursi. È il prezzo positivo pagato dall'evoluzione naturale della specie»

 
MILANO — Il futuro? È bisessuale. Parola di Umberto Veronesi. Intervistato ieri dal Riformista, l'oncologo ex ministro della Salute immerso nella quiete estiva di Capalbio ha scosso l'atmosfera con una tesi che fa già discutere. La specie umana — dice Veronesi — si va evolvendo verso un «modello unico», le differenze tra uomo e donna si attenuano (l'uomo, non dovendo più lottare come una volta per la sopravvivenza, produce meno ormoni androgeni, la donna, anche lei messa di fronte a nuovi ruoli, meno estrogeni) e gli organi della riproduzione si atrofizzano. Questo, unito al fatto che, tra fecondazione artificiale e clonazione, il sesso non è più l'unica via per procreare, finirà col privare del tutto l'atto sessuale del suo fine riproduttivo. Il sesso resterà — avverte l'oncologo — ma solo come gesto d'affetto, dunque non sarà più così importante se sceglieremo di praticarlo con un partner del nostro stesso sesso.

Insomma, saremo tutti bisessuali? Raggiunto dal Corriere, il professore conferma la previsione: «È il prezzo che si paga — spiega — all'evoluzione naturale della specie. Ed è un prezzo positivo ». Davvero? «Sì, perché nasce dalla ricerca della parità dei sessi: negli ultimi vent'anni le donne hanno assunto ruoli sempre più attivi nella società e questo porta con sé un'attenuazione delle differenze sessuali». Avremo uomini meno virili (il processo è già in atto: dal dopoguerra in poi la «vitalità» degli spermatozoi è mediamente calata del 50%) e donne più mascoline. Parità uguale appiattimento? «Al contrario — spiega Chiara Simonelli, sessuologa, docente all'Università La Sapienza di Roma — ciò che prospetta Veronesi è una maggiore libertà, dagli stereotipi e dai pregiudizi. Il fenomeno è appena agli inizi: perché prenda consistenza dovremo aspettare almeno due o tre generazioni».

Una rivoluzione, dunque. Ma biologica o culturale? «Entrambe: i cambiamenti della mentalità e le evoluzioni genetiche sono fenomeni correlati, e si influenzano reciprocamente. Ma si tratta di processi molto lenti». Veronesi ha la vista lunga: la società bisex è ancora lontana. Ma per trovare una civiltà capace di mettere a regime l'amore per entrambi i sessi non serve guardare avanti: nella Grecia classica, radice dell'Occidente di oggi, gli uomini non facevano mistero della passione per i ragazzi. Corsi e ricorsi della storia? «La bisessualità antica — avverte Eva Cantarella, che all'argomento ha dedicato un libro edito da Rizzoli — era molto diversa da quella che intendiamo oggi. Non era la possibilità di scegliere con chi e come avere rapporti sessuali, ma un fenomeno soggetto a regole precise. Era concessa solo agli uomini: un uomo adulto poteva avere rapporti con uno più giovane ma solo mantenendo un ruolo attivo. Raggiunta la maggiore età, gli adolescenti abbandonavano il ruolo passivo». E le donne? «Mogli e madri. L'amore coniugale, che conviveva con quello per altri uomini, era cosa diversa: in greco aveva anche un altro nome, filia, di contro all'eros passionale».

Un amore finalizzato alla procreazione: «A quella dei corpi: quello per i fanciulli, scrive Platone, era più nobile perché volto alla procreazione delle anime». E qui torniamo a Veronesi e al sesso come gesto d'affetto e non mezzo per far progredire la specie. Un valore positivo che non mette tutti d'accordo: «La scissione della riproduzione dalla sessualità e dal nucleo familiare — dice Fiorenzo Facchini, antropologo dell'ateneo di Bologna — non può essere vista come un vantaggio per la specie umana. La riproduzione per l'uomo non è solo incontro tra gameti, implica rapporti tra due persone. È la naturale condizione umana a richiederlo. In un momento in cui la natura viene giustamente rimessa al centro dell'attenzione appare strana e del tutto stonata una prospettiva biotecnologica che ne usurpa le funzioni». Dunque nessun «prezzo da pagare» all'evoluzione naturale della specie? «Riguardo alla previsione di livellamento degli interessi dei due sessi e di attenuazione della sessualità nel suo significato antropologico — conclude Facchini — ritengo che l'orientamento sessuale sia definito sul piano biologico della specie e non possa essere messo da parte».

Giulia Ziino
19 agosto 2007
 
da corriere.it

Admin:
4/2/2008 (7:34) - INTERVISTA A UMBERTO VERONESI

"Così la Chiesa perde credibilità"
 
«La legge 194 è stata una conquista importante per la salute delle donne»

CHIARA BERIA DI ARGENTINE
MILANO


«Mi sembra si voglia fare un gran polverone. Che cosa c’entrano le nascite premature con l’aborto?».

Nella domenica in cui Papa Benedetto XVI celebra «La giornata per la Vita» invitando a tutelare anche quella più fragile, il professor Umberto Veronesi, convinto difensore della legge 194 sull’interruzione di gravidanza («è stata una delle conquiste più importanti per la salute e la libertà della donna negli ultimi 30 anni», ha sempre sostenuto) si dichiara alquanto sconcertato dal clamore suscitato dal documento dei direttori delle cliniche di ostetricia e ginecologia delle facoltà di Medicina delle università romane. «Per quello che ho letto sui giornali è una sciocchezza», è la prima reazione di Veronesi, l’ex ministro della Sanità che come medico tra le tante battaglie vinte può vantare anche quella di aver fatto nascere centinaia di figli e reso felici le sue pazienti malate di tumore.

In che senso, professor Veronesi, sarebbe una sciocchezza?
«Non c’è il tema. Con mia moglie Susy che è pediatra ne abbiamo appena parlato: non c’è niente di nuovo, non capisco di cosa si voglia discutere. Si sostiene che quando un bambino nasce prematuro bisogna rianimarlo: ma lo sappiamo benissimo! E’ ovvio che un medico debba soccorrere un neonato prematuro. Se sta morendo lo aiuterà a morire, se ce la fa a sopravvivere lo deve aiutare a vivere. Mi sembra implicito. Piuttosto quello che mi sconcerta è l’accostamento che si fa con l’aborto. L’aborto è altra cosa. Aborto significa un’interruzione di gravidanza in cui la madre decide che non vuole far crescere il feto. Nell’aborto il bambino nasce morto. Vogliono rianimare un aborto?»

La sua posizione sulla 194 è comunque diversa da chi pensa che la vita inizi dal concepimento. Per fare ancora più chiarezza, tra tante strumentalizzazioni, le leggo una frase del documento: «Un neonato vitale, in estrema prematurità, va trattato come qualsiasi persona in condizioni di rischio e assistito adeguatamente». Condivide?
«Ma, certo: un neonato va trattato per farlo vivere; perché dovrebbe essere candidato a essere ucciso? E’ come scoprire l’acqua calda, nella legge è già così; quindi, come ha dichiarato la senatrice Paola Binetti basta applicare la legge. Io sono a favore del neonato e, del resto, chi si sognerebbe di non esserlo? Ripeto: se da una nascita normale, pur se prematura, il neonato nasce vivo vuol dire che merita di essere rianimato. Se poi il neonato è a rischio è chiaro che bisogna stare attenti. E’ il medico che deve decidere cosa fare se il neonato è malformato, se gli manca mezzo cervello...E’ una decisione da prendere secondo coscienza».

Questa decisione spetta ai medici a prescindere dai genitori?
«Sì. I genitori non contano o almeno non devono contare. Li si deve ascoltare ma non hanno rilevanza. Quando un bambino è nato, non è più tuo. E’ il discorso che vediamo con i Testimoni di Geova: hanno le loro convinzioni rispettabilissime. Ma un neonato è un altro essere vivente, un altro cittadino che ha diritto di essere tutelato e difeso».

Cosa pensa di questa nuova stagione di polemiche degli anti abortisti?
«E’ un’offensiva senza speranza».

E della campagna per una moratoria dell’aborto?
«Non so proprio cosa voglia dire», risponde Veronesi. Pausa. Poi: «Sono tutti tentativi in extremis di una Chiesa che sta valutando e verificando la sua perdita di credibilità. E si attacca, purtroppo, sempre di più a posizioni indifendibili».

da lastampa.it

Navigazione

[0] Indice dei messaggi

[#] Pagina successiva