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Autore Discussione: GIOVANNI PONS E ora l'attacco arriva in Francia  (Letto 1996 volte)
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« inserito:: Agosto 05, 2011, 05:08:01 pm »

L'ANALISI

I Btp e il governo immobile

E ora l'attacco arriva in Francia

di GIOVANNI PONS

I brutti segnali di questa mattina sono due: il primo è che lo spread tra Btp e Bund a 412 punti ha superato quello tra i Bonos spagnoli e il corrispondente decennale tedesco, in quel momento a 406; il secondo è che vi sono segnali di attacco anche all'Oat (il corrispondente del Bot) francese, il cui spread con il Bund si è ampliato di 4-5 punti base fino a quota 90. Che la situazione italiana fosse in peggioramento lo si dice da giorni e da oggi si può cominciare ad affermare, purtroppo, che la decisione di Zapatero di dimettersi e andare a elezioni anticipate a novembre ha perlomeno segnato un percorso istituzionalmente chiaro che i mercati hanno percepito.

Non così si può dire per l'Italia poiché il governo non riesce a imprimere una svolta all'economia e nello stesso tempo Berlusconi non sente per il momento il dovere di fare un passo indietro per permettere al paese di imboccare una strada diversa rispetto agli anni del suo governo. Il rischio è che questa situazione diventi insostenibile e che tutto ciò si compia sotto il tiro della pistola dei mercati che portano lo spread a livelli insostenibili per il bilancio dello Stato. Ricordiamo qui che se alle aste del Tesoro di settembre i rendimenti offerti dovessero salire ulteriormente, la spesa per interessi aumentrebbe in presenza di un Pil che invece non cresce. Un mix esplosivo che obbligherebbe anche l'Italia a chiedere aiuto alle istituzioni internazionali per evitare il default.

La seconda notizia, quella dell'inizio dell'attacco alla Francia, ha in sé un connotato positivo. Nel senso che se anche la Francia entrasse nel club dei paesi poco virtuosi, metterebbe la Germania con le spalle al muro. Abbiamo visto anche ieri che cosa significhi avere una Banca centrale europea che deve obbedire ai diktat tedeschi. Trichet, con una strategia di comunicazione che ha lasciato a desiderare, ha prima annunciato interventi sul mercato da parte della Bce a cui gli operatori hanno subito reagito positivamente. Per poi smorzare gli entusiasmi nel sostenere che Italia e Spagna non erano nella lista degli acquisti in quanto il governatore della Bundesbank e di altri paesi filogermanici si erano opposti. Ciò non ha fatto altro che peggiorare la situazione generale e infatti stamattina il trend negativo è continuato.

In tempi di crisi, come nel 2008 e 2009, la Fed ha inondato di liquidità il mercato per evitare il collasso generale. Oggi invece abbiamo una Bce che non solo non interviene ma ha addirittura alzato i tassi di interesse dello 0,25% poiché temeva effetti inflazionistici dall'importazione di materie prime. Un timore che in questo momento hanno solo i tedeschi mentre gli altri paesi dell'eurozona sono alle prese con tassi di crescita vicini allo zero. Dunque l'unica speranza, in questi momenti così delicati, è che Sarkozy si discosti dalla Merkel e costringa la Bce a tagliare i tassi e iniettare liquidità sul mercato in modo da riportare un po' di calma sui mercati. A ciò dovranno essere ovviamente associate politiche di bilancio molto severe da parte di tutti i paesi che garantiscano il pareggio dei conti pubblici. Altrimenti la costruzione dell'euro rischia il disfacimento.   

(05 agosto 2011) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/economia/2011/08/05/news/analisi_btp_5_agosto-20057348/?ref=HRER3-1
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