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Oggi 2 agosto 2009,

Il 2 agosto con Mambro in libertà

Ogni 2 agosto, lo sapete, questo blog pubblica i crimini commessi da Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, liberi di camminare per strada nonostante siano stati riconosciuti colpevoli per il più terribile, ingiusto, criminale, indiscriminato e sanguinoso atto terroristico della storia italiana: la strage di Bologna.

Francesca Mambro, in particolare, è in semilibertà dal 1998: ha trascorso in carcere meno di quindici anni. Da quest'anno è praticamente completamente libera e nel 2013 la sua pena sarà considerata estinta.

Ottantacinque morti, duecento feriti, sentenza di colpevolezza passata in giudicato: quindici anni di carcere. Conosco poveracci responsabili di banali fatti di cronaca che hanno trascorso in galera decenni.

Questi gli omicidi per i quali, strage di Bologna a parte (85 morti, 200 feriti, ricordiamolo sempre), Francesca Mambro è stata condannata a nove ergastoli.
28 maggio 1980. Partecipa all’attentato compiuto davanti al liceo romano Giulio Cesare in cui viene assalita la pattuglia di vigilanza e ucciso l’appuntato di polizia Francesco Evangelista (detto “Serpico”), e ferito il suo collega Giuseppe Manfreda. Per aver ucciso Francesco Evangelista, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

23 giugno 1980. Su ordine di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, Gilberto Cavallini uccide a Roma il sostituto procuratore Mario Amato. Il magistrato, 36 anni, è appena uscito di casa; da due anni conduce le principali inchiesta sui movimenti eversivi di destra. Amato aveva annunciato che le sue indagini lo stavano portando “alla visione di una verità d’assieme, coinvolgente responsabilità ben più gravi di quelle stesse degli esecutori degli atti criminosi”. Mambro e Fioravanti la sera dell’omicidio festeggiano ad ostriche e champagne. Per essere la mandante dell’omicidio di Mario Amato, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

9 settembre 1980. Mambro e Fioravanti con Soderini e Cristiano Fioravanti, uccidono Francesco Mangiameli, dirigente di Terza Posizione in Sicilia e testimone scomodo in merito alla strage di Bologna. Per aver ucciso Francesco Mangiameli, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

5 febbraio 1981. Mambro e Fioravanti tendono un agguato a due carabinieri: Enea Codotto, 25 anni e Luigi Maronese, 23 anni. Dagli atti del processo è emerso che durante l’imboscata Fioravanti ha fatto finta di arrendersi. Poi ha gridato alla Mambro, nascosta dietro un’auto, “Spara, spara!”. Per aver ucciso Enea Codotto e Luigi Maronese, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

30 settembre 1981. Viene ucciso il ventitreenne Marco Pizzari, estremista di destra e intimo amico di Luigi Ciavardini, poiché ritenuto un “infame delatore”. Del commando omicida fa parte Mambro. Per aver ucciso Marco Pizzari, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

31 luglio 1981. Nell’ambito del regolamento di conti all’interno della destra eversiva, viene ucciso Giuseppe De Luca. Per aver ucciso Giuseppe De Luca, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

21 ottobre 1981. Alcuni Nar, tra cui Mambro, tendono un agguato, a Roma, al capitano della Digos Francesco Straullu e all’agente Ciriaco Di Roma. I due vengono massacrati. L’efferatezza del crimine è racchiusa nelle parole del medico legale: “La morte di Straullu è stata causata dallo sfracellamento del capo e del massiccio facciale con spappolamento dell’encefalo; quello di Di Roma per la ferita a carico del capo con frattura del cranio e lesioni al cervello”. Il capitano Straullu, 26 anni, aveva lavorato con grande impegno per smascherare i soldati dell’eversione nera. Nel 1981 ne aveva fatti arrestare 56. La mattina dell’agguato non aveva la solita auto blindata, in riparazione da due giorni. Per aver ucciso Francesco Straullu e Ciriaco Di Roma, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

5 marzo 1982. Durante una rapina a Roma, Mambro uccide Alessandro Caravillani, 17 anni. Il ragazzo stava recandosi a scuola e passava di lì per caso. Mambro sostiene che Caravillani sia stato ucciso da un proiettile di rimbalzo. Per aver ucciso Alessandro Caravillani, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

Di Alessandro Caravillani nessuno ricorda neanche il nome. Su Mambro e Fioravanti si scrivono libri agiografici, ci sono giornalisti che ne vantano l'amicizia e guai a toccarli, che il terrorista amico fa tanto chic in salotto.

Mambro e Fioravanti sono stati all'incrocio tra la destra eversiva e lo Stato deviato, sono stati le braccia di un terrore commissionato e non hanno mai raccontato la verità. Per l'omicidio di Piersanti Mattarella, Giusva Fioravanti è stato riconosciuto dall'unico testimone oculare, la moglie di Mattarella, ma è stato mandato assolto. Mambro e Fioravanti hanno goduto di un trattamento di favore perché sono stati silenziosi e al momento giusto, nel 1994, diedero un'intervista dal tono estorsivo: "Loro al governo e noi all'ergastolo", rivolgendosi agli amici ex missini. Pochi anni dopo è arrivata per loro la più ingiusta delle libertà.

Tutto il dolore da loro provocato non è stato redento neanche dal minimo accenno di verità. Vogliamo saperla tutta, poi continuino pure ad insozzare i salotti di giornalisti con la necessità del brivido.

Oggi è il giorno del lutto di una nazione, per i morti, per la giustizia loro negata, per la verità mancante.


Il 2 agosto con Mambro in libertà
Oggi 2 agosto 2009, 8 ore fa
Ogni 2 agosto, lo sapete, questo blog pubblica i crimini commessi da Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, liberi di camminare per strada nonostante siano stati riconosciuti colpevoli per il più terribile, ingiusto, criminale, indiscriminato e sanguinoso atto terroristico della storia italiana: la strage di Bologna.

Francesca Mambro, in particolare, è in semilibertà dal 1998: ha trascorso in carcere meno di quindici anni. Da quest'anno è praticamente completamente libera e nel 2013 la sua pena sarà considerata estinta.

Ottantacinque morti, duecento feriti, sentenza di colpevolezza passata in giudicato: quindici anni di carcere. Conosco poveracci responsabili di banali fatti di cronaca che hanno trascorso in galera decenni.

Questi gli omicidi per i quali, strage di Bologna a parte (85 morti, 200 feriti, ricordiamolo sempre), Francesca Mambro è stata condannata a nove ergastoli.
28 maggio 1980. Partecipa all’attentato compiuto davanti al liceo romano Giulio Cesare in cui viene assalita la pattuglia di vigilanza e ucciso l’appuntato di polizia Francesco Evangelista (detto “Serpico”), e ferito il suo collega Giuseppe Manfreda. Per aver ucciso Francesco Evangelista, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

23 giugno 1980. Su ordine di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, Gilberto Cavallini uccide a Roma il sostituto procuratore Mario Amato. Il magistrato, 36 anni, è appena uscito di casa; da due anni conduce le principali inchiesta sui movimenti eversivi di destra. Amato aveva annunciato che le sue indagini lo stavano portando “alla visione di una verità d’assieme, coinvolgente responsabilità ben più gravi di quelle stesse degli esecutori degli atti criminosi”. Mambro e Fioravanti la sera dell’omicidio festeggiano ad ostriche e champagne. Per essere la mandante dell’omicidio di Mario Amato, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

9 settembre 1980. Mambro e Fioravanti con Soderini e Cristiano Fioravanti, uccidono Francesco Mangiameli, dirigente di Terza Posizione in Sicilia e testimone scomodo in merito alla strage di Bologna. Per aver ucciso Francesco Mangiameli, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

5 febbraio 1981. Mambro e Fioravanti tendono un agguato a due carabinieri: Enea Codotto, 25 anni e Luigi Maronese, 23 anni. Dagli atti del processo è emerso che durante l’imboscata Fioravanti ha fatto finta di arrendersi. Poi ha gridato alla Mambro, nascosta dietro un’auto, “Spara, spara!”. Per aver ucciso Enea Codotto e Luigi Maronese, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

30 settembre 1981. Viene ucciso il ventitreenne Marco Pizzari, estremista di destra e intimo amico di Luigi Ciavardini, poiché ritenuto un “infame delatore”. Del commando omicida fa parte Mambro. Per aver ucciso Marco Pizzari, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

31 luglio 1981. Nell’ambito del regolamento di conti all’interno della destra eversiva, viene ucciso Giuseppe De Luca. Per aver ucciso Giuseppe De Luca, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

21 ottobre 1981. Alcuni Nar, tra cui Mambro, tendono un agguato, a Roma, al capitano della Digos Francesco Straullu e all’agente Ciriaco Di Roma. I due vengono massacrati. L’efferatezza del crimine è racchiusa nelle parole del medico legale: “La morte di Straullu è stata causata dallo sfracellamento del capo e del massiccio facciale con spappolamento dell’encefalo; quello di Di Roma per la ferita a carico del capo con frattura del cranio e lesioni al cervello”. Il capitano Straullu, 26 anni, aveva lavorato con grande impegno per smascherare i soldati dell’eversione nera. Nel 1981 ne aveva fatti arrestare 56. La mattina dell’agguato non aveva la solita auto blindata, in riparazione da due giorni. Per aver ucciso Francesco Straullu e Ciriaco Di Roma, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

5 marzo 1982. Durante una rapina a Roma, Mambro uccide Alessandro Caravillani, 17 anni. Il ragazzo stava recandosi a scuola e passava di lì per caso. Mambro sostiene che Caravillani sia stato ucciso da un proiettile di rimbalzo. Per aver ucciso Alessandro Caravillani, Francesca Mambro è condannata all’ergastolo.

Di Alessandro Caravillani nessuno ricorda neanche il nome. Su Mambro e Fioravanti si scrivono libri agiografici, ci sono giornalisti che ne vantano l'amicizia e guai a toccarli, che il terrorista amico fa tanto chic in salotto.

Mambro e Fioravanti sono stati all'incrocio tra la destra eversiva e lo Stato deviato, sono stati le braccia di un terrore commissionato e non hanno mai raccontato la verità. Per l'omicidio di Piersanti Mattarella, Giusva Fioravanti è stato riconosciuto dall'unico testimone oculare, la moglie di Mattarella, ma è stato mandato assolto. Mambro e Fioravanti hanno goduto di un trattamento di favore perché sono stati silenziosi e al momento giusto, nel 1994, diedero un'intervista dal tono estorsivo: "Loro al governo e noi all'ergastolo", rivolgendosi agli amici ex missini. Pochi anni dopo è arrivata per loro la più ingiusta delle libertà.

Tutto il dolore da loro provocato non è stato redento neanche dal minimo accenno di verità. Vogliamo saperla tutta, poi continuino pure ad insozzare i salotti di giornalisti con la necessità del brivido.

Oggi è il giorno del lutto di una nazione, per i morti, per la giustizia loro negata, per la verità mancante.

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Un attacco
Ieri 1 agosto 2009, 19.39.00
Hanno inventato una email e hanno provato a metterci in difficoltà. Il comitato Dario Franceschini ha subito un attacco informatico, con la creazione di una mailing list e di uno spam che ci ha danneggiato e non è una nostra iniziativa.

La novità è che la battaglia congressuale si combatte anche sul web. Ma invito tutti a non inventarsi colpi proibiti.

dal blog di Mario Adinolfi

Admin:


Il 3 agosto con Fioravanti in libertà


"Dico che non si va lontano con il gioco delle teorie senza le prove".

Oggi, improvvisamente, Giusva Fioravanti appare assai poco interessato a nuove piste sulla strage di Bologna, lo scrive Francesco Grignetti su La Stampa. Già, perché oggi Fioravanti è un uomo libero. Niente semilibertà come dal 1998, niente libertà condizionale come dal 2004. No, uomo completamente libero. Ha ottenuto l'impensabile: tutti i benifici di legge. Non ha più interesse a trovare altre verità per Bologna. Quella giudiziaria non gli è più di nessun peso, Capezzone non si sbracci a chiedere la revisione del processo, a Fioravanti non interessa. A lui può andar bene così. E' libera anche Francesca Mambro. Luigi Ciavardini, condannato all'ergastolo nel 2007, è in semilibertà dal marzo scorso. Provate a raccontarlo all'estero.

Il peggiore assassino della storia italiana, l'uomo responsabile per sentenze passate in giudicato della morte di novantadue persone e del ferimento di altre duecentoventicinque, non ha mai trovato un magistrato che avesse un dubbio d'opportunità sull'aprire o meno le porte del carcere per lui. Oggi, in un articolo vergognoso scritto sul principale quotidiano italiano dal giornalista che sulla mitizzazione di Mambro e Fioravanti ha costruito denari e carriera, ci viene spiegato che il terrorista è libero per normali meccanismi di legge. Non c'è una riga che spieghi che quei meccanismi sono discrezionali, non automatici. Non c'è una riga che spieghi che Mambro e Fioravanti hanno trascorso realmente in carcere poco più di quindici anni, un paio di mesi per ogni morto ammazzato e da tutti dimenticato. Tutti, tranne i familiari delle vittime, di tutte le vittime, nessuna delle quali mette in dubbio la colpevolezza di Mambro e Fioravanti. A loro il giornalista riserva una concessione sulla libertà improvvisa del terrorista: "Possono legittimamente rammaricarsene, però...". Possono. Grazie.

Giusva Fioravanti ha ucciso Roberto Scialabba, ventiquatto anni, con un colpo di pistola alla testa a freddo, senza alcuna provocazione o alterco precedente, mentre era seduto su una panchina con la ragazza, solo perché aveva i capelli lunghi e sembrava di sinistra. Ha sparato anche a lei, poi, mancandola. Roberto Scialabba. Qualcuno di voi ne ricorda il nome?

Giusva Fioravanti ha assaltato la sede di Radio Città Futura nel giorno di conduzione delle donne, le ha fatte stendere a terra, le ha colpite con una sventagliata di mitra e poi ha dato fuoco ai locali. Quattro ferite, di cui due gravi. Poi ha dato attaccato la sede del Pci dell'Esquilino, con bombe a mano e revolver, ferendo venticinque persone e rammaricandosi perché non c'erano stati morti. Qualcuno di voi conosceva queste prove di strage?

Giusva Fioravanti ha ucciso Antonio Leandri, ventiquattro anni, la cui unica colpa è stato voltarsi al saluto "avvocato" lanciatogli addosso insieme alle pallottole, che erano riservate in realtà all'avvocato Giorgio Arcangeli che aveva fatto arrestare il terrorista nero Pierluigi Concutelli, di cui però Fioravanti non conosceva se non sommariamente la fisionomia. Antonio Leandri. Qualcuno di voi ne ricorda il nome?

Giusva Fioravanti ha ucciso Maurizio Arnesano, un poliziotto di appena diciannove anni, per il solo gusto di rubragli il mitra M12. Maurizio Arnesano. Qualcuno di voi ne ricorda il nome? O quelli di Enea Cadotto e Luigi Maronese, carabinieri di venticinque e ventitre anni? Li ha uccisi Giusva Fioravanti, così come Francesco Mangiameli, camerata dei Nar e testimone scomodo per i fatti della strage di Bologna.

Giusva Fioravanti ha ordinato di uccidere Mario Amato, un giovane magistrato trentaseienne che stava dimostrando gli intrecci tra terrorismo di destra e settori deviati dello Stato. Fioravanti ha mandato Gilberto Cavallini a eseguire l'omicidio e la sera ha festeggiato a ostriche e champagne con Francesca Mambro. Mario Amato. Qualcuno ne ricorda il nome?

E degli ottantacinque morti e duecento feriti della stazione di Bologna?

No, nessun articolo di Giovanni Bianconi o del Corriere della Sera per il coraggioso giudice Mario Amato o per il povero Roberto Scialabba colpevole di portare i capelli troppo lunghi. Loro non meritano il nome stampato nel titolo d'apertura del principale quotidiano italiano a celebrare un terrorista che a cinquantuno anni si rifarà una vita grazie a un sistema mediatico che l'ha sempre coccolato, salvo diventare ferocemente giustizialista contro il primo poveraccio extracomunitario che da ubriaco falcia inconsapevolmente un altro poverocristo come lui.

Ieri sera, intanto, mi ha scritto Gabriele Mastrodonato, esponente di Blocco Studentesco e CasaPound. Dopo avermi definito "abbacchio ripieno di merda" e aver assicurato: "Io se voglio ti occupo la tua sede e ci bivacco dentro x 1 mese" ha pensato bene di aggiungere: "Dopo Terrinoni devo aggiungere anche te alla lista dei cattivoni, che gira gira la pijano, ma nn ti preoccupare, prima o poi capita, di incontrarci cosi' x caso".

Che lista è quella in cui siamo io e Terrinoni, cosa prenderemo "gira gira"?

Io so che il fenomeno neofascista è preoccupante, in particolare tra giovani e giovanissimi dilaga, la mitologia di Mambro e Fioravanti è estremamente pericolosa, la loro sostanziale impunità è un esempio pessimo.

E comunque io spero che, camminando per strada, Giusva Fioravanti si vergogni di questa sua libertà così ingiusta e cammini a occhi bassi pensando alle centinaia di vite a cui ha inflitto il più pesante dei dolori.

Spero che trovi il coraggio, prima o poi, di raccontare tutta la verità. Solo allora potrà dirsi libero anche se comunque colpevole, sapendo che i cittadini che vorrebbero un'Italia finalmente giusta e pacificata non tollerano le sue scorciatoie e considerano la sua persona un simbolo della vergogna di cui è capace di coprirsi questo paese.

dal blog di Mario Adinolfi

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