Il RICETTO delle PAROLE - I C R - Immaginare - Conoscere - Realizzare.
Admin:
Notizie
Gianni Gavioli ha aggiornato la descrizione.
20 aprile 2017 alle ore 9:57
Mi chiedono il perché della mia iniziativa di proporre la nascita di un Gruppo in FB. Mi chiedono anche perché chiamarlo: "La Collina dei Curiosi".
Immaginare e proporre al prossimo la formazione di un Gruppo di partecipazione è il chiodo fisso negli anni recenti della mia maturità anagrafica. Sempre andato deluso.
La seconda richiesta: La Collina non è più la Pianura (comoda e adatta al vivacchiare pigro di molti) e non è neppure la Montagna (elitaria e per pochi selezionati non solo fisicamente) quindi ho immaginato un luogo elevato, ma non troppo, che si può raggiungere con una modesta fatica fisica e mentale, dove si può gradatamente allungare ed estendere lo sguardo della Conoscenza non soltanto dalla cima ma soprattutto dalle falde modeste ma pur sempre evolutive. I Curiosi perché sono considerati (per esempio da Einstein) degli esseri intelligenti, alla ricerca costante del sapere attraverso la Conoscenza appunto.
Questo spazio che FB ci mette a disposizione gratuitamente è dedicato a gruppi di persone che "insieme" lo dovrebbero rendere vivace e produttivo di idee e di approfondimenti. Nel nostro caso non è nato il gruppo, non c'è partecipazione attiva, per questa ragione voglio chiudere La Collina dei Curiosi e lasciare libero lo spazio che occupavamo senza dare il beneficio della partecipazione. La cosa non mi stupisce, quasi 20 anni da protagonista in siti web mi hanno insegnato quanto sia difficile lavorare insieme su un progetto che richieda partecipazione attiva. Grazie a chi è entrato per leggere, ho aperto una nuova iniziativa che gestiremo in pochi "redattori", esporremo una serie di considerazioni sulla condizione attuale del Cittadino Italiano troppo spesso gabbato da chi lo nomina spesso e non lo ascolta mai. Arrileggerci sulla mia pagina:
LA COMUNITA' De iSEMPLICI - [Libera e Laica Organizzazione fra Cittadini].
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La Collina dei Curiosi
Immaginare. Conoscere. Realizzare.
Oggi 18 Settembre 2015 abbiamo la conferma che ottenere partecipazione attiva alla vita di un gruppo non è facilmente ottenibile. Non ci si illudeva fosse diversamente in un sito come questo. Come consolazione ammetto che neppure in siti miei e gestiti seriamente da anni ottengo partecipazione diversa da qui. Occorre accontentarsi e essere soddisfatti dei lettori costanti e meglio ancora in crescita. La mia rassegna stampa (LAU con una selezione di news scelte a mio libero criterio) registra una media di circa 50 lettori al giorno. E' buona comunicazione ... purtroppo non è ancora "dialogare". ciaoooo
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Oggi 19 Maggio 2015 mi nasce l'idea di proporre di realizzare, dal basso (cioè dalle persone o associazioni di persone che vivono sulle sponde del Mediterraneo) la:
COME: unendo in progetti, intenzioni, propositi, azioni, la popolazione dei Paesi bagnati dal Mediterraneo.
COMUNITA' DEL MEDITERRANEO UNIONE DI CIVILTA'
(Per ora : NON SE NE FA' NULLA!) ciaooo
Admin:
Quasi sempre ci si sofferma in considerazioni, anche profonde, sulla morte.
La Morte è un momento di sottrazione della Vita, niente di più.
Io penso, soprattutto parlando di dignità, che certe valutazioni le meriti la fine della Vita, non la Morte. Perchè di questo si tratta, fine di una Vita non arrivo della Morte.
La Morte è neutra, non è neppure esatto dire che arriva, è la Vita che finisce e si serve della Morte per sancire la fine di una esistenza
Una vita senza dignità non può ricercala nel momento della Morte.
Le morti volontarie, quelle eroiche, sono dignitose, per l’atto che le procura ma quando sono il finale di una Vita vissuta, in gran parte, con dignità.
Al limite si può arrivare alla dignità anche in quel momento, ma non quello della Morte ma quello del Fine della Vita.
ggiannig
Arlecchino:
La mia Grado, perché ci andavo da bambino già dal 1945, (avevo parenti sfollati che mi ospitavano con affetto).
Avevo 4 anni e girando vicino ai mezzi americani, mi piaceva l'odore della nafta che li circondava.
Passeggiando tra le calli mi piacevano gli odori delle trattorie e li ricordo con nostalgia.
Come ho nostalgia dei cori, genuini, dei gradesi riuniti per le bevute di fine giornata.
La Grado che non c'è più ma soprattutto la Grado di oggi mi ha allontanato.
Ma a chi non ha ricordi così profondi e non ha subito delusioni graffianti, Grado può essere ancora utile a chi ne trae beneficio.
Andateci e cercate di contattare chi vi può dare suoi ricordi delle Grado che fu. Non dimenticando di farvi trasportare dalle poesie di Biagio Marin in quella atmosfera perduta perché bella.
ciaooo
Arlecchino:
Quando si vuol rottamare, prima di dirlo, occorre prepararsi a farlo senza compromessi e tentennamenti.
Non avere avuto fiducia nella gente e nella loro capacità-volontà di voler cambiare è uno degli errori commessi, forse un errore di fondo.
ciaooo
Arlecchino:
Giusto!
Ed è anche giusto sottolineare che la dignità del lavoratore (sia disoccupato, sia che lavori) è il requisito che conta, forse, più dell'entità del salario.
Questo è un concetto che anche i sindacati (tipo signora Camusso) devono recuperare.
Continuare a considerare il lavoratori un gregge, da portare nelle strade a comodo loro, non riconosce dignità, né ai lavoratori né al sindacato.
ggiannig
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