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Autore Discussione: “Sì ai formaggi senza latte”: a questo serve l'Europa?  (Letto 2020 volte)
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« inserito:: Luglio 01, 2015, 05:47:04 pm »

“Sì ai formaggi senza latte”: il diktat della Ue
Il divieto di usare latte in polvere è in vigore in Italia dal '74 e secondo molti è una scelta che ha garantito fino ad ora il primato della produzione lattiero casearia italiana.
La Coldiretti: "Diktat di un'Europa pronta ad assecondare le lobby"


28 giugno 2015

ROMA. È guerra aperta tra la Ue e i produttori italiani che si battono per la qualità delle nostre specialità alimentari. La commissione dell’Unione europea ha infatti inviato una diffida all’Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, previsto storicamente dalla legge nazionale.

Lo chiede in nome della libera circolazione delle merci, ma per il presidente della Coldiretti non è altro che “un diktat di un’Europa che è pronta ad assecondare le lobby. Vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari. Vogliono imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte ottenuti con la polvere, come hanno imposto di fare cioccolato senza burro di cacao“. Il divieto di usare il latte in polvere è in vigore in Italia dal ’74 e secondo Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, è una scelta che ha garantito fino ad ora il primato della produzione lattiero casearia italiana, le cui esportazioni sono aumentate del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015.

Questa diffida, secondo la Coldiretti, se accolta, comporterà uno scadimento della qualità dei formaggi e degli yogurt italiani che metterà a repentaglio la «reputazione del made in Italy », ma anche una maggior importazione di polvere di latte e latte concentrato «che arriverà da tutto il mondo a costi bassissimi, con conseguenze pesanti sulla tenuta dei nostri allevamenti ». Non è la prima volta che tra il nostro Paese, noto per i suoi prodotti alimentari doc e la Ue ci sono duri scontri sulla protezione della qualità e dei marchi. Dai produttori locali si ripetono le accuse verso un’Europa «dove circolano liberamente imitazioni low cost del parmigiano reggiano e del grana padano realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine».

Una mozzarella su quattro in vendita in Italia — precisa la Coldiretti — è stata ottenuta con semilavorati industriali che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta, per effetto della normativa europea. Altre accuse riguardano il fatto che l’Unione europea consente ai Paesi del Nord Europa di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei Paesi del Mediterraneo e in Italia dove si vorrebbe che il vino fosse prodotto solo a base di uva. Proteste anche per la microetichetta dell’olio che non consente di vedere la provenienza del prodotto. Ma soprattutto la normativa sul cioccolato senza cacao e quella che per alcuni prodotti non obbliga a mettere sull’etichetta la provenienza; così 2 prosciutti su 3 consumati in Italia sono stranieri, ma il consumatore non lo sa.
 
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28 giugno 2015

Da - http://www.repubblica.it/cronaca/2015/06/28/news/_si_ai_formaggi_senza_latte_il_diktat_della_ue-117876092/?ref=fbpr
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