«Il vostro problema? Non sapete comunicare le vostre bellezze»
Wolf Michael Kühne, country manager dello studio legale Dla Piper: «Dell’Ice in Germania non sanno che cos’è. Come l’Enit»
Di Roberto Bagnoli
ROMA - «Il problema vero dell’Italia è che non riesce a comunicare le proprie qualità all’estero, i pregiudizi negativi sono ancora molto forti ma non vi è alcuna ragione, io faccio enormi sforzi per convincere gli imprenditori tedeschi ad investire qua». Wolf Michael Kühne è un avvocato di 50 anni nato vicino a Francoforte ma da diversi lustri risiede a Milano dove è responsabile (country manager) dello studio legale Dla Piper, uno dei più grandi del mondo con 4200 partner sparsi in 30 Paesi. E’ considerato uno dei più qualificati consulenti per le operazioni finanziarie e industriali tra Germania e Italia. Lo incontriamo al termine del secondo forum economico italo-tedesco dove emergono a sorpresa molte affinità, specialmente nella struttura famigliare, tra i due sistemi manifatturieri.
E’ solo un problema di comunicazione?
«Io penso di sì. Vuole la prova? Il più grande fondo di investimenti del mondo Blackrock da tempo ha cominciato a investire massicciamente decine di miliardi di euro in Italia. Blackrock ragiona a lungo termine ed ha a disposizione informazioni particolari. Perché il governo non cavalca questa novità e lancia un messaggio di serietà del sistema Paese nel mondo? Bisogna capire che oggi, con la diffusione capillare dei media, il messaggio è più importante della sostanza».
Perché l’Italia non riesce a comunicare queste eccellenze?
«E’ il solito problema del sistema Paese, del cambio troppo frequente di governi che non hanno un assetto stabile. E poi la disorganizzazione cronica. Mi dica qual è la struttura o la persona incaricata per questa delicata funzione?»
C’è l’Ice, non basta?
«Diciamo la verità. L’Ice nel mondo reale non viene percepito come tale ma come una struttura che fa concorrenza alle Camere di commercio per assistere le nostre imprese all’estero. In Germania non sanno neanche cos’è. Così come l’Enit. Possibile che l’Italia che ha il 70% delle opere d’arte del mondo si faccia regolarmente battere dalla Francia e ora anche dalla Spagna?»
E allora prendiamo esempio dalla Germania. Voi cosa fate?
«La Germania si muove come una petroliera. E ogni volta che Angela Merkel va all’estero la segue una nutrita delegazione economica in rappresentanza di aziende grandi e piccole. Sempre vi sono autorevoli esponenti dell’esecutivo che spiegano nei dettagli la politica industriale ed economica”.
Forse l’Italia sconta ritardi in alcune riforme come quella del lavoro...
“Nulla di più falso. L’Italia soffre degli stessi problemi che ha tutta l’Europa solo che Berlino è riuscita a far passare il messaggio che in Germania è stata realizzata una riforma formidabile. Ma non è vero, ci sono più o meno gli stessi problemi ovunque”.
Mi faccia un esempio di questa doppia realtà?
«Pochi mesi fa ho seguito un imprenditore tedesco con 100 milioni di fatturato che voleva comprare una piccola azienda italiana da 10 milioni di euro e mi chiedeva se davvero in Italia si può investire, se non è rischioso etc. Io l’ho convinto a proseguire, lui è venuto a Milano e ha scoperto un mondo e un’azienda modernissima organizzata meglio dei tedeschi e l’acquisizione si è realizzata. Ma quanti sono quelli che si fermano subito bloccati dai pregiudizi?”
Deve riconoscere che il fenomeno Grillo forse può spaventare, non ci sono altri casi simili in Europa...
«Questo è vero ma all’estero, mi creda, il grillismo non è preso sul serio. Lui resta un comico e anche l’annunciata uscita dall’euro da parte della Lega non è credibile. Il caso Blackrock insegna».
Quindi alla fine cosa consiglia?
«Bisogna concentrarsi su pochi e chiari messaggi da trasmettere. Un esempio vale per tutti. Al forum italo-tedesco dell’altro giorno il ministro degli esteri Frank Walter Steinmeier ha convinto tutta la platea che la Germania ha i conti a posto ed è al fianco dell’Italia per una vera alleanza industriale. Il vostro ministro Federica Mogherini dovrebbe fare lo stesso».
9 maggio 2014 | 15:22
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