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Autore Discussione: Schulz e Juncker sono considerati dei testimonial...  (Letto 1953 volte)
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« inserito:: Maggio 10, 2014, 06:50:48 pm »

09/05/2014
Perché Martin e JC perderanno

Nessuno a Bruxelles scommette che uno dei due candidati ufficiali per il vertice della Commissione arriverà al traguardo. Schulz e Juncker sono considerati dei testimonial, almeno per quanto riguarda il dopo Barroso. Ci sono molti motivi, ma la questione britannica sarà centrale. Ecco perché, salvo i soliti colpi di scena sempre possibili....

Secondo un sondaggio diffuso dalla Reuters oltre il 60 per cento dei cittadini europei non è al corrente di cosa sta succedendo esattamente in vista delle elezioni europee, ed in particolare non ha ben idea di cosa sia questa sfida fra il socialista Schulz e il popolare Juncker per la presidenza della Commissione europea. 

In senso assoluto, non è affatto una buona cosa. A ben vedere, però, ha almeno un vantaggio. Ed è che una metà abbondante dei cittadini non sarà delusa nel caso probabile in cui i due candidati ufficiali non arrivino a destinazione. 

Possibile? Certo. Anzi, a Bruxelles non si trova un’anima disposta a scommettere sul fatto che il Martin il Tedesco o Jean-Claude il Lussemburghese prenderanno il posto di Barroso. 

Ci sono molti motivi. Ma uno è potenzialmente dirimente. E conclusivo. 
Posto che i conservatori inglesi non vogliono Juncker (non fanno parte del Ppe dunque, dicono, i britannici non lo hanno votato) e i laburisti non accettano Schulz (gli hanno impedito di far campagna sull’isola), è possibile ritenere che i leader Ue decidano a maggioranza qualificata (come i Trattati consentono loro) il nome del nuovo presidente della Commissione sfidando Londra e mettendola in un angolo nella simbolica Ypres e nel centenario della prima guerra mondiale? Ed è possibile che consentano a Cameron di tornare sconfitto a casa con ogni ragione per dire “mi hanno isolato e hanno deciso senza di noi”? E’ accettabile che i ventisette mettano Londra sulla porta e la spingano fuori mentre l’antieuropeismo è ai massimi? Oppure che lo stesso Cameron si rimangi la parola e accetti Juncker? 

La risposta alle quattro domande, per quanto ne possiamo sapere oggi e a meno di uno scambio di poteri ancora “in mente dei”, è “NO!”. 

Il che basta a far credere, anche nel grande universo del possibile europeo, che né Schulz né Juncker prenderanno le redini di Palazzo Berlaymont. E che tutta questa campagna di dibattiti, anche costosa, avrà il solo effetto di rappresentare una prova per un percorso di scelta che in futuro dovrà naturalmente essere più vicina ai cittadini. Ma che oggi i leader non sono disposti a modificare. Soprattutto a Berlino, Parigi e Londra. 

Cosa succederà? Come spesso accade, bisogna “cercare la donna”. 

Ma per parlare di questo abbiamo ancora due settimane. 

Da -http://www.lastampa.it/2014/05/09/blogs/straneuropa/perch-martin-e-jl-perderanno-VeKpmrm4kPGAvwKTN8vyTK/pagina.html
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