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Autore Discussione: IL FORUMISTA DEVE FARE LA SUA PARTE OCCORRE UN RILANCIO  (Letto 23354 volte)
Admin
Utente non iscritto
« Risposta #15 inserito:: Aprile 08, 2013, 06:51:19 pm »

ggiannig    

 Oggetto del messaggio: PD il TAGLIO dei COSTI COMPRENDE il CHIUDERE QUESTO FORUM?


MessaggioInviato: gio mar 28, 2013 18:21 pm
Amministratore

Iscritto il: lun feb 13, 2012 14:03 pm
Messaggi: 3668    


P D NEL TAGLIO DELLE SPESE CI DOBBIAMO ESSERE ANCHE NOI FATECI SAPERE TEMPI E MODI.

Grazie
ggiannig

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Pd, il tesoriere Misiani ai dipendenti: "Piano di tagli lacrime e sangue"

Il partito sta per attuare severo ridimensionamento dei costi.

Il tesoriere nazionale, il bergamasco Antonio Misiani, annuncia la rivoluzione in una lettera


ROMA - Un piano di ristrutturazione "lacrime e sangue", un "severo ridimensionamento dei costi", in vista "del superamento del finanziamento pubblico dei partiti". E' quanto si accinge a fare il Pd, come annuncia il tesoriere Antonio Misiani in una lettera ai circa duecento dipendenti del partito e in possesso de La Zanzara e consultabile integralmente sul sito di Radio24. La lettera di Misiani porta la data del 22 marzo e dice che verranno attuati "una serie di interventi di razionalizzazione delle spese", tra cui la chiusura delle sedi di via del Tritone 87 e 169 nel mese di aprile.

"I budget assegnati alla Segreteria nazionale - scrive Misiani - e ai Giovani democratici saranno ridotti del 75 per cento rispetto al 2012 e nel 2013 non saranno assegnati budget ai forum".
I tagli riguardano anche "i contratti con i fornitori del Pd e di Youdem (la tv del partito, ndr)" e "una serie di servizi, quali auto Ncc, giornali, viaggi e altro". E in proposito la redazione della Zanzara sottolinea che le risulta siano già state cancellate le mazzette dei giornali.

Poi ci sono gli interventi sul personale, i più dolorosi: "Applicazione immediata della norma del contratto che prevede il limite di 18 mesi per usufruire delle ferie - scrive ancora il tesoriere del Pd - e dalla prossima busta paga saranno azzerate tutte le ferie superiori ai 40 giorni". Quindi "non saranno più autorizzati gli straordinari" e "tutti sono tenuti a comunicare al Personale le eventuali assenze".

(28 marzo 2013) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HREC1-1



ggiannig    
 Oggetto del messaggio: PD NEL TAGLIO DELLE SPESE CI DOBBIAMO ESSERE ANCHE NOI!
MessaggioInviato: gio mar 28, 2013 18:22 pm
Amministratore

Iscritto il: lun feb 13, 2012 14:03 pm
Messaggi: 3668    
La «Zanzara» svela il documento interno al partito

Finanziamento dei partiti, il Pd già taglia

Chiuse 2 sedi, meno viaggi, auto e giornali

Lettera del tesoriere Antonio Misiani a 200 dipendenti: taglio 75% dei fondi a segreteria


Il Pd mette a punto un piano di ristrutturazione lacrime e sangue. «In previsione del superamento del finanziamento pubblico dei partiti» il Pd sta per attuare un «severo ridimensionamento dei costi». Lo scrive in una lettera ai circa 200 dipendenti del partito il tesoriere Antonio Misiani. La lettera integrale, di cui è venuta in possesso La Zanzara, si può consultare integralmente sul sito di Radio24.

I TAGLI - Verranno attuati, a quanto scrive Misiani il 22 marzo, «una serie di interventi di razionalizzazione delle spese» tra cui la chiusura delle sedi di via del Tritone 87 e 169 «nel mese di aprile». «I budget assegnati alla Segreteria nazionale - scrive Misiani - e ai Giovani democratici saranno ridotti del 75% rispetto al 2012 e nel 2013 non saranno assegnati budget ai forum». I tagli riguardano anche «i contratti con i fornitori del Pd e di Youdem (la tv del partito, ndr) e una serie di servizi quali auto Ncc, giornali, viaggi e altro». Poi ci sono gli interventi sul personale. «Applicazione immediata della norma del contratto che prevede il limite di 18 mesi per usufruire delle ferie - scrive ancora il tesoriere piddino - e dalla prossima busta paga saranno azzerate tutte le ferie superiori ai 40 giorni». Quindi «non saranno più autorizzati gli straordinari» e «tutti sono tenuti a comunicare al Personale le eventuali assenze». (fonte: Ansa)

Redazione Online

28 marzo 2013 | 16:42© RIPRODUZIONE RISERVATA

da - http://www.corriere.it/politica/13_marz ... 12db.shtml



ggiannig    
 Oggetto del messaggio: PD TAGLIA LE SPESE, GIUSTO CHIUDERE QUESTO FORUM...
MessaggioInviato: sab mar 30, 2013 09:37 am
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Messaggi: 3668    
PD TAGLIA LE SPESE, GIUSTO CHIUDERE QUESTO FORUM...

Mi si faccia sapere quando avverrà la cosa.
Una sola richiesta mi sento di avanzare: vorrei che non si perdesse la nostra storia e non si perdano i moltissimi messaggi che hanno arricchito il nostro tentativo di stare insieme.

Se Callipigia mi fa' conoscere il costo, sono disposto ad acquistare una copia di tutti gli anni disponibili.

Grazie
ggiannig

PS: Buona Pasqua Francescana!



ggiannig    
 Oggetto del messaggio: PD il TAGLIO dei COSTI COMPRENDE il CHIUDERE QUESTO FORUM?
MessaggioInviato: mer apr 03, 2013 15:53 pm
Amministratore

Iscritto il: lun feb 13, 2012 14:03 pm
Messaggi: 3668    
Visto che nessuno ci fatto sapere ancora nulla sul nostro futuro, modifico il titolo e la mia affermazione "convinta" DIVENTA una domanda civile e garbata.

Nei tagli delle spese decise dal vertice PD dobbiamo considerare anche la chiusura del forumista (ex ulivo.it)?

Lettori, scrittori, MODERATORI E AMMINISTRATORI hanno sempre operato in tutti questi anni come volontari senza alcun riconoscimento economico ( e nessunissimo riconoscimento morale) ma un costo il sito l'avrà di certo.
Che decidete?

Fateci sapere, dobbiamo riorganizzarci.
saluti da ggiannig



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« Risposta #16 inserito:: Aprile 21, 2013, 12:32:47 am »

E' di nuovo in atto un tentativo di asservire il nostro spazio ad una corrente in agitazione nel PD.

Ricordo a chi la sta' praticando che il forumista (ex ulivo.it) è uno spazio concesso da decenni, a noi che lo gestiamo, liberamente e senza costrizioni di alcun colore particolare.

Sino a che noi staremo in questa posizione non consentiremo a nessuno di sottrarci questo spazio di libera collaborazione indipendente con le forze di CentroSinistra (non solo del PD).

Se nella guerriglia in atto nel PD (vigliaccherie comprese) qualcuno pensa di profittare della polvere pirica che molti alzano o alzeranno si sbaglia di grosso.

Qui si fa' comunicazione in libertà a favore di chi ci legge (in costante crescita) senza assumere o farci imporre nessuna divisa d'appartenenza ad un segmento di partito.

Ripeto la nostra area di riferimento è il PD nel CentroSinistra! Seguiremo con interesse le evoluzioni e i cambiamenti capaci di portare a soluzione vecchie e nuove carenze organizzative e concettuali. ma nessuno è autorizzato a considerarci arruolati!

Chi seguitasse a disturbarci come fossimo la bacheca di chi-che-sia vedrà le sue "veline cartacee" archiviate nel Cestino dei Rifiuti se avrò tempo o cancellate del tutto se di tempo non ne avrò. Punto!

Siamo liberi volontari impegnati e non pagati con l'unico obbligo morale di favorire l'informazione e la comunicazione per i nostri lettori.

Targhette di riconoscimento non ne vogliamo.
Sceglieremo noi chi affiancare o criticare unicamente per favorire  il benessere dell'Italia in Europa. Lasciateci in pace abbiamo oltre un decennio di libertà da difendere e lo faremo in ogni sede democratica.

ggiannig
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« Risposta #17 inserito:: Aprile 21, 2013, 03:47:23 pm »

Nel pomeriggio di oggi e dopo un attacco offensivo alla mia persona (minaccia velata) non riesco ad entrare nel forumista per cestinare il messaggio ingiurioso.

ggiannig
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Utente non iscritto
« Risposta #18 inserito:: Ottobre 05, 2013, 09:46:48 am »

Quello che alcuni non si rassegnano a riconoscere è che il forumista non è del PD!
Il fatto che il PD dopo decenni continui a concederci lo spazio in Internet, gratuitamente e senza imporci nulla, lo spiegheremo quando il forumista si sarà estinto per soffocamento voluto.

Quello che alcuni non si rassegnano a comprendere è che il forumista (ex ulivo.it) è mio. è di darwin, ed è di tutti i lettori che ancora ci seguono (sempre meno per soffocamento lento).
Non è di altri. Sostiene da decenni il CENTROSINISTRA nato dall'Ulivo e seguita ad esprimere affiancamento, libero e indipendente, al PD con la speranza che ci porti ad un nuovo CENTROSINISTRA.


Tutte le infamie che abbiamo dovuto subire negli anni nascevano e nascono ancora oggi, dal settarismo di una parte della Sinistra massimalista che non ha trovato spazio nel nostro forum come non ha ottenuto una posizione prevalente nel PD.

Il forumista (ex ulivo.it) si sta spegnendo perché lo si vuole soffocare senza espulsioni rumorose.

Il forumista (ex ulivo) si sta spegnendo perché chi lo "possedeva partecipando" (scrittori indipendenti e lettori non superficiali) hanno rinunciato alle loro quote di "proprietà. 

Il forumista si sta spegnendo dignitosamente e senza avere ceduto di un millimetro la nostra indipendenza impegnata nel CENTROSINISTRA!

ggiannig
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« Risposta #19 inserito:: Dicembre 11, 2013, 10:29:55 am »


OGGI HANNO PERSO IL VECCHIO APPARATO (Cuperlo) E LA SINISTRAsinistra ... vendoliana.

La risposta alle primarie che mi piace, molto, è la partecipazione di 3 milioni di elettori che hanno detto NO al vecchiume che si respirava nelle nostre chiuse stanze!

Io che non mi sono ancora iscritto al NUOVO PD e non ho votato alle Primarie perchè dopo oltre un decennio di affiancamento al CENTROSINISTRA voglio PRIMA capire la "bussola" di RENZI dove ci vuole portare; sono lieto (e orgoglioso) di vedere affermate molte delle mie prese di posizione antiche e recenti.

Quindi sono al fianco al carro del vincitore ma resto con i piedi per terra ... la mia marcia (a piedi) per il CENTROSINISTRA continua!


ggiannig
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« Risposta #20 inserito:: Maggio 30, 2014, 07:14:50 pm »

Arlecchino    
 Oggetto del messaggio: FORUMISTA NON VUOLE DIVENTARE UN FORUNCOLO DA ERADICARE
Messaggio Inviato: ven mag 30, 2014 08:18 am

Matteo Renzi: "Rilanciamo la formazione politica. Utilizziamo anche le serie tv americane"

L'Huffington Post

Pubblicato: 29/05/2014 18:11 CEST Aggiornato: 29/05/2014 19:48 CEST


Le Frattocchie? Cosa d'altri tempi. Matteo Renzi, dopo avere sparigliato le carte nello scacchiere politico, si prepara a una piccola rivoluzione anche all'interno del partito, rilanciando e rinnovando un tema caro al vecchio partito comunista: quello della formazione di partito. Formazione da rilanciare, ha detto oggi Renzi, "non soltanto attraverso strumenti tradizionali ma anche con le serie tv americane".

Una proposta sorprendente quella del segretario Pd, che per ora è poco più di una suggestione. "Proporrei - ha detto oggi durante la Direzione di arrivare all'appuntamento estivo sul partito, riprendendo un'idea di Veltroni e poi di Bersani su cui non abbiamo fatto niente che è quello della formazione politica. Dobbiamo individuare un numero fisso di persone da formare con strumenti tradizionali di formazione politica ma anche con le serie tv americane, so che qualcuno si mette mani nei capelli ma imparare anche un racconto è importante".

Difficile dire a quali serie tv alluda il premier. Ma sono in molti ad aver pensato - in primis - ad House of Cards, serie tv cult in onda anche in Italia che racconta l'ascesa alla Casa bianca del cinico e ambizioso Frank Underwood, interpretato da Kevin Spacey. Altro possibile riferimento? The West Wing, successo tv di inizio anni Duemila creato da Aaron Sorkin incentrata sulle figure dello staff presidenziale. O in alternativa, The Thick of It, serie tv sugli spin doctor del governo britannico particolarmente apprezzata dal portavoce del premier, Filippo Sensi, il cui nome sul web - Nomfup - si ispira proprio alla serie inglese.

DA - http://www.huffingtonpost.it/2014/05/29 ... _ref=italy



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Arlecchino    
 Oggetto del messaggio: FORUMISTA NON VUOLE DIVENTARE UN FORUNCOLO DA ERADICARE
Messaggio Inviato: ven mag 30, 2014 08:28 am

La nostra indipendenza dalle mode politiche e fedele all'idea comune di CentroSinistra, la nostra storia di comunicazione rivolta a lettori non settari, le molte nostre anticipazioni e prese di posizione che oggi Renzi (ma non solo) sta rendendo profetiche, sollevandoci dalle nebbie di una palude che anche noi PD conosciamo, ci convincono sempre più di poter essere utili (meglio di come lo siamo stati sino ad ora) al CENTROSINISTRA, a patto che si stabilisca un rapporto vitale ma non servile con il vertice del PD.

Oggi ci hanno ridotto all'essenza della nostra convinzione, ma oggi questa convinzione ha vinto nel Paese.
Noi sul carro del vincitore ci siamo da decenni!

ciaooooooooooo
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« Risposta #21 inserito:: Giugno 15, 2014, 07:35:59 pm »

Arlecchino    
 Oggetto del messaggio: LA SINISTRA VUOLE IL CAOS NEL CENTROSINISTRA DI RENZI...
MessaggioInviato: gio giu 12, 2014 17:42 pm


Caos riforme, 14 senatori Pd si autosospendono.
Renzi: è un bivio, non lascio Paese in mano a Mineo

Bufera nel gruppo dem dopo l'allontanamento del parlamentare dalla commissione di Palazzo Madama che lavora sulle riforme. Esautorato anche Chiti, primo firmatario del ddl alternativo al progetto renziano di modifica del Senato: "Se vogliono, mi cacciano. Rischio autoritarismo". Accuse alla Boschi: "E' lei che blocca l'iter e privilegia la sua vanità". Il premier: non molliamo di un centimetro, nessuno ha diritto di veto

12 giugno 2014

ROMA - E' bufera nei democratici a Palazzo Madama. Quattordici senatori Pd si autosospendono dal gruppo dem dopo la sostituzione dei colleghi Vannino Chiti e Corradino Mineo in commissione Affari costituzionali, dove l'iter delle riforme ha preso il via nelle scorse settimane ma non senza problemi. Ad annunciare la mossa collettiva (prima 12, poi 13 e poi 14 parlamentari) è il senatore Pd, Paolo Corsini. In aula, infatti, Corsini ha letto un documento in cui è scritto: "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo, decisa ieri dalla presidenza del gruppo, rappresenta un'epurazione delle idee considerate non ortodosse". Più avanti, Chiti rincarerà la dose nel parlare di "rischio di un partito plebiscitario e autoritario. Se vogliono mi cacciano".

La replica, durissima, arriva da Matteo Renzi che, rientrando in Italia dalla missione in Asia, si prepara a dare battaglia all'assemblea del Pd che avrà come scenografia un enorme 40,8 a fare da sfondo: il Pd è davanti a un bivio - dice - e "non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo". Ancora da Pechino, il premier aveva detto: "Non molliamo di un centimetro. Non lasciamo a nessuno il diritto di veto. Conta molto di più il voto degli italiani che il veto di qualche politico che vuole bloccare le riforme. E siccome conta di più il voto degli italiani, vi garantisco che andremo avanti a testa alta".

Risponde pure il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, finita nel mirino degli 'esautorati': "Nessuno ha chiesto loro di autosospendersi. Dovranno essere loro a decidere se far parte del processo di riforme o fare una scelta diversa". Le fa eco il sottosegretario Luca Lotti: "Credo che 13 senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare le riforme che hanno chiesto gli italiani. Ci aspettavamo 20 persone, sono solo 13. Mineo ha tradito l'accordo con il gruppo. Siamo un Partito democratico, non un movimento anarchico".

Tuttavia, i 'dissidenti' non mollano: "E' una palese violazione dell'articolo 67 della Costituzione - prosegue il documento letto da Corsini -. Chiediamo alla presidenza del gruppo parlamentare il necessario chiarimento prima dell'assemblea del 17 giugno. Nel frattempo i senatori si autosospendono dal gruppo Pd. Questo non potrà non avere conseguenze sui lavori parlamentari".

Per Felice Casson, le replice di Boschi e Lotti sono "una forma di ottusità". E l'esclusione di Mineo resta "un atto grave al quale va posto rimedio. Abbiamo chiesto un incontro attendiamo proposte".

Sulla querelle interviene Debora Serracchiani, vicesegretario nazionale del Pd: "Milioni di italiani ci hanno dato fiducia e noi non possiamo gettarla alle ortiche".

Mineo e Chiti sono contrari all'idea di una riforma del Senato che lo renda composto di membri non eletti, espressione delle realtà politico-amministrative territoriali attraverso la nomina da parte dei Consigli regionali, che è il cuore del progetto renziano - il testo Boschi - sposato dalla maggioranza del Pd. Chiti è il primo firmatario di una proposta alternativa, il ddl Chiti appunto, che mantiene tra le sue colonne portanti esattamente l'eleggibilità dei senatori.

La dialettica tra le due posizioni, quella della maggioranza Pd e quella guidata dai 'dissidenti' Mineo e Chiti, è andata avanti per mesi. Poi, ieri, la decisione di rimuovere Mineo e Chiti dalla commissione. Con il primo sostituito dal capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, mentre Luigi Migliavacca veniva confermato come effettivo al posto di Chiti, eletto all'Europarlamento. Nel pomeriggio, Zanda ha chiamato al telefono Chiti, considerato il punto di riferimento dei 'ribelli', per concorda un incontro di chiarimento che si terrà probabilmente nei prossimi giorni.

Nel corso della giornata, tuttavia, la questione diventa sempre più rovente, e il caso Mineo scala la classifica dei temi 'caldi' su Twitter. Il suo nome risulta al secondo posto nei trending topics, superando perfino nel social l'avvio dei Mondiali di calcio.

A intervenire nel dibattito, però, è anche Beppe Grillo. Nel giorno in cui i militanti M5S sono chiamati a esprimersi sull'alleanza in Europa con un referendum sulla Rete, il leader e fondatore del movimento attacca Renzi dal proprio blog e dice: "L'unico nel Pd a essere stato preso a calci nel sedere è stato Corradino Mineo condannato dal Pd per il reato d'opinione contro la riforma della Costituzione che Renzie ha concordato con Berlusconi e non con gli elettori Pd e cacciato dalla commissione Affari Costituzionali".

Intanto, la querelle interna al partito e al centrosinistra non si arresta: dure le reazioni all'interno del Pd. Su Radio Popolare Mineo si sfoga e insiste: "Apprezzo il Renzi politico e penso sia una risorsa, ma il renzismo-stalinismo è grave. Non era mai successo che si violasse così l'articolo 67 della Costituzione. Da parte mia nessun veto, la mia colpa è quella di aver detto che i colonnelli di Renzi, Boschi, Zanda e Finocchiaro hanno gravemente danneggiato il progetto di riforma del Senato voluto dallo stesso governo". Poi, a RaiNews24, la testata che dirigeva prima di diventare parlamentare, Mineo avverte: "Il partito è Renzi". E mette in guardia da un possibile "indebolimento" del Pd in seguito all'autosospensione dei senatori democratici. In un passaggio successivo, ai microfoni di Radio Radicale, il senatore rincara la dose contro il ministro Boschi: è lei - dice - "che blocca le riforme e privilegia la sua vanità".

Pippo Civati, a sua volta, riprende le parole del premier e controbatte sul suo blog. "Il premier dalla Cina, rinverdendo la tradizione bulgara (...) dice che non accetta veti: benissimo. Il problema è distinguere i veti (che si confondono, come in questo caso, con i propri ricatti: o così o niente) dalla libera espressione di un'opinione in campo costituzionale. Dove tutti i parlamentari sono sovrani, di più: sovranissimi. Il premier non è stato eletto in Parlamento, ma dovrebbe ricordare che la Costituzione è cosa più importante. Anche di quello che legittimamente pensa lui. Con tutto il dovuto rispetto".

E in un successivo post: "Se Renzi pensa di portare a Berlusconi lo scalpo di Mineo e di Chiti, fa un errore di valutazione: il testo Boschi passerebbe in commissione, ma non in aula, dove le perplessità riemergerebbero, a maggior ragione dopo l'umiliazione costituzionale di ieri".

Intervenendo a Coffee Break, su La7, il senatore Pd Andrea Marcucci replica: "I senatori del Pd si sono espressi in ben cinque riunioni di gruppo a favore del ddl costituzionale. La sostituzione di Mineo dalla prima commissione è la conseguenza di un principio democratico. Pochi senatori non possono bloccare le decisioni prese da una larga maggioranza. Vale più il parere del 90% del gruppo o dobbiamo bocciare le riforme perché il 10% di noi è contrario? Il voto degli elettori - conclude Marcucci - è stato inequivocabile: il Pd ha avuto un ampio mandato popolare per portare a casa le riforme".

All'esterno del Pd, le reazioni ovviamente non mancano. Spicca, ad esempio, la posizione di Luigi Di Maio, deputato M5S e vicepresidente della Camera, che scrive su Twitter: "Sulla sostituzione di Mineo e Chiti da parte del Pd dobbiamo essere intellettualmente onesti: se in un partito o gruppo parlamentare la linea politica si decide a maggioranza e successivamente in parlamento un membro del gruppo vota in dissenso, addirittura rischiando con il suo voto di sabotare la linea decisa dalla maggioranza dei suoi colleghi, è giusto che vengano presi provvedimenti".

© Riproduzione riservata 12 giugno 2014

Da - http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... ref=HREA-1



 
Arlecchino    
 Oggetto del messaggio: Non HA preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo
MessaggioInviato: gio giu 12, 2014 17:46 pm


Scontro sulle riforme

Scossone nel Pd, 13 senatori si autosospendono dopo il caso Mineo
Il premier indignato: «Non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo»

Di Redazione Online


Tredici senatori del Pd si sono autosospesi dal gruppo parlamentare in seguito all’allontanamento di Corradino Mineo dalla commissione Affari costituzionali del Senato che si sta occupando delle riforme. Lo ha annunciato il senatore Paolo Corsini in Aula a Palazzo Madama poco dopo le 11.30 di questa mattina. Mineo, ex direttore di Rai News 24 da tempo manifestava la sua contrarietà all’impianto del cosiddetto Italicum, la nuova legge elettorale il cui impianto era stato concordato fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nello storico incontro al Nazareno, e sulla riforma del Senato. Il suo voto nella commissione Affari Costituzionali poteva essere decisivo e questo ha influito sul suo allontanamento. Una mossa che non è piaciuta a quella parte del Pd che fa capo alla minoranza che parla di «epurazione delle idee non ortodosse» e di «palese violazione della nostra Carta fondamentale». «Chiediamo dunque alla presidenza gruppo Parlamentare un chiarimento», ha sottolineato Corsini, già sindaco di Brescia e parlamentare di lungo corso. Che spiega come il numero potrebbe anche crescere nelle prossime ore. Indignata la reazione del presidente del Consiglio: il Pd è davanti a un bivio, «non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo». Così Matteo Renzi, rientrando in Italia dalla missione in Asia, si prepara a dar battaglia all’assemblea del Pd che avrà come scenografia un enorme 40.8 come sfondo.

I «dissidenti» e i numeri in Aula
I senatori autosospesi sono, per ora, Felice Casson, Vannino Chiti, Paolo Corsini, Erica D’Adda, Nerina Dirindin, Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, Corradino Mineo, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci e Renato Turano». I senatori chiedono «chiarimenti» al capogruppo, Luigi Zanda, prima dell’assemblea del gruppo che si terrà il prossimo 17 giugno. La presa di posizione dei 13 non potrà essere ignorata da Renzi e dal gruppo dirigente del partito, anche perché da un punto di vista numerico la situazione rischia di complicarsi. La maggioranza al Senato è di 161 (il plenum è composto dai 315 membri più cinque senatori a vita); lo scorso 25 febbraio il governo Renzi ottenne la fiducia con 169 «sì». Qualora i «ribelli» decidessero di mettersi di traverso, il premier avrebbe la certezza di soli 156 voti, cinque in meno della soglia di maggioranza.

Renzi: «Contano i voti, non i veti»
Intanto dalla Cina il premier Matteo Renzi proprio questa mattina aveva detto: «Noi non lasciamo a nessuno il diritto di veto: conta molto di più il voto degli italiani che il veto di qualche politico che vuole bloccare le riforme. E siccome contano di più i voti che i veti, vi garantisco che noi andiamo vanti a testa alta». Renzi è tornato sulla questione delle riforme dopo lo scivolone di mercoledì in Parlamento e il ko della maggioranza sulla responsabilità civile dei giudici. «Non ho mai posto un veto - ha precisato Mineo -, voglio la riforma del Senato quanto Renzi. La vorrei migliorare solo un po’. È assurdo che ci si accusi mentre alla Camera ci sono deputati che minano la maggioranza sulla responsabilità civile dei magistrati, stando dalla stessa parte di Berlusconi».

«L’Italia smetta di dividersi»
Renzi è poi ripartito alla volta di Astana, in Kazakistan, ultima tappa del suo tour asiatico. Ma prima di lasciare la Cina, agli imprenditori italiani ha consigliato di puntare «in alto». «Noi, da parte nostra, vi garantiamo che non molliamo di mezzo centimetro, di una virgola». «Non ne possiamo più di un’Italia rannicchiata, impaurita, c’è fame di Italia nel mondo e noi dobbiamo fare di più. Dobbiamo smettere di dividerci e fare finalmente gioco di squadra. Noi andremo avanti a testa alta». «Tocca all’Italia smettere di dividersi e fare finalmente gioco di squadra» ha detto ancora il presidente del Consiglio. «Il premier dalla Cina, rinverdendo la tradizione bulgara, rivendica la decisione di ieri, che inizialmente era stata attribuita a Zanda e al gruppo del Senato», ha però commentato sul suo blog Pippo Civati, leader della minoranza interna al Pd. Per il senatore Felice Casson contro Mineo è stato compiuto un atto di forza inaccettabile.

Boschi: andiamo avanti
È sicura che il processo delle riforme non subirà ritardi il ministro Boschi: «Noi andiamo avanti. I numeri per fare le riforme ci sono. Non si possono bloccare le riforme che milioni di cittadini ci chiedono perché 12-13 senatori non sono d’accordo. Non può esserci un potere di veto». Incalza Debora Serracchiani, vicesegretaria nazionale del Pd: «Il partito è un luogo di confronto ma lì, dopo il confronto, si assumono decisioni nell’interesse del Paese e, sia pur nell’assenza del vincolo di mandato, nelle aule parlamentari ci si deve sforzare di esprimere una posizione univoca».

12 giugno 2014 | 09:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da - http://www.corriere.it/politica/14_giug ... ab8c.shtml



 
Arlecchino    
 Oggetto del messaggio: DUE PARTITI NEL PD NON POSSONO ESISTERE! SIANO CHIARI.
MessaggioInviato: gio giu 12, 2014 17:59 pm


Sei in: Il Fatto Quotidiano > Politica & Palazzo >

Riforme, sostituzione Mineo: è rivolta nel Pd 13 senatori si autosospendono
Gruppo di parlamentari contro la sostituzione in commissione Affari costituzionali: tra loro anche Chiti, Mucchetti, Casson e Corsini. Il caso scoppia a pochi giorni dall'assemblea del partito.
I renziani: "12 milioni di elettori con noi". Civati ricorda l'editto bulgaro: "A volte queste cose venivano dalla Bulgaria, ma evidentemente siamo ancora più esotici"

Di Redazione Il Fatto Quotidiano | 12 giugno 2014

Il 41 per cento rischia di finire già in un baule polveroso. Renzi chiede strada, fa rimuovere dalla commissione Affari costituzionali del Senato i senatori che si volevano mettere di traverso (Mario Mauro, Corradino Mineo e Vannino Chiti) e il Pd diventa di nuovo una polveriera. Tredici senatori si sono autosospesi dal gruppo parlamentare. E’ stata “un’epurazione delle idee non ortodosse” ed è una “palese violazione della nostra Carta fondamentale – dice uno di loro, l’ex sindaco di Brescia Paolo Corsini – Chiediamo dunque alla presidenza gruppo parlamentare un chiarimento”. Ma il presidente del Consiglio non ci sta: “E’ stupefacente – dice ai suoi, di ritorno dalla missione in Oriente- che Mineo parli di epurazione”. E aggiunge che Il Pd è davanti a un bivio, “non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo”. Tra gli autosospesi ci sono oltre a Corsini, Massimo Mucchetti, Vannino Chiti, Felice Casson, Nerina Dirindin, Maria Chiara Gadda,Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, lo stesso Mineo, Walter Tocci, Enrico D’Adda, Lucrezia Ricchiuti e Renato Turano. “La sospensione – ha spiegato tra l’altro Casson – è stata decisa in vista dell’assemblea del gruppo di martedì prossimo, dove discuteremo tutti insieme dell’accaduto”.

Pippo Civati paragona la rimozione di Mineo all’” editto bulgaro”. “E’ una decisione di Renzi – osserva – che Zanda ha immediatamente eseguito, perché oggi lo stesso premier l’ha rivendicata dalla Cina. A volte queste cose venivano dalla Bulgaria, ma evidentemente siamo ancora più esotici”. ” Chi non si adegua – prosegue il deputato – viene cacciato” e “questa è la linea dei gruppi parlamentari di maggioranza al Senato “. Poi avverte Renzi: “Se pensa di portare a Berlusconi lo scalpo di Mineo e di Chiti, fa un errore di valutazione: il testo Boschi passerebbe in commissione, ma non in aula, dove le perplessità riemergerebbero, a maggior ragione dopo l’umiliazione costituzionale di ieri”.

La replica dei renziani di governo è di chi ha il coltello dalla parte del manico. “Il processo delle riforme va avanti, non si può fermare per dieci senatori”, taglia corto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. La sostituzione di Mineo “è una decisione del gruppo – aggiunge – E’ da lì che, martedì in assemblea, arriveranno le spiegazioni”. “Nessuno ha chiesto loro di autosospendersi – conclude – Dovranno essere loro a decidere se far parte del processo di riforme o fare una scelta diversa”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti aggiunge: “13 senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare le riforme che hanno chiesto gli italiani. Ci aspettavamo 20 persone, sono solo 13. Mineo ha tradito l’accordo con il gruppo. Siamo un partito democratico, non anarchico “. Ma secondo il senatore autosospeso Mucchetti, “la riforma della Costituzione non va fatta a colpi di maggioranza”. Nel frattempo è stata annullata la riunione della commissione che si sarebbe dovuta tenere oggi, 12 giugno, anche in attesa che ci sia un nuovo incontro (il terzo) tra Renzi e Silvio Berlusconi.

Lo scontro è aperto. “Informiamo il ministro Boschi – replica Mineo parlando a Radio Radicale – che noi facciamo parte del processo di riforme e che è stata lei a privilegiare il suo orgoglio e la sua vanità, perché dopo 28 ore di dibattito in Senato, con la riforma a portata di mano, con le opposizioni che davano ragione a Matteo Renzi su questioni fondamentali come la fine del bicameralismo, la riduzione dei parlamentari e dei costi, la legge di bilancio solo alla Camera, invece di tener conto di questo e di far fare alla senatrice Anna Finocchiaro una relazione che partisse dal testo Boschi-Renzi migliorandolo in qualche punto, ha chiesto e ottenuto che si tornasse al testo-base”. A Radio Popolare, in precedenza, aveva detto di apprezzare il “Renzi politico” perché “penso sia una risorsa ma il renzismo-stalinismo è grave. Non era mai successo che si violasse così l’articolo 67 della Costituzione. Da parte mia nessun veto, la mia colpa è quella di aver detto che i colonnelli di Renzi, Boschi, Zanda e Finocchiaro hanno gravemente danneggiato il progetto di riforma del Senato voluto dallo stesso governo”. L’articolo 67 è composto di 16 parole: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. “Abbiamo perso le opposizioni – continua Mineo – abbiamo dato al senatore della Lega Roberto Calderoli la possibilità di rappresentare il dibattito parlamentare (e infatti la sua mozione è stata approvata con il concorso del senatore di Popolari per l’Italia Mario Mauro). E allora chiedo: chi è che paralizza le riforme? Le riforme vengono paralizzate dall’atteggiamento maldestro e dall’assenza di gioco di squadra di alcuni collaboratori del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Non certo da me e da Vannino Chiti”.

Ora la frattura può avere effetti già sabato prossimo, 14 giugno, quando è in programma l’assemblea nazionale del partito. ” Sulla posizione assunta dai 13 colleghi, faremo esprimere l’Assemblea nazionale sabato ed i senatori martedì. In democrazia contano i numeri, non i veti – anticipa il renziano Andrea Marcucci - Abbiamo discusso per mesi. Il testo del governo non è stato blindato ma si è cercato un accordo ampio nel partito, nella maggioranza e tra le forze politiche dell’opposizione. Chiedo a Mineo, Chiti e agli altri di sottoporre la loro posizione ai militanti del Pd e poi la prossima settimana ai loro colleghi di gruppo, che sono 107. “Mi auguro che dopo queste votazioni, il loro dissenso possa rientrare. In caso contrario sono naturalmente liberi di decidere”. Ma per Stefano Fassina “è un errore politico che indebolisce il governo. In questo caso, di fronte all’atteggiamento contrario da parte di alcuni senatori si doveva, anche faticosamente, arrivare ad un chiarimento politico. Ora spero che questi tredici colleghi ottengano la chiarezza che chiedono la prossima settimana. Personalmente non sono d’accordo con tutte le posizioni che gli autosospesi portano avanti”, ma “non è questo il punto. Tanto più ora che il patto con Berlusconi sembra piuttosto evanescente”.

E quando meno te lo aspetti, il Pd incassa il sostegno di un deputato dei Cinque Stelle. “Non difendo Mineo e Chiti. Ma non accetto lezioni dal Pd” scrive a caratteri cubitali su twitter il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, difendendo di fatto la linea adottata dal Pd sull’allontanamento dei due democratici dalle commissioni. “Sulla questione della sostituzione di Mineo e Chiti da parte del Pd nella commissione affari costituzionali del Senato, dobbiamo essere intellettualmente onesti – chiarisce – e analizzare i fatti per quello che sono: se in un partito o gruppo parlamentare la linea politica si decide a maggioranza e successivamente in parlamento un membro del gruppo vota in dissenso, addirittura rischiando con il suo voto di sabotare la linea decisa dalla maggioranza dei suoi colleghi, è giusto che vengano presi provvedimenti. Al di là del merito della votazione (in questo caso la riforma vergognosa della Costituzione)”.

Da - http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06 ... d/1024374/



 
Arlecchino    
 Oggetto del messaggio: USARE LA "BERSANITE PER MINARE" IL GOVERNO RENZI...
MessaggioInviato: ven giu 13, 2014 09:16 am

   
... SAREBBE UN GRAVE DANNO PROVOCATO A TUTTI NOI ITALIANI.

Non escludiamo che i "ribelli" non abbiano tutti i torti nello specifico, ma siamo certi che usare la dinamite (bersanite?) per far saltare il consenso enorme che Renzi, con le sue "ambizioni" e le promesse, si è meritato, è un doppio errore.

Primo errore: mettere i bastoni tra le ruote del PD con metodi antidiluviani e sleali dimostra ancora una volta la pochezza di mezzi evoluti culturalmente che fa' agire senza occuparsi del bene comune in un situazione ancora "paludosa" in cui versa l'Italia.

Secondo errore: presumere di essere di qualche peso agli occhi di elettori non più indottrinati ma occupati in ben altro che cercar di capire le giravolte di pochi (o tanti ancora celati) parolai molto colti ma poco utili nel concreto.

Sono beghe antiche (morchie da partito consunto) il cui esito poco ci appassiona.

Alla fine tra i ribelli storici e Renzi, saremo per Renzi non perchè RENZIANI di questa o di quell'altra ora ma soltanto perchè vogliamo arrivare a valutarlo solo dopo che abbia governato e mostrato i SUOI RISULTATI.

Dei risultati dei "ribelli" meglio tacere per carità laica.

ciaoooooooooo


 
Arlecchino    
 Oggetto del messaggio: LA SINISTRA VUOLE IL CAOS NEL CENTROSINISTRA DI RENZI...
MessaggioInviato: ven giu 13, 2014 19:12 pm


SCOSSONE PD

Civati e il caso Mineo: «Renzi prepotente, così vai a sbattere»
Il deputato democratico: «Il segretario nasconde le difficoltà di tenuta dell’accordo con Berlusconi.
Nessun veto e non faccio il capocorrente dei senatori autosospesi»

Di Nino Luca

Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Pippo Civati è ritenuto l’uomo che muove le fila del dissenso trai senatori del Pd. Lui nega e risponde serafico al telefono in un momento di pausa alla Camera dei Deputati.

Chiti e Mineo fuori dalla commissione Istituzionale. Come definirebbe questa operazione del Pd?
«Una decisione di Renzi, eseguita da Zanda, perché oggi lo stesso premier l’ha rivendicata dalla Cina. A volte queste cose venivano dalla Bulgaria, ma evidentemente siamo ancora più esotici. È una scelta molto grave dal punto di vista dei rapporti interni del partito e del gruppo. In secondo luogo è un errore politico perché la sostituzione dei due senatori non impedisce che le contraddizioni si manifestino poi in aula, cioè quando si andrà davvero a votare la riforma del Senato. Il testo Boschi passerebbe in commissione, ma non in aula, dove le perplessità riemergerebbero, a maggior ragione dopo l’umiliazione costituzionale di mercoledì. E allora la mia domanda è: “Non è che questa sostituzione di Mineo nasconda le difficoltà di tenuta dell’accordo con Berlusconi? Avrebbe una grande maggioranza con Forza Italia per votare le riforme, quindi perché tanta prepotenza?»

Tredici senatori vicini alle sue idee si sono autosospesi dal partito. L’onorevole Corsini ha definito la vicenda «un’epurazione». Casson parla di «metodi militari”. Qualcun altro dice che questo è il «renzismo».
«Non userei questi toni. Semplicemente è un momento di superficialità e di prepotenza di chi interpreta questa nuova fase. Un atteggiamento molto grave nella consuetudine e nella conversazione democratica. Ricordo quando i dissidenti erano i renziani. Noi stavamo votando tra mille incertezze il presidente della Repubblica, loro addirittura votavano un loro candidato: Sergio Chiamparino. Martedì Giachetti, il furbo renziano, in aula ha dichiarato di votare con le destre sulla responsabilità civile dei magistrati. E fa il vicepresidente della Camera, non fa il dissidente per conto Pd. Mi sorprende che dal “dissenso strategico” che lo ha portato a scalzare un intero gruppo dirigente del Pd, ora Renzi sia passato ad una logica di ortodossia vecchio stile e molto pesante».

Di Maio dei Cinque Stelle invece approva. Per lui alle decisione prese a maggioranza ci si allinea.
«L’approvazione di Di Maio capita a fagiolo. Non mi fa piacere che certi metodi sono passati anche dalle nostre parti... ma ai Cinque Stelle contesto che dovrebbero cambiare loro, non essere felici se certi metodi passano agli altri».

Ma la logica della maggioranza in un partito ci deve essere.
«E infatti io sono il primo che non ha incarichi. Non ho sottosegretari. Mi sono ritagliato un ruolo critico fino in fondo. Anche doloroso. Ho accettato anche decisioni che non condividevo, tipo il decreto lavoro. Segnalo però che qui c’è un problema perché è la discussione riguarda la Costituzione».

Lei criticava i metodi di Grillo? «Nel Pd non ci sono», si vantava con Pizzarotti...
«Beh, diciamo che il “processo di massa” grillino è molto più avanzato. Il nostro è un episodio che non va bene».

La maggioranza ha bisogno di questi 13 senatori. Il governo rischia?
«Nooo..., la maggioranza dovrebbe essere larghissima. Renzi e Boschi continuano a dire che c’è Berlusconi. Addirittura c’è adesso un nuovo rapporto con la Lega. Se davvero stessero così le cose i tredici senatori sono ininfluenti. Non è un problema di veti ma di voti. I senatori autosospesi chiedono che i prossimi senatori passino dal voto. E non attraverso gli accordi dei politici tra loro».

A proposito, le leggo una frase del ministro Boschi: «Il processo delle riforme non si può fermare per dieci senatori».
«Stiano attenti a non andare a sbattere».

Lei cosa fa? Si autosospende per solidarietà o abbozza?
«No, io non abbozzo. Ho manifestato le mie idee con il mio progetto di legge. Seguo con solidarietà, non faccio quello che non c’entra. Ma non faccio nemmeno il capocorrente».

Si è sentito col segretario Renzi? Gli ha mandato qualche sms in Cina?
«No, ma so che lui ne ha mandati a Zanda però».

@Nino_Luca
12 giugno 2014 | 14:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da - http://www.corriere.it/politica/14_giug ... ab8c.shtml

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« Risposta #22 inserito:: Settembre 04, 2014, 11:24:34 pm »

Arlecchino ha scritto su forumista.



Meditavo da tempo di finirla con - il forumista - (ex ulivo.it) sito in cui l'pocrisia, dei responsabili comunicazione del PD, si è dimostrata immutata e immutabile anche dopo l'arrivo di Renzi.

Ma sono incerto, sia per non rendere felici i suddetti "comunicatori", sia soprattutto perchè mi sembra di tradire più di un decennio di impegno a favore del CENTROSINISTRA, in più perdendo contatto con decine di "lettori" che ancora seguono questo "non più forum".

Pensavo di comunicarlo e smettere oggi (come Arlecchino) ma il dubbio sopra descritto mi convince di restare ancora un po' (fedele allo spirito di sempre).

Ho sostenute diverse battaglie nel corso di questi anni anche respingendo, tempo fa', una operazione di "Putin-izzazione" (ante litteram) da parte di elementi della Sinistra-sinistra che volevano fare del forum una spina nel fianco del CENTROSINISTRA. Li abbiamo respinti ma ne abbiamo sofferto. L'indifferenza dell'ufficio comunicazione del PD ha fatto il resto, anchilosando la partecipazione e annullando la possibilità di nuove iscrizioni in sicurezza.

ciaoooo

PS: copia di questo messaggio sarà postata nei miei siti: - http://forum.laudellulivo.org/ - e - http://www.ilblogdiarlecchino.net/





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« Risposta #23 inserito:: Dicembre 18, 2014, 10:31:55 am »

Dal pomeriggio del 16/12/2014 il forum - forumista.it - non è più praticabile ne visibile.

E' stato sospeso o "cancellato" dai vertici del PD oppure da qualche portaborse (antirenziano?) cui siamo "antipatici"?

Restiamo nell'attesa di risposte dal PD di Roma.


ggiannig
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« Risposta #24 inserito:: Gennaio 01, 2015, 11:46:43 am »

Hanno ucciso Il Forumista.

Non soltanto l'hanno chiuso, dopo anni di vile tentativo di soffocamento, gli hanno tolto anche visibilità e possibilità di leggere il suo passato.
Sopprimere per colpire chi? I nostri ancora molti lettori, gli Amminisratori, il CentroSinistra Ulivista? Oppure colpire Renzi attraverso la nostra reazione. 

Quasi 20 anni di scambi di visioni, di parole spese con un fine comune, di rapporti e scontri tra noi forumisti sono oggi introvabili, spariti, nascosti.
Perchè?
Chi ha voluto questo sopruso?

Lo capiremo e quando ripartiremo con mezzi nostri lo comunicheremo a chi ancora ci segue.
Nessuna polemica sino a quando sentiremo Renzi sull'argomento.

ciaoooo
ggiannig
darwin 

AGGIORNAMENTO: dopo tre giorni ci hanno ridato la "vita". Non commento.
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« Risposta #25 inserito:: Giugno 22, 2015, 07:38:01 am »

   
General Error
SQL ERROR [ mysqli ]

Host 'ares.callipigia.com' is blocked because of many connection errors; unblock with 'mysqladmin flush-hosts' [1129]

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da - http://forumista.it/index.php?sid=5b8d59b1f3a2a61c9f27ea0bf63639bb
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« Risposta #26 inserito:: Giugno 29, 2015, 05:37:42 pm »

Arlecchino    

 Oggetto del messaggio: L'EUROPA DI OGGI NON PUO' BASTARE...

Messaggio Inviato: lun giu 29, 2015 07:45 am

   
Cara Europa, hai fatto entrare la Grecia degli imbroglioni del governo di destra, adesso ti devi tenere il popolo greco anche se dovesse confermare la fiducia (ma non lo penso) agli estremisti di sinistra.

--------

Parlare alla pancia della gente (sia da sinistra, sia da destra) non essendo capaci di governare è molto pericoloso.

Non capire o ignorare i pericoli del fanatismo (sia religioso, sia ideologico) sarà la pandemia-socio-politica che ci ammorberà, nel futuro prossimo, se non ci diamo tutti una regolata rifiutando i moderni untori e rimandando al mittente gli sproloqui di chi ci ritiene una massa informe di imbecilli.

Dato che gli imbecilli sono una discreta quantità anche da noi aiutiamoli a crescere nel raziocinio, informandoli in modo corretto.

ciaooooo
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