Dichiarazione di voto dell' Italia dei Valori
"Sig. Presidente del Consiglio, anche oggi Lei non c’è!
Lei continua a chiedere al Parlamento la fiducia alla sua persona e nel
suo operato e però continua a non farsi vedere.
E non venga a dirci che è impegnato altrove perché Le posso assicurare che
noi possiamo pure aspettare qualche ora o qualche giorno pur di vederLa in
aula.
Ma forse Lei semplicemente non ritiene di presentarsi perché considera il
Parlamento così alle sue dipendenze da non avere nemmeno bisogno di venire
di persona per chiedere la fiducia.
Nell’uno o nell’altro caso, noi dell’Italia dei Valori, non siamo affatto
disponibili a dargliela la fiducia perché si comporta come uno che ha due
facce: una davanti ed una di dietro.
Con quella davanti, dice agli italiani che questo decreto serve per meglio
combattere la criminalità ma con l’altra faccia – quella di dietro -
spunta le armi e toglie i mezzi finanziari e gli strumenti operativi alla
Magistratura ed alle forze dell’ordine che la criminalità, poi, devono
realmente combatterla e contrastare tutti i giorni.
Ecco allora alcune perle del suo operato di cui è bene che i cittadini
italiani prendano coscienza e conoscenza.
Lei dice che vuole dare sicurezza ai cittadini ma contestualmente ha
appena emanato un decreto con cui sono stati previsti per il prossimo
triennio tagli per oltre 700 milioni di euro dai capitoli del Ministero
dell’Interno e di oltre un miliardo di euro dal Ministero della Difesa
impedendo così l’acquisto di autovetture, carburante, munizioni, divise e
ogni strumento utile per garantire la sicurezza dei cittadini.
Lei dice che vuole utilizzare l’esercito in pattuglie miste con le forze
dell’ordine ma poi con l’altro decreto dispone una riduzione netta nel
triennio dell’organico sia della Polizia di Stato (circa 7000 unità in
meno), che delle altre forze dell’ordine, militari compresi, per un totale
di quasi 40.000 unità.
Lei dice che vuole la carcerazione per i clandestini e poi non solo nulla
ha disposto per l’edilizia penitenziaria ma addirittura ha tagliato i
fondi attualmente stanziati per la manutenzione delle carceri. A meno che
non pensi di mettere i delinquenti che dice di voler combattere a Villa
Certosa!
Peggio ancora ha fatto e sta facendo con l’Amministrazione della
Giustizia.
Lei dice che vuole una Giustizia più efficiente ma poi si limita solo a
caricare i magistrati di altro lavoro senza assegnare loro le dovute
risorse ed i necessari strumenti.
Anzi toglie loro anche quel poco che hanno.
Infatti, per far fronte ai mancati introiti conseguenti alla eliminazione
indiscriminata dell’ICI, ha tolto con il recente decreto legge n. 93 quasi
60 milioni di euro dai fondi già assegnati dal precedente Governo al
Ministero della Giustizia ed oltre 100 milioni di euro da quelli già
assegnati al Ministero dell’Interno.
Beh, no: qualcosa per la Giustizia Lei ha fatto anche con questo decreto
legge.
Per la Giustizia che serve a lei ed agli amici suoi ovviamente non per il
bene del paese.
Sì perché ha fatto inserire nel pacchetto sicurezza una norma che con la
sicurezza non c’azzecca nulla ma che serve ancora una volta a Lei ed a
tale David Mills - coimputato con lei nel processo di Milano - per
corruzione in atti giudiziari.
Mi riferisco alla possibilità prevista nell’odierno decreto legge di
richiedere il patteggiamento anche per i processi già in dibattimento e
dopo che tale procedura era già stata respinta o comunque non richiesta
nella fase precedente al dibattimento stesso.
La ratio della norma originaria sul patteggiamento è nota: ridurre di un
terzo la pena a coloro che non fanno perdere tempo alla giustizia
patteggiando la pena subito e prima del processo. In tal modo si risparmia
tempo ed il giudice non deve – anzi non può - nemmeno motivare sulla
colpevolezza o meno dell’imputato che ha patteggiato.
Lei si è attaccato a questa giusta norma per inserirvi oggi il solito
“emendamento salvapremier” anzi, nel caso di specie, “salva amici del
premier”.
Con l’odierno escamotage - inventato dai suoi consiglieri e difensori che
una ne fanno e cento ne pensano – oggi lei dà la possibilità anche al suo
complice Mills di patteggiare la pena, nonostante il processo sia
praticamente finito e quindi senza alcun risparmio per i tempi
processuali.
Si dirà: e con ciò? Eh no: così il giudice non potrà più pronunciarsi
sulla sua colpevolezza e quindi neanche pronunciarsi sul concorrente del
reato e cioè Lei.
La questione non è di poco conto giacchè - in caso di condanna di David
Mills – si sarebbe posto un grosso problema di permanenza da parte sua al
Governo, sig. Presidente, perché ciò avrebbe comportato anche una sua
condanna politica e morale!
Non c’è che dire, davvero una bella trovata, sig. Presidente del Consiglio
che non c’è!
E non importa se – per ottenere ciò – lei sta facendo emanare una norma
che di fatto si traduce in un ulteriore indulto mascherato ed addirittura
nella impossibilità di mandare in galera coloro che in questi anni hanno
commesso reati gravissimi per i quali dovrebbero essere condannati
addirittura ad una pena effettiva fino a 7 anni e mezzo.
Sì è così, basta fare un po’ di calcoli!
A chi risulta essere condannato fino a 7 anni e mezzo – e quindi anche per
i rapinatori, ladri, estorsori, spacciatori di droga e stupratori – con il
patteggiamento, dovendosi applicare la riduzione di un terzo, la pena
scenderebbe a 5 anni.
Poi – siccome nel frattempo è stato emanato l’indulto devono essere
scontati ulteriori tre anni.
Ne rimangono due, per i quali è previsto dalla legge l’affidamento ai
servizi sociali.
Ecco, ancora una volta dimostrata la sua doppia faccia: a parole dice di
voler combattere la criminalità, nei fatti non esita ad allargare le
maglie della giustizia e mandare per strada fior fiore di delinquenti pur
di ottenerne qualche vantaggio personale.
Noi dell’Italia dei Valori ribadiamo il nostro dissenso su questo decreto
legge non solo perché lei ancora una volta l’ha travisato e rigirato a suo
uso e consumo ma anche per alcune perle di ingiustizia sociale ivi
contenute, fra cui, soprattutto: l’aggravante razziale, che prevede un
aumento di pena nel caso che a commettere un delitto sia un
extracomunitario. Noi riteniamo che i delinquenti siano tutti uguali e che
– per una giovane violentata o una vecchietta rapinata – non faccia alcuna
differenza se subisce la violenza o la rapina da un italiano o da un
extracomunitario. Sempre lo stesso dolore e la stessa umiliazione prova e
noi vogliamo punire i colpevoli allo stesso modo e non con lo “sconto” se
è un ariano italiano.
Non ha senso poi neppure la norma blocca processi nella sua attuale
configurazione giacchè è solo un rinvio di una emergenza che c’e’ e che
lascia i tribunali ingolfati allo stesso modo in cui si trovano oggi.
Anzi li ingolfano ancora di più perché comunque dovranno farsi centinaia
di migliaia di notifiche sia agli imputati per permettere loro di non
usufruirne sia alle parti lese che vogliono azionare le cause civili. E
fra un anno saremo sempre allo stesso punto di partenza.
Ancora più assurda consideriamo la schedatura con le impronte digitali ai
bambini extracomunitari. Anzi la consideriamo un vero e proprio
comportamento xenofobo che non fa onore al nostro paese e che ci riporta
ai tempi bui dell’olio di ricino, di cui lei ogni giorno di più si pone e
propone come degno prosecutore.
Per tutte queste ragioni l’Italia dei Valori Le nega convintamene – con il
cuore e con la mente – la fiducia."
Da
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