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Autore Discussione: Domenico Crea, uomo politico dalla Cdl all'Unione e ritorno  (Letto 2258 volte)
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« inserito:: Gennaio 29, 2008, 10:46:55 pm »

CRONACA

LA SCHEDA

Domenico Crea, uomo politico dalla Cdl all'Unione e ritorno

 
ROMA - Un medico che fa politica da anni, cambiando più volte schieramento. Domenico Crea, nato 56 anni fa a Melito Porto Salvo, ha sempre intrecciato l'attività professionale a incarichi nella sanità e nelle amministrazioni locali. Oggi è finito in manette nell'ambito dell'operazione "Onorata Sanità".

Il nome di Crea è legato a quello di Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale calabrese assassinato a Locri il 16 ottobre del 2005. Crea è infatti subentrato in consiglio regionale proprio a Fortugno: era lui il primo dei non eletti della provincia reggina nella lista della Margherita. Ma la sua carriera politica era iniziata molto tempo prima. Vediamo di ripercorrerne le tappe.

Sposato, due figli (uno dei quali arrestato oggi nell'ambito della stessa operazione), Crea è laureato in medicina con specializzazione in igiene e sanità pubblica. E' stato consigliere provinciale eletto nel collegio di Melito Porto Salvo. Già vice dirigente sanitario del Presidio poliambulatoriale di Melito, ha assunto nel 1993 l'incarico di vice direttore sanitario presso l'ospedale "T. Evoli". Per diversi anni è stato anche vice presidente di minoranza della Comunità Montana versante Jonico Meridionale.

Quindi l'approdo nel Consiglio regionale prima e nella Giunta regionale poi (assessore all'Urbanistica e all'Ambiente nella prima giunta di centrodestra guidata da Giuseppe Nisitcò, assessore all'Agricoltura in quella presieduta da Giovambattista Cligiuri). Nella tornata elettorale del 2000, è stato rieletto nella lista del Ccd, con circa 9000 voti di preferenza, e nella Giunta di centrodestra presieduta da Giuseppe Chiaravalloti ha ricoperto l'incarico di assessore al Turismo, Industria alberghiera, Sport, spettacolo e trasporti. Verso la fine della legislatura ha aderito alla Margherita.

Alle ultime consultazioni regionali, nel 2005, la sua candidatura nella Margherita passò fra le perplessità di Francesco Fortugno e di Agazio Loiero, allora esponente di punta del partito e oggi governatore della Calabria. Perplessità ribadite recentemente dalla vedova di Fortugno, la parlamentare del Pd Maria Grazia Laganà, e dallo stesso Loiero ai giudici di Locri che stanno celebrando il processo ai presunti mandanti ed esecutori del delitto Fortugno: la candidatura di Crea era considerata "inopportuna". I dubbi aumentarono quando Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, destinatari di due ordinanze di custodia anche nell'ambito dell'operazione odierna, vennero arrestati come presunti mandanti del delitto Fortugno.

In quell'occasione il presidente della Regione Loiero, in un'intervista, invitò Crea, pur considerato estraneo al fatto criminale, a farsi da parte. Crea lasciò la Margherita, tornò con il centrodestra e aderì alla Dc di Rotondi diventandone capogruppo in Consiglio regionale e riprendendo un'intesa attività politica.

(28 gennaio 2008)

da repubblica.it
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