Il patto Draghi-Macron
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Rep: | Luci da Parigi
ven 5 mar, 19:49 (23 ore fa)
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Rep: Luci da Parigi di Anais Ginori
5 marzo 2020
Buongiorno da Parigi,
la corsa del Covid continua a preoccupare il governo. Il 60% dei nuovi contagi è ormai composta da varianti, ma “per adesso non c'è la crescita esponenziale che temevamo” dice il premier Jean Castex. La curva si attesta su un livello alto, in una forchetta tra 20 e 30mila nuovi contagi al giorno, un tasso di positività al 7% e un tasso di incidenza medio a 22.
Le autorità francesi hanno varato il lockdown nei weekend ora anche nel Pas-de-Calais, dopo averlo già dichiarato nelle province di Nizza e Dunkerque. I dipartimenti sotto “sorveglianza rafforzata” sono aumentati a 23 (con l'ingresso Hautes-Alpes, Aisne e Aube) ma tra questi ci sono piccoli segni di speranza. In Mosella e nelle Bouches-du-Rhône, infatti, è cominciata una diminuzione dei casi. Qui sotto l'ultimo bollettino di giovedì e la curva su due mesi.
Il calo dei ricoveri di anzianiIl dato più incoraggiante è la diminuzione dei ricoveri in ospedale di pazienti con più di 85 anni: un calo del 17,5% nelle ultime settimane, grazie all'effetto della campagna di vaccinazione. “La Francia è il primo paese in Europa per la vaccinazione delle persone più vulnerabili” dice Castex, dato contestato da alcuni ma è indubbio che da gennaio il governo ha scelto di dare una netta priorità ai più anziani. Negli Ephad, l'equivalente delle nostre Rsa, la percentuale dei vaccinati è pari all'85%.
Al livello totale, il numero delle persone che hanno ricevuto almeno una dose è di 3,2 milioni di persone (di cui 1,7 milioni con due dosi). Entro metà aprile il governo conta di aver vaccinato 10 milioni di persone, 20 milioni a maggio e 30 milioni entro l'estate. Anche se sono dati che sfigurano rispetto allo sprint dei britannici, la Francia ha accelerato, tanto che il portavoce del governo ha promesso che a metà aprile si potrà cominciare a pensare ad allentare le restrizioni e “ritrovare una certa normalità”.
L'altro punto della strategia francese confermato è la tutela dell'istruzione in presenza. Dopo le due settimane di vacanze d'inverno le scuole hanno riaperto anche nella Capitale. Secondo uno studio Unesco, la Francia è uno dei paesi dove bambini e ragazzi hanno perso meno lezioni in presenza: 41 giorni contro 93 dell'Italia.
Il patto Draghi-MacronGli sherpa sono al lavoro per invitare Mario Draghi nella capitale francese. Emmanuel Macron vorrebbe essere il primo leader europeo a incontrare di persona il nuovo premier italiano, suggellando così l’intesa con Super Mario. Niente di ancora definito, la crisi del Covid che torna a mordere da un lato e l’altro della Alpi rende tutto complicato. Ma proprio per questo c’è una sensazione di urgenza.
Draghi deve correre per la stesura del Recovery Plan, mentre Macron si è portato avanti e potrebbe offrire preziosi consigli. Draghi ha una solida "french connection" che risale a quando fu candidato dalla Francia alla Bce. Il Presidente era allora Nicolas Sarkozy. È presto per parlare di asse Roma-Parigi, ma una cosa è già chiara: la coppia Draghi-Macron guiderà l’Europa nella transizione post-Merkel.
La battaglia di Sarkò“Sono innocente, combatterò fino alla fine”. Così Sarkozy commenta la condanna a 3 anni (di cui due con la condizionale) per corruzione di magistrato e traffico di infuenze. Sarkozy ha fatto appello, quindi la pena è sospesa, ma intanto il 17 marzo lo aspetta un nuovo processo.
"È un doppio shock, per la politica francese nel suo insieme e per la destra in particolare" commenta il politologo Pascal Perrineau, convinto però che l'ex leader della destra "non sia politicamente morto".
Non ci poteva essere momento migliore, o peggiore. A poche ore dalla sentenza di condanna di Sarkozy, con l’ex ministro che va in tv per denunciare l'“accanimento” dei giudici, il Guardasigilli Eric Dupond-Moretti lancia una riforma della Giustizia in cui tra l’altro vengono messi nuovi paletti per intercettazioni e indagini segretate. Nel mirino c'è anche il ruolo del Parquet Nationale Financier (Pnf), la Superprocura creata dal governo di sinistra nel 2013, che ha scoperchiato molti scandali politici e considerata dalla destra come un covo di "toghe rosse". Lo stesso Guardasigilli si è scagliato contro il Pnf.
Turbolenze per il caccia del futuro Non decolla il faraonico progetto per il sistema integrato del caccia del futuro battezzato da Emmanuel Macron e Angela Merkel. Proprio nei giorni in cui l'autonomia strategica dell'Europa viene invocata dai leader nel Consiglio Europeo di Bruxelles, viaggia in mezzo a turbolenze uno dei simboli della cooperazione militare franco-tedesca, inserita nel trattato bilaterale di Aix-la-Chapelle due anni fa. Anche se è un cantiere di lungo periodo, proiettato nel 2045, i lavori preliminari procedono a rilento. Il progetto, che vale oltre 100 miliardi di euro, finora non ha neppure un nome condiviso. I tedeschi usano l'acronimo inglese Fcas (Future Combat Air System), i francesi parlano invece di Scaf (Système de combat aerien du futur).
Intanto i negoziati diplomatici sull'Iran passano anche da una scuola parigina. Nell'istituto internazionale del quindicesimo arrondissement Jeannine Manuel hanno studiato sia il nuovo Segretario di Stato Anthony Blinken, che l'inviato speciale Robert Malley, entrambi diplomati nel 1980. Il dato biografico potrebbe sembrare marginale se non fosse che i contatti tra Washington e Parigi sono sempre più intensi, facilitati anche da una french connection.
Il nuovo Medio Oriente"La combinazione tra pandemia e crollo del petrolio ha provocato un cataclisma in Medio Oriente". Il 2020 è stato un anno di svolta nella regione più tormentata del pianeta come racconta l'intellettuale Gilles Kepel nel nuovo saggio "Il Profeta e la pandemia" appena pubblicato da Gallimard e in corso di traduzione da Feltrinelli. Rispetto al suo precedente libro, "Uscire dal caos", nel quale tornava su mezzo secolo di storia della regione, Kepel firma adesso quasi un instant book, presentando la cronologia degli eventi del 2020 - dagli Accordi di Abramo alle nuove tensioni nel Mediterraneo - in una documentata analisi e una vasta cartografia. Docente all'École Normale Supérieure e all'università italiana di Lugano, Kepel è ormai un punto di riferimento fisso nel dibattito francese sull'Islam.
L'ultimo strilloneL'ultimo strillone di Parigi va in pensione. Alì Akbar, il pachistano che da 40 anni vendeva Le Monde e altri giornali nelle strade del quartiere latino, abbandona il suo storico lavoro. I suoi finti titoli sensazionalistici e presunti scoop urlati nelle strade facevano parte del folklore di Saint-Germain-des-Prés, dove Alì appariva sempre verso ora di pranzo con le copie fresche del quotidiano della sera.
La crisi del Covid ha aggravato le difficoltà dello strillone che senza café e ristoranti ha perso gran parte della sua clientela. Alì ha dovuto rassegnarsi ad abbandonare il suo lavoro che ha sempre considerato come una "vocazione". Grazie a una colletta in Rete è riuscito a ricomprarsi un piccolo chiosco davanti ai giardini del Luxembourg. Potrà vendere a famiglie e turisti (quando torneranno) bibite e gelati. Ma non è detto che sul bancone non ci sia anche qualche copia di giornale.
Luci da Parigi torna venerdì prossimo. Mi potete mandare messaggi e segnalazioni sulla mia email (
a.ginori@repubblica.it).
Buon weekend.
Anaïs Ginori---
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