Commento Coronavirus
Peste, colera e Covid: la Storia che non ascoltiamo
03 DICEMBRE 2020
La conflittualità tra Stato e Regioni ha ripercussioni negative sugli interventi di contrasto alla pandemia. Le autonomie locali tendono a essere controproducenti, perché creano confusione, sospetto e compromettono l'azione collettiva di mitigazione della crisi
Di GUIDO ALFANI
Tra i mali che l'autunno ha portato all'Italia non vi è solo la seconda ondata di Covid 19, ma anche una rinnovata conflittualità tra Stato e Regioni che si sperava potesse essere archiviata almeno fino alle prossime elezioni. Purtroppo, tale conflittualità è destinata ad avere ripercussioni negative sugli interventi di contrasto alla pandemia.
Per convincersene, aiuta considerare la storia della medicina e delle istituzioni di sanità pubblica. La lezione è molto chiara: nel corso dei secoli, ogni volta che è emerso un nuovo rischio pandemico si è dovuta potenziare la capacità del centro di assicurare il coordinamento dell'azione pubblica su territori sempre più ampi. Ad esempio, se confrontiamo le pestilenze del Cinque e Seicento con quelle medievali, troviamo gli Stati regionali italiani impegnati nel tentativo di tenere il contagio fuori dai propri confini, spesso con buon successo, cosa che nel Trecento sarebbe stata impensabile. I medesimi Stati, poi, dovevano fare i conti con le singole città, che erano pronte a mentire sulla presenza di casi di peste per evitare le conseguenze economiche del "bando": l'equivalente antico del lockdown mirato.
Nell'Ottocento, quando la peste era ormai un lontano ricordo, l'Europa dovette affrontare una nuova e gravissima minaccia pandemica, il colera. Gli Stati nazionali unitari si dovettero porre il problema di come assicurare il coordinamento su aree più ampie e inevitabilmente più composite. In Italia, ciò fu ottenuto con la creazione, nel 1888, della Direzione generale di Sanità pubblica (l'antenato del ministero della Salute) e del Consiglio superiore di Sanità. Istituzioni di questo tipo, che complessivamente erano adeguate a contrastare patogeni come il colera, fallirono miseramente contro la nuova grande minaccia del ventesimo secolo: l'influenza.
L'esperienza dell'Influenza Spagnola del 1918-19 rese evidente che contro un'infezione capace di diffondersi rapidamente a una parte amplissima della popolazione, sfruttando anche il contesto di un pianeta più popolato e interconnesso rispetto al passato, solo un efficace coordinamento internazionale, e possibilmente planetario, offriva qualche speranza perlomeno di contenere i danni. L'istituzione dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel 1948, fu la risposta a tale esigenza.
Nella crisi attuale, evidenti limiti operativi hanno caratterizzato l'azione dell'Oms così come del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), istituito non a caso nel 2005: subito dopo l'emergenza della Sars del 2003. L'unica soluzione razionale, però, non è uscire dall'Oms come minacciato in estate dal presidente americano Trump, bensì potenziare le istituzioni esistenti e se occorre crearne di nuove, con un obiettivo primario: rafforzare il coordinamento a una scala territoriale più ampia possibile.
Tornando al caso nazionale, perseguire tale obiettivo richiede anche di chiarire senza ombra di dubbio quali siano le competenze dello Stato centrale e quali quelle delle autonomie locali. La storia insegna che nel caso di una pandemia le autonomie locali tendono a essere controproducenti, perché creano confusione, sospetto reciproco e in generale compromettono l'azione collettiva di mitigazione della crisi.
Ciò non implica che altri aspetti delle autonomie (anche in campo sanitario) siano sbagliati, ma di certo è un punto su cui si dovrà riflettere - anche perché questa, che è la quinta emergenza sanitaria globale causata da un coronavirus o da un virus influenzale solo nel corso del ventunesimo secolo, certamente non sarà l'ultima.
guido.alfani@unibocconi.itda -
https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/12/03/news/coronavirus_governo_regioni_le_autonomie_e_le_pandemie-276894412/?ref=nl-rep-a-bgr