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Autore Discussione: RUSSIA, BIELORUSSIA.  (Letto 15201 volte)
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« Risposta #45 inserito:: Giugno 16, 2022, 05:57:54 pm »

24 Marzo 2022

 Catherine André
fino a che punto i cittadini russi sono complici dei loro leader nell'invasione dell'Ucraina e nella violenza scatenata dall'esercito di Vladimir Putin? Qualche settimana fa, lo scrittore Sergej Lebedev ha parlato di "indifferenza" e persino di "disincanto" dei russi nei confronti delle autorità; le poche migliaia di coraggiosi che hanno sfidato la repressione e dimostrato la loro ostilità all'"operazione militare speciale" non hanno cambiato radicalmente la situazione. Per lo storico Nikolaj Koposov, i russi sono stati semplicemente privati per decenni della capacità di prendere liberamente decisioni che li riguardano collettivamente – questo naturalmente non giustifica il sostegno mostrato da molti di loro per questa guerra.
 
L'invasione dell'Ucraina ha influenzato anche lo svolgimento della Conferenza sul futuro dell'Europa, la cui ultima assemblea dei cittadini si è svolta a Dublino, come riferisce la giornalista Emanuela Barbiroglio.
 
Infine, cominciamo una collaborazione con un gruppo di coraggiose studentesse di Lviv (Leopoli), che scrivono per noi un diario da questa città nell’ovest dell’Ucraina, che sembrava essere stata relativamente risparmiata dagli attacchi russi.
 
Buona lettura e alla prossima settimana!

---
In questo momento è fondamentale che i giornalisti possano continuare a fare il loro lavoro in Ucraina. Puoi sostenerli con una donazione alle diverse iniziative che si sono create negli ultimi giorni. Ne abbiamo selezionate Tre:
 Keep Ukraine’s media going
Support for journalists in Ukraine
Safety fund for journalists in Ukraine

Da - https://3s845.r.ag.d.sendibm3.com/mk/mr/cr6qcVBE6tr1uPvnJJ3YrxABLc4Es5CW6uAAH7k4lShXHfbCmVv4uB0Zoj7GgaGZIWtCsoYiaDPcHfB7nr2dQxFuoeh3T03QXsS6hRZbI9-SvTEDv3vb-G-OgcZRLFGRwW8iGZ4Z7-N_
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« Risposta #46 inserito:: Giugno 20, 2022, 11:36:33 am »

Massimiliano Bondanini
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Michele Lebotti
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LUMI
Piccole idee per schiarire il mondo intorno a noi.

La solitudine dello Zar.
Ma chi è veramente Vladimir Putin e quali sono gli scenari che verosimilmente ci (e lo) attendono?
“Se conosci il nemico e conosci te stesso, in cento guerre da combattere non sarai mai vinto”. Così scriveva Sun Tzu, nel celeberrimo: “L’Arte della Guerra”, più di 2500 anni fa, attualissimo.
E allora cerchiamo di capire chi è il nemico pubblico numero uno dei nostri giorni. Anzi, partiamo da quello che sicuramente NON è.
Non è un pazzo furioso, non è un ideologo, non è Hitler, non ha scritto nessun Mein Kampf.
Niente di più lontano.
Estrazione, qui da noi diremmo piccolo borghese, madre operaia, padre funzionario (di polizia). Cresce, studia, si laurea (in legge-diritto internazionale-praticamente un collega..) e fa l’accademia militare a San Pietroburgo. Giovane promettente viene assunto nell’ azienda più florida, efficiente e ricca dell’Unione Sovietica: il KGB. E viene spedito nella filiale più importante, il posto più caldo in una guerra freddissima: la DDR. È li che impara, alla perfezione, il tedesco. Il ragazzo fa strada, mantiene tutte le promesse (quella di mantenere le promesse è una sua ossessione..) e viene notato da Boris Eltsin. Notato e apprezzato. Talmente tanto che non solo è inserito nella lunga lista dei candidati alla sua successione, ma viene addirittura scelto. Una svolta nella Storia.
Putin eredita un paese allo sbando, una guerra sanguinosa e irrisolta, un secondo default finanziario, un esercito impegnato a vendersi il proprio arsenale, un’aspettativa di vita media, che è per i maschi, di 56 anni. La Russia è un paria dello scenario internazionale. Ma VP salva il paese prendendolo per i capelli e ricompone, pazientemente, il puzzle andato in pezzi. Risolve la guerra in Cecenia affidandosi soprattutto a Ramzan Kadirov (le cui famigerate squadracce ritroveremo poi in ogni conflitto successivo e purtroppo anche in questi giorni a Kiev) a cui affida ogni lavoro sporco e naturalmente le chiavi (e la presidenza) della piccola repubblica caucasica. Ricostruisce e ammoderna pezzo per pezzo l’esercito, la marina e l’aviazione. Di nuovo secondi a nessuno, lo si è visto in Siria. Inventa con Shoigu e Gerasimov le brigate Wagner che fanno il bello e il cattivo tempo in Africa e in Medio Oriente.
In campo diplomatico si affida a due Principi della diplomazia, cresciuti a pane e trattati, Primakov e Lavrov. Fa riflettere che probabilmente, l’ultimo ministro degli Esteri con cui avrà parlato Sergey Lavrov è un ex venditore di bibite italiano diventato poi ministro, una sorta di nemesi, gli scherzi della storia.
Calcolatore, cinico, opportunista, a VP non interessano i mezzi, interessano i fini. Sul fronte interno manda in galera, nel migliore dei casi, chi gli si oppone.
Lascia spazio ad un’economia di mercato che consente il formarsi, soprattutto a Mosca e nelle principali città, di una classe media. Lascia crescere anche gli oligarchi. Purché non rompano. E loro, a cui non piace il polonio come dolcificante, naturalmente, si adeguano.
Usa il petrolio e il gas non solo come volano economico ma anche come arma di ricatto per le assetate economie occidentali (fra cui la nostra, la Russia copre il 40% del fabbisogno energetico italiano).
“Time” in diverse occasioni ha attribuito ad Angela Merkel il titolo di donna più potente del
mondo, è inutile che vi scriva a chi venisse attribuito il titolo relativo alla figura maschile.
Ma la differenza fra Putin e la Merkel è che VP nel suo agire non ha mai avuto nessuno scrupolo, nessun ideale. La sua unica fonte di ispirazione si chiama Real Politick. L’unica direttrice della sua azione è data dai rapporti di forza. Non c’è altro.
Lo stiamo vedendo oggi, tutti. Anche chi non se n’era mai accorto prima, come qualche ex
ministro italiano pronto a scambiare due Mattarella per mezzo Putin.
Ma veniamo ad oggi e a..domani..
I carri armati russi prima o poi entreranno a Kiev. Forse è questione di ore. Speriamo che Zelensky si salvi. I Russi piazzeranno il loro burattino.
Eppure, Vladimir Putin, con questa invasione che sicuramente risulterà vittoriosa (fino a quando terranno le difese ucraine?) sembra proprio aver segnato la propria fine.
Il maestro dei calcolatori ha sbagliato il calcolo finale, la somma non torna.
È stata la risposta compattissima, e durissima dell’occidente a scombinare tutto. La messa al bando degli oligarchi, invitati neanche troppo gentilmente a togliersi dalle palle. Immaginiamo sicuramente non felicissimi, sicuramente non soddisfatti, gli Abramovich, i Potanin, gli Usmanov, i Prokorov. Dovranno accontentarsi della Crimea per i loro super yacht quest’estate?
Aeroflot non gradita nei cieli europei, in gran parte già chiusi all’aviazione civile russa. Sospeso il finanziamento del debito sovrano russo. Una stretta violenta sul rilascio del visti. E poi la fine di North Stream 2 e soprattutto l’esclusione dal sistema SWIFT, che ha dal punto di vista finanziario, l’effetto di una bomba atomica. Anche se si trattasse di un’esclusione parziale, anche se i Russi dovessero mettersi a commerciare usando il sistema di pagamento dei..cinesi..
Non credo che VP, forte del suo gas, e
e dei suoi apparati di disinformazione, si aspettasse una reazione del genere.
Ma c’è molto di più.
Vladimir Putin con l’Occidente ha chiuso. Nessun leader gli stringerà più la mano, nessuno sarà più disposto ad incontrarlo. Finanche una Marie Le Pen, finanche un Matteo Salvini. Se un giorno la Federazione vorrà tornare a dialogare con l’Occidente la sua voce non sarà quella di Putin. E allora a VP non resta che l’abbraccio con la Repubblica Popolare. Il pitone giallo che si avvolge intorno all’orso.
Non è tutto. C’è il fronte interno. I Russi non sono più quelli di 70 anni fa. Vivo a Mosca da 15 anni. Ho conosciuto gente disperata perché durante la pandemia non poteva andare a farsi le vacanze in Sardegna e doveva accontentarsi della Crimea. Bevono prosecco, amano guidare macchine tedesche, vanno a vestirsi a Milano. O nei centri commerciali delle grandi città russe dove comprano manifattura europea, americana, giapponese, coreana. Se la società civile sovietica educata a pane e socialismo accettava di buon grado le ristrettezze di un’URSS isolata, quella di oggi, cresciuta a pane e Instagram non lo farà mai. Mai. In altri termini quanto maggiore sarà l’isolamento russo, in cui Putin avviterà il paese, tanto maggiore sarà il discontento della società civile russa. La cui parte migliore già oggi, ieri, è scesa in piazza.
Allo Zar non rimarranno che la repressione (1800 arresti in queste giornate) e i viaggi a Pechino.
Lo Zar è solo, lo Zar ha vinto, lo Zar ha perso.
Da Fb del 19 giugno 2022
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« Risposta #47 inserito:: Luglio 16, 2022, 10:37:28 pm »

La Russia esulta per la crisi di governo in Italia? La verità secondo Maria Zakharova

Posta in arrivo

Arlecchino Euristico
15 lug 2022, 16:29 (1 giorno fa)
a me

Penso che potrebbe interessarti questa notizia, che ho trovato su Microsoft News: La Russia esulta per la crisi di governo in Italia? La verità secondo Maria Zakharova -

https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/la-russia-esulta-per-la-crisi-di-governo-in-italia-la-verit%C3%A0-secondo-maria-zakharova/ar-AAZBvbN?ocid=winp1taskbar&cvid=2a9c25b2982a442dbd021f5a9bb60cd3

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« Risposta #48 inserito:: Agosto 14, 2022, 06:12:28 pm »

Putin non ha il dito sul pulsante. Il mondo nucleare dopo l’invasione | Il Foglio

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
11:14 (6 ore fa)
a me

https://www.ilfoglio.it/il-foglio-internazionale/2022/08/08/news/putin-non-ha-il-dito-sul-pulsante-il-mondo-nucleare-dopo-l-invasione-4308937/
 
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« Risposta #49 inserito:: Agosto 16, 2022, 06:17:30 pm »

Gli Italiani non sanno praticamente nulla della Russia e delle sue condizioni economiche.
Credono che la Russia sia una grande nazione, una superpotenza sia dal punto di vista finanziario che tecnologico che militare. Pensano anche che la Russia sia una grande nazione dal punto di vista culturale, intellettivo.
La verità non è solo diversa, è completamente l’opposto. Oltre a questo, la Russia è composta da 85 entità federali 22 delle quali sono repubbliche con un certo grado di indipendenza, parlamenti, presidenti o governatori, forze dell’ordine. Il PIL della Russia come è stato ribadito ormai più volte è a livello di quello spagnolo, inferiore a quello dell’Italia, ovvero tutt’altro che superpotenza. Oltre a questo, le esportazioni (e quindi anche il PIL) vengono generate quasi totalmente dall’estrazione di gas e petrolio. Va notato che la quasi totalità di questi preziosi combustibili arriva dalle Repubbliche che non hanno voce in capitolo a Mosca. Si tratta delle zone povere del paese che non capitalizzano i benefici del loro stesso sottosuolo. Esiste molto malcontento da parte di questi cittadini ma è una cosa di cui non si parla mai. In USA, per esempio, gli abitanti dell’Alaska ricevono ogni anno un dividendo dai guadagni statali del petrolio. Come se questo non bastasse nella grande Russia se leviamo le città importanti come Mosca, Leningrado ecc. gli stipendi sono bassissimi. Insegnanti, operai, tecnici prendono dai 200 ai 300 dollari al mese. Io stesso ho avuto dipendenti in Russia, uno di loro aveva la moglie insegnante che guadagnava qualche anno fa $200 al mese. Questo comporta che nelle zone lontane dalle 4-5 città più importanti si cerchino lavori alternativi e più remunerativi che magari anche a costo di rischi possano portare a guadagnare 4/500$ al mese. È da queste persone che viene formato l’esercito “professionale” Russo.

Questo significa che se siete un cittadino della Repubblica del Nord Ossezia o di quella di Sacha (mai sentite vero?) vi sottraggono i beni de sottosuolo dandone tutti i benefici agli Oligarchi ed a Putin e poi quando c’è da morire per la nazione saranno i vostri figli e nipoti a farlo, non i moscoviti.
In questo momento quasi tutti i morti ed i feriti che tornano dal fronte ucraino fanno parte delle zone rurali o delle repubbliche periferiche. In pratica Mosca continua tuttora la pratica dello zar, ovvero sfruttare in tutti i modi i Russi che non sono delle grandi citta`, depredandoli e mandandoli a morire.
La Russia pur avendo poco più di 150 milioni di cittadini ha solo 4 milioni di studenti universitari.

Per fare un paragone gli USA con circa il doppio dei cittadini hanno 20 milioni di studenti universitari. Ovviamente anche in USA ci sono industrie agricole e di estrazione del gas e del petrolio ma immaginate cosa produce in 50 anni una simile quantità di laureati e la differenza che si proietterà nello sviluppo tecnologico e finanziario delle due rispettive nazioni, l’incremento del PIL e la ridistribuzione della ricchezza.
Dal Punto di vista tecnologico la Russia è un nano. È a livelli di paesi estremamente arretrati. Ha un numero di brevetti originati in Russia che è letteralmente infimo, non ha industrie di semiconduttori, non ha Fab per produrli. Persino l’industria degli armamenti deve comprare i microchip da USA, Europa e Cina ma i Cinesi hanno circa dieci anni di gap per i microchip prodotti internamente. La Cina perlomeno è in grado di produrre microchip disegnati da loro a Taiwan (per ora) ma la Russia non ha nemmeno le capacità progettuali. Tabula rasa.

La Russia ha operato una manovra del tutto di facciata per sostenere il rublo che nominalmente si è riposizionato a valori persino superiori a quelli pre-guerra. In realtà è un’operazione di immagine. I paesi che comprano idrocarburi non li stanno pagando in rubli e del resto non potrebbero farlo perché` i rubli non circolano fuori dalla Russia. Sfiderei chiunque a provare ad acquistare 1000 euro in rubli dalla propria banca per le vacanze a Mosca. Gli acquirenti hanno aperto un conto in dollari ed uno in Rubli presso la Gazprom Bank, pagano in dollari come sempre e questi dollari vengono convertiti in Rubli per pagare la Gazprom industria di idrocarburi. In pratica chi ci ha perso è la Gazprom che prima deteneva conti in dollari con cui faceva quello che voleva, oggi questi dollari vengono subito presi dal governo Russo che in cambio fornisce carta (rubli). Il flusso inverso non avviene con tanta facilita` per cui i prezzi dei beni in vendita non stanno diminuendo. Le automobili costano il doppio di quello che costano in Europa ed anche il triplo di quello che costano in US mentre i prodotti alimentari, il vestiario ecc. sono circa al doppio dei prezzi vecchi ad eccezione di prodotti fatti da industrie governative che calmierano i prezzi perché` compongono il paniere su cui si calcola l’Inflazione. E` stato annunciato che in Russia l’inflazione nel 2022 sarà del 23% ma questo è vero solo se si vive con i beni del paniere mentre se si vive all’occidentale siamo circa intorno allo 80-90%. Figuriamoci con pensioni da $150 che sono le tipiche pensioni russe per chi ha fatto un lavoro pesante per 40 anni.

La Russia è in fase di demolizione, presto le repubbliche sfruttate non ce la faranno più`. Ci saranno sorprese.

Gli unici a non saperlo sono certi italiani che sono male informati o disinformati o semplicemente ignoranti.

Gabriele Sartori

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