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Autore Discussione: ARLECCHINO è un Opinionista.  (Letto 100962 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Dicembre 30, 2015, 06:06:51 pm »

Arlecchino    
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 Oggetto del messaggio: Noi NON RENZIANI NON SIAMO TIFOSI, MA NON SIAMO FESSI?

Messaggio Inviato: sab ott 31, 2015 10:49 am

"""La rivoluzione è lontana, siamo un Paese più vecchio dei suoi cittadini."""


Non voglio commentare questa frase (pericoloso che sia anche un sentimento) dico solo quanto è spiacevole verificare anche da parte di persone stimabili e seriamente democratiche il "para-occhismo" (vedere le realtà in modo offuscato dall'ideologia) che continua a far sbagliare.

Ringraziamo tutti (per chi crede Dio in primis) che quella situazione barbara come la guerra (la rivoluzione) sia lontana anche dalle menti meno avvertite di noi italiani. La rivoluzione non ha mai portato a nulla di buono solo sofferenza e spargimento di sangue per i più deboli ... il popolo.

Siamo circondati da seminatori di zizzania e da porta-sfiga a pagamento.
NON ascoltiamoli, ragioniamo con il nostro buon senso civile.

Abbiamo spiegato la nostra posizione più volte, cioè da sostenitori del CentroSinistra (ulivista) diamo una libera e critica collaborazione, agendo da uno spazio ex-ulivista (che ci siamo guadagnato da decenni) per cooperare con il PD, ma senza scordare le nostre più antiche radici uliviste, appunto.

Questo intendo, io personalmente, quando scrivo di "NON ESSERE ANCORA RENZIANO", precisando che la nostra vicinanza al Governo Renzi nasce e si basa su pochi elementi forti:

1) - non ne siamo tifosi ma constatiamo che non ci sono alternative valide, per l'Italia, oltre il fare "a suo modo" di Renzi.

2) -Le opposizioni, tutte, quotidianamente ci dimostrano con parole ed opere che farebbero nulla di buono e molto di peggio se fossero loro al potere oggi.

3) - Il GOVERNO RENZI HA "FATTO", a suo modo, ma molto deve ancora fare in modo diverso e migliore! Noi vogliamo che lavori in quella direzione sappiamo che se vuole è in grado di farlo. Usi in modo adeguato gli appoggi che ha, senza perdere di vista l'onesta dignità di chi crede in Renzi e nella sua Squadra (migliorabile).

4) - La nostra principale attesa verso il governo Renzi sta nel fatto che vogliamo realizzi concretamente ogni azione utile a portare pulizia nella nazione e risultati concreti con benefici godibili dagli ITALIANI TUTTI. Che questo comporti la delusione dei fanatici dello stare comodi all'opposizione (5Stelle e Sinistra obsoleta) oppure il mal di testa per confusi antieuropeisti e razzisti, a noi poco importa. Le liti e i bisticci tra partiti e politici di bassa lega, hanno favorito il malaffare, la corruzione, la malavita di ogni tipo, adesso speriamo Renzi ce ne liberi (a suo modo).

5) - Che tutto avvenga in DEMOCRAZIA è compito del Presidente MATTARELLA. Noi siamo d'accordo con lui: non è vero che l'Italia debba essere destinata in eterno al letamaio che oggi dimostra d'essere. Basta!

Ciaooo

Da – il forumista del 31/10/2015
« Ultima modifica: Ottobre 30, 2020, 07:05:42 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #1 inserito:: Aprile 17, 2016, 05:31:40 pm »

CARO COMPASSO dici bene ma io che ero deciso a votare SI, perchè contrario alle "concessioni" a babbo morto, oggi non voto per non mischiare il "demoniaco" essere contro dell'opposizione con l'acquasanta della battaglia ambientale.

Con tutto il "casino politico" che hanno messo in piedi contro Renzi e il suo governo, capita che ancora una volta si offende la buona fede di una massa di elettori ingenui e poco informati che nel loro seguire i mal di pancia da furbetti in Tv, ci fanno correre il rischio di danni maggiori.

Io e te siamo maestri in "critiche a Renzi" portate su questo forum, ma un conto è criticare in modo costruttivo altro è essere contrari a Renzi per partito preso (o per ordini di scuderia).

Ciaooo

Da – http://forumista.it/viewtopic.php?f=19&t=6194188&p=1685719&sid=47aba40d735b75e1f404edb287b4ec6c#p1685719

 17/04/16

Titolo dell’argomento: MA per ora NON ABBANDONO QUESTO FORUM STORICO.
Di Arlecchino
« Ultima modifica: Dicembre 05, 2016, 04:39:52 pm da Arlecchino » Registrato
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« Risposta #2 inserito:: Aprile 18, 2016, 12:10:11 pm »

La questione Piattaforme, per colpa di una opposizione a Renzi più stupida che diabolica (nel caso specifico), è stata messa a fuoco soltanto poche ore prima del "non voto".

Ergo deve essere rivista in tempi non brevissimi anche perchè ciò che interessa a noi Italiani (che lo si capisca oppure no) è il piano energetico nazionale che è tutto da "fare".

Altra questione che ci convince alla riproposta del tema (ma da subito) è la concessione "a babbo morto" dello sfruttamento dei giacimenti a costi fissi ... un assurdità da eliminare!

E il governo ha la possibilità di eliminarla! Anzi DEVE eliminarla.

ciaooo 


Da https://www.facebook.com/
18/04/16
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« Risposta #3 inserito:: Aprile 18, 2016, 12:14:23 pm »

Non facciamoci abbagliare dai risultati del "referendum" antiRenzi.

Il Referendum abrogativo del 2016, ha dimostrato che le Regioni non sono riuscite ad abrogare concessioni a loro non gradite ... nulla di più, stop!

Questo non toglie al Governo Renzi la possibilità di cancellare le questioni che non sono gradite a noi ITALIANI!

Il Governo, ma soprattutto Renzi, si dovranno convincere che siamo stanchi da tempo di "scaramucce" nel condominio dei politici e degli amministratori locali.

Ci stiamo rendendo conto che dal potere politico e amministrativo dobbiamo pretendere risultati positivi a favore di tutti, senza grattarci con pruriti e tifoserie che, dividendoci, consentono di derubarci e di sfotterci.


ciaooo     

Da - https://www.facebook.com/ArlecchinoBatocio/?ref=aymt_homepage_panel

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« Risposta #4 inserito:: Aprile 23, 2016, 07:18:29 am »

Arlecchino Batocio
Pubblicato da L'Huffington Post · 23/04/2016 ·

Nessun conflitto tra politica attuale (e passata) e la Magistratura onesta.
Nessun Politico e nessun Magistrato può pretendere ciò che non ha meritato!
Ognuno di loro deve essere valutato singolarmente, ovvio ma ... quando un parlamento è zeppo di condannati, condannati prescritti, "onorevoli" indagati e neppure Renzi si sforza di darci chiarezza, generalizzare è indispensabile, per non essere giudicati dei fessi. Ciaooo

Da - https://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn
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« Risposta #5 inserito:: Aprile 23, 2016, 10:23:08 pm »

Amleto:
Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine? Morire, dormire… nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne: è una conclusione da desiderarsi devotamente.

Morire, dormire. Dormire, forse sognare.

Sì, qui è l’ostacolo, perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale deve farci riflettere. È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga. Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo, il torto dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo, gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge, l’insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo che il merito paziente riceve dagli indegni, quando egli stesso potrebbe darsi quietanza con un semplice stiletto?

Chi porterebbe fardelli, grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa, se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte, il paese inesplorato dalla cui frontiera nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà e ci fa sopportare i mali che abbiamo piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti? Così la coscienza ci rende tutti codardi, e così il colore naturale della risolutezza è reso malsano dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e perdono il nome di azione.

http://www.shakespeareinitaly.it/essereononessere.html
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« Risposta #6 inserito:: Aprile 24, 2016, 11:38:32 am »

Arlecchino Batocio
 
Dall’Amleto

Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine? Morire, dormire… nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne: è una conclusione da desiderarsi devotamente. Morire, dormire. Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo, perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale deve farci riflettere. È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga.

Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo, il torto dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo, gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge, l’insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo che il merito paziente riceve dagli indegni, quando egli stesso potrebbe darsi quietanza con un semplice stiletto?

Chi porterebbe fardelli, grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa, se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte, il paese inesplorato dalla cui frontiera nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà e ci fa sopportare i mali che abbiamo piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?

Così la coscienza ci rende tutti codardi, e così il colore naturale della risolutezza è reso malsano dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e perdono il nome di azione.

http://www.shakespeareinitaly.it/essereononessere.html

Commenti
 
Arlecchino Batocio "Così la coscienza ci rende tutti codardi, e così il colore naturale della risolutezza è reso malsano dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e perdono il nome di azione."

Dall'Amleto.

 
Arlecchino Batocio Noi che rifiutiamo il concetto di suicidio sociale, perchè codardo, dobbiamo attivarci al fine di dare forza alla nostra risolutezza rendendo "bensano" il pensiero libero, ben indirizzato ad imprese e azioni democratiche, di "grande altezza".

ciaooo

Da – FB del 24/04/2016
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« Risposta #7 inserito:: Aprile 24, 2016, 04:08:39 pm »

ISemplici Cittadini per ora una idea che vorremmo diventasse una ...

Rileggendo l'Amleto l'ultimo brivido nella voglia di "fare".

Ma di fare cosa e come e quando ...

ciaooo
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« Risposta #8 inserito:: Aprile 24, 2016, 04:56:51 pm »

L’istanza morale, presupposto del pensiero di Gaetano Filangieri

Di Gherardo Mengoni

L’allocuzione iniziale che fa da introduzione al primo libro della “Scienza della legislazione” (1780) di Gaetano Filangieri costituisce una denuncia contro tutti i Sovrani Europei del tempo, “dediti – Egli scrive - alla soluzione di un solo problema: trovare la maniera di uccidere più uomini nel minore tempo possibile!”

“Dopo più di mezzo secolo di sforzi da parte dei filosofi per far cambiare questo stato di cose, - aggiunge Filangieri - …La scena si è mutata, ed i Principi hanno cominciato a conoscere che la vita e la tranquillità degli uomini meritano rispetto e che le buone leggi sono l’unico sostegno della felicità nazionale. ”

Egli nell’impostazione del piano ragionato dell’opera poderosa che si accinge a sviluppare, proclama il Suo fondamento etico:

“Conservazione e tranquillità … oggetto unico ed universale della Scienza della legislazione…”

Il principio della “conservazione” dunque, visto quale prima componente. La possibilità cioè, di esistere; la libertà di accrescere e migliorare la propria condizione; la parità di diritti e la confidenza – così la definiva - con il Governo, con la Magistratura, e con gli altri cittadini.

Al principio della conservazione si affianca quello della “tranquillità” e cioè la sicurezza per ciascun individuo di poter operare senza turbative di sorta, nel rispetto del dettato delle leggi.

Ambedue i principi appaiono, nel pensiero del filosofo, come derivati da una definizione, molto personale, della “bontà assoluta delle leggi, intesa … come piena loro armonia con i principi universali della morale, comune a tutte le nazioni; a tutti i governi ed adattabile a tutti i climi.”

Potremo comprendere e condividere, oggi, in qualità di cittadini europei, questo concetto di bontà assoluta delle leggi se lo consideriamo ideato ed inserito da Filangieri in una impostazione transazionale del rapporto uomo-legge che, peraltro, restava, per il suo tempo, indubbiamente utopica, anche se suggestiva. Ancora in un’ottica che superava i meri confini nazionali, Filangieri considerava inoltre, il ruolo del filosofo che definiva apostolo della verità e che aveva il dovere di predicare; sostenere; promuovere ed illustrare la verità medesima.
Il filosofo doveva operare senza tentennamenti e, precisava Filangieri: “Se i lumi che egli sparge non sono utili per il suo secolo e per la sua patria, lo saranno sicuramente per un altro secolo e per un altro paese. Il filosofo è cittadino di tutti i luoghi; contemporaneo di tutte le età; L’Universo è la sua patria; la Terra è la sua scuola, i suoi contemporanei ed i suoi posteri sono i suoi discepoli.”

Queste premesse permettono di desumere che l’intero pensiero del Filangieri restava influenzato dalla concezione illuministica del prevalere della Ragione, benvero sostenuta ad ogni passo dalla Morale. La Sua definizione di filosofo, che oggi potrebbe meglio esser identificata in quella di un ricercatore di verità, di un analizzatore dei fenomeni del mondo, per Filangieri era quella di colui che aveva il compito di indagare senza per questo, che la finalità ultima del proprio fare dovesse conseguire un immediato scopo utilitaristico!

Anche questa appare, in visione moderna, una definizione suggestiva ma, tuttavia, utopica del concetto di Ricerca, immersi come siamo, in un sistema globale che ha finalizzato ogni scoperta dell’uomo al sistematico, pratico ed immediato, sfruttamento.

Intanto proprio il costante rigore morale, che sosteneva il Suo pensiero, permetteva al legislatore Filangieri, ad esempio, di introdurre concetti oltremodo innovativi per la Giurisprudenza del tempo, a cominciare dalle modalità di comportamento della stessa Magistratura. Egli teorizzava, ad esempio, il concetto d’inflessibilità ed imparzialità del giudice che non doveva mai porre personali valutazioni, né propri sentimenti, nell’esercizio delle funzioni.

Analogamente ancora il rigore morale, di cui doveva essere permeato ogni atto del filosofo, non faceva indugiare Filangieri, lui, Principe d’antico lignaggio, ad enunciare norme severe contro i privilegi feudali, e contro le ricchezze e l’ingerenza politica del Clero.

Ed, a proposito del tema “educazione dei giovani”, quel rigore morale lo sollecita, finanche, all’ideazione ed al patrocinio delle Scuole Pubbliche, determinando, così, il superamento del monopolio feudale della Cultura, affidato, per secoli, quasi esclusivamente, agli ordini monastici.

Poche voci di intellettuali si elevarono in Patria a dimostrare stima ed apprezzamento per l’opera di Filangieri; anzi Nobiltà e Clero si mostrarono profondamente offese per i dogmi sull’uguaglianza di tutti gli esseri umani che il filosofo pose a base del suo sistematico ordinamento delle leggi.

“Nemo profeta in Patria!”

Molto ampio si può valutare, invece, il tributo di consensi che incontrano i suoi scritti, - tradotti in varie lingue, in Europa ed oltre - tra pensatori, ed uomini di governo, fino alle Americhe ove memorabile resta, a testimonianza di profonda ammirazione, lo scambio epistolare tra il legislatore Filangieri  e Beniamino Franklin.

Filangieri, di fatto, è stato considerato il più significativo rappresentante, con Verri e Beccaria, dell’Illuminismo Italiano ed è cosa certa che Mario Pagano e Domenico Cirillo seguirono, affranti, il suo feretro nel 1788, con la mente già rivolta alla Repubblica Napoletana.

Filangieri, ordunque, almeno per gli illuministi napoletani, rappresentava l’uomo del mito; l’ispiratore della vera Libertà. Era l’uomo di legge più saggio che si era lasciato vincere dalla Morte solo dopo aver abbattuto virtualmente i confini delle Nazioni. Era l’uomo di intelletto che, scomparendo, li lasciava attoniti nel pronunciare i versi: “…e piange l’Europa e sta qual chi, tuonando il cielo senza nubi, stupisce ed arresta il passo. “

Quale visione poetica più toccante della intera Europa ferma, nel dolore, per la morte del proprio illustre figlio “legislatore”!

Orbene si potrebbe facilmente verificare che l’ordinamento sistematico della norma, nella logica di Filangieri, appare sorretto, ad ogni passo, da una profonda istanza morale, che viene a costituirne imprescindibile presupposto. La visione utopica di un mondo di uomini uguali, governati da leggi comuni, in assenza di privilegi di casta, si configura come antesignana proposizione ad una visione politica che, superata la stagione dei lumi, si incastona nei moderni principi democratici di convivenza pacifica.

La stessa rappresentazione, anch’essa utopica per quel tempo, di una legislazione unificante che supera la misura della singola nazione, anticipa – nella proiezione del visionario, ispirato filosofo – la nascita di una Europa, finalmente unita anche politicamente, che spazia sul Mediterraneo ed esprime in esso la sua capacità di apportatrice di pace, d’istruzione, di tolleranza e di benessere.

Filangieri, in sintesi, guarda, prospetticamente, oltre il nostro stesso tempo, atteso che noi, in questa Europa, per ora abbiamo saputo solo compiere un primo, timido passo in materia di Economia e che manca ancora tutto il resto per far nascere una vera Unione delle Nazioni Europee.

Ma che grande lezione; quale forte ammonimento nasce dalla riflessione sul pensiero di Filangieri per tutti coloro che si sentono cittadini partecipi in questo tempo presente!
A oltre duecento anni dalla morte il valore sociale della Sua opera può costituire, tuttora, un forte richiamo etico ed un chiaro elemento di riferimento.

L’istanza morale che sorregge ogni espressione del suo pensiero; la ricerca costante di conservazione e tranquillità per l’uomo, poste al centro del suo universo, si mutuano  molto agevolmente nei principi di solidarietà e tolleranza,  perseguiti, da oltre un secolo, nella costruzione tipo dello Stato Democratico moderno.

E viene spontanea l’adozione di un'unica espressione che richiami quanto di etico c’è alla base della Scienza della legislazione:

“Agire con rettitudine nell’interesse dell’uomo!”

Per la conservazione della propria condizione l’uomo deve agire, infatti, tenendo conto delle esigenze dell’altro da sé e quindi conservazione e solidarietà sono termini che oggi si compenetrano.  Per vivere in tranquillità, senza conflitti, senza caste e senza divisioni di sorta, non c’è che l’amicizia, quella vera e sincera, che a valutarla oggettivamente, non rappresenta altro che la sublimazione dei concetti di tolleranza e speranza nel prossimo.

Dunque “Agire con rettitudine nell’interesse dell’uomo!”. Questo, forse, è il messaggio più profondo che giunge a noi dalla riflessione sull’opera di Gaetano Filangieri e che diventa monito e guida per tutti gli uomini impegnati nel quotidiano viver civile.

Gherardo Mengoni

Marzo 2008

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« Risposta #9 inserito:: Giugno 09, 2016, 11:12:45 am »

Grazie a Rossi è tutto chiaro, la parte sino ad ora perdente della Sinistra PD di estrazione ex PC o simili vuole prendere il potere in tutto il PD. Vuole il recupero di persone "storiche" (nonostante la loro storia), Non vuole che un PD di vero CentroSinistra si esprima da riformista reale, in pratica non vuole Cattolici non integralisti (gli ex Margherita) e il Socialismo non comunista, lavorino e gestiscano insieme il PD, portando innovazione e modernizzazione. Il loro problema di persone e idee legate al passato è che la gente non li vuole più in questa condizione di perenne antichità. Renzi deve essere tanto capace nel continuare l'allargamento concettuale verso il Centro Cattolico non integralista (non verso la destra) e un Socialismo (rigenerato dopo Craxi) che sappia esprimersi e finalmente realizzarsi. Gli argomenti portati da Rossi sono li a farci capire l'incapacità della Sinistra-sinistra di ridisegnarsi verso un futuro diverso e migliore del loro passato. Marchionne è ancora bestia-nera e il Sindacato-vecchio lo si deve riportare protagonista (anche così invecchiato). Renzi deve cambiare, ma nel senso che deve essere determinato a governare in modo che la gente percepisca il valore del suo governo in concreto, meno sfide da condominio e più agire nel Paese per migliorarlo rapidamente. Oggi può farlo domani il logorio di interessi di potere non rassegnati, renderanno tutto più difficile se la gente non sarà con Renzi. Ciaooo

Da FB Arlecchino el 06/06/2016
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« Risposta #10 inserito:: Giugno 09, 2016, 11:18:58 am »

L'unico dato preoccupante per chi non si lascia trascinare nel "turbinio del condominio" è quello che indica il non voto.

Per il resto è chiaro che Renzi deve rivedere diverse cose che ha trascurato nella "foga del fare" e in quella più densa del promettere. Deve anche rivedere il peso di alcuni suoi consiglieri ricercandone tra quelli capaci di immaginare un futuro per il CentroSinistra (non soltanto per il PD). Per il resto dato che un "altro Cesare" non si vede all'orizzonte è sempre Renzi che si deve dar da fare per "pedalare nel senso giusto". Hai voluto la bicicletta ...

Da FB Arlecchino del 07/06/2016
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« Risposta #11 inserito:: Giugno 09, 2016, 11:21:15 am »

Sino a quando persone e personaggi anche qualificati e di valore, seguitano a parlare di Sinistra e CentroSinistra come fosse la stessa cosa, non ci leveremo di torno il polverone che offusca la visione della realtà che ruota intorno al PD. Molti lo fanno con malizia politica: la destra chiamandoci di sinistra quasi fosse una malattia altri, come per esempio Bersani, richiamandosi addirittura all'Ulivo (che hanno sempre ostacolato) unico CentroSinistra ideale possibile. Facciamo (facciano i politici PD) chiarezza una volta per tutte. La Sinistra attuale non ha nessuna intenzione di assumere programmi e azioni di CentroSinistra, anzi l'ostacolo maggiore alla sua realizzazione viene proprio dalla Sinistra-sinistra massimalista e per nulla riformista. Quindi Sinistra, oggi, è una realtà politica e sociale nettamente diversa dal CentroSinistra. Il CentroSinistra (ulivo o come altro si voglia chiamarlo senza deturparne l'atto di nascita e aggiornandolo nei suoi temi originali) è il riformismo fatto programma, è l'apertura al pensiero socialista e cattolico in cui il sociale e il liberale devono fondersi in un "tema-progetto" governativo riformista, moderno proiettato al futuro benessere del paese Italia e al cambiamento nel Mondo del concetto di Capitalismo.   

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« Risposta #12 inserito:: Giugno 16, 2016, 12:31:27 pm »

Ai terroristi non violenti di casa nostra, dobbiamo aggiungere i vecchi responsabili dei nostri guai che pur di farsi notare combattono Renzi, i violenti ideologizzati che vorrebbero imitare in Italia le violenze accadute in Francia, i violenti "tanto chi se ne frega" (squadristi internazionali), ed altri ancora compresi gli indifferenti (tanto io non voto).

Ma non dobbiamo dimenticare la massa (ancora non ben definita in termini quantitativi) degli Italiani imbecilli, contrari inconsciamente alla democrazia di fatto.

Quindi perchè dare il nostro appoggio al governo?
E' presto detto: è l'unico governo possibile oggi e i "non-ancora-renziani" non essendo tifosi possono dare il loro appoggio soltanto perchè aspettano provvedimenti a favore della gente. Ciaooo

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« Risposta #13 inserito:: Giugno 18, 2016, 08:52:53 am »

Dell'antipolitica ce ne possiamo infischiare sono parolai senza progetto capaci solo di criticare e offendere l'avversario di turno.

Il vero pericolo da combattere, democraticamente ma decisamente, sono, tra questi, gli specialisti nella diffusione dell'odio. Odio di ogni tipo: razzista, ideologico, religioso, sportivo, mafioso.

Hanno impestato la nostra società tra il menefreghismo dei pavidi e il ritardo colpevole dei complici.

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« Risposta #14 inserito:: Giugno 18, 2016, 12:00:37 pm »

Ai terroristi non violenti di casa nostra dobbiamo aggiungere i vecchi responsabili dei nostri guai che pur di farsi notare combattono Renzi, i violenti ideologizzati che vorrebbero imitare in Italia le violenze accadute in Francia, i violenti "tanto chi se ne frega" (squadristi internazionali), ed altri ancora compresi gli indifferenti (tanto io non voto).

Ma nel sostenere il governo quando si mette a "fare" provvedimenti corretti non dobbiamo dimenticare la massa (ancora non ben definita in termini quantitativi) degli Italiani imbecilli.
Il nostro appoggio al governo? E' presto detto: è l'unico governo possibile oggi e i "non-ancora-renziani" non essendo tifosi aspettano provvedimenti a favore della gente. ciaooo       

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