L'OSM allarmata per contagi Ebola
Autore: Teresa Corrado - Redazione Esteri
Data: 02/08/2014 10:26:16
È allarme Ebola. A riprendere le fila della preoccupazione, la direttrice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Margaret Khan, volata a Conakry per un vertice urgente con i presidenti della Guinea, Sierra Leone e Liberia, dove la malattia si sta espandendo. La donna non ha usato mezzi termini avvertendo che l’”Ebola avanza più velocemente degli sforzi per controllarlo” aggiungendo che le conseguenze “possono essere catastrofiche in termini di vite perdute”. Khan ha inoltre avvertito gli altri paesi, tra cui quelli occidentali, sul fatto che non sono per nulla immuni, anche perché le forze che hanno messo in campo per provare a fermare l’avanzata del virus, sono davvero inadeguate.
Il virus che spaventa per la sua lata incidenza, diffusione e mortalità, finora ha avuto 1.323 casi, dei quali 729 mortali e rappresenta anche la peggiore infezione degli ultimi 40 anni.
L’Osm chiede una mobilitazione mondiale, mentre cresce la preoccupazione in Europa e negli Stati Uniti. In Inghilterra vi è stato un caso sospetto ai giochi del Commonwealth, in corso a Glasgow, dove un atleta della Sierra Leone, Moses Sesay, è stato posto in quarantena per sospetto contagio da Ebola. I medici che lo hanno tenuto sotto osservazione erano protetti dalle tute che si vedono in tv con cui tutti i sanitari che vengono a contatto con i malati infatti, tentano di proteggere loro stessi. Dopo la quarantena e attente analisi, il pericolo è stato scongiurato, ma la paura resta.
Resta alta anche se esperti degli Stati Uniti rassicurano che il contagio non arriverà in Occidente e resterà circoscritto tra le regioni dell’Africa occidentale.
Eppure alcuni mesi fa si diceva che la malattia non avrebbe avuto corso, perché circoscritta e presente solo in pochi casi. Da quelle affermazioni, il contagio è dilagato e la paura anche. Sui social media restano alte le tensioni e la paura fa il giro del mondo, mentre si spera in una risoluzione reale del problema.
La preoccupazione è che qualcuno infetto salga su un aereo e raggiunga l’occidente, dando via al contagio. Per gli esperti americani, se il sistema di osservazione è alto, pericoli non dovrebbero esserci, anche se il periodo di incubazione del virus è davvero basso e i sintomi che avverte il malato, sono tali da costringerlo a stare a letto.
Stessa paura in Italia, dove in questi giorni si stanno registrando nuovi sbarchi di immigrati. Ma anche la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) afferma che il contagio è improbabile con chi arriva sui barconi per la stessa ipotesi americana.
Resta comunque alta l’attenzione da parte di tutti i governi e la preoccupazione esposta anche da Obama, il quale ha affermato che la cosa va presa molto seriamente.
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