Rubrica L'amaca
Il costo di Facebook
05 AGOSTO 2020
DI MICHELE SERRA
Quanto costa Facebook? Non sto parlando di soldi (quelli, si sa, vanno tutti ai trafficanti di dati), sto parlando dei costi umani. Perché una persona di valore come Paola Pessina, vicepresidente della Fondazione Cariplo, deve pagare un prezzo così alto - le dimissioni - per avere postato una ruvida e allegra scemenza su Giorgia Meloni? Quelle stesse scemenze, fino a ieri l'altro, le dicevamo tutti, e le diciamo ancora, in privato, davanti a un piatto di maccheroni e a un bicchiere di vino. Ma sui social diventano scemenze pubbliche; diventano offese cocenti; innescano linciaggi, perché i linciatori non aspettano altro; alimentano nuove discipline censorie, sensi di colpa, penose retromarce, sentite scuse, figure di merda.
E dunque, ripeto: perché? Conviene? Serve? Aiuta? Migliora? No: non conviene, non serve, non aiuta, peggiora. Peggiora il dibattito pubblico, peggiora la propria immagine, alimenta le reazioni bigotte, inasprisce le suscettibilità, indebolisce il senso dell'umorismo e la libertà di spirito.
È assurdo, semplicemente assurdo che persone stimabili, che hanno studiato, lavorato, pensato, rischino la faccia per dieci secondi di frettolosa digitazione sui social. È un circolo vizioso che andrebbe interrotto, e Meloni (parte lesa) e Pessina (imputata) avrebbero l'occasione per farlo. Pessina si scusi sentitamente con Meloni, da donna a donna, dicendole: mi dispiace, non so cosa mi è preso. Meloni dica: accetto le scuse, Pessina ritiri le sue assurde dimissioni dalla Fondazione Cariplo, usciamo, tutti insieme, da quel mattatoio dell'intelligenza che sono le risse sui social. Ma sarebbe troppo bello per essere vero.
Da - https://rep.repubblica.it/pwa/rubrica/2020/08/05/news/il_costo_di_facebook-263857247/?ref=nl-rep-a-out