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Autore Discussione: Grillini: «Con la vittora del Pd 120 parlamentari clericali»  (Letto 2702 volte)
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« inserito:: Aprile 03, 2008, 11:51:14 pm »

NUOVE POLEMICHE ALL'INDOMANI DELLE DICHIARAZIONI Di DEL VECCHIO sugli omosessuali nell'esercito

«Non voterò mai leggi sulle coppie gay»

Binetti: «L'eterosessualità è la via maestra».

Grillini: «Con la vittora del Pd 120 parlamentari clericali»

 
 
ROMA - Sono ancora i gay l'argomento che tiene banco all'interno del Pd, e di riflesso anche all'esterno, all'indomani delle esternazioni del generale Mauro Del Vecchio, candidato con Walter Veltroni, sulla presenza dei gay nell'esercito. Il militare ha definito gli omosessuali «inadatti» come soldati (parole «sbagliate e lontante dal porogramma del Partito democratico» ha detto Veltroni). Inun secondo momento Del vecchio ha ritrattato ma la polemica era stat comunque innescata e si riaccende a 24 ore di distanza in seguito alle dichiarazioni di Paola Binetti. «Non voterò nessuna normativa giuridica a tutela delle coppie gay» ha detto la senatrice teodem ai microfoni di Ecotv (Sky 906), ribadendo la sua posizione sulle Unioni civili e sottolineando l'importanza della difesa della eterosessualità. «Nel momento in cui dovessero arrivare i famosi Dico io non li voterei», ha spiegato la senatrice teodem. «Il mio punto di vista è semplice. Prima di tutto, a mio giudizio - ha aggiunto - esiste una dimensione che io considero più legata alla sviluppo ordinario di una persona, che è quella dell'amore e della sessualità che è più squisitamente eterosessuale perché la complementarità biologica, la complementarità con cui ognuno di noi raggiunge la pienezza della sua maturità ha questa come strada maestra. Questa è la naturalezza, se si vuole considerarla anche statisticamente parlando».

«COL PD 120 PARLAMENTARI CLERICALI» - Immediata la replica del Franco Grillini, candidato sindaco a Roma per il partito socialista, che giovedì era stato protagonista di un botta e risposta a distanza anche con Del Vecchio. «La senatrice del cilicio Paola Binetti ha detto finalmente la verità sulle politiche del Pd sui diritti delle coppie di fatto e i diritti delle famiglie omosessuali. In caso di vittoria del Pd Pacs, Dico, Cus, non sarebbero mai approvati perché il Pd non solo rielegge la senatrice che ha votato contro la fiducia al Governo di centro sinistra cancellando così le norme anti-omofobia, ma porta in Parlamento centoventi parlamentari clericali che, al pari della Binetti, non voterebbero mai le timidissime proposte presenti nel programma del Pd a proposito di diritti civili e contro le discriminazioni ai gay».

«PROPONGONO I BORDELLI... » - Intanto davanti alla platea della Coldiretti Silvio Berlusconi è tornato sulle dichiarazioni di Del Vecchio. «Finalmente sappiamo qual è il vero programma del Pd, fuori i gay dall'Esercito e bordelli per i soldati. Mi sembra interessante...» ha detto il cavaliere. «Meno male che dicono sempre che noi ci divertiamo e loro sono cupi - aggiunge Berlusconi - ma noi abbiamo l'arma dell'autoironia mentre loro si prendono sul serio».


03 aprile 2008

da corriere.it
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« Risposta #1 inserito:: Aprile 08, 2008, 10:12:16 pm »

Acqua benedetta

Scuole. Servizi. Ici. Radio. Parrocchie.

Ecco tutti i privilegi che lo Stato italiano riserva alla Chiesa 

Il più noto è l'8 per mille più antico, l'extraterritorialità, garantita a tutte le proprietà della Santa Sede fuori dalle mura vaticane.

I privilegi della Chiesa, codificati specie nei due Patti lateranensi, il Trattato e il Concordato, si nascondono più spesso tra le pieghe delle Finanziarie e nel corpus della normativa di casa nostra. Non tutti sanno che la manovra 2005 finanzia con 15 milioni il Centro San Raffaele del Monte Tabor di don Luigi Verzè. O che la stessa legge fissa a un milione il finanziamento per "l'aggiornamento della tecnologia impiegata nel settore della radiofonia", limitandolo però a due emittenti: Radio Padania Libera, la radio della Lega Nord, e Radio Maria.

Dal 1985, l'8 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche è "destinato a scopo di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica"; dal 1929, è l'Italia a pagare i 5 milioni di metri cubi d'acqua consumati in media ogni anno dallo Stato pontificio. Per le acque di scarico, Città del Vaticano si allaccia all'Acea, ma non paga le bollette. Quando la società si quota in Borsa, nel '99, i 44 miliardi di lire di debiti li ripiana il ministero dell'Economia.

Da quel momento, i circa 4 miliardi di lire annui dovevano essere a carico della Chiesa. La Finanziaria 2004 risolve il caso: stanzia 25 milioni subito e quattro dal 2005 per dotare il Vaticano di un sistema di acque proprio. La stessa manovra prevede 50 milioni, in due tranche per l'Università Campus Bio-Medico, "opera apostolica della Prelatura dell'Opus Dei". Nel 2003 il Parlamento aveva già riconosciuto come parificato l'Istituto di studi politici San Pio V, approvandone il finanziamento annuo di 1,5 milioni. È l'anno in cui si vara la legge sugli oratori: lo Stato riconosce la funzione educativa e sociale dei centri parrocchiali e ne finanzia l'attività.

Il record per il 2005 spetta alla parrocchia dell'Addolorata di Tuglie (Lecce): un milione e 180 mila euro per un campo di calcetto, uno di bocce, spogliatoi e servizi. I comuni sono obbligati a versare l'8 per cento degli oneri per l'urbanizzazione secondaria (asili nido, scuole, impianti sportivi di quartiere) alle chiese.

Quanto alle scuole cattoliche, che sono la maggior parte delle private, ricevono sussidi statali sotto forma di contributi per la gestione (pari a poco meno di 500 milioni nel 2005), di finanziamenti di progetti per "l'elevazione di qualità ed efficacia delle offerte formative" (un milione destinato alla "formazione del personale dirigente delle parificate"), di contributi alle famiglie. Scelti dalla Cei, ma pagati dallo Stato, gli insegnanti di religione sono stati immessi in ruolo con una legge del 2003.

Infine, l'Ici: l'esenzione per gli immobili, anche destinati a uso commerciale, di proprietà della Chiesa cattolica è diventata legge nel 2005.

(01 dicembre 2006)


da espresso.repubblica.it
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