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Autore Discussione: E' un'Italia malata di multa pazza  (Letto 2239 volte)
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« inserito:: Aprile 06, 2008, 10:44:51 am »

6/4/2008 (7:30) - REPORTAGE, TRA I COMITATI CHE GUIDANO LA "RESISTENZA"

E' un'Italia malata di multa pazza
 
Verbali deliranti e fotomontaggi. Migliaia di ricorsi

Truffe e diritti negati, la rivolta degli automobilisti

PIERANGELO SAPEGNO
INVIATO A BOLOGNA


Non c’è solo la multa alla macchina che viaggia senza autista, ma ci sono le contravvenzioni ai fantasmi, e c’è la moto che vola e il pensionato che fa l’autovelox, e il camionista che ha preso cento multe in un mese e ha venduto il camion, e poi c’è il Comune che paga 1500 euro per incassarne 150, quello che fa una multa ogni 8 secondi, e quello che adesso è finito in bancarotta perché deve rimborsare tutti e pagare pure il tribunale.

L’Italia delle multe è così incredibile e così confusa da raccontare un Paese perduto fra autovelox e Photored, smarrito fra strumenti sparsi come slot machine e comitati di rivolta, soldi che piovono dal cielo e magistrati che bussano alla porta, un Paese che esagera, come sempre, e finisce per far ridere.

Sotto Napoli, dove i comitati sono come la pizza e una pizza non si nega a nessuno, non ci sono rivolte, e non si capisce bene la coincidenza: perché anche le multe sono come le tasse, che si pagano più al Nord, o perché la ribellione cresce più facilmente sopra al Tevere? Per il resto, a sfogliare questa storia, spariscono pure gli ultimi dubbi. In Italia anche le cose ben fatte nascondono l’inganno. Figurarsi quelle fatte male.

L’auto fantasma
Claudio Morini, presidente dell’Associazione Forum di Imola, più di 6 mila iscritti e più di 8 mila ricorsi, comincia a ricordare gli episodi più clamorosi. La macchina senza autista, multata per eccesso di velocità, come da dichiarazione ufficiale firmata e controfirmata da un vigile di Ozzano, provincia di Bologna. Perché alcune contravvenzioni siano valide, bisogna fermare il responsabile. Invece, quello, sul verbale, aveva scritto: «Non contestato per assenza del conducente». Il giudice di pace allora gli aveva chiesto: «Mi faccia capire, quella macchina andava da sola?». E lui: «No, signore». E allora? «Non saprei, signore». Era successo a Ozzano, sulla via Emilia che si intasa verso Imola, e chissà quante altre volte la vittima di turno pagato senza fiatare. Però, quel giorno la sfiga ha voluto che il conducente che non c’era fosse Sergio Marchini, responsabile del Corpo di Polizia della polizia municipale di Bologna, che adesso è diventato pure il vicepresidente della Forum.

Il pensionato spia
Sempre da quelle parti, a Medicina, vicino a Bologna, racconta ancora Morini, «un giovane avvocato di nome Luca ha notato una macchina ferma sul ciglio della strada con il finestrino abbassato, che faceva delle fotografie alle auto che passavano. È andato a controllare e c’era un vecchietto sdraiato sui sedili posteriori con un autovelox montato sul posto di guida». Era un pensionato, e non sapeva cosa dire: «Ma sa, mi hanno chiesto di fare un favore...». Quale favore? «Per arrotondare la pensione», balbettava quello, scappando via. Morini giura che questo non è un caso, e non si tratta di un’eccezione: «Abbiamo trovato autovelox installati su furgoni con scritte pubblicitarie di banche, altri piazzati dentro auto civette nascoste persino nei boschi, contro ogni rispetto della legge».

La moto volante
I Comuni, per ottenere le multe giungono persino a taroccare le foto: «E’ successo nella zona di Ravenna. Solo che l’avevano ritoccata così male che all’utente che l’aveva richiesta, come da obbligo di legge, era arrivata l’immagine di una moto che volava sopra la strada».

Tutto questo, come spiega Stefano Calderato, del comitato di Altavilla, Vicenza, «deriva dal fatto che i Comuni appaltano il servizio a delle ditte che perseguono malamente il lucro, incassando dal 27 per cento in su per ogni contravvenzione, e non il senso di giustizia». Risultati, dice, sotto gli occhi di tutti. Ad Altavilla, 11mila abitanti, in due mesi avevano fatto 23mila multe con 3 T-red. A S. Arcangelo di Romagna nel 2006 hanno messo a previsione 294 mila euro, incassandone 360 mila: e allora nel 2007 hanno quadruplicato la cifra, 1.196.905 euro, da raccogliere in soli 7 mesi, come se non bastasse. Così esagerano tutti. A qualcuno va bene. Il Comune di Roncofreddo ha piazzato addirittura due autovelox in 500 metri scarsi: le sue casse sono a posto per sempre. E a qualcuno va male.

A Riparbella, 1520 abitanti in provincia di Pisa, hanno rifilato 15 mila verbali con due autovelox. I cittadini hanno cominciato a presentare ricorso. E il giudice di pace, esaminati i primi cento, ha cominciato a far pagare il Comune: deve rimborsare le multe e coprire le spese del processo nell’ordine di 200 euro a ricorso. I ricorsi sono diventati più di 3mila. E stanno aumentando. Il sindaco, Ghero Fontanelli, ha le mani nei capelli: «Se va così, faccio bancarotta». I suoi autovelox li ha spenti. E poi chissà che rabbia: vicino a lui, a Santa Luce, 1600 abitanti, e a Castellina Marittima, 2mila anime in provincia di Livorno, ci sono i comuni d’Italia che guadagnano di più con le multe. Minimo un milione d’euro, al netto delle spese.

Il super-vigile
Sempre tra Riparbella e Santa Luce, denuncia Paolo Bellini, presidente di un altro comitato, il No Gabel, «il 29 dicembre 2006 sono stati emessi 3603 contravvenzioni firmate dall’unico vigile in servizio nel nostro comune. E’ possibile che una sola persona abbia potuto redarre un verbale ogni 8 secondi?». Eppure qualcosa succede: i ricorsi sono arrivati alla Corte della Commissione Europea, mentre 4 procure hanno già aperto delle inchieste, a Milano, Verona, Vicenza e Livorno. Il 14 aprile ci sarà la prima udienza in un aula di Tribunale, a Vicenza. Così qualcuno fa retromarcia. Andando e venendo fra le multe, e passando fra i casi resi già famosi da Striscia la Notizia o dalle Iene, come quello di Cornaredo, vicino a Milano, si può capitare anche a Settimo Torinese, dove, come racconta Carmen Faraone, il Comune ha stracciato 30mila multe e rimborsato chi aveva già pagato. «Il giallo durava 3 secondi e 8 decimi. Non dava scampo. Hanno cambiato il semaforo. Adesso dura 9 secondi». E le multe sono passate da 30 mila a 49. Dove sta l’errore?

da lastampa.it
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