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Autore Discussione: Censin I falsi bruciano 110mila posti di lavoro  (Letto 2089 volte)
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« inserito:: Ottobre 23, 2012, 05:42:10 pm »

LO STUDIO

I falsi bruciano 110mila posti di lavoro

Contraffazione, mercato da 13,7 miliardi

La lotta alle imitazioni aumenterebbe l'occupazione e porterebbe nelle casse dello Stato, indotto incluso, 4,6 miliardi di euro.

Da un rapporto del Censin emerge che nessun settore è al riparo: imitati anche i medicinali

MILANO - Senza la contraffazione in Italia ci sarebbero 110mila posti di lavoro in più e 1,7 miliardi di entrate per il fisco. Lo afferma una ricerca del ministero dello Sviluppo economico con il Censis. Se i prodotti falsi fossero venduti sul mercato legale, la produzione salirebbe di 13,7 miliardi e le imposte (indotto incluso) di 4,6 miliardi.

Dal rapporto emerge che il mercato italiano del falso fattura 6,9 miliardi di euro oltre ad essere così esteso che "non esiste prodotto che non possa essere imitato e venduto". Insomma i "falsari" sono in grado di intervenire in qualsiasi settore merceologico, su qualsiasi tipologia di prodotto (da quelli di gamma alta a quelli di bassa qualità) e su qualsiasi canale di vendita (con un grande sviluppo, nell'ultimo periodo, delle vendite su Internet). I settori più colpiti sono l'abbigliamento e gli accessori con un giro d'affari di 2,5 miliardi, seguiti da cd, dvd e software (1,8 miliardi) e alimentare (1,1 miliardi). Critica anche la situazione nel settore dei cosmetici: secondo il Censin la contraffazione è cresciuta di 15 volte in 10 anni.

A sostenere il mercato clandestino è una domanda "consistente" da parte di consumatori che sono "indifferenti al fatto di compiere un atto illecito e convinti di fare un affare", anzi a prevalere è soprattutto la soddisfazione di poter acquistare un oggetto desiderato a un prezzo più basso. La contraffazione spazia, quindi, dai gioielli alle calzature, dal design ai giocattoli fino ai medicinali. Il fenomeno non riguarda solo l'imitazione di marchi, ma anche di modelli registrati, per esempio nella pelletteria e nell'arredo, la falsificazione dell'indicazione made in Italy e l'Italian sounding nell'alimentare e l'importazione parallela sottocosto di prodotti destinati ad altri mercati, soprattutto per make up e profumi.
 

(22 ottobre 2012) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/economia/2012/10/22/news/contraffazione_tasse_lavoro-45053155/
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