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Autore Discussione: Germana Consalvi. La sicurezza dei cittadini e gli spot della politica  (Letto 2087 volte)
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« inserito:: Marzo 09, 2011, 06:43:14 pm »

La sicurezza dei cittadini e gli spot della politica
                       
           
di Germana Consalvi


La sicurezza è una cosa seria. E se la politica non ha proposte concrete, dovrebbe per favore risparmiarci il ring delle reciproche strumentalizzazioni e provare a mettersi un po’ di più nei panni dei cittadini. Perché la sicurezza de noantri è fenomeno diverso da come viene rappresentato da molti di quelli che dovrebbero rappresentarci. L’ultimo pretesto di speculazione politica è stato il recente, tentato furto in casa della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a Roma. Chissà se esistono davvero luoghi abbastanza sicuri in Italia. Il dubbio è veramente forte. Specialmente se si pensa a quelle azioni fuorilegge che il termine “microcriminalità” riduce a fenomeno di poco conto. Queste azioni sono tante, continue e mettono a dura prova chi le subisce, che vadano a buon segno o no, che colpiscano ville isolate piuttosto che piccole case in condomini popolari. Manca la certezza della pena, a volte manca anche la pena, e se qualcuno vuole ancora dire che è colpa nostra, che è solo una questione di “percezione” psicologica, beh, sono troppe le persone che soffrono della pesante “percezione” di non sentirsi adeguatamente protette.

Chi subisce, subisce. Si spendono patrimoni in sicurezza personale: allarmi, grate, porte e infissi blindati, telecamere, stili di vita estremamente prudenti, rinunce. Ma non bastano. E quando capita il furto o solo il tentativo, la “percezione” è che la denuncia del malcapitato sia, a dispetto della buona volontà delle forze dell’ordine, destinata a diventare una polverosa pratica da ufficio e non un oggetto di indagine. Si rischia di essere non solo depredati, in pericolo c’è anche l’incolumità. Dopo, la vita non è più la stessa: si va avanti e l’incubo via via si stempera ma la paura è in agguato, molti vivono prigionieri in casa (soprattutto se anziani) e quando il cuore batte così forte che sembra di sentirlo “a palla” come uno stereo coatto, c’è anche il dubbio che forse stia scoppiando. Il cittadino si sente solo. Magari nel podere di famiglia ha costruito casa facendo mille sacrifici e accendendo mutui infiniti.

Però non può costruirsi un muro di recinzione, certe leggi non lo consentono. Perché il paesaggio verde va tutelato, quindi vuoi la recinzione? Sì, ma fatta solo con pali e rete, facilmente violabili anche da rubagalline e non solo da Arsenio Lupin. Ma questi sono fatti che riguardano solo il proprietario. Intanto, nei condomini non ci si conosce più, eppure siamo nati tutti negli stessi palazzi. A malapena ci si saluta, poi molti appartamenti sono diventati uffici, la sera è il deserto. E tutti quei rumori dei ladri non li sente mai nessuno.

Ognuno si fa i fatti suoi. E i ladri, acrobati o no, ripuliscono tutto. Il cittadino colpito dalla microcriminalità non può avere una scorta. Ma può sperare che suo vicino di casa diventi un personaggio importante che invece ce l’ha. Si può sperare, concretamente, solo nelle briciole. A queste condizioni, con le emergenze sociali che avanzano drammaticamente e di cui siamo tutti consapevoli, è difficile sentirsi sicuri.

E la politica continua a rinfacciarsi colpe e a fare scaricabarile. Non è giusto.

L’insicurezza non ha un solo colore, ce l’hanno somministrata in tutte le salse.

 
Mercoledì 09 Marzo 2011 - 08:55    Ultimo aggiornamento: 09:19
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