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Autore Discussione: Truffe ai consumatori, i dati dell'Antitrust  (Letto 3168 volte)
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« inserito:: Agosto 13, 2007, 04:59:29 pm »

I rischi maggiori con telefonia, turismo, finanziarie e prodotti dimagranti

In arrivo misure più severe. I consumatori: "Le multe sono solo una briciola"

Truffe ai consumatori, i dati dell'Antitrust

In sei mesi multe per oltre due milioni
 

ROMA - Telefonia, turismo, finanziarie, prodotti dimagranti e pseudo farmaci: è in questi settori che i consumatori rischiano maggiormente di essere truffati. A indicarlo è l'Antitrust, che ha stilato una "lista nera dei raggiri" e che solamente nei primi sei mesi del 2007 ha inflitto multe per 2,18 milioni di euro, portando a oltre 7 milioni il totale delle sanzioni degli ultimi due anni. Per combattere il fenomeno, il Garante ha annunciato un aumento delle sanzioni e la nascita di una direzione ad hoc, anche se per le associazioni dei consumatori i provvedimenti presi finora non sono sufficienti.

Pubblicità ingannevoli e telecomunicazioni. Moltissime offerte, tra l'altro in continua evoluzione, e scarsa chiarezza nella loro presentazione. Secondo l'Antitrust, nelle telecomunicazioni ci sono "ancora troppe pubblicità ingannevoli". Le "maggiori lacune informative" riguardano i "costi mimetizzati (costi e condizioni dell'offerta pubblicizzata che il messaggio omette)", il "livello tecnologico necessario per usufruire di alcuni servizi" (come la copertura del segnale nei servizi Umts o per la tv su cellulare), le offerte "cosiddette 'per sempre', ingannevoli perché in realtà è previsto un termine", e gli "obblighi nascosti". Nei primi sei mesi dell'anno sono stati esaminati 19 casi, con multe per quasi 700mila euro. Solamente due le "assoluzioni". Proprio la loro scarsità, secondo il Garante, "indica l'alto livello di scorrettezza dei messaggi pubblicitari del settore".

Vacanze che non si dimenticano. Secondo l'Antitrust, nella maggior parte dei casi che le sono stati sottoposti nel settore turistico, c'era un "elevato livello di scorrettezza, in grado di pregiudicare il comportamento economico e il benessere dei consumatori". Nel mirino "messaggi su strutture alberghiere, villaggi turistici, centri benessere, tariffe aeree, crociere, pacchetti vacanze" e in particolare siti internet dove "la descrizione delle strutture appare omissiva o completamente falsa, in ogni caso induce in errore il consumatore, che non ha elementi per valutare l'offerta o addirittura ha informazioni false". Tra i casi più frequenti, le "strutture che si sono attribuite 'stelle' in più", mentre "numerosi altri procedimenti riguardano la descrizione dei villaggi turistici sui cataloghi dei tour operator" che "spesso si discostano in maniera eclatante dalla realtà". Nel turismo le multe dal 2005 a giugno 2007 ammontano ad oltre 200mila euro.

Prodotti dimagranti e pseudo farmaci. Sotto accusa anche la pubblicità di "prodotti in grado di produrre effetti dimagranti o tonificanti" senza diete né sport: molti "omettono informazioni". Per l'Antitrust "non fornire indicazioni sulla necessità di consultare preventivamente un medico" e altre avvertenze, come attenersi alle dosi consigliate e non fare un uso prolungato del farmaco, può indurre i consumatori a trascurare le normali regole di prudenza, con conseguente pericolo per la salute. In un caso specifico, l'Autorità ha valutato anche la "particolare debolezza psicologica" in cui si trovano i consumatori "con problemi di peso e cellulite", che sono quindi persone "deboli da tutelare con sanzioni più alte". In due anni, per 35 casi, sono state comminate sanzioni per 1,14 milioni di euro.

Le nuove armi a disposizione. Grazie a due decreti legislativi per la tutela dei consumatori, il Garante avrà più poteri. I provvedimenti, che entreranno in vigore a dicembre 2007 per adeguare la normativa italiana alle direttive europee, daranno all'Antitrust la possibilità di agire d'ufficio anche con specifiche ispezioni e hanno aumentato le sanzioni massime dagli attuali 100mila fino a 200mila euro. Secondo l'Autorità, che ha creato una direzione Pratiche commerciali sleali, le norme "metteranno in condizione gli uffici del Garante, approvati i regolamenti interni, di effettuare interventi più efficaci e rapidi".

I consumatori: "Le multe sono una briciola".
"Le sanzioni economiche comminate dall'Antitrust per scorrettezza commerciale rappresentano una briciola rispetto agli incassi realizzati dalle aziende", dicono in una nota Adusbef e Federconsumatori. Secondo loro, "per stroncare il fiorente mercato delle pubblicità ingannevoli", oltre alle sanzioni "bisognerebbe portare gli operatori a sottoscrivere codici di comportamento uniformi, perché le scorrettezze commerciali rappresentano un vero e proprio allarme da non sottovalutare".

(13 agosto 2007)
 
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 22, 2007, 10:38:13 pm »

«Brandjacking»

Farmaci contraffatti: ormai è un'emergenza

Una ricerca appena uscita getta luce sul business delle vendite online di farmaci contraffatti: quattro miliardi di dollari all'anno


SAN FRANCISCO – Quattro miliardi di dollari all'anno. Questo è l'indotto imponente dell'industria del farmaco falso, che grazie alle vendite online sta decollando. Scagli la prima pietra del resto chi non ha mai ricevuto nella propria casella elettronica un e-mail avente per oggetto promesse di varia natura riguardo farmaci contro la disfunzione erettile: utilizzare lo spam per vendere falsi farmaci è una prassi sempre più diffusa, fotografata con realismo dalla società del settore MarkMonitor, attento osservatorio sull'abuso dei brand farmaceutici.


BRANDJACKING - Il fenomeno è stato ribattezzato brandjacking, ovvero la prassi di vendere prodotti (farmaceutici ma non solo) contraffatti, senza per altro alcuna attenzione nei riguardi della privacy dei consumatori e nella protezione dei loro dati personali. Spesso si tratta di business apparentemente provenienti dagli Usa o dal Canada, ma la cui vera sede commerciale è in Paesi come la Cina o la Russia. Una percentuale bassissima dei siti coinvolti in questo giro di advertising di medicine si riferisce a farmacie abilitate alla vendita legale di questi prodotti e spesso è il fattore curiosità a spingere questo business. Il dieci per cento dei siti di farmaci dichiara di non richiedere alcuna prescrizione medica e frequentemente i prezzi sono troppo bassi per non essere sospetti. Dei più di tremila siti esaminati da MarkMonitor la maggior parte vendono medicine contraffatte o scadute. Farmaci diluiti o rubati, farmaci comunque non sufficientemente controllati: questa è la conclusione cui giunge il ciclico rapporto della società californiana, provvedendo anche a stilare una sorta di guida all'orientamento farmaceutico sul web.

COME PROTEGGERSI -La prima regola, valida per altro nel caso di qualsiasi prodotto, è: attenzione ai prezzi troppo scontati. Inoltre occorre che ci sia sempre un'apposita certificazione da parte del National Association of Boards of Pharmacy. E intanto si iniziano a registrare i primi decessi a causa di questo commercio criminoso.

Emanuela Di Pasqua
22 agosto 2007
 
da corriere.it
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