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Autore Discussione: Guerra alle infiammazioni: ci fanno invecchiare prima  (Letto 2678 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Marzo 25, 2009, 11:35:10 am »

22/3/2009
 
Guerra alle infiammazioni: ci fanno invecchiare prima
 
 
Sono legate soprattutto all'alimentazione: ecco come proteggersi
 
 
Infiammazione nemico pubblico numero uno. Le ricerche si stanno orientando sempre di più sul ruolo delle infiammazioni fra i processi chiave dell’invecchiamento, sia per la comparsa di moltissimi disturbi sia per le malattie croniche. Infiammazioni legate in buona parte all’alimentazione e proprio per questo controllabili.
«L’aumento di sostanze infiammatorie specifiche sia all’interno sia all’esterno della cellula interferisce con i normali meccanismi cellulari. E’ possibile accertare questo fenomeno nei pazienti che accusano dolori ossei e articolari, malattie cardiovascolari, degenerazione cerebrale presenile, malattia di Alzheimer e perdita della memoria, e anche nel caso generale di artrite correlata all’età», scrivono Vincent C. Giampara e Ascanio Polimeni nel volume «Il fattore genetico».

Evitare alimenti proinfiammatori e consumare quelli che possiedono proprietà antinfiammatorie diventa quindi uno stile di vita. Chi da anni ha fatto della lotta alle infiammazioni una sua battaglia per il controllo del peso e per ottenere una pelle sana e bella è il dermatologo americano Nicholas Perricone: «Le infiammazioni subcliniche, invisibili e microscopiche contribuiscono alla comparsa di parecchi problemi metabolici, fra cui invecchiamento precoce, gravi disturbi di salute e obesità», sottolinea.

Il suo consiglio è di seguire uno stile di vita antinfiammatorio: «Il fulcro è un’alimentazione che controlli attentamente la glicemia e la secrezione di insulina, riducendo automaticamente il rischio di ipertensione, diabete mellito tipo II, obesità, malattie cardiache e sindrome metabolica». La raccomandazione è di «aumentare in modo significativo il consumo di frutta e di verdura, poiché questi alimenti, insieme con il pesce non d’allevamento, sono ottime fonti di antiossidanti e antinfiammatori naturali».

Una «dieta antinfiammatoria» mette l’accento sull’importanza dei carboidrati complessi, ovvero quelli presenti nella frutta, nelle verdure fresche, nei fagioli, nelle lenticchie, nei cereali integrali. Ottimi avena, orzo, grano saraceno, quinoa, miglio, amaranto, riso integrale o basmati. Gli alimenti ricchi di fibre rallentano tutti i processi digestivi, scongiurando il rapido rilascio del glucosio nel sangue.

Via libera poi a alimenti probiotici, come lo yogurt e il kefir.

I grassi buoni sono quelli presenti nel pesce, da preferire anche per le proteine: via libera a salmone (ricco di Omega 3, uno dei più potenti antinfiammatori naturali), a trote, sardine, aringhe, acciughe. Salutari anche quelli presenti nelle noci (non fatevele mai mancare), nelle olive, nell’olio extravergine d’oliva, nell’avocado.
Quanto alle proteine, la prevalenza va data a quelle magre, pollo e tacchino, e quelle provenienti da fonti vegetali, tofu e soia compresi.

Ma l’infiammazione si «accende» anche con una vita sedentaria, che con l’obesità si ritrova legata a doppio filo con un maggior rischio di infarto e altre malattie cardiovascolari. Uno studio americano pubblicato sul «British Journal of Sports Medicine» rilevava tempo fa che nel sangue degli uomini sovrappeso e poco allenati aumentano i livelli di globuli bianchi: soldati del sistema immunitario all’origine della cascata infiammatoria. In altre parole, di fronte e pigrizia e chili di troppo l’organismo si ribella. E reagisce finendo per aumentare i possibili danni alle coronarie.

Tim Church, del Pennington Biomedial Research Center, ricordava il legame ormai dimostrato fra infiammazione e aumentato rischio di patologie varie: «Non c’è niente di peggio di un fattore di rischio che non può essere modificato, mentre in questo caso stiamo parlando di due elementi - obesità e sedentarietà - contro cui possiamo certamente fare qualcosa».
 
da lastampa.it
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