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Autore Discussione: Simone Collini. «È una cornice vuota, senza chiarezza su cifre e tempi»  (Letto 2656 volte)
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« inserito:: Ottobre 05, 2008, 12:41:17 am »

«È una cornice vuota, senza chiarezza su cifre e tempi»

Simone Collini


«C’è ancora una cornice che va riempita», dice di fronte al testo sul federalismo fiscale varato dal Consiglio dei ministri Leonardo Domenici, sindaco di Firenze nonché presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani.

Gli emendamenti dell’Anci sono stati accolti: e ora?
«Si apre un percorso certamente assai complesso in sede parlamentare. Il testo presentato è molto generico, non entra nel merito delle questioni, e quindi sarà decisiva la fase attuativa, cioè la discussione dei decreti legislativi. È necessario che ci sia una sede, che può anche essere la commissione esistente per gli Affari regionali, che integrata dai rappresentanti delle autonomie locali diventi il luogo dove si svolge il confronto».

E del fatto che il governo ha 24 mesi di tempo per i decreti delegati di attuazione che cosa ne pensa?
«Che è un problema serio, posto sia da noi che dalle Regioni. Il periodo della delega è obiettivamente troppo lungo, c’è il rischio di uno sfilacciamento dei problemi».

Cosa vi è stato detto circa i costi dell’operazione?
«Non sono state fornite cifre, ora è molto difficile fare i conti. Soprattutto, rischiano di aprirsi seri problemi appena si dovranno individuare i cosiddetti costi standard per andare verso un progressivo superamento della cosiddetta spesa storica».

Cioè si daranno soldi alle Regioni non in base a quanto hanno speso negli anni precedenti ma sulla base di tabelle precise: qual è il problema?
«Che a fronte una sempre più accentuata responsabilizzazione dei livelli di governo locale e regionale non si sa quali saranno i criteri e i parametri con cui si individuano questi costi standard. E poi bisogna legare questa individuazione a quelli che sono i livelli essenziali che sulla base della Costituzione bisogna assicurare comunque a tutti. Si parla di autonomia fiscale, ma tutte le funzioni fondamentali anche dei comuni devono essere definite e adeguatamente finanziate».

Teme sorprese per le autonomie locali?
«A impensierirmi è il fatto che per ora non è emerso minimamente il tema della spesa e la questione di come inciderà con questo l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2011, come ci si è impegnati a livello europeo».

Che cosa intende dire?
«C’è un convitato di pietra al tavolo del federalismo, e si chiama risanamento dei conti dello Stato. Non vorrei che ci fosse l’idea di spalmare il debito pubblico, per cui si fa il federalismo anche per questo. Si tratta di un punto che va chiarito al più presto. Dubito che la questione del federalismo fiscale possa essere del tutto avulsa da questo problema».

Si parla di autonomia fiscale eppure il governo ha eliminato l’Ici sulla prima casa: la posizione dell’Anci, associazione in cui sono presenti soggetti di tutti gli orientamenti politici?
«Abbiamo preso una posizione unitaria, seppure a fatica, e netta: chiediamo chiarimenti sui problemi aperti, perché altrimenti è inutile partecipare al dibattito sul federalismo fiscale. Non è un ricatto ma l’affermazione di un principio. La situazione dei comuni è veramente drammatica, e il malessere che c’è in giro è evidenziato da tanti fattori, non ultima la manifestazione dei sindaci veneti. Se dobbiamo discutere di federalismo fiscale allora appare del tutto incoerente il fatto che si sia deciso di partire dalla diminuzione della pressione fiscale con un tributo che non è dello Stato ma dei comuni, cioè di un altro livello istituzionale».

L’incontro che ha avuto con il presidente del Consiglio ha dato però dei risultati, o no?
«Sono stati fatti dei passi avanti, ma il tavolo negoziale rimane aperto perché il problema non è del tutto risolto».

Ha creato malumori diffusi la decisione del governo di devolvere 140 milioni al comune di Catania e 500 a Roma: lei che dice?
«Essendo Roma la capitale ha uno statuto speciale. Quanto ai 140 milioni di Catania, che si trova in una situazione gravissima, non c’è dubbio che nella contestualità della battaglia che noi stiamo facendo per tutti i comuni, simili concessioni di sicuro non aiutano, anzi creano ancora maggior tensione».



Pubblicato il: 04.10.08
Modificato il: 04.10.08 alle ore 12.35   
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