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Autore Discussione: Claudia Cardinale, una vita contesa fra i migliori registi  (Letto 2520 volte)
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« inserito:: Aprile 15, 2008, 03:58:55 pm »

15/4/2008 (8:5) - OGGI L'ATTRICE COMPIE SETTANT'ANNI

Claudia Cardinale, una vita contesa fra i migliori registi
 
Claudia Cardinale è nata il 15 aprile 1938 in Tunisia

La sua carriera da Bolognini e Lelouch, fino al compagno Squitieri


ROMA
Oggi la "ragazza con la valigia" Claudia Cardinale compie settant’anni. L’attrice è stata protagonista di più di 60 film, a partire da quello di Valerio Zurlini del 1961, appunto «La ragazza con la valigia», dove abbandonata da un ragazzo ricco, si scontra con il fratello minore, interpretato da un giovanissimo Jaques Perrin, fino a «And now...ladies and gentleman» di Claude Lelouch, ultima sua apparizione cinematografica del 2002.

Molti i film con il regista e suo compagno da 35 anni, Pasquale Squitieri: tra questi, «I guappi», «L’arma», «Claretta» e «Atto di Dolore». Cardinale, nata come Claude Josephine Rose Cardin a La Goletta, in Tunisia, il 15 aprile 1938 da genitori di origine siciliana, lavora con grandi registi: tra loro Sergio Leone in «C’era una volta il West» e Mauro Bolognini in «Il bell’Antonio» a fianco di Marcello Mastroianni, che nella celebre scena la spinge sull’altalena, colpevole solo di amarla "troppo e poco".

Nel 1958, Claudia Cardinale si trasferisce a Roma con la famiglia, dove decide di frequentare il centro Sperimentale di Cinematografia, che poi abbandona per andare incontro ad una carriera di insegnante che non realizzerà... Dopo aver frequentato la scuola di Paul Cambon in Tunisia, dove aveva preso parte a un piccolo film, il debutto ufficiale è "made in Italy" con il capolavoro di Mario Monicelli del 1958, «I soliti ignoti»: con lei sulla scena Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Renato Salvatori. La bellezza mediterranea e il timbro di voce rauca conferiscono a Claudia Cardinale una personalità che viene apprezzata dal pubblico e dagli addetti ai lavori, ma non da subito: nei primi film era doppiata, anche a causa della sua dizione che risentiva del francese parlato in Tunisia.

A partire da «Un maledetto imbroglio» di Pietro Germi, l’attrice va alla ricerca di nuovi ruoli per liberarsi dall’etichetta di "bella e basta". Arrivano gli anni ’60, che si aprono con «Rocco e i suoi fratelli» di Luchino Visconti: nel film, insieme a Claudia Cardinale, Alain Delon e Annie Girardot. Dopo i film di Bolognini, che vuole l’attrice anche in «La viaccia» e in «Senilità», gli anni ’60 proseguono con il "duello" tra Federico Fellini e Luchino Visconti che si contendono l’attrice nei loro rispettivi film targati 1963: «Otto e mezzo» e «Il gattopardo».

Alla fine se la "aggiudicano" entrambi, accettando di averla sui set a settimane alterne e costringendola a continue tinture per i capelli, dato che nel film di Fellini è bionda e in quello di Visconti è bruna... Nello stesso anno Claudia Cardinale interpreta «La ragazza di Bube» di Luigi Comencini e va in trasferta a Hollywood, dove è la principessa Dala a fianco di Peter Sellers e Capucine in «La pantera rosa » di Blake Edwards; l’anno dopo è insieme a Rita Hayworth in «Il circo e la sua grande avventura», un film di Henry Hathaway e nel ’66 è protagonista in «I professionisti» di Richard Brooks.

Il ’68 è l’anno della svolta, grazie al film di Sergio Leone, «C’era una volta il West», che la vede a fianco di attori americani del calibro di Charles Bronson, Henry Fonda e Jason Robards. La forza del film e le musiche di Ennio Morricone contribuiscono alla sua popolarità. Lo stesso anno Claudia Cardinale torna in Italia, dove recita in «Il giorno della civetta», film sulla mafia di Damiano Damiani, con il quale lavora anche in «Goodbye e Amen» nel ’77. Il ’69 esce «Nell’anno del Signore», il film di Luigi Magni in cui Claudia Cardinale lavora con tre grandi scomparsi: Nino Manfredi, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi.

Gli anni ’70 vedono Claudia Cardinale impegnata in ruoli da postneorealismo: lo dimostra «Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata», film di Luigi Zampa con Alberto Sordi: la storia è contenuta nel titolo, ma lei è nella parte di una prostituta calabrese, e Sordi, nel film Amedeo, solo più avanti scopre la sua "non illibatezza".

Poi è in «L’udienza» di Marco Ferreri. Film ’outsider’ nella carriera dell’attrice è «Le pistolere» del ’71, leggero western al femminile diretto da Christian-Jaque, nel quale Brigitte Bardot e Claudia Cardinale si sfidano a colpi di pistola. Seguono i film con Pasquale Squitieri, che diventa il suo compagno in questi anni dopo la fine del matrimonio con il produttore Franco Cristaldi. Gli anni ’80 sono quelli che vedono Claudia Cardinale protagonista di alcuni film d’autore: nell«81 gira con Werner Herzog «Fitzcarraldo» e «La pelle» di Liliana Cavani, al fianco di Burt Lancaster e ancora Mastroianni. Nel 1984 è poi in «Enrico IV» di Marco Bellocchio. Negli anni ’90 l’attrice si trasferisce a Parigi e torna a girare con Blake Edwards in «Il figlio della pantera rosa», dove stavolta non più Sellers, ma Roberto Benigni è nei panni dell’ispettore Clouseau.

L’attrice prende spesso posizioni politiche liberali, sostenendo ad esempio la causa degli omosessuali, dei diritti delle donne e contribuendo a numerose cause umanitarie. Tra le sue ultime comparse nello spettacolo, Claudia Cardinale è tornata al teatro due anni fa con «Lo zoo di vetro», diretto da Andrea Liberovici e tratto da Tennessee Williams. Il debutto risale al 2000 con Maurizio Scaparro in «La Venexiana», a 62 anni. Nel 2002 l’attrice riceve l’Orso d’oro alla carriera al festival di Berlino, ma non è tutto: il resto è nell’autobiografia, «Moi Claudia, toi Claudia».

da lastampa.it
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