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Autore Discussione: Il problema che molti di coloro che parlano del conflitto Arabo-Israeliano ...  (Letto 132 volte)
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« inserito:: Ottobre 11, 2025, 06:24:22 pm »


Alex Orsi

"Il problema che molti di coloro che parlano del conflitto Arabo-Israeliano ignorano è che le mentalità occidentale e araba sono completamente differenti.
Ci sono differenze inconciliabili tra occidentali, tra cui vi sono anche gli Israeliani e gli arabi levantini. Gli occidentali pensano che la vita sia la cosa più preziosa e che l’onore non sia così prezioso se c’è la vita, all’opposto gli arabi pensano che l’Onore sia la cosa più preziosa, mentre la vita non ha alcun valore se non c’è onore , un po’ tipo Klingon. Questa analogia spiega perché in un sistema in cui l’onore è ontologicamente superiore alla vita non si possono produrre risultati duraturi.
Il fallimento sistematico degli accordi non deriva da fattori politici o economici, ma da questa differenza ossia gli arabi sono nel paradigma che avevamo anche noi fino a quasi un secolo fa, quello dell’onore-vergogna, il medesimo paradigma che ha portato al fascismo e al nazismo. Il fallimento pertanto è dovuto da un "distorsione di lettura" sistematica da parte di israeliani e occidentali della cultura araba, radicata in un paradigma onore-vergogna, contrapposto al paradigma colpa–innocenza tipico dell’Occidente moderno. Per questo la sconfitta militare o l’umiliazione pubblica non sono solo eventi pragmatici o politici: sono ferite esistenziali che richiedono una risposta simbolica forte, anche a costo della vita.
Il fallimento di Oslo e di tutti gli accordi tra israeliani ed arabi non derivi solo da fattori politici o economici (come l'espansione degli insediamenti israeliani o la corruzione nella pubblica amministrazione), ma da un "distorsione di lettura" sistematica da parte di israeliani e occidentali della cultura araba, radicata in un paradigma onore-vergogna come mostrato da Landes (2019).
In questa prospettiva le vittorie israeliane (dal 1948 alla Guerra dei Sei Giorni alle varie operazioni a Gaza e in Cisgiordania) sono vissute come una catena di "umiliazioni" che l'Islam non tollera, richiedendo una "restaurazione dell'onore" attraverso la jihad.
Arafat e la leadership OLP hanno usato Oslo come una tattica hudaybiyyah ossia un trattato temporaneo per guadagnare forza, simile a quello di Maometto con i Quraysh nel 628, che fu violato due anni dopo per la conquista di Mecca. Arafat lo paragonò esplicitamente in un discorso del 1994 a Johannesburg, definendolo un "trattato di pace ingannevole" per mobilitare i fedeli.
Il piano di Trump che poi non è altro che il piano di Biden-Blinken messo in atto da Trump tenta di fare una soluzione di tipo win-win, per entrambi i popoli, non porta gli arabi ad avere alcun gain perché per l’ennesima volta sono stati umiliati, dopo aver aggredito quello del formaggio.
In sostanza, è come se gli occidentali parlassero il linguaggio dell’interesse come dei Ferengi, mentre gli arabi parlano il linguaggio dell’onore come i Klingon e due linguaggi diversi non producono mai un accordo stabile, perché ognuno crede che l’altro stia mentendo."
HT Davide Zampatti

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