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Autore Discussione: Ci vogliono disarmare come gli hanno ordinato i nostri Nemici.  (Letto 31 volte)
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« inserito:: Luglio 08, 2025, 05:55:56 pm »

«No Rearm, no war», la manifestazione del M5S all'Aia contro il riarmo. Ecco chi si è schierato al fianco di Conte

di Francesca Basso

L'incontro è stato organizzato dal M5S insieme al Partito socialista olandese per «offrire un’alternativa politica all’unica soluzione proposta nell'Ue con il piano di riarmo e nella Nato per aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil», spiega l'ex premier italiano Conte

DALLA NOSTRA INVIATA
L'AIA -Mentre al summit Nato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ringraziava gli alleati per l’aiuto «congiunto» che stanno fornendo a Kiev per difendersi dall’aggressione della Russia, l’ex premier Giuseppe Conte interveniva a tre chilometri di distanza all’evento «No Rearm. No war» organizzato dal Movimento 5 Stelle insieme al Partito socialista olandese nella sala stampa del Parlamento olandese.

«Siamo qui per offrire un’alternativa politica all’unica soluzione che ci viene proposta all’interno dell’Ue con il piano di riarmo e all’interno del Nato per aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil», ha detto il leader di Cinque Stelle Conte, per il quale «la soluzione del riarmo è un suicidio economico e sociale».

«La storia ci ha insegnato questa lezione: è mai esistita un’alleanza militare che ha accumulato armi solo per lasciarle inutilizzate?», ha detto Conte sottolineando che «quando gli Stati accumulano armi nel tentativo di proteggersi, altre nazioni percepiscono una minaccia e rispondono aumentando le proprie spese militari».

Hanno aderito all’appello del M5S e del Ps olandese esponenti di 15 partiti e movimenti da 11 Paesi europei, tra cui lo spagnolo Sumar, le tedesche Die Linke e l’Alleanza Sahra Wagenknecht, il Partito comunista portoghese, il Partito del lavoro belga. Tra i firmatari ci sono anche Jeremy Corbyn, ex leader del partito laburista britannico, e Zoe Konstantopoulou, presidente del partito greco Rotta di Libertà.

La seconda vicepremier del governo spagnolo Yolanda Díaz, esponente di punta di Sumar, ha inviato un video in cui ha detto che «la Commissione europea mette a rischio la concezione originaria dell’Europa che è un progetto di pace. La Spagna non ne può fare parte. Sosteniamo i diritti umani. Serve una sicurezza che non deve passare dalla militarizzazione». Il premier spagnolo Pedro Sánchez nei giorni scorsi ha definito «irrazionale» il nuovo target Nato che prevede di destinare per la difesa il 5% del Pil entro il 2035. Tuttavia Madrid ha deciso di sostenere la dichiarazione finale che sarà firmata dai leader Nato mercoledì.

«È davvero coinvolgente vedere così tante persone, voci, che provengono da diverse parti dell’Europa, uniti da una missione comune in questa epoca di incertezza», ha detto Conte nel suo intervento. «Un giorno, quando i nostri bambini ci chiederanno dov’eri quando la Nato rubava il nostro futuro — ha proseguito — potremmo rispondere “noi eravamo all’Aia». Quando i nostri bambini chiederanno «dov’eri quando è iniziata la guerra tra Israele e l’Iran», possiamo rispondere «noi eravamo all’Aia a dimostrare per la pace». Quando ci chiederanno «dov’eravate quando il popolo palestinese veniva massacrato», possiamo rispondere “noi eravamo all’Aia a denunciare il genocidio di Gaza”». Conte ha quindi puntato il dito contro l’Alleanza Atlantica: «Dobbiamo essere chiari: a pochi chilometri di distanza da qui, nel quartiere generale della Nato, stanno ridisegnando un futuro che minaccia di distruggere questa speranza».

Nella dichiarazione finale i firmatari criticano il piano di riarmo lanciato dalla Commissione europea: «Questo aumento della spesa militare rischia di minare le nostre fondamenta economiche, soffocare il progresso tecnologico e minacciare il benessere e la stabilità sociale delle società europee». Per i firmatari «sebbene l’invasione illegale della Russia e i bombardamenti in corso debbano cessare, è importante riconoscere che si sarebbe potuto fare di più attraverso la diplomazia per prevenire e risolvere questa guerra».

Nel documento si legge anche che «l’attacco agli impianti nucleari iraniani rappresenta un grave esempio di doppi standard nell’applicazione del diritto internazionale, minando la credibilità del sistema multilaterale e rischiando un pericoloso ciclo di escalation». I firmatari criticano anche «l’inazione di fronte ai crimini documentati contro i civili a Gaza, tra cui attacchi, sfollamenti forzati e la deliberata sottrazione di risorse essenziali - azioni che equivalgono a genocidio - sottolinea ulteriormente questo fallimento», aggiungono. L’aumento della spesa militare non è la risposta per Conte e gli altri firmatari. «Se vuoi la pace, preparati alla pace, sempre e ovunque», conclude la dichiarazione.

da - https://www.corriere.it/politica/25_giugno_24/no-rearm-no-war-la-manifestazione-del-m5s-all-aia-contro-il-riarmo-ecco-chi-si-e-schierato-al-fianco-di-conte-12d67e34-e4bd-4ad9-b53f-e4c5d48c0xlk.shtml

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