Con LA TRACCIA IRREGOLARE Costola Indipendente del MONITORE si farà altro.
Admin:
Arlecchino Euristico.
L'Europa come l'Italia hanno necessità di una Élite di eccellenza che indichi la direzione di ogni attività futuribile e ne guidino il percorso.
Dalla sanità, al mondo del lavoro, all'informatica, al commercio e industria, ecc. ecc.
Ogni improvvisazione mediatica data in pasto alla ComunitàGregge deve essere evitata.
Il - Panem et circenses - lasciatelo ai politicanti di basso rango oppure ai politici ritardatari.
Al vertice di ogni Progetto deve esserci un "condottiero" che di ogni azione deve indicare obiettivi e segnalare risultati visibili all'Opinione Pubblica.
L'Opinione Pubblica deve conoscere gli obiettivi previsti dal governo in carica e avere la possibilità di consultarne i progressi.
Io su fb del 18 giugno 2021
Admin:
LA TRACCIA IRREGOLARE
LA TRACCIA IRREGOLARE è una mia idea-iniziativa in cui si tratterà di Società, di Politica e Varia Umanità con l'intenzione di porre quesiti e ipotizzare prospettive, cercando di distaccarsi dall’insanabile Pantano Partitocratico, Populista, Sfascista e Mafioso in cui siamo immersi oggi, … ma non da oggi.
La suddetta “intenzione” è IMMAGINARE panorami sociali Differenti da quelli attuali ed elaborandoli secondo una nostra insindacabile valutazione, farne Comunicazione-Provocazione ai nostri lettori attingendo spunti e stimoli dal giornalismo d’inchiesta (Report e altri simili se ci saranno), da affidabili e impegnate fonti locali o semplici testimonianze (compreso la Vox Populi), per trarne ispirazione e stimolare approfondimenti ai/dai lettori.
Non tanto per scoprire altarini e tabernacoli del passato o quelli di oggi, quanto per essere in grado di IMMAGINARE in quale futuro questo paese potrebbe CAMBIARE in positivo partendo da ciò che ci impone il dover Risorgere, sia dalla Pandemia non ancora superata, sia da quanto e cosa ci offrirà il Governo Draghi e i suoi tecnici, dopo ciò che hanno dimostrato e fatto già intravedere dai primi loro modi di agire.
Avere consapevolezza su cosa ci è indispensabile per saper agire in concretezza, anche con pesanti e giusti provvedimenti interni ma soprattutto, nei rapporti, nelle proposte e nelle sollecitazioni da portare in Europa, nel Mondo e condividerle con i PAESI DEMOCRATICI Occidentali.
Perché TRACCIA IRREGOLARE.
TRACCIA perché non abbiamo la capacità e la possibilità, da indipendenti, di approfondire le varie questioni che possiamo solo sfiorare.
Anche se non ci neghiamo a collaborazioni qualificate, con scopi CONDIVISIBILI limpidi o per lo meno leggibili che volessero andare, ATTRAVERSO noi, ad approfondire le questioni che i Cittadini hanno il diritto di conoscere per rendersi consapevoli del loro destino.
IRREGOLARE perché, restando nei limiti Costituzionali della nostra Democrazia, si vuole essere indipendenti nelle nostre opinioni e liberi nelle eventuali prese di posizione pubbliche, senza dover subire le resistenze e le avversità che il Caos partitocratico imporrà per ostacolare il cambiamento.
Occorrerà andare oltre le regole, le abitudini e le malefatte in vigore, per cambiarle, RISPETTANDO quelle della Costituzione.
Ad essere “REGOLARI” oggi si corre il rischio di costrizioni, inquadrature fuorvianti inadatti all'agire nel fare bella comunicazione, anche la più semplice e superficiale, troppe sarebbero le regole imposte (come quelle farlocche oggi visibilissime in Tv e nella carta stampata) che noi pochissimi e indifesi, non saremmo capaci di svolgere senza contrasti e che NON VOGLIAMO SVOLGERE” sotto tutela.
Una Traccia Irregolare è spesso un pensiero fugace, ispirato dalla realtà vissuta o raccontata, che viene visto, letto, ma si deve raccogliere per farne un discorso compiuto.
Su Facebook di miei post in queste condizioni, ce ne sono e ce ne sono stati un centinaio (senza quelli censurati oppure fatti sparire dal Sistema FB).
Agiremo ne LAU, forse continueremo ad essere soltanto letti, senza mai tornare ad un vero e proprio FORUM.
Ne LAU resteranno le cose scritte che per evitare ci vengano portati attacchi distruttivi o ci si faccia cattive manipolazioni, da parte di testate sfasciste che ci hanno copiati da anni, (quelli firmati da Arlecchino) tutte le nostre pagine sono messe di continuo in un nostro archivio.
Lo scritto rimane e può essere un seme benefico per chi li vorrà leggere anche in futuro.
Più saranno i "seminatori" più sarà la possibilità di dare alla gente la serenità dell'esserne consapevoli.
ggiannig
Italia - 19 giugno 2021
Admin:
Gianni Gavioli
Amministratore
Alcuni di noi (pochissimi come al solito) stanno già lavorando alla rivista che vorremmo nel gruppo: - LA TRACCIA IRREGOLARE -
I Vecchi sono il passato, di tracce ne hanno viste molte ma nessuna ha saputo vedere razionalmente il FUTURO di questo Paese.
La nostra Rivista vuole raccogliere voci che sappiano indicarlo con libero pensiero Irregolare.
Traccia Irregolare perché pur accettando partecipazioni Differenti accoglierà soltanto testi liberi da settarismo di ogni tipo.
Neppure la tifoseria calcistica troverà spazio nella Traccia Irregolare.
ggiannig
PS: Scrittori volontari SocialCulturali cercasi.
Messo su Fb oggi 16 giugno 2021
Arlecchino:
Giovanni Giovannetti
USTICA 27 GIUGNO 1980
Davvero lo Stato repubblicano «veglia al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità̀», come recita il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza? Anni di doppia osservanza, di stragismo e di altre operazioni inconfessabili sembrano semmai affermare il contrario. Basti l’esempio del DC9 Itavia che, in volo da Bologna a Palermo, il 27 giugno 1980 viene abbattuto con modalità̀ terroristiche, tra Ponza e Ustica, da aerei militari appartenenti a nazioni nostre alleate: delle 81 persone a bordo (77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio) nessuno sopravvive. Parliamone.
In "Ustica & Bologna" (Nave di Teseo, 2020) Paolo Cucchiarelli scrive che quell’aereo recava a bordo un carico clandestino di trenta grammi di uranio arricchito destinati alla Libia (per questo motivo, il DC9 civile era scortato da un Mig libico) oltre a undici barre di uranio da destinare, in Pakistan, via Tripoli, alla costruzione della bomba atomica panislamica, finanziata dalla Libia e dall’Arabia Saudita. Gli Stati uniti sanno del programma nucleare islamico, ma al momento il Pakistan rappresenta un argine all’espansionismo sovietico in Oriente (nel 1979 l’Unione sovietica ha occupato l’Afghanistan) e lasciano fare. Aggiungeremo che a quel tempo la Libia è decisivo partner della famiglia Agnelli nel cda della Fiat (il leader libico Mu’ammar Gheddafi detiene il 13 per cento del suo pacchetto azionario) e fornisce all’Italia quasi il 50 per cento del suo fabbisogno energetico. Sempre in quegli anni – e sono anni di accordi sottobanco tra il governo italiano e alcuni movimenti armati palestinesi –, Tripoli coltiva il progetto di un missile capace di colpire molti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e in particolare Israele. Come si capisce, la «contraddittoria se non schizofrenica» politica estera italiana di allora (sono parole dell’ex vice capo del Sisde Vincenzo Parisi) non può̀ che irritare Israele e i suoi alleati, nonché́ ampi settori del governo degli Stati uniti e della Francia (due Paesi che, non meno dell’Italia, intrecciano temerari rapporti commerciali sottobanco con Tripoli). Stati uniti, Francia e Israele: si è mai seriamente fatto pressione sui governi di questi Paesi per agguantare la verità su Ustica? Sulla corresponsabilità̀ di Israele, in "The Other Site of Descripton" (1994, inedito in Italia), Victor Ostrovsky – un ex ufficiale del Mossad, il servizio segreto israeliano – scrive che i Servizi israeliani «hanno avuto parte nell’abbattimento di un aereo solo quando era in gioco la sicurezza dello Stato di Israele»; e fa proprio l’esempio «dell’aereo italiano (che si pensava trasportasse uranio) nel 1980, che ha causato la morte di ottantuno persone».
Di conseguenza, il DC9 Itavia sarebbe stato deliberatamente abbattuto da aerei stranieri in territorio italiano a mo’ di avvertimento (alla componente filolibica e filopalestinese della pubblica amministrazione italiana) con una complessa e criminale azione militare e terroristica affidata alle “strutture parallele”. Americani, francesi e israeliani avrebbero dunque architettato un attacco non ortodosso, condotto in modo tale che fosse poi malagevole risalire ai veri responsabili, come in effetti è avvenuto. I militari italiani e in particolare i vertici dell’Aeronautica lo sanno (capo di stato maggiore della difesa è l’ammiraglio Giovanni Torrisi, P2) ma per molto tempo fingono di non sapere, accreditando verità̀ politiche di comodo.
Il messaggio politico lanciato a Ustica cadrà nel vuoto; stando a Parisi, viene allora ripetuto con la bomba fatta esplodere un mese dopo alla stazione di Bologna (e un terzo attentato pare fosse nelle intenzioni in Abruzzo, al laboratorio nucleare fisico sotto il Gran Sasso).
Una fosca presenza sembra infatti accomunare l’abbattimento dell’aereo di Ustica alla bomba bolognese del 2 agosto 1980: è la sagoma in controluce del Secret Team, una Cia nella Cia, la sua componente più oltranzista. Per Ustica, il Secret Team – affiancato dal Service d’action civique (Sic) francese e dal Mossad israeliano – avrebbe assoldato piloti mercenari a bordo di Mig 21 sotto falsa bandiera; per Bologna avrebbe pagato i neofascisti italiani dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar). I quattrini, passando per una banca svizzera, arrivano al capo della P2 Licio Gelli e da lì, parrebbe, a Gilberto Cavallini, Nar, poi condannato in primo grado all’ergastolo per la strage di Bologna. Qualcosa di simile (soldi Cia o comunque americani ai Nar, via P2) emerge nella filigrana delle ultime indagini che la Procura generale di Bologna ha condotto sulla strage in stazione dell’agosto 1980.
A fronte di tanto cinismo e omertà rimangono quelle 166 vite bruciate in poco più di un mese tra Ustica e Bologna. E se la morte di questi nostri concittadini rimane tuttora senza verità sui reali mandanti, e dunque senza giustizia, lo si deve in gran parte alle compromissioni, ai depistaggi e ai silenzi di uno Stato italiano che, invece di proteggerli, come sarebbe stato suo dovere, ha semmai inteso proteggere gli stranieri assassini, in virtù di superiori quanto inconfessabili mercanteggiamenti internazionali. Sono logiche dure a morire: in anni recenti, valga qui ricordare la rinuncia dello Stato italiano a pretendere verità e giustizia sull’assassinio, in Egitto, di Giulio Regeni.
Ma se uno Stato si mostra incapace di affermare il rispetto della sua sovranità nazionale, se rinuncia a dare protezione ai suoi cittadini e cittadinanza al principio di verità e di giustizia, è la credibilità dello Stato stesso, il suo prestigio e autorità ad arretrare, rendendo l’Italia sempre meno “rilevante” sul piano internazionale.
E tutto questo, si diceva, rimane in parte attuale, poiché la cinica stagione dello stragismo, quei lutti e complicità e mandanti istituzionali, pesa tuttora come tenebra oscura a fronte di un potere e una politica indifferenti all’etica, rinchiusi in partiti-chiesa invasivi al punto da essersi nel tempo sostituiti alle persone – unico soggetto razionale e morale, direbbe Roberta De Monticelli – allontanandosi sempre più dal dettato costituzionale. Sì, poiché se il bene ultimo di ogni democrazia è la libertà individuale, la necessaria disciplina dei diritti e dei doveri non può che trovare nella Costituzione le sue regole; Costituzione che va difesa applicandola – e non solo con letture alla moda sulle pubbliche piazze – in opposizione a chi la vorrebbe riscrivere con intenti autoritari e con accenti reazionari, come già era nelle intenzioni della P2.
Giovanni Giovannetti, “Malastoria”, pp. XVII-XX)
Da Fb oggi 26 giugno 2021.
Admin:
Non l'unica ma la vera ragione del separatismo regionale mascherato da autonomia:
1) predare più risorse dal contesto generale nazionale, non per concedere più servizi o diminuire le tasse ai cittadini, ma soltanto accaparrarsi più soldi possibile per il proprio feudo e conseguente casta locale.
2) Spostamento del posizionamento del triveneto da occidente a oriente con motivazioni antieuropee
ciaooo
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Il cattolicesimo e il comunismo ci hanno sacrificato sull'altare del SIAMO TUTTI UGUALI, per abusare di noi come individui e come massa o gregge che dir si voglia!
Invece NO!
Siamo tutti diversi o differenti tra noi, sino a quando non ce ne renderemo conto, non potremo SCEGLIERE con consapevolezza a chi dare il potere di usarci per i loro fattacci particolari.
Dobbiamo leggere di un membro (anomalo) del governo che amoreggia con Urban, di altri che si bisticciano per burla per rincorrere il consenso di tifosi del nulla, non riusciamo neppure più a commentare le rinsecchite sinistre che, da 120 anni ci fanno del Male nella loro incapacità secolare di progettare un SOCIALISMO DI GOVERNO.
Allora Cari Concittadini, sforziamoci di riprendere in mano il nostro cammino di Diversi per diverse ragioni e come dice l’ottimo BERSANI facciamo che “”le differenze siano ricchezza sociale e annulliamo la tragedia delle Ingiustizie””!
ciaooo
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