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Autore Discussione: FATTI che ci dovrebbero unire, nel respingere il MALE!  (Letto 14942 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Luglio 23, 2020, 07:28:13 pm »

Caserma di Piacenza, la catena di comando | Rep
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
08:16 (11 ore fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/07/22/news/caserma_di_piacenza_la_catena_di_comando-262656302/
 
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« Risposta #1 inserito:: Luglio 23, 2020, 07:29:57 pm »

Arresti in cambio d’impunità, i silenzi dei superiori sulla caserma della vergogna

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
08:11 (11 ore fa)
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« Risposta #2 inserito:: Luglio 27, 2020, 12:03:33 am »

Piacenza, quaranta arresti fotocopia. I superiori intuirono ma preferirono ignorare | Rep
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
   
sab 25 lug, 09:19 (2 giorni fa)
   
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/07/24/news/quaranta_arresti_fotocopia_i_superiori_intuirono_ma_preferirono_ignorare-262818861/
 
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« Risposta #3 inserito:: Agosto 03, 2020, 07:42:03 pm »

"Ero la sua fidanzata poi Montella ha trasformato la mia vita in un vero incubo" | Rep

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Arlecchino Batocio

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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/07/28/news/ex_fidanzata_montella_carabinieri_piacenza-263125450/

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« Risposta #4 inserito:: Ottobre 10, 2020, 08:22:01 am »

Il Veneto paradigma della catastrofe Pd | AgenSIR

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Arlecchino Euristico
gio 8 ott, 22:11 (2 giorni fa)
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https://www.agensir.it/territori/2020/09/30/il-veneto-paradigma-della-catastrofe-pd/

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« Ultima modifica: Novembre 21, 2021, 05:33:18 pm da Admin » Registrato

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« Risposta #5 inserito:: Novembre 07, 2020, 09:36:21 pm »

01 novembre 2020 7.872 visualizzazioni

Whirlpool, l'ultima notte dell'operaio in fabbrica: "Ora siamo cenere, ma risorgeremo"

Filma i reparti vuoti nell'ultima notte della Whirlpool Napoli, mostra l'eccellenza di via Argine e racconta 60 anni di storia in tre minuti. Massimo Quintavalle, 46 anni, operaio Whirlpool non si rassegna alla chiusura del sito: "Ci avete reso cenere, ma risorgeremo, la lotta continua non finisce qui". Orgoglio, rabbia e sconcerto "per una chiusura assurda. Non è il mio lavoro il problema. Il problema è il lavoro, lo Stato che 'non ha gli strumenti' - sottolinea - Questa è la mia casa da 26 anni, e prima ancora è stata la casa di mio padre. Abbiamo reso grande il marchio e la fabbrica con i miei colleghi. E ora Napoli chiude. E' il giorno più triste dei miei 46 anni".
Gli operai stanno alternando turni di guardia nel sito che ha chiuso il 31 ottobre a mezzanotte. La produzione è stata sbarrata con un catenaccio. "Cosa provo a vedere quel catenaccio? - dice a Repubblica Quintavalle - Non è facile da spiegare, è come se fosse venuto a mancare qualcuno. Sono svuotato, privato del nostro futuro. Ma ce la faremo: ritorneremo in fabbrica e continueremo a fare lavatrici". Oggi restano aperte solo la portineria e l'area sociale della fabbrica. Ma nel silenzio della catena di montaggio un cartello ricorda la lotta degli operai. Lo ha scritto Carmen Nappo: "Non è un addio, è un arrivederci - si legge - condivideremo presto la vittoria".

Di Anna Laura De Rosa


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« Risposta #6 inserito:: Dicembre 01, 2020, 03:48:05 pm »

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"Stetoscopio" del 14/04/2015
Perché è retrocessa la Sanità del Veneto


Nelle intenzioni del Ministro Lorenzin e del premier Renzi, le Regioni - con la revisione dell’art. V della Costituzione che tanti guai ha provocato avendo dato il via libera ai parlamentini che ne hanno approfittato per sprecare miliardi di soldi pubblici – non dovrebbero più avere mano libera nella Sanità. Secondo l’ultimo rapporto del Censis il 50 per cento degli italiani bocciano i servizi sanitari regionali.
Con buona pace di chi ha già iniziato a protestare per “leso federalismo” (che sembra importare sempre meno agli italiani) visti i risultati, le voragini nei bilanci delle Regioni “poco virtuose”, gli sprechi palesi, le ruberie emerse da numerose indagini della Magistratura, il clientelismo denunciato da decine di inchieste giornalistiche, il disagio della classe medica per la disorganizzazione del Sistema e decisioni piovute dall’alto senza una comprensibile “ratio”, togliere un po’ di potere ai tecnocrati della Sanità regionale male non dovrebbe fare. Peggio di come stanno andando le cose è difficile ipotizzare.

In attesa della riforma preconizzata dal Governo, sul tema-Sanità (che assorbe quasi l’80% delle risorse regionali) è battaglia tra i candidati dei due maggiori (sulla carta) schieramenti alle prossime elezioni regionali: da una parte Zaia non perde occasione per inaugurare qualsiasi cosa e dichiarare a ogni piè sospinto che la Sanità del Veneto è la migliore del mondo; dall’altra la Moretti spara a zero su tutto: dai project alle liste d’attesa, dalle code ai Pronto Soccorso ai ticket troppo costosi. L’impressione è che nessuno dei due conosca a fondo l’argomento di cui parla: il primo ha dato carta bianca al Direttore generale della Sanità che decide come meglio crede, la seconda spara cifre e statistiche ma non entra mai nel vivo dei problemi che con tutta evidenza non conosce. Entrambi si guardano bene dall’ascoltare la voce dei medici, gli unici che della Sanità conoscono pregi e difetti, eccellenze e storture, disagi dei pazienti, sprechi di risorse, assurdità organizzative.

Anche per questo tutte le sigle sindacali e gli Ordini professionali sono scesi sul sentiero di guerra e hanno dato vita agli Stati generali della Salute nell’intento di diventare interlocutori attivi della Sanità veneta ed evitare ulteriori danni derivanti da improvvide decisione della classe politica.
Non si tratta di fare del catastrofismo in una Regione che nel complesso è ancora tra le migliori del nostro Paese ma i dati dicono che in questi cinque anni di legislatura il Veneto è retrocesso al quinto posto in Italia, che l’accesso ai servizi è sempre più difficoltoso, che le liste d’attesa non accennano a ridursi e che un numero sempre più alto di pazienti rinuncia alle cure per mancanza di mezzi mentre i più fortunati ricorrono sempre più spesso alla sanità privata. E questo anche perché i medici sono sempre meno (il Veneto ha un rapporto medici ospedalieri – popolazione sensibilmente inferiore rispetto alle altre regioni) mentre gli anziani affetti da malattie croniche sono in notevole aumento.

Eppure ci hanno anche provato a migliorare la situazione attraverso un nuovo Piano sociosanitario regionale, in sostituzione di quello del 1995, che ha dato vita alla riorganizzazione del sistema ospedaliero e dell’Assistenza sul territorio. Ovviamente sono state decisioni squisitamente politiche che hanno dovuto accontentare un po’ tutti, come testimoniano le “schede ospedaliere” partorite nel 2013. Per ogni Ulss si sono decisi i posti letto per acuti mentre l’assistenza territoriale dovrebbe essere garantita da strutture di ricovero intermedie, ospedali di comunità, unità riabilitative, ricoveri per malati terminali. Il tutto deciso a tavolino e come sempre si è preferito investire in mattoni e organizzazioni più o meno cervellotiche, lesinando ancora una volta sul materiale umano (medici e personale tecnico) sulla formazione e sulla ricerca. In compenso per coprire lo scandaloso elenco di finanziamenti preelettorali, (feste del vino e birrifici sociali compresi) approvato la scorsa settimana, il Consiglio regionale non ha trovato di meglio che attingere all’anticipo del Fondo sanità.
Sembra quasi che a Venezia considerino gli operatori sanitari solo come centri di costo se non proprio dei veri nemici. E allora perché meravigliarsi della retrocessione della Sanità veneta?

Un Paese di “arzilli” centenari
Compiere cent’anni in Italia…non fa più notizia. Il numero degli ultracentenari è infatti salito a 16.400 contro i poco più dei 6000 di dieci anni fa. E negli ultimi dodici mesi a oltrepassare il secolo di vita sono stati, tra uomini e donne, più di 1600. L’invecchiamento della popolazione ha costretto gli studiosi di statistica a coniare nuovi termini: i 65-74enni che rientravano nella categoria degli “anziani” oggi sono classificati come “giovani anziani” e gli “anziani” sono quelli tra i 75 e gli 84 anni.
Al di là delle questioni semantiche e della soddisfazione per la vita media che si allunga, l’invecchiamento della popolazione crea problemi non solo alle casse di previdenza (attenti al “Boeri pensiero” intenzionato a tosare ancora di più le pensioni che il presidente-fustigatore dell’Inps considera medio-alte) ma anche al sistema sanitario nazionale che vede aumentare i costi per l’assistenza agli anziani sempre più longevi. E’ l’altra faccia della medicina moderna che allunga la vita mettendo però in crisi il già vacillante sistema del welfare italiano.

A voler essere cattivi c’è da pensare che i continui tagli alla Sanità e la strisciante riduzione del personale sanitario negli ospedali sia una sottile forma di “rottamazione degli anziani” tanto cara al nostro giovane Presidente del Consiglio.
Certo, pensare male è peccato ma spesso ci si azzecca. E lo diceva un Andreotti che ai cent’anni ci è andato vicino!



Da -
https://www.medicivicenza.org/index.php/stetoscopio/553-perche-e-retrocessa-la-sanita-del-veneto.html?fbclid=IwAR0wlc5yHBTWEdngdQLqTGrX5YWfgHUa31PV1SJCKTS4kzmpqcvICrAzCPQ
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« Risposta #7 inserito:: Dicembre 01, 2020, 04:00:49 pm »


Se CINQUE ANNI FA non si sono ascoltati i Cittadini più informati e critici sulla Sanità Veneta.

Se non si è tenuto conto delle osservazioni dell'Ordine dei Medici di Vicenza e si è rimasti "assonnati e indifferenti" alle loro considerazioni-denuncia sulla Sanità nel 2015.

Dopo la tragedia Pandemia come si possono considerare la Popolazione e la “Cittadinanza”, ... con quali epiteti possiamo definirli?

ggg
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« Risposta #8 inserito:: Gennaio 09, 2021, 06:53:16 pm »

Gianfelice Rocca: “Il virus è stato un’altra Caporetto. Ora la rinascita” | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
12 dic 2020, 19:06
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https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/12/11/news/gianfelice_rocca_il_virus_e_stato_un_altra_caporetto_ora_la_rinascita_-277991506/
 
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« Risposta #9 inserito:: Gennaio 12, 2021, 11:54:16 pm »

La Caporetto in Nord-Italia è un ciclo irrefrenabile.

Le vittime della nuova Caporetto sono le solite di sempre:
i soldati di allora e i cittadini di oggi, tutti, soprattutto i vecchi che sono caduti;
e tra le vittime i combattenti di prima linea, con i loro medici e infermieri caduti in corsia;

Però non tutti hanno combattuto!
Non sono mancati i disertori, che però nessuno ha punito.

E i responsabili della nuova Caporetto?
Tutti ancora seduti nei loro posti di comando, tranne pochissimi predestinati nel loro ruolo di sfigati.
Anche quelli che si inventano falsi motivi per spiegare il disastro veneto, … nessuna infiltrazione di variante inglese del Covid è avvenuta in Italia.

Un nuovo Generale Diaz?
Non è ancora apparso nel ministero della “salute in ritirata” per soccorrere Speranza e tutti noi popolazione, ancora nell’acqua in mezzo al Piave sino alla cintola.
Posizione scomodissima.

ciaooo

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« Risposta #10 inserito:: Febbraio 04, 2021, 07:03:49 pm »

 
CARTA E WEB
Cosa c'è da leggere
A cura di Irene Maria Scalise

Forse non duratura, ma necessaria, visto il momento. I 14 cugini della seconda generazione dei Benetton sembrano aver siglato una pace familiare e un abbozzo di strategia comune per provare a rilanciare le società del gruppo, aprendone il capitale all'ingresso di nuovi soci capaci di supportarne lo sviluppo e, di conseguenza, valorizzando il patrimonio della famiglia imprenditoriale trevigiana. Per le separazioni e le scissioni, più a meno consensuali, ci sarà tempo. Prima - come racconta Paolo Possamai su Affari & Finanza - bisogna uscire dalle sabbie mobili in cui i Benetton sono sprofondati il giorno del crollo del ponte Morandi.
È un'invenzione tutta italiana, all'estero non esiste. Torna ogni anno, in dicembre. C'è dentro di tutto: scadenze rinviate, proroghe dei termini di vecchi provvedimenti, limiti di tempo già superati e quindi allungati. Ma soprattutto eterni rinvii, favori alle lobby e provvedimenti "imbarazzanti" che tutti i governi recenti e meno recenti hanno pensato di seppellire in quell'emporio della legislazione nazionale che è ormai passato alla storia come "decreto Milleproroghe". Gli analisti e gli economisti dell'Osservatorio conti pubblici di Carlo Cottarelli hanno esaminato quelli degli ultimi anni. E Marco Ruffolo racconta, in questo servizio, cosa hanno scoperto.
Cosa dobbiamo aspettarci dall'amministrazione Biden sul fronte fiscale? Su Independent l’editorialista Ben Chu indaga con un’analisi approfondita e sostiene che il controllo democratico del Congresso significa che la Casa Bianca ha ora la possibilità di rivedere la politica fiscale degli Stati Uniti. E Friedman - sul New York Times -  riassume il pensiero di Ruchir Sharma, chief global strategist presso Morgan Stanley Investment Management e autore di The Ten Rules of Successful Nations: "Socialismo per i ricchi e capitalismo per il resto".
Intanto l’Economist si interroga se il lungo boom immobiliare della Cina può reggere nel 2021: sta di fatto che il Dragone sta costruendo cinque volte più case dell'America e dell'Europa messe insieme.
A sorpresa, tra resilienza e shock eccezionale, l'economia africana affronta (meglio di altri) la pandemia di Covid-19. Il continente ha tenuto piuttosto bene in termini di salute, sottolinea un nuovo libro dell'Agenzia francese per lo sviluppo, e anche sul fronte economico l'attività è diminuita in Africa (-2,6%) meno che nel resto del mondo.
Nonostante la pandemia – spiega il Financial Times – le domande di iscrizione alle scuole aziendali sono in forte espansione: numeri record e dimensioni crescenti, una sorta di corsa di dirigenti che cercano di migliorare le loro credenziali. Una buona notizia? A metà: infatti la domanda tra gli uomini per posti MBA è molto più forte che tra le donne, sollevando la preoccupazione che anni di progressi, verso una maggiore inclusione nella formazione aziendale, siano a rischio regressione.

--------------------

Grazie per averci seguito anche oggi. Torneremo, direttamente nella tua casella email, lunedì 8 febbraio alla stessa ora.
Se hai critiche, idee o suggerimenti scrivi a:
r.rho@repubblica.it o l.piana@repubblica.it.
Buon lavoro e a presto
Luca Piana
Roberto Rho


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« Risposta #11 inserito:: Aprile 03, 2021, 01:02:32 pm »

FATTI che ci dovrebbero unire, nel respingere il MALE!

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« Risposta #12 inserito:: Aprile 03, 2021, 04:26:50 pm »

EFFETTI PFAS SUI BAMBINI: IL QUESTIONARIO 'TEDDY'

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[Ecologia (Pfas zero e Soluzione Fanghi) ]

EFFETTI PFAS SUI BAMBINI: IL QUESTIONARIO 'TEDDY'
L'assessore all'Ecologia e PFAS Zero Giovanni Fracasso: "E' un utilissimo strumento di indagine messo a disposizione dei ragazzi e delle famiglie dall'Università di Padova per conoscere a fondo i potenziali effetti dei PFAS. Invito i genitori a rispondere al questionario. L'obiettivo è conoscere i PFAS per il bene di tutti" –
 …
E' sicuramente fondamentale mantenere massimo il livello di attenzione e il monitoraggio sulla presenza di PFAS nell'acqua. E' fondamentale procedere con tutti i mezzi necessari per abbatterle, laddove sono presenti, ma ugualmente importante è monitorare i possibili effetti sulla salute dei cittadini. In questo senso è stato creato il progetto "TEDDY CHILD".
Il progetto TEDDY CHILD ha come obiettivo indagare l’esistenza di una potenziale associazione tra l’esposizione a PFAS e le competenze cognitive e socio emotive dei bambini residenti nei comuni a maggior esposizione compresi all’interno della cosiddetta “area rossa”.
OBIETTIVO
Disporre di dati oggettivi sui possibili effetti degli PFAS sullo sviluppo e il benessere dei bambini, con l'obiettivo di individuare i principali bisogni dei bambini e dei ragazzi per poter proporre degli interventi a sostegno del loro sviluppo e del benessere delle famiglie.
Tempi
Il progetto inizierà nei primi mesi del 2021 per concludersi entro la fine dell'anno scolastico (giugno). Le analisi dei mesi successivi consentiranno la stesura di un primo report entro la fine del 2021 (novembre-dicembre).
Ecco la lettera di invito degli autori del progetto ai genitori per coinvolgerli nello studio

"Cari Genitori,
siamo un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova coordinati dal Dott. Paolo Girardi e, assieme al comitato “Mamme No-PFAS”, vi invitiamo a partecipare alla presentazione del progetto “TEDDY Child” con lo scopo di approfondire la ricerca di potenziali associazioni tra inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e lo sviluppo cognitivo e socio emotivo dei bambini.
Perché è importante?
Tutti i genitori desiderano crescere figli felici, in salute e che abbiano successo nella vita. Lo sviluppo del bambino, dalle prime settimane di gestazione fino all’adolescenza è influenzato da una moltitudine di fattori: gli ambienti fisici e sociali a cui il bambino è esposto ne influenzano lo sviluppo nel bene e nel male. Fortunatamente, i bambini sono estremamente resilienti, ovvero sono capaci di adattarsi ad ogni ambiente: sono come fiori, capaci di sbocciare anche in terreni molto diversi!
La contaminazione da PFAS influisce sullo sviluppo di bambini e adolescenti: scopriamolo insieme!
Ecco perché è importante partecipare al questionario
Lo studio è rivolto a famiglie che abitano nei comuni della zona rossa e limitrofi e con figli tra 1 e 13 anni
La ricerca è guidata dal Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS) dell’Università di Padova.

Comincerai il primo questionario e sarai ricontattato per i 3 questionari successivi (20-30 min/ciascuno) che hanno come obiettivo valutare i potenziali effetti dei PFAS nello sviluppo del bambino.
Se hai dubbi o vuoi un aiuto nella compilazione dei questionari puoi telefonare o mandare un messaggio al numero 331 2601623
Non è obbligatorio aver effettuato lo screening PFAS, ma se le possiedi, ti chiediamo di prepararle in anticipo.

PER INFORMAZIONI:
Dott. Paolo Girardi (Responsabile della ricerca)
Dott.ssa Libera Ylenia Mastromatteo (Responsabile del percorso di raccolta dati)
cel: 331 2601623
e-mail: progetto.teddy@gmail.com
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« Risposta #13 inserito:: Aprile 07, 2021, 07:12:01 pm »

Se le colpe sono sempre degli altri: il male sociale del nostro tempo

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gio 1 apr, 12:18 (6 giorni fa)
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https://www.avvenire.it/agora/pagine/se-le-colpe-sono-sempre-degli-altri-nicoletta-gosio-nemici-miei
 
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« Risposta #14 inserito:: Aprile 13, 2021, 11:50:01 am »

Dovuto al blocco della sanità un terzo delle vittime in più del Veneto

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https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2021/04/12/news/dovuto-al-blocco-della-sanita-un-terzo-delle-vittime-in-piu-del-veneto-1.40143159/amp/
 
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