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Autore Discussione: PAOLO G. BRERA. La lunga corsa di Emma: ecco perché a Pd e radicali conviene...  (Letto 2635 volte)
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« inserito:: Gennaio 02, 2018, 06:44:36 pm »


La lunga corsa di Emma: ecco perché a Pd e radicali conviene restare insieme

Sono lontani i tempi dell'8,5% ottenuto dalla Lista Bonino alle Europee del 1999, ma in quarant'anni di campagne elettorali il bottino non è (quasi) mai stato irrilevante

Di PAOLO G. BRERA
02 gennaio 2018

ROMA - L'annunciato, possibile addio dei radicali di "+Europa" alla coalizione del centrosinistra rischia di essere la pietra tombale dei sogni di rincorsa di Matteo Renzi al mitico 40,8% raggiunto dal Pd alle Europee del 2014.

E' quello, il "quaranta per cento da raggiungere insieme agli alleati", l'obiettivo di coalizione indicato dal segretario del partito democratico. Ma secondo i sondaggi della seconda metà di dicembre, il Pd senza alleati si attesta tra il 23 e il 26 per cento. Percentuali che si estenderanno, ma certo non si impenneranno, con l'apporto atteso dalle due liste di alleati confermati: la Margherita 2.0 di Civica Popolare, lanciata da Beatrice Lorenzin; e la Lista Insieme di Psi, Verdi e Prodiani. Poi c'è Emma, il jolly che il Pd rischia di perdere per strada.
 
Certo non sono più gli anni del fantastico exploit che i radicali della Lista Emma Bonino ebbero alle Europee del 1999, quando conquistarono sette seggi con un irripetibile 8,5% dei consensi. Un risultato ottenuto con due milioni e 626mila voti, ma subito perso per strada alla tornata elettorale successiva, alle Politiche del 2001: allora la Lista Emma Bonino tornò ai valori più o meno consueti, conquistando il 2,2% con 732mila voti.
 
Nella storia dei radicali, con i vari nomi di lista in cui si sono candidati a partire dalle Politiche del 1958, quando comparse per la prima volta il nome del Partito radicale insieme ai repubblicani; e soprattutto dal 1976, quando cominciarono a presentarsi in maniera organica, la quota percentuale è stata costantemente compresa tra lo "zerovirgola" e il tre per cento. Europee del '99 escluse, appunto.
 
Dall'1,23% delle Politiche del 1989 (Lista Antiproibizionisti) al 1,24% del 1992 (Lista Pannella), il primo vero risultato importante i radicali lo raggiunsero nel 1994 con la Lista Pannella-Riformatori: presero un milione e 360mila voti alla Camera, ottenendo il 3,51%.
 
Non sempre è andata così bene. Tre mesi dopo, il 12 giugno del 1994, alle Europee i radicali della Lista Pannella-Riformatori dimezzarono i voti, scesi a 704mila. Una soglia riconfermata alle Politiche del 1996, questa volta in lista Pannella-Sgarbi: 703mila voti alla Camera, 1,88%.
 
Alle Europee del 1999, il nome il lista è quello di Emma Bonino e il risultato è il capolavoro storico dell'8,5%. Ma alle Politiche del 2001 si ritorna giù a 832mila voti, 2,24% alla Camera. Alle Europee del 2004 Bonino ottiene un risultato quasi analogo, appena rosicchiato al ribasso: 732mila voti, 2,2%.
 
Nel percorso elettorale tortuoso di un movimento che ha cambiato continuamente pelle, alle Politiche del 2006 i radicali corrono in coalizione nella Rosa del Pugno e ottengono 991mila voti, il 2,59%. Alle Europee del 2009, poi, nel nome di lista torna Marco Pannella in tandem con Bonino: ottengono 743mila voti, il 2,42% dei consensi.
 
Ma i tempi d'oro sono ormai lontani. Alle Regionali del 2010, quando si votò in tredici regioni, la Lista Bonino-Pannella prese 125mila voti, lo 0,56 per cento. E alle Politiche del 2013 la lista Amnistia Giustizia Libertà crollò a 65mila voti, meno dello 0,2 per cento.
 
E ora? Nelle ultime intenzioni di voto raccolte, a fine dicembre i radicali erano accreditati di un prezioso 1,7%, quasi il triplo del bottino indicato per i possibili soci di Insieme
o per quelli della Lorenzin, ma insufficiente per oltrepassare lo sbarramento del tre per cento se decidessero davvero di correre da soli. Ecco perché, che sia un matrimonio d'amore o d'interesse - o magari entrambi - certo non conviene a nessuno disdire il ricevimento nuziale.

© Riproduzione riservata
02 gennaio 2018

Da - http://www.repubblica.it/politica/2018/01/02/news/il_peso_elettorale_dei_radicali_nella_corsa_alle_politiche_2018-185652983/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T1
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