EPIGRAFI di Arlecchino (E ALTRO sia miei sia presi qua e la')
Arlecchino:
Nessuna pausa per Renzi con i voti dati al SI, non se lo può permettere sarebbe una fuga che non si deve accettare.
Lui sa dove ha sbagliato e deve sapere come ripresentarsi, subito, per correggersi. Su molte cose aveva ragione e il fatto di essere stato incauto nell'aggredire i problemi (forse mal consigliato, ma non penso) non deve premiare i fanfaroni capaci solo di offendere e di sparare cavolate offensive per le intelligenza meno ingenue.
ciaooo
PS: La Margherita non deve abbandonarlo ...
Arlecchino:
Il Referendum, del 4 dicembre ci obbliga, ma obbliga soprattutto "il Potere", alla considerazione che gli "Ultimi" non possono seguitare a rimanere tali, ai livelli cui siamo arrivati oggi. Siamo ad un punto in cui gli Ultimi sono cresciuti, arrivando ad una misura tale e con una estensione nei vari segmenti del sociale che paralizza la razionale ricerca delle ragioni del convivere. Il Referendum ha battuto "l'indifferenza"! Adesso tocca al Potere discernere, "rovistando tra l'accozzaglia" dei NO, per non commettere l'errore di dare a quei NO significati nebulosi, annebbiati dalla peggiore tifoseria, o addirittura rendendolo pericoloso strumento nelle mani di incapaci o peggio. La Democrazia è difficile da vivere ma non dobbiamo farne fare un uso distorto di corto respiro. La CULTURA deve avere la forza di mettersi alla testa degli Ultimi come motore di Rinascita e Nascita di una società diversa e più giusta. I Piccoli Editori Indipendenti, ultimi (perché poveri, ma non incapaci) sono l'avanguardia coraggiosa di una Dignità Nazionale da dissotterrare e rilanciare nel Mondo. ciaooo
Da – FB del 7 dicembre 2016
Il Referendum, del 4 dicembre ci obbliga, ma obbliga soprattutto "il potere", alla considerazione che gli ultimi non possono seguitare a rimanere tali, ai livelli cui siamo arrivati oggi. L'egocentrismo, dinamico, per alcuni eccessivo, di Renzi raccogliendo intorno alla sua Presidenza consenso e dissenso ha il merito di avere fatto emergere che anche l'apatia dei disattenti, dei rassegnati, degli imboscati in una realtà comoda ma meschina, si può destare per elevare proteste civili e non violente. Adesso, a tutti noi, il compito di leggere con attenzione il messaggio del Referendum e non commettere errori da animi frastornati.
Arlecchino:
Caro Umberto ……, (permetti la confidenza del caro") questo pezzo di Antonio Gnoli (personaggio che non conosco) è una di quelle opere che permettono alla mia ignoranza di stendersi, quasi accoccolarsi nel leggere sensazioni nuove (o vecchie ma belle) che mi insegnano o ricordano cose delle vita vissuta da altri che "conoscono cose" più di me. Come se me le donassero (si dona talmente poco tra noi e non solo oggi). Penso anch'io che la morte forse non esiste è la Vita che finisce. E prima che finisca la Vita, se invecchi, hai il ricordo di cose o persone che avevi con te o conoscevi, persone che non hai saputo godere a pieno, perché eri distratto dall'essere giovane o dall'essere povero. Tu dici il potere: io penso sia più che una illusione, una realtà, per chi lo ha e lo usa male (in politica quasi tutti), che allontana dalle persone e rende soli, non soltanto moralmente. In fondo, pensando alla morte, i potenti sono esseri inutili a se stessi e dannosi per gli altri. Solo le loro opere sono in grado di riscattarli o condannarli per sempre al nostro disgusto.
Ciaooo
A R….. (Su la collina dei curiosi) l’8 dicembre 2016
Arlecchino:
Nessuna pausa per Renzi con i voti al SI non se lo può permettere, sarebbe una fuga che non si deve accettare.
Lui sa dove ha sbagliato e deve sapere come ripresentarsi, subito, per correggersi.
Su molte cose aveva ragione e il fatto di essere stato incauto nell'aggredire i problemi (forse mal consigliato, ma non penso) non deve premiare i fanfaroni capaci solo di offendere e sparare cavolate offensive per le intelligenza meno ingenue.
Arlecchino:
Caro Renzi, nella convinzione di fare cose giuste (o comode per i tuoi progetti istituzionali) che però gli elettori hanno la "percezione" siano "non giuste", porta a risultati deludenti o negativi (anche per il Paese).
"Il Sistema Rappresentazionale risponde al "principio di razionalità" ed è, quindi, un sistema di simboli, espressione e fondamento di conoscenza e di verità" (da Romeo Lucioni).
Sembra siano mancati nel caso specifico del Referendum (e non solo). O mi sbaglio? ciaooo
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