No Expo, la Procura difende polizia e carabinieri: "Hanno svolto un lavoro straordinario"
L'aggiunto Mauzio Romanelli che si occupa dell'inchiesta sulla devastazione: "L'area dei disordini è rimasta circoscritta".
Il capo della polizia, Pansa: "L'Expo non si poteva macchiare di sangue"
02 maggio 2015
"L'Expo non si poteva macchiare di sangue. Nè dei manifestanti, nè delle forze dell'ordine". Il capo della polizia, il prefetto Alessandro Pansa, non ha dubbi nello schierarsi al fianco di chi a Milano ha gestito l'ordine pubblico il Primo Maggio, giornata del corteo No Expo finita con il centro devastato da un manipolo di tute nere che hanno spaccato, rotto, incendiato auto, negozi, banche, pensiline del tram. Tante le polemiche di politici, tanti i commenti dei cittadini milanesi - sui social network è uno degli argomenti più caldi - che accusano polizia e carabinieri di un atteggiamento troppo indulgente nei confronti dei violenti.
Netto è anche il commento del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli che in qualità di capo del pool antiterrorismo si occupa delle indagini sui black bloc (l'orientamento è quello di indagare per "devastazione", reato che prevede pene fino a 15 anni) che giudica "straordinario il lavoro delle forze dell'ordine" e ringrazia "chi era là in prima linea, perché l'area dei disordini è rimasta circoscritta".
La tesi di Pansa è quella che si è trattato di scegliere il male minore. "E' evidente che chi tira una molotov deve essere arrestato - ha detto ancora - ma abbiamo valutato che non valeva la pena intervenire e arrestare perchè avremmo creato danni ancora più gravi. Il fatto che le forze dell'ordine abbiano atteso e lasciato che alcune azioni violente venissero compiute è una scelta fatta a monte. Noi infatti, grazie all'attività di intelligence, sapevamo benissimo che gli obiettivi dei manifestanti violenti erano ben altri: volevano fare danni molto maggiori, raggiungere piazza Duomo e la Scala, distruggere i simboli di Expo disposti nella città".
Interrogato sul perchè, quando la polizia vede i manifestanti incendiare un'auto, non intervenga, il capo della polizia ha risposto: "Saremmo caduti nella loro trappola. I piccoli gruppi che agivano in vie laterali si sarebbero rifugiati nel corteo e noi saremmo finiti addosso al corteo senza riuscire più a individuarli. Così avremmo consentito loro di raggiungere gli obiettivi che volevano".
© Riproduzione riservata
02 maggio 2015
Da -
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/02/news/no_expo_la_procura_difende_polizia_e_carabinieri_hanno_fatto_un_luogo_straordinario_-113362497/?ref=nrct-4