Falsa invalida in barella filmata al supermercato mentre fa la spesa
Blitz contro una vasta organizzazione di «furbetti» guidata da un bidello. Il gip: un «circo» con medici e funzionari Inps compiacenti. Cinque arrestati e 101 indagati
Di Felice Cavallaro
AGRIGENTO - C’è la falsa invalida che si presenta all’Azienda sanitaria in barella e, dopo controlli medici da macchietta cinematografica, viene filmata dalla Digos al supermercato mentre fa la spesa trascinandosi il carrello fino alla macchina. C’è l’aspirante invalido che si presenta a medici compiacenti sulla sedia a rotelle, accompagnato dagli intrallazzatori che hanno intascato la mazzetta, pronti a dividere il malloppo dopo la firma dei certificati.
La carica dei furbetti
C’è un mondo di furbetti e profittatori dietro un’inchiesta dalla Procura di Agrigento chiamata «la carica della 104» con riferimento alla legge che consente ai dipendenti pubblici di assentarsi due, tre giorni al mese per assistere parenti malati, spesso immaginari. Ovvero interessati a guadagnare un certificato per scalare le graduatorie nelle assunzioni o nei permessi retribuiti.
Il circo del bidello
Uno scandalo diffuso, stando al blitz che ieri ha portato a cinque arresti in carcere, a 101 incriminazioni fra pazienti, medici e faccendieri, tutti coinvolti in due presunte organizzazioni separate guidate da un bidello dell’Alberghiero di Favara, Antonio Alaimo, e da un pensionato di Raffadali, Daniele Rampello, pensionato a soli 46 anni, entrambi arrestati. Eccoli i protagonisti di questo grottesco «circo», come lo definisce nell’ordinanza di 700 pagine il gip Ottavio Mosti su richiesta del procuratore Renato Di Natale, del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Maggioni che fra i 101 indagati hanno inserito un professionista spesso da loro chiamato a collaborare per atti giudiziari, Gianfranco Pullara, medico legale, consulente della Procura in decine di delitti. Un nome in vista, come quelli di Giorgio Patti, sociologo dell’Azienda sanitaria di Agrigento, e dell’ex assessore provinciale Salvatore Montaperto.
Medici e pensionati
Manette anche per Giuseppa Gallo 61 anni, di Naro, medico in servizio al presidio sanitario di Canicattì e Naro, Giuseppe Candioto, 61 anni, di Campobello di Mazara e medico all’Asp di Agrigento, e per il medico Antonino Scimè, di 64 anni. Ai domiciliari Angelo Greco, pensionato di 57 anni, Alfonso Russo, 46 anni, medico di Aragona, Antonia Matina, favarese di 57 anni, medico del Policlinico Giaccone di Palermo, Lorenzo Greco, medico agrigentino di 60 anni, in servizio all’Asp di Agrigento, Giuseppe Porcello, di Naro, 74 anni, componente della commissione per l’accertamento della invalidità civile, Salvatore Attanasio, medico agrigentino di 58 anni e Gaetana Cacioppo, 60 anni, funzionaria dell’Inps di Agrigento.
La corte dei faccendieri
Un «circo» o, come preferiscono indicare il procuratore Di Natale e l’aggiunto Fonzo «un presepe minore» popolato da «gobbi, scoliotici, depressi, a volte persino cerebrolesi...», che sfilano «condotti per mano da una corte ammiccante di faccendieri, opportunamente gratificati in denaro». Perché c’è spazio perfino per il medico che certifica l’asma della paziente senza nemmeno disturbarla, soffiando egli stesso sullo spirometro, ignaro della microcamera piazzata dalla Digos.
Dalla barella al supermercato
Come accade al neuropsichiatra Gerlando Taibi che, dopo una discutibile visita, certifica la «grave encefalopatia anossica con compromissione dello stato di coscienza» per la signora Francesca Morello arrivata in barella da Favara dove torna due ore dopo andando al supermercato per la spesa col carrello.
22 settembre 2014 | 18:17
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