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Autore Discussione: Laura Preite. Maccarò, il sogno delle donne di Napoli  (Letto 2046 volte)
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« inserito:: Luglio 09, 2013, 04:49:42 pm »

Donna
08/07/2013

Maccarò, il sogno delle donne di Napoli

Una pizzeria gestite dalle donne del quartiere Forcella.

“Ieri oggi domani” punta all’occupazione stabile e al riscatto sociale in una zona in cui domina la delinquenza


Laura Preite

Napoli


Farina, sale, acqua, lievito sono gli ingredienti della storia che vede protagoniste 18 donne del quartiere Forcella di Napoli e la pizzeria ristorante Maccarò (il maccherone) di via Pietro Colletta 45. 

Donne come Rosaria (nome di fantasia, ma storia vera) ha tre figli grandi, due adolescenti e un maggiorenne, tutti e tre sono andati a scuola ma non lavorano. La nonna, malata, vive insieme a loro. La quotidianità è difficile, vivono ai margini dell’illegalità, la figlia fa la parrucchiera, anche se non ha mai studiato per diventarlo. Di casa in casa, a fare shampoo e tinture. Marito disoccupato, così come lei fino a poco tempo fa. Ora si alza ogni mattina per lavorare in via Pietro Colletta. Poi c’è Assunta. Con Rosaria si conoscono, stessa voglia di riscatto anche se un po’ sfiduciata dal sistema. Dopo che si è sposata il marito è stato chiuso in carcere, si ipotizza per affiliazione con la criminalità organizzata. Due figli piccoli, un’altra si è già sposata anche se molto giovane. I figli devono andare a scuola, pensa Assunta, nel quartiere la delinquenza è diffusa e i bambini devono poter scegliere, così impara a servire ai tavoli del Maccarò. 

Poi c’è Teresa, anche lei di figli ne ha tre, il marito fa solo lavori saltuari. Teresa ha un talento per la cucina. E nonostante si occupi di riciclo di vestiti quando c’è bisogno aiuta anche lei in pizzeria. 

«Ci auguriamo che queste donne domani possano aprire, insieme, una propria attività, una cooperativa, e vorremmo che almeno una diventasse pizzaiola,» racconta Anna Torre, presidente dell’associazione Ariete, capofila del progetto di formazione professionale “Ieri oggi domani”, avviato un anno fa e che si concluderà a inizio 2014. Il progetto, grazie al coinvolgimento di un partner profit, come la società O Munaciello proprietaria del ristorante Maccarò, mira a creare reale occupazione. «Queste donne si conoscevano già prima, ma ora si sta costruendo un team, una squadra, c’è uno spirito di solidarietà. Vedo dai loro volti la motivazione, l’allegria. Quando lavorano smettono di parlare in dialetto, usano l’italiano, che conoscono» racconta Torre. 

Che non si pensi che lo fanno per una voglia personale di riscattarsi, nonostante il contesto famigliare e di quartiere difficile. Hanno in mente, più che loro stesse, i figli. Continua Torre: «Tutte tengono molto al futuro dei figli, non vogliono che delinquano. Sono spose giovanissime, per loro è il maschio che deve portare i soldi a casa, ma pensano, in quanto mamme, al riscatto dei loro figli, ad aprire un’attività per fare lavorare anche loro. Si sono rese conto che non è stando a casa a piangersi addosso che cambieranno la loro condizione ma è mettendosi in gioco». 

“Ieri, oggi domani” coinvolge in tutto 30 donne, impegnate in un training professionale in altre due cooperative sociali, Anolf e Ambiente solidale. E’ Finanziato da Fondazione con il sud ed Enel cuore. Dal quartiere Scampia, hanno già chiamato perché vorrebbero portare la formula no profit-profit anche là. 

DA - http://lastampa.it/2013/07/08/societa/donna/maccar-il-sogno-delle-donne-di-napoli-53m4S0FJYx2qbD1dX4CvHJ/pagina.html
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