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Autore Discussione: Carlotta Clerici. Traffico aereo: tutte le strategie per ridurre l'inquinamento  (Letto 5448 volte)
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« inserito:: Marzo 21, 2013, 04:30:35 pm »

Esperimenti in tutto il mondo

Traffico aereo: tutte le strategie per ridurre l'inquinamento

Dalle file di schermi per spingere in alto gli agenti inquinanti ai combustibili alternativi ai motori più puliti


I piani d’azione dei cinesi, la ricerca russa di fonti alternative, lo sviluppo dell’Italia di motori più efficienti. Diverse le strategie delle nazioni per limitare il problema dell’’inquinamento atmosferico del traffico aereo. Circolazione ad alta quota destinata ad aumentare sempre di più, data la crescita esponenziale del numero di voli dopo l’avvento del low cost. Per questo sono anche molti gli esperimenti volti a migliorare la qualità dell’aria. Ultima, in ordine di tempo, la sperimentazione degli schermi antinquinamento testata in Inghilterra nell’aeroporto di Cranfield. Un progetto che ha coinvolto numerose organizzazioni, tra cui l’Engineering and Physical Sciences Research Council (Epsrc), insieme agli atenei di Manchester, Cambridge e della stessa Cranfield, e che ha dato risultanti incoraggianti sulla riduzione della concentrazione dei gas di scarico degli aeromobili.

L’ESPERIMENTO – Al centro degli esperimenti salva-aria dei ricercatori britannici, tre file di schermi chiamati baffle in grado di convogliare verso l’alto i gas di scarico degli aerei in partenza e in arrivo, eliminandoli dalla fascia atmosferica vicina al suolo aeroportuale. Agendo come una sorta di camino che spinge in aria gli agenti inquinanti che in seguito ricadono a terra in maniera diluita. «Si tratta», spiega Michele Giugliano, docente di inquinamento atmosferico al Politecnico di Milano, «di un intervento parallelo per limitare i danni. L'idea potrebbe, visto i costi contenuti, rivelarsi strategica». Una strategia che, secondo Giugliano, si rivela più efficace quanto più i pannelli si avvicinano alle piste per deviare meglio gli agenti inquinanti emessi durante la fase di rullaggio. «Il decollo è il momento massimo delle emissioni perché è coinvolta tutta la potenza dell’aereo». Ma che da sola non risolve comunque il problema. «La deviazione degli scarichi può essere considerata un’azione parallela. Un filone diverso rispetto agli interventi classici per migliorare la qualità dell’aria».

PIANI STRATEGICI – Tra i Paesi più impegnati verso la mobilità sostenibile dei trasporti aerei, c'è la Cina. Messa alle strette dal record di presenze negli aeroporti cinesi, avvenuto negli ultimi due anni. Contabilizzabile in 230 milioni di viaggiatori e un incremento del 12% dal 2010. Un passaggio aeroportuario in crescita costante che porterà la Cina a forti trasformazioni, tra cui la costruzione di 82 nuovi aeroporti e il raddoppio della flotta entro il 2015. E che costringe il governo cinese a mettere in atto nuove strategie per promuovere la mobilità sostenibile, ottimizzando le pratiche quotidiane aeroportuali. Operazioni già previste da un piano quinquennale, in corso di realizzazione, che dovrebbero ridurre del 3% le emissioni del trasporto aereo civile.

COMBUSTIBILI ALTERNATIVI – Diverso l’impegno della Russia sul fronte dei trasporti aerei. Un Paese meno attento al fattore inquinamento e più sensibile al costo dei carburanti, che negli ultimi anni sta muovendo ingenti capitali per finanziare ricerche sull’energia solare come fonte alternativa per l’aeronautica civile. Tra cui, i 16 milioni investiti dal ministero russo dell’Industria e del commercio per nuove applicazioni in grado di alimentare aerei leggeri. Un esperimento, già avviato nel 2010 dal ministero della Difesa russa e cancellato a causa dei risultati insoddisfacenti, ripreso ora per l’urgente necessità di ripensare il sistema aeronautico.

EFFICIENZA ENERGETICA – Non resta a guardare l’Italia, impegnata nello sviluppo di nuovi motori piuttosto che nella ricerca di fonti alternative. Una ricerca del motore aeronautico del futuro avviata nel nostro Paese con il progetto Great 2020, partito nel 2007 e promosso dal Comitato distretto aerospaziale piemontese. E che negli ultimi cinque anni ha dato come risultato la costituzione di sei laboratori per materiali innovativi con cui costruire turbine, combustori e sistemi di trasmissione, impiegando 384 persone e producendo 200 rapporti tecnici. «La vera evoluzione», conclude Giugliano, «per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico va cercata nella costruzione di motori più puliti, capaci di produrre meno emissioni. Un tema che, per quello che riguarda il traffico aereo, è stato affrontato tardi ma che non si può più rimandare. Ripensando completamente le componenti e i sistemi degli aeromobili così come è avvenuto per la macchina e come presto si dovrà fare anche per i trasporti marittimi».

Carlotta Clerici

18 marzo 2013 (modifica il 21 marzo 2013)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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