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Autore Discussione: Vannucci: "Sistema di relazioni opache e chi non le rispetta viene punito"  (Letto 2174 volte)
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« inserito:: Gennaio 31, 2013, 07:15:27 pm »

L'INTERVISTA di VITTORIA IACOVELLA

Vannucci: "Sistema di relazioni opache e chi non le rispetta viene punito"


Il professor Vannucci ha pubblicato L'Atlante della Corruzione e ci racconta come ormai sono crollati  i meccanismi di controllo sociale e certi comportamenti sono considerati dei peccati veniali. Per chi non sta al gioco mobbing e niente finanziamenti
Il conflitto di interessi? Secondo il professor Alberto Vannucci , che nel 2012 ha pubblicato l'Atlante della corruzione, nell'epoca di Berlusconi ha raggiunto dimensioni tali da non essere più distinto nella sua gravità. In sanità ci sono relazioni "opache" che riproducono dinamiche simili a quelle della criminalità organizzata. Per Vannucci che insegna  Scienze Politiche all'Università di Pisa, da Mani Pulite a oggi è cambiata la figura del garante, prima era il politico, ora le case farmaceutiche si rappresentano da sole.

Quanto è rilevante il problema del conflitto di interessi in sanità?
"Il conflitto di interessi sussiste quando il ruolo pubblico e quello privato sono in contrasto fra loro. Ci troviamo in una zona grigia in cui non c'è un vero e proprio illecito, ma di fatto il risultato va contro l'interesse pubblico. Si verifica in quel momento un tradimento del mandato e della fiducia dei cittadini. Le situazioni da potenziali diventano effettive quando si va a incidere sull'attività. La moltiplicazione del problema a diversi livelli nel settore sanitario è data da una regolamentazione talvolta lacunosa, talvolta non applicata".

È una questione internazionale, ma l'Italia ha delle specificità?
"Il conflitto di interessi ha raggiunto nel Paese i suoi massimi livelli con la discesa in politica di Berlusconi, cosa che in altri Paesi non sarebbe stata possibile. Le barriere erano già scarse nella contaminazione tra potere pubblico e privato, ma dopo Berlusconi tutto è stato spinto ulteriormente oltre. In Italia è un problema talmente grande che lo si finisce per rimuovere dall'attenzione, dalle coscienze. Da un certo momento in poi è stato il prodotto di una strategia ben pensata dal partito di Berlusconi. C'è stato un effetto a cascata che rispecchia l'interesse di svariate parti politiche a rimuovere molti vincoli, stabiliti non solo dalla legge ma anche dall'etica. Molti comportamenti ormai sono considerati peccati veniali, anzi, si è sviluppata una pressione in negativo verso chi non aderisce a determinate regole. Sono saltati i meccanismi di controllo sociale verso medici, informatori sanitari, scienziati, giornalisti".

Quanto vengono a incidere conflitti di interessi e corruzione sulla vita dei cittadini?
"Costano molto sotto tutti i punti di vista. Si spenderebbe meno se si investisse per prevenirla, ma ciò non avviene. La legge anticorruzione istituisce un'autorità e lo fa riciclando un'autorità già esistente, la Civit (Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, ndr), che prima si occupava di altro e ora ha degli oneri in più, ma non è stato investito un euro per queste nuove attività di controllo, che rimangono solo sulla carta".

Si potrebbe fare qualcosa per fermare l'avanzata del danno?
"I valori sociali e le buone norme dovrebbero avere un ruolo sinergico. Qui si è avuto un vuoto della regolamentazione pubblica.
Forse su certi livelli professionali elevati lo stipendio potrebbe funzionare da deterrente per la corruzione. Pensiamo in particolare a infermieri e medici, soprattutto precari. Esiste una corruzione sistemica, fatta da persone che cercano di arrotondare lo stipendio. Pensiamo alle ostetriche che prendono mazzette per promuovere nei reparti di maternità l'uso del latte artificiale. A questa forse si potrebbe porre rimedio anche con salari più equi".

Il conflitto di interessi però spesso si spinge a livelli dirigenziali e lì gli stipendi non sono bassi.
"Sì, lì entrano in gioco altre dinamiche e a quel punto la corruzione diventa anche più evidente".

C'è un momento in cui si scivola dall'ombra del conflitto di interessi alla palese corruzione, quand'è?
"Conflitto di interessi e corruzione sono cose distinte ma contigue, hanno in comune la dinamica di costi e ricavi. Quello che cambia è la platea interessata. Nel conflitto di interessi c'è il tradimento di un mandato. Nella corruzione c'è un 'agente seduttore'. In ogni caso viene offerta un'utilità. Il problema è che non tutta la corruzione è disciplinata penalmente. Molti casi gravi non si lasciano ingabbiare facilmente nelle maglie della corruzione. C'è un traffico continuo di influenze delle case farmaceutiche e di mediatori verso le istituzioni. La corruzione sistemica è strutturata, si è data delle regole cui non si deroga, queste sono conosciute da tutti e per chi non aderisce vengono applicate delle sanzioni che significano mobbing, ostacoli alla carriera, screditamento. Nelle organizzazioni criminali c'è il garante che deve dissuadere, unire e infliggere ad altri un costo. Da Mani Pulite a oggi la figura del garante è cambiata. Nell'epoca di Poggiolini e De Lorenzo il garante era il soggetto politico, il referente di partito. Ora, vista la grande scala di affari, i garanti del gioco sono le stesse grandi imprese farmaceutiche".

Sta dicendo che le case farmaceutiche si comportano come la criminalità organizzata?
"No, ma dico che talvolta hanno dinamiche affini. Quando ci sono accordi di cartello ad esempio, per farli rispettare, secondo quanto emerge da alcune inchieste giudiziarie, è stata contattata anche la criminalità organizzata. Le imprese private, tuttavia, spesso usano mezzi non cruenti ma molto efficaci, come la discriminazione sotto il profilo degli affari. Le case farmaceutiche possono incidere molto sui finanziamenti ai centri di ricerca. Questo insieme di relazioni "opache" sono organizzate, hanno delle regole e chi non le rispetta viene punito".
 

28 gennaio 2013

© Riproduzione riservata

da - http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/01/28/news/conflitto_interessi_atlante_della_corruzione-51458313/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2F2013%2F01%2F29%2Fnews%2Fscienza_sospetti-51500529%2F
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