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Autore Discussione: KANAYO F. NWANZE*. Piccole aziende agricole così l'Africa batte la fame  (Letto 2012 volte)
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« inserito:: Gennaio 30, 2013, 05:28:23 pm »

26/9/2012

Piccole aziende agricole così l'Africa batte la fame

KANAYO F. NWANZE*

Mentre la siccità diventa sempre più comune, in tutto il mondo gli agricoltori stanno lottando per mantenere la resa dei raccolti.
Negli Stati Uniti, gli agricoltori stanno vivendo la più grave siccità da più di mezzo secolo a questa parte. Di conseguenza, i prezzi mondiali del mais, del grano e della soia in luglio e agosto sono saliti e restano elevati.

Ma la maledizione dell’arsura che brucia le terre fertili negli Stati Uniti è solo l’ultima in un ciclo globale di siccità sempre più frequenti e dannose. Nella regione del Sahel in Africa, milioni di persone si trovano ad affrontare la fame per la terza volta dal 2005. La mancanza di pioggia nella regione e la volatilità dei prezzi alimentari a livello mondiale hanno peggiorato la situazione. In effetti, i poveri del mondo - in particolare nelle aree rurali – sono quelli che soffrono di più per la combinazione di questi fattori.

Questo non fa ben sperare per il nostro futuro. Entro il 2050, la produzione alimentare mondiale dovrà aumentare del 60% per soddisfare la domanda di una popolazione mondiale in crescita, con mutate attitudini al consumo. Per garantire la sicurezza alimentare per tutti dovremo aumentare non solo la produzione di cibo, ma anche la sua disponibilità, in particolare per quanti vivono nei paesi in via di sviluppo. Ciò significa abbattere le barriere e le disuguaglianze, sviluppare delle capacità e diffusione delle capacità. In Africa, i piccoli agricoltori che forniscono l’80% del cibo della regione sub-sahariana - necessitano di infrastrutture per lo sviluppo agricolo, comprese l’irrigazione e le strade, nonché una migliore organizzazione del mercato e l’accesso alla tecnologia. Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo vede un enorme potenziale nel settore agricolo dell’Africa, che nel 2009 ha registrato una crescita del 4,8% rispetto al 3,8% nella regione AsiaPacifico e ad appena il 1,4% in America Latina e nei Caraibi. Dato che l’agricoltura vale circa il 30% del Pil dell’Africa sub-sahariana e rappresenta oltre il 60% dell’occupazione nella maggior parte dei paesi africani, lo sviluppo del settore potrebbe ridurre in modo sostanziale la povertà nella regione. Non solo in Africa - in Paesi come il Burkina Faso e l’Etiopia -, ma anche in paesi emergenti come la Cina, l’India e il Vietnam, l’esperienza ha più volte dimostrato che i piccoli agricoltori possono guidare la crescita agricola stimolando un maggiore sviluppo economico. I piccoli agricoltori, sia donne che uomini, sono i maggiori investitori agricoli dell’Africa. E la crescita del Pil basata sull’agricoltura è due volte più efficace nel ridurre la povertà rispetto alla crescita in altri settori.

Ma gli agricoltori africani incontrano notevoli ostacoli allo sviluppo del loro potenziale. In media, applicano meno di 10 kg di fertilizzanti per ettaro, rispetto ai 140 chilogrammi dell’India. Inoltre, meno del 5% dei terreni agricoli è irrigato, e raramente vengono impiegate varietà migliorate di colture.

Gli sforzi per sviluppare l’agricoltura dovrebbero pertanto mirare a promuovere la crescita e la sostenibilità dei piccoli agricoltori e delle piccole imprese rurali. Ciò richiede un ambiente normativo più favorevole, assistenza tecnica e collegamenti con i fornitori, i distributori e i finanziatori.

I paesi che stanno vivendo una crescita agricola significativa, come il Brasile e la Thailandia, hanno beneficiato di investimenti pubblici per la ricerca e lo sviluppo delle infrastrutture. Dobbiamo prendere in considerazione non solo come migliorare la capacità dei piccoli agricoltori di produrre cibo ma anche rafforzare la loro capacità di accedere ai mercati, migliorando nel contempo il modo in cui tali mercati funzionano.

Inoltre, occorrono accordi per un investimento sostenibile tra i piccoli agricoltori e il settore privato. Consentendo agli agricoltori di aumentare la loro produzione e il loro reddito, gli investimenti privati diretti ai piccoli proprietari possono sostenere la crescita economica e la sicurezza alimentare. Infine, le organizzazioni degli agricoltori, che sono intermediari cruciali tra i produttori e gli investitori professionali, devono essere coinvolti nella formulazione di piani e politiche finalizzate allo sviluppo agricolo.

Un settore rurale dinamico è in grado di generare la domanda di beni e servizi prodotti localmente, stimolando in tal modo la crescita sostenibile dell’occupazione nella trasformazione dei prodotti agricoli, nei servizi e nella piccola industria. Tali opportunità consentirebbero ai giovani di crescere nelle loro comunità rurali invece di essere costretti a cercare lavoro nelle aree urbane. L‘Africa può essere autosufficiente dal punto di vista alimentare. Ma non è tutto: con la conoscenza, la tecnologia, le infrastrutture e una politica rivolta allo sviluppo, i piccoli agricoltori in Africa e altrove possono guidare uno sviluppo agricolo sostenibile, contribuire alla sicurezza alimentare globale e favorire la crescita economica in tutto il mondo.

* Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo
Copyright: Project Syndicate, 2012 http://www.project-syndicate.org/

[Traduzione di Carla Reschia]

da - http://www1.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10568
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