Renzi: "Monti mi ha deluso". E avverte il Pd: "Non sottovalutate Berlusconi. Affitta la speranza"
Il sindaco di Firenze ospite di Daria Bignardi. "Sono leale, resto accanto a Bersani".
E poi critica il premier uscente: "Poteva fare il Ciampi, e invece ha fatto il Dini. Allearsi con Fini e Casini....".
D'Alema ha cambiato idea su di me? Io no su di lui". E sullo scandalo Montepaschi: "Responsabilità di chi ha governato Siena"
Matteo Renzi ricompare e conferma la linea post-primarie: lealtà a Pierluigi Bersani, ma dalle retrovie. Dopo una lunga assenza, torna in uno studio televisivo per la prima volta dopo il 2 dicembre, giorno delle primarie per la leadership del Pd, perse con un più che onorevole 40% dei voti. Ma questa volta lo fa non per sfidare Bersani, ma per allearsi con lui. Sceglie il programma di Daria Bignardi Le invasioni barbariche per ribadire di essere fedele al leader del Pd. "Per un politico è importante mantenere la lealtà, per questo dopo le primarie mi sono messo a disposizione del Pd".
"Ha vinto Bersani, ora è lui che deve governare", dice Renzi. E dice ancora una volta di voler appoggiare il segretario del Pd: "Voglio che Bersani vinca e che il Pd governi 5 anni". "Ci riproverò. Ora però i miei sforzi sono per riuscire a far governare Bersani". Intanto, il suo ruolo rimane quello di sindaco di Firenze. Nessuno spiraglio sulle ambizioni future, o su impegni previsti nel possibile governo del centrosinistra.
Il primo febbraio Renzi e Bersani saranno insieme a Firenze: "Cosa faremo? Non lo so, ci inventeremo qualcosa. Non sarà un comizio". E aggiunge che Bersani è l'unico in grado di portare avanti il programma di cui l'Italia ha bisogno "molto più di Berlusconi, Monti o Ingroia, per non dire Grillo". Renzi ricorda che "mantenere
la lealtà è un valore molto importante per un politico. Per questo continuo a impegnarmi come sindaco e anche dando una mano a Bersani". Ma Renzi non rinuncia alle sue idee e dice che rimane "delle sue opinioni". Subito dopo lancia un messaggio a chi lo ha criticato nei mesi scorsi."Sono contento che D'Alema abbia cambiato idea su di me, ma le mie opinioni non cambiano. Mi fa ridere che chi mi considerava il male assoluto, adesso mi considera simpatico". E sulla Bindi replica secco: "Bindi? Non l'ho sentita".
Nella lunga intervista alla Bignardi attacca i suoi avversari politici. Il primo a essere criticato è il premier uscente Mario Monti, una "delusione": "E' pieno di politici che non mantengono la parola data. Monti ha detto per mesi 'non mi candido, non mi candido' poi si è candidato. Non giudico, ma le sembra naturale dopo un anno e mezzo che diceva non mi candido salire in politica per rinnovare e poi rinnovare con Casini e Fini. Poteva fare il Ciampi, ha scelto di fare il Dini".
Ma è sull'incognita Berlusconi che il sindaco di Firenze lancia il suo avvertimento più forte al Pd, riconfermando la volontà di porsi come "termometro" degli umori dell'Italia che non vota a sinistra: "Berlusconi non va mai sottovalutato". "E' uno che "tre mesi ogni cinque anni affitta la speranza". Sulla presenza del Cavaliere a Servizio Pubblico commenta: "Il gesto di Silvio Berlusconi che 'spolvera' con la mano la sedie nello studio di servizio pubblico è "pericoloso" perché tende a far credere che "lui in questi anni non sia mai stato al governo".
A fine intervista Renzi affronta la questione delle banche e il caso Monte dei Paschi. "Spero che il governo Bersani faccia una chiara distinzione tra politica e banche". E aggiunge: "Mps? Responsabilità evidenti di chi ha gestito Siena".
(23 gennaio 2013) © Riproduzione riservata
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