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Autore Discussione: “Nixon talento ancora ineguagliato” La figlia: «Un uomo buono»  (Letto 2465 volte)
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« inserito:: Gennaio 08, 2013, 07:17:16 pm »

Esteri

08/01/2013 - personaggio

“Nixon talento ancora ineguagliato”

Cerimonia in occasione del centenario della nascita del presidente del Watergate

La figlia: «Un uomo buono»

Murizio Molinari
corrispondente da NEW YORK


La cerimonia della Biblioteca Nixon in occasione del centenario della nascita del presidente del Watergate è l’occasione per una rivalutazione della sua opera da parte di storici e militari. 

 

I sondaggi continuano da anni a indicare che Nixon resta il presidente del Novecento meno amato dagli americani e nel tentativo di rovesciare tale immagine la figlia Tricia affida l’intervento più importante della rievocazione a Bruce Herschensohn, che fu lo speechwriter alla Casa Bianca. “Nixon guardava al mondo come ad un insieme di 200 nazioni con 200 leader, studiandone ognuno e conoscendoli quasi tutti”, esordisce Herschensohn, parlando di un “talento ancora ineguagliato”. Fu tale approccio alle relazioni internazionali che lo portò all’apertura alla Cina comunista di Mao, mettendo a segno una svolta internazionale che schiuse agli Stati Uniti nuovi orizzonti e mise in difficoltà l’Urss, così come la scelta di porre fine alla guerra in Vietnam liberò l’America dalla palude di un conflitto impopolare. 

 

Sono argomenti sostenuti anche dal deputato repubblicano della California, Ed Royce, e dall’ex generale dei marines Melvin Spiese che davanti ad un parterre di centinaia di persone nella sede della Nixon Foundation a Yorba Linda, dove nacque in California, rendono onore al 37° presidente in una cerimonia che vede uno squadrone di jet sfrecciare in cielo e 21 colpi di cannone a salve risuonare in lontananza. 

 

Tricia Nixon Cox, la figlia maggiore, depone la corona commemorativa inviata dal presidente Barack Obama, prima di dire dal podio: “Credo che fra 100 anni mio padre sarà ricordato come un uomo buono, da rispettare” anche se la sua eredità resta segnata dallo scandalo del Watergate perché il suo maggiore merito fu di “aprire ad una nazione che era considerata nemica degli Stati Uniti”. Negli altri interventi nessuno fa esplicito riferimento allo scandalo delle intercettazioni illegali che obbligò Nixon alle dimissioni - unico presidente ad averlo dovuto fare - ma l’ex speechwriter pronuncia una frase che riflette l’opinione di molti presenti: “Sebbene ciò che avvenne non fu giusto, si trattava del modo in cui allora si operava a Washington”. Come dire: non era solo lui a spiare gli avversari in maniera illegale.

da - http://lastampa.it/2013/01/08/esteri/nixon-talento-ancora-ineguagliato-hTC15J1nIUGMHoQ0i2o0SK/pagina.html
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