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Autore Discussione: Roberto Giovannini. L’economista finlandese Sixten Korkman “Monti piace a tutti  (Letto 2356 volte)
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« inserito:: Dicembre 17, 2012, 04:04:42 pm »

politica
17/12/2012

“L’Italia è centrale per gli equilibri Ue Non vi offendete se diciamo la nostra”

L’economista finlandese Sixten Korkman

“Monti piace a tutti, inutile negarlo

Non è un’ingerenza, ma interesse per un Paese che ha molto da offrire”

Roberto Giovannini

inviato a Helsinki

Sixten Korkman è professore di Economia alla autorevole Università Aalto di Helsinki, dopo una lunga permanenza come tecnico nel dipartimento di politica economica del consiglio Ecofin a Bruxelles. Interviene spesso sui quotidiani del paese nordico, ed è ben noto per un approccio “diretto” ed esplicito. Alla luce del chiarissimo endorsement che i leader europei e del PPE hanno voluto concedere a Mario Monti, gli abbiamo chiesto un commento sulla presa di posizione di tanta parte dell’Europa che conta a favore di una permanenza di Monti alla guida del governo italiano. Una scelta appropriata, corretta, opportuna, o un’invasione di campo nella politica italiana? “Veramente le personalità politiche di altri paesi – è la risposta - non dovrebbero esprimere pubblicamente opinioni su chi debba fare il primo ministro in Italia; non è corretto, e a mio avviso non è nemmeno troppo saggio. Tuttavia, è abbastanza comprensibile che tutti gli europei abbiano di questi tempi un forte interesse per le evoluzioni della politica italiana: le decisioni prese in Italia possono potenzialmente avere conseguenze importanti per l’Europa nel suo complesso”. E l’opzione tanto netta a favore di Mario Monti? Korkman non ha dubbi: “in Europa c’è un diffuso rispetto e genuina ammirazione per Mario Monti. Molti di noi hanno imparato a conoscerlo a Bruxelles, dove è stato un Commissario europeo molto influente e di successo. Molti di noi pensano che sia una persona intelligente, persuasiva, con una buona capacità di comprensione della necessità di raggiungere un equilibrio. E poi Monti ha un ottimo senso dell’umorismo ed è dotato di fascino personale. Mettiamola così, se volete: nel confronto con Monti, siamo molto meno positivamente colpiti se pensiamo alla maggior parte dei politici italiani”. 

Motivazioni ragionevoli, quelle descritte. Eppure, chiediamo al professor Korkman, è difficile pensare che questa entrata a gamba tesa nelle faccende politiche di un paese sia facilmente accettabile dall’opinione pubblica di uno stato sovrano. Che succederebbe, ipoteticamente, in Finlandia, se mezzo mondo vi dicesse “eleggete questo e non quello”? “Sicuramente – risponde l’economista – saremmo seccati e infastiditi; e forse qualcuno dei nostri politici correrebbe a dichiarare che nessuno può intervenire negli affari interni della Finlandia. D’altra parte, ho l’impressione che noi finlandesi (forse solo privatamente) saremmo quasi contenti che degli stranieri si interessino a noi, che ci considerino tanto importanti da sentire il bisogno di esprimere un parere su quello che facciamo”. Tuttavia, conclude Korkman, in linea generale non ci si dovrebbe offendere più di tanto per queste “ingerenze”. “Alla fine – spiega – è persino un bene che si sia interessati a come funziona la politica, in casa nostra o in casa d’altri. Credo che bisognerebbe evitare una sensibilità eccessiva, e pensare subito che degli “stranieri” vogliano limitare la nostra sovranità nazionale. Magari sarebbe bene che chi esprime questi pareri sulle altrui faccende lo faccia in modo corretto ed evitando di sembrare offensivo”. 

da - http://lastampa.it/2012/12/17/italia/politica/l-italia-e-centrale-per-gli-equilibri-ue-non-vi-offendete-se-diciamo-la-nostra-HHnKlFNRszSokSxWd3NREI/pagina.html
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 08, 2013, 08:55:35 am »

Politica
08/08/2013 - Renzi attacca i diritti acquisiti

Quelle pensioni d’oro da 3 mila euro al giorno che non si possono tagliare

Gli ex manager Sentinelli e De Petris in cima alla classifica, poi Gambaro

Roberto Giovannini
Roma

Quando uno si porta a casa una pensione di 3.000 euro lordi al giorno (al giorno...), cioè 90mila euro al mese (al mese...), è abbastanza normale che la gente parli molto di lui. E non necessariamente con amore e stima. In questi giorni avranno fischiato ancora di più le orecchie dell’ingegner Mauro Sentinelli, il pensionato più ricco d’Italia con i suoi 91.337,18 euro al mese. Lo ha citato tra gli altri Matteo Renzi, e su lui e i suoi nove colleghi superpensionati d’Italia (il decimo prende 41mila euro al mese) verte una interrogazione parlamentare di Deborah Bergamini, Pdl, cui ha risposto il ministro del Lavoro Enrico Giovannini.

Chiariamo tre punti. Primo, il caso del pensionato da 3000 euro al giorno è stata svelato da Mario Giordano nel suo «Sanguisughe», e poi approfondita su l’«Espresso» da Stefano Livadiotti. Secondo, l’ingegner Sentinelli non è stato un “fannullone”: lauree e master prestigiosi in ingegneria elettronica, entrato nella Sip nel 1974, tra le altre cose è stato l’ideatore della TimCard, la schedina ricaricabile che ha fatto guadagnare miliardi alla sua azienda. Insomma, non è il primo venuto. Tanto è vero che oggi (da pensionato) è nel Cda di Telecom. Terzo, non ha violato alcuna legge: guadagnava alla fine 9 milioni di euro l’anno; versava contributi nel fondo (scandalosamente privilegiato) dei dipendenti telefonici; grazie alle leggi di allora è andato in pensione con l’80% dello stipendio medio degli ultimi dieci anni. E sempre grazie a una legge la sua pensione è stata moltiplicata da benefit e stock option percepiti durante la carriera. 

Più o meno lo stesso discorso vale per il numero due della classifica (Alberto De Petris, ex manager di Infostrada, 66.436,88 euro mensili) e Mauro Gambaro (ex presidente della scomparsa compagnia aerea Volare, 51.781,93 euro). 

Pensioni legali, dunque. Ma talmente ricche (e solo grazie a leggi vantaggiose, che oggi invece non ci sono più) da risultare obiettivamente scandalose. Nella risposta all’interrogazione di Bergamini il ministro Giovannini ha detto di essere consapevole di questa sperequazione. Ma ha ricordato che una recente sentenza della Consulta rende difficile intervenire con prelievi e contributi «di solidarietà».

Eppure qualcosa bisogna fare, no? Due sono gli interventi sulle «pensioni d’oro» proposti da un esperto di pensioni come Giuliano Cazzola, (ex Cgil, ex Pdl, ora Scelta Civica). Il primo è un taglio sia della indicizzazione degli assegni rispetto al costo della vita che del rendimento dei contributi versati al crescere dell’importo dell’assegno. Il secondo, il ricalcolo con il sistema contributivo delle pensioni «retributive» che superano i 5mila euro al mese. Per prelevare parte della differenza. Certamente non farebbe piacere all’ing. Sentinelli. Ma siamo sicuri che potrebbe farcela ad arrivare alla fine del mese. 

da - http://lastampa.it/2013/08/08/italia/politica/quelle-pensioni-doro-da-mila-euro-al-giorno-che-non-si-possono-tagliare-U888yojL22SmpGPpleFBdJ/pagina.html
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